martedì 12 marzo 2019

Spazio Autori Emergenti: COSI' VENNE LA NOTTE di Francesco Morga (segnalazione)



Carissimi lettori, la fine del mondo è vicina... ma tranquilli, solo sulle pagine di questo romanzo che sto per presentarvi :-)



COSI' VENNE LA NOTTE
di Francesco Morga



Casta Editore
Genere: horror

308 pp.
13.50 €
Quando l’ultima grande notte scese sulla Terra, la battaglia finale tra Lui e L’Altro ebbe inizio. 
Al centro l’umanità, in fuga dai demoni sotto un cielo sull’orlo del collasso.

L’Apocalisse si presenta come un Vaso di Pandora impossibile da richiudere. 
Se ne renderanno conto Alessandro, Laura, Giovanni, Davide, Angela e Andrea, vittime e carnefici di loro stessi, imprigionati in un labirinto di macerie e orrori alla ricerca di una salvezza che non esiste. 
O forse sì?

L'autore.Francesco Morga, classe 1983, è laureato in Lettere e specializzato in Filologia Moderna presso l’Università degli Studi di Bari. Autore di narrativa e poesia, blogger casuale, è appassionato di horror, libri, musica, cinema e serie TV. Parla delle sue passioni sul web da sempre. Si definisce un “collezionista di cose inutili”. Così venne la notte è il suo primo romanzo.



Link utili: 


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lunedì 11 marzo 2019

Recensione: EDUCAZIONE EUROPEA di Romain Gary



Un libro in cui regnano la morte, il tradimento, la miseria, lo sfruttamento... e accanto ad essi la speranza, la libertà, il desiderio di combattere per un mondo meno ingiusto in cui "ci sarà musica, ci saranno libri, ci sarà pane per tutti e calore fraterno. Non più guerre, nè odio".


EDUCAZIONE EUROPEA
di Romain Gary


Ed. Neri Pozza
trad. M. Nardi
271 pp
13.50 euro
“nessuna cosa importante muore”

"Se non esistesse il cuore dell’uomo, 
non ci sarebbe disperazione sulla terra."


Siamo in pieno conflitto mondiale e tra queste pagine Romain Gary (scritte quando era aviatore delle forze alleate durante la seconda guerra mondiale) ci racconta la storia di un gruppo di resistenti polacchi, la loro "piccola guerra" contro il nemico, contro i tedeschi che questa sporca guerra l'hanno voluta, i loro sogni, le loro speranze, i litigi e i momenti di amicizia e, seppur rari, di tenerezza, e ancora i loro ideali, le loro piccole e grandi miserie e i compromessi che la guerra esige. 
Uomini e donne che ogni giorno devono cercare di sopravvivere e resistere, per affermare anche nel dolore e negli stenti che neppure la guerra, con i suoi cumuli di macerie (materiali e morali) è in grado di spezzare la speranza e l'attaccamento alla vita.

Il personaggio centrale del romanzo è Janek, un ragazzo di 15 anni che ha trovato rifugio nella buca scavata col padre, il quale un giorno se ne va (dicendogli di andare dalla moglie) per non tornare mai più, lasciandolo solo e senza alcun punto di riferimento; però prima di andar via, gli suggerisce di cercare i partigiani, nel momento in cui le riserve di cibo della buca fossero terminate.

E così avverrà: a un certo punto il ragazzo si vede costretto a lasciare il suo rifugio e ad inoltrarsi nella foresta, in cerca del gruppo di partigiani.
Conosce così tante persone - uomini e donne -, in particolare Dobranski, lo studente (che intrattiene i suoi compagni leggendo loro pagine tratte dal libro che sta scrivendo, sempre incentrato sulla guerra  e il cui titolo è proprio "Educazione Europea") e Zosia, una ragazza che dà il proprio contributo alla causa partigiana seducendo i soldati tedeschi, concedendosi a loro e cercare di carpire più informazioni segrete possibili, così da trasmetterle poi ai compagni.
Tra i due nasce un sentimento puro, innocente, tenero, che aiuta entrambi ad affrontare l'orrore della guerra, della fame, delle umiliazione cui le va incontro in quanto spia.

