giovedì 6 aprile 2017

Novità - romanzo storico: "Il sigillo di Enrico IV" di Tiziana Silvestrin



Lettori ed amici, oggi desidero presentarvi un romanzo storico con sfumature giallo/mistery: "Il sigillo di Enrico IV” di Tiziana Silvestrin, ambientato a Mantova alla corte dei Gonzaga; si tratta del quarto romanzo sulla saga dei Gonzaga, anche se ogni libro, come questo, si può leggere indipendentemente dai precedenti.
In questo libro, in particolare, la storia si svolge non solo a Mantova ma nelle maggiori Corti Europee: Torino, Cremona, Parigi.
Il respiro di una grande epoca storica, le splendide corti d’Europa, Mantova in primis, fra arte, intrighi, forza e passioni. Atmosfere capaci di far vibrare l’anima del lettore.

IL SIGILLO DI ENRICO IV 
di Tiziana Silvestrin


€ 15,00
336 pp
Formato:13,5x18,5 
copertina con alette 
EAN: 9788889682975 
Legatura: brossura 
Collana: Catrame
A Mantova è aria di Pasqua e in quel 1596 i riti e le processioni sono più intensi: si crede, infatti, che la città sia preda del demonio. 
Il ritrovamento dei resti di un rito satanico ha impaurito i cittadini e reso furioso il duca Vincenzo Gonzaga. 
Al capitano di giustizia Biagio dell’Orso, per niente incline alle superstizioni, l’incarico di trovare chi ha dato inizio a tutto questo e perché. 
Gli indizi lo porteranno prima a Cremona, dove qualcuno ha acquistato un libro di magia nera, poi a Torino, all’inseguimento di un conte. 
Ma allontanarsi da Mantova, stavolta, per Biagio è più difficile: Rosa è appena arrivata in città, un pittore l’ha scelta come modella per un misterioso dipinto per un altrettanto misterioso committente. 
Da Mantova parte anche una delegazione con a capo il vescovo di Mantova, Francesco Gonzaga, e l’arcivescovo di Firenze, Alessandro de’ Medici. 
Sono diretti a Parigi, ma lo scopo della loro missione è avvolto dal mistero, così come lo scrigno che il Medici tiene gelosamente tra le mani al momento della partenza.

Un capitolo importante della saga gonzaghesca, in cui si fondono passioni e intrighi, alleanze e tradimenti. 

L'autrice.
Tiziana Silvestrin nata a Mantova lavora a Milano. Dalla sua passione per la storia e l’arte è nata l’idea di scrivere una saga su i Gonzaga e i misteri e gli intrighi legati alle maggiori corti europee. Così con lo stesso personaggio principale, Il Capitano di giustizia Biagio Dell’Orso, al servizio dei duchi Guglielmo prima e Vincenzo dopo, unendo fantasia a personaggi e fatti storici sono già stati pubblicati i gialli/mistery storici “I leoni d’Europa” (2009); “Le righe nere della vendetta” (2012); “Un sicario alla corte dei Gonzaga” (2014) tutti editi da Scrittura & Scritture. Con i suoi precedenti libri l’Autrice è stata già ospite di alcune rassegne letterarie quali il Festival di Mantova, Pordenone Legge, Libri in Spiaggia (lido di Venezia), Bookcity Milano e di alcuni scuole superiori.


RECENSIONE: VITA DI SANTA CHIARA (RC2017)



Prosegue la mia "sfida librosa" del 2017 che ha tra i suoi obiettivi la lettura della vita di un santo.



Obiettivo n.14 - Un libro che parli della vita
di un santo o di una santa


VITA DI SANTA CHIARA


Chiara Scifi – dichiarata santa nel 1255 da papa Alessandro IV – nacque nel 1194, ad Assisi, città che diede i natali anche a san Francesco; le vite dei due santi si sono incrociate e quella di Francesco ha influenzato potentemente quella di Chiara.
Ella nasce e cresce in una famiglia molto pia, educata nei principi della fede cattolica; la sua nascita è stata anticipata da una voce udita da sua madre il giorno prima del parto, che le disse che avrebbe dato alla luce “...una chiara luce che illuminerà il mondo”.

