martedì 27 settembre 2016

LIBRI A TEMA (#7): ORRORE E FOLLIA, TRA FINZIONE E REALTA'



Una rubrica che avevo accantonato, ma che oggi desidero riproporvi: LIBRI A TEMAuno spazio per condividere con voi dei libri che sono accomunati da una stessa tematica, da uno sfondo o da elementi comuni; ad es., libri che trattano di stragi collettive, di divorzi/separazione, di omosessualità, a sfondo religioso, ecc...

Avrò bisogno anche del vostro aiuto, perchè di certo tanti libri mi sfuggiranno, quindi sono ben accetti i vostri consigli e le vostre segnalazioni!

I libri che scoverò, di volta in volta per le diverse categorie, non necessariamente li avrò letti, ma magari mi sono avvicinata ad essi proprio ricercandoli per tematiche.


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La categoria di oggi è...

STORIE DI ORRORE E FOLLIA 
(omicidi e/o stragi collettive)


VIALE DEI GIGANTI
di Marc Dugain


info
Al Keller è altro due metri e venti e ha un’intelligenza superiore alla media. Ed è in prigione ormai da tanti anni, una figura di riferimento, apprezzata per la sua intelligenza, anche fuori dal carcere. 

Nel suo passato ci sono molto sangue e tante morti. 
Da ragazzino ha ammazzato il nonno e la nonna, con una buona dose di pallettoni, lo stesso giorno dell’assassinio di Kennedy. 
Da quel momento, la sua vita non è più stata la stessa, e a quelle prime due vittime ne sono seguite molte altre. 

Nell’America degli anni sessanta, il movimento hippy e la guerra in Vietnam sullo sfondo, Dugain ci racconta la storia drammatica di un uomo devastato dal male, un gigante cattivo che cerca di scacciare i suoi fantasmi, senza mai riuscirci e senza provare un briciolo di rimorso. 

Cupo e angosciante, Viale dei Giganti è ispirato alla storia vera di Ed Kemper, uno dei serial killer più efferati della storia americana, tuttora imprigionato in California. 
Questo romanzo è un viaggio on the road per le strade di un’America alle prese con pacifismo, guerra e conservatorismo, ma soprattutto un viaggio agli inferi della malattia mentale.

Ed Kemper è un serial killer tra i più crudeli degli ultimi anni, colpevole non solo di numerosi efferati omicidi, ma anche di di aver commesso sui cadaveri atti di mutilazione, necrofilia e cannibalismo.
La sua attività criminale è durata nove anni circa ed è stato lui stesso a costituirsi; in carcere non ha mai mostrato alcun pentimento, anzi, si è sempre vantato della propria intelligenza e di come la polizia non fosse mai arrivata ad arrestarlo se non dopo la sua confessione spontanea. 

Per chi volesse saperne di più, scrissi un post QUI (adatto a chi non è particolarmente suggestionabile).



Recensione: "IL RITORNO DEL RE (The Return of The King)" di J. R. R. Tolkien



Buongiorno, lettori!
Questo martedì sul blog si apre con la recensione dell'ultimo libro della trilogia fantastica di J.R.R. Tolkien, IL SIGNORE DEGLI ANELLI.

Una saga che si colloca tra fiaba e leggenda, tra poema tragico e cavalleresco, che narrando di avventure mirabolanti in luoghi remoti e sconosciuti, in compagnia di creature fantastiche dai sentimenti umani, in uno scenario per lo più inquietante e oscuro, rende il mondo immaginario di Tolkien non troppo lontano dal nostro, perchè non c'è epoca e luogo del mondo in cui non si sia combattuta l'eterna lotta tra il Bene e il Male.

IL RITORNO DEL RE
(The Return of The King)
di J. R. R. Tolkien



Ed. Bompiani
trad. Q. Principe
489 pp
6 euro
2007
"Il coraggio sarà d'ora in poi la migliore arma di difesa contro la tempesta incombente, insieme alla speranza".

In questo terzo capitolo della saga avviene la decisiva battaglia con il Mondo delle Tenebre, succube della malvagia presenza dell'Oscuro Signore, da cui la Terra di Mezzo va liberata perchè riabbia la sua pace.

Elfi e umani, Aragorn, Gandalf e gli altri compagni si preparano per affrontare il Nemico, cercando di distrarlo da Frodo, impegnato nella difficilissima missione di distruggere l'Anello, affinchè nulla lo ostacoli e la porti a termine, per il bene di tutti.

