lunedì 27 agosto 2012

In lettura: UN ALBERO CRESCE A BROOKLYN (B. Smith)



Che dite, lo inizio o no sto benedetto libro che desidero leggere dalle scuole medie??
Ma si, certo, è arrivato anche il suo momento!! Ne ho sentito parlare sempre e solo bene!! ;)

UN ALBERO CRESCE A BROOKLYN
di Betty Smith

Un albero cresce a Brooklyn
Ed. Neri Pozza
Collana Biblioteca
576 pp
14 euro
2007
Trama

È l’estate del 1912 a Brooklyn. I raggi obliqui del sole illuminano il cortile della casa dove abita Francie Nolan, riscaldano la vecchia palizzata consunta e le chiome dell’albero che, come grandi ombrelli verdi, riparano la dimora dei Nolan. 
Alcuni a Brooklyn lo chiamano l’Albero del Paradiso perché è l’unica pianta che germogli sul cemento e cresca rigoglioso nei quartieri popolari.
 Quando nuovi stranieri poveri arrivano a Brooklyn e, in un cortile di vecchie e tranquille case di pietra rossa, i materassi di piume fanno la loro comparsa sui davanzali delle finestre, si può essere certi che lì, dal cemento, sbucherà prima o poi un Albero del Paradiso.
Francie, seduta sulla scala antincendio, lo guarda contenta, poiché oggi è sabato, ed è un bel giorno a Brooklyn. Il sabato gli uomini ricevono la paga e possono andare a bere e azzuffarsi in santa pace. 
Il sabato lei, bambina irlandese di undici anni, come tutti i bambini del suo quartiere, fa un salto dallo straccivendolo. 
Insieme a suo fratello Neeley, Francie raccoglie pezzi di stagnola che si trovano nei pacchetti di sigarette e nelle gomme da masticare, stracci, carta, pezzi di metallo e li vende in cambio di qualche cent.
Coi suoi coetanei con i calzoni lunghi e i berretti con la visiera, le mani in tasca, le spalle curve, i capelli così corti da lasciare scoperto il cuoio capelluto, Francie se ne andrà tra un po’ a zonzo per Brooklyn. 
Attraverserà prima Manhattan Avenue, e poi Johnson Avenue, dove si sono stabiliti gli italiani, e infine il quartiere ebraico fino a Broadway, dove guarderà eccitata i piccoli carretti che riempiono la strada, gli uomini barbuti con gli zucchetti di alpaca, i vestiti orientali dai colori vivaci posti ad asciugare sulle scale antincendio e i bambini seminudi che giocano in mezzo ai rigagnoli.
Poi tornerà a casa, dove forse troverà sua madre, rientrata dal lavoro. Lungo il tragitto forse qualcuno le ricorderà che è un peccato che una donna così graziosa come sua madre, ventinove anni, capelli neri e occhi scuri, debba lavare i pavimenti per mantenere lei e gli altri piccoli Nolan. 
Qualcun altro magari le parlerà di Johnny, suo padre, il ragazzo più bello e più attaccato alla bottiglia del vicinato, qualcuno infine le sussurrerà mezze parole sull’allegro comportamento di sua zia Sissy con gli uomini.
Francie ascolterà e ogni parola sarà per lei una pugnalata al cuore, ma troverà, come sempre, la forza per reagire, poiché lei è una bambina destinata a diventare una donna sensibile e vera, forte come l’albero che, stretto fra il cemento di Brooklyn, alza rami sempre più alti al cielo.
Nominato dalla New York Public Library come uno dei grandi libri del secolo appena trascorso, Un albero cresce a Brooklyn è una magnifica storia di miseria e riscatto, di sofferenza ed emancipazione di bruciante attualità. 

