giovedì 7 agosto 2014

Frammenti di letture (stanotte il cielo ci appartiene)



Citazione tratta da "Stanotte il cielo ci appartiene" di A. Popescu.
In essa c'è la frase che dà il titolo al romanzo (nella versione in italiano).


"Okay... apri!".
Li apro: tiene in mano un bastoncino acceso, scintillante come una stella. Resto perplessa. Tristan si avvicina e me lo porge che ancora luccica. Sì, è un gesto carino, ma che vuol dire?
"Oh, grazie!".
Scuote la testa come se non avessi capito.
"Adesso lo devi lanciare."
"E appiccare un bel fuoco nei vigneti di Stoccarda?"
"Ma no, non succederà niente. Dài, lancia. Stanotte il cielo ci appartiene".

Stanotte il cielo ci appartiene: mini cast



E non poteva mancare il mio personalissimo mini cast sui personaggi presenti in "Stanotte il cielo ci appartiene"!!

Partiamo dai protagonisti: Layla e Tristan.

A lei diamo il volto dolce e pulito di Jessica Brown Findlay.
E lui, castano, occhi verdi e sguardo sexy? Diogo Morgado, che ultimamente vediamo in tv nella soap "Legàmi".


Jessica/Layla
Diogo/ Tristan













Il ragazzo di Layla, Olver, è la classica bellezza "occhi azzurri capelli biondi". Per l'occorrenza ho scelto un modello biondissimo e bellissimo, ma trovare una sua immagine in cui non avesse necessariamente lo sguardo da super sexy... è stato difficilissimo: Luis Kelling.

E poi c'è Beccie, la migliore amica di Layla: bionda sexy!!
Avete presente la Caroline di Beautiful? Ecco, lei: Linsey Godfrey.

Luis/Oliver
Linsey/ Beccie











Leggi gratis.. e guarda la cover (due post in uno)



Cari amici buongiorno e buon giovedì!!

Questa mattina iniziamo con una segnalazione in digitale GRATUITA:

L'ebook gratuito “Storie d’estate”, l’antologia che raccoglie i racconti più votati e letti dal pubblico nell’omonimo contest lanciato da Nativi Digitali Edizioni insieme a THe iNCIPIT, sarà pubblicato sul sito di Nativi Digitali Edizioni (CLICCA), THe iNCIPIT e su tutti i maggiori store di ebook giovedì 7 agosto, in forma gratuita.

Ecco il link alla pagina di presentazione/acquisto dell'ebook sul sito della casa Editrice: http://www.natividigitaliedizioni.it/prodotto/storie-destate/

Fatemi sapere se scaricate e leggete l'ebook, e cosa ne pensate dei racconti, ovviamente ^_-

Passiamo alla cover che oggi mi ha colpita più di altre, mentre webvagavo su goodreads.

Eccola: Eternal Dawn, il terzo capitolo della serie Vampire Queen di Rebecca Maizel.

Ve gusta?? ^_^
20868374
Paperback, 400 pages
Published July 3rd 2014
by Macmillan Children's Book

Trama tradotta da me (spero sia comprensibile).

Lenah ha sacrificato tutto - compreso l'amore della sua anima gemella Rhode - per salvare Rhode e il mondo da un vampiro.
Ma quando l'unico vampiro buono viene ucciso, lei sa che deve vendicare la sua morte. 
Il problema è che l'assassino è il suo ex fidanzato, Justin, che non solo è diventato un vampiro, ma anche uno dei più malvagi che abbia mai incontrato. 
Lenah sa che dovrà ucciderlo per salvare i suoi amici del ventunesimo secolo, ma può farlo? 
La risposta è chiara quando scopre che Justin ha preso il suo amato Rhode in ostaggio e si sta lentamente trasformandolo in un vampiro. 

Vedere Rhode ormai cambiato porterà Lenah a intraprendere un percorso da cui non potrebbe mai essere in grado di ritornare?

Tag. PER OGNI LETTERA UN LIBRO



tag

Eccomi qui con un bel tag libroso!!

Ringrazio la cara Aquila Reale  di Penna d'oro per avermi taggata  e avermi lanciato questo gioco che consiste nell'associare ad ogni lettera un libro (io scelgo di indicarvi quelli da me letti).
Cliccando sulle cover sarete rimandati alle mie recensioni.