Nel primo scontro importante, il capitano dell'esercito di Mordor viene battuto, ma ai nostri indomiti eroi resta pur sempre da affrontare il momento cruciale e finale contro Sauron.
E se è vero che in questa epica guerra tutti gli intervenuti fanno la loro parte senza risparmiarsi, è altrettanto vero che le sorti di tutto e tutti sono nella piccole mani del mezzo uomo, di Frodo, in cammino verso il Monte Fato in compagnia del fedele Sam; lì dovrà gettare nel fuoco il prezioso e terribile Anello. da tutti bramato perchè simbolo di potere, portando così a compimento la pace nella Terra di Mezzo e chiudere per sempre l'Occhio di Sauron.

Come nei precedenti libri, il mondo immaginato dall'Autore è così riccamente e magistralmente descritto da sembrarci verosimile; le descrizioni dettagliate trasmettono tutta l'inquietudine, la sensazione di pericolo e minaccia, o al contrario la letizia (ma questo lo troviamo in misura inferiore e vero la fine), legate non soltanto al luogo in sè (che nasconde di volta in volta numerose e oscure insidie), ma ancor più a ciò che di lì a poco sta per accadere.

L'ambiente ostile e cupo, dalla fitta e buia vegetazione, dai rumori sinistri che rompono il silenzio di una notte senza stelle, riflette appieno le paure, i timorosi sospetti e i dubbi dei personaggi, trasmettendo anche al lettore tutto il senso di terrore e minaccia incombente, che da un momento all'altro potrebbero manifestarsi.

Il tratteggio psicologico dei personaggi è legato alla narrazione delle loro azioni, emerge dai dialoghi; Tolkien ci rimanda il mondo introspettivo dei suoi "attori" senza lasciarsi andare a sequenze riflessive, ma ne comprendiamo la personalità attraverso comportamenti e scelte.

Ritroviamo così i piccoli Hobbit, coraggiosi e timorosi assieme: Merri, con i suoi momenti di sconforto e nostalgia; Sam, teneramente devoto verso padron Frodo, a sua volta gravato, nel corpo e nella mente, dal fardello che si porta dietro, e che soprattutto dal punto di vista emotivo lo prova, lo atterrisce, perchè l'Oscuro Potere esercita nefaste influenze su  è in qualche modo legato (e soggiogato da) all'Anello; la povera mente di Frodo è quindi combattuta tra l'avida ed irrazionale brama di possedere il magico oggetto e la consapevolezza che esso vada assolutamente distrutto.

Ammiriamo il coraggio dell'impavido re Aragorn, la bellezza dell'intrepida Eòwyn, la saggezza rassicurante, piacevolmente ironica, di Gandalf.

Il linguaggio di Tolkien ha il suo fascino, un fascino che ha il sapore delle antiche leggende, di miti sconosciuti e dimenticati, di battaglie e di eroi arditi e temerari e di nemici infernali, di gesta eroiche tramandate, elogiate e rese immortali dalle canzoni popolari.

Interessante ed illuminante l'appendice finale, che illustra genealogie, calendario della Contea, nomi e pronuncia, dando ancor di più quel tocco di verosimiglianza alla storia, che tanto desta ammirazione nei confronti della geniale fantasia di quest'Autore.
Mirabile la traduzione di Quirino Principe.

Per quanto Il Signore degli Anelli, con i suoi personaggi fantastici (elfi, nani, mezzi uomini, esseri alati laidi e viscide creature della notte...) e le sue ambientazioni favolistiche, abbia in sè elementi fiabeschi, pure non ci dona, neanche giunti all'ultimo rigo, la totale tranquillità che tutto sia finito definitivamente; c'è in tutta la sua scrittura sempre un che di decadente, malinconico, come se, nonostante tutto si stia rimettendo al proprio posto e stiano tornando pian piano l'equilibrio e l'armonia, si respiri ancora nell'aria qualcosa di indefinibile, strascichi vaghi di oscurità e inquietudine che sembrano non voler andar via.

Amore, odio, generosità, invidia, sete oscura di potere, sacrificio, bonta, malvagità, paura, coraggio, amicizia, razionalità, follia..: il poema fantastico di Tokien è questo e altro ancora, e al lettore non resta che decidere se lasciarsi risucchiare da un mondo che non c'è ma che pure, tra queste pagine, prende vita, regalandoci avventure e compagni di viaggio indimenticabili.


READING CHALLENGE
2. Un libro con più di mille pagine 

lunedì 26 settembre 2016

Recensione film: FUOCOAMMARE di Gianfranco Rosi



E' di oggi la notizia secondo cui il documentario di Gianfranco Rosi, FUOCOAMMARE, è stato scelto, tra la rosa dei "magnifici sette", per rappresentarci agli Oscar 2017 (miglior film straniero).
Non ci resta che incrociare le dita!

Il 3 ottobre il film verrà dato su Rai Uno in prima serata ma io mi ero ripromessa di vedere i sette film e così mi sono data allo streaming.

