giovedì 23 gennaio 2014

Recensione NON CHIUDO MAI LA PORTA A CHIAVE di Elena Lo Muzio



Cominciamo la giornata con una recensione ed ecco il mio pensiero su...


NON CHIUDO MAI LA PORTA A CHIAVE
di Elena Lo Muzio


Sesat Edizioni
Narrativa Rosa
2,49 euro
Trama

Due ragazzi, una ragazza, una nonna appassionata di nuove tecnologie e un reality show che promette di trovare lavoro: questi i divertenti ingredienti di un’opera originale e brillante.
Roberto viene scelto per partecipare a “Chi non vuol essere un precario?” un nuovo programma di MillenniumTV.
Dovrà, nel corso delle settimane, superare svariate prove per vincere il posto di lavoro dei suoi sogni: insegnare in un prestigioso liceo. Impresa non facile se i concorrenti sono una cubista dalla lacrima facile e un pizzaiolo dalla vita drammatica, idoli dei tele-votanti, e se quasi ogni giorno una troupe televisiva segue ogni sua mossa.
Francesco, invece, gestisce l’azienda fondata da suo nonno, un uomo rigido e all’antica; e poi c'è Nonna Internet, un’anziana signora che, da quando vent’anni prima ha imparato a programmare il videoregistratore, è diventata una fruitrice di prodotti elettronici e un’attiva internauta.
E Stella? Beh… lei, con il cuore diviso fra Francesco, il suo ex ancora amico, e Roberto, l’affascinante new entry, si trova suo malgrado a vivere situazioni grottesche sotto l’occhio delle telecamere lasciandosi travolgere dagli eventi.
Ma, come nella migliore tradizione dei reality, un videomessaggio di una persona speciale cambierà l’esito di una storia che sembrava già scritta e porterà la nostra eroina a percorrere la strada dell’amore in compagnia di


il mio pensiero
Amicizia, flirt, amore a tutte le età, precariato e tentativi di tirare avanti, partecipazione a reality show: questi gli ingredienti che compongono il mondo fresco e spiritoso disegnato per noi da Elena Lo Muzio.

Stella e Fra' sono attualmente buoni amici, anche se hanno condiviso una relazione sentimentale con tanto di convivenza; sono due giovani che amano la libertà, non sono ossessionati dalla ricerca del grande amore, conducono una vita tranquilla, per nulla sopra le righe, divisi tra lavoro e amicizie.
Accanto a Stella (che non è neanche il suo vero nome, ma lo è diventato in seguito ad un equivoco con una vicina...) c'è l'amica Karol, vivace, fidata, sposata con Marco ed in attesa del loro primo figlio: c'è la simpatica Nonna Internet, un'anziana amante delle moderne tecnologie, e poi, piombato all'improvviso a rivoluzionare un po' di cose e a portare più colore alle giornate di tutti, c'è Roberto, che diventa immediatamente amico di Fra' e di Stella.
Tanto amico da "infilarsi" tra i due ex e mettere un po' in confusione Stella, che si ritrova ad essere "cortesemente contesa" tra i due giovanotti, che però non si riveleranno mai troppo audaci o pressanti, il che non farà che aumentare la sua indecisione.

A complicare e a vivacizzare questo strano rapporto a tre sarà il problema della perdita del lavoro da parte di Roberto (che normalmente svolge la professione di insegnante), il quale cercherà di ovviare "all'inconveniente" partecipando ad un reality show, che vede come protagonisti dei giovani che vivono condizioni di precariato lavorativo.

E così, le telecamere entrano nella vita di questi tre "amici", come una sorta di Grande Fratello che si intrufola, col proprio occhio invadente, nelle giornate e nella quotidianità di Roberto e di coloro che gli gravitano attorno, coinvolgendo tanto chi vorrebbe sfuggire alle telecamere, quanto chi ne approfitta per avere i propri "cinque minuti televisivi."
E tra una ripresa e una puntata in tv, Stella imparerà a conoscere un po' meglio Roberto, ritroverà un po' di sintonia con Fra', vedrà sbocciar l'amore lì dove meno se lo sarebbe aspettato... e tutto andando verso un finale non scontato e sicuramente in linea con l'atmosfera di leggerezza che si respira ad ogni pagina.