Attraverso Zosia, Janek conosce l'amore, attraverso Dobranski il culto della libertà e dai compagni di lotta, la semplicità di chi combatte per un ideale. 

Janek resta tre anni con i partigiani e in questo tempo cresce, da ragazzo approda - e con quanta durezza! - all'età adulta.

La cosa che colpisce del giovane protagonista è che, pur nella spietata durezza del combattimento clandestino, nonostante il freddo e gli stenti, il tradimento, l'orrore e la morte, egli non si lascia andare all'odio; questo non significa che anche lui non si adeguerà alla lotta e non si troverà a dover sparare, uccidere, a far scattare un detonatore..., ma non perderà mai la sua umanità, restando in grado di apprezzare l'arte, la letteratura, la musica, di immaginare un mondo in cui gli uomini non si faranno più la guerra

Ed infatti da ogni riga di questo romanzo di formazione e sulla guerra emerge prepotente "il grande sogno": che dalla resistenza comune ai popoli oppressi dal nazismo, non solo sorga il sentimento di una solidarietà europea ma che «l'ultimo stato sovrano crolli ai colpi dei patrioti europei» e «si spenga nel mondo l'eco dell'ultimo canto nazionale».

Un mondo in cui non ci saranno più questi conflitti tra popoli, ma dove tutti si impegneranno a costruire un mondo nuovo, felice, dal quale il timore e la paura saranno banditi per sempre. 

"Tutta l’Europa sarebbe stata libera e unita; ci sarebbe stata una rinascita spirituale più feconda e costruttiva di quanto l’uomo, nei suoi momenti più ispirati, avesse mai potuto sognare..."

E' un libro sulla guerra che contiene una galleria di eroi comuni, di cui probabilmente ricorderemo più che i nomi, il loro combattere coraggiosamente per la libertà.

Gary ci fa riflettere sulla guerra, sulla sua bruttezza e crudeltà, e su quanto siano stupidi gli uomini nel farsi illudere sulla sua "utilità" o giustezza:

"gli uomini non combattono mai per un’idea, ma semplicemente contro altri uomini, (...) la forza del soldato non è lo sdegno ma l’indifferenza, e (...) le vestigia delle civiltà sono e saranno sempre le rovine..."

"A chi dà profitto, questa guerra? Mica a quelli che partono: questi si fanno ammazzare o, se ritornano, trovano i loro focolari distrutti. No, la guerra dà profitto a quelli che restano."

Oltre al protagonista, una figura interessante è sicuramente Dobranski, anima colta e sensibile, che ben riassume il pensiero di Gary quando definisce il senso dell'Educazione Europea:

"In Europa abbiamo le cattedrali più antiche, le più vecchie e celebri università, le più grandi biblioteche, ed è qui che si riceve l’educazione migliore, sembra che vengano in Europa da tutti gli angoli del mondo per istruirsi. Ma alla fine, quel che ti insegna tutta questa famosa educazione europea è come trovare il coraggio e delle buone ragioni, valide e convenienti, per ammazzare un uomo che non ti ha fatto nulla e che se ne sta seduto (...) aspettando la fine."


Una scrittura asciutta, che descrive con vivacità e realismo il periodo e le vicende in oggetto ma non lo fa in maniera cupa e triste, bensì con quella misurata leggerezza e un'accennata ironia malinconica che gli appartengono, ritraendo i suoi personaggi femminili in modo da lasciarne trasparire la fragilità, la sofferenza e, allo stesso tempo, la forza interiore, e i maschili con pennellate vivide, dando vita a una variegata umanità, a volte grottesca, altre più nobile, quasi "romantica"; mi sono commossa leggendo le ultime battute del libro, che non posso non consigliare.