Giudizi:

«Molto prima de Le ceneri di Angela di Frank McCourt, ci fu Un albero cresce a Brooklyn: e fu, nell'ordine, un best-seller, un film, un musical, una storia in grado di attraversare le generazioni».
Loredana Lipperini,La Repubblica

«Una magnifica storia di bruciante attualità che parla di miseria e riscatto, di sofferenza ed emancipazione».
Giuseppe Pelizza

«Betty Smith è un po' un Dickens newyorkese, capace di raccontare la vita di ogni giorno di persone comuni, di interpretare la loro lotta e la loro grandezza».
Susanna Pesenti e Sabrina Penteriani, L'Eco di Bergamo

«È stato prima best seller, poi un film, poi un musical poi una serie televisiva: insomma, uno tra i più amati romanzi del Novecento, in grado - è stato detto - di attraversare le generazioni: quel che si definisce un classico».
Oreste Paliotti, Città Nuova 

L'autrice.
Betty Smith, pseudonimo di Sophina Elisabeth Werner, nasce nel 1896 a Brooklyn da genitori figli di immigrati tedeschi. Scrittrice soprattutto di teatro, nel 1943 pubblica Un albero cresce a Brooklyn, cui seguiranno Tomorrow will be better (1947), Maggie-Now (1958) e Joy in the morning (1963). Muore nel 1972.


Books&Title (8)




Appuntamento con i titoli che mi hanno colpito!!!
Oggi vado sul "semplice", nulla di particolarmente poetico o ricercato, anzi: poche parole... ma forse dietro ognuno di noi può trovarvi il proprio significato!!


RIPARTO DA ME (I. Castoldi, 240 pp. 14 euro, Feltrinelli, 2012). Questo titolo è conciso ma mi colpisce perchè mi fa pensare ad un libro tratto da una storia vera, magari un'autobiografia o forse un libro che voglia essere un piccolo aiuto per chi lo legge. Credo che sia significativo perchè in tantissimi casi, in cui viviamo periodi no, ripartire da se stessi è sempre il primo passo per risolvere un problema...!!

CERCHIAMOCI ANCORA (F. De Martino, Pironti, 220 pp, 10 euro, 2012). Anche questo titolo è breve ma attirerebbe la mia attenzione perchè trovo sia carino, "emotivo", passatemi il termine, nel senso che sono due parole che esprimono il desiderio di non perdersi, di continuare a cercarsi, perchè è un'esigenza, un desiderio che ci fa star bene...!

SENZA AMORE SIAMO NIENTE (S. Brattoli, auto-pubblicato, 216 pp, 15 euro, 2012). Eh, che grande verità!! Forse questa frase potrà sembrare banale come titolo di un libro, ma io ne sarei attratta proprio per la semplicità e, al tempo stesso, per la verità che vi sono dentro: cosa siamo, dove andiamo senza amore?? Non siamo nulla e non andiamo da nessuna parte. Abbiamo bisogno di amare, di essere amati e questo dà senso alle nostre vite...

ANCHE VOI SIETE STATI "COLPITI" DA QUALCHE TITOLO?

GIOCO LETTERARIO: QUANTO AMI LEGGERE??



Giochino letterario preso dal blog di Ivanalessia, "Il libro eterno".

Ultimo libro letto o che stai leggendo?
Appena terminato IL RAGAZZO DEL DESTINO (M.E. Gattuso); in lettura  LOVER ETERNAL (J.R. Ward).

Scrivi 3 libri che ti piacciono:
Cime tempestose, Orgoglio e pregiudizio, David Copperfield.
Scrivi 3 autori che ti piacciono:
Emily Bronte, Jane Austen, Charles Dickens (pure per coerenza con la domanda di sopra! ^_^)

Scrivi 3 personaggi letterari che ti piacciono:
Elizabeth Bennet, Rossella O'Hara, Gandolf.

Scrivi il cattivo di un libro:
Il male in tutte le sue accezioni.

Il protagonista:
Moses (L'esatta melodia dell'aria)

Un libro che ha un animale per protagonista:
Ehm ... temo di non ricordarne...

Un libro con dei pirati:
Il conte di Montecristo (ma non giusto accennati)

Uno con dei vampiri:
Dark lover (BDB)

uno con delle streghe:
Le tredici (appena terminato)

uno con un detective:
Nemesi (Nesbo)

Scrittore preferito?
Sempre Emily Bronte

Casa editrice?
Mah, una in assoluta non ne ho, però ad istinto dico Newton Compton.

Genere letterario preferito?
Romance storico, libri tratti da storie vere...

Quanti libri leggi al mese di solito?
Almeno 5.

Di quante pagine in media sono i libri che leggi?
Hum..., boh, minimo 130 pp.... a salire

Il libro che hai letto più in fretta,quanto ci hai impiegato?
Topi di Gordon Reece, l'ho letto in 3 ore

Il tempo più lungo invece?
Eh... Con Il Signore degli anelli ... un tempo imprecisato

Quando leggi?
Appena posso!!

Dove?
Ovunque... ^_^

Come scegli i libri che leggi?
In base al genere, alla trama, a volte anche alle recensioni.

Dove prendi i libri che leggi?
Bah, libreria in primis, ma anche online e alle bancarelle!

Quanti ne acquisti in genere?
Son sempre troppo pochi...

Un libro che non hai mai finito:
Notre Dame de Paris.

un libro che hai letto controvoglia:
Una vita di Svevo (era per un esame e non mi andava poi tanto....!).

uno di cui non ti piace il finale:
Eh, scelta difficile! Madame Bovary.

un libro che ti piaceva tantissimo da bambina:
La piccola Fadette di Sand

il tuo scrittore/ice preferito/a da bambino:
Mark Twain

Scrivi un libro e/o un autore per ciascuno di questi generi:

RECENSIONE: IL RAGAZZO DEL DESTINO (M.E. Gattuso)



Quante volte ci sarà capitato di udire o pronunciare frasi, tra l’altro dal significato contrastante l’una dall’altra, del tipo: “Il destino di ciascuno di noi è già scritto; dobbiamo solo vivere aspettando che si realizzi”; oppure, al contrario: “Il destino non esiste...: siamo noi a dovercelo costruire! Siamo noi a decidere della nostra vita!”.
Sono frasi che si dicono e non è raro che si pensi sia l’una che l’altra cosa in base alle circostanze, senza che questo significhi essere incoerenti o avere le idee poco chiare.
In fondo, quando si parla del senso della vita e della morte, umanamente parlando, è davvero difficile poter fare affermazioni certe ed inequivocabili. Se potessimo, non combatteremmo in tutti i modi per far valere la nostra volontà, i nostri desideri?
Diciamocelo: non decidiamo noi quando nascere e (tolti i casi di suicidio) non decidiamo noi quando morire; neanche in che modo a dire il vero.

Ed. Il Ciliegio
collana Narrativa
336 pp
17 euro
2012
Perchè questa premessa singolare e “pseudo-filosofica” prima di recensire il fantasy appena terminato, “Il ragazzo del destino”?

La risposta è semplice e sta nella quarta parolina del titolo: destino.
Credi nel “Destino”, inteso come una sorta di “entità indefinibile” che decide per te cosa vivrai, con chi, quando dove come...?

E se potessi, lo sfideresti?

Se dovessi dare un mio titolo al romanzo della giovane Maria Elena Gattuso, gli darei questo: “Sfida col Destino”, proprio perchè il fulcro degli avvenimenti, o meglio, la base di essi, sta nella sfida lanciata dalla protagonista, Rebecca Laida, 16enne, a un tipo che – “indossando i panni” di uno sconosciuto, almeno inizialmente – dichiara di essere il Destino e invita molto gentilmente la fanciulla ad accettarlo una volta per tutte...!

Tutto ciò che è accaduto e accadrà è opera mia; è così..., non puoi fare nulla per cambiare la cose. ARRENDITI E BASTA!.

Rebecca si rifiuta altamente di arrendersi ad un copione che un fantomatico sconosciuto – che sembra uscito dal manicomio – dice di aver già scritto anzitempo per lei e per gli altri, e si dichiara pronta a combattere con le unghie e con i denti per avere ciò che vuole!

E cosa vuole un’adolescente che frequenta il terzo liceo?
Vorrebbe che il ragazzo dei suoi sogni – il quasi 18enne Dario – si accorgesse di lei e le volesse bene; che la sua migliore amica Francesca fosse felice, e tante altre piccole cose che si possono volere a questa meravigliosa età...!
Ma qualcosa non va come lei vorrebbe e il Destino mette i suoi bastoni tra le ruote alla dolce Rebecca.
Benchè la ragazza non sia il Coraggio incarnato, benchè non creda molto nelle proprie capacità, nel corso della sua incredibile vicenda riuscirà a tirar fuori tutto il meglio di sè per cercare di vincere la propria sfida col Destino, che le vuol togliere proprio ciò che lei desidera tanto.
Protagonisti, insieme a Rebecca, di questa avventura sono i ragazzi; in certi momenti mi sembrava di essere lì con loro, a scuola, al parco, per strada...
Grazie ad un linguaggio molto semplice, colloquiale e vivace, grazie alla descrizione vivida ed  immediata di fatti, persone, luoghi e situazioni, resa dinamica  dall’uso della prima persona per la narrazione – vivremo le avventure di Rebecca così come lei le vive, “ascoltandole” direttamente dalla sua bocca -, dai dialoghi realistici, le scene ci scorreranno davanti come in un film.

venerdì 24 agosto 2012

Recensione: LE TREDICI di Susie Moloney



Come ho già detto nella presentazione (QUI), questo libro l'ho letto praticamente in auto, scendendo dalla Svizzera....

Le tredici

Ed. Giunti
Trad. di A. Guerrera
384 pp
16 euro
ottobre 2011
Le Tredici è un romanzo horror che, personalmente, è riuscito a coinvolgermi sin dalle prime pagine.
Il libro si apre col suicidio di una delle donne appartenenti al "circolo di amiche" che fa un po' da filo conduttore a tutta la storia; questo circolo è composto da donne felici, raffinate, con una bella famiglia, un'invidiabile posizione sociale.
Dal suicidio di Chick - così soprannominata la donna - verranno fuori una serie di conseguenze che renderanno la vita di troppe persone un vero e proprio inferno.

Protagoniste di questo romanzo sono le donne: anzitutto, abbiamo Paula, una giovane donna sotto i 30 anni, costretta a vivere in uno squallido appartamento e a svolgere un ancor più squallido lavoro per mantenere se stessa e la figlioletta 12enne, Rowan, frutto di un amore adolescenziale, tragicamente interrotto dalla morte violenta del fidanzato, David.

Dopo anni di assenza dal paese che l'ha vista crescere - Haven Woods -, Paula, accompagnata dalla figlia ribelle e recalcitrante, torna a casa dalla madre Audra, in seguito ad una telefonata da parte di un'amica della madre: Audra è malata e vuol rivedere figlia e nipotina.
Ma non è così: sì, Audra è in ospedale (e che ospedale....! Non ci sono medici, non ci sono pazienti...) ma mai avrebbe voluto che Paula e Rowan tornassero!

Perché?
Leggendo, attraverso tanti piccoli e graduali particolari inquietanti, che mettono in all'erta il lettore da subito, veniamo man mano inseriti in un contesto misterioso, solo in apparenza paradisiaco ma in realtà intriso di terribili segreti, di vizi malcelati da apparenti virtù, di macerie morali coperti da manti dorati di ricchezza ed eleganza.

Una serie di circostanze faranno sì che la bambina, prima ancora della madre, si accorga di essere finita ad "Orroropoli", circondata da vecchie megere ed isteriche, dalle quali converrebbe scappare a gambe levate!

Tula, Sharie, Izzy, Aggie..: chi sono veramente? Sono davvero soltanto un gruppetto di amiche vivaci e ricche, che si aiutano a vicenda come sorelle?
E come mai tutte loro hanno subito a vari livelli qualche disgrazia?

Mamma e figlia si troveranno, loro malgrado, al centro dell'interesse "malato" delle donne-sorelle: cosa vogliono da loro? Perché vogliono che Paula entri a far parte del loro circolo? Cosa hanno da offrirle e a che prezzo?

Le donne hanno fretta che Paula sia una di loro perché sanno il valore del numero 13 e quanto sia importante che l'equilibrio, che si è rotto a causa di alcune di loro, venga ripristinato al più presto, prima che l'ira funesta di lui (questa presenza malefica costante e che incombe su Haven Woods) scoppi e accada l'irreparabile, mettendo in serio pericolo non solo la vita (apparentemente) felice delle 12 donne, ma anche quella dei loro familiari.

Non dico altro che possa far intendere oltre la trama, toglierei il gusto della lettura; aggiungo solo alcune considerazioni.
Trovo che il romanzo sia ben costruito: i personaggi sono delineati abbastanza chiaramente, il livello di suspense sale soprattutto a partire dalla seconda metà del libro e il lettore è inevitabilmente coinvolto, quasi "in pena" per le protagoniste.
Il romanzo racchiude una serie di luoghi comuni, propri dell'immaginario collettivo di sempre: il gatto nero quale simbolo del male; il cane come miglior amico dell'uomo; le streghe con il loro aspetto di vecchie pazze, pronte ad incantarti con le loro formule magiche; riferimenti alle fatture e ai malocchi con spilli e capelli...
Emerge inoltre una sorta di "denuncia" da parte dell'Autrice nei confronti di coloro che, ossessionati dalla frenesia di voler apparire perfetti e ricercando quindi a tutti i costi bellezza, giovinezza, successo, ricchezza, figli senza difetti, carriera..., finiscono per vivere una vita fatta solo di apparenza, superficialità, che li porta addirittura ad accettare di pagare prezzi alti, troppo alti... pur di ottenere ciò che hanno sempre desiderato.
E poi l'eterna lotta tra il Bene e il Male, con una chiara contrapposizione tra Dio e il maligno, che la Moloney non chiama mai diavolo o satana, ma che comunque lascia intendere come si riferisca proprio a lui, ad esempio associandolo alla capra.
E come in ogni horror che si rispetti in cui c'è di mezzo il maligno, non può mancare la necessità di "ravvedimento" e di pregare per scacciare gli spiriti.
Termino ricordando la sensazione di leggera  (neanche tanto, a dire il vero, per una fifona come me) inquietudine provata leggendo le ultime righe: tutto è "risolto", siamo alla fine ormai, eppure l'Autrice ci lascia ancora quel sapore di mistero indefinibile in bocca...

L'ho letto molto volentieri, è stata davvero una lettura coinvolgente.


Una trilogia frizzante e divertente firmata Gemma Townley!



Sì, lo so.... l'estate sta quasi volgendo al termine per molti di noi, che probabilmente hanno già ripreso a lavorare o riprenderanno la settimana prossima....
Ma questo non vuol dire che non possiamo ancora consigliare qualche libro "estivo" anche a coloro che magari, per esigenze diverse, hanno preso le ferie dopo il fatidico Ferragosto! ;)
Quindi, continuiamo per un altro pò di tempo la nostra rubrichetta circa i libri che potremmo portare con noi nei momenti di relax!
Questa trilogia, lo anticipo, è più al femminile e può incontrare i gusti di coloro che amano le commedie romantiche e frizzanti, stile "Kinsella"!
E non è un caso che si possa fare questo accostamento, visto che Gemma altri non è che la sorella di Sophie Kinsella, o meglio di Madeleine Wickham!!

L'importanza di essere sposata
Ed. Giunti
Collana A
Trad. di L. Melosi
416 pp
10 euro
2011
L'IMPORTANZA DI ESSERE SPOSATA
di Gemma Townley

Trama

Jessica Wild è giovane, carina, lavora in una agenzia di pubblicità dì Londra e vive in un appartamentino di Islington, quartiere alla moda della capitale.
E' convinta che l'amore sia un investimento sbagliato, una tremenda perdita di tempo e in genere un'impresa suicida, da cui si esce comunque col cuore a pezzi. Meglio trottare sul lavoro. 
Finché, per uno scherzo del destino, non si trova improvvisamente nella condizione di conquistare e sposare un uomo per poter ereditare un patrimonio di 4 milioni di sterline e una villa nella campagna inglese lasciatale in eredità da una bislacca vecchietta. 
Non solo: il marito, secondo il testamento, deve essere per forza il bellissimo Anthony, inarrivabile - quanto insopportabile - capo di Jessica, che esce solo con modelle. 
Riuscirà Jessica nella sua corsa contro il tempo? Saprà trasformarsi in pochi giorni in una femme fatale con l'aiuto dei suoi amici più cari? 
Saprà rinunciare al vero amore per denaro?

Cover fantasy a confronto

Eccoci all'appuntamento con le cover, anche questa volta " a confronto", in base alle edizioni!

Partiamo da due cover che mi piacciono molto: la prima è quella originale, l'altra è tedesca.
Nur ein Hauch von dir
cover tedesca.
Piccola cosa blu
Small blue Thong
S.C. Ransom
 Non saprei scegliere quale mi piace di più!! I colori che fanno da sfondo sono belli entrambi, ciascuna nelle proprie sfumature; della prima quell'anello in primo piano lo trovo molto carino,  però mi affascina anche la ragazza di spalle, in piedi sul molo e il viso maschile a far da sfondo.
diciamo che tra le due trovo più evocativa la seconda!







Passiamo ad un altro libro, che rientra nella letteratura destinata ai più giovani.
Dreamland
Dreamland
Dreamland (Riley Bloom, #3)
cover2
Trovo questa cover incantevole, anche se il soggetto di per sè non è originale (la ragazza con in mano un qualcosa da cui fuoriescono farfalle l'abbiamo già visto), ma ben si addice ad una trama e a personaggi da favola!! Mi piace il colore dello sfondo della prima, ma il font della seconda... ^_^
Riley die Geisterjägerin. Der erste Kuss
cover tedesca
La cover a destra è proprio differente ma mi piacciono i colori e anche la dolcezza dello sguardo della ragazza!!







Ultima serie di cover.
Seraphina (Seraphina, #1)
Seraphina
Molto carina e gotica questa prima cover, con un dragone che svolazza nel cielo in modo inquietante e gli edifici che si elevano verso l'altro, dando al tutto un che di "spettrale"!!
Seraphina
cover uk
Anche quella di destra mi piace perchè mi fa pensare ad una protagonista decisa, determinata e che avrà a che fare con nemici cattivissimi ed acerrimi!!







E A VOI PIACCIONO??
QUALE PREFERITE?


ROSSI FIORI DEL TIBET di Alai (Narrando l'Oriente)



Per la rubrica sui romanzi e gli scrittori orientali, oggi tocca ad un autore tibetano: Alai, che vive in Cina, scrive in cinese e ha all'attivo numerose raccolte di racconti; il suo primo romanzo è quello che presentiamo oggi, pubblicato nel 1998: Rossi fiori del Tibet.

Rossi fiori del Tibet
Ed. Rizzoli
Collana Bur Scrittori contemporanei
500 pp
8.80 euro
2004
Sinossi Nel Tibet dei primi decenni del Novecento, dove il potere è detenuto dai pochi signori feudali che controllano la coltivazione e il traffico dell'oppio, si snoda la saga della dinastia Maichi.
A raccontarla è l'ultimo discendente della famiglia, un giovane ritenuto idiota, e come tale disprezzato e ignorato da tutti, che sa osservare cose e persone con un occhio ingenuo ma allo stesso tempo straordinariamente acuto.
E tra rivalità familiari, lotte di potere, amori e sconfitte, la storia della dinastia diventa allo stesso tempo la storia del paese e del tramonto di un mondo. 
Un paese fiabesco e lontano da ogni stereotipo, in cui bellezza e violenza si uniscono in un nodo inestricabile, crudele e affascinante.

Questo romanzo, forse il primo esempio di "realismo magico" tibetano, è per il suo paese quello che i romanzi di Gabriel García Márquez sono stati per la Colombia. 
The Los Angeles Times

Uscite Piemme Bestseller: "Quasi quasi m'innamoro" - "Il respiro del ghiaccio" - "Il libro della vita e della morte"



Vediamo cosa ci ripropone la Piemme Bestseller a prezzi convenienti!!