Le mie lettere sono

I - N- S - U

E se la cara Aquila ha associato a ogni libro l'incipit, io vi proporrò una citazione che d'ognuno di essi mi è rimasta impressa!
Cominciamo!

LETTERA I

IL PRIMO ULTIMO BACIO
(A Harris)

Una storia d'amore appassionata, dolce e commovente, di quelle che mi strappano sempre una lacrimuccia.

"...nella vita ogni cosa parte e finisce con se stessi. Abbiamo tutti bisogno di amore, certo, e cerchiamo negli altri il sostegno che ci serve, ma dobbiamo imparare a trovarli per primi dentro di noi. Perché siamo tutti più forti di quanto non ci consideriamo. Siamo in grado di affrontare cose peggiori di quanto pensiamo. Dobbiamo sopravvivere al peggio e, nonostante tutto, trovare comunque il modo di sorridere.


LETTERA N

Non volare viaNON VOLARE VIA
(S. Rattaro)

Un'autrice italiana che mi piace moltissimo e questo libro non fa eccezione!

"Ci sono dolori che si attenuano lentamente e con un po' di fortuna alcuni spariscono del tutto, mentre altri, quelli che fanno male davvero, rimangono lì sottopelle per sempre, come una cicatrice, una scheggia, una pallottola."




                                                              LETTERA S


SE PER UN ANNO UNA LETTRICE
(N. Sankovitch)

Un inno entusiasta alla lettura e al potere dei libri di tenerci compagnia, di farci rinascere, di consolarci...

"Ho letto libri per tutta la vita.
E quando ho avuto più bisogno di leggerli,
i libri mi hanno dato tutto quello
che chiedevo loro e anche di più.
Il mio anno di lettura mi ha offerto lo spazio
che mi serviva per capire come tornare a vivere"



                                                              LETTERA U

UN POSTO CHIAMATO QUI
(C. Ahern)

Al confine tra irrealtà e realtà, la prosa della Ahern in questo libro mi ha rapita (è il caso di dirlo..!) per i suoi toni un po' nostalgici e per le atmosfere quasi fiabesche.

"Ogni tanto tutti ci perdiamo, che sia per scelta e a causa di forze che non possiamo controllare, ma quando impariamo ciò che la nostra anima ha bisogno di sapere, il sentiero si palesa danti a noi. (...) A volte preferiamo essere dispersi e continuare a vagare, perchè è più facile. A volte, scopriamo la strada da noi. Comunque sia, veniamo sempre trovati."

mercoledì 6 agosto 2014

Parola di Poe



E se ieri vi ho detto la mia su "A ciascuno il suo" di Sciascia, oggi vi riporto la citazione che lo scrittore riporta prima di narrarci la sua storia...

"Ma non crediate che io stia per svelare
un mistero o per scrivere un romanzo"

Poe, I delitti della Rue Morgue


Il significato della parola EPIGRAFE al quale mi riferisco è questo:
Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo;
più particolarm., citazione di un passo d’autore o di opera illustre
che si pone in testa a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire.
 (Treccani)

Cito e canto: ARRIVI TU



Romantico pezzettino tratto da "Stanotte il cielo ci appartiene" (A. Popescu) con canzone annessa!!


"Mi abbandono completamente, non ho altra scelta. Non sono più in grado di dire dove finisco io, e dove inizia lui, c'è solo il noi. Continuiamo a baciarci, a immergerci l'uno nell'altra, a mollare tutto. E' un po' come una caduta libera, come se stessi precipitando nel vuoto, ma poi mi prende la mano, come se stessi precipitando nel vuoto, ma poi mi prende la mano, la stringe, e sento che sta saltando con me, e non ho più paura."

ARRIVI TU
(A. Amoroso)



la coincidenza ci farà incontrare 
e chiamalo destino quel percorso naturale 
che due puntini dentro l'universo 
raggiungono la strada che li illumina d'immenso 
la confidenza mischierà le carte 
da non capire mai qual è il punto di confine
e non saper distinguire il tuo corpo 
dove finisci tu comincio io 
questo è il senso di un momento già perfetto 
è questo il punto da cui inizia tutto quanto 
Arrivi tu

TINGI DI GIALLO LA TUA ESTATE CON AGATHA CHRISTIE: VENTI USCITE COL CORRIERE DELLA SERA!!