Sono contenta di aver accolto il suggerimento di Mariella (Doremifa-sol, libri e caffè) circa la lettura di questo libro, che mi sta facendo apprezzare Romain Gary sempre di più (avevo già avuto modo di conoscerlo con LA VITA DAVANTI A SE').


domenica 10 marzo 2019

Novità Kimerik Edizioni (marzo 2019)



Novità Kimerik Edizioni.



LO SFASCIO
di Simone Maccarone



164 pp
15 euro
LINK
La storia di tre adolescenti: problematiche, sole, mature prima del tempo, diventa per Simona Maccarone lo spunto per narrare una vicenda umana comune a tante e a tanti: la paura degli altri, la solitudine di una famiglia priva d’amore, la preoccupazione per un domani che non sembra offrire niente di buono.

Ambientato in una fredda e sterile periferia milanese, il romanzo condensa in un tempo narrativo relativamente breve una forte intensità, seguendo giorno dopo giorno la vita di tre liceali “difficili”.






SCREAMING
di Anna Laura Cittadino



60 pp
13 euro
LINK
Come fare per difendersi da questi soggetti?
Non esiste un vaccino che non sia fatto principalmente di esperienza; si possono però ascoltare le storie di chi ha vissuto tutto ciò e non mettersi nella condizione di presunzione in cui si pensa “questo a me non può capitare”, perché può capitare a tutti, se non si aprono gli occhi e si cominciano a notare quei segnali che certamente vi sono fin dall’inizio in una relazione del genere, ma che spesso vengono sottovalutati.
In questo, il racconto che segue può essere una di quelle storie da leggere con attenzione per far sì che si notino certi segnali fin dal principio e non quando ormai è troppo tardi. (Dott. Fabio Delicato Psicologo, Criminologo, Presidente Ass.ne Criminiseriali).



PETALI D'AUTUNNO
di Franca Franco


244 pp
15  euro
LINK
I petali d'autunno è la storia di due storie, di due generazioni a confronto, incrociatesi fra le corsie di un ospedale.
Da una parte l’esperienza della guerra, della resistenza, del dopoguerra e numerosi ricordi della vita della Signora Anita Grando, dall’altra la storia contemporanea di Franca Franco, fatta di numerose sfide e di una grande speranza nel futuro.
Un incontro, dunque, fra passato e futuro, che queste pagine hanno saputo racchiudere grazie all’abile penna dell’Autrice, che narra di infinite storie, spesso difficili e tragiche, con il senso della vita nel cuore.





HEBDOMAS. Hostaria delle pene
di Pier Luigi Caligaris, Luigina Ganau



140 pp
14 euro

È un lunedì mattina come tanti e Greg, come fa da anni, si appresta a salire sul treno per raggiungere la solita destinazione.
Quando sta per prendere posto nella cabina, nota su un sedile un libro abbandonato. Spinto dalla curiosità, lo prende e inizia a leggerlo. 
L’Hostaria delle Pene è una locanda in cui l’oste, il santone russo Rasputin, accoglie di volta in volta diversi personaggi, storici e non, i quali condividono con il loro interlocutore storie personali e la loro visione del mondo. 
Man mano che la lettura procede, in Greg maturano riflessioni sulla piaga dell’omologazione incentivata dal sistema, sulla sua vita e sul rapporto con il figlio, a cui non può far a meno di pensare senza tormentarsi. 
Ma cosa è accaduto al ragazzo? A chi appartiene il libro misterioso? Ma soprattutto, l’Hostaria delle Pene è solo un luogo fittizio, oppure esiste davvero?

sabato 9 marzo 2019

Recensione: LA CASA DI VETRO di Simon Mawer



Un edificio all'avanguardia, moderno e innovatore, simbolo di razionalità e perfezione, diviene specchio dell'imperfezione e delle fragilità presenti nelle persone che lo abitano, travolte non solo dalle proprie passioni, dai propri segreti, ma ancor più da eventi esterni più grandi di loro e non difficilmente gestibili.