Se, come me, l'avete già visto, mi farà piacere sapere cosa ne pensate e se siete d'accordo con questa scelta in vista degli Oscar  ;)

FUOCOAMMARE


2016
Il documentario ha vinto l'Orso d'oro per il miglior film al Festival di Berlino e ha per oggetto l'isola di Lampedusa e gli sbarchi di migranti che da anni la interessano.
Il regista stesso ha trascorso un anno nell'isola per guardare e vivere da vicino la realtà degli sbarchi.
Uno dei personaggi del film è Pietro Bartólo, il medico che dirige il poliambulatorio di Lampedusa e che da anni compie la prima visita ad ogni migrante che sbarca sull'isola.

Cast: Pietro Bartolo, Samuele Caruana, Maria Costa, Mattias Cucina.
Gli attori interpretano loro stessi.

Fuocoammare è un docu-film su Lampedusa, l’isola che negli ultimi anni è diventata terra di approdo e rifugio per tanti migranti, ma anche spettatrice di naufragi e morti.

La prospettiva da cui guardiamo a quest'isola è, in un certo senso, doppia: da una parte c'è il dodicenne Samuele, con la sua vita di tutti i giorni, dall'altra c'è il dottor Bartolo, con il suo lavoro di medico che accoglie e visita i profughi.

Samuele è un ragazzino vivace, non "spiccica" una parola in italiano ma si esprime essenzialmente solo in siciliano strettissimo; ama giocare con la fionda, andare a caccia (non per mare) e, pur essendo un ragazzetto, ha modi di fare da grandicello, come quando va a farsi fare una visita dal dottore dl poliambulatorio e gli pone domande come se fosse un adulto, o comunque un ragazzino cresciuto in fretta.

E poi c’è il dottore impegnato a fare le visite a fiumane di immigrati; la sua testimonianza, a proposito dei tanti cadaveri di donne e bambini, ai quali non ci si abitua mai, è sicuramente un momento toccante, forse quello che maggiormente esprime il dramma che riguarda tanto singoli quanto gruppi di individui e che non può e non deve lasciare indifferenti.

Le scene che riprendono i momenti di vita isolana di Samuele si intervallano a quelle in cui vediamo i guardia costiere e il personale medico impegnati in prima linea nell’accoglienza di centinaia/migliaia di profughi sui barconi, su tanti dei quali - con i loro volti disperati o stanchi, le loro lacrime o i mezzi sorrisi smarriti, le loro voci, le loro preghiere... - la telecamera si sofferma, forse per per ricordare allo spettatore che non si tratta semplicemente di persone anonime e senza casa, ma di uomini, donne, bambini reali, che hanno attraversato il mare spinti da esigenze altrettanto reali, da disperazione e speranza, e che siamo chiamati ad accogliere.

Proprio come ha fatto e sta facendo (con tutti i pro e i contro legati al fenomento dell'immigrazione, i disagi che ne derivano per i lampedusani...) Lampedusa, quest'isola di pescatori, abituati a raccogliere ed accogliere tutto ciò che viene dal mare.

Personalmente non amo particolarmente i documentari, a prescindere dal soggetto, ma questo non è un documentario nel senso puro del termine, non c'è neanche una voce narrante a spiegare le immagini che ci scorrono dinanzi; è più un lungometraggio che, e per la tematica e per il modo di raccontarla, ho apprezzato, in particolare per la “misura”, l’equilibrio con cui il regista ha deciso di parlarci di Lampedusa e degli arrivi dei profughi, senza voler giocare troppo sul sentimentalismo e sul dramma umano, giusto per commuovere, col rischio di essere forzato e stucchevole.

Anche perchè le sole immagini di barche in mare e persone che vengono aiutate a scendere da esse e soccorse, bastano a rendere l'idea del dramma che si consuma in quei momenti, su quelle coste.

E' quindi un ritratto senza dubbio realistico, autentico, toccante (del resto, tutto ciò che ha a che fare con le sofferenze dei nostri simili non può non coinvolgerci emotivamente), che affianca il ritratto naturale, "preso da vicino", senza filtri, della semplice quotidianità degli abitanti di quest'isola (grazie a Samuele e alle persone attorno a lui), a quello più triste e molto umano di chi ogni giorno è coinvolto nell'accoglienza di gente in fuga dalla propria terra, e questo arriva a noi fondamentalmente attraverso immagini e silenzi, più che attraverso dialoghi.
Forse perchè di parole se ne sono spese e se ne spendono pure troppe, quando invece davanti a certe tragedie c'è più da agire che da parlare...