Pochi personaggi, sufficientemente delineati, senza troppi "psicologismi" (passatemi il termine) o eccessive sequenze riflessive a rallentare il ritmo della narrazione; è però pur vero che quest'ultima procede forse anche troppo velocemente, senza dar tempo al lettore di "metabolizzare" i fatti e gli eventi.
Ecco, se dovessi trovare una "pecca" , credo che sarebbe da ricondurre a questa "frettolosità" nel susseguirsi delle varie situazioni; ad ogni modo, le varie vicende son presentate con molta dinamicità, si collocano in pochi ambienti ben precisi, il linguaggio è scorrevole, semplice, immediato, situazioni realistiche e simpatiche allo stesso tempo (dall'anziana supertecnologica all'idea di inserire una cosa attualissima quale i reality, che nessuno ammette di vedere ma su cui si è informatissimi, malgrado l'ostentato disinteresse...!), il tutto narrato facendo attenzione al punto di vista dei personaggi principali e sempre con una gradevolissima sfumatura ironica, senza con questo dimenticare tematiche importanti, dal lavoro che non c'è alla morte di una persona cara, ma sempre affrontate con ottimismo e col sorriso.

Lettura leggera, piacevole, che strappa il sorriso.

mercoledì 22 gennaio 2014

Segnalazione fantasy. IL SIGILLO DI ANIOX di Chiara De Martin



Come anticipato, eccomi qui a parlarvi di un'altra autrice esordiente e dei suoi primi due libri, appartenenti ad una trilogia.

IL SIGILLO DI ANIOX.
Ritorno alle origini
di Chiara De Martin


Piazza Editore
15 euro
2013
Trama

La vita di Rut viene sconvolta la notte del suo quattordicesimo compleanno, quando, durante la sua festa, degli sconosciuti fanno irruzione in casa sua con l'intento di catturarla. 
Da quel momento, la sua vita non potrà più essere la stessa. Accompagnata da Jack, suo amico e protettore, e dalle Sorelle della Luna, Rut ritornerà ad Aniox, uno dei Ventiquattro Regni, tra le braccia dei suoi genitori naturali. 
Fin da subito, però, l'ombra di una guerra contro il Destinato, giovane mago intenzionato a conquistare il suo Regno, oscurerà la felicità delle sue giornate, assieme alle parole di amore e morte di un'indovina e alla misteriosa attrazione che Rut sente verso le montagne che occupano il suo orizzonte, legate ad un'antica leggenda di paura e magia. 
E mentre il Destinato e il suo generale Philibert si faranno sempre più vicini, portando con loro la minaccia di uno scontro armato, una figura mascherata, chiamata La Lince, lotta per mantenere la pace e Rut deve fare i conti anche con i battiti sempre più forti del suo cuore."


IL SIGILLO DI ANIOX.
Il Destinato
di Chiara De Martin

Piazza Editore
2013
Trama

Quando Rut, Principessa di Aniox, si rifugia in casa del barone Murdoch per sfuggire alla guerra contro il Destinato, non si aspetta certo che sia Philibert, generale dell’esercito nemico, a varcare la soglia di quella casa per riportarla nel Leheda.
Il Destinato, il mago dagli occhi verdi e il cuore di ghiaccio, ha trionfato, conquistando l’intera dimensione, spodestando gli altri sovrani dai loro troni e autoproclamandosi imperatore dei Ventiquattro Regni. 
Separata dalle Sorelle della Luna, da Jack e dai suoi stessi genitori, Rut è costretta a sopportare le attenzioni del nuovo signore di Aniox, mentre cerca disperatamente un modo per opporsi al suo dominio.   
L’unica arma in grado di sconfiggerlo sembra nascondersi nelle montagne al confine del Regno, cime ostili e disabitate: è su quei picchi che gli Antichi Fondatori hanno nascosto l’amuleto creato per sconfiggere Melesot e, forse, la stessa magia potrebbe annientare anche il Destinato. 
Mentre Rut prende sempre più coscienza di quale sia la sua missione, Roy è alla disperata ricerca di Agata, La Lince, e Jack dovrà confrontarsi con i suoi sentimenti e con l’odio del Destinato, scoprendo suo malgrado verità che lo porteranno a mettere in discussione gli affetti a lui più cari.