A 18 anni Chiara incontra di nascosto Francesco, che già aveva intrapreso il cammino della povertà assoluta, e lui la veste di un saio, le taglia i capelli consacrandola alla penitenza; successivamente, la ragazza trova rifugio nella Chiesetta di San Damiano, che ben presto diviene il luogo in cui le “Dame Povere”, seguaci di Chiara, decideranno di riunirsi per vivere in clausura; furono chiamate “clarisse” in un secondo momento.

È il 1253 quanto una bolla di papa Innocenzo IV approva ufficialmente l’ordine delle Clarisse e le loro regole di vita monastica, la quale è caratterizzata anzitutto dal divieto di possedere alcun bene terreno, dalla castità, l’obbedienza, la preghiera, il digiuno, il lavoro all’interno della comunità.

La vita all’interno del monastero è ben organizzata e la “cura del gregge” è affidata alla Badessa, che comunque si consulta con le sorelle più sagge e fidate, affinchè ogni cosa venga decisa per il bene di tutte e di ciascuna.
Chi prende i voti – liberamente – decide di allontanarsi dallo spirito del mondo per abbracciare la croce di Cristo, cercando sempre di essere motivo di edificazione per chi le è attorno.

Oltre ad essere descritte le regole di vita nel monastero, in questa biografia sono riportate anche delle lettere scritte da Chiara e destinate a donne che, come lei, avevano consacrato le proprie vite a Dio e alla povertà assoluta, sempre seguendo l'esempio di Francesco: Agnese di Boemia, Ermentrude di Bruges.


In questi scritti emerge tutto il carattere dolce e fermo di Chiara (che si definiva umilmente “serva indegna di Cristo ed ancella inutile”), la sua fede, le sue innumerevoli virtù, il suo amore per Dio e il desiderio di piacergli in tutto, e così esorta anche chi legge a restare ferma nelle vie del Signore.

Le lettere seguono una struttura simile a quelle paoline – e nell’incipit e nel contenuto, in particolare nelle esortazioni ad essere fedeli a Dio; del resto, ci sono moltissimi riferimenti a passi del Nuovo Testamento.
Visse 42 anni in clausura, spesso malata ma sempre operosa; le vengono attribuiti svariati miracoli.

Una lettura breve, che riesce ad essere fluida nonostante il linguaggio non corrente; io personalmente ho letto la storia di Chiara d’Assisi perché era un obiettivo della Reading Challenge, ma non mi è dispiaciuta, considerato che le biografie le leggo sempre volentieri e in passato (da adolescente) mi è capitato di leggerne altre relative a figure di spicco nella religione cattolica.

Anteprime flower-ed: ANOUK di Federica Galetto // JANE AUSTEN. DONNA E SCRITTRICE di Romina Angelici




Cari lettori, il mese di aprile in casa flower-ed  profuma di fiori appena sbocciati e due nuove autrici, con le loro opere, andranno ad arricchire la collana Il Vaso di Pandora (dedicata alla narrativa contemporanea) e la collana Windy Moors (dedicata ai saggi sulla letteratura del passato).

Eccole in anteprima insieme alle loro meravigliose copertine.

ANOUK
di Federica Galetto

Federica Galetto è una poetessa, traduttrice e artista torinese. Ha una vasta produzione letteraria alle spalle ed entra ora in flower-ed con il suo primo romanzo. 

Ambientato tra la Scozia, l’Inghilterra e la Francia, Anouk, la cui protagonista è una giovane scrittrice, è un romanzo che narra la lotta contro i propri fantasmi, il viaggio alla scoperta di sé e la storia di un grande amore.

Ebook in uscita il 12 aprile.






JANE AUSTEN. DONNA E SCRITTRICE
di Romina Angelici


Romina Angelici è poetessa, scrittrice e studiosa di letteratura inglese. 
Con il saggio Jane Austen. Donna e scrittrice si propone di individuare gli spunti autobiografici all’interno della produzione letteraria di Jane Austen, con particolare riferimento agli affetti, alla vita familiare, alla quotidianità. 
Il risultato è uno studio molto ampio e approfondito che ci porta a conoscere in maniera dettagliata tutto il microcosmo austeniano corredato da tutto il materiale apparso a stampa che si sia ispirato alla scrittrice, dalla critica ai romanzi.

