venerdì 7 novembre 2025

Recensione: LA LETTERA NASCOSTA di Ruth Saberton

 

Una giovane vedova si rifugia in una località sperduta della Cornovaglia per affrontare il proprio dolore in solitudine.
L'inaspettato ritrovamento di un diario scritto quasi un secolo prima, e la conoscenza di una travagliata e travolgente storia d'amore, l'aiuterà a cambiare prospettiva sul proprio presente e sul futuro che ancora l'attende.



LA LETTERA NASCOSTA
di Ruth Saberton



Ed. Newton Compton
trad. E.Farsetti, G. Lupieri
384 pp
Chloe Pencarrow ha da poco perso il proprio amato marito Neil, a causa di una leucemia.
Incapace di concepire un vero e proprio ritorno alla vita senza di lui, decide di rifugiarsi a Rosecraddick, una remota località della Cornovaglia (zona da cui proveniva Neil), prendendo casa in una ex-canonica che si affaccia sul mare.

È pieno inverno, il Natale è alle porte ma attorno a lei c'è una natura selvaggia, affascinante sì ma anche solitaria e un po' lugubre, soprattutto se si tiene conto del fatto che la canonica è accanto al cimitero.
Ma la pace e il silenzio sono ciò di cui Chloe è alla ricerca: non vuol vedere gente, non vorrebbe neppure rispondere alle insistenti telefonate dei famigliari; desidera solo trascorrere le giornate pensando al suo grande amore perduto, da sola.

Perché lei ormai è sola.
Senza il suo Neil non si sente in grado di essere felice, e anzi non crede di averne il diritto: lui è chiuso in una bara, come potrebbe allora lei trovare ancora delle ragioni per ridere, coltivare hobby, vedere gente...?

Ad oggi, non riesce neppure a lavorare, né come insegnante né come pittrice, professioni che ha sempre amato ed esercitato con passione e talento.

E se questo suo isolamento a Rosecraddick si trasformasse in un nuovo inizio? Un posto nuovo per una nuova versione di sé. Un posto da cui ricominciare a riaffacciarsi alla vita.


Nonostante si convinca di cercare la più completa solitudine, anche in una località desolata come quella è possibile conoscere gente interessante...

Ed infatti, ben presto, Chloe fa amicizia con la reverenda Sue (simpatica, solare e molto affabile) e conosce Matt Enys, un giovane e piacente docente universitario che lavora per una Fondazione impegnata nella restaurazione dell'antico castello di Rosecraddick, in cui ha vissuto un poeta di guerra, molto noto in quella zona della Cornovaglia: Kit Rivers.

Attraverso le sue poesie e la sua storia, Chloe ha modo di avvicinarsi alla tragedia della Grande Guerra, a tutta quella generazione perduta di uomini (e anche donne), molti dei quali giovanissimi, le cui esistenze sono state distrutte dal sanguinoso conflitto: chi non ha perso la vita sul campo di battaglia, ha comunque perso tanto altro, pur tornando vivo a casa ma con il corpo, la mente e l'anima ormai martoriati e segnati per sempre da un'esperienza logorante e oltremodo traumatica.

Un giorno Chloe, nel sistemare la mansarda per farne uno studio per lavorare (ha accettato un lavoro come pittrice e, pur sentendosi insicura, freme all'idea di prendere in mano fogli, matite e pennelli), fa una scoperta che cambierà il suo soggiorno in Cornovaglia: sotto la moquette del pavimento di legno, sollevando un'asse, scopre una scatola di latta contenente degli oggetti appartenuti a qualcuno che, in quella mansarda, vi è passato prima di lei.

La scatola contiene, tra le varie cose, un diario scritto da una certa Margaret Hills e risale al 1914; questo incredibile ritrovamento diviene il portale che conduce verso il passato e che permette a Chloe di conoscere la storia d'amore tra Kit Rivers e Margaret Hills.

Dal momento in cui Chloe sfoglia la prima pagina del diario, sia lei che il lettore vengono trasportati ad un secolo prima, restando in quegli stessi luoghi, in quella canonica, in quella magica caletta che conduce al mare.

Margaret è un'adolescente quando, nel 1914, si trasferisce per un periodo indefinito a Rosecraddick, nella canonica (la casa in cui vive Chloe nel presente) del reverendo Cutwell, che è il suo padrino.
Margaret è un'incantevole fanciulla dai folti capelli ricci e rossi, vivace, curiosa; le sue origini sono umili (suo padre è "soltanto" un medico) ma lei mostra un'intelligenza acuta, uno spirito colto e indipendente; ama leggere e crede fermamente nel suffragio universale.
Insomma, ha le idee chiare e una bella personalità, e a rattristarla c'è solo la sua gamba "imperfetta", zoppa, amaro ricordo della poliomielite avuta nell'infanzia. 
Ma la ragazza non si perde in inutili piagnistei e cerca di rafforzare i muscoli nuotando nel bel mare a sua disposizione, ed è proprio durante una di queste sue nuotate mattutine che incontra un giovanotto poco più grande di lei: Kit Rivers.