L'autrice.
Chiara De Martin è nata nel 1995, vive in Veneto con la famiglia, un cane, tre gatte e un gatto, un pesce e un canarino, circondata dalla natura. Ama leggere e scrivere, ha un debole per la Storia; si definisce una persona tranquilla e sognatrice, più incline a passare ore in tranquillo ozio letterario che non a fare baldoria. Tra i suoi autori preferiti, Christoher Paolini con il Ciclo dell'Eredità e Cassandra Clare, con la saga urban fantasy di Shdowhunters.

Spazio Esordienti. LA SINDROME DI STENDHAL di Catherine BC



Amici e lettori, anche oggi dedichiamo uno spazio per segnalare due scrittrici esordienti e i loro libri.

La prima autrice l'abbiamo già presentata tempo fa, segnalando il suo primo romanzo, "Il sapore del proibito", l'inizio di una trilogia romance erotic contemporaneo ("Forbidden fruit").

Il sapore del proibito (Forbidden fruit)
IL SAPORE DEL PROIBITO
di Catherine BC
244 pp ca.
1.98 euro
AMAZON
(link)
Bene, vi lascio anche la trama di questo racconto, scritto sempre da Catherine.

LA SINDROME DI STENDHAL
di Catherine BC


Trama

Marc Collins è un uomo all’apice della carriera e della sensualità.
Braccio destro del curatore del Louvre, docente universitario, un intellettuale tenebroso e affascinante. 
Un uomo che nasconde agli altri la propria fragilità, che non vuole mostrarsi mai debole o esposto, ma che ama nascondersi dietro maschere sorridenti e parole accattivanti. 
Durante la presentazione di Amore e Psiche Stanti incontra una giovane donna che sembra condividerne l’amore sconfinato per l’arte in ogni sua forma. 
Sarah lo ammalia con la semplicità e la capacità di tenergli testa, scoperchiando quel vaso di Pandora delle emozioni che porta con sé il nascere di ogni potente attrazione. 
Come la Sindrome di Stendhal, questo incontro dà vita ad un torneo di sentimenti, un turbinio di sensazioni che arrivano direttamente all’anima, mostrando l’essenza stessa della natura umana e la forza primordiale che la governa da sempre: l’amore.

L'autrice.
Catherine BC è un'autrice all'esordio. Il sapore del proibito è il suo primo romanzo e fa parte di una trilogia, Forbidden fruit, che comprenderà altre due storie d'amore coi personaggi che già hanno fatto la loro comparsa in questo primo volume. Ha sempre scritto, racconti, poesie e novelle, postate in altre piattaforme letterarie. Un suo racconto è stato scelto per far parte di un'antologia "Sono una strega?", di prossima uscita, edita dal GDL. Nel 2014 è previsto il secondo romanzo della serie Forbidden fruit, Ricatto proibito.

CITO E CANTO "LA CANZONE DEL BAMBINO NEL VENTO"



.
Anche per la rubrica del mercoledì, restiamo in tema GIORNATA DELLA MEMORIA.

Terezín (in tedesco Theresienstadt) è una città della Repubblica Ceca; nacque alla fine del XVIII secolo come città-fortezza, con due poli tra loro distinti: la "grande fortezza" e la "piccola fortezza".

La "grande fortezza" è nota soprattutto perché durante la seconda guerra mondiale fu trasformata dai nazisti nel campo di concentramento di Theresienstadt (oggi aperto a museo).
Circa 144.000 ebrei ed ebree furono imprigionati/e qui, ne morirono 33.000, la maggior parte a causa delle inumane condizioni (fame, malattie, e un'epidemia di tifo esantematico verso la fine della guerra).

Gli ebrei rinchiusi nel campo di Theresienstadt cercarono una parvenza di normalità: si sforzarono ad esempio per quanto possibile che tutti i bambini deportati potessero continuare il loro percorso educativo. Quotidianamente si tenevano lezioni ed attività culturali; inoltre la comunità riuscì a pubblicare una rivista illustrata, Vedem, che trattava di poesia, dialoghi e recensioni letterarie ed era completamente prodotta da ragazzi di un'età compresa tra i dodici ed i quindici anni.

