lunedì 6 maggio 2013

Anteprima Fazi. IL SOGNO DI JESSICA di Marta Dionisio



Anteprima!!!!!!!

Cosa ne pensate?

IL SOGNO DI JESSICA
di Marta Dionisio


Ed. Fazi
Lain
352 pp
14.50 euro
USCITA 23 MAGGIO 2013
Sinossi

Dopo l’ottima accoglienza che ha ricevuto Lo specchio di Beatrice, Marta Dionisio riprende la storia delle sue protagoniste raccontando in una prospettiva originale e coinvolgente gli orrori della guerra e il caos del mondo presente, i sentimenti e i disagi di due giovani donne.

Tornate ciascuna alla propria epoca, per Jessica e Beatrice  riambientarsi nel proprio mondo è un’impresa tutt’altro che semplice. 
Beatrice, ancora frastornata dall’impatto con il futuro, deve affrontare gli orrori e i pericoli incombenti della guerra mentre Jessica, segnata profondamente, deve dire addio all’adolescenze spensierata e un po’ frivola che stava vivendo.
Adesso è a disagio con le amiche, con il fidanzato e nell’atmosfera che la circonda. 
Entrambe non possono fare a meno di pensare con nostalgia all’identità dell’altra, a ciò che sembra perduto per sempre. 
Ormai lo specchio è rotto, la strada del ritorno appare definitivamente chiusa..., ma ecco che una possibilità si fa largo negli incubi di Jessica e affiora dalle ricerche che ha avviato nel presente sulla sorte di Beatrice e della sua famiglia. 
Forse Beatrice non è morta, forse c’è la speranza di incontrarsi di nuovo, di scambiarsi la vita ancora una volta: l’ultimo, estremo tentativo di aiutarsi e salvarsi reciprocamente. Perché ognuna, nei panni dell’altra possa scoprire una parte fondamentale di se stessa.

L'autrice.Marta Dionisio nata a Roma nel 1992. Studia Scienze Politiche alla Luiss e il suo sogno è diventare giornalista. Ama viaggiare e conoscere posti lontani nello spazio e nel tempo. Ha scritto il suo primo romanzo, Lo specchio di Beatrice, a sedici anni, ispirata dai racconti della nonna sulla seconda guerra mondiale. Il sogno di Jessica è il suo secondo romanzo.

«La freschezza dello stile di Marta Dionisio illumina pagine di intensa introspezione. Il suo sguardo sul complesso mondo giovanile 
ne svela aspetti inediti e originali in intrecci appassionanti».   Cinzia Tani 

«La penna agile di Marta, sorprendente per freschezza e capacità introspettiva, è un monito a ricordare che l’autenticità dello spirito, oggi in via d’estinzione, 
è l’unica cosa che ci può forse salvare».    Carlotta Vissani, D – la Repubblica

Recensione EUREKA STREET di McLiam Wilson



Buongiornissimo!!!
Trascorsa bene la domenica?
IO abbastanza....  :)))

Eccomi con la recensione di oggi; il libro letto e terminato è...

EUREKA STREET
di Robert McLiam Wilson

Ed. Fazi
Tascabili
384 pp
9 euro
2007
Sinossi

Belfast. Chuckie e Jake, protestante il primo, cattolico l’altro, sono legati da una profonda amicizia. Chuckie, antieroe grasso e sempliciotto, riesce a compiere mirabolanti imprese commerciali grazie a progetti tanto fantasiosi quanto ridicoli. Jake, invece, nonostante la sua scorza da duro, è un inguaribile romantico e non cerca denaro e ricchezza, ma un amore che gli riempia la vita. Sullo sfondo i conflitti irrisolti del paese che balzano brutalmente in primo piano quando un attentato sconvolge l’atmosfera bislacca e farsesca che domina il racconto. Sarà la commedia della vita a cancellare il sangue e le vicende improbabili e sgangherate di Chuckie e Jake e a dominare di nuovo tra le pagine del romanzo.


