venerdì 12 luglio 2019

Recensione: LA STRADA di Cormac McCarthy



In un mondo impazzito e ormai ridotto a un lugubre cumulo di macerie, è possibile coltivare la speranza in un futuro più luminoso e umano?


LA STRADA
di Cormac McCarthy 



Einaudi
trad. M. Testa
218 pp
12 euro 
“Su questa strada non c’è benedetta anima viva. Sono scomparsi tutti tranne me e si sono portati via il mondo”.

Immaginare di calcare il suolo della terra in cui siamo nati e destinati a vivere, e non ritrovare nulla di ciò che è stato un tempo, credo sia qualcosa di terribile.

Siamo in America e lo scenario proposto e immaginato dall’Autore è davvero, terribile, e il lettore ne è spettatore diretto attraverso gli occhi dei due protagonisti, un padre e il suo figlioletto che, in compagnia di un carrello in cui riporre i pochi oggetti e viveri a disposizione, camminano lungo una strada, dirigendosi verso un indefinito sud, forse con la speranza di trovare altre persone con cui unirsi e provare a ricominciare a vivere (?).

Non sappiamo chi siano questi due sopravvissuti, non ci viene detto il nome, l’età, la provenienza (ogni cosa è stata loro tolta, dall’identità alla casa, dal cibo alla propria città): lui è semplicemente l’uomo e l’altro è il suo bambino, suo figlio, l’unico legame rimastogli con la sua vita “precedente”.
Fa freddo, molto freddo, e i due proseguono stanchi, affamati, alla perenne ricerca di coperte e quant’altro possa servire per scaldarsi e coprirsi i piedi, così da poter camminare senza congelarsi o ferirsi; ma la priorità è il cibo, ed il padre sa di dover superare diffidenze e timori pur di sfamare il suo bambino, e se questo significa infilarsi in abitazioni ormai ridotte a tuguri puzzolenti e disabitati, col rischio di non trovare alcun alimento commestibile ma solo qualcuno pronto a spararti, lui è disposto a farlo. Perché mantenere in vita suo figlio è la sola missione che gli resta.

“Io ho il dovere di proteggerti. Dio mi ha assegnato questo compito. Chiunque ti tocchi, io lo ammazzo”.

Non sappiamo bene cosa sia successo alla terra, se non che non moltissimi anni prima si presume ci sia stata una mega catastrofe nucleare che l’ha resa un postaccio invivibile, spoglio, infernale, ricoperto da uno spesso strato di cenere; le notti sono lunghe, buie, di un gelo assassino; ovunque si possono trovare cadaveri mummificati, corpi senza vita raggrinziti, sempre senza scarpe (i sopravvissuti le hanno rubate); le macchie boschive rimaste sono anch’esse tetre, bruciacchiate, ciò che resta di case o negozi è un cumulo di rovine tristi, carbonizzate, i pochi specchi d’acqua sono putridi e stagnanti.

Il mondo ha perso ogni minima traccia di bellezza, non vi è che un’oscurità implacabile, un vuoto nero e opprimente, un “terra morta senza testamento” e, al pari di due fantasmi impauriti e disorientati, l’uomo e suo figlio vagano lungo questa strada desolata, senza mai discostarsi troppo da essa se non per trovare un rifugio per la notte, provando a riposare per riprendere le forze in vista di un nuovo eterno cammino verso “questo sud” indicato su una mappa sgualcita.
Il padre è sempre all’erta, con la pistola in pugno e l’altra mano sul carrello; una pistola con due soli colpi disponibili, per difendersi da altri sopravvissuti come loro ma che non fanno parte dei “buoni” bensì dei “cattivi”.

Lungo il percorso solitario, infatti, i due viaggiatori incontrano altri esseri umani: alcuni hanno maschere antigas, tute antiradiazioni, sono aggressivi, affamati, incattiviti e da essi bisogna proteggersi (eventualmente sparando per primi) e scappare; e poi ci sono altre creature disgraziate peggio del padre e del figlio, con pochi e sporchi stracci addosso, lo stomaco vuoto, i radi capelli unti, il corpo paurosamente scheletrico.

È un viaggio connotato dalla ripetitività di parole ed azioni (mettersi in cammino, nascondersi, cercare cibo, dormire) ma non per questo meno drammatico, faticoso, lento e pericoloso, perché c’è da stare attenti e guardarsi sempre le spalle, in quanto i pericoli non mancano, in giro ci sono i “cattivi” che hanno davvero brutte intenzioni verso i “buoni”…, e vi lascio immaginare in tempi di carestia quali “misure” estreme si può arrivare ad adottare pur di nutrirsi…

Il padre sa com’era la vita prima, ha conosciuto il mondo antecedente l’apocalisse, e ogni tanto i suoi ricordi prendono il sopravvento, così in quei pochi flashback conosciamo la moglie, nonché mamma del bambino, che ha preferito non esserci per non assistere agli orrori successivi all’olocausto nucleare; il bimbo è nato proprio durante la guerra e al suo fianco ha solo questo padre che cerca in tutti i modi di tenerlo in vita.

Il rapporto tra i due è intenso, tenero, sincero; il padre si preoccupa sempre di chiedere al figlio un suo parere su ciò che accade loro durante il giorno, cerca di farlo parlare e di impedirgli che si chiuda in se stesso, gli spiega sempre ciò che sta per fare e, quando può, fa di tutto perché non assista a visioni orribili e di morte (come dicevo poche righe su, l’uomo arriva a commettere azioni davvero turpi in tempi oscuri, non esitando ad essere “lupo” per i suoi simili), anche se è difficile evitare che il bambino non guardi la distruzione e il contesto raccapricciante che gli è intorno.

Spesso il ragazzino diventa triste e taciturno, osserva in silenzio quel padre che a volte sembra perdersi tra gli spettri del passato e di ricordi lontani, e non sempre condivide le sue scelte; fa tenerezza leggere episodi in cui emerge tutta l’innocente bontà presente nell’animo puro del bimbo, rispetto all’atteggiamento più pratico e comprensibilmente egoistico dell’uomo, che non si fida di nessuno - neanche di chi sta messo peggio di loro e probabilmente non è in grado di danneggiarli realmente - e che mal volentieri è disposto a donare ad altri qualcosa dei pochi viveri che riesce a racimolare con un po’ di fortuna e che servono al figlio e a lui stesso.

I dialoghi tra i due sono brevi, essenziali e spesso si concludono con un ok, rassegnato e non sempre convinto da parte del ragazzino, che accetta, in un misto di passività e fiducia, le decisioni e le spiegazioni paterne, anche se magari non le comprende appieno.

Commuove l’insistenza con cui l’uomo cerca di incoraggiare il figlio a non arrendersi, a credere che sì, loro sono i buoni e che, nonostante i cattivi in giro, troveranno altri buoni come loro; lo esorta a preservare il fuoco e il bene che sono dentro di lui perché saranno la sua salvezza.

Ciò che colpisce di questo libro non è tanto la storia in sé, che comunque riesce ad essere tremenda e soffocante nella sua semplicità, ma è lo stile: l’Autore sa come conciliare lo sfondo crudo e cupo con punte di lirismo che caratterizzano diversi momenti ed in particolare nelle ultime pagine - pura poesia - che stringono il cuore e indirizzano il lettore a simpatizzare con i suoi “poveri” protagonisti fino alla fine.

Lo ammetto: un po’ mi è mancato sapere in modo chiaro cosa sia successo alla terra e all’umanità per ridursi in un tale stato di abbandono e miseria - materiale e non -, mi sarebbe piaciuto anche conoscere qualcosa di più del passato dell’uomo e di come stavano vivendo questo stato di cose altre persone, ma sono pensieri che ho formulato soprattutto all’inizio, quando ho dovuto prendere familiarità con la storia e capire in quali anguste condizioni stessero sopravvivendo l’uomo e suo figlio.
Andando avanti, camminando insieme a loro lungo la strada, questi interrogativi si attenuano e ciò che resta è l’aspetto emotivo che accompagna la narrazione: si resta rapiti dal legame padre-figlio, dai tentativi del primo di non soccombere (per il bene del ragazzo) e dalle osservazioni così umane e sensibili del secondo, che ci lasciano comprendere come proprio nel ragazzino, in un cuore pulito e buono come il suo, possa risiedere l’unica possibilità per l’umanità.