L'insegnante d'arte Friedl Dicker-Brandeis creò una classe di disegno per bambini nel ghetto: il risultato di questa attività furono oltre quattromila disegni che Dicker-Brandeis nascose in due valigie prima di essere deportata ad Auschwitz.


Il giardino

Un piccolo giardino,
Fragrante e pieno di rose.
Il viale è stretto,
Lo percorre un piccolo bambino. 

Un piccolo bambino, un dolce bambino,
Come quel fiore che sboccia.
Quando il fiore arriverà a fiorire
Il piccolo bambino non ci sarà più.

Franta Bass

LA CANZONE DEL BAMBINO NEL VENTO
Guccini


Son morto con altri cento, son morto ch' ero bambino, 
passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento.... 

Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento 
nel freddo giorno d' inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento... 

Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio: 
è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento... 

Anteprima: I PECCATI DI UNA MADRE, nuove emozioni con Danielle Steel



Un'autrice di romanzi molto apprezzata, i cui libri sono sempre pieni di intrecci ed emozioni: storie di donne con alle spalle segreti ed amori....

I PECCATI DI UNA MADRE
di Danielle Steel


I peccati di una madre
Ed.Sperling&Kupfer
Pandora
408 pp
19.90 euro
USCITA 4 MARZO
2014
Trama

Per il suo settantesimo compleanno, Olivia Granson, donna di successo proprietaria di un impero commerciale che vanta negozi in tutto il mondo, ha deciso di riunire la famiglia per una splendida crociera nel Mediterraneo.
Un gesto generoso con il quale vuole dimostrare l'amore per i suoi cari e farsi perdonare le infinite volte in cui ha trascurato gli affetti a causa del lavoro. 
Sembra l'occasione perfetta per ricominciare, ma i figli non hanno mai smesso di rinfacciarle le numerose assenze. Ora la famiglia è divisa tra profondi rancori e vecchi segreti. 
Riuscirà Olivia in una sola estate a farsi perdonare le colpe di una vita?

L'autrice.
Danielle Steel è la scrittrice più popolare del mondo, con più di 590 milioni di copie vendute in 47 Paesi. Autrice di oltre 80 bestseller internazionali, dal 1981 è sempre presente nella classifica del New York Times, spesso con più di un libro. Tutti i suoi romanzi sono pubblicati in Italia da Sperling & Kupfer.

Dedicato a...


Quella di oggi non è una citazione con la quale l'autore apre il proprio libro, ma è la dedica che l'Autrice di "Sopravvissuta ad Auschwitz", Eva Schloss, ha scritto.


Questo libro è dedicato alla memoria
delle vittime dell'Olocausto e del genocidio
che non hanno potuto raccontare la loro storia.


ex-epigrafe


Il significato della parola EPIGRAFE al quale mi riferisco è questo: Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm., citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire. (Treccani)

martedì 21 gennaio 2014

Per chi ama scrivere....: Y Giunti Shift



Questo post è rivolto soprattutto a quanti sentono di possedere una vena di scrittori!!

La Giunti Y ha dato vita a "Y Giunti Shift", un nuovo sito giovane e dinamico, completamente dedicato ai concorsi letterari organizzati da Giunti Editore.

Se hai tra i 18 e i 30 anni
hai un manoscritto nel tuo cassetto
 vuoi diventare uno scrittore 
e partecipare al romanzo collettivo 
che verrà pubblicato da Y Giunti Shift nel 2014
desideri pubblicare subito la tua piccola storia,
commentare i testi che diventeranno i nuovi successi della narrativa Young Adult...

allora sei il candidato ideale per iscriverti al sito  "Y Giunti Shift" ,
dove potrai essere informato su concorsi, scouting, news, e tanto altro... 

Corri quindi sul sito di "Y Giunti Shift" e pubblica online la tua storia con Giunti Editore.

Puoi registrarti con nome utente e password o connetterti attraverso il tuo account Facebook.

Da oggi voi e i vostri amici, potrete inviare a "Y Giunti Shift" le vostre storie.

Ecco tutti i link utili!!