L'autore.
Intorno a Robert McLiam Wilson si raccontano molti aneddoti, tutta la sua vita pare corredata da storie che rendono lo scrittore nord irlandese una sorta di personaggio. Ad esempio pare che Robert sia nato a Belfast (nel "west di West Belfast", a New Lodge, quartiere popolare e cattolicissimo) nel 1964 e che sia stato cacciato di casa dalla madre all’età di quindici anni. Pare che il motivo fosse una ragazza inglese e protestante. Senza farsi troppo suggestionare da Ripley Bogle, il barbone acculturato protagonista dell’adorabile e pluripremiato primo romanzo di McLiam Wilson, sembra intanto che siamo riusciti a mettere insieme un po’ di informazioni certe. Ci pare di capire:

- che lo scrittore Robert McLiam Wilson abbia vissuto veramente da barbone per otto mesi della sua vita dormendo nel parco di un castello e cercando di non saltare troppo la scuola ("È stata una brutta estate", ricorda. "Di quel periodo ho una precisa percezione del freddo. Non avrò mai più così freddo, di sicuro"), per poi essere adottato da una famiglia di gran cuore, di umili origini e di ben radicate convinzioni su solidarietà e umanità (a cui renderà un omaggio emozionato e delicato nel suo terzo romanzo Eureka Street con i personaggi di Matt e Mamie);

- che abbia frequentato il St. Catherine’s College di Cambridge per un paio di anni e che lo abbia abbandonato nel 1985 all'età di ventuno anni... Il giorno precedente la sua uscita dall'ambiente universitario inizia a scrivere. Pare che abbia comprato una macchina da scrivere per iniziare una dissertazione su non si sa quale argomento, e ne venne fuori invece il primo capitolo di un romanzo;

- che abbia compiuto una serie impressionante di professioni: muratore nella costruzione di palazzi, assistente di negozio, guardia di sicurezza, venditore di finestre e di kilt, insegnante universitario, regista di documentari (uno in particolare sul Baseball in Irlanda!). Pare che fosse particolarmente bravo come venditore di kilt…
Ma pare anche:

- che ci sia stato un padre alcolizzato, il quale, racconta lo scrittore con una discreta dose di sarcasmo, "oltre a un po’ di violenza, mi ha dato la raccolta completa di Dickens quando avevo sette anni...".

- che a sette anni sia stato portato di forza dallo psicanalista perché rubava e leggeva Stendhal, Thackery, George Eliot, e altre letture considerate troppo precoci.
Robert McLiam Wilson è sposato con MaryAnn, con cui da un anno ha lasciato Belfast per Parigi. Mary Ann l’ha conosciuta in una libreria, dove stava mettendo a posto i nuovi arrivi sugli scaffali: Robert le chiese un’informazione: cinque settimane dopo erano sposati.

Le leggende, quindi non mancano. Ne manca soltanto una, quella del suo nome. Robert McLiam Wilson è uno pseudonimo parziale. ‘McLiam’ è la traduzione gaelica di ‘Wilson’ – ‘will’ ‘son’ e cioè ‘figlio della volontà’ – che lo scrittore ha deliberatamente inserito tra nome e cognome veri. Robert in questo modo ha due cognomi, uno irlandese e uno inglese: il messaggio è talmente lampante e provocatorio che è meglio non aggiungere nulla. Chi ha incontrato Robert McLiam Wilson, lo racconta come un uomo di una simpatia trascinante e vibrante, un fumatore accanito (più di sessanta sigarette al giorno), un romantico amante dei gatti e un fervente tifoso di calcio
.


il mio pensiero

Eureka Street è un libro di Robert McLiam Wilson, ambientato a Belfast e sullo sfondo degli scontri tra cattolici e protestanti, nell’Irlanda del Nord.

L’Autore ci parla di questa particolare ed affascinante città attraverso diverse prospettive; c’è il punto di vista di Jake Jackson, un trentenne che fa un lavoro singolare e certamente non invidiabile: insieme ad altri due “colleghi”, va nelle case delle persone a sequestrare e portar via oggetti di un certo valore e che queste stesse persone non riescono più a pagare.
Ma la narrazione in prima persona si alterna a quella in terza persona e che l’Autore utilizza per raccontarci le cose dal punto di vista di altri personaggi, quali Chuckie, uno dei più cari amici di Jake.

È un libro popolato da personaggi che probabilmente, a una prima occhiata, non hanno una grossa attrattiva, tutt’altro: Jake – che pure ha tante buone qualità – all’inizio ci appare un "fallito", un uomo che si porta dietro tutto il peso di una storia d’amore finita male e che cerca in tutti i modi una compagna, una presenza rassicurante accanto a sé, finendo così per innamorarsi di donne che in realtà non hanno alcuna intenzione di legarsi a lui.

Chuckie è un uomo da nulla, che ha sempre vissuto senza grosse ambizioni, consapevole di essere un “ciccione” poco avvenente (ma che inspiegabilmente, piace alle donne!); e poi c’è il loro gruppo di amici, volgari, stupidi, fissati col sesso e le donne; gli stessi “colleghi” di Jake, due individui gretti, crudeli, ignoranti, quasi bestiali nei loro comportamenti.
Anche le donne ci appaiono come delle ragazze un po’ troppo facili, che non ci mettono nulla ad andare a letto col primo venuto.