Ebook e cartaceo in uscita il 26 aprile.

mercoledì 5 aprile 2017

MISS POTTER - STASERA SU La5 ALLE 21:15



Cari lettori, su La5 in prima serata (21:15) andrà in onda il film biografico che racconta la vita di Beatrix Potter.

MISS POTTER

,
Genere: Biografico
Durata: 1h 30m
Anno: 2006
Paese: USA
Regia: Chris Noonan
Cast: Renee Zellweger, Ewan McGregor, Emily Watson, Barbara Flynn, Bill Paterson


Beatrix Potter (1863-1944) è stata una delle più importanti autrici ed illustratrici per l'infanzia, creatrice del noto e amatissimo personaggio di “Peter Rabbit” e degli animali di campagna suoi amici.

Il film racconta la storia di una donna piena di talento - sia come scrittrice che come artista -, una pensatrice libera ed indipendente, che s'innamorò del suo editore Norman Warne e lo sposò contro il volere dei genitori.
La sua vita è stata caratterizzata da un misto di professionalità e di dolori: lascia in eredità pubblicazioni che hanno incantato intere generazioni.


LO VEDRETE? L’AVETE GIA’ VISTO?

Intanto vi lascio alla visione del trailer ^_-




Vi rammento che qui sul blog questa talentuosa donna, vissuta in Inghilterra nell'età vittoriana, non è nuova: ne ho già parlato, infatti, a proposito del romanzo LA RAGAZZA NELL'OMBRA (Le Sette Sorelle, #3) di Lucinda Riley (RECENSIONE) e in particolare nel post a lei dedicato, QUI.



NOVITA'/ANTEPRIME BEAT EDIZIONI - NERI POZZA



Neri Pozza e Beat Edizioni stanno seriamente attentando al mio portafoglio (sempre anoressico per costituzione).
Riuscirò a non dargli il colpo di grazia e a resistere alle tentazioni che mi danzano davanti agli occhi? ^_^

Con una prosa scorrevole e avvolgente, capace di ricostruire impeccabilmente gli usi e i costumi della società napoletana dell’epoca, Vladimiro Bottone ha scritto una storia che è un perfetto connubio tra romanzo storico e noir d’atmosfera, consegnando al lettore il ritratto di una Napoli ottocentesca dalle tinte fosche, pericolosa e affascinante come la Londra di Dickens.

IL GIARDINO DEGLI INGLESI 
di Vladimiro Bottone




DAL 6 APRILE IN LIBRERIA

Napoli, 1842. Gioacchino Fiorilli, Commissario di Primo rango presso il quartiere di San Lorenzo, apprende che il nome di Peter Darshwood è nell’elenco dei decessi delle ultime ore.
Il giovane inglese era giunto da poco a Napoli per piangere la sorella Emma, scomparsa cinque mesi prima in circostanze altrettanto drammatiche, e d'improvviso la morte ha prso anche lui.
I due giovani Darshwood vengono sepolti nel cimitero acattolico, tenuto come un giardino che, dopo l’omicidio della bella Emma, il Commissario Fiorilli ha imparato a conoscere bene.
Dell’uccisione del fratello di lei, Peter, è stato accusato il Comandante della disciplina dell’istituto, Michele Florino, che tutti dicono fosse invaghito della giovane inglese e diventato così privo di senno da non sopportarne il rifiuto.
Il Commissario Fiorilli, tuttavia, non cessa un istante di pensare che dietro al duplice omicidio si nasconda in qualche modo la mano dell’ex medico del Serraglio, Domenico De Consoli, un uomo avvenente e carismatico ma anche sinistro e imperscrutabile.
Il caso viene, tuttavia, chiuso: Peter – concludono le indagini – è stato vittima di una rapina ed Emma di un innamorato deluso.
Ma quando a Napoli giunge il padre dei due, Edward, schiacciato dai rimorsi per la morte prematura dei figli, Fiorilli viene a sapere dell’esistenza di un fascio di lettere di Peter che potrebbero gettare nuova luce sull’intera vicenda.

L'autore.
Vladimiro Bottone, nato a Napoli nel 1957, vive e lavora a Torino. Ha pubblicato i romanzi L’ospite della vita (1999, selezionato al Premio Strega 2000), Rebis (2002), e Mozart in viaggio per Napoli (2003). L’ultimo suo libro è Vicaria (Rizzoli, 2015; BEAT, 2017). Collabora alle pagine culturali del Corriere del Mezzogiorno e de L’Indice dei libri del mese.