Il sito dove trovare tutte le informazioni sulle iniziative in corso:http://ygiuntishift.it
A questo link trovate la pagina Facebook di "Y Giunti Shift":https://www.facebook.com/YGiuntiShift
A questo invece, trovate il profilo Twitter di "Y Giunti Shift": https://twitter.com/YGiuntiShift

Per qualunque domanda relativa ai concorsi letterari che si svolgono su "Y Giunti Shift", potete scrivere alla mail: concorsogiuntishift@giunti.it

In wishlist: COME PETALI NEL VENTO - PECCATI D'INVERNO



In WishList inserisco questi due romanzi, uno in uscita oggi, l'altro tra qualche giorno.

COME PETALI NEL VENTO
di Ru Freeman


Come petali nel vento
Ed. Piemme
Trad. M. Bastanzetti
546 pp
19.90 euro
USCITA 21 GENNAIO
2014
Trama

Secondo un’antica leggenda, il Paradiso terrestre si trovava in Sri Lanka, “l’isola splendente”. 
Ma poiché, come dice la saggezza popolare, non esiste bellezza se non accompagnata da qualche forma di tenebra, un’altra leggenda vuole che l’isola sia nata da una “lacrima dell’India”.
 Può il destino essere scritto nel nome? 
Di certo il suo corso è imprevedibile, come un vento che arriva all’improvviso a scuotere un giorno sereno e un giardino dorato.
Quando la famiglia Herath si trasferisce a Sal Mal Lane, quel vicolo della città di Colombo è ancora un posto tranquillo. 
All’ombra dei grandi alberi dai fiori rosa, convivono pacificamente famiglie molto diverse per credo religioso ed estrazione sociale. 
Sono i bambini, con i loro giochi, a unire il vicinato. 
Mentre i grandi scrutano con una certa diffidenza i nuovi arrivati, è proprio la comunità dei più piccoli ad accoglierli per primi, coinvolgendo i figli degli Herath in gare di aquilone e di cricket, prime cotte e innocue rivalità. 
E lasciandosi contagiare da quei quattro fratelli così uniti e così speciali. Ben presto, però, la minaccia della guerra civile – fino ad allora solo una notizia letta sui giornali o udita alla radio – si addenserà anche su Sal Mal Lane, rischiando di aprire fratture latenti, spezzare legami profondi, travolgere destini in una furia inarrestabile che lascerà, di quella stagione di giochi, musica e risate, soltanto un’eco lontana.
,



L'autrice.
Nata in Sri Lanka, Ru Freeman ha completato gli studi negli Stati Uniti, dove ora vive, e considera entrambi i paesi la sua patria. Giornalista militante, è impegnata nel campo dell’assistenza umanitaria e delle politiche del lavoro. Cura un blog di letteratura e politica sull’Huffington Post.La sua prima pubblicazione risale all’infanzia, quando ha scritto a un quotidiano una lettera di protesta perché il suo cartone animato preferito era stato interrotto da un discorso del presidente dello Sri Lanka. In seguito, i suoi racconti hanno avuto spazio sulle più importanti riviste letterarie americane, mentre il suo romanzo d’esordio, Una ragazza disobbediente, è stato candidato al DSC Prize for South Asian Literature e tradotto in sette lingue
.


PECCATI D'INVERNO
di Lisa Kleypas


Nuova uscita - Peccati d'inverno di Lisa Kleypas
Leggereditore
10 euro
USCITA 23 GENNAIO
2014
Trama

Evangeline Jenner è molto timida, e sarebbe anche molto ricca, se solo potesse entrare in possesso dell’eredità che le spetta. 
Pur di strapparla alle grinfie dei suoi disonesti parenti, è determinata a sfidare le convenzioni e a rivolgere allo scapolo impenitente Sebastian St Vincent la proposta più oltraggiosa di tutte: quella di matrimonio!
Trascorrere più di un minuto in compagnia del visconte rovinerebbe la reputazione di qualsiasi fanciulla, ma non quella di Evie, certa di non voler entrare nella sua collezione di cuori spezzati. 
Tanto riservata quanto testarda, Evangeline è pronta a sfidarlo: si concederà a lui solo quando saprà dimostrarle di essere fedele. 
Un patto col diavolo o una scommessa d’amore? 
Dopo Segreti di una notte d’estate e Accadde in autunno, Annabelle, Lillian, Evie e Daisy tornano a scaldare la più fredda della stagioni con l’audacia dei loro sentimenti.