Buongiorno amici e lettori!!
Un mesetto fa circa vi avevo segnalato un'interessante iniziativa letteraria legata al Corriere della sera: ogni martedì (a partire da 15 luglio), insieme al giornale, in edicola potete trovare un volume appartenente alla collana "Lettere d'amore", comprendente 20 uscite, tutte incentrate sulle corrispondenze di uomini famosi del passato con le loro innamorate.

Qui e qui per leggere altre info più precise sull'iniziativa e vi ricordo che proprio ieri è uscito il terzo libro, "Quel viaggio chiamato amore, lettere 1916-18” di Sibilla Aleramo e Dino Campana, cui seguirà (martedì 12 agosto): Fernando Pessoa, “Lettere alla fidanzata”.

MA le novità non finiscono qui ed ecco che il Corriere della Sera continua a pensare a voi lettori con una nuova iniziativa: una collana dedicata ad Agatha Christie, scrittrice di fama assoluta e intramontabile.

La raccolta si compone di 20 volumi, in edicola dal 1 Agosto, in allegato al quotidiano, ciascuno al prezzo di € 6,90.


.


QUESTO è IL MINISITO 
( http://goo.gl/rPou3Y)

PER CONOSCERE IL PIANO DELLE USCITE

E ALTRE BELLE CURIOSITA'!!

Si tratta, quindi, di una selezione delle migliori opere della scrittrice britannica che, con oltre due milioni di copie vendute, si è aggiudicata il titolo di Regina del Giallo.

A celebrare l’inizio di questa raccolta Dieci piccoli indiani, a proposito del quale....

LO SAPEVATE CHE..... che con 110 milioni di copie rappresenta il romanzo giallo più venduto di sempre, ed è all’undicesimo posto tra i best seller di tutti i tempi??



Un romanzo originalissimo, nel quale ciascuno dei protagonisti ricopre, contemporaneamente, il ruolo di investigatore, sospettato e probabile vittima.

L’8 Agosto, invece, si rinnova l’appuntamento in edicola, con Assassinio sull’Oriente Express, il leggendario treno delle spie e degli avventurieri internazionali, reso ancora più celebre dall’omonimo film di Sidney Lumet. Il famoso investigatore Poirot, partito da Istanbul con l’Oriente Express e diretto a Londra, si trova a indagare sull’assassinio di un certo Ratchett, un distinto uomo americano ritrovato esanime nel proprio scompartimento, sullo stesso treno in cui viaggiava. Agatha Christie scrisse questo romanzo durante un soggiorno ad Istanbul, nella stanza 401 del Pera Palas Hotel, attualmente adibita a piccolo museo in suo onore.

Questi e tanti altri titoli senza tempo tingeranno di giallo la vostra estate.

La scrittrice

Agatha Mary Clarissa Miller nasce a Torquay, in Inghilterra, il 15 settembre 1890, terza figlia di Clara e Frederick, agente di cambio americano. Della sua educazione si occupa la madre: a cinque anni, Agatha impara leggere e scrivere per proprio conto. Nel 1906, va a Parigi per studiare canto: vuole diventare una cantante lirica, ma gli studi non le danno molte soddisfazioni, e decide così di tornare in Inghilterra.

Nel 1912 conosce Archie Christie, ufficiale delle forze aeree britanniche con il quale si sposerà nel dicembre 1914. Durante la guerra, Agatha lavora al dispensario dell’ospedale della Croce Rossa di Torquay, diventando esperta di veleni e medicinali, cosa che le tornerà molto utile quando deciderà di scrivere romanzi gialli.

La sua carriera di scrittrice nasce da una scommessa con la sorella Madge, che la sfida a scrivere un detective story. Ma Poirot a Styles Court, suo primo romanzo e oggetto della scommessa, deve attendere diversi anni prima di essere pubblicato.

agatha
Pare che per Poirot, suo celeberrimo personaggio, si sia ispirata ad un poliziotto belga in pensione incontrato, nel 1914, sei anni prima della nascita del baffuto detective.

Sempre a Styles Court, l’autrice, ormai divenuta giallista di fama mondiale, farà morire il celeberrimo detective in Sipario.

In pochi sanno che Agatha Christie, con lo pseudonimo di Mary Westmacott, firmò anche diversi romanzi sentimentali, ma non ebbero mai il successo sperato.