Kit ha i capelli color dell'oro, una voce profonda e calda, un viso bello, un sorriso sincero, aperto e gentile; aspirante poeta, ha davanti a sé un brillante futuro e, in quanto rampollo di un'ottima famiglia, è destinato a occuparsi del maniero che erediterà; pur non essendo egli uno snob, deve, seppur a malincuore, adempiere le aspettative dei genitori che si aspettano che egli rispetti i propri doveri nobiliari.

Ma Margaret entra nella sua vita stravolgendo ogni piano: giorno per giorno, il sentimento e la passione travolgono i due, che si scoprono perdutamente innamorati.

Kit è consapevole che la sua famiglia non accetterebbe mai un suo matrimonio con una ragazza "povera"
ma il ragazzo decide che non permetterà a nessuno di rovinare l'estate più magica della sua vita. 
La giovane coppia trascorre dei mesi meravigliosi, fatti di passeggiate, poesie declamate, chiacchierate, risate e un amore che sboccia e cresce di giorno in giorno, diventando sempre più forte.

Ma lo spettro terribile della prima guerra mondiale è pronto a sconvolgere qualsiasi progetto, minacciando ciò che il ragazzo ha di più caro. 
Kit sarà costretto a partire per il fronte e, come lui, tanti, troppi giovani, molti dei quali lasceranno sui campi di battaglia e nelle trincee i loro sogni, le speranze, gli amori, gli affetti, il futuro.

Tornerà Kit sano e salvo dalla sua amata Margaret, che è pronta ad aspettarlo anche per anni?

Margaret è convinta, dentro di sé, che se a Kit dovesse accadere qualcosa di brutto, il suo cuore innamorato lo sentirebbe, lo saprebbe.
E quando le notizie dal fronte si fanno drammatiche, il suo cuore pieno di amore continua, imperterrito, a sperare, a cercare, ad attendere.


Leggendo le vicende di Margaret durante il primo conflitto mondiale, il suo amore con e per Kit, le persone che vivevano nella canonica e nel villaggio, tanto Chloe quanto il lettore hanno modo di sbirciare oltre la cortina del tempo e di sentirsi totalmente immersi in quest'altra dimensione temporale, alla quale ci si affeziona immediatamente, tanto da sentirsi quasi "mutilati" quando Chloe giunge all'ultima pagina del diario, che ovviamente non racconta cosa sia successo dopo: cosa ne è stato di Kit e Margaret? 

Chloe e Matt si appassionano sempre più alle vicende del passato, desiderosi di sapere cosa è successo, come ha vissuto Margaret, se ha continuato ad aspettare il suo amore, se lui fu dichiarato morto o meno in azione.
Non solo, ma nel diario vengono menzionate le numerose e preziose poesie che Kit aveva scritto alla sua amata, molte delle quali sono una testimonianza delle brutalità vissute sul campo.
Sarebbe straordinario poter arrivare a quegli scritti, arricchendo così quel po' che si sa sul poeta di Rosecraddick.

Forse Margaret ha portato con sé le poesie del fidanzato? E lei che fine ha fatto? Quanto, come e dove ha vissuto?

Tante domande si affacciano e spingono i due a mettersi sulle tracce di Kit e Margaret, per riempire ogni lacuna, rispondere ai numerosi interrogativi e sciogliere ogni dubbio.

Appassionarsi alla storia d'amore, potente, romantica ma anche tragica, di Margaret e Kit offre a Chloe la chiave per riflettere su sé stessa, su come si sente dopo aver perso Neil, sulla perdita, su come l'amore continui a vivere sfidando il tempo, le distanze, la morte stessa.

È possibile riprendere a vivere - e provare ad essere felici - dopo un lutto doloroso, importante?
Chloe sa che Neil l'amava tanto quanto lei amava lui, e sa che egli la vorrebbe serena, desiderosa di guardare avanti e di ritagliarsi i propri spazi di felicità.

E Matt, così buono, caro e comprensivo, sembra essere stato inviato per lei proprio dal suo Neil, il cui pensiero, la cui voce, l'amore e i ricordi belli condivisi non l'abbandoneranno mai, perché il loro è stato un amore grande e sincero.

La lettera nascosta è un romanzo che mescola sentimenti e storia, è ricco di sequenze riflessive che ci lasciano entrare nei complessi stati d'animo della protagonista e spinge a considerare quanto atroce sia la guerra, ogni guerra, su come distrugga le vite di singoli, di famiglie, di intere comunità e Paesi.
Interessante la nota finale in cui l'Autrice spiega in che modo è stata ispirata nello scrivere la storia d'amore di Kit e Margaret.
Un libro che emoziona, coinvolge, fa riflettere senza essere pesante, pur avendo, in alcuni passaggi, un ritmo più lento, ma nel complesso l'ho molto apprezzato per lo stile, l'ambientazione, la doppia prospettiva temporale (che mi ha ricordato un po' i romanzi della Riley o della Morton, autrici che amo), il tratteggio dei personaggi e quella atmosfera decadente, malinconica e nostalgica che l'attraversa.



"Sotto questi cieli cangianti, e con le onde che si frangono incessantemente là sotto, è come se il tempo si fosse fermato e mi rendo conto della mia insignificanza nel grande disegno del cosmo. Quello che ci sembra più importante qui e ora non è nulla in confronto al mare, agli scogli e al flusso delle maree: siamo soltanto granelli della sabbia del tempo. E anziché colmarmi di disperazione, questo pensiero mi consola ".


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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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