Con Il cortile di pietra Francesco Formaggi, già autore de Il casale, ci consegna un romanzo maturo che, attraverso lo sguardo sensibile e curioso di un bambino, parla di soprusi e di resistenze, di segreti inconfessabili e dell’amicizia pura e limpida fra due bambini privati di tutto, ma non della voglia di vivere.


IL CORTILE DI PIETRA
di Francesco Formaggi



DAL 2 MARZO IN LIBRERIA

Nell’Italia rurale del dopoguerra, Pietro, un bambino di sei anni, non vive una vita semplice: i suoi genitori sono contadini in miseria e la casa in cui vivono cade a pezzi. 
Un giorno, a portarlo via da lì, via dai genitori, si presenta un uomo: è l’ispettore incaricato di condurlo in collegio.
Da lontano il collegio ricorda un cimitero, dentro tutto è sporco, freddo, trascurato, e le suore, soprattutto quelle anziane, sono donne dall’animo gelido, indifferenti e severe, e non esitano a infliggere punizioni e cinghiate e, all’occorrenza, a rinchiudere i bambini nella torre.
Per sopravvivere agli orrori del collegio, Pietro stringe amicizia con Mario, un ragazzino sveglio e intelligente. Nonostante sia più grande di un anno, Mario ha il corpo minuto ed è più basso degli altri bambini della sua età. Le suore lo chiamano «la peste», per via del suo spirito ribelle che, più di una volta, lo ha portato a tentare la fuga.
È sempre stato riacciuffato e picchiato, ma Mario non si è mai arreso, fino al giorno in cui una punizione più dura del solito lo fa cadere malato.
Solo allora Pietro capisce che dovrà mettere da parte la paura e scoprire il coraggio se vuole salvare l’amico e ritrovare la libertà.


Con un’impeccabile cura dei dettagli storici, Iny Lorentz tratteggia un magnifico affresco della Germania del XV secolo, una storia di intrighi e passione con al centro un’indomita e indimenticabile eroina.

LA CASTELLANA
di Iny Lorentz




DAL 6 APRILE IN LIBRERIA

Trad.: A. Petrelli

Germania, XV secolo. Su un’altura al centro di Rheinsobern, adagiata alle pendici della Selva Nera, sorge il castello di Sobernburg, la dimora di Michel e Marie Adler. 
Sono lontani i tempi in cui Marie viveva da meretrice ambulante vendendosi per pochi centesimi nelle sagre di paese. Ora è sposata con l’uomo che ha sempre amato: Michel Adler che, dopo aver dimostrato il proprio valore al conte palatino, è stato ricompensato per i servigi resi con la nomina a balivo del distretto di Rheinsobern.
La vita dei due sposi scorre tranquilla, fino al giorno in cui, su ordine del conte palatino, riuniti gli uomini più valenti di Rheinsobern, Michel parte per la Boemia, dove infuria una guerra sanguinosa tra l’imperatore Sigismondo e gli eretici hussiti.
Marie rimane sola ad amministrare il castello di Sobernburg, e dopo poco si scopre incinta.
L’attesa del lieto evento è però offuscato dall’arrivo improvviso di ospiti inattesi: Manfred von Banzenburg e la consorte Kunigunde. 
I due recano la più triste delle novelle: Michel Adler è morto sul campo di battaglia e Manfred von Banzenburg è stato nominato nuovo castellano e balivo del duca palatino a Rheinsobern. 
Marie deve, dunque, trovarsi in fretta un nuovo marito che la protegga e riscatti il feudo che il sovrano ha destinato a Michel.
Intimamente convinta che Michel sia ancora vivo e per nulla intenzionata a sposare un altro uomo, a Marie non resta che fuggire da Sobernburg e mettersi sulle tracce del marito scomparso, nella speranza di riuscire, così, a salvare la sua famiglia.