LA CASA DI VETRO
di Simon Mawer


Ed. Neri Pozza
trad. M. Ortelio
464 pp
18 euro
Viktor e Liesel Landauer sono una giovane coppia di sposi in viaggio di nozze. 
Lui è un imprenditore, co-proprietario della Landauer, l’azienda di famiglia, un vero e proprio impero industriale che produce automobili e motociclette.
Viktor ha origini ebraiche, ma non è praticante; non solo, ma è un uomo estremamente realista, pratico, nel suo approccio alla vita c'è decisamente poco spazio per lo spirituale e i ragionamenti astratti, a differenza della sua neo-moglie, Liesel (appartenente a una famiglia dell’alta borghesia tedesca), una ragazza riflessiva e dalle tendenze più romantiche e artistiche.

Dopo aver attraversato la Carinzia, i Landauer si dirigono a Venezia, dove soggiornano al Royal Danieli. In occasione di una festa in un antico palazzo sul Canal Grande, incontrano Rainer Von Abt, celebre architetto, raffinato, creativo, innovativo.
Von Abt è galante con Liesel, in certi momenti sembra farle sfacciatamente la corte, apprezzando questa giovane donna attraente, sofisticata, visibilmente ammaliata da lui e dai suoi discorsi da "poeta dello spazio e della forma. Un poeta della luce"; l'uomo si dimostra loquace anche con Viktor, con cui si impegna in appassionate conversazioni sull’architettura moderna.

Quando illustra la sua idea di costruzione con materiali non convenzionali come il vetro e l’acciaio, Viktor si entusiasma a tal punto da proporgli di disegnare una casa per loro a Město, in Cecoslovacchia. Von Abt accetta e nel 1929 iniziano i lavori della casa di vetro (Glasraum), un magnifico edificio modernista fondato su una radicale concezione dello spazio aperto, trasparente.

"L'essenza della stanza di vetro è l'idea di ragione. Almeno questo è ciò che ha sempre pensato Viktor. Per lui il Glasraum incarna la pura razionalità dei templi greci, l'austera bellezza di un'opera perfetta, la grazia e l'equilibrio di un dipinto di Mondrian. Nessuna curva viene a disturbare il rigore rettilineo di quello spazio. Non vi è nulla di convoluto o involuto, nulla di goffo o complicato. Ogni cosa al suo interno ha una logica, rispetta i criteri della proporzione."

Una volta terminata, la villa diviene il centro dell’esistenza dei Landauer.

Il lettore diviene un inevitabile spettatore che sbircia nelle stanze in cui vivono i due novelli sposi, che si amano di un amore giovane e ardente, fatto forse di poche parole ma sicuramente di complicità e passione nonostante le diversità caratteriali (e magari, proprio grazie a queste), entrando nella loro intimità, cominciando a carpirne i veri pensieri, sentimenti, aspettative, delusioni.

E se la vita matrimoniale scorre abbastanza piatta, a darle colore e vivacità ci pensa l'amica del cuore di Liesel, Hana, giovane, spregiudicata, con molti amanti oltre a un marito (molto più anziano di lei), diretta, sfacciata, senza peli sulla lingua, che stabilisce subito un morboso, intimo e ambiguo rapporto con la signora Landauer, a suo modo divertita dall'intraprendenza dell'amica, che non si fa alcun problema a trattare argomenti scabrosi e che poco si addicono ad una signora.

Liesel sa di essere una donna "attraente ma non troppo", di essere un tipo fin troppo tranquillo, abitudinario, forse a motivo dell'educazione ricevuta, e a volte non può fare a meno di chiedersi se suo marito non sia in fondo più attratto da donne spavalde come Hana, nonostante Viktor ostenti tutta la propria antipatia per quest'ultima e la giudichi male proprio per la sua esuberanza.

