sabato 21 giugno 2025

Recensione || L'IMPREVEDIBILE CASO DEL BAMBINO ALLA FINESTRA di Lisa Thompson



Un dodicenne affetto da misofobia * passa le giornate chiuso dentro casa a guardare ciò che accade in strada ai vicini, dalla finestra della propria camera.
Un'abitudine stramba, che lascia perplessi i vicini e smarriti e dispiaciuti i genitori ma che, al momento opportuno, potrebbe rivelarsi molto utile per risolvere un mistero...


L'IMPREVEDIBILE CASO DEL BAMBINO ALLA FINESTRA
di Lisa Thompson


De Agostini
trad. M. Lowery
V. Zaffagnini (ill)
304 pp

«Non aspettare che il temporale passi. 

Devi uscire e danzare sotto la pioggia.»


Matthew Corbin è un ragazzino di dodici anni che sta vivendo una fase molto delicata della propria giovanissima vita: ha, infatti, un'immensa paura dei microbi e questa condizione non può che farlo soffrire e creargli problemi nella gestione della quotidianità e del rapporto con gli altri.
Matthew è ossessionato all'idea che miliardi di germi e batteri si depositino su qualsiasi superficie a lui vicina e che possano "assalirlo", contaminandolo e facendolo ammalare.
E lui deve assolutamente evitare di "sporcarsi" toccando o facendosi toccare da qualsiasi cosa o persona sia portatrice di maledetti e micidiali microbi. Non può e non vuole, per nessuna ragione, ammalarsi a causa di questi esserini invisibili e potenzialmente mortali.
Una fobia del genere non può che condizionare la sua vita quotidiana.

Tanto per iniziare, non esce praticamente mai di casa e raramente dalla propria stanza.
Starsene chiuso tra le famigliari quattro mura - che egli si premura di pulire e lucidare e disinfettare in ogni modo, con costanza e tenacia - lo fa sentire al sicuro da germi, batteri e da tutti i pericoli del mondo esterno. 

I genitori Sheila e Brian sono preoccupati: il loro bambino si rifiuta di andare a scuola, non vuole neppure giocare a biliardino col padre, non si lascia abbracciare, sta lontano dal gatto Nigel come se da un momento all'altro potesse saltargli addosso e attaccargli peli e malattie feline... 
E ovviamente non ha amici, non va in strada a giocare a pallone, non esce... niente.: passa il tempo affacciato alla finestra a osservare gli strani vicini di casa e ad annotare ogni cosa sul suo diario. 

Fino al giorno in cui Teddy, il nipotino del signor Charles, che ha solo quindici mesi, scompare improvvisamente.
Matthew è stato l'ultimo a vederlo, dalla finestra, ma ovviamente non sa dire come sia potuto allontanarsi dal giardino in cui stava giocando né se un estraneo si sia introdotto per rapirlo.

Quando la polizia viene allertata, comincia a piantonare il giardino e il quartiere, facendo domande a tutti, compreso Matthew, che racconta ciò che sa e destando le reazioni perplesse dei poliziotti quando capiscono che il ragazzino non fa che osservare tutto e tutti dalla sua finestra e scrivere ciò che vede sul quaderno.

Una cosa emerge chiaramente da subito: la scomparsa del piccolo non ha lasciato tracce, non si riescono ad individuare né moventi né testimoni davvero utili né una banda di rapitori ha chiamato per chiedere un riscatto. 

L'angoscia di tutti è alle stelle e Matthew sta bene attento ad analizzare i comportamenti di tutti.
C'è chi si comporta come sempre . tipo la coppia che aspetta un bambino - e chi invece è più strano che mai, come il nonno del piccolo, il signor Charles, che continua a curare il proprio giardino con la stessa sollecitudine di sempre, oppure la sorella maggiore di Teddy, Casey, sempre con la sua inquietante bambola di porcellana in mano e con quel suo continuo prendere in giro Matthew chiamandolo pesciolino (proprio in virtù del fatto che se ne sta chiuso in camera come un pesce in un acquario).

Il ragazzino assorbe tutta l'ansia e la paura degli adulti in merito alla scomparsa di Teddy e vorrebbe poter fare qualcosa, ma come potrebbe, proprio lui che non ha manco il coraggio di uscire fuori di casa?

Ed ecco, allora, che la strada migliore da percorrere è aprirsi un po' agli altri.

In particolare, c'è la giovanissima vicina Melody Bird - una tipa un po' strana che ha l'abitudine di frequentare il cimitero - e, più tardi,  si aggiungerà Jake, coetaneo di Matthew e, in passato, suo grande amico.

Per Matthew interagire col prossimo - a partire dagli stessi genitori - è molto difficile perché il pensiero di contaminarsi lo ossessiona e lo terrorizza.
Leggere di quante volte (decide e decine) si lava le mani con sapone, candeggina, acqua bollente, della quantità di guanti di cui necessita quando esce dalla propria camera... fa tenerezza e fa riflettere su quanto soffrano le persone affette da disturbi ossessivo compulsivi (DOC) come questo del protagonista.

Ma da cosa ha origine questo DOc in un bambino di dodici anni?

Durante la lettura, capiamo che c'è stato un evento tragico e doloroso, accaduto in famiglia, che lo ha traumatizzato, innescando in lui questo terrore di sporcarsi, unito al senso di colpa che, lasciandosi raggiungere dai microbi, potrebbe essere causa di problemi per le persone che ama.

Matthew è un ragazzino intelligente, sveglio, sensibile; egli si rende conto di come e quanto i suoi genitori soffrano nel vederlo così e questo lo fa stare peggio, perché aumenta il senso di colpa e lo fa sentire inadeguato, incapace, diverso.

Appassionarsi alla sparizione del bimbo, però, diventa l'occasione per sfidare sé stesso e le proprie paure, per tentare di vincerle, lasciandosi aiutare dai due amici investigatori e dai genitori, che si sono rivolti a una professionista per capire come andare incontro ai comportamenti ossessivi del figlio.

L'investigazione procede, tra ipotesi, piccoli abbagli ed errori e nuove piste da percorrere.
Sarà la capacità di osservazione di Matthew a permettere di risolvere il mistero e a condurlo dritto dritto dai colpevoli della scomparsa di Teddy.

Questo romanzo per ragazzi lo consiglio perché anzitutto ha il pregio di essere molto scorrevole nello stile, originale perché il protagonista ha questo DOC e la sua condizione ci viene descritta con naturalezza, senza essere né pesante né superficiale; l'elemento giallo è accattivante ma ad avermi colpita maggiormente è l'aspetto psicologico legato alla fobia, al rapporto con i genitori, con l'esperienza traumatica che sta all'origine, e mi sono commossa verso la fine perché l'autrice è riuscita a farmi sentire sia le difficoltà, la sofferenza che si celano dietro un disturbo che, dall'esterno, può apparire bizzarro ma che in realtà nasconde disagio, dolore, fragilità e che va quindi individuato, trattato, compreso in modo serio e professionale. Bello il messaggio di speranza che dà in riferimento alla possibilità di riprendere la propria vita e ricominciare a vivere.

Molto carino, lo consiglio!!




*  La misofobia consiste in una estrema paura dei germi ed è caratterizzata dalla tendenza ad evitare, in ogni modo possibile, l’esposizione ad agenti contaminanti.
Come ogni fobia, tende a peggiorare proporzionalmente agli evitamenti messi in atto.
Nel tempo è possibile rimanere bloccati in un circolo vizioso che compromette la qualità di vita, simile a quello caratteristico del disturbo ossessivo compulsivo (> QUI <).

Nessun commento:

Posta un commento

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...