Riuscite ad immaginare di vivere in un luogo in cui non ci sono curve, né sbavature né colori, in cui tutto è dritto, grigio, tendente alla perfezione, dove alle persone è sconsigliata ogni esternazione di emozioni e sentimenti, dove non sono ammesse la creatività, la fantasia, le risate...?
Triste, vero?
Un posto così ha necessariamente bisogno di una rivoluzione, di una spinta gentile ma vigorosa che incoraggi ad immaginare che è possibile aprirsi alla bellezza, ai colori, alla gioia senza per questo perdere stabilità e serenità.
In questa deliziosa storia, una tale rivoluzione ha dei riccioli scuri e lucenti, una pelle color cannella e si chiama Lilì.
LILÌ E LA RIVOLUZIONE A TUTTODRITTOdi Viviana Hutter
"In un luogo lontano, così remoto che nemmeno le mappe più antiche e dettagliate lo avevano mai riportato, si trovava il paese di Tuttodritto. Era questo un luogo singolare, dove tutto era regolato da un’unica legge: la linearità. Nulla in Tuttodritto sfuggiva a questa regola."
Tuttodritto è un paese davvero particolare: domina la drittezza in ogni cosa, luogo, persona.
Tutto è perfettamente dritto: gli alberi, le case, le strade, i capelli degli abitanti; persino le nuvole non assumono quelle forme strane e bizzarre che solitamente si vedono in cielo e fanno sorridere e sognare.
Ad essere precisi, non è che si sorrida molto a Tuttodritto, e al massimo la bocca può formare una linea dritta.
Non sono previste curve di alcun genere, per non parlare dei colori: l’unico colore ammesso è il grigio.
La vita a Tuttodritto è come una infinita linea retta che non ammette cambi di direzione né incroci con altre linee.
Gli abitanti sembrano amare questa linearità che richiama all'ordine, alla stabilità, che non dà spazio al caos e all'anarchia..., ma a ben guardare
"per quanto la loro esistenza fosse tranquilla e priva di rischi, c'era qualcosa di sottile, quasi impercettibile, che mancava, un vuoto..., un'inquietudine che tutti avvertivano, ma che nessuno osava esprimere ad alta voce né tanto meno in silenzio tra sé e sé".
E questa sensazione indefinita è evidente nei volti e nelle movenze delle persone, grandi o piccine che siano: sono privi di gioia, di passione, di sussulti, di entusiasmo e guai a manifestare un'emozione - rabbia, felicità, tristezza... -, si rischiano la disapprovazione e le occhiatacce dei concittadini!
Ma non è così ovunque.
Ci sono anche posti in cui le persone sanno essere gioiose, creative, in cui prendono in mano i colori e i pennelli e con questi attrezzi rallegrano quaderni, panchine, muri, case...
Ad esempio, nel bosco che circonda Tuttodritto si è trasferita una famiglia davvero speciale da cui partirà la rivoluzione di cui Tuttodritto ha urgente bisogno.
Questa famiglia è composta da Enea, Nina e la loro bambina, Lilì.
Enea e Nina sono cresciuti in località in cui si viveva diversamente da Tuttodritto e hanno avuto tempo e e modo di inseguire i propri sogni, di dare sfogo alla fantasia, di assaporare la bellezza presente nei colori, nelle diversità, nelle sfumature, nelle imperfezioni.
Quando un giorno, nel bosco, si imbattono in una bambina piccola piccola dai riccioli scuri e la pelle color cannella, la portano con loro, pensando di poterla crescere a Tuttodritto.
Ma non hanno fatto i conti con la valanga di pregiudizi, superficialità, paura, diffidenza... delle persone attorno a loro, che vedono in quell'esserino una vera e propria minaccia al loro amato ordine.
Quei capelli e quei colori stridono con il grigiore e il piattume in cui è immersa Tuttodritto, che dimostra aperta ostilità nei confronti dei due giovani genitori, i quali sono costretti ad andare via con Lilì, nascondendola nel bosco e vivendo così isolati.
Ma l'isolamento non può fermare il potere dell'immaginazione e infatti la bambina, grazie ai suoi amorevoli genitori, cresce libera di esprimersi come desidera, creando mondi sempre nuovi attraverso l’arte.
Lilì impara che il mondo può essere fatto anche di curve, di domande curiose, di colori sgargianti e tutti diversi tra loro, fosse anche per delle impercettibili sfumature, che ci ricordano come la diversità è bella perché è una risorsa, va rispettata in quanto apre porte e spezza le barriere.Non si può e non si deve puntare alla staticità e all'uniformità ma andare incontro ai cambiamenti con entusiasmo e curiosità.
Lilì è piena di gioia di vivere e desidera trasmettere questo suo modo di vedere il mondo - colorato, vivace, vivo! - anche agli altri, e l'occasione arriva quando un giorno incontra Tobia, un bambino di Tuttodritto.