C’è il “piccolo” Roche, un 12enne non troppo fortunato che vive per le strade; anch’egli dà l'idea di un ragazzino volgarotto, sbruffone, maleducato, irritante….

Insomma, non nascondo che per buona parte del romanzo ho fatto fatica ad “affezionarmi” alla storia e ai personaggi, anche un po' a causa del linguaggio, molto... "colorito", diciamo; non solo, ma devo dire che le sensazioni iniziali di questa Belfast, nelle cui tante piazze e viuzze si nascondono pub, ubriaconi, scritte terroristiche sui muri, parolacce, odori e suoni confusi..., non sono sempre state gradevoli ed invitanti, ma qualcosa mi ha spinta a  proseguire; la curiosità di lasciarmi accompagnare per mano dall'Autore in questo posto così particolare, di scoprire che dietro ad alcuni dei personaggi principali, dietro la loro “scorza” di nullità, semplicioneria… ci fosse qualcosa di buono.

E così è stato.
Con uno stile ironico, schietto, a volte grottesco, ma sempre intelligente, vivace e realistico, McLiam mette a nudo i suoi antieroi, e lo fa non presentandoceli come personaggi di non so quale valore, ma come persone normalissime che però riescono a dare una direzione e un senso alla propria vita, che fino a quel momento è stata un po’ grigia, se non squallida.

Il romanzo sembra un quadro coloratissimo, in cui compaiono effettivamente molti nomi, molte strade, molte piccole storie, che si intrecciano con la situazione storico-socio-politica di Belfast, caratterizzata, come dicevo, dalla guerriglia e dagli attacchi terroristici degli irlandesi, desiderosi di indipendenza.
E c’è infatti un capitolo dedicato ad un episodio triste, in cui, in una normale mattina come le altre, qualcuno crederà di dover alzare la propria voce, di farla sentire a tutti i costi, andando però ad infrangere e distruggere tante vite, tante piccole storie di gente con un nome ed un cognome; persone non speciali, ma come ce ne sono tante, eppure per loro le lancette dell’orologio si son interrotte bruscamente ed ingiustamente, in una mattina qualunque, mentre servivano hot dog o si preparavano per fare le cose di ogni giorno.

Eureka street ci mostra tutta l’umanità possibile, nelle sue bassezze e meschinità come nella sua nobiltà d’animo, espressa con semplicità, quasi nell’imbarazzo di chi sta facendo una buona azione ma quasi sussurrandola, con la speranza e il timore, allo stesso tempo, di ricevere un grazie.

E’ questo il caso di Jake che, nel corso della narrazione, lascia emergere il buono che c’è in lui; pur essendo circondato da amici e conoscenti non proprio gentili e raffinati, dai sentimenti non certo nobili e delicati, Jake ha un cuore sensibile, aperto al prossimo; in fondo, dentro di sé, altro non desidera che una vita normale, con una donna che lo ami e, chissà, un figlio di cui prendersi cura.

Desiderio, questo, che cerca di “sfogare” su Roche; il ragazzino non è proprio una personcina malleabile e docile, eppure è proprio la sua ruvidezza a lasciar intendere come sia più che mai bisognoso di affetto, di un adulto come punto di riferimento e guida per la sua piccola vita sbandata.
Questa sensibilità nasce in lui dalla propria storia personale, essendo Jake un figlio adottivo, quindi consapevole di cosa voglia dire essere rifiutato dalla propria famiglia ed essere accolto da un’altra quando sembrava che per sé non ci fossero chissà quali prospettive.

Jake è un personaggio per il quale ho provato simpatia e, in certi momenti, anche tenerezza; perché è un bravo ragazzo, solo a volte “vittima” delle circostanze, dei propri sentimenti volubili, fino a quando determinati eventi non gli permetteranno di far pace col proprio passato sentimentale fallimentare – al quale egli getta spesso occhiate cariche di nostalgia – e darsi la possibilità di un futuro con una donna che più diversa da lui, per carattere e ideologie, non poteva essere.

E poi c’è l’amicizia, soprattutto quella con Chuckie, tanto più se pensiamo che uno è cattolico e l'altro protestante; a Chuckie l’Autore darà la possibilità di riscattarsi e trovare la fiducia in se stesso e nelle proprie capacità, come alla madre Peggy sarà concesso di trovare, a 50 anni, la felicità ....