“Sapeva solo che il bambino era la sua garanzia. Disse: Se non è lui il verbo di Dio allora Dio non ha mai parlato.”

Un romanzo post-apocalittico scritto con grande sapienza narrativa; le descrizioni vivide, realistiche di un ambiente desolato, grigio e silenzioso - in cui le persone rimaste vivono in una condizione primitiva, degna dei cannibali e dei selvaggi, in cui ogni forma di civiltà e progresso è un lontanissimo ricordo - viaggiano di pari passo con lo stato d’animo e l’aspetto fisico dei protagonisti (malinconici, sofferenti, sfiniti, emaciati, lerci).

Un romanzo che merita di essere letto, a mio avviso; recupererò il film. 

“Ricordati che le cose che ti entrano in testa, poi ci restano per sempre (…) Ci dimentichiamo le cose che vorremmo ricordare e ci ricordiamo quelle che vorremmo dimenticare”.

giovedì 11 luglio 2019

Libri prossimamente al cinema e/o in tv



Eccoci con qualche news d'aggiornamento circa i film - e anche le serie tv - tratti dai libri in uscita, a breve o meno :)

QUI c'è il post "d'origine", per chi volesse una panoramica da agosto in poi.

Partiamo da una notizia fresca fresca, appresa da me poco fa su Instagram: Edoardo Ponti è alla regia del film tratto dal romanzo di Romain Gary, LA VITA DAVANTI A SE' (“La vie devant soi”) in cui dirige nientemeno che sua madre, Sophia Loren, che interpreta Madame Rosa, una sopravvissuta all’Olocausto che ha un legame molto forte con un ragazzo di 12 anni, un immigrato senegalese di nome Momo.
Le riprese del film si stanno svolgendo in Italia, in Puglia.

Prepariamoci a vedere L'AMICA GENIALE 2 (libro): la seconda stagione della serie tv, e che si ispira al secondo libro (Storia del nuovo cognome) di Elena Ferrante, è diretta da Saverio Costanzo (sei episodi) e Alice Rohrwacher (due episodi); Gaia Girace e Margherita Mazzucco nei panni rispettivamente di Lila ed Elena,
Lila ed Elena hanno sedici anni e si sentono entrambe in un vicolo cieco. Lila si è appena sposata ma, nell’assumere il cognome del marito, ha l’impressione di aver perso se stessa. Elena è ormai una studentessa modello ma, proprio durante il matrimonio dell’amica, ha scoperto che non sta bene né nel rione né fuori. Le vicende dell’Amica geniale riprendono a partire da questo punto e ci trascinano nella vitalissima giovinezza delle due ragazze...

ROCCO SCHIAVONE 3 - tratto dai romanzi di Antonio Manzini, sarà composto da 4 puntate e le vedremo su Rai 1.

Lino Guanciale sarà  "Il commissario Ricciardi"; la fiction è in sei puntate ed è tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni, in particolare: ‘Il senso del dolore', ‘La condanna del sangue', ‘Il posto di ognuno', ‘Il giorno dei morti', ‘Vipera' e ‘In fondo al tuo cuore'.

Anna Karenina di Tolstoj diventa una serie tv di BBC; la scrittura del nuovo adattamento sarà affidata a Gwyneth Hughes.

IL SIGNORE DEGLI ANELLI (basato sul romanzo fantasy di J.R.R. Tolkien) sarà una serie tv di Amazon Prime Video diretta da J.A. Bayona.






post in aggiornamento

mercoledì 10 luglio 2019

Anteprima Armando editore | LA RAGAZZA DEL CANNETO di Marco Pareti - dal 25 luglio




Cari lettori, oggi vi presento un romanzo giallo dai toni avvincenti e attuali, ispirato da una storia reale.



LA RAGAZZA DEL CANNETO
di Marco Pareti


Armando Editore
Pagine 208/
14,00 euro
In libreria il 25 luglio

Carlo, un uomo con diversi problemi famigliari ed emotivi, si trova coinvolto nelle indagini svolte dai Carabinieri per un femminicidio e la scomparsa di due giovani fanciulle adescate tramite internet e social media. 
In compagnia della sua cagnolina Bimba, entra in contatto con un mondo di delinquenza, droga e prostituzione minorile. 
Scenario della storia è il bellissimo Lago Tra­simeno, in netta contrapposizione con le malvagie caratteristiche di alcuni personaggi implicati nelle vicende narrate.

Scrive Pareti: «In questo libro, ispirato da un fatto vero dove l'epilogo è accaduto qualche tempo fa sulle rive del Trasimeno, ho voluto lanciare un messaggio ai giovani e agli adolescenti che a volte, usando in modo superficiale i social, potrebbero cadere in trappole o esche informatiche disseminate in modo fraudolento da falsi profili, nonché riservare conseguenze drammatiche senza una via di ritorno.»


Curiosità:
Il romanzo è scritto con il caratteread alta leggibilità o Easy Reading Font in grado di consentire il superamento delle barriere di lettura, anche per chi è dislessico. Lo scopo è quello di aiutare a decifrare le parole scritte, in modo fluido e immediato.

Sempre nell'ottica del superamento delle barriere, l’Autore ha scelto di scrivere il testo in due lingue, italiano e inglese, per dare l’opportunità anche a chi non è di lingua italiana, di leggere il racconto che è ambientato nella meravigliosa cornice del lago Trasimeno, frequentatissimo da stranieri.

L'autore.
Marco Pareti, nato a Roma nel 1961, vive con la famiglia a Perugia da moltissimi anni. Laureato in Pedagogia, lavora per una multinazionale che lo ha portato a viaggiare in tutta Italia. Da sempre affascinato dai territori intorno al Lago Trasimeno, appassionato di foto, cinema, storia e viaggi, nel 2018 ha presentato una favola dal titolo Avventure a Borgo Gioioso, scritta per i grandi ma da leggere quando si è ancora bambini.

lunedì 8 luglio 2019

Viaggiare leggendo: le Highlands scozzesi



Ieri vi ho parlato di HIGHLANDER. TORNA DA ME di K.M. Moning, un paranormal romance edito da Leggereditore molto carino; la storia è ambientata in Scozia nel 1500, più precisamente siamo nelle Highlands.

Le Highlands scozzesi sono una regione montuosa scozzese a nord e ad ovest del Regno Unito. Esse sono comunemente descritte come una delle più belle e scenografiche regioni dell'Europa. L'area è scarsamente popolata, dominata da numerose catene montuose.


Credit: https://www.scozia.net/highlands/

Credit: Expert Vagabond

Tra i luoghi menzionati,  i più importanti sono il villaggio di Tuluth (da cui proviene il protagonista maschile, Gavrael McIllioch), Durrkesh, Dalkheith e Caithness (villaggio natio della protagonista femminile, Jillian), ma non su tutti sono riuscita a trovare informazioni.

Dalkeith.

Dalkeith (gaelico scozzese: Dail Cheith) è una città nel Midlothian, in Scozia, sul fiume Esk e non distante da Edimburgo.

Dalkeith palace
(residenza ufficiale del Duca di Buccleuch)
Credit: Wikipedia


Caithness 

Caithness (Gallaibh in lingua gaelica scozzese) è una contea tradizionale nell'estremo nord della Scozia; confina con la contea storica di Sutherland ed è circondata per la restante parte dal mare. Ricca di resti preistorici dal Neolitico in poi, l'area era un'antica provincia dei Pitti chiamata Cait, o Cat, che fu invasa dai norreni. 
Diffusi chiese cristiane - come il St. Mary's e castelli medievali, come quello di Dunbeath, si trovano sulle coste; i castelli dell'entroterra sono in genere di data successiva.


Caithness
Credit: Wikimedia commons

Keiss Castle - a nord di Wick, Highland, Scozia
Credit: Wikimedia Commons
In questa contea si può ammirare anche il Castello di Mey, costruito tra il 1566 ed il 1572.

Castello di Mey
Credit: https://www.castleofmey.org.uk/




La Scozia è famosa per i suoi splendidi e fiabeschi castelli.