A lui la bimba insegna a poco a poco la bellezza delle curve, delle spirali, delle forme insolite, il grande potere della fantasia e dell'immaginazione.
Insieme i due cominciano a nutrire il desiderio di mostrare a Tuttodritto quanto può essere bella e arricchente la diversità.
Tobia, timido e insicuro, prende coraggio accanto all'esuberante amica, e insieme decidono di recarsi a Tuttodritto per gettare il seme della rivoluzione, per insegnare agli abitanti di questo paese così statico e sempre uguale, che non esistono soltanto le linee dritte e il grigio e la ricerca della perfezione, ma anche le curve, la luce, i colori.
Come farà la determinata e coraggiosa Lilì, in compagnia del suo amico Tobia, a convincere gli ostili (e impauriti?) abitanti di Tuttodritto che è possibile iniziare un cambiamento che non è solo esteriore, ma soprattutto un cambio di mentalità, un nuovo modo di vedere le cose?
Non sarà semplice perché abbandonare la tranquillità e la solidità di un tipo di vita ordinatissimo e privo di stranezze per abbracciarne uno imprevedibile, fa un po' paura a chi è abituato sempre alla stessa monotonia.
Ma la dolce Lilì, munita di pennelli e tanto amore, troverà la strada giusta per parlare al cuore degli adulti e dei bambini e far sedimentare dentro di loro un nuovo messaggio: non è necessario abbandonare le linee dritte o il grigio, ma capire che queste caratteristiche possono convivere con le spirali, le forme estrose, i colori accesi, insomma è possibile lavorare insieme per rendere Tuttodritto un posto dove tutto è possibile, dove nessuna diversità è rigettata, condannata, emarginata, ma anzi è valorizzata perché porta con sé altra bellezza.
Il testo, scritto da Viviana Hutter - educatrice e formatrice esperta in pedagogia creativa - e impreziosito dalle delicate ed evocative illustrazioni di Emanuele Sponta, ci ricorda, attraverso la rivoluzione coraggiosa intrapresa da una bambina speciale e spontanea, che più che cercare di essere perfetti, è importante essere autentici, sentirsi liberi di esprimere sé stessi, la propria creatività, i propri talenti, e che ogni persona è unica e irripetibile, nessuno è sbagliato per come è, anzi ogni diversità non è che una ricchezza da conoscere, accogliere, apprezzare, amare, e da cui imparare per conoscere altre prospettive e punti di vista.
I temi presenti in questo bellissimo racconto per bambini/ragazzi sono più che mai attuali e meritevoli di attenzione, tanto più all'interno delle famiglie e dei luoghi in cui si fa educazione, in cui è importante insistere su valori ed argomenti come il rispetto per l'altro, l'accoglienza della diversità, l'inclusione, il valorizzare e incoraggiare le capacità individuali, la libertà di esprimersi senza la paura di essere giudicati o scacciati a motivo del proprio modo di essere (che siano caratteristiche fisiche, caratteriali o di altro genere), lo sviluppo dell'intelligenza emotiva, il coraggio di portare gli altri al cambiamento, alla riflessione.
Mi è piaciuto molto il concetto che sta alla base del cambiamento promosso da Lilì: non c'è in lei il rifiuto dei tratti tipici di Tuttodritto, non passa il messaggio che le linee dritte o il grigio sono sbagliati e vanno eliminati, sostituiti da ciò che è curvo, dai riccioli e da tutti gli altri colori.
No, in una città/società/comunità libera, tutti possono coesistere, c'è spazio per ognuno con la propria individualità.
Con il suo linguaggio comprensibile, chiaro ma anche evocativo, capace di stimolare l'immaginazione e la fantasia dei giovani lettori, il ritmo vivace e coinvolgente, i personaggi ben tratteggiati nella loro semplicità, le tematiche affrontate e vicine all'esperienza quotidiana di bambini e ragazzi, "Lilì e la rivoluzione a Tuttodritto” è particolarmente indicato per un pubblico di lettori dagli 8 ai 13 anni e può risultare un testo narrativo davvero utile nelle scuole (primaria e secondaria di primo grado), all'interno di progetti scolastici dedicati all’inclusione, al superamento delle diversità e alla gestione delle emozioni.
Assolutamente consigliato ai giovanissimi ma anche agli adulti-educatori.
«Vogliamo un mondo con tutti i colori!» gridò un altro bambino,
alzando le braccia al cielo.
«Vogliamo un mondo dove ognuno possa essere sé stesso!».
I bambini iniziarono a urlare insieme,
formando un coro di voci squillanti, piene di energia.
«Un mondo nuovo! Un mondo per tutti!».
Ciao Angela, mi piace molto ciò che vuole esprimere questo libro e apprezzo le storie che nella loro semplicità veicolano temi importanti sia per gli adulti sia per i più piccoli... buona domenica :-)
RispondiElimina