Leggere Eureka Street è stato come fare un viaggio in un luogo "terribilmente" vivo, vivace, strabordante di suoni, rumori, voci, colori, scritte, in mezzo ai quali ogni tanto ho arricciato il naso e storto la bocca in un’inevitabile smorfia, e altre volte mi hanno lasciato un sorriso e fatto pensare, insieme a Jake...:

 “Belfast mi sembrò di nuovo una città in cui valesse la pena di abitare. Perché a volte quei suoi abitanti erano uno splendore. A volte, erano davvero uno splendore.”


Consigliato.

domenica 5 maggio 2013

Anteprima. "Il tesoro degli abissi" (Longanesi)



IL TESORO DEGLI ABISSI
di Donatello Bellomo,
Enrico Cappelletti


Ed. Longanesi
I libri del  mare
252 pp
18 euro
USCITA 9 MAGGIO
2013
Sinossi

Domenica 7 novembre 1915, al largo di capo Carbonara, Tirreno meridionale. Verso le ore 13, il sommergibile tedesco U-38, inalberando la bandiera austroungarica, affonda il piroscafo Anconadiretto a New York con a bordo 164 uomini di equipaggio, 626 passeggeri, in gran parte donne e bambini, e un carico segreto: 12 casse di sterline d’oro per un valore di 50 milioni di euro. Tra le 208 vittime, un funzionario del ministero dell’Agricoltura che accompagnava il tesoro con cui l’Italia avrebbe pagato la partecipazione all’Expo tenutasi quell’anno a San Francisco. Le cancellerie di Washington (nel disastro sono morti nove cittadini americani), Roma, Berlino e Vienna si scambiano messaggi di accusa o di giustificazione, ma solo le prime due conoscono la verità: le 133.000 sterline d’oro rappresentano una tranche di un colossale contrabbando di cavalli, muli, foraggio, armi e munizioni che l’Italia – entrata in guerra da sei mesi contro l’Austria-Ungheria – ha acquistato dagli Stati Uniti per «girarlo », forse, in parte alla Francia.
Il comandante dell’Ancona, Pietro Massardo, non rivelò mai il punto nave dell’affondamento, e per settant’anni il relitto è rimasto indisturbato. Lo ritrovò nel 1985, integro e in buone condizioni, a 471 metri di profondità, Henri Delauze, il più grande cacciatore di relitti del dopoguerra. Da allora la caccia al tesoro è diventata un’autentica spy story, che ha coinvolto ministeri degli Esteri e tribunali. Con una lunga ricerca documentaria e testimonianze dirette, gli autori ricostruiscono l’intricata vicenda. Dopo quasi un secolo, l’Ancona e i suoi morti non hanno ancora trovato pace: i predoni del mare sono sempre in agguato.

Autori.
Donatello Bellomo (Busto Arsizio, 1953) è giornalista professionista e traduttore dal francese. Ha pubblicato numerosi romanzi, due raccolte di racconti e altrettanti saggi-inchiesta. Ha vinto i premi Ungaretti (1985), Tuscania (1999), Gaeta (1999) e Circeo (2011). Vive a Verona e in barca a vela.

Enrico Cappelletti (Sanremo, 1941) ha svolto per trent’anni l’attività di cronista del mare con penna e macchina fotografica per le più note riviste. Ha pubblicato Fotosub. Teoria e pratica della fotografia subacquea (Zanichelli) e vari libri sui tesori sottomarini tra cui L’Oro dell’Elba. Operazione Polluce(Magenes). Vive a Faenza
.

Scopro e condivido: BELFONDO di Jenn Dìaz



new entry

Ecco un altro libro che è entrato nella mia libreria; per esso ringrazio 10 righe dai libri e Edizioni La Linea.

BELFONDO
di Jenn Diaz

Belfondo
Ed. La Linea
Trad. A. Drenaggi
168 pp
13 euro
2012
Uno stupefacente meccanismo narrativo, una lirica e allucinata metafora su una società chiusa in se stessa.

Sinossi

Belfondo è un paesino immaginario della Spagna rurale dove il tempo pare essersi fermato. La gente di Belfondo, una piccola comunità sonnacchiosa che vive del ritmo imposto dalla fabbrica, è prigioniera volontaria del padrone, un uomo a cui tutto spetta e che tutto regola dentro i ristretti confini di uno spazio che a nessuno è concesso di oltrepassare. Ma Belfondo è anche il crocevia delle storie singolari degli abitanti del paese: il maestro che è obbligato a insegnare a leggere e a scrivere a tutti, eccetto che alla propria moglie, il becchino che occupa il tempo a produrre epitaffi in modo da averli già pronti quando i suoi compaesani saranno sepolti, il prete, cieco, che crede che Dio sia una donna in carne e ossa, e tanti altri. Un racconto che prima isola le voci e poi le somma in una melodia corale che compone una realtà inquietante e quasi onirica. In quello che è considerato il miglior esordio letterario della Spagna, Díaz dà mostra di una prosa lirica e coinvolgente capace di lasciare una profonda emozione nel lettore.