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RECENSIONI DEGLI ALTRI FILM ITALIANI, TRA CUI E' STATO SCELTO "FUOCOAMMARE"

Novità Frilli Editore: IL CADAVERE VOLUBILE. Incubo ad Avigliana per il Cardo. di Massimo Tallone

Cari amici e lettori, nell'augurarvi un sereno inizio di settimana, vi segnalo ancora un noir edito da Fratelli Frilli Editore: ritorna in libreria una nuova avventura con protagonista il più sgangherato e sboccato perdigiorno del pianeta.

IL CADAVERE VOLUBILE.
Incubo ad Avigliana per il Cardo.
di Massimo Tallone 



Fratelli Frilli Editore
Pagg. 288 
coll. I Tascabili Noir 
€12,90 
Isbn 9788869431524

Il Cardo è sempre lui: torna nella sua stamberga di Stupinigi in piena notte, ubriaco, e torva un morto sul pallet.
Già, perché quando non va a cercarseli sono i guai a trovare il più sgangherato e sboccato perdigiorno del pianeta. 
Ma con un morto in casa c’è poco da scherzare, e se poi il morto sparisce di colpo per riapparire poco dopo, altrove, allora la faccenda comincia a prendere contorni inquietanti. 
E allora è necessario chiedere aiuto a Ribò, l’amico ex poliziotto. 
Ma sarà dura anche per lui, in questa storia capovolta, dove i morti si comportano da vivi, i sani cercano la miglior cura per le emorroidi da tre medici diversi e un morto stecchito dice la sua con una voce che fa gelare il sangue. 
Ma la girandola di situazioni grottesche, gaie e dissolute non finisce qui, perché quando c’è di mezzo il Cardo, si sa, tutto può succedere, e infatti, come se non bastasse, qualcuno se la prende anche con Angela… 
E poi tutto precipita, il Cardo si traveste da spaventapasseri e trova il morto in un frigo, poi ride e piange, e noi con lui, trascinati dalla sua linguaccia di zolfo.

In una girandola di situazioni grottesche, gaie e dissolute tipiche quando c’è di mezzo il Cardo, l’incubo avrà fine in Val Susa ad Avigliana lasciando il lettore letteralmente a bocca aperta.

L'autore.
Massimo Tallone, scrittore e saggista, nato a Fossano, vive e opera a Torino ed è cofondatore del collettivo di giallisti Torinoir. Ha pubblicato con Fratelli Frilli Editori: Piombo a Stupinigi (2007), Veleni al Lingotto (2008), Doppio inganno al Valentino (2009), L’enigma del pollice (2010), La manutenzione della morte (2011), Il Cardo e la cura del sole (2012), L’amaro dell’immortalità (2013). Per UTET ha pubblicato il saggio Dizionario ironico della cultura italiana (2009). Per le edizioni e/o ha pubblicato Il fantasma di piazza Statuto (2012) e Il diavolo ai giardini Cavour (2013). Per le edizioni GOLEM ha pubblicato A bottega dal maestro di cazzeggio (2015) e Le vite anteriori (2016). Per le Edizioni del Capricorno ha pubblicato i gialli, scritti con Biagio Fabrizio Carillo, Il postino di Superga (2015), La riva destra della Dora (2016), La curva delle Cento Lire (2016). Con il quotidiano La Repubblica, ha pubblicato i racconti a puntate: Cardo e i Mille (2011), Genius loci (2013), L’eletto (2014), La donna di Tambov (2015), Il Concerto (2016).

sabato 24 settembre 2016

IN LETTURA: UN ANNO SULL'ALTIPIANO di Emilio Lussu



Lettura appena iniziata!
LO AVETE LETTO? LO CONOSCETE?

Quali letture accompagnano questo vostro weekend?

UN ANNO SULL'ALTIPIANO
di Emilio Lussu



Einaudi Ed.

pp. 224 
€ 11,00
2014

Introduzione di Mario Rigoni Stern


«Tra i libri sulla Prima guerra mondiale Un anno sull'Altipiano di Emilio Lussu è, per me, il piú bello».
Mario Rigoni Stern



Scritto nel 1936, apparso per la prima volta in Francia nel '38 e poi da Einaudi nel 1945, questo libro è ancora oggi una delle maggiori opere che la nostra letteratura possegga sulla Grande Guerra. 
L'Altipiano è quello di Asiago, l'anno dal giugno 1916 al luglio 1917. 
Un anno di continui assalti a trincee inespugnabili, di battaglie assurde volute da comandanti imbevuti di retorica patriottica e di vanità, di episodi spesso tragici e talvolta grotteschi, attraverso i quali la guerra viene rivelata nella sua dura realtà di "ozio e sangue", di "fango e cognac". 

Con uno stile asciutto e a tratti ironico Lussu mette in scena una spietata requisitoria contro l'orrore della guerra senza toni polemici, descrivendo con forza e autenticità i sentimenti dei soldati, i loro drammi, gli errori e le disumanità che avrebbero portato alla disfatta di Caporetto.