La Limerick di Frankie



Vi è ambientato "Le ceneri di Angela":

,
Limerick.

Terza città irlandese per importanza, Limericknon è particolarmente bella e sembra esitare fra il destino di una metropoli come Cork e di una piccolo città balneare come Galway. Benché sia, oggi, il centro industriale della regione e vi si trovino grandi imprese, la disoccupazione e i problemi economici lasciano tracce visibili in parecchie zone.

Il centro cittadino è formato da tre quartieri storici: King’s Island, Irishtown, Newtown Pery.

Limerick (Luimneach, cioè "palude deserta", in irlandese) è situata nella parte sud-occidentale della nazione, a ridosso della foce del fiume Shannon che la attraversa. È capoluogo dell'omonima contea, nella provincia del Munster.
,

Non felicemente stereotipata come città dei coltelli, può fregiarsi di un'antica tradizione sportiva: per il rugby, a tal punto che un tipo di azione di gioco si chiama Garryowen come uno dei club della città, ma anche per lo hurling, sport diffusissimo nella nazione.




Vie in cui ha abitato il protagonista Frank McCourt con la sua povera famiglia.

Windmill Street

The Crescent, 1948 15.6K
.

Hartstonge Street

Leamy House, Hartstonge Street

Roden Lane

Mews Arches,11.8K
.

Barrack Gate, 14.1K
.

Little Barrington

Park House And Barrington House, Barrington Street

Canzoni citate:

Roddy McCorley va a morire


Oh, vedi i piedi padroni flotta di uomini che di velocità con facce wan
Dai campi vece e da lettino trebbiatrice lungo le rive del Ban.
Essi sono dotati di vendetta nei loro occhi, troppo tardi, troppo tardi sono loro,
Per la giovane Roddy McCorley va a morire sul ponte di Toome oggi!

Su la strada stretta si fece, sorridente e fiero e giovane.
Circa la corda di canapa al collo, i boccoli dorati aggrappavano.
Non c'è mai una lacrima nei suoi occhi azzurri, sia felice e luminoso sono loro,
Come giovane Roddy McCorley va a morire sul ponte di Toome oggi!

Quando lui ultimo intensificato quella strada la picca che brilla in mano
Dietro di lui marciò in cupa matrice una band seria coraggioso.
Per Antrim Città! Per Antrim Città! Egli li condusse nella mischia,
Come giovane Roddy McCorley va a morire sul ponte di Toome oggi!

Non c'è mai un uno di tutti coloro che muoiono più coraggiosamente sceso in mischia
Di lui che marcia al suo destino sul Ponte di Toome oggi.
Vero fino all'ultimo, vero fino all'ultimo, egli percorre la strada verso l'alto
E giovane Roddy McCorley va a morire sul ponte di Toome oggi!
Come giovane Roddy McCorley va a morire sul ponte di Toome oggi!
fonte 1 - fonte 2

Recensione LE CENERI DI ANGELA di Frank McCourt



Recensione del giorno!!


LE CENERI DI ANGELA
di Frank McCourt



Ed. Adelphi
Trad. C.V. Letizia
377 pp
11 euro
2000
«Ripensando alla mia infanzia, mi chiedo come sono riuscito a sopravvivere. Naturalmente è stata un’infanzia infelice, sennò non ci sarebbe gusto. Ma un’infanzia infelice irlandese è peggio di un’infanzia infelice qualunque, e un’infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio ancora».
Uno dei romanzi degli ultimi anni più amati in tutto il mondo.