Questo è il blog dell'Autrice, classe  1988 - CLICCAMI.

Question di feeling: Julia dei miracoli



mifeeling

Il feeling di oggi non è tanto con un libro ma con un personaggio di uno degli ultimi romanzi letti.
Mi riferisco a Julia, la bimba undicenne protagonista de "L'età dei miracoli" di Karen Thompson Walker (trovate la recensione qui su Chicchi di pensieri).

Con Julia ho avvertito un'immediata affinità perché la sua personalità è tanto simile alla mia, alla sua età.
Timida, impacciata, con la sensazione di essere sempre fuori posto, il timore di non piacere e di essere prese in giro, la spiacevole convinzione di non valere quanto le amichette belle e "fighette", la paura di non piacere a nessun ragazzino, il desiderio di non essere notata in mezzo a tanta gente e, allo stesso tempo, il dispiacere per non essere stata notata, come se si fosse invisibili.....

Ero davvero con lei, eternamente insicura e mai "al posto giusto nel momento giusto.
Ma immagino che siano caratteristiche comuni alla maggior parte degli adolescenti!! ;)

Anche voi avete avuto ultimamente la sensazione che certi personaggi riflettessero qualcosa (tanto...?) di voi?

sabato 4 maggio 2013

Scrivere per vivere: QUESTA NOTTE E' LA MIA di Alberto Damilano



Ecco un libro che voglio segnalarvi; il suo autore è un ex-medico; ex perchè purtroppo una grave malattia lo ha costretto a non esercitare più la propria professione; ma scrivere è diventato un modo per combattere, resistere, vivere.

QUESTA NOTTE E' LA MIA
di Alberto Damilano 


Ed. Longanesi
La Gaja Scienza
256 pp
14.90 euro
Febbraio 2013
"Non fare l'errore di pensare che tu e la malattia siate una cosa sola. Mai. Tu non sei la malattia. Lei ti appartiene, ma tu sei una persona. E lo sarai sempre, anche se lei ti dovesse portare via tutto."

Sinossi

A quarant’anni Andrea è un giornalista fallito che ha abbandonato da tempo ogni ambizione di vita e di carriera. 
La sua sembra una storia come tante: un lavoro che non lo soddisfa, una moglie che a stento gli rivolge la parola, amici pochi e probabilmente nemmeno buoni. 
Solo che a un certo punto la storia cambia, perché la vita toglie, la vita dà.
 E talvolta per dare non ha altro modo che toglierti ogni cosa in un istante. Per Andrea, l’istante è quello in cui scopre di essere affetto da una malattia che non nomina mai, una malattia che lo priverà giorno dopo giorno di un pezzo di vita: prima i piedi, poi le mani, quindi la parola, infine il respiro. 
Ma è proprio allora, proprio mentre l’acqua del guado minaccia di inghiottirlo, che Andrea si renderà conto che la riva va conquistata con fatica. E che per capire gli altri bisogna abbandonare la presa su se stessi, bisogna lasciare che la vita forzi la serratura che pensiamo ci protegga e che invece ci tiene prigionieri. Sarà su una sedia a rotelle, dunque, che Andrea aiuterà Francesco, un giovane collaboratore del giornale, in una pericolosa inchiesta sugli intrecci fra politica e criminalità, e insieme tenterà di rimettersi in gioco con la donna che ha accanto. Mentre il progredire della malattia lo spingerà ad affrontare ogni giorno qualcosa di diverso e a conquistarsi, a ogni nuovo respiro concesso dalla vita, il tempo per pensare, progettare, amare.

L'autore.
Alberto Damilano nasce nel 1955 a Fossano, nel cuneese. Medico, dopo la laurea si trasferisce nell’hinterland torinese dove si occupa di malattie mentali e tossicodipendenze. Nel 2009 si ammala di sclerosi laterale amiotrofica (SLA), che in poco tempo lo paralizza completamente. Oggi vive grazie a nutrizione e respirazione artificiali. Da quando è immobilizzato scrive con gli occhi perché «creare è resistere, resistere è vivere».