L'Eilean Donan Castle (SITO) è uno dei castelli più famosi e senza dubbio è una delle più popolari attrazioni turistiche delle Highlands; si trova sull'omonima isoletta e fu costruito la prima volta nel 1220 da Alessandro II di Scozia come baluardo di difesa contro le incursioni vichinghe. 

credit Wikipedia

Il Castello di Floors (fonte foto) si trova nel Roxburghshire, a sud-est della Scozia, ed è stato costruito nel 1720 dall’architetto William Adam.



Il Castello Kisimul è un piccolo castello medievale situato su una piccola isola al largo Castlebay.

Credit: https://castlesintheworld.wordpress.com


domenica 7 luglio 2019

Recensione: HIGHLANDER. TORNA DA ME di Karen M. Moning



Una storia d' amore e passione travolgente ambientata nelle suggestive Highlands scozzesi nel lontano XVI sec.: quello tra la bella Jillian St Clair e il coraggioso guerriero Grimm Roderick è un legame forte e indissolubile, che supera paure, ostacoli e nemici pericolosi.



HIGHLANDER. TORNA DA ME 
di Karen M. Moning



Leggereditore
read. A. Petrelli
359 pp
Nato in un clan di guerrieri dai poteri immensi, Gavrael Mclllioch ha solo 14 anni quando, per poter rispondere con coraggio ed efficacia ai violenti attacchi degli acerrimi nemici di sempre - il clan McKane - invoca il dio Odino di donargli la forza sovrumana propria dei berserker (guerrieri potenti e feroci, fedeli al dio della guerra, Odino), così da poter sconfiggere coloro che stanno compiendo atrocità a danno  della sua gente.
Ma quella terribile ed indimenticabile notte, in cui davvero Odino lo esaudisce rendendolo un guerriero dai poteri incredibili, donandogli occhi di ghiaccio e una potenza distruttiva in quel corpo che sembra perdere ogni umanità, Gavrael è costretto a fare i conti con una triste realtà: il suo paese natio è desolato, la sua gente uccisa e la sua famiglia è distrutta; sua madre è morta per mano di suo padre Ronin, che a un certo punto è come impazzito, arrivando a far del male alla donna che pure diceva di amare. Non solo, ma Gavrael scopre di essere come lui e che in futuro potrebbe essere tristemente in grado di far del male anch'egli alla propria donna.
Per evitare di compiere gesti orribili, il giovane berserker giura a se stesso di non legarsi a nessuna donna, proprio per evitare di mettere in atto la stessa follia del padre, che molto probabilmente, come un seme maligno e radicato, alberga in lui e ne segna ineluttabilmente il destino.
E così, abbandona il proprio nome e il castello che lo ha visto crescere, determinato a sfuggire al destino oscuro dei suoi antenati.

Ma non ha fatto i conti con le trame complicate del fato!
Dopo aver vagato per le aspre e immense Highlands scozzesi, il giovanotto, sotto falsa identità (assume il nome di Grimm Roderick), viene accolto dal buon Gibraltar St Clair, un uomo giusto, influente e ricco, che lo ospita nella propria dimora come un figlio; l'uomo ha (tra gli altri) una figlia femmina, la bellissima Jillian, che è poco più di una bambina quando incontra il taciturno e bellissimo sconosciuto che si fa chiamare Grimm.
Tra i due scatta subito un legame fortissimo che Grimm cerca di recidere, in quanto sente di dover tenere a distanza quella splendida ragazzina che, crescendo, promette di diventare una donna tanto sensuale e dalla bellezza procace, quanto testarda e con un bel caratterino.
Ma Jillian non riesce ad arrendersi e, nonostante Grimm alterni con lei momenti di dolcezza ad altri di ostentata durezza e scontrosità, si innamora di lui, lo desidera e sente che il proprio destino è legato al suo. Deve solo insistere e non lasciarsi scappare la possibilità di amare e farsi amare dal bel Grimm!
Ma un giorno, anche il villaggio in cui vivono i St Clair viene attaccato dai McKane e, convinto che sia tutta colpa sua e che essi cerchino proprio lui, per ucciderlo, lascia la casa di Gibraltar, abbandonando in lacrime una disperata e delusa Jillian, decidendo di precludersi la possibilità di amarla pur di preservarla da pericoli e morte a causa sua.

"Ti prometto che i McKane non torneranno mai più. Ti prometto che in un modo o nell'altro ti proteggerò sempre, dovunque io sia. Non permetterò mai a nessuno di farti del male."

Anni dopo, quando sta cercando di rifarsi una vita lontano da quell'amore impossibile - pur continuando ad amare Jillian e a proteggerla "a distanza" - riceve una comunicazione misteriosa da parte di Gibraltar, che gli chiede di accorrere in suo aiuto recandosi al loro castello.
Meravigliato, il guerriero si precipita e scopre che il vecchio amico ha riunito lui e altri due baldi giovanotti (il buon Quinn e il borioso cavaliere Ramsey Logan), altrettanto forti e belli, affinchè la cocciuta Jillian scelga il suo promesso sposo tra loro tre. Arrivata, infatti, alla "veneranda età" di ventuno anni, non è ancora promessa sposa a nessno e finora non ha voluto neppur sentire parlare di fidanzamenti o matrimoni.

Ma poichè è inconcepibile e indecoroso che una giovane resti zitella a lungo, tanto più se è così incantevole da avere innumerevoli corteggiatori da sempre, suo padre ha ben pensato di obbligarla a modo suo a scegliersi un marito tra i tre uomini chiamati a palazzo.

Quinn è per lei un amico d'infanzia, quasi un fratello e, per quanto sia valoroso e attraente, Jillian non potrebbe mai innamorarsene; Ramsey è bello e imponente ma.. è talmente arrogante e sicuro di sè da esserle decisamente antipatico!
E Grimm?
Grimm è nel suo cuore, l'unico di cui sia mai stata innamorata e che desidererà mai sposare... ma c'è un "piccolo problema": lui non la vuole, gliel'ha fatto capire in tutti i modi sin da quando erano solo dei ragazzi...
Ed infatti anni prima l'abbandonò nonostante le suppliche di lei; eppure il suo istinto di donna le dice che Grimm è pazzo di lei, la desidera..., deve solo accettare che sono destinati l'uno all'altra.

Ciò che Jillian ignora è il motivo per cui l'uomo la tiene alla larga e non si lascia andare alla palese attrazione e agli intensi sentimenti che lo legano alla ragazza: un segreto, che riguarda la vera natura di Grimm, o meglio Gavrael, lo stesso segreto che lo tiene lontano dal suo clan e dalla sua famiglia e che lo spinge a una vita di solitudine. 
Grimm è convinto di avere una maledizione su di sè e che, se Jillian ne venisse a conoscenza, lo disprezzerebbe, e lui non potrebbe sopportare di leggere un tale sentimento negli occhi dell'amata.

Ma Jillian è tutto fuorchè docile e arrendevole, e farà di tutto per far capire al suo testardo e brusco guerriero dal cuore nobile che non c'è nulla in lui che non vada, e che anzi lo ama per ciò che è.

Grimm deve imparare ad accettarsi e, per farlo, deve fare i conti con la propria famiglia, tornare ad essere "Gavrael figlio di Ronin", ed essere pronto a scoprire la verità su di sè e sulle proprie sovrumane capacità.

"Perchè hai conservato il libro, Grimm?(...) L'ho conservato per ricordarmi che, nonostante tutto il male che esiste nel mondo, a volte c'è anche luce e bellezza. Tu, Jillian. Tu sei sempre stata la mia luce".

E' un paranormal romance molto carino, romantico, pieno di passione, con una ambientazione suggestiva (la Scozia del 1500), mitologica - guerrieri potenti e feroci, immortalità, vecchie profezie che aspettano di realizzarsi -, dialoghi vivaci e ironici, personaggi con caratteristiche ben delineate e accattivanti, un alternarsi di sensualità e dolcezza. 
Consigliato alle lettrici in cerca di storie d'amore appassionanti.

sabato 6 luglio 2019

Recensione: PROMESSE. Due indagini di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs di Jeffery Deaver



Due brevi racconti con protagonisti il criminologo Lincoln Rhyme e la sua compagna di vita, il detective Amelia Sachs, impegnati a risolvere due casi avendo a disposizione pochi elementi d'indagine.