Trama

Non capita spesso che la passione, condivisa da innumerevoli lettori, per il libro di uno sconosciuto si manifesti con tanta, travolgente, immediatezza. 
E dire che Frank McCourt, un sessantenne al suo esordio letterario, aveva previsto che Le ceneri di Angela sarebbe stato definito «come per lo più avviene con i libri irlandesi di memorie, “incantevole e lirico”» e che avrebbe avuto come unico esito un certo numero di «brevi e simpatiche recensioni».
Ma che cosa incontriamo nelle pagine delle Ceneri di Angela
La storia di «un’infanzia infelice irlandese», il che «è peggio di un’infanzia infelice qualunque, e un’infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio ancora». Siamo negli anni fra le due guerre e le travagliate vicende coinvolgono una famiglia così misera che può guardare dal basso alla povertà, fra un padre perennemente ebbro e vociferante contro il mondo e gli inglesi e i protestanti e una madre che sbrigativamente trascina la sua tribù verso la sopravvivenza. 
Materiale pregiato per ogni sorta di patetismo. 
E invece qui avviene uno stupendo rovesciamento. Tutto ci arriva attraverso gli occhi e la voce del protagonista mentre vive le sue avventure. 
Questo ragazzino indistruttibile, sfrontato, refrattario a ogni sentimentalismo, implacabile osservatore – come solo certi bambini sanno esserlo –, crea con le sue parole, con il suo ritmo, un prodigio di comicità e vitalità contagiose, dove tutte le atrocità, pur senza perdere nulla della loro spesso lugubre asprezza, diventano episodi e apparizioni di un viaggio battuto dal vento verso una terra promessa che sarà, nei sogni infantili di quegli anni come in quelli del Karl Rossmann di Kafka, l’America.
Le ceneri di Angela è apparso per la prima volta nel 1996.

1930-2009
L'autore.
Frank McCourt è nato a Brooklyn nel 1930 da genitori irlandesi. Giovanissimo, torna con la sua famiglia in Irlanda. Dopo un'infanzia miserabile a Limerick rientra di nuovo negli Stati Uniti. Sopravvive grazie a piccoli e miseri lavoretti e poi si arruola nell'esercito americano, prima di cominciare gli studi di Letteratura che gli apriranno la strada alla professione futura. 
Diventa infatti professore prima alla scuola superiore e poi all'Università. 
Autore esordiente all'età di settant'anni, si è deciso a raccontare la sua infanzia e ascensione sociale nel nuovo mondo, pubblicando i due primi volumi delle sue memorie: Le ceneri di Angela(1997), dove le ceneri sono quelle del camino con le quali la madre Angela si riscaldava aspettando il ritorno del marito andato al pub a bersi lo stipendio e Che paese, l'America, apparso per la prima volta nel 1999. Le ceneri di Angela gli è valso il premio Pulitzer e il National Critics Award e l’ha consacrato come uno dei più grandi scrittori del Novecento per la rara e originale capacità di raccontare miserie e tristezze con l’occhio ironico e mai privo di speranza di un bambino.


il mio pensiero

C'è un modo di dire molto usato dalle mie parti (e non solo da me, suppongo) per indicare condizioni di estrema povertà (anche se molto spesso è detto ironicamente): "Non c'ho manco gli occhi per piangere", per dire che si dispone di pochi quattrini e non ci si può permettere spese extra perché a malapena ci sono per vivere.
Beh, questa frase esprime bene le condizioni di vita del bambino protagonista/ narratore e della sua famiglia, così com'egli stesso ce ne parla in questo romanzo autobiografico.

Frank McCourt ha sette anni, è figlio di irlandesi poveri che passeranno i "migliori anni" in Irlanda, a Limerick, città che più fiera di essere irlandese non potrebbe essere.
Frank è il primogenito di Malachy e Angela e sin da piccolo è messo gomito a gomito con privazioni e povertà, con la durezza della vita, che nulla regala e tutto richiede; suo padre è un ubriacone fissato per la propria amata patria, che beve come una spugna, perde continuamente il lavoro perchè, anche quando lo trova, invece di portare i soldi a casa e dar da mangiare a moglie e figli (e di figli ne procrea davvero tanti..., troppi, considerato che non c'è neanche un pezzo di pane in casa!), si va a bere lo stipendio al pub, tornando a casa più alticcio che mai, cantando le sue canzoni irlandesi e pretendendo che a qualsiasi ora del giorno e della notte i figli più grandicelli (Frank, appunto, e il secondogenito Malachy) si mettano in fila davanti a lui giurando solennemente fedeltà all'Irlanda e dichiarandosi anche pronti a morire per essa.