L'autore.
Iny Lorentz è lo pseudonimo con cui firmano i loro romanzi Iny Klocke ed Elmar Wohlrath, una coppia di marito e moglie. La meretrice di Costanza è il loro primo romanzo e ha dato origine a una serie di grande successo in Germania con milioni di copie vendute. Dai libri è stata tratta una trasposizione televisiva che ha realizzato 9.800.000 telespettatori
.

martedì 4 aprile 2017

Segnalazioni editoriali



Carissimi lettori, il mio post "post-pranzo" (perdonate il gioco di parole ^_- ) si concentra su alcune segnalazioni di diverso genere letterario. Spero vi incuriosiscano :-)


Parto da un'antologia di racconti, dal titolo "Jukebox", che raccoglie dieci storie a tema "la musica". Il libro, regolarmente edito da "Nati per scrivere", è disponibile in cartaceo e in digitale.


“JUKEBOX – Racconti a tempo di musica”
di Autori vari


Editore: Ass. Culturale Nati per Scrivere
Genere: antologia di racconti
Formato: Cartaceo e digitale
Prezzo: 10 euro (cartaceo)
0,99 euro (digitale)
Pagine: 120
Febbraio 2017

Dove trovarla?
Disponibile in digitale su tutti gli store di ebook 

Compra su Amazon:


Trama:

“Jukebox” è una raccolta di racconti, diversi per generi e ambientazioni, accomunati dall’essere legati alla musica, tanti piccoli mondi che ogni autore ha creato con il tocco che gli è proprio. In queste pagine, i protagonisti dei racconti mettono a nudo le loro emozioni, travolti dal potere di melodie pacificatrici, suoni diabolici e rapsodie incantate, perché le parole sono potere, scritte o cantate che siano.
Possono portarci indietro, ai tempi delle ballate dei cavalieri, ai giorni spensierati dell’adolescenza, al momento della nostra nascita. Possono viaggiare tra i mondi e evocare spiriti inquieti, corrompere la nostra anima, rinfrancarci dalle fatiche quotidiane.
Possono dare un senso all’esistenza, completandoci come uomini e ricordarci di non essere soli. Mai.

L’associazione culturale “Nati per scrivere” nasce nel 2016, da un gruppo di appassionati lettori, decisi a promuovere la cultura del libro e a valorizzare gli scrittori emergenti, soprattutto locali. Organizza eventi e incontri letterari, reading e laboratori di scrittura.

“Jukebox” comprende:

Il crociato, di Emanuele Marcheselli
Frederick, di Luciana Volante
Lo spartito del diavolo, di Daniela Tresconi
Si bemolle, di Maria Pia Michelini
Sunday, gloomy Sunday, di Alessio Del Debbio
I love you, baby…, di Leandra Cazzola
Lucia e le sue note, di Serenella Menichetti
New York City boy, di Francesco Balestri
La voce, di Chiara Rantini


Proseguo col presentarvi un romance/new adult autoconclusivo:


Tu che mi scompigli il Cuore
di Milena Porta



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Sinossi

Gioia ha vent’anni, brillante negli studi, un fisico che non passa inosservato, un padre oppressivo socio dei miliardari Marconi.
Andres è un Marconi, a ventidue anni è l’immagine del fascino maschile fatta persona: abbaglianti occhi blu, capelli nerissimi.
Peccato che i due si odino.
Ma prendete due giovani opposti, metteteli insieme e fategli credere che ciascuno non può che provare per l’altro un disprezzo smisurato.
Lasciateli cuocere a fuoco lento. Funziona sempre.
Perché i ragazzi ignorano che tutto si genera per via di contesa, anche l’amore.
E ciò che è opposto si concilia. E’ infatti dalle cose in contrasto che spesso nasce l’armonia più bella.
Riusciranno Gioia ed Andres a rendere omaggio a questa nota legge della fisica?


Termino con due gialli/noir:


DELITTO ALLA CATTOLICA
di Gianni Marilotti 


Ed. Frilli
168 pp
11.90 euro

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Eleonora Vui, direttrice editoriale di una prestigiosa casa editrice milanese, viene accusata di aver aggredito e sfregiato Patrizia Simoncini, la nuova compagna del suo ultimo ex, introducendosi nell’appartamento di quest’ultima mascherata per non essere riconoscibile.
La storia è talmente bizzarra da sembrare una farsa, ma attraverso meticolose indagini gli inquirenti arrivano ad un’inquietante scoperta.
Forti indizi fanno riemergere un delitto orribile, accaduto più di quarant’anni prima e rimasto impunito: il delitto dell’Università Cattolica di Milano, in cui la stessa Vui pare essere gravemente coinvolta.
Sarà Marco Losanto, un editor in pensione appassionato di noir, a sciogliere l’intricata matassa.