PROMESSE. Due indagini di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs
di Jeffery Deaver



Ed. Solferino
trad. R. Prencipe
128 pp
12 euro

Bellagio, sull'incantevole lago di Como, è la location ideale e senza dubbio una delle più suggestive per scambiarsi le promesse di matrimonio.
Ed infatti è qui che hanno deciso di convolare a giuste nozze Amelia Sachs e Lincoln Rhyme.

Chi conosce già lo scrittore americano Jeffery Deaver ha sicuramente fatto anche la conoscenza di questi due personaggi, divenuti famosi grazie al caso de Il collezionista di ossa (thriller portato sul grande schermo in un film con Denzel Washington e Angelina Jolie): Rhyme è un esperto criminologo che, in seguito ad un tragico incidente, è diventato tetraplegico e adesso è sulla sedia a rotelle; l'agente di polizia Amelia Sachs, che ha collaborato con lui in tanti casi, ora è finalmente sua moglie, con grande gioia di amici e parenti, accorsi in Italia per festeggiare i due novelli sposi.

Ma a quanto pare per Rhyme e Sachs c'è sempre tempo e modo per lavorare; conoscono infatti, nell'albergo in cui si trovano in luna di miele, una donna, Claire Dunning, che racconta loro di essere molto preoccupata per suo marito Richard, ultimamente troppo distratto.
I due sono a Bellagio per rinnovare le promesse di matrimonio e Claire non capisce cosa renda inquieto suo marito...: forse rogne sul lavoro? L'uomo lavora per un'importante azienda che si occupa di innovazioni tecnologiche in ambito medico, capaci di ottenere prestazioni ed esami diagnostici in tempi record.
C'è molta competizione e concorrenza senza scrupoli in questo settore: forse Richard s'è messo nei guai vendendo segreti ad altre aziende?
Con la coppia c'è la fedele assistente di Richard, la bellissima Sharon.

Come sempre accade nel loro rapporto professionale, a Rhyme spetta la parte "mentale" del lavoro - è lui che principalmente deve fare ipotesi investigative, interrogare, proporre soluzioni -, mentre l'impavida Amelia si mette fisicamente alla ricerca di prove e quant'altro possa tornare utile per spiegare gli strani comportamenti che Mr Dunning sta avendo con la moglie.
Quando si profila la possibilità che dietro ci sia "semplicemente" una tresca adulterina tra Richard e la sua assistente, Sachs e Rhyme dovranno aprire bene gli occhi e cercare di porsi domande meno scontate, perché nell'aria si sente un pericoloso "odor di veleno" e, se non vogliono che ci scappi un morto, devono darsi una mossa.

A questo primo racconto (Promesse) ne segue un secondo, In assenza di prove, che già dal titolo ci lascia intendere come marito e moglie siano alle prese con un altro caso investigativo, stavolta privo di qualsiasi prova evidente da cui partire.
I due sono in Florida, dove Rhyme ha appena finito un ciclo di lezioni di tecniche forensi, e vengono coinvolti nel caso di un aereo finito a picco nell’Oceano Atlantico per cause tutte da chiarire. 
Dall'ultima chiamata registrata non è chiaro se si tratti di un incidente tecnico o di qualcos'altro; fatto sta che il detective del posto manda a chiamare il nostro esperto in criminologia perché dia il suo parere ed escluda la possibilità che possa essersi trattato di un attentato.
Chiudere il caso in quattro e quattro otto non è possibile, in quanto manca il reperto fondamentale: l'aereo, che si è inabissato nelle acque dell'oceano, più precisamente nella Fossa di Porto Rico, a ben otto chilometri di profondità, portandosi dietro, di conseguenza, le prove di un eventuale attentato.
A complicare le cose ci si mette una tempesta di quelle che si vedono solo in Florida e che ha spazzato via dalla pista di decollo ogni traccia.

Insomma, Sachs e Rhyme non sanno che pesci prendere; l'unica strada percorribile pare essere quella, oltre a visionare le telecamere, di interrogare alcuni dipendenti che potrebbero aver visto qualcuno eventualmente mettere un ordigno nell'aereo quando era ancora nell'hangar.

Anche in questo caso, Rhyme deve cercare di non fermarsi alle prime ipotesi e spiegazioni, andando oltre ciò che sembra a un primo sguardo e cercando di leggere con attenzione i comportamenti dei sospettati, smascherando i bugiardi.
E spesso la menzogna è lì dove non avevi creduto potesse essere...

Siamo in presenza di una raccolta di due racconti scritti da un maestro del thriller; in queste pagine il lettore riceve semplicemente un piccolo assaggio delle capacità investigative dei due abili protagonisti: Lincoln Rhyme è acuto e attento, entra con disinvoltura nella mente dei criminali, mentre Amelia Sachs è il suo perfetto braccio destro, che gli fornisce i giusti suggerimenti e lo supporta nelle loro indagini private; insieme sono una coppia formidabile.

I due episodi sono davvero brevi e i casi si risolvono ovviamente in fretta; non c'è modo di approfondire i personaggi, le trame non sono complesse e non si può dire che si arrivi alla soluzione attraverso momenti di tensione narrativa; ciò che dà piacevolezza alla lettura è costituito più che altro dall'atteggiamento con cui i due "investigatori" si approcciano ai due casi, con ironia e molta complicità reciproca, e il modo in cui, ragionando e vagliando ipotesi, essi giungono alla verità, che si rivela con piccoli colpi di scena che, pur non provocando particolari emozioni nel lettore, rendono nel complesso il tutto sufficientemente gradevole.

In conclusione: se siete appassionati di thriller adrenalinici e avvincenti, tenete presente che questi due racconti sono troppo tranquilli e non ritengo abbiano i requisiti per soddisfare la vostra voglia di sangue e suspense; siamo in presenza, a mio avviso, di un libro non impegnativo, adatto come lettura estiva (anche in virtù della sua brevità) e per quei lettori che preferiscono storie poliziesche leggere e non ad alta tensione  ^_-


venerdì 5 luglio 2019

On my wishlist (luglio 2019)



Libri finiti in wishlist!

Il primo è un romanzo complesso e avvincente, sospeso tra epopea rurale, racconto di formazione, biografia di un’artista. La collisione unica tra due classi sociali, due mondi distanti, è il travaglio da cui nascerà un nuovo Paese.


IL GIARDINO DEI MOSTRI
di Lorenza Pieri


E/O edizioni
320 pp
18 €
Luglio 2019
Siamo tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, in un paese della Maremma toscana troppo famoso per essere citato. 
Le vicende di due famiglie, una locale di allevatori di cavalli, i Biagini, e una romana altoborghese, i Sanfilippi, si intrecciano, mentre il luogo in cui si incontrano diventa il teatro perfetto della messa in scena dei cambiamenti che avvengono in Italia. 
Così l’amicizia tra Sauro, un buttero ambizioso, e Filippo, un politico edonista, diventati anche soci in affari, porterà gli altri membri delle loro famiglie a legarsi o scontrarsi. Nel paese, dove a prima vista si assiste a una diffusione ubriacante di denaro e allegria, le fedi politiche, i legami familiari, il rigore morale, l’identità sessuale sembrano perdere i loro contorni.
Sauro e Filippo, le mogli Miriam e Giulia, i figli Saverio e Luca sono i prototipi di un’umanità debole, apparentemente magnanima ma il più delle volte meschina. In mezzo a loro la fragile Annamaria, quindici anni e parecchi complessi, fatica a trovare il suo posto. Soprattutto nel confronto con Lisa, bella e spigliata. Ma c’è un mondo parallelo che sta prendendo forma. È il Giardino dei Tarocchi dell’artista franco-americana Niki de Saint Phalle. 

Un luogo magico a cui Annamaria si avvicinerà un poco alla volta e in cui apprenderà, attraverso i racconti e i ricordi dell’artista, molte di quelle lezioni di vita che nessuno, nella sua famiglia, aveva mai saputo o voluto darle.

L'autrice
Lorenza Pieri è nata a Lugo di Romagna ma ha trascorso infanzia e adolescenza in Toscana. Dopo gli studi universitari a Siena e Parigi ha lavorato per quindici anni nell’editoria. Dal 2014 vive negli Stati Uniti dove alterna la scrittura di narrativa a quella giornalistica e drammaturgica, nonché alla traduzione letteraria. Nel 2016 le Edizioni E/O hanno pubblicato il suo primo romanzo, Isole minori, che ha vinto quattro premi ed è stato tradotto in cinque lingue.