L'AUTORE.
Emilio Lussu (Armungia, Cagliari - Roma 1975), combatté durante la Grande Guerra come ufficiale di fanteria della Brigata Sassari. Fondatore del Partito Sardo d'Azione (1919), fu deputato nel 1921 e 1924 e partecipò alla secessione aventiniana. Antifascista, nel 1929 fuggí da Lipari con Carlo Rosselli e Fausto Nitti, coi quali a Parigi fondò il movimento "Giustizia e libertà". Fu tra i dirigenti della resistenza e, nel dopoguerra, senatore nelle prime tre legislature. Presso Einaudi ha pubblicato Un anno sull'altipiano, Marcia su Roma e dintorni, e Il cinghiale del Diavolo.

Anteprima Sonzogno\ In libreria dal 29 settembre il nuovo libro di Anne Lise Marstrand-Jørgensen "L'imperatrice del deserto"



Cari lettori, vi presento un romanzo che affonda le radici in un'epoca davvero lontana da noi e che si basa sulla storia biblica e su altri documenti antichi.
Personalmente ne sono molto attratta, amante come sono del romanzo storico in generale.


L’imperatrice del deserto
La leggenda della regina di Saba e di re Salomone
di Anne Lise Marstrand-Jørgensen


Sonzogno Editori
trad. I Basso e A. Storti
pp. 496
€19.50
ebook €9.99
In libreria dal 29 settembre
«Anne Lise Marstrand-Jørgensen ha una straordinaria capacità di creare personaggi vividi e intensi, indipendentemente dalle epoche e dai luoghi in cui li colloca» 
DANISH LITERARY MAGAZINE


Makeda. Il suo nome riecheggia nel Corno d’Africa e colma i deserti a sud della penisola arabica; la sua fama annulla le distanze battute dalle carovane e giunge al regno d’Israele. 
È la misteriosa e potente regina di Saba, ma prima di diventarlo Makeda è una ragazzina temeraria, insofferente alle tradizioni del villaggio e incurante dei rischi della caccia solitaria e di un estenuante viaggio alla ricerca del padre. 
Divenuta donna, la sete di conoscenza e l’ambizione politica la spingeranno fino a Gerusalemme, nella raffinata corte di Salomone e nel suo insidioso gineceo di mogli e concubine. 
Sovrano giusto e uomo percorso dal dubbio, cresciuto all’ombra del padre Davide e nella protezione della madre Betsabea, il re d’Israele subisce il fascino di Makeda, mentre lei è trattenuta dal timore di perdere la sua indipendenza e di tradire le sue origini. 

Sono entrambi potenti e desiderosi di accrescere la propria autorità, ma hanno personalità opposte, diversi sono i popoli su cui regnano e le rispettive religioni. 
Eppure, la possibilità di un futuro per il regno di Saba si cela proprio nella loro appassionata vicenda. 

Romanzo storico e di formazione allo stesso tempo, in cui la vastità dei deserti si fonde con l’intimità dei palazzi reali e le spedizioni avventurose si alternano all’indagine nelle profondità dell’animo umano, L’imperatrice del deserto nasce dai racconti della Bibbia, del Corano e del Kebra Nagast, l’antico libro della sapienza etiope, per restituirci la meraviglia e il mistero di una narrazione epica senza tempo.


L'autrice.
Anne Lise Marstrand-Jørgensen, nata in Danimarca nel 1971, è autrice di romanzi e raccolte di poesie. Con Sonzogno ha pubblicato la biografia romanzata di Ildegarda di Bingen in due volumi, La guaritrice (2011) e La sognatrice (2012), che le hanno valso il prestigioso premio letterario scandinavo Weekendavisen, e nel 2013 La doppia vita dei coniugi Horn.

venerdì 23 settembre 2016

Novità Emma Books Settembre 2016 - NutriMenti (per spirito e corpo) di Adele Vieri Castellano // Hard Landing (GD Team #4) di Monica Lombardi



Cari lettori, Emma Books ha pensato di coccolarvi al rientro dalle vacanze con un'uscita davvero speciale: NutriMenti (per spirito e corpo) di Adele Vieri Castellano (autrice per Emma Books di Implacabile), una raccolta di consigli, suggerimenti e dritte culinarie per scrittrici e non, per il benessere del corpo e dello spirito, perché se stiamo bene dentro stiamo bene anche fuori.