L’autore in questo modo prende spunto per ripercorrere gli atti processuali di uno dei più grandi delitti della storia d’Italia ma coglie anche il pretesto per criticare sagacemente le dinamiche dell’odierno sistema editoriale. 

L'autore.
Gianni Marilotti vive e lavora a Cagliari dove insegna storia e filosofia nei licei. Saggista e scrittore, vincitore del Premio letterario nazionale Italo Calvino nel 2003 con l’opera La quattordicesima commensale, poi pubblicata dalla casa editrice Il Maestrale con la quale ha vinto il premio nazionale Marisa Rusconi per la migliore opera prima edita in Italia nel 2004. Nel 2013 ha pubblicato un secondo romanzo L’errore, edito da Il Maestrale; nel 2014 è uscito con Arkadia editore il terzo romanzo Il conte di Saracino. Come saggista ha curato diverse pubblicazioni di carattere storico-politico. È autore, fra gli altri, del volume “Italia e Nord Africa”, Carocci editore 2006 e di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali. Fondatore e presidente dell’associazione culturale Mediterranea si occupa attivamente di storia del Mediterraneo e di cooperazione allo sviluppo. Dal 2014 svolge la funzione di Consigliere onorario per i minori presso la Corte di Appello del Tribunale di Cagliari.


MORTE IN PARADISO
di Elena Molinari Snel


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goWare
2017 
pp. 204
Edizione digitale € 4,99
Edizione a stampa € 11,99
Una telefonata, l’offerta di cercare due americani spariti da Panama. Jon Skinner, il protagonista del nuovo thriller di Elena Molinari Snel, Morte in paradiso, non potrebbe essere più sollevato. La sua nuova vita da pensionato dei tropici lo annoia e il passato torna con troppa insistenza a trovarlo.
Bocas del Toro, Panama, è una terra di opportunità per sognatori ed emarginati che sulle sue spiagge possono ricominciare da capo e divertirsi molto con poco, protetti dalla regola numero uno fra gli stranieri: nessuna domanda.
Improvvisarsi detective restituirà a Jon un po’ dell’adrenalina degli anni in cui era una spia americana, senza i rischi di allora. Almeno così crede, finché non si trova a inseguire un serial killer al fianco di Eva Tommasi, una giovane italiana a sua volta in fuga dal passato.
La famiglia di Jon improvvisamente è in pericolo, la polizia panamense lo cerca. Per ritornare in controllo della loro vita, Jon e Eva dovranno cercare la verità nelle pieghe del mondo godereccio degli espatriati e nelle pagine di storia di un Paese che non conoscono fino in fondo. Anche se quello che troveranno potrebbe fare male.
Perché, sulle rive incontaminate di Panama, nessuno è chi vuol far credere di essere.


L'AUTRICE
Elena Molinari Snel vive a New York e viaggia frequentemente tra Stati Uniti, America Latina e Canada. Reporter di testate americane prima di diventare corrispondente di “Avvenire”, ha ricevuto numerosi premi per le sue inchieste. Autrice di tre libri, dal saggio al legal thriller, trova nella cronaca il materiale per le sue storie.

Recensione: FIGLIA DI NESSUNO di Amneris Di Cesare



La breve vita di una ballerina brasiliana, nata nella favela più grande del Sud America, la Rocinha; una giovane donna piena di vitalità, ardore, che ha provato a vivere ogni giorno della sua vita inseguendo passioni e sentimenti.