Un libro in più: GRACE LO DICE FORTE di E. Henderson


new entry in my library

Ecco uno delle ultimissime new entry nella mia libreria, per la qual ringrazio sia 10 righe dai libri che la Casa Editrice Dalai.

Devo dire che la trama sembra molto bella ed intensa; non vedo l'ora di leggerlo!!!

VOI LO AVETE LETTO?


GRACE LO DICE FORTE
di Emma Henderson


Grace lo dice forte
Ed. Dalai
La tartaruga
307 pp
18 euro
2012
Trama

Grace, affetta da gravi handicap, trascorre i primi anni in famiglia, sostenuta soprattutto dalla madre che lotta per darle una vita normale. 
Di fronte a crisi sempre più violente, i genitori si arrendono e decidono, a undici anni, di affidarla a un istituto psichiatrico. 
Quando i cancelli si chiudono alle sue spalle, è l'inizio dell'inferno
Il Briar - la sua casa per quasi trent'anni - è un luogo dove vivono bambini rotti come lei, senza speranza: una popolazione dolente, che deve sopportare elettroshock, sofferenze, umiliazioni gratuite. 
Tuttavia, è anche un luogo che stupisce per la sua insospettabile vita parallela fatta di amicizie, di solidarietà e di complicità. 
L'incontro con Daniel, un ragazzino menomato nel fisico, segnerà una svolta importante. 
Lui diventerà tutto per Grace: l'amico, il compagno di giochi, il confidente, il primo amore. 
Daniel che, con il dono straordinario della fantasia, la porta via dall'opprimente istituto, in meravigliose città, e le dà una ragione per resistere, per prendersi cura di sé, per imparare ad accettarsi.
 Fino al giorno in cui scompare... 

A tredici anni di distanza dalla morte della sorella, l'autrice ricostruisce la sua tragica esistenza, dandole quella voce che in vita non ha mai avuto, traducendo in parole quei silenzi o quei suoni disarticolati. 
E lei lo dice forte: ciò che sente e vede, ciò che prova dentro di sé, facendoci appassionare alle vicende, non di un caso umano disperato, ma di una vita, per quanto diversa, come tutte le altre.

cover
L'autrice.
Emma Henderson (1958) ha studiato Lingue e letterature moderne a Oxford e Yale. Dopo aver insegnato per anni e aver vissuto in Francia per un breve periodo, rientrata a Londra, ha vinto un importante premio in Creative Writing al Birkbeck College della London University nel 2006. Con Grace lo dice forte, suo primo romanzo, ha vinto il McKitterick Prize 2011 ed è arrivata seconda al Mind Book of the Year Award 2011. È stata inoltre finalista del prestigioso Orange Prize 2011, del Commonwealth Writers’ First Book Award, del Waverton Good Read Award, del Authors Club First Novel Award e del Wellcome Trust Book Prize.

Segnalazione urban fantasy "Laila Volpe e Evindi Mott - I TRAFFICANTI DELL'OMBRA" di Man Ekang



Buondì!!
Approfitto di questi momenti di assenza di mio marito per scrivere  qualcosa ^_^

Comincio col segnalarvi un romanzo, un urban fantasy:


Laila Volpe e Evindi Mott - I TRAFFICANTI DELL'OMBRA
di Man Ekang


Ed. Lulu.com
261 pp
17.60 euro
MARZO 2013
Trama

La giovane torinese Laila Volpe incontra Evindi Mott, alla lezione di antropologia culturale del professore Debrossac. 
L’incontro in apparenza casuale era in realtà voluto dal ragazzo africano nel quadro di una sua prova di iniziazione, nella società dei suonatori di Mvett. 
Ma dopo averlo sorpreso in flagrante, il professore Debrossac lo convincerà ad aiutarlo per ritrovare sua figlia scomparsa misteriosamente in Torino. 
Evindi Mott accantonerà successivamente i suoi primi progetti per Laila e, insieme al professore, aiuterà la ragazza a dare un taglio ai suoi incubi ricorrenti. 
In questo contesto, Laila conoscerà l’esistenza delle “monete del fato” e imparerà che la sfortuna non è nient’altro che il risultato di un’attenta manipolazione di certe entità, da parte di coloro che hanno la conoscenza di alcune leggi della natura. 
L'acquisizione di questa conoscenza da parte di Laila scatenerà l’ira di coloro che tenevano un cospicuo traffico delle sue capacità intellettuali e delle sue chance.

