Un thriller incentrato su un serial killer che comincia a scrivere un diario prima che la malattia gli cancelli i ricordi dei suoi terribili crimini...
Memorie di un assassino
di Kim Young-ha
Ed. Metropoli d'Asia
trad. A. De Benedittis
100 pp
10 euro
Ottobre 2015
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Trama
Kim Pyŏngsu è un serial killer molto particolare: aspirante letterato e poeta, dopo aver ucciso decine di persone ha un incidente che lo costringe a farsi operare al cervello, evento dopo il quale smette di uccidere per 25 anni.
Lo ritroviamo a settant’anni, ammalato di Alzheimer.
Nella sua mente vive con la figlia adottiva Unhui, e si convince che lei sia in pericolo a causa di un uomo.
Si prefigge come ultima missione da compiere l’eliminazione di quell’uomo, e ciò innesca la memoria degli omicidi compiuti in passato.
Costretto ad appuntare tutti i suoi ricordi ed eventi quotidiani su un taccuino per paura che la malattia li cancelli per sempre, traccia così una sorta di diario su un passato lucido e dettagliato e un presente confuso, sempre più paranoico e allucinatorio.
Grazie a questa debolezza, si metterà sulle sