mercoledì 22 ottobre 2014

Cito e canto: 'LE STORIE D'AMORE'



Un passo tratto da L'AMANTE di Marguerite Duras (la recensione è sul blog).

Anni e anni dopo la guerra, dopo i matrimoni, i figli, i divorzi, i libri, era venuto a Parigi con la moglie.Le aveva telefonato. Sono io. Lei l'aveva riconosciuto dalla voce. Le aveva detto: volevo solo sentire la tua voce. Lei aveva detto: ciao, sono io.Era intimidito, aveva paura come prima, la voce improvvisamente gli tremava e in quel tremito, improvvisamente, lei aveva ritrovato l'accento cinese.Lui sapeva che lei aveva cominciato a scrivere libri, l'aveva saputo dalla madre incontrata a Saigon. Sapeva anche del fratello piccolo, disse che ne aveva sofferto pensando a lei.E poi sembrava che non avesse altro da dire. Ma poi glielo aveva detto.Le aveva detto che era come prima, che l'amava ancora, che non avrebbe potuto mai smettere d'amarla, che l'avrebbe amata fino alla morte.

-- Marguerite Duras dal libro "L'amante" 

Canzone associata?
LE STORIE D'AMORE
(Carboni L.)


Dai cuori no non si va più via
Sono scatole perfette
In cui ritrovi sempre tutto
Così ora tu non sei più mia
È finita sì e sei andata via
E non c'è niente da capire
Non c'è niente da spiegare
Perché l'amore non ha parole
E poi ti toglie anche la voce

Ah...Ma le storie d'amore no non finiscono mai
Ah...Le storie d'amore no non finiscono mai

Amore mio che non ho amato mai
Non smetterò di amarti mai
Non smetterò di perderti
Di cercarti all'improvviso
Di incontrarti nel mio passato
Di difenderti da me
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/libri/frase-40718?f=w:280>

Citazione.. canterina ("Il cavallo di ritorno")



Uno dei libri in lettura in questi giorni è un giallo particolare e dalla scrittura verace e vivace: "IL CAVALLO DI RITORNO" di Peppe Lanzetta.

Questa è la brevissima citazione che ci introduce nella storia ambientata nella bella e "movimentata" Napoli.

"Ma il cielo è sempre più blu"
(Rino Gaetano)


Il significato della parola EPIGRAFE
al quale mi riferisco è questo:
Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi,
per dedica o ricordo; più particolarm.,
citazione di un passo d’autore o di opera illustre

che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli
quanto si sta per dire. (Treccani)

PROSSIME PUBBLICAZIONI PIEMME (ottobre/novembre)



Di seguito le prossime uscite Piemme.
Che ne pensate?

IL GUARDIANO.Le cronache di Braveheart
di Jack Whyte


Ed. Piemme
588 pp
19.50 euro
USCITA 28 OTTOBRE
2014
Trama

XIV secolo. La Scozia è scossa dalle guerra di indipendenza contro gli inglesi.
Sono anni di burrasca e terrore, che vedono tre grandi uomini succedersi, rincorrersi e allearsi alla guida del Paese e dei suoi abitanti desiderosi di libertà: Sir William Wallace, noto come Braveheart; Robert Bruce, proclamato Re degli scozzesi; e Sir James Douglas, noto come Black Douglas, il “guardiano” delle terre scozzesi che si alleò con Robert Bruce contro i nobili traditori.
Insieme, i tre uomini lotteranno per una Scozia libera, dando vita a un’infinità di storie, aneddoti, racconti leggendari di battaglie che Jack Whyte racconta con il suo inconfondibile stile.

L'autore.
Nato in Scozia e naturalizzato canadese, Jack Whyte ha venduto più di un milione di copie dei suoi romanzi storici. Amato dai lettori di tutto il mondo anglosassone per le sue storie dense di miti, storia e leggende, arricchite da una straordinaria caratterizzazione dei personaggi, è autore di diverse trilogie, tra cui quella delle Cronache di Camelot, bestseller internazionale. Con Le cronache di Braveheart, di cui Il guardiano è il terzo volume dopo Il rinnegato e I figli della libertà, Whyte per la prima volta ha raccontato la straordinaria storia della nativa Scozia
.

Anteprima Rizzoli. 'TEMPESTA' di Lilli Gruber (dal 22 ottobre in libreria)


IN LIBRERIA DA OGGI 22 OTTOBRE 2014


LILLI GRUBER con

TEMPESTA


Ed. Rizzoli
394 pp
19 euro
dal 22 OTTOBRE
2014
«Questo libro è un attacco all’intolleranza. Un appello a trovare il coraggio di ammettere che in ogni tragedia collettiva esiste una responsabilità individuale.
È più intensamente mio di qualsiasi altra cosa io abbia mai scritto, è un’esplorazione personale del peggiore incubo della nostra memoria collettiva.»


Sono le parole con cui Lilli Gruber presenta il suo nuovo libro.
Dopo il successo di Eredità, il destino di una donna, la tragedia di un popolo. Il romanzo della grande Storia.

Trama

«Mi chiamo Hella, Hella Rizzolli, e la mia voce viene dal passato». 
Quel passato è il 1941, in un’Europa in cui il nazismo dilaga vittorioso assoggettando un Paese dopo l’altro. Hella crede ancora nel Führer, ma lui le sta strappando ciò che ha di più prezioso: Wastl, il suo fidanzato, che parte per il fronte dopo un’ultima settimana d’amore a Berlino. 
Sul treno che riporta Hella a casa c’è anche un giovane falsario, Karl, che in fuga da una Germania ormai troppo pericolosa per i nemici del regime ha deciso di rifugiarsi in Sudtirolo. 
Ma nemmeno quella terra chiusa tra le montagne è al sicuro dalle tempeste della storia: nei quattro anni successivi, che devasteranno il mondo, l’orrore del nazismo e la realtà della guerra arrivano anche qui, culminando nell’occupazione da parte dei tedeschi nel 1943. 
Hella e la sua famiglia sono costretti ad abbandonare le loro illusioni, e Karl a confrontarsi con il Male.
In questo nuovo episodio della storia della sua Heimat e della sua famiglia, cominciata con Eredità, Lilli Gruber riprende le fila della vita di Hella, la sua prozia, per seguirla attraverso gli anni cruciali della Seconda guerra mondiale: dall’apertura del fronte orientale alla lunga campagna italiana degli Alleati 
Un viaggio della memoria e dell’immaginazione che combina ricerca, interviste e avvincente fiction, costruendo un libro che ha il respiro della grande Storia e il passo della narrativa d’avventura.
Nella parabola di Hella e di Karl si disegna la tragedia di un popolo, quello sudtirolese, e di un intero continente, intrappolati tra due regimi sanguinari e prigionieri di un dilemma: salvarsi la vita, o salvarsi l’anima?

L'autrice
LILLI GRUBER, giornalista e scrittrice, prima donna a presentare un telegiornale in prima serata, dal 1988 ha seguito come inviata per la Rai tutti i principali avvenimenti internazionali. Dal 2004 al 2008 è stata parlamentare europea. Dal settembre 2008 conduce la trasmissione di approfondimento Otto e mezzo su La7. Gli ultimi bestseller pubblicati con Rizzoli sono I miei giorni a Baghdad (2003), Chador (2005), America anno zero (2006), Figlie dell’Islam (2007), Streghe (2008) e Eredità (2012).

ANTEPRIME RIZZOLI: DA OGGI IN LIBRERIA



Da oggi in libreria:

- All'improvviso a New York: una storia romantica che nasce da un incontro casuale tra le strade coperte di neve della Grande Mela...

- Seconds: sentirsi insoddisfatti e avere il modo di tornare indietro nel tempo e "aggiustare" il futuro... Sarebbe bello ma... con quali conseguenze?

- Non è per caso: un amore giovanile travolgente che va oltre il tempo...

- Tutta la luce che non vediamo: due vite diverse, due persone lontane, due destini che s'intrecciano.

ALL'IMPROVVISO A NEW YORK
di Melissa Hill


Ed. Rizzoli
Trad. R. Zuppet
411 pp
16 euro
USCITA 22 OTTOBRE
2014
Trama

Darcy Archer lavora in una piccola libreria indipendente di Manhattan. 
È una sognatrice: non è disposta ad accontentarsi e a trentatré anni aspetta l'arrivo del Vero Amore, quello che abita nei suoi adorati romanzi. 
Un giorno di dicembre, sfrecciando in bicicletta per le strade innevate della città, travolge un uomo che le sbuca davanti all'improvviso. 
Quando Aidan Harris viene portato via dai paramedici, sul marciapiede rimangono il suo cane e un pacco misterioso. 
In preda ai sensi di colpa, Darcy fa di tutto per ricongiungere il cane, un adorabile husky di nome Bailey, al suo padrone e quando scopre che nell'incidente Aidan ha perso la memoria, le cose si complicano. 
Inizia cosi l'indagine di Darcy che, decisa ad aiutarlo a ritrovare la sua identità, si lascia trascinare da Bailey attraverso una New York natalizia, vibrante di luci e colori, fino a un lussuoso appartamento nell' Upper West Side. 
Qui raccoglie indizi preziosi sulla vita dello sconosciuto, che sembra fatta di viaggi esotici, sport estremi e bellissime donne, e trova la stanza dei suoi sogni: una biblioteca privata colma di preziosissime prime edizioni. 
Mettendo insieme le tessere del puzzle, la sua vivida immaginazione costruisce un ritratto di Aidan incredibilmente somigliante al suo uomo ideale. 
Ma le sue fantasie corrispondono alla realtà? E cosa succede quando la realtà è ben diversa da quanto sembra?

martedì 21 ottobre 2014

Occhio al libro: 'SULL'ULTIMA SPIAGGIA' di Francesco Caffini



Roberto ha dentro di sè cicatrici e traumi che ha cercato di accettare, ma l’incapacità di trovare l’amore lo spinge a porre fine alla sua vicenda terrena. 
Ma il fato gli metterà davanti un vecchio conto da saldare...

SULL'ULTIMA SPIAGGIA
di Francesco Caffini


Sull'ultima spiaggia - Francesco Caffini - Europa Edizioni
Collana: Edificare Universi
Pagine: 812 (2 Vol.)
Prezzo: 18,90
Ebook: 5,49
Isbn: 9788868543105
UN ROMANZO CHE SCANDAGLIA I PIÙ PROFONDI ABISSI
DI PAURA E DISPERAZIONE, 
PERCHÉ SOLO NEL BUIO PIÙ
COMPLETO RISPLENDE ANCHE 
LA LUCE PIÙ FIOCA.


Trama

Roberto è un uomo che vede la propria vita come un immutabile fallimento. 
Schiacciato da rimpianti, rimorsi, incubi e paranoia, tenta il suicidio. 
Quando riapre gli occhi si accorge di non essere riuscito nel suo intento e di essere ricoverato in un ospedale psichiatrico. 
Per evitare di perdere la libertà, l’ultima cosa che gli è rimasta, dovrà convincere tutti della propria sanità mentale e di aver abbandonato ogni proposito suicida. 
L’istituto, però, si rivela pieno di insidie. 
Personaggi inquietanti e pericolosi stanno architettando loschi piani. 
Se inizialmente Roberto trova conforto nell’amicizia con Daniele, un altro paziente, quando s’infiamma l’amore per Elisa gli ostacoli aumenteranno fino a condurlo ad un assurdo e bellissimo parossismo finale.




Novità Fantasy: 'IL PASSAGGIO PER YWERDDON' di Dario de Judicibus (I Doni delle Muse)



Continuano le segnalazioni!!

Questa volta si tratta dell'uscita del nuovo romanzo di Dario de Judicibus, autore già noto al pubblico italiano per avere pubblicato un romanzo con l'editore Armenia.
Si tratta dell'avventura di un gruppo di ragazzi che si ritrova tra le mani un’antica mappa. La scoperta li trascinerà in una caccia al tesoro tra i sotterranei di Roma, sulla traccia di antiche leggende
perdute.

IL PASSAGGIO PER YWERDDON
di Dario de Judicibus

ISBN: 978-88-909656-8-5
Pagine: 368 
Prezzo: 14 euro

Dal romanzo

I quattro tirarono fuori gli amuleti che avevano intorno al collo e li unirono per formare un unico talismano di forma quadrata. Come gli amuleti si avvicinarono l’uno all’altro, fu come se una forza magnetica li facesse riunire in modo che ognuno si incastrasse con gli altri. Fu un attimo. Quando li aveva visti portare le mani al collo Finn Bheara aveva aggrottato la fronte perché aveva subodorato qualcosa, ma ormai era troppo tardi. Come i quattro frammenti si unirono in un unico gioiello, un lampo di luce avvolse i ragazzi, un lampo così forte che i fauni e i centauri dovettero portarsi le mani agli occhi per non rimanere accecati. Solo Finn Bheara e Úna continuarono a fissare il punto dove fino a pochi istanti prima erano i Quattro di Kaja.


Dalla quarta di copertina 

Una mappa misteriosa, trovata in un vecchio libro, segnerà per quattro ragazzi l’inizio di un’avventura in un mondo straordinario. 
Ma il regno fatato di Ywerddon nasconde insidie mortali: antiche creature, ostili al genere umano, si stanno preparando alla guerra. 
Forse solo i nostri protagonisti potranno riportare la pace in un mondo lacerato dai conflitti. Riusciranno ad affrontare una sfida troppo grande per loro e a fare ritorno a casa?

L'AUTORE
Laureato in fisica delle particelle, Dario de Judicibus è autore di saggistica e numerosi articoli di argomento informatico. Appassionato da sempre di scrittura, ha scritto racconti gialli e ha pubblicato nel 2006 il romanzo fantasy “La lama nera” con la casa editrice Armenia. Attualmente si occupa di cinematografia.

Una segnalazione da... favola: 'AILI - DESTINI SPEZZATI' di Ilaria Marsili



La prima segnalazione di oggi riguarda il terzo ed ultimo romanzo appartenente ad una magica trilogia Fantasy:

Dopo "Aili - Destini intrecciati" (recensione) e "Aili  Destini di tenebra", Ilaria Marsili  torna con...

AILI - DESTINI SPEZZATI


503 pp ca.
Genere: Fantasy, Romance
0.99 eurp
Scaricabile da: Amazon

Trama 

Nei reami unificati si cerca di ritrovare un clima di quiete dopo gli avvenimenti che hanno insanguinato il suolo intorno alla capitale. 
Si prova a guardare al domani lasciandosi alle spalle il passato. Ma i piani degli uomini non sono quelli del fato. 
Un tragico evento porta Aili alla ricerca di aiuto e risposte. Conducendola in un viaggio che le svela più di quanto pensasse. 
Non le resta che appellarsi ancora una volta alla speranza, mentre il futuro sembra perso e la vita di tutti corre nuovamente sul filo di una lama; in un mondo dove un ritardo anche di soli pochi secondi può cambiare il destino del mondo intero. 

Gli ultimi pezzi del puzzle nel capitolo conclusivo della trilogia.



L'autrice.
Ilaria Marsilli nata in provincia di Milano. Da sempre appassionata di libri, fumetti e manga. Consegue la laurea in lingue e civiltà orientali presso l’università Ca’ Foscari di Venezia, dedicandosi successivamente ai suoi più grandi amori: la scrittura, l’illustrazione e la grafica.
Aili Destini Intrecciati è stato il suo primo romanzo.

Recensione 'L'AMANTE' di Marguerite Duras



Seconda recensione della giornata.

L'AMANTE
di Marguerite Duras


L'amante di Marguerite Duras
Ed. Feltrinelli
I Narratori
Trad. L. Prato Caruso
123 pp
1985
Sinossi

L'amante (L'Amant) è un romanzo di Marguerite Duras, pubblicato per la prima volta nel 1984, anno in cui ottenne anche il premio letterario Goncourt. In Italia appare per la prima volta nel 1985 con il titolo L'amante.


Il romanzo narra le vicende in gran parte autobiografiche di Marguerite Duras nel periodo in cui, tra i quindici e i diciassette anni, visse con la madre e i fratelli nell'Indocina francese, a Vinh Long, piccolo centro situato presso il fiume Mékong.
La storia è quella dell'incontro tra la 15enne Marguerite e il figlio di un ricco possidente cinese: un amore proibito non solo dall'età della ragazza, ma anche dalle convenzioni sociali (differenza di razza e ceto non potevano essere ignorate).
Racconto di lucidità struggente, di terribile e dolce bellezza, "L'amante" trasfigura e risolve integralmente in una scrittura spoglia e intensa, il complice gioco che la memoria e l'oblio ricalcano sulla trama della vita.





recensioni


Guardare al proprio passato con la consapevolezza di essere diventata “vecchia”… da giovane, a soli 18 anni.
Da questa consapevolezza, la protagonista (che rappresenta un po' l'Autrice, essendo questo un romanzo dalle forte tinte autobiografiche) ci conduce immediatamente, sin dalle prime righe, con accento nostalgico ma non tenero, alla sua adolescenza, a quando aveva poco più di 15 anni ed è diventata donna.

Dal presente si salta al passato, a quando questa fanciulla, di nazionalità francese, viveva nell'Indocina francese con la madre e i due fratelli; loro, quattro bianchi tra gli indigeni dalla pelle più scura, venivano guardati con curiosità mista a rispetto.
A quel tempo, un giorno, mentre si trova su un traghetto, da sola, la ragazza incrocia lo sguardo di un affascinante e ben vestito signore, un giovane uomo, che la fissa con insistenza, seduto nella propria limousine.
Quest’incontro sconvolgerà l’adolescenza di lei e l’uomo (trentenne) l’avvicinerà all’amore, al sesso, e lo farà con voracità, con passione, con devozione e dolcezza insieme; ma anche con disperazione, perché i due sanno di dover nascondere la loro relazione.
Non solo lei è minorenne e lui correrebbe qualche rischio davanti alla legge, ma soprattutto lui è cinese (un cinese miliardario, con una tradizione familiare e dei voleri paterni da rispettare) e lei è una giovane ragazza bianca.
Tutto è contro di loro, contro questa relazione che deve quindi restare clandestina.

Seguiamo il racconto che la protagonista e narratrice fa del proprio passato e sentiamo di trovarci davanti ad una donna che anche da ragazza mostra un carattere sì sensibile, acuto, ma anche deciso e poco propenso ai sentimentalismi, a volte quasi indifferente davanti agli spasmi d’amore dell’amante cinese.

Perché questa “freddezza”?
Saltando da un periodo all’altro della propria vita, dall’incontro e dalla relazione col cinese ai periodi successivi, conosciamo anche i suoi rapporti con la famiglia: una madre apprensiva, presente nella vita dei figli, ma ossessionata dal figlio maggiore, che le darà non pochi dolori e delusioni; un figlio da aiutare, sostenere, proteggere, perdonare, elogiare, sempre e qualunque cosa faccia.
Un figlio minore messo quasi all’angolo ed un’unica figlia femmina il cui futuro la mamma pensa di aver già programmato, mal gradendo eventuali deviazioni di programma da parte della figlia (compresa la “tresca” col cinese).

Ricordi narrati a singhiozzi e senza seguire necessariamente un ordine cronologico, a volte in prima persona (come a dare un tocco intimo alla “confessione”), altre in terza, in modo impersonale, come se la donna guardasse a se stessa da una prospettiva esterna, come se stesse sfogliando un album di foto e si rivedesse, ormai lontana nel tempo e dal presente, e ne volesse immortalare i gesti, gli sguardi, l’abbigliamento, le parole.

La narrazione l’ho trovata un po’ (troppo) fredda, troppo essenziale e distaccata, non è riuscita ad emozionarmi e a coinvolgermi, probabilmente a causa proprio del “tono” usato dalla protagonista, che ho trovato troppo anaffettivo, come se guardasse ai propri sentimenti (che sia verso l’amante o i fratello o la mamma) semplicemente per “analizzarli” con distacco.
Ciò non significa che non vengano espressi sentimenti o stati d'animo, anzi: c’è un’atmosfera di nostalgia che pervade il racconto, c’è la rabbia della ragazza verso la famiglia, la sua curiosità e il suo buttarsi a capofitto nella sua prima esperienza sessuale, vissuta con una consapevolezza quasi da adulta.
Non mi è piaciuta l’assenza delle sequenze dialogiche; cioè, i dialoghi ci sono ma non sono introdotti dalle virgolette bensì inseriti nella narrazione, come un monologo o come se, più che leggere, "stessimo ascoltando" il racconto.
Non si indica neppure il nome di lei né dell’amante o della madre, ma solo di altri personaggi meno rilevanti.

Un romanzo breve, che però non so quanto mi lascerà, ma conto di leggere altro della Duras e di farmi un’idea più completa del suo modo di scrivere e delle sue opere.

Recensione IO, CHRISTIANE F. La mia seconda vita di V. Christiane Felscherinow, S.Vukovic



Eccomi qui, a dirvi la mia su un libro-testimonianza che ho letto nel week end appena trascorso.


IO, CHRISTIANE F.
La mia seconda vita
di V. Christiane Felscherinow,
Sonja Vukovic

Ed. Rizzoli
17 euro
300 pp

USCITA 26 FEBBRAIO
2014


Ho letto “Noi ragazzi dello zoo di Berlino” diversi anni fa e, come probabilmente è accaduto a tanti altri lettori (in particolare, quelli giovani d’età), ne rimasi turbata, per il modo assolutamente crudo e realistico con cui è raccontata l’adolescenza della protagonista, Christiane, e il suo “rapporto col mondo della droga”.

L’attuale libro inizia facendo una sorta di riassunto per fare il punto della situazione, fermandosi al “dove eravamo rimasti”.

E chi ha letto il precedente, sa che avevamo lasciato Christiane adolescente, con alle spalle già una serie di brutte esperienze, legate all’assunzione di diverse droghe (eroina in primis) e alla prostituzione per poter comperare gli stupefacenti; una Christiane che sta cercando di lasciarsi dietro questo bagaglio pesante e negativo, abitando in campagna, dalla nonna, cercando di frequentare ragazzi non legati al mondo della droga.

Chiudiamo l’ultima pagina di “Noi ragazzi…” con la domanda e la speranza che questa giovane berlinese, che ne ha vissute di tutti i colori, possa davvero disintossicarsi e liberarsi dall’incubo di una vita vissuta all’ombra della tossicodipendenza.

Parlare di un personaggio noto come Christiane Vera Felscherinow non sarebbe necessario, perché se cercate il suo nome su Google trovate tutte le informazioni che vi interessano, sulla sua vita passata e presente, sui personaggi descritti nel libro ecc…

Quello che quindi vorrei condividere sono le emozioni e le riflessioni che la lettura della “seconda vita” di Christiane mi ha dato.

Apprendiamo in che modo una vita trascorsa a drogarsi non potesse inevitabilmente non avere sul suo fisico delle conseguenze disastrose; tra le tante, l’insorgere dell’epatite C, con tutti i sintomi annessi, che non permettono alla ormai ultra 50enne Christiane di vivere serenamente.

Con la donna ripercorriamo il “dopo” Amburgo, ciò che le è successo dopo aver lasciato la casa della nonna, e con lei viviamo anni turbolenti, contrassegnati da numerosi viaggi (dalla Germania alla Svizzera, agli USA, alla Grecia…), dalla presenza di diversi fidanzati, la maggior parte dei quali più piccoli di lei, le continue ricadute nella tossicodipendenza (ma n’è mai uscita?), gli aborti fino alla decisione di tenere quello che è poi l’unico figlio, “Phillip”, il vero amore della sua vita.

Leggiamo queste pagine non con semplice e sterile curiosità, ma quasi con “l’apprensione” di sapere che ha fatto della propria esistenza Christiane.

Ha provato davvero a uscire dal giro dell’eroina o in realtà non ha mai smesso di “farsi”?