Il matrimonio viene rallegrato dalla nascita di due figli, Ottilie e Martìn; la seconda gravidanza, però, si rivela complicata e rischiosa per la povera Liesel, che passerà un periodo post-partum molto difficile, che porterà il marito, già di suo poco affettuoso, ad allontanarsi da lei.

Sarà proprio questo periodo a gettare le basi del tradimento da parte di Viktor?
Nella vita dell'uomo entra, infatti, Kata, una donna che vende il proprio corpo per racimolare con facilità qualche soldo in più per mantenere se stessa e la figlioletta; Kata è giovanissima e molto bella, che con i suoi chiari occhi celesti irretisce il razionale e rigoroso Viktor, il quale perde letteralmente la testa per lei, cominciando pian piano a nutrire un sentimento forte, unito alla passione fisica che lo attrae come una calamita. Kata pian piano si trasforma in un'ossessione, ne diventa geloso, arriva a pagarla con un cifra notevole purché lei gli prometta che non si concederà ad altri uomini.

E mentre Liesel si riprende, soprattutto grazie alla vicinanza e all'affetto (o forse è più corretto dire: all'amore) di Hana, mentre suo marito trova conforto e un senso di rinascita tra le braccia della seducente Kata, il mondo si prepara alla guerra, che porta con sè molti stravolgimenti le cui conseguenze anche un individuo sicuro di sè, metodico e pianificatore come Mr Landauer non riuscirà ad affrontare come vorrebbe.

"Il futuro, benigno o avverso che sia, è in mano alla sorte. Per Viktor il domani è sempre stato un materiale da plasmare, qualcosa da piegare ai propri desideri, ma ora capisce che si trattava di una visione fallace. Il futuro avviene e basta. Come la tragedia che incombe sul paese e ciò che sta per accadere fra loro in quella stanza."

Viktor può essere ricco e snob quanto gli pare... ma è pur sempre un ebreo, e agli ebrei ben presto vengono tolti diritti di ogni genere; Landauer non può permettersi di avere un'azienda a suo nome e prima che la situazione precipiti in maniera irrimediabile (cominciano a girare voci sul triste destino degli ebrei...) l'uomo prende la decisione di fuggire dalla Cecoslovacchia, insieme alla sua famiglia (e non solo con essa...), e di abbandonare la maestosa casa di vetro, lasciandola nelle mani del domestico Lanik.

Tra amori proibiti, tradimenti e segreti inconfessabili, la vita dorata dei Landauer nella lussuosa e moderna Glasraum viene mandata in frantumi dall’avvento del nazionalsocialismo, che si abbatte come una scure sulla loro esistenza e sulla loro magnifica dimora.

I Landauer fuggono prima in Svizzera e poi in America, e intanto la casa di vetro diviene un laboratorio per gli esperimenti genetici dei nazisti.

Gli anni passano e se il presente con il marito sembra aver perso irrimediabilmente vigore, motivazione, se l'amore s'è dileguato lasciando dietro sè un affetto blando e fatto di consuetudini, a Liesel non resta che continuare a guardare con nostalgia a quella vita lontana ormai chilometri e chilometri, a quel passato che sembra appartenere a qualcun altro e in cui le era parso di poter essere felice con la propria famiglia, con gli amici di sempre, organizzando festicciole e recital nella loro splendida e ammirata casa... Quella casa in cui sembrava non potessero esserci segreti ma che anzi tutto fosse chiaro, visibile, evidente:

«Se vivessimo tutti in case di vetro non ci sarebbero più segreti, né inganni. Sarebbe il trionfo della lealtà, della franchezza».
Ma la vita l'ha smentita bellamente - suo marito aveva una vita segreta, un amore segreto, un'amante bellissima con cui s'incontrava regolarmente di nascosto, dicendole un sacco di bugie - e ormai l'unico collegamento con quel mondo passato è la sua cara Hana. Hana l'impavida, l'impertinente, che non si fa problemi a concedersi a un uomo se questi può rivelarsi utile ai suoi scopi...
Ma la guerra, con le sue orribili e disumane ideologie, è capace di rendere gli uomini crudeli, cinici, insensibili, portandoli a commettere azioni vergognose e prive di carità, e la stessa Hana ne pagherà il caro prezzo.