L'autore.
Man Ekang si definisce un individuo dalla personalità complessa, amante del fantastico sin da giovanissimo; ha una laurea in scienze politiche ma il suo primo amore è l'antropologia, con il suo carico di leggende e aspetti mistici di cui tutti i popoli della terra sono dotati.
"Laila Volpe e Evindi Mott - I trafficanti dell'ombra" nasce dal desiderio di condividere con altri questa sua passione.

VISITATE IL SITO DELL'AUTORE: QUI

ED ECCO IL BOOKTRAILER: QUI

venerdì 3 maggio 2013

Segnalazione "LINEA 429" di Salvatore Scalisi



'Sera gente!! ;)

Che bello il venerdì sera, quando sai che potrai andare a letto e la sveglia non suonerà alle 5:18!!! ^_^
Ma prima di andare a nanna dovrà passare qualche oretta e ora che sono sveglissima vi parlerò di un libro, edito da Demian Edizioni.

LINEA 429 
di Salvatore Scalisi


Edizioni Demian
168 pp
1 euro
2012
Sinossi

"Giocherella con le dita della mano sul volante, la postura del suo possente corpo sembra sufficientemente rilassata, adagiato com’è, sul sedile di guida.
Non può farci nulla il conducente, se la vettura è costretta ad un respiro sonnolento; non può restituire il buonumore ai passeggeri.
In fin di conti è il suo lavoro; e lo conosce bene. Ed oggi, purtroppo, è un giorno doloroso, di quelli che non si dimenticano facilmente; fa parte della vita, e bisogna accettarlo, se no, sarebbe meglio davvero rifugiarsi in un buco sperduto della terra e vivere da eremita, sembra pensare l’uomo; e questo, a dire il vero, è uno di quei momenti in cui vien voglia di mollare tutto: casa, lavoro, famiglia, amici, ma alla fine, per vigliaccheria, mancanza di coraggio, o semplicemente per un umano dovere verso se stessi e gli affetti più cari, si va avanti lottando e, se necessario, come dei guerrieri samurai".

Un autobus di una qualsiasi linea urbana, in una città congestionata dal traffico; una qualsiasi giornata, stramaledettamente uguale ad ogni altra.
Ma sarà veramente così?
Un nubifragio di eccezionale entità, metterà in ginocchio l’intera comunità cittadina. Le strade si trasformeranno in trappole piene d’acque e di veicoli condannati all’immobilità. Il 429 si riempie, all’inverosimile, ed accoglie sempre più gente che vuole evitare la pioggia e la bufera che si abbatte sulla città. Le lunghe ore di permanenza nella vettura, mettono a nudo le caratteristiche di ciascun utente dell’automezzo che, inevitabilmente, è paralizzato in mezzo ad un traffico bloccato da un evento atmosferico di immani proporzioni.
Che succederà all’interno del 429?
Il nostro Salvatore Scalisi riesce a disegnare figure espressive di ogni loro peculiarità e, con il
consueto gusto per la “suspense”, riesce a regalare, ancora una volta, al lettore, una narrazione piena di pregnante umanità e ricca di colpi di scena. (Pro.ssa Maria Carmela Benfatto).


L'autore.
SALVATORE SCALISI è nato a Catania nel 1959. Ha pubblicato L’uomo dei piccioni, Prospettiva editrice, 2009, Relazione di sangue, Zona, 2009, L’ispiratrice, Kimerik, 2009, La mente del diavolo, Besa Edizioni, 2010,John Parker il detective, CSA Editrice, 2010, Il mondo Perfetto di Elisa, I libri di Emil, 2010.
Nel corso del 2013 è prevista l'uscita del secondo episodio avente come protagonista Parker; nel 2014 lo stesso autore pubblicherà un noir all'italiana con la casa editrice "Il Ciliegio".

Giunti anteprima. IL SEGRETO DELLA BAMBINA SULLA SCOGLIERA - MISS CHARITY



Ed eccomi qui a condividere con voi due anteprime che mi attirato molto: il primo "Il segreto della bambina sulla scogliera" è un genere che mi piace sempre molto perchè si prospetta carico di emozioni, segreti....; l'altro mi mette curiosità per questo accostamento all'ironia deliziosa della Austen....

VOI CHE NE PENSATE??


IL SEGRETO DELLA BAMBINA SULLA SCOGLIERA
di Lucinda Riley


Ed. Giunti
Narrativa "A"
Trad. L. Maldera
512 pp
9.90 euro
USCITA 8 MAGGIO
2013
"Credo che inizierò il mio racconto (tanto per complicare ulteriormente le cose) dalla fine o quasi, quando non ero che una bimba di otto anni senza madre. In cima a una scogliera a picco su Dunworley Bay, il mio posto preferito al mondo.”