Certo, non ha mai smesso di frequentare la gente “giusta” (cioè sbagliata….) e la sua mente (come il suo corpo) non ha mai saputo staccarsi dal bisogno di iniettarsi l’ero nelle vene e questo per tante ragioni, di ordine emotivo, psicologico, non solo di dipendenza fisica.

Christiane è una ragazza fondamentalmente sola, dai cui genitori non ha mai ricevuto attenzioni, amore, ma solo umiliazioni e indifferenza; ha cercato sicurezza, stabilità… attraverso legami amorosi, più o meno duraturi, con uomini che però a un certo punto si son stancati di lei, per ragioni legate all’assunzione di droga, o perché intenzionati solo a sfruttare la notorietà (in seguito all’uscita del libro, nel 1978) e i soldi della donna.


Vediamo una Christiane insoddisfatta, inizialmente desiderosa di trovare una propria collocazione nel mondo, che sia nella musica come nella recitazione, ma soprattutto una ragazza che vorrebbe non essere etichettata come “la ragazza dello zoo di Berlino”, ma il tempo le dimostrerà che questa etichetta, questo fardello, questa nomea della “ex tossica” (e neanche tanto ex), della ragazza che faceva le marchette, che si fa d’eroina, che non costituisce una buona compagnia per le persone perbene…, la perseguiterà praticamente per sempre…


Ma lei non è solo un’eroinomane, ci mancherebbe: è, prima ancora, una ragazza con dei sogni, delle insicurezze, delle paure, dei complessi, dei bisogni…. Come tutti noi li abbiamo.

È una ragazza che vive la propria esistenza portando su di sé il peso di un’infanzia scarsa d’amore, con una madre severa, assente, e un padre violento eppure protettivo, che la figlia ha continuato ad amare nonostante tutto.

E forse è proprio la ricerca inconscia della figura paterna, aggressiva e instabile, a guidare le sue storie d’amore incasinate?

E forse la tendenza a farsi del male, a ricercare il dolore (attraverso la droga) fisico e psicologico è il mezzo attraverso il quale lei riesce a sentirsi, paradossalmente, “viva”, a dare un senso alle sue giornate?


Cristiane è una donna che ha fatto molti errori, pagandoli, col carcere come con la solitudine o sofferenze di vario genere, ma è e resta al di sopra di questo una mamma dolce e apprensiva, che cerca di fare il meglio per il proprio bambino…, ma alla quale non sarà concesso in toto di adempiere al proprio ruolo genitoriale, sempre in virtù di quella benedetta etichetta - “TOSSICA” -, che si porta dietro…

Leggo una pagina dopo l’altra con un misto di sentimenti: malinconia, tenerezza, dispiacere, solidarietà, stupore… davanti alla spontaneità, alla sincerità con cui la protagonista/autrice racconta di sé, della propria vita turbolenta, costellata da esperienze forti, che a volte mi strappavano la domanda “Ma tutte lei, le ha passate?”.

Christiane è una donna sensibile, intelligente, intuitiva, osservatrice, capace di andare oltre le apparenze nei suoi rapporti con le persone, che spera soltanto che chi le si avvicina non lo faccia per mero interesse verso “la famosa drogata dello zoo di Berlino”, ma che la guardi e la tratti come una persona che ha qualcosa da dire, da condividere, forse anche da insegnare, magari alle nuove generazioni o ai genitori.

christiane e sonja

Si potrebbe dire tanto altro perché le testimonianze vere di persone la cui vita non è stata (e non è) facile non lasciano mai indifferenti, perché ad ogni rigo ne senti il dolore, la speranza, la forza come le debolezze, la voglia di vivere e, allo stesso tempo, la paura di continuare a girare per le strade di questo mondo trascinandosi dietro gli incubi di sempre.

Asciutta, essenziale, la narrazione procede senza seguire un ordine temporale-cronologico, a volte con un tono più distaccato e disincantato, altre volte triste o tenero, ma ciò che ho avvertito costantemente è la forza di questa donna nel ricominciare sempre e comunque, nel non arrendersi e nel fare questo per amore del figlio, che è la sua unica ragione di vita.

Ovviamente ne consiglio la lettura a chi ha letto il precedente libro-testimonianza di Christiane e a chi predilige le storie vere.



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