Mentre i Landauer sono lontani dal proprio paese, le vicende di altri personaggi si intrecciano e ruotano sempre attorno alla "casa di vetro", che negli anni verrà confiscata dal governo e diventerà prima un laboratorio per studi antropologici ed eugenetici (durante il conflitto) e più tardi una palestra in cui i bambini disabili vanno a fare fisioterapia.

E così seguiremo Hana, che per sua sfortuna avrà a che fare con il freddo e sprezzante scienziato che si occupa di studi di eugenetica a nome del Terzo Reich (ansioso di ricevere conferma che sì, le razze umane esistono, che ci sono tratti specifici per ognuna di esse e che è giusto preservare la purezza di quelle superiori...), e successivamente conosceremo Zdenka, un'ex-ballerina che lavora con bambini poliomielitici nella Glasraum ormai divenuta palestra (dopo la guerra).

I personaggi di questo romanzo sono costretti dai grandi eventi storici a separarsi, a soffrire, a provare sulla propria pelle solitudine, impotenza, angoscia, smarrimento, incertezza circa il futuro..., ma il destino sa essere bizzarro e alla fine il cerchio si chiuderà definitivamente (come per mettere "le cose a posto") e ciò accadrà proprio tra le mura della casa di vetro.

La storia ruota dunque attorno a questa magnifica costruzione che guarda al domani e che rappresenta un’epoca di splendore e magnificenza, bruscamente travolta dalla prima guerra mondiale e definitivamente annientata dalla seconda, con gli orrori del nazismo prima e dello stalinismo poi.

E' un romanzo piacevole, l'ho letto con sufficiente interesse (non ho mai avuto voglia di mollarlo e la lettura non è mai rallentata), in particolare quando i riflettori erano fermi sulla coppia protagonista, sul loro microcosmo, la loro intimità e sulla loro vita agiata nella stanza di vetro, su ciò che accadeva tra quelle mura trasparenti che non ammettono segreti, dove tutto è esposto alla luce del sole, allo sguardo dei curiosi:

"La stanza di vetro non ammette segreti. È un luogo dove regnano trasparenza e apertura mentale, un luogo dove non si può mentire."

Nel complesso mi è piaciuto però personalmente ho trovato la prosa un tantino "distaccata", poco emozionale (e questo per me è un aspetto che conta, e non poco), come se volesse ricalcare le orme della freddezza e del raziocinio che caratterizzano la vera protagonista della storia - sempre lei, la casa -; eppure non mancano i momenti drammatici, eh! 
Non so, sarà lo stile dell'Autore (che resta un ottimo narratore, ci mancherebbe) ma non sono riuscita ad empatizzare con i vari personaggi (parlo soprattutto di quelli femminili), e credo che questo potrebbe essere stato causato in particolare dal fatto di dislocare la storia su un arco di tempo troppo vasto (arriviamo addirittura al 1990, per quanto sia alla fine) e di coinvolgere e rendere protagonisti troppi personaggi, distraendoci dai principali e dalle loro vicissitudini.

Un po' dispersivo, ecco, inoltre ci sono troppe casualità e coincidenze che risultano un po' forzate, come se - l'ho anticipato più su - l'Autore avesse voluto sistemare ogni cosa per forza in modo lineare, logico, ogni tessera al posto giusto, e regalarci un finale "sensato", ragionevole, una sorta di soluzione a tutto il caos portato dalla guerra.