Nel 1926, due avvenimenti sconvolgono la vita della scrittrice: muore sua madre e Archie la lascia.
Nel 1930, in treno per Bagdad, comincia a ideare Assassinio sull’Orient-Express; nella capitale conosce Max Mallowan, giovane archeologo che sposa poco dopo e che accompagnerà nelle sue campagne di scavo per trent’anni. Sempre nel 1930, scrive La morte nel villaggio, dove appare per la prima volta Miss Marple. Muore il 12 gennaio 1976

Agatha Christie è, ad oggi, la scrittrice inglese più tradotta al mondo, superando anche il record di Shakespeare per quanto riguarda il numero di edizioni internazionali.



martedì 5 agosto 2014

Recensione A CIASCUNO IL SUO di Leonardo Sciascia



Terza recensione di oggi!!


A CIASCUNO IL SUO
di Leonardo Sciascia


Adelphi Ed.
155 pp
9 euro
Sinossi

Pubblicato nel 1966, e oggi tradotto in tutto il mondo, questo romanzo dell’oscura, crudele Sicilia è universalmente considerato una delle maggiori imprese narrative di Sciascia.
 Sobrio, amaro, sottilmente sarcastico, e insieme netto e preciso nei contorni, racconta la storia di un farmacista che «viveva tranquillo, non aveva mai avuto questioni, non faceva politica», e un giorno riceve una lettera anonima che lo minaccia di morte. 
Da questo punto in avanti tutta la realtà comincia a traballare, e il sospetto, l’insinuazione e il sangue dominano la realtà del paese, nell’entroterra siciliano. 
Tutta l’arte di Sciascia sta nell’aggrovigliare e dipanare, volta a volta, questa matassa. Nulla sfugge al groviglio, e alla fine vi rimarrà soffocata proprio la figura dell’investigatore disinteressato, dell’osservatore lucido, il quale, quanto più indagava, tanto più «nell’equivoco, nell’ambiguità, moralmente e sensualmente si sentiva coinvolto».

il mio pensiero

Siamo nella Sicilia degli Anni '60, in un paesino sperduto, in cui probabilmente non accade mai nulla di eccitante, se non fosse che un giorno un povero farmacista, tale signor Manno, riceve una lettera anonima che dice: "Questa lettera è la tua condanna  a morte, per quello che hai fatto morirai".
Poche parole, sì, ma che bastano a gettare un'ombra di timore sul viso del pover'uomo che, si dice convinto, di male non ne ha fatto a nessuno.

Ma allora, chi e perchè gliel'ha mandata? Cosa avrà combinato?

In paese la gente inizia a mormorare, com'è d'obbligo: ma non è che c'ha l'amante e questo è l'avvertimento di un marito tradito?

Se fino a prima della lettera, sulla irreprensibilità del farmacista tutti avrebbero giurato e spergiurato, poche righe anonime bastano a far volare i pettegolezzi: ma quella signorina che andava in farmacia spesso e volentieri? E poi, la moglie non è proprio una bellezza: forse che Manno non è capace di mettere gli occhi addosso a donne più giovane e avvenenti?

Insomma, in men che non si dica l'onesto farmacista diventa oggetto di chiacchiere di paese..., per poi finire seppellito al cimitero e lasciando nel dubbio i viventi...
Eh sì, perchè alla minaccia segue la vendetta e Manno muore, ucciso durante una battuta di caccia.
Ma non era solo, con lui c'era l'amico di sempre, Roscio, anch'egli ucciso quel giorno stesso.

Ma gli assassini volevano colpire Roscio o Manno?

Chi indaga e coloro che spettegolano propendono per dare adito alla lettera minatoria, ma a qualcuno le cose non sembrano quadrare nel modo più scontato.
Il prof. Laurana, uomo schivo, riservato, solitario, di mezz'età, che vive con la mammina, di cui non si conoscono relazioni sentimentali, non si dà pace e s'affeziona al caso, improvvisandosi investigatore: e così fa domande, fa visite a persone vicine a Roscio, deduce, ricerca, ipotizza, e soprattutto: intuisce, capisce, SCOPRE.

Attento professore, tu sarai pure un brav'uomo, incapace di far del male a una mosca, che ancora arrossisci e ti agiti in presenza di una donna bella e provocante, ma sei circondato, tuo malgrado, da gente più furba di te, che la sa lunga e che è pronta a difendere i propri interessi e la propria vita a tutti i costi, e non ha alcuna intenzione di rovinarsi la reputazione per un professore cretino!