"Tutto quello che non ricordo" è una storia d’amore e di amicizia, di tradimento e autoinganno, ma è anche un romanzo sulla perdita, sul tempo che abbiamo, sul nostro bisogno di ricordare ed essere ricordati, e sulle parole a cui ci aggrappiamo nella speranza o nell’illusione di cambiare tutto quello che è stato.


TUTTO QUELLO CHE NON RICORDO
di Jonas Hassen KHEMIRI


Iperborea Ed.
Trad. A. Bassini
252 pp
17.50 
Questa è la storia di Samuel, un ragazzo che ha perso tragicamente la vita: è stato un incidente o un suicidio?
Un giovane scrittore incontra tutti quelli che lo conoscevano per ricostruire attraverso le loro parole chi era veramente Samuel: l’amico speciale Vandad, ora in carcere; la Pantera, artista underground a Berlino; il grande amore Laide, attivista per le donne migranti; l’arzilla nonnina a cui la malattia sta strappando la memoria.
Un appassionante puzzle di voci si compone con la suspense, i colpi di scena e le contraddizioni di un’indagine a presa diretta in cui ciascuno racconta la sua personale verità.
E mentre capiamo di non poterci fidare fino in fondo di nessuno veniamo risucchiati nel ritratto commovente, esilarante e irresistibilmente umano di un ragazzo che abbraccia il mondo con la spontaneità pura di un bambino.
Uno smemorato cronico alla continua ricerca di esperienze indimenticabili, che annota su miriadi di quaderni per combattere la sua paura dell’oblio.
Un outsider tenero ed enigmatico, forse un poseur, forse un sognatore sfruttato dalle persone che più amava, a cui ci affezioniamo come a un amico che ci fa osservare con uno sguardo nuovo il nostro rapporto con gli altri e con la vita.


L'autore.
Jonas Hassen KHEMIRI è nato e vive a Stoccolma, è uno dei più importanti scrittori della sua generazione, autore di fama internazionale di quattro romanzi e sei opere teatrali. La sua opera è stata tradotta in più di venti lingue e le sue pièce sono state rappresentate da più di cento compagnie in tutto il mondo, ottenendo riconoscimenti come il Village Voice Obie Award per il miglior testo.

giovedì 4 luglio 2019

Le mie letture: bilancio di metà anno 2019



E anche in questo mese del 2019 mi accingo a tirare un bilancio delle mie letture di metà anno!


NARRATIVA CONTEMPORANEA

L'amore travolgente e sensuale che Rebecca Connell racconta in L'ARTE DI DIRSI ADDIO (3,5/5); Williams ci presenta il suo STONER quale "eroe silenzioso", straordinario nel suo essere così "normale", comune eppure speciale (5/5); normale e straordinario formano il binomio giusto anche in CANTO DELLA PIANURA di Haruf, col suo ritratto genuino e realistico di un'umanità varia e indimenticabile (5/5); Offutt in COUNTRY DARK ci narra una storia dura e drammatica che appassiona e che illumina i lati più nascosti e oscuri del sogno americano (5/5); divertente e ironico come sempre Muzzopappa con la sua HEIDI (3,8/5); sincero e profondo il DIARIO DI UN DOLORE di C.S.. Lewis (4/5); UN PALLIDO ORIZZONTE DI COLLINE di Kazuo Ishiguro è un racconto poetico e lieve, con protagoniste donne irrisolte e tormentate (4/5); Laura Fusconi nel suo VOLO DI PAGLIA ci racconta una storia di dolore che vede coinvolti in prima linea bambini innocenti costretti a dire addio troppo presto alla propria infanzia (4,5/5); un'undicenne alla disperata ricerca del proprio padre è la protagonista di SEI COME SEI di M. Mazzucco (3,5/5); la guerra separa famiglie, creando dolore e segreti, ci racconta la Harmel in FINCHE' LE STELLE SARANNO IN CIELO (4/5); asciutto ed essenziale il ritratto che del proprio padre ci ha lasciato Annie Ernaux in IL POSTO (3,8/5); R. Gary mantiene in EDUCAZIONE EUROPEA la propria scrittura asciutta e lo stile leggero nel descrivere con vivacità e realismo il periodo e le vicende legate alla guerra (3,8/5); LA CASA DI VETRO di Mawer rivela le contraddizioni, i tradimenti e i drammi di un gruppo di persone travolte dalla guerra (3,5/5); malinconico è il ricordo che G. Swift ci dà di UN GIORNO DI FESTA, memorie d'amore e perdita che fanno sentire la loro suggestione dopo tanti anni (3,8/5);  storie di periferia romana, di delusioni e voglia di riscatto, sono quelle raccontate nell'esordio letterario di Marco Bocci in A TOR BELLA MONACA NON PIOVE MAI (3,8/5); BELLA MIA di Donatella Di Pietrantonio si sofferma sul trauma vissuto da chi è sopravvissuto al terremoto de L'Aquila del 2009 (4/5); Covacich ci dice DI CHI E' QUESTO CUORE attraverso frammenti di storie, di pensieri e punti di vista circa il vivere quotidiano (4/5); una storia delicata e forte insieme, in cui la protagonista, tra macerie e calcinacci materiali e interiori, deve imparare a dire ADDIO FANTASMI (4,5/5); la vita scriteriata de IL FASCIOCOMUNISTA Accio Benassi (2/5).

In questa sezione, le letture belle sono davvero molte, capaci di farmi sorridere, emozionare, riflettere, e per citarne alcune, dico Volo di paglia, Canto della pianura, Stoner, Addio fantasmi, ma tra tutte mi sento di dare il 1° posto a un libro che ho scoperto "da sola" e che mi ha fatto piacere conoscere:

RECENSIONE

LIBRI LETTI: 19

THRILLER

La protagonista di SEGRETI SEPOLTI di L. Unger scopre che la propria vita finora è stata un cumulo di bugie (3,8/5); magnetica e surreale la storia, ricca di suspense, narrata in LISSY da L. D'Andrea (4/5); con quali CATTIVE COMPAGNIE si è invischiato il marito di Kate Grey, che da un anno è vedova inconsolabile? (R. Newman, 3/5); K. Zan ci lascia entrare nell'incubo vissuto da ragazze rapite e sul DOPO, una volta uscite (3/5): in LA CULLA BUIA Sophie Hannah affronta un argomento spinoso, quello delle morti in culla (3/5); emozionante ELLIE ALL'IMPROVVISO in cui L. Jewell tratta il doloroso tema di un'adolescente scomparsa in circostanze misteriose e di una madre distrutta che, da quella tragica sparizione, non s'è mai ripresa (5/5); A. Grassi con le sue SCARPE SCARLATTE ci immerge in un intrigo fatto di hackers, associazioni contro la violenza sulle donne e traffico di rifiuti (4/5).

Per la tensione sempre alta e le emozioni vivide trasmessemi, dichiaro che... the winner is:


RECENSIONE
LIBRI LETTI: 7.



NOIR/POLIZIESCO/GIALLO

miglior libro in questa categoria
Un caso complesso e spinoso aspetta l'ispettore Traversa ad Acireale, in QUATTORDICI SPINE di R. Russo (4/5); LO SCANDALO MODIGLIANI di Follett è una piacevole "caccia al tesoro" collocata nel mondo dell'arte (2,8/5); De Giovanni ci fa conoscere LE PAROLE DI SARA, noir con una protagonista femminile tanto caparbia quanto sola (4/5); scorbutico, "cannaiolo", sempre di cattivo umore, sarcastico e manesco, ma anche molto bravo nel risolvere i casi più difficili; non si può non amare Rocco Schiavone in PISTA NERA di a. Manzini (5/5); APPUNTAMENTO ALL'OBITORIO, del mio concittadino M. Valente, si è rivelato un giallo appassionante che ruota attorno ad un inspiegabile omicidio che nasconde fitti collegamenti con il mondo militare (4/5); è un poliziesco tinto di noir scritto con una penna magistrale LA PIETRA DI LUNA di Wilkie Collins, che con una narrazione fluente e minuziosa ci descrive un'Inghilterra in Età Vittoriana che si muove tra l'ironico e il melanconico (4,5/5); la magia misteriosa del  Salento si mescola con i lati più oscuri dell'animo umano in PIZZICA AMARA di G. Genisi (4,5/5).

LIBRI LETTI: 7.

NARRATIVA FANTASTICA


Nel mondo fantastico de LA PRINCIPESSA DEGLI ELFI di L. Oliviero il Bene è sempre in lotta contro il Male (3,5/5); LASCIA DIRE ALLE OMBRE di Jess Kidd mi ha incantata con la sua
atmosfera mystery e una storia nera e "magicamente surreale", sovrannaturale eppure tanto umana, che porta allo scoperto ciò che si nasconde nel cuore dell'uomo (5/5); altrettanto piacevole è stata la lettura del fantastico ed enigmatico mondo creato dalla penna di J. Carroll in IL PAESE DELLE PAZZE RISATE, che infatti si prende l'oro (5/5); SC E LA MALEDIZIONE DEL TERZO OCCHIO è l'articolato mondo magico creato da Emanuela Molaschi (2,8/5); amore e licantropia sono gli ingredienti fondamentali di WOLVES COAST di O. Calcagnile (3,5/5); fantasia e realtà sono il mix alla base di DEVORA di F. Buso che, partendo dalla "maledizione dei Templari", narra le esistenze avventurose di due donne eccezionali (4/5); in questa categoria inserisco anche PSICONAUTA di M. Degano, che ci catapulta in un prossimo futuro in cui si sperimentano i poteri della mente umana (3,5/5).

LIBRI LETTI: 7.


RACCOLTE/RACCONTI

LE STREGHE DI ATRIPALDA (T. Lorenzo) sono 14 racconti sullo sport che mettono in luce le
RECENSIONE
passioni e i sentimenti, le speranze e le delusioni, le sconfitte e le vittorie di persone "normali" (3,8/5); 500  CHICCHE DI RISO sono 500 battute scherzose con cui A. Pagani diverte e intrattiene piacevolmente il lettore col suo sano umorismo (3,5/5); in FERMO! CHE LA SCIMMIA SPARA. D. Cintolesi trascina i suoi lettori in storie di violenza, mescolando pulp, horror, noir, conditi con una vena di "macabra ironia" (3,8/5); Imma Pontecorvo attraverso NICO E IL FANTASTICO MONDO DEL MARE ci ricorda che tutti abbiamo delle paure e per affrontarle a volte serve la motivazione giusta (3,5/5); Silvia Del Lorenzis condivide con i lettori pensieri e riflessioni IN EQUILIBRIO SUI BORDI DELL'ANIMA (3,8/5).

LIBRI LETTI: 5.


ROMANZO DI FORMAZIONE

LA BANDA DEGLI SFIGATI di A. Tufano ci insegna ad andare oltre i pregiudizi perseguendo ideali di giustizia e solidarietà (3,5/5);  un'estate particolare è quella di una ragazzina impegnata a barcamenarsi tra i propri piccoli problemi e quelli, più grandi, degli adulti (TINA di A. Torino, 4/5); Galiano ci emoziona con le vicende di Gioia, adolescente "intraducibile" e protagonista di EPPURE CADIAMO FELICI (4,5/5).

LIBRI LETTI: 3.



NARRATIVA ROMANTICA

L'amore è un folle, folle sentimento: parola di STORIA DI UNA SFIGATA QUALSIASI di V. Alvisi (3/5); meno godibili del previsto le strambe  DISAVVENTURE DI MARGARET di C. Schine (2,5/5); UNA NOTA NEL CUORE di I. Mossa punta sul connubio magico tra una dolce storia d'amore e il potere della musica (3/5).

LIBRI LETTI: 3.

FICTION STORICA


Un giovanotto vanesio e volubile stringe un patto singolare con un anziano, che gli chiede di abbandonarsi ai piaceri della vita (IL TESCHIO E L'USIGNOLO, M. Irwin, 3,5/5); suggestivo il ritratto che ci dà Simone Censi di Mastro Titta ne IL GARZONE DEL BOIA (4/5).

LIBRI LETTI: 2.



SAGGISTICA

Breve ma interessante saggio di Paolo Jachia, che ripercorre in maniera cronologica la carriera di
CLAUDIO BAGLIONI. UN CANTAUTORE DEI GIORNI NOSTRI 1967-2018, analizzandone i testi più significativi (4,8/5); non mi ha convinto al 100% TERRONI di Pino Aprile sulla questione del Meridione quale vittima degli invasori venuti dal Nord (a cominciare dai Savoia nel 1861, 2/5)

LIBRI LETTI: 2.



AUTOBIOGRAFIA

BUIO E LUCE. Alzate gli occhi al cielo di Fabio Salvatore testimonia di come nella sofferenza si possa riscoprire la forza della fede (4/5); commuove e tocca profondamente la testimonianza di un sopravvissuto all'Olocausto, il BAMBINO N. 30529, Felix Weinberg (4/5).

LIBRI LETTI: 2.


NARRATIVA DISTOPICA

L'inquietante società maschilista immaginata dalla Atwood in IL RACCONTO DELL'ANCELLA mette i brividi (3,8/5).

LIBRI LETTI: 1.

Totale pagine lette da gennaio a giugno: 14511 (circa)
Totale libri letti da gennaio a giugno: 58

mercoledì 3 luglio 2019

Segnalazioni editoriali (giugno/luglio 2019)



Alcune segnalazioni da diverse realtà editoriali.


È in libreria il romanzo "I Cancelli del Cielo - Lughe de Chelu" di Giovanna Mulas, edito da AG Book Publishing.
122 pp
15 euro
LINK


Un’autobiografia in chiave di romanzo, un manifesto contro il femminicidio.
Questo romanzo, pubblicato per la prima volta nel 2003 col titolo "Lughe de chelu (e jenna de bentu)" e arrivato in terza edizione negli Stati Uniti, è un'autobiografia in chiave di romanzo, manifesto dell'Autrice contro la violenza sulle donne. Le è valso una prima candidatura per l'Italia al Premio Nobel per la Letteratura.
Giona Demura, divenuta da anni Suor Maria dell'Eucarestia, era un tempo una scrittrice di grande successo e pluripremiata, la cui esistenza è stata sconvolta quando, dopo il divorzio, l'ex marito ha tentato di ucciderla. La notizia che il suo più grande amore del passato, mai dimenticato, è in punto di morte la spinge a correre al capezzale dell'uomo e a ritrovare i propri figli.
Tra la magia e la realtà di un'isola selvaggia e dolce come la Sardegna, la storia di un passero con le ali d'aquila destinato a morire "dentro" per rinascere, finalmente, alla vera vita.

L'autrice.
Giovanna Mulas è nata a Nuoro nel 1969. È membro onorario della Giornalisti Specializzati Associati (GSA), Milano; membro del World Poetry Movement (WPM); pluriaccademica al merito; tradotta in cinque lingue. Ha vinto numerosi premi letterari internazionali, tra i quali il Premio Internazionale per l’Arte e la Cultura Giosuè Carducci, Roma (2008); il Premio Mimosa d’Argento-Donna Sarda dell’Anno (2009); il Premio alla Carriera (Corona d’Alloro) dalla Regione Sicilia e l’EuropClub (2010); il Premio Internazionale alla Cultura dalla Città di Ostia (2011).
Ha pubblicato, ad oggi, oltre venti libri tra narrativa, poesia e saggistica.
Nel 2011 ha presenziato, ufficialmente per l’Italia e prima artista sarda nella storia dell’evento, al Festival Internazionale di Poesia di Medellín.
Nel 2012 le è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Lettere.
Nel 2013 la Giuria del prestigioso Sirmione Lugana / Circumnavigarte ha voluto onorarla col Premio Arte & Cultura.
Nel 2014 l’Accademia Internazionale Costantina di Arte & Cultura, in occasione dell’annuale Gran Galà di Natale, ha premiato il suo lavoro al Ministero della Difesa.
Nel 2015: nello storico Palazzo San Bernardino, a Rossano Calabro, è stata onorata col Riconoscimento Speciale “All’Impegno Civile e Culturale”; nell’affascinante cornice dell’antico Protoconvento Francescano di Castrovillari, è stata Testimonial del Focus Sardegna legato al I Festival Antropologico dei Popoli – XI Festa delle Culture.
Nel 2016 è stata onorata, presso il Centro Espositivo Elsa Morante in Roma EUR, col Premio Donna D’Autore per la Letteratura.
È stata designata al Titolo Onorifico di Dama dall’OSJ: Ordine Cavalleresco dei Cavalieri di Malta.
Già direttore dei periodici di poesia "Isola Nera" (in lingua italiana) e "Isola Niedda" (in lingua sarda), è stata direttore artistico degli stages di Scrittura/Teatro al Castello di Govone, Piemonte.
Ha ricevuto più volte la candidatura per l’Italia al Premio Nobel per la Letteratura.