Comunque, ripeto, è un buon libro, tra l'altro è basato sulla storia vera di casa Tugendhat (il celebre edificio di vetro e acciaio costruito da Mies van der Rohe a Brno per una ricca -famiglia ebrea), e questo è un elemento che incuriosisce; inoltre, affronta dei macro-temi importanti, dal nazismo all'antisemitismo, dalla follia dell'ideologia razzista ai presunti studi per giustificarla, e un micro-tema principale, quale il contrasto tra la trasparenza dell'architettura e il suo opposto, cioè la mancanza di trasparenza nelle vite umane, così dense di contraddizioni ed imperfezioni, in cui la linearità e la logicità non sempre fanno da padrone e in cui tutto è delicato e frangibile, proprio come il vetro.

venerdì 8 marzo 2019

Donna



Con  le nostre contraddizioni e fragilità,
con il nostro coraggio e il nostro amore,

capaci tanto di affrontare dolori e difficoltà inimmaginabili
quanto di piangere per un uomo 
che non ci apprezza.

Allegre e solari in compagnia
ma a volte anche desiderose di godere di inevitabili momenti di solitudine.

Single, mogli, madri, fidanzate, nonne
casalinghe, donne in carriera.

Donne celebrate, amate, onorate.
Donne picchiate, schernite, abbandonate.
Uccise.

Donne che accettano in silenzio meschini soprusi....
Donne che combattono per se stesse e per altre donne,
a testa alta e con dignità,
semplicemente per affermare il proprio inalienabile
DIRITTO di essere

DONNA

Cinque parole che racchiudono questo e tanto altro ancora
di meraviglioso,
forte ed unico.



giovedì 7 marzo 2019

Novità Fratelli Frilli Editori (marzo 2019)



Due nuovissime pubblicazioni Frilli Editore!


Maria Masella con il commissario Mariani di Genova e Rocco Ballacchino con il commissario Crema di Torino faranno vivere al lettore un'esperienza assolutamente unica e originale. Far incontrare due personaggi di carta e inchiostro in una dimensione a loro comune come quella di un serial killer che agisce a Genova nella stessa maniera di come aveva operato a Torino quattro anni prima. Questa la sfida che impegnerà i due commissari, questa la traccia su cui i lettori si troveranno a misurare le loro capacità investigative alla ricerca della soluzione di un caso che di certezze matematiche sembra averne assai poche...



MATEMATICHE CERTEZZE
di Maria Masella,  Rocco Ballacchino 


Frilli Editori
208 pp
14.90 euro
Una serie di delitti insanguina Torino nei giorni intorno a Ferragosto, rovinando giornate che il commissario Crema sperava tranquille e senza complicazioni. 
Tutti gli omicidi sembrano opera di un serial killer e si verificano in giorni sempre più ravvicinati: il commissario torinese e la sua squadra si impegnano in una lotta contro il tempo per individuare il colpevole o, almeno, per evitare nuovi delitti. 
L’obiettivo sembra raggiunto ma quattro anni dopo, a Genova, il commissario Mariani si trova a indagare su un omicidio che presenta singolari analogie con i casi torinesi. 
Ed è immediata la domanda se le somiglianze sono casuali o nascondono altro. 
Risolvere il caso genovese aiuterà Crema a raggiungere la matematica certezza di aver individuato correttamente il “suo” assassino?



Il protagonista del secondo noir è Martino Rebowsky, un trombettista grasso, pigro, sfacciato, irritante, ubriacone e misogino.
Dopo essersi risvegliato in una squallida camera di un albergo a ore, solo, vestito da prete, con accentuati sintomi post sbornia e non avere la minima idea del perchè e come sia finito lì, il nostro antieroe dovrà riuscire a ricostruire tutto, pezzo per pezzo, per scoprire che fine abbia fatto la sua amica Camilla. 