NutriMenti (per spirito e corpo)
di Adele Vieri Castellano 



FORMATO: M
COLLANA: Cocktail
PREZZO LANCIO: EUR 1,49
(fino a fine settembre)
Disponibile su Bookrepublic, Amazon, Kobo,
 Apple e in tutte le librerie digitali


Nutrirsi è una necessità di tutti, ma siamo in pochi, per ora, a farlo seguendo valide norme di corretta alimentazione. 
E se cercando la via della salute trovassimo anche quella del benessere interiore? 
Al ritorno dalle vacanze, dopo un periodo di stress intenso, ogni momento è buono per acquisire consapevolezza nutrizionale e, perché no, anche spirituale. 
Dallo shintoismo alla macrobiotica, passando per semplici tecniche di Meditazione e Rilassamento e qualche facile ricetta, “NutriMenti” offre cibo per la mente e per il corpo, perché, diciamolo, anche la gola vuole la sua parte.

“Dedico questo piccolo manuale sul benessere alle mie colleghe autrici che passano ore a inventare storie, e alle lettrici, appassionate e accanite, che per una volta, leggendo queste pagine, sogneranno un risotto leggero o un bagno rilassante all’aroma di mandarino al posto delle storie romantiche che amano tanto. Per il piacere di mangiare, ma anche e soprattutto di stare bene.” Adele Vieri Castellano



Hard Landing
(GD Team #4)
di Monica Lombardi



L’ebook è in vendita online su Bookrepublic
Amazon, Kobo, Apple e su tutti gli altri store.

Lo showdown finale tra il Team e l’uomo che ha osato sfidarli. Intenso, sconvolgente. Chi è preda e chi è predatore?

Imprenditore miliardario e fondatore di un Team formato da ex intelligence e forze speciali, David G. Langdon, dai suoi chiamato GD, potrebbe apparire come un uomo che ha sempre avuto tutto e che, nella vita, ha scelto la via più comoda. 
Non è così. Il suo passato nasconde un errore che non si è mai perdonato, che neanche cinque anni nella Legione Straniera sono riusciti a fargli dimenticare. 
Un errore per il quale qualcuno vuole ancora presentargli il conto. GD non può permetterlo. 
Perché l’uomo che ha già cercato di punirlo ha seminato una scia di cadaveri lungo la strada, cercando di colpire quel Team che è diventato la sua famiglia. 
Questa volta, David è deciso a fermarlo, a qualsiasi costo. 
Anche se per farlo dovrà mentire a tutti e lanciare un’ultima sfida la cui posta in gioco sarà altissima: la sua vita e quella dell’unica donna che potrebbe amare.

L'AUTRICE.
Monica Lombardi è nata a Novara da padre toscano e mamma istriana. Lavora come interprete e traduttrice freelance. Sposata, madre di due figli, vive da più di trent’anni a Cornaredo, in provincia di Milano, dove si divide tra la scrittura, le traduzioni e il suo ruolo di mamma.Monica ha esordito nel 2008 con una serie rosa crime di cui è protagonista il tenente della Homicide Unit di Atlanta Mike Summers. Oltre alla serie GD Team, con Emma Books ha pubblicato la commedia romantica Three doors – La vita secondo Sam Bolton e, più di recente, il primo romanzo della serie distopica Stardust, Free, preceduto dal racconto gratuito Stardust – L’inizio. Quest’estate Amazon Publishing ha lanciato un suo thriller romantico di ambientazione italiana, Schegge di verità.La serie GD Team è così composta: Vertigo (romanzo), Nicky (novella prequel), Free fall (romanzo), Alex (novella), Spiral (romanzo), Miriam (novella) e da una Guida, che comprende, tra le altre cose, un racconto di Natale.

Novità Frilli Editore: "SICILIA TERRA BRUCIATA" di Vincenzo Maimone



Cari lettori, vi presento l’uscita del nuovo romanzo noir “SICILIA TERRA BRUCIATA” di Vincenzo Maimone (Fratelli Frilli Editori).


Dopo “La variabile Costante” un altro caso coinvolge i due personaggi creati dalla penna dell’autore Vincenzo Maimone.
Il commissario Giacomo Costante, al rientro da una vacanza forzata, è subito messo alla prova da una serie di omicidi e da intimidazioni di stampo mafioso.

SICILIA TERRA BRUCIATA
Acireale, una nuova indagine per Costante e Serravalle.
di Vincenzo Maimone


Fratelli Frilli Editore
Pagg. 272 
coll. I Tascabili Noir 
€12,90 
Isbn 9788869431517
Un travolgente e sanguinoso romanzo noir-thriller che non darà tregua al lettore sino all’ultima pagina, sino a fare terra bruciata...
 
La sonnolente inerzia di Acireale è scossa da intimidazioni di stampo mafioso e da una serie inquietante di delitti. 
Un’anima nera si aggira tra i vicoli della cittadina barocca. 
La polizia fatica a trovare la giusta pista e Costante sarà costretto a raccogliere tutti gli indizi per giungere alla complicata soluzione del caso.
Non era proprio questo lo scenario che il commissario Costante aveva sperato di ritrovare rientrando dalla sua forzata vacanza. 
Cosa alimenta questa spirale inarrestabile di violenza? E cosa c’entra in tutto questo il professor Serravalle? 
Un’indagine che non concede tregua. Perché tutto diventa estremamente complicato quando intorno hai soltanto terra bruciata.