"Come sciacalli senza cuore" di Alberto Alessi non è soltanto uno spietato atto d'accusa contro il fenomeno dell'editoria a pagamento, ma una critica sociale di ampio respiro.
12,33 euro


Il 5 aprile del 1994, il giorno della morte di Kurt Cobain, cinque persone che con la letteratura hanno poco o niente a che fare, decidono di fondare una casa editrice. 
La loro strategia è semplice: chiedere agli autori di pagare per essere pubblicati. 
Il sistema funziona, gli scrittori accettano e sembrano pure essere dotati di talento, le vendite vanno a gonfie vele, ogni libro, che sia un saggio, un thriller, un romanzo epistolare, diventa un caso editoriale. Purtroppo, ogni volta che un autore riesce a trasformare il proprio sogno in realtà, ovvero il proprio manoscritto in libro, muore.

Superando la struttura e la narrazione convenzionali, l'autore compone la trama come un mosaico, alternando la classica narrazione a frammenti di opere, articoli di giornale, lettere, recensioni, verbali di polizia ecc.

L'autore.
Alberto Alessi è nato a Castelfranco Veneto nel 1984; laureato in Lettere e filosofia all'università di Padova, suona e canta nel gruppo rock "L'Amor violento". Ha pubblicato "Due novelle rock'n'roll" (Lettere Animate, 2015), "In basso, agli inferi" (Montag, 2017). E' un fervente anarchico.




Passiamo alla prima uscita del mese di luglio di Butterfly Edizioni, l'attesissimo terzo volume della serie Promises: L'ultimo respiro (Promises series Vol. 3) di Alessia D'Oria.

Butterfly Edizioni
Collana: Digital Emotions
Genere: Romance
Prezzo: 2,99 € ebook
16,00 € cartaceo
Data di uscita: 2 luglio 2019
In due anni di lontananza, Vincenzo De Luca è diventato un uomo spietato. Si è macchiato di orrori e non è più disposto a donare il suo cuore, ormai compromesso, all'unica donna che abbia mai amato. Angela è diventata proprietà dei Volpe, è segregata in casa da suo padre - capo clan mafioso avversario dei De Luca - ed è costretta a un matrimonio combinato. I due giovani si appartengono ma una storia tra loro sembra impossibile. 
L'unica soluzione per sopravvivere è odiarsi ed essere nemici per dimenticare ciò che provano l'uno per l'altra.
Per convincersi che non le fa più effetto e ottenere potere nel suo clan, Vincenzo rapisce Angela, ma la loro corazza, fatta di anni di silenzio e rancori, è pronta a disintegrarsi di fronte a una sola carezza. 
Nonostante le ferite, il loro legame è forte e l'amore predomina sul dolore. 
Questa volta è una promessa: o vivranno insieme o moriranno insieme; perché quando si prova un amore così grande, non c'è alternativa che combattere contro tutto e tutti.



Termino col il romanzo noir Le porte della notte dell'autrice Maria Masella (Fratelli Frilli Editori).

208 pp
14.90 euro
Terza indagine per la coppia formata da Teresa Maritano e Marco Ardini dopo l'ottimo successo dei precedenti "NESSUN RICORDO MUORE" (2017) e "VITTIME E DELITTI" (2018).

La brava e prolifica scrittrice genovese Maria Masella, in attesa del 19° giallo autunnale con protagonista il commissario Antonio Mariani, ritorna con la terza indagine noir di Teresa Maritano e Marco Ardini.

È l’inizio dell’estate e Teresa Maritano è a Celle Ligure con Paola, la bambina di cui ha ottenuto l’affido. Dovrebbe essere una breve vacanza, ma durante una breve gita a Varazze Teresa nota un dettaglio che darebbe un senso a quanto le era stato raccontato nel febbraio precedente da Rolando, quando era andata a chiedergli informazioni sul mobiletto ritrovato nella bottega di Borgo Incrociati in cui era stato ucciso Remo Valsi. 
Quel dettaglio permetterà al commissario Marco Ardini di ricostruire il suo passato e di capire cosa gli era successo realmente? Teresa esita a comunicargli quanto ha saputo e visto, ma quando scopre altri inquietanti elementi non ha scelta. 
Deve informarlo perché non ha gli strumenti indispensabili per continuare da sola. Deve informarlo anche se farlo sarà perdere la serenità perché il suo legame con Marco è uno di quelli che fanno soffrire. 
Insieme dovranno ricostruire una storia lacerata da silenzi e omissioni, mentre lui si perderà nei suoi incubi, mentre nuovi eventi li costringeranno ad agire in fretta per evitare ulteriori vittime. Per evitare che si aprano le porte che tenevano lontana la notte.

martedì 2 luglio 2019

Recensione: VOCI SOFFOCATE di Beppe Quintini



A Cimego, un paesino in provincia di Trento, la polizia è sulle tracce di un killer spietato che va assolutamente individuato e fermato.
E' Natale ma l'atmosfera di festa e magia è disturbata dal sangue che sporca la neve che scende ad imbiancare il paesaggio, che sta perdendo il proprio incanto a causa di una mente diabolica e astuta che sta mietendo vittime seguendo rituali macabri e terribili. 



VOCI SOFFOCATE
di Beppe Quintini



Ed. Fanucci
536 pp
«Stanotte ho ucciso...»
Una pausa.
«...Un uomo e una donna.»

Queste sono le agghiaccianti parole, pronunciate dalla voce di un Individuo sconosciuto in una mattina dal freddo pungente, che si sente sussurrare un frate francescano - frate Gioele -, seduto nel confessionale della chiesa di Cimego, in cui è stato mandato dal proprio ordine religioso.
A questa tremenda confessione (comprensiva anche dei nomi delle vittime) segue una frase enigmatica: «La salvezza del prossimo è più vicina di quanto pensi. Non sta in cielo ma in terra».

La spaventosa confessione si conclude con un violento colpo alla nuca che ferisce gravemente il frate e permette all'Individuo di fuggire senza essere visto.

Il lettore, però, prima di arrivare a quello che è l'inizio di un'indagine molto complessa, conosce una giovane donna, affascinante e in cerca di avventure amorose: Gisele Blanchè, che si infatua del barman Marco, intraprendendo una relazione con lui. Scopriamo, qualche pagina dopo, che la bella francese è sposata con un noto fotografo, Olivier Fontain.

La coppia è la prima doppia vittima che cade nelle mani sanguinarie del killer, chiamato misteriosamente l'Individuo, dallo sguardo attento e glaciale, il sorriso diabolico, che sa come restare "invisibile" col suo passo felpato, silenzioso e il cappuccio sulla testa a coprirgli parte del volto.

Quando la polizia giunge sul luogo del delitto, in seguito alle informazioni fornite dal povero frate in ospedale, scopre una scena tra le più efferate mai viste, che mette alla prova anche gli stomaci più forti; è evidente come l'assassino sia un calcolatore intelligente che non lascia nulla al caso e, a modo suo fornisce alla polizia degli indizi per arrivare a capire alcuni dettagli molto rilevanti, che se compresi, possono aiutare a fermarlo.

Il punto, ovviamente, è che i significati di questi indizi non sono affatto espliciti, anzi, vanno interpretati, collegati tra loro, insomma richiedono tutta l'attenzione e l'acume possibili.

E non sono molti a poter assumere quest'incarico con la ferma speranza di portarlo a termine; la polizia lo sa ed infatti chiede la collaborazione di un ex-poliziotto tra i più esperti e stimati degli ultimi anni:  Mathias Novari, che dovrà affiancarsi all'agente Marina Bruni.