LA VANITA' DEI PESCI PULITORI
di Matteo Monforte 



Frilli Editori
208 pp
14.90 euro
Vi è mai capitato di svegliarvi da soli, all’improvviso, nella camera di uno squallidissimo albergo ad ore , alle dieci del mattino, vestiti da prete, con la testa che vi esplode, una bottiglia di gin vuota per terra, segni evidenti di sniffate di cocaina sul comodino, un film porno in pausa nello schermo della piccola tv, alcuni preservativi aperti e non avere la minima idea del perché siate finiti lì?
Ecco, a Martino Rebowsky (trombettista grasso, pigro, sfacciato, irritante, ubriacone e misogino) sì. Toccherà quindi a lui ricostruire, pezzo per pezzo, quella incredibile nottata di cui non ha il minimo ricordo; solo così potrà riuscire a scoprire che fine ha fatto Camilla, la ragazza che era con lui e della quale nessuno ha più tracce da dopo quella sera.
Come un grasso segugio, Rebowsky - aiutato dalla sua amica Marilù, metropolitana eroina naif – si mette sulla pista che lo porterà a ricomporre quel surreale puzzle di cui si trova involontariamente tassello. 
Ed è così che tra musicisti paranoici, scorbutici gestori di locali notturni, ballerine di lap dance, preti dalla dubbia moralità, pusher marocchini, prostitute sudamericane, ricche signore annoiate della Genova “bene”, artisti dal dubbio talento, “incensiste” senza arte né parte, ubriaconi corrotti e poeti sgangherati, Martino arriverà a sbrogliare un’intricata matassa di equivoci e fatti strani, fino a quando un cadavere si intrometterà all’improvviso nell’indagine, cambiando tutte le carte in tavola.

mercoledì 6 marzo 2019

Anteprima La Corte Editore: IL PAESE DELLE PAZZE RISATE di Jonathan Carroll



Un romanzo del 1980 di Jonathan Carroll, pubblicato in Italia da Mondadori nel 2004 e riproposto quest'anno da La Corte Editore; in libreria a fine marzo.

In questo romanzo visionario e magnifico che ha venduto in tutto il mondo oltre 2 milioni di copi, un giovane insegnante alla ricerca di se stesso parte con la sua compagna alla scoperta di maggiori dettagli della vita dell'autore dei suoi libri di infanzia preferiti.
Accolto calorosamente in casa dalla figlia ormai cresciuta dell'autore, sembra che tutto vada bene... ma pian piano iniziano a vedere che sta per accadere qualcosa di fantastico e orribile...


IL PAESE DELLE PAZZE RISATE
di Jonathan Carroll


La Corte editore
DA FINE MARZO
IN LIBRERIA
Thomas Abbey, figlio pieno di insicurezze di una stella del mondo cinematografico e insegnante di letteratura, non sa bene chi è né cosa vuole dalla vita e dalla sua relazione con la strana Saxony Gardner. 
Quello che sa perfettamente è che niente della sua esistenza lo ha mai toccato a fondo quanto i magici romanzi di Marshall France, un autore di fiabe per bambini che ha sempre vissuto isolato e che è morto a soli quarantaquattro anni. 
Spinti da questa passione comune Thomas e Saxony partono per Galen, una cittadina del Midwest dove Marshall ha trascorso gran parte della sua vita, decisi a scrivere la sua biografia. 
A poco a poco cominciano a scoprire che sta accadendo qualcosa di inquietante e orribile. 
La magia di France va ben oltre la pagina scritta e Galen è solo in apparenza una piccola città idilliaca: infatti i suoi abitanti - sia umani che animali - non sono proprio come sembrano...


L'autore.
Jonathan Carroll è considerato tra i più originali e visionari scrittori contemporanei, tanto da annoverare tra i suoi fan personaggi come Stephen King, Sting, Neil Gaiman e James Ellroy, Jonathan Carroll è autore di numerosi best seller, come Mele Bianche, Zuppa di Vetro, Mare di Legno, Il paese delle pazze risate, già pubblicati in Italia per Fazi e Mondadori.
Nato a New York e residente a Vienna, nella sua carriera è stato insignito di diversi premi, tra cui il World fantasy award, il celebre Bram Stoker, il British fantasy award e il Gran Prix de l’imaginaire. I suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo e hanno venduto milioni di copie. 
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