Sciascia scrive col suo stile e il suo linguaggio ironico, sagace, realistico (non mancano le espressioni in dialetto, i modo di dire e fare del Sud...) asciutto, essenziale, come essenziali e realistici sono il contesto e i personaggi; non ci lascia giudizi, l'Autore, non ce n'è bisogno perchè il ritratto che ne esce fuori è quello di un paese siciliano in cui non mancano la corruzione, le ipocrisie, le invidie, i giochi di potere, i falsi pietismi e a farne le spese sono i semplici, gli ingenui, mentre a spuntarla sono i corrotti, i preti poco irreprensibili, gli amanti clandestini.

Sciascia quindi non usa le mezze misure e, attraverso questo giallo - che però non ha come suo scopo principale quello di incuriosire il lettore sull'assassino - atipico, ci mostra l'essere umano nelle sue connotazioni, nella sua natura, nelle debolezze e nelle piccole "perversioni".

E' il mio primo libro di quest'autore e mi ha fatto fare un salto indietro nel tempo!!
A dire il vero, non sono riuscita a non pensare a Montalbano, ma non ve ne so dare la ragione precisa! Elucubrazioni mie  ^_-

Recensione 'SPEAK. Le parole non dette' di Laurie Halse Anderson



Ed eccoci alla seconda recensione!

SPEAK. Le parole non dette
di Laurie Halse Anderson


Ed. Giunti
192 pp
9.90 euro
2009

Vincitore di numerosi e prestigiosi riconoscimenti letterari,Speak è stato tradotto in oltre venti paesi con grande successo di critica e vendite: a dieci anni dalla sua prima edizione si può ritenerlo senza errore uno dei romanzi culto della generazione Y, che finalmente vede la luce nella sua traduzione italiana.

Trama

Dal primo giorno di liceo Melinda Sordino sa di essere un’emarginata. 
Ha tredici anni e un segreto. 
L'estate prima di entrare al liceo, durante una festa, viene brutalmente aggredita; chiama la polizia, e nel fuggi fuggi generale non riesce a confessare cosa le è accaduto. 
Quando pochi giorni dopo le amiche di Melinda scoprono che è stata lei a chiamare la polizia e a rovinare il party, non pensano a chiederle spiegazioni, ma la maltrattano e la evitano. 
Melinda si isola e comincia ad avere difficoltà a parlare sia a scuola che a casa, rinchiudendosi nell’eremo dei suoi pensieri, dove le bugie e le ipocrisie della scuola, degli insegnanti e dei genitori sprofondano nel suo stesso silenzio e l’unico sollievo che le rimane è quello di non parlare. 
Ma non è tutto così semplice nemmeno nella sua testa, un segreto le secca la gola e le serra le labbra. 

In questo romanzo lieve e potente, la voce credibile e amaramente ironica della protagonista parla in nome di tutti gli adolescenti silenziosi e incapaci di aprirsi al resto del mondo e che attraverso la storia di Melinda sentiranno che un segreto può diventare un peso insopportabile.


il mio pensiero

Melinda Sordino è una 14enne emarginata; non ha amici, non ha un fidanzato, la sua media a scuola s’è vistosamente abbassata; è diventata troppo taciturna, gli adulti si lamentano perché non parla nè con loro nè con i coetanei
Ma non è sempre stato così.
Sì, è vero, i rapporti in casa con mamma e papà forse non sono mai stati particolarmente sereni e idilliaci, presi come sono, da sempre, dal lavoro e da altre occupazioni, ma almeno a scuola e con gli amici.... le cose sono sempre andate bene, negli anni della scuola media.
Nessuno la scansava quando entrava in mensa, nessuno la guardava con scherno o le rideva dietro; accanto a lei c'erano le amiche del cuore, Nicole e Rachel, ed era accettata, come tutti.
Fino a quella maledetta sera, che è piombata addosso alla povera Melinda come un macigno, troppo pesante per il suo petto fragile di adolescente; una serata che avrebbe dovuto essere di divertimento, un party come tanti altri.... e che invece si è rivelato un terribile incubo per Melinda; un incubo cui lei risponde con una chiamata alla polizia, ma quest'azione, invece che catturare la comprensione e la solidarietà delle coetanee, ne attira le ire, il risentimento, la rabbia, il disprezzo, l'allontanamento da loro.