FIGLIA DI NESSUNO
di Amneris Di Cesare

LINK
per acquisto
Figlia di nessuno: Sonhar não custa nada
Nivea Maria Gonçalves Mello Branco è figlia di Adelaide, ballerina di Samba al Copacabana Cafè.
Suo padre?
Sull'identità paterna ci sono davvero poche certezze e la stessa madre non ha mai saputo dire se la piccola Nivea fosse figlia del marito sposato a sedici anni, o forse di un certo Thiago, scuro e bello, o magari di un giovanotto timido ed impacciato con cui ha vissuto una notte di tenerezza (finita in un brutto incubo...).
Sua madre le ha sempre raccontato con trasporto dei suoi amori, dei suoi sogni ad occhi aperti che l'hanno fatta soffrire, e sua figlia - questa figlia di nessuno -, la bellissima Nivea, con gli occhi scuri, lo sguardo malizioso, il sorriso seducente, il corpo sodo e desiderabile, mentre la ascolta pensa che lei non farà mai come la sua povera mamma: non si lascerà prendere in giro dagli uomini che vogliono solo giocare col suo corpo e possederla come un oggetto.
Lei, Nivea, cresce col pensiero che mai nessun uomo la umilierà: potranno insultarla, urlarle contro disprezzo e cattiverie, ma non si lascerà maltrattare e picchiare da nessuno.
Ma soprattutto è determinata a non cedere alla tentazione di sognare...: di sognare una vita felice, un uomo che l'ami e da amare, dei figli...
E' vero, sognare non costa nulla ma nelle povere e squallide baracche in cui è nata e cresciuta è difficile che si realizzino dei bei sogni; piuttosto, quelle come lei - che da ragazzine sono costrette a incamminarsi per una vita non proprio rispettabile, concedendosi e vendendo il proprio corpo a uomini viscidi - hanno già il destino segnato, e non si tratta di un destino felice.

Nivea non passa inosservata e gli uomini la desiderano perchè lei sa come incantarli; la ragazza usa il proprio fascino selvaggio, senza freni, per conquistare, e lei stessa viene attratta da alcuni uomini che, per ragioni e in momenti diversi, faranno parte della sua vita.
Nivea sa che non deve dare a nessuno il proprio cuore, se vuole evitare di soffrire, ma non sarà così semplice, neppure per una donna decisa come lei.
Infatti, anche la sensualissima Nivea ha bisogno di amare ed essere amata, e del resto amare è l'unico lusso che può concedersi, anche se questo significa star male e fare scelte dolorose.

"Figlia di nessuno" è un breve romanzo che ruota attorno alla protagonista femminile, la cui bellezza e il cui modo di fare attraente esercitano un potere seduttivo sugli uomini, come un incantesimo, una malia, e questo fa sì che incontri, sul suo cammino, tanti uomini, da quelli che vogliono soltanto divertirsi, ad altri che invece perdono la testa per lei; c'è pure chi cercherà di toglierla dal mondo della prostituzione.

La vita di Nivea è breve ma intensa e in qualche modo la ragazza riesce a sfuggire alla triste e dura realtà delle favelas e addirittura a inseguire ideali civili importanti, lottando per essi, sempre con quella veemenza, con quel calore che le appartiene per natura.

Gli amori vissuti da Nivea le daranno tante sensazioni ed emozioni travolgenti, donandole piccoli momenti di felicità ma anche di tormento, e sarà costretta a prendere decisioni che la faranno soffrire.
Ma l'importante per lei è vivere ogni giorno con intensità, amando, anche quando ciò comporta rinunce e sofferenze.
L'ambientazione brasiliana ha quell'esoticità (alla quale contribuisce anche l'utilizzo delle tante espressioni e parole in lingua) che immerge totalmente il lettore nel contesto, lo affascina e, al contempo, mette un po' di amarezza al pensiero della miseria che caratterizza determinati luoghi del mondo.
Nivea è un personaggio femminile particolare, che ha un fuoco dentro di sè, il sesso e l'eros contano nella sua vita e lei è piena di passione, non si vergogna di abbandonarsi al piacere dei sensi; ma è anche alla ricerca dell'amore e l'idea di amare per davvero e in modo assoluto un uomo, fosse anche per un tempo breve, è ciò che davvero aspetta per dar senso alla propria esistenza; anzi, fino a quando non farà l'esperienza dell'amore vero, è come se fosse eternamente insoddisfatta e prendesse a morsi la vita spinta dalla fame inspiegabile per qualcosa di sconvolgente che finalmente la faccia sentire davvero viva.

Il modo di scrivere dell'Autrice intriga il lettore, è una scrittura vivida, che ci fa percepire tutte le sensazioni della protagonista, e ha un che di "musicale" perchè il suo racconto giunge a noi come una nenia, lasciandoci un po' di malinconia, di nostalgico rimpianto per questa donna che, a dispetto di una sicurezza e sfrontatezza ostentate, nascondeva uno spirito libero e una fanciullesca voglia di vivere la vita senza legami e gabbie.

Una lettura breve ma coinvolgente.
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