L'autore.
Vincenzo Maimone (Messina, 1970) si è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Messina. È Ricercatore in Filosofia politica presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania. È autore di vari saggi e articoli su riviste scientifiche e della monografia La società incerta. Liberalismo, individui, istituzioni nell’era del pluralismo (Rubbettino, Soveria Mannelli 2002). Ha pubblicato tre romanzi, Un nuovo Inizio (Sampognaro e Pupi, 2009) selezionato come semifinalista al Premio Scerbanenco; L’ombra di Jago (Sampognaro e Pupi, 2011); La variabile Costante (Fratelli Frilli Editori, 2014), romanzo finalista al “Tolfa Gialli & Noir 2015” e vincitore del “Premio Romiti 2015 – Sezione Scrittori Emergenti”. È appassionato di cucina e ama andare in giro in sella alla sua Harley Davidson.

giovedì 22 settembre 2016

Recensione: IL LUNGO ADDIO di Raymond Chandler



Un romanzo dalla trama intricata ma curiosa, un protagonista ironico e testardo, un finale che riesce a spiazzare il lettore.


IL LUNGO ADDIO
(The Long Good-bye)
di Raymond Chandler



Ed. Feltrinelli
trad. B. Oddera
320 pp
9 euro
2013
"Quando lo vidi per la prima volta, Terry Lennox era ubriaco in una Rolls Royce fuori serie, di fronte alla terrazza del Dancers. Il custode del parcheggio aveva portato fuori la macchina e continuava a tenere lo sportello aperto perché Terry Lennox lasciava penzolare il piede sinistro come se avesse dimenticato di possederlo. Aveva un volto giovanile, ma i capelli di un bianco calcinato. Bastava guardarlo negli occhi per capire ch'era saturo d'alcool fino alla radice dei capelli, ma per il resto aveva l'aria di un qualsiasi simpatico giovanotto in abito da sera che si fosse lasciato vuotare il portafogli in un locale esistente solo a tale scopo."

Così inizia questo romanzo di Chandler con protagonista l'investigatore privato Philip Marlowe, e questo primo incontro tra i due uomini aprirà le danze a eventi che coinvolgeranno per diverso tempo il buon Philip, rendendo molte sue giornate davvero avventurose.

Marlowe si offre di aiutare l'ubriaco Terry, dopo che la donna che lo accompagnava ha tagliato la corda con la Rolls a motivo di un impegno improrogabile, e cerca di tenerlo in piedi, non solo fisicamente. 

L'atteggiamento compassionevole e amichevole di Marlowe intenerisce Terry e tra i due nasce una specie di legame d'amicizia, pur essendo i due in fondo dei perfetti sconosciuti l'uno all'altro.
L'investigatore, dalla lingua acuta e spesso tagliente, sempre onesto al limite del maleducato, piace a Lennox soprattutto per queste caratteristiche, e qualche confidenza, mentre bevono un "succhiello", scatta.
Lennox è sposato con una donna molto ricca, figlia di un uomo potente e molto in vista; il matrimonio tra i due non è dei più felici e le cose si complicano decisamente quando lei, Sylvia, viene ritrovata morta, con la faccia maciullata selvaggiamente, in camera sua.
Chi l'ha ammazzata? I sospetti cadono tutti sul marito.

Dopo aver aiutato Lennox a fuggire in Messico, Marlowe verrà a sapere che lo stesso Terry si è suicidato, lasciando una confessione scritta in cui dice di aver ucciso la moglie; ma quella non è l'unica lettera di Terry prima di andarsene per sempre: ne scrive una di addio e di gratitudine anche a Marlowe, con tanto di bigliettone da 5000 dollari per lui, come compenso per l'aiuto offertogli.

Insomma il caso si è risolto da solo, no?
Marlowe fa davvero molta fatica a credere che Terry, un ubriacone dall'animo romantico quanto il suo, possa aver ammazzato la moglie e averne trucidato barbaramente il viso. Fatto sta che il caso è stato frettolosamente chiuso, e del resto il suicida ha confessato l'omicidio...

Ma i guai e i grattacapi per Philip sono solo iniziati, visto che ne passerà di tutti i colori e avrà a che fare con personaggi davvero strambi, di frequente ostili, che gli staranno alle calcagna: da poliziotti maneschi poco gentili a gangster minacciosi, da editori interessanti agli interessi propri e di un loro cliente a mogli disperate e sole che chiedono aiuto...