Perchè quella stupida di Melinda ha rovinato la festa e non merita altro che l'emarginazione; cos'altro si aspettava??

Nessuno si preoccupa di lei, di chiederle perchè ha chiamato la polizia, cosa le è successo quella sera, e perchè da quel momento lei ha smesso di essere la ragazzina spensierata che era.

L'emarginazione e il bullismo (e ciò che da essi deriva) cui Melinda va incontro sono in un certo senso causa ed effetto della solitudine e del silenzio che Melinda si autoimpone.

Da una parte lei sente che le sue parole non sono necessarie perchè a nessuno importa ascoltarle; dall'altra, ciò che ha vissuto e subito a causa di colui che è diventato il suo incubo personale, il mostro che la fa sudare freddo tutte le volte che le compare davanti, è per lei causa di un dolore tale... da non poter essere espresso!!

Nessuno aiuta a Melinda a parlare e lei è convinta che agli adulti (dai genitori al preside e ai proff della Merryweather High School...) fingano di voler essere disponibili ad ascoltare i problemi degli adolescenti, ma in realtà a loro non importa un fico secco.
E le sue pseudo amiche? Peggio di peggio!! Alla prima occasione si sono volatilizzate, ed anche quell'unica parvenza di amicizia costituita da una nuova arrivata (Heather) è solo l'ennesima dimostrazione di come l'amicizia sia spesso frutto di solo interesse, di comodità e che poi, quando viene messa alla prova da cose ben più serie, crolla.

Ma allora, se a nessuno interessa quel che Melinda pensa, crede, soffre, che la fa piangere di nascosto, che vorrebbe farla urlare di rabbia e dolore (ma niente, il macigno sul suo petto è sempre lì e lei non riesce a toglierlo... Non da sola, almeno! Grida e parole chiedono di uscire ma il macigno la soffoca), perchè parlare? Perchè ricercare la compagnia di chi non la vuole?

Melinda subisce l'isolamento forzato e non ha la forza per ribellarsi, timorosa che, se anche volesse spiegare cosa accadde quella maledetta sera a quel maledetto party, nessuno vorrebbe nè darle retta, nè crederle.
E allora tanto vale tacere e vivere come un fantasma, una comparsa muta e trasparente, in mezzo a una folla estranea, fatta di risatine, sguardi, pettegolezzi, ghigni cattivi, spintoni, insulti....

C'è qualcuno che vuol avvicinarsi a Melinda e parlare con lei? Ascoltarla?
Qualcuno che apra gli occhi e si accorga che una ragazzina di 14 anni è vittima di una doppia violenza: quella che ha colpito il suo corpo inesperto e ancora acerbo, e quella che, come un prolungamento, procede dalla prima e tocca, lacera, dilania, continua a mangiare pezzettini della sua anima, della sua mente.

Certi silenzi gridano più forte delle parole, e lì dove un dolore, un trauma... sono troppo forti per poter essere espressi a voce nel "modo giusto", ecco che ci pensa il silenzio, che poi tanto silenzioso non è.

Melinda non parla, non si confida, pur sentendone il bisogno forte dentro di sè.
Si guarda attorno, critica, amaramente ironica, osservando la gente che le passa accanto e che vive, dimenticandosi di lei, lasciandola sempre più indietro; e l'osserva e ce ne parla con uno sguardo fin troppo disincantato, sfiduciato, scettico, pessimista.., che mai dovrebbe essere incoraggiato (neanche involontariamente) in un ragazzina di soli 14 anni di vita.

I ricordi di quel party infernale ossessionano la giovanissima protagonista, che  prova a "sopravvivervi", a tenerlo in un cantuccio lontano ed oscuro della propria mente, ma la strada è ancora lunga e Melinda dovrà imparare non solo a cavarsela da sola, ma anche a tirar fuori "le unghie" e, soprattutto, la voce.