La povera Angela, perennemente incinta e perennemente arrabbiata col marito sciagurato, cerca di tirar su i propri figli, non esitando a recarsi agli enti umanitari che donano scarpe, indumenti ed altro alle fasce più povere, pur di garantire un minimo di beni necessari alle proprie sfortunate creature; molte sciagure e dolori attaccheranno impietosi la famiglia McCourt, che la povertà e la consunzione, con relative malattie, decimerà, ma Angela Sheehan sa il fatto suo e tirerà fuori unghie e denti perchè il marito ubriacone e incosciente non porti alla morte i figli che il Signore le ha risparmiato.

Frank e i suoi fratelli crescono, stretti e affamati in casa, curiosi e confusi a scuola (dove i ragazzi non hanno alcuna voglia di studiare ma il loro "pallino" è vedere come fare per giocare e raccattare cibo, mentre gli insegnanti si dimostrano per lo più duri, rigidi, ossessionati dalla religione e dalla disciplina), imparando quali sono le cose da fare e dire per poter sopravvivere in una società in cui la povertà dilaga sovrana.

Ma Frankie è un ragazzino intelligente, attento, curioso, si pone mille domande, non si accontenta delle stanche ed evasive risposte degli adulti e crescendo imparerà che nella vita bisogna farsi strada con un po' di furbizia e faccia tosta; non sempre le cose vanno come aveva immaginato, incontrerà persone amiche (che  riconosceranno  le sue doti e i suoi pregi) o persone che si divertiranno a burlarsi di lui, a considerarlo con disprezzo sempre e solo un povero straccione, ma Frank va avanti e, con l'ironia che lo contraddistingue, ci racconterà le sue avventure, le liti in famiglia, le marachelle, i lavoretti fatti per racimolare qualche spiccioletto,  a volte necessario per comprare latte o carbone, altre volte utilizzato per mangiar caramelle o andare al cinema, finchè negli anni, superata la pubertà, il ragazzino imparerà a dare un certo valore ai soldi guadagnati e a conservarli per raggiungere un determinato obiettivo.
Un obiettivo vòlto a migliorare e a dare un taglio netto alla degradante povertà che da quando è nato lo circonda; una povertà fatta di morte infantile, di urla e litigate, di offese, di piccoli furti..., una povertà dalla quale il piccolo irlandese desidera allontanarsi, prima o poi.

Attraverso un linguaggio molto crudo e "nudo" (non mancano le parolacce, ad esempio), aderente più che mai alla realtà di una cittadina irlandese degli anni '30 del Novecento in cui abbondavano i quartieri e le famiglie povere e degradate; attraverso personaggi pittoreschi, buffi, bizzarri, "forti" e ben delineati nella loro personalità, descritta attraverso azioni e parole di tutti i giorni....; attraverso gli occhi disincantati di un bambino in crescita, l'Autore/protagonista porta il lettore nel suo mondo e glielo mostra con quell'ironia essenziale e senza peli sulla lingua che a volte ci farà sorridere, a volte ci commuoverà, ma che di certo ci dipingerà un quadro di vita dai colori vivi, accesi, fedeli, in cui non si fanno sconti a nessuno e in cui emergono le reali esigenze, le paure, le speranze, "gli appigli per trovare consolazione e forza" (la famiglia MacCourt è molto cattolica, dà molta importanza alle tradizioni religiose, pur avendo ogni tanto qualche dubbio sulla provvidenza divina....), le domande, i dubbi.... di un bambino e della sua realtà quotidiana, fatta di persone che desiderano arrivare al giorno dopo, possibilmente con lo stomaco non del tutto vuoto.

Un romanzo che si legge con la consapevolezza che i fatti narrati sono del tutto veri. L'Autore è bravo ed efficace nel parlarci della propria infanzia, arriva al lettore per lo stile veloce ed essenziale (anche se a me non piacciono molto le narrazioni che hanno una "punteggiatura" particolare e non proprio presente, in cui si susseguono dialoghi, pensieri ecc... di seguito, come se fossimo in presenza del "parlato"  e non di una cosa scritta), il suo ritmo dinamico, il suo linguaggio informale, le sue descrizioni realistiche e vivide, i suoi personaggi sempre particolari, "un po' sulle righe", alcuni più piacevoli altri leggermente irritanti, ma di sicuro personaggi che non possono passare inosservati.

Lo consiglio se vi piacciono le storie realistiche/vere, in particolare aventi come protagonista il fiero popolo irlandese.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...