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Il libro di oggi è uno spunto di lettura preso da Francy del blog "Never say book", sui cui potrete leggere la recensione.
CIGNI SELVATICI
di Jung Chang
Ed. Longanesi Trad. L. Perria 19.50 euro 2004 |
Questa è la storia di tre figlie della Cina.
Tre donne: Jung Chang, sua madre e sua nonna.
Nella loro vita si rispecchiano le vicende tu-multuose della Cina del ventesimo secolo: un'epoca di rivoluzione e tragedia, di rinnovamento e catarsi, ripercorsa attraverso lo stupefa-cente comporsi di un grande affresco familiare.
Alla nascita della nonna di Jung Chang, nel 1909, la Cina è una società feudale: alle donne si fasciano i piedi per impedirne la crescita e a quindici anni si può essere cedute come concubine a un signore della guerra per ritrovarsi poi abbandonate, vittime della malvagità dei suoi servi.
Un destino atroce, al quale la donna riesce a sottrarsi quando, nel 1932, fugge insieme con la figlia.
E un mondo diverso attende la madre di Jung Chang che, cresciuta sotto l'occupazione giapponese e poi russa, allo scoppio della guerra civile tra i comunisti e il Kuomintang di Chiang Kai-shek entra a far parte del movimento clandestino, diventando un'eroina della rivoluzione e incarnando la figura della donna cinese emancipata, al cui fianco può stare soltanto un uomo pari a lei per ideali e impegno.
I genitori di Jung Chang, diventati alti funzionari del regime di Mao, offrono dunque alla figlia un mondo di privilegi in cui però solo i fedelissimi possono sopravvivere.
E Jung Chang, dopo essere stata guardia rossa, matura la sua opposizione al sistema: i suoi genitori vengono reclusi, suo padre viene dichiarato insano di mente e lasciato morire, lei stessa, esiliata ai piedi dell'Himalaya è costretta a lavorare come contadina e come medico scalzo, sino a quando, nel 1978, non si verificherà l'occasione di una fuga all'estero, verso l'ospitale Gran Bretagna.