Quella voce che le serve per gridare aiuto, per dire al mondo "Ehi, sono qui! Non sono invisibile!", che ha voglia di gridare tutta la rabbia che c'è in corpo, desiderosa di avere un orecchio che finalmente la voglia ascoltare.
E se i genitori continuano solo a sbuffare e ad alzare le spalle, esasperati davanti al mutismo della loro stramba figliola...; e se i professori si limitano a scuotere la testa senza capire cosa frulla nella test di questa studentessa che prende 4 e 5...; e se le "amiche" la guardano con disprezzo e antipatia,  forse qualcosa di buono lo si potrebbe trovare in quel bizzarro prof. di Educazione Artistica, che pretende che i suoi alunni, dai propri disegni ed opere traggano fuori e mostrino la propria anima? Forse lui è più sensibile degli altri?

"Speak - le parole non dette" è un romanzo breve ma efficace, "potente"; scritto in prima persona come una sorta di diario, di confessione, grazie al quale il lettore conosce la protagonista, Melinda, e vive con lei i suoi silenzi, l'emarginazione, i dubbi, le domande senza risposta, i turbamenti, i desideri inattesi, il dolore, e se si mette nei suoi panni, forse non può non sentirne la solitudine.
Ma quella solitudine che si prova non quando si è fisicamente soli, bensì quella più tremenda provata in presenza di tanta gente; sentirsi soli pur essendo circondati da "amici", genitori, insegnanti, e sentirli tutti troppo distanti, estranei, sordi, indifferenti...

E' un libro che affronta tematiche importanti, dal bullismo alla violenza fisica, ai conflitti con i genitori e con gli insegnanti, il tutto inserito nella complessa cornice del periodo adolescenziale.
Crudo e nudo nel linguaggio, informale come può essere il modo di parlare dei teen ager, è un libro che fa riflettere e chiama l'adulto a porsi, in prima linea, come educatore delle giovani generazioni, cercando di affinare le proprie capacità di empatia, ascolto, comprensione, a maggior ragione quando da parte dei ragazzi, di parole ne giungono troppo poche.

Molto bello!!

Viaggiare leggendo... a Stoccarda



Il viaggio di oggi è ambientato a Stoccarda e devo dire che l'Autrice (o chi per lei) di "Stanotte il cielo ci appartiene" mi ha facilitato la ricerca dei luoghi menzionati, in quanto a fine libro.... li trovate elencati e con una breve descrizione!
Li guardiamo insieme?

Anzitutto, diciamo subito qualcosina sulla bella Stoccarda.

stoccarda
Stuttgart è una città moderna, ricostruita dopo la seconda guerra mondiale. 
Si trova in una valle, circondata da colline con boschi, frutteti e vigneti. È la città delle automobili e negli stabilimenti di Mercedes-Benz e Porsche ci sono dei musei interessanti non solo per gli appassionati dell'automobilismo. 
Negli ultimi decenni si è conquistata anche la fama di città della cultura, del teatro e del balletto, del musical e dell'arte
Una città con ampi spazi verdi proprio nel centro della città. 
Non mancate una visita alla Staatsgallerie, un museo d'arte a livello europeo. A settembre si tiene a Stoccarda una festa della birra (la "Cannstatter Wasen") che, come importanza e notorietà, fa concorrenza a quella di Monaco e in dicembre potete visitare uno dei più grandi mercati di Natale della Germania!

(fonte)
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Uno dei monumenti più interessanti è la Fernsehturm (Jahnstraße 120), la prima Torre della televisione eretta nel mondo (1954-1956) ed in seguito presa a modello da altre città come Monaco, Berlino e Vienna. E' alta 217 metri. Un veloce ascensore porta nella terrazza panoramica dove si può godere una vista sulla città, le colline che la circondano, la Foresta Nera e, meteo permettendo, fin sulle Alpi.

Stoccarda è circondata dal verde e dalla natura che dai giardini e parchi del centro si estendono alle campagne circostanti per poi confluire nei boschi del circondario e nelle colline, ricche di ville e di vigneti: in Germania non si produce solo ottima birra ma anche dell'ottimo vino!
Tra le altre cose da vedere spicca nei dintorni il castello di Ludwigsburg, una delle più grandi residenze barocche della Germania. La costruzione inizia nel 1704 sotto il duca Eberhard Ludwig von Württemberg. Il complesso comprende il palazzo principale, il vasto parco, lo Schloss Favorite, usato come padiglione di caccia e dei divertimenti, e lo Schloss Monrepos, affacciato su un laghetto.


E ora seguiamo il tour di Layla e Tristan....!!

Schraglage Meals & More è un ristorantino molto frequentato  e in cui la sera ci si può scatenare ballando!!
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