Quasi quasi m'innamoro
Ed. Piemme
Collana Bestseller
272 pp
9 euro
Uscita: 28 agosto 2012

QUASI QUASI M'INNAMORO
di Anna Mittone

Sinossi

Ci sono momenti nella vita in cui si vorrebbe scomparire, “mandare avanti veloce”, come davanti a un film dell’orrore. 
E questo per Consolata Bogetto è uno di quei momenti. 
Mentre aspetta l’autobus sotto una pioggia scrosciante, ovviamente sprovvista di ombrello, in attesa di raggiungere l’odiato ma inevitabile pranzo domenicale dai suoi, incontra l’uomo che le ha spezzato il cuore. E lei non è, come in tutti i sogni a occhi aperti che ha fatto nell’ultimo anno (e cinque mesi e relativi giorni e ore), accompagnata da un uomo meraviglioso e adorante, fasciata in un abitino sexy, nel privé di un locale trendy. 
Ma in mezzo alla strada, con i capelli incollati al volto e il trucco sciolto, mentre lui la saluta da un ombrello formato famiglia accanto alla nuova impeccabile compagna e a una carrozzina rosa in cui, tra ninnoli e piumini, si intravede una bambina.

Quando si dice “fortuna”.
Meno male che nella vita di Consolata ci sono alcuni punti fermi. 
La famiglia: una madre logorroica che per vederla sposata sarebbe pronta a uccidere, un padre depresso e una sorella già sistemata da anni. 
Il lavoro in una libreria che le ha dato grandi soddisfazioni, come passare dal reparto Hobby e Turismo a Gola e Cucina dopo solo dieci anni di onorato servizio. 
Per non parlare del suo migliore amico, l’unica nota allegra e costante della sua esistenza che, da quando ha ben pensato di innamorarsi della donna perfetta (cuore di Madre Teresa e corpo di Nicole Kidman), la trascura.
Ma forse a tutto questo c’è una soluzione. Un articolo letto per caso su un giornale di moda e un incontro tutt’altro che banale con un famoso cantante le faranno capire che a volte i sogni possono realizzarsi davvero.


L'autrice.
Nata a Torino nel 1971, sceneggiatrice televisiva, ha collaborato alla realizzazione di serie di successo come Un posto al sole, La Squadra, Elisa di Rivombrosa, Amiche mie, Terapia d’urgenza.
Vive a Roma con il compagno e i due figli.
Quasi quasi m’innamoro è il suo primo romanzo.

Arrivi in libreria: L'Argentino - La profezia segreta di Mozart - Le confessioni di Noa Weber



Vediamo qualche novità interessante che potremo trovare in libreria in questi giorni!!

Il primo libro che presentiamo è molto breve - solo 80 pagine - ma ha una trama "delicata"  e dolce...

L'ARGENTINO
di Klaus Merz

L'argentino
Ed. Casagrande
Collana Alfabeti
80 pp
12 euro
Uscita: 23 agosto 2012
Sinossi

"Perché spesso l'amore si inabissa. Per ricevere nuovo slancio dalla profondità".

Alla classica rimpatriata con i vecchi compagni di scuola, Lena si trova a raccontare, prima a tutti e poi a un amico in particolare, la storia del nonno morto da poco.
La rievocazione vivida ma delicata dell'«argentino» – così era soprannominato l'eccentrico maestro elementare – ci restituisce la storia di un giovane che, partito per la pampa alla ricerca dell’avventura nel vasto mondo, due anni dopo fa ritorno alla certezza del suo primo amore, mentre il segreto di un'altra donna lo accompagnerà per tutta la vita, custodito gelosamente insieme al mistero del tango. Ed è proprio in un finale a passo di danza che il racconto di Lena arriverà a suggellare il suo legame con il nonno e a intrecciare passato e presente nella nascita di un nuovo amore.

L'autore.
Klaus Merz (1945) è uno degli scrittori svizzeri di lingua tedesca più letti e apprezzati degli ultimi anni. Nel 2012 ha ricevuto il prestigioso premio Hölderlin. Oltre al racconto L'argentino, in italiano è uscito per Marcos y Marcos il romanzo breve Jakob dorme. Nel 2012 la rivista "Viceversa Letteratura" ha dedicato a Klaus Merz un ampio dossier, con un'intervista e sei poesie inedite in italiano.


Cambiamo genere e case editrice e passiamo a una categoria da me moooolto apprezzata: il romanzo a sfondo storico.
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