La prima volta che incontriamo Mathias, non ricaviamo l'impressione di un un uomo forte e che sa il fatto suo, tutt'altro: è in uno stato di apatia e depressione, frutto della recente sospensione dal servizio  in seguito ad un drammatico episodio che gli ha tolto non solo l'amore per il proprio lavoro, ma anche la gioia di vivere. Fatti drammatici nei quali è stato coinvolto un bambino innocente, del cui triste destino Novari si addossa ogni colpa (e che sono stati causa del suo allontanamento dalla polizia).

Ma non c'è tempo per i piagnistei, il killer continua a colpire e va fermato, così Marina - donna tenace e affascinante. molto professionale, che ha saputo farsi strada in una realtà lavorativa popolato da uomini, affrontando a testa alta pregiudizi e battutine - si ritrova a dover lavorare su questo caso difficilissimo contando, in particolare, sul giovane collega Luca Freschi (esperto in tecnologie informatiche) e sulla new entry, l'ex-poliziotto Novari, appunto.

Inizialmente tra i due si respira un'aria di tensione: Novari, dietro la sua barba lunga che lo rende impenetrabile e i suoi atteggiamenti supponenti e "da professore", non si attira le simpatie di Marina, che già di suo è diffidente e riservata, soprattutto col "sesso forte".
Ma l'urgenza del caso e la consapevolezza, da parte di entrambi, di avere accanto un partner più che competente, li aiuterà ad abbattere ogni barriera e a collaborare spalla a spalla, dandosi fiducia l'un l'altro; lo stesso Luca, timido e convinto di non essere mai all'altezza, avrà modo di ricredersi su se stesso, mettendo a frutto il proprio ingegno, che risulterà molte volte indispensabile.

Le scene che descrivono i momenti degli omicidi sono crude e minuziose, ti danno la sensazione di essere lì nella stanza degli orrori, dove l'Individuo, con tutta la calma e la fredda lucidità che gli appartengono, svolge con maniacale attenzione i propri rituali, che comprendono lunghi attimi di terrore e dolore acuto per le povere vittime, le quali arrivano alla morte pregando che essa giunga presto, pur di liberarli dalle sofferenze causate dalle torture del loro miserabile assassino.

«È una strana sensazione, vero? Cercare di urlare e non riuscirci. A volte non riesci a causa del dolore, altre ancora è il terrore a strozzarti le corde vocali. O una lingua tra due lame affilate pronte a reciderla.»

L'obiettivo di quest'omicida non è "semplicemente" la morte dei prescelti, ma è una vera e propria vendetta con lo scopo, secondo la sua mente contorta, di purificare il mondo dalla presenza di gente ignobile; eh sì, perchè agli occhi dell'Individuo, queste persone hanno le loro colpe da espiare e vanno punite come meritano. Come hanno provocato del male in passato, così adesso ne ricevono il "contraccambio".

«Credo invece che il nostro uomo uccida spinto da un’irrefrenabile voglia di giustizia. Un motivo personale, forse la missione di ripulire la società da una certa categoria. Credo perfino che voglia essere fermato.»

Che ci sia dietro gli omicidi questa sorta di "missione", Novari e Marina lo intuiscono gradualmente e mettendo al posto giusto tutti i tasselli, aiutati da importanti dettagli "letti" sulla scena del crimine, in cui c'è sempre la firma del suo "compositore", termine non casuale in quanto l'Individuo monta su un "teatrino" in cui dissemina  particolari tanto inquietanti quanto raccapriccianti: pentagrammi disegnati con un "pennello" e un "inchiostro" molto speciali con su indicate delle note, per le quali chiaramente l'uomo ha usato "oggetti" particolari che suscitano repulsione e orrore.

Insomma, i nostri poliziotti hanno da lavorare e da scervellarsi per cercare di capire cosa vogliano dire questi dettagli intrisi di sangue e le parole che l'assassino rivolge al frate nel confessionale ogni volta che ha commesso l'omicidio.

C'è un modo per arrivare a lui e, ancor più, per arrivare sulla scena del prossimo crimine prima che esso abbia luogo e che un'altra vittima sia trucidata senza pietà? 

"Voci soffocate" è un thriller in cui si respira tensione e la suspense è palpabile dalle prime pagine; ogni particolare è inserito al posto giusto ed incastrato con gli altri magistralmente, così da creare una sorta di spaventoso "spartito musicale" che va letto e compresso con la chiave giusta.
Novari e Marina devono cercare di capire cosa spinga il killer a riprodurre di volta in volta la medesima modalità nell'ammazzare le proprie vittime, le quali sono frutto di una scelta ragionata...

Chi sono, per l'assassino, le persone che meritano di morire in quel mondo, e perchè? Forse ci sono episodi del loro passato che le accomunano o le avvicinano all'Individuo?

Spesso un'azione malvagia compiuta negli anni della giovinezza, commessa per incoscienza e con una dose di cattiveria gratuita, può trascinarsi dietro le proprie nefaste conseguenze, che magari arriveranno anni dopo, ma arriveranno di certo.

La serrata caccia all’uomo che sta insanguinando la provincia trentina si intreccia con l’oscura abitudine di un borioso e prepotente senatore a Roma, ma intuire il filo rosso che lega vari personaggi e ambienti non significa arrivare immediatamente alla verità, tutt'altro: sembra sempre che tutto sia confuso e inafferrabile.
Eppure i due colleghi sono convinti che la verità debba celarsi da qualche parte e che prima o poi emergerà in modo inequivocabile.

«Per quanto una persona possa impegnarsi a tenere nascosta la verità, si deve rassegnare al fatto che è solo questione di tempo.»

Il ritmo è davvero serrato, la tensione sale quando capiamo che l'assassino è nuovamente all'opera con i suoi strumenti di morte, e a noi lettori non resta che sperare che Mathias e Marina riescano a dipanare la matassa e ad acchiapparlo in tempo.

Mi è piaciuto tutto di questo romanzo, a cominciare dall'ambientazione: Madonna di Campiglio, il paesino di montagna, il freddo gelido, la neve che copre tutto di bianco ma questa purezza è sporcata dal sangue orribilmente versato, e così pure il fatto di essere nel periodo natalizio, che solitamente si collega ad un'atmosfera di pace e serenità e invece...

Mi sono piaciuti i due protagonisti Mathias e Marina, più simili di quanto non credano e forse proprio per questo all'inizio non vanno molto d'accordo; entrambi hanno delle ferite nel corpo e nell'anima che impediscono loro di fidarsi del prossimo, di lasciarsi andare, di pensare che c'è posto anche nella loro vita per l'amore e la felicità; questa sfiducia li spinge a dedicarsi totalmente all'indagine, perchè in fondo "Il lavoro è il miglior antidoto alla tristezza".
Due persone fondamentalmente sole e tristi che potrebbero trovare l'uno nell'altra la giusta motivazione per tornare a vivere con più consapevolezza e serenità.

Il clima di amicizia e stima professionale e umana che si instaura tra loro e con l'agente Luca, il lavorare in sinergia e partendo ciascuno dalle proprie abilità, è un punto di partenza importante per affrontare con successo l'indagine.

Ho trovato che tutta l'architettura narrativa regga in piedi splendidamente, che ogni tassello trovi il suo spazio in maniera coerente; trama avvincente, colpi di scena che via via svelano ulteriori particolari e creano sempre maggiore tensione, invogliando il lettore a procedere nella lettura.
Per quanto i dettagli degli omicidi siano inevitabilmente crudi (magari non a tutti i lettori possono piacere), essi non sono messi lì a caso, tanto per far scorrere fiumi di sangue, ma hanno tutti un senso e ci dicono qualcosa della mente criminale che ne è l'artefice.
Trovo sempre interessante che si scavi nella vita dell'assassino: nel nostro caso, dietro tutto quell'odio, quella lucida follia e quell'aberrante malvagità, c'è comunque un uomo che, a sua volta, ha subito qualcosa di orribile, e arrivare a conoscere l' "origine del male" è fondamentale per poter fermare la carneficina in atto.

Non posso che concludere consigliando questo thriller a tutti gli appassionati del genere (e non solo a loro, certo): io l'ho trovato scritto molto bene, con una trama articolata e dinamica, personaggi delineati in modo chiaro e sviluppi sempre interessanti. 
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