Una bambina, una donna sola, due famiglie divise da un segreto inconfessabile.

Trama

Mentre la tempesta infuria sulle coste di Dunworley Bay, una minuscola figura è immobile sull’orlo di una scogliera a picco sul mare: è una bambina a piedi scalzi, con folti riccioli rossi e una lunga veste bianca. 
Ipnotizzata di fronte a quella strana apparizione, Grania Ryan, una scultrice di successo appena tornata da New York per riprendersi da un brutto trauma, scoprirà ben presto di non aver sognato. 
Sua madre Kathleen non ha alcun dubbio: la piccola è Aurora Lisle, che ha perso la mamma in circostanze drammatiche proprio in quel luogo. 
Grania è irresistibilmente attratta dall’incredibile vitalità di Aurora e non può fare a meno di affezionarsi a lei e a suo padre. 
Ma per quale motivo sua madre, di solito così generosa e altruista, non riesce a nascondere la propria ostilità nei confronti dei Lisle? 
cover
La risposta potrebbe celarsi in un plico di lettere gelosamente custodite da Kathleen: un tragico segreto che risale all’epoca tra le due guerre ha segnato il destino delle famiglie Ryan e Lisle, stendendo ombre scure anche sul presente. 
Riuscirà l’amore che unisce Grania e Aurora a spezzare le catene del passato?

LEGGI LE PRIME PAGINE SU GIUNTI

Visita il sito - carinissimo!! - di Lucinda Riley:

L'autrice.
Lucinda Riley è una scrittrice bestseller tradotta in tutto il mondo. Nata in Irlanda, vive nel Norfolk con il marito e i quattro figli.
A maggio del 2012 Giunti ha pubblicato Il giardino degli incontri segreti, un enorme successo di pubblico subito balzato al 4° posto delle classifiche di narrativa straniera e giunto alla settima edizione.Nel 2013 è uscito La luce alla finestra, altro grande bestseller dell’autrice
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MISS CHARITY
di Marie-Aude Murail


Miss Charity
Ed. Giunti
Narrativa
Trad. F. Angelini
320 pp
14.90 euro
USCITA 6 MAGGIO
2013
Trama

Charity è una bambina. È come tutti i bambini, piena di curiosità, assetata di contatti umani, di parole e di scambi. Vuole creare e partecipare alla vita del mondo. 
Purtroppo, però, una ragazzina della buona società inglese dell'800 deve tacere, non mostrarsi troppo, salvo che in chiesa. Gli adulti che la circondano non fanno attenzione a lei, le sue sorelline sono morte. 
Allora Charity si rifugia al terzo piano del suo palazzo borghese in compagnia della servitù. 
Per non morire di noia, alleva dei topini nella nursery, veste un coniglietto, studia dei funghi al microscopio, impara Shakespeare e disegna incessantemente dei corvi, con la speranza che un giorno succeda qualcosa. 
Così comincia la vita di Charity Tiddler, ragazzina prima e donna poi che fa della libertà un principio di vita e in nome di questa sovverte tutte le regole borghesi della vita vittoriana. 

Un romanzo attuale nel tema, anche se di ambientazione ottocentesca, in cui l'ironia, il pettegolezzo, un certo tipo di società snob e talvolta grottesca nella sua smania per le apparenze portano la chiara cifra di una Jane Austen contemporanea.


cover
L'autrice
Nata in una famiglia di artisti (suo padre è un poeta, sua madre una giornalista, uno dei suoi fratelli e sua sorella sono anch’essi scrittori), Marie-Aude Murail scrive tutti i giorni, e pubblica libri da oltre vent’anni. Ha scritto più di cento racconti, e poi storie e romanzi, testi teatrali, e romanzi d’amore, d’avventura, polizieschi e fantastici… racconti per adulti e ragazzi, che hanno ottenuto importanti premi internazionali. Uno dei suoi più grandi successi è Oh, boy!, che in Francia ha conquistato oltre venti premi (Prix Tam Tam, Prix Sésame, Prix Frissons Vercors) ed è diventato un film per la televisione. Pubblicato in Italia da Giunti, il volume nel 2008 si è aggiudicato il Premio Paolo Ungari Unicef, in occasione del Filmfest di Roma, e si è classificato secondo al Premio Cento. Mio fratello Simple ha ricevuto a sua volta molti riconoscimenti, tra cui il prestigioso Jugendliteraturpreis alla Fiera di Francoforte 2008. Per il suo impegno e per il suo lavoro dedicato all’infanzia l’autrice è dal 2004 Chevalier de la Légion d’Honneur.


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