Ed è così che Philip, dopo aver scontato qualche tempo in gattabuia per la sua amicizia con il defunto Lennox, verrà contattato da un editore, tale Howard Spencer, che sta aspettando di pubblicare l'ultimo romanzo di un famoso scrittore, Roger Wade, il quale pare aver perso ogni motivazione alla scrittura, cosa molto sicuramente da attribuire alla brutta abitudine di alzare fin troppo il gomito.
Lo alza così tanto che spesso commette atti non proprio nobili, a danno anche della bellissima moglie, Eileen.
Ed Eileen in persona chiede a Marlowe di aiutarla, attraverso le sue doti di investigatore, a ritrovare il marito buono a nulla, che è sparito da un po' di tempo...
Marlowe non è uno sprovveduto, sa cosa fare e come muoversi per partire da indizi minimi ed arrivare ai risultati sperati..., e non solo ritrova Wade e lo riporta a casa, ma diviene così indispensabile che la sua presenza potrebbe risultare fondamentale per aiutare lo stesso Roger, che si ubriaca un giorno sì e l'altro pure, a controllarsi e, chissà, a terminare il romanzo che stava scrivendo...

Frequentando questa gente ricca ma piena di problemi, segreti e frustrazioni - di certo più infelice di uno squattrinato come lui -, Marlowe si ritrova invischiato in una storia torbida di tradimenti, morti, bugie, false identità, in cui trovare il bandolo della matassa non è così semplice, e dove soprattutto ricompare sempre quel nome, a tormentarlo e, allo stesso tempo, a indirizzarlo nel districare tutti i nodi: Terry Lennox, l'ubriacone buono dal volto sfregiato.

Cosa c'entra Terry con Roger ed Eileen Wade? 
Convinto com'è che il suo vecchio amico Lennox non abbia in realtà ucciso la moglie, riuscirà mai Marlowe a riscattarne la memoria e a svelare tutti i piccoli misteri che si troverà ad affrontare man mano?

Chandler costruisce una storia fitta di intrighi, bugie, depistaggi, in cui troppa gente ha più di un interesse a impegnarsi per tener nascosta la verità, ed è disposta a tutto pur di averla vinta.
Ma questi manigoldi prepotenti non hanno fatto i conti con l'astuto e tenacissimo Philip Marlowe, che ne sa una più del diavolo.

Ci fa sorridere il savoir faire col quale l'uomo risponde agli insulti che tanti gli rivolgono perchè è un poveraccio, al sarcasmo arguto col quale replica a tutti lasciandoli a bocca aperta, anche quando gli converrebbe essere un po' più diplomatico per evitare un pugno in faccia  o una minaccia; ci piacciono il suo intuito, i suoi ragionamenti, le domande insidiose poste con naturalezza e quasi con indifferenza per ottenere le informazioni desiderate.

E' un uomo che, pur avendo in fondo solo 42  anni, mostra una grandissima esperienza soprattutto nel comprendere il prossimo che gli è davanti, carpendo il significato di certi sguardi e gesti, come, e a volte meglio di, uno psicologo; Marlowe conquista il lettore perchè ha una personalità complessa ed eccentrica, sa essere irritante, provocatore, scostumato, silenzioso e chiacchierone, malinconico e romantico, coraggioso e cocciuto...: Marlowe non è un personaggio comune e di certo è un investigatore che non si arrende davanti alle difficoltà e ai pericoli, senza per questo apparirci per forza un eroe o uno che combatte a tutti i costi per la giustizia senza sbagliare mai un colpo, anzi, si impone con tutta la sua umanità e sembra risolvere i suoi casi con una passione spesso mista a rassegnazione, con una fedeltà mista a un po' di diffidenza.

Ricco di dialoghi e di botte e risposte vivaci, con un ritmo sempre incalzante, uno sviluppo degli eventi reso sempre più interessante dalla voce ironica del protagonista-narratore, con un finale inaspettato che è un vero colpo di scena, "Il lungo addio" non è tanto un giallo in cui un investigatore intelligente risolve un caso complicato, ma è in special modo un noir dalle venature crepuscolari e malinconiche, in cui al centro c'è il ritratto di un uomo onesto e idealista, solo all'apparenza cinico e disincantato, ma che in realtà nasconde un animo leale, capace di slanci di vera amicizia.

« ...Arrivederci, amigo. Non vi dico addio. Vi dissi addio quando significava qualcosa. Vi dissi addio quando ero triste, in un momento di solitudine e quando sembrava definitivo. »

Copertine autunnali (settembre 2016)



Tre cover che trovo azzeccate alla stagione appena entrata; mi hanno colpito la delicatezza della prima e i colori più accesi e decisamente caldi delle altre due.
Come sempre, cliccando su INFO sarete rimandati alle trame.

Vi piacciono? Quale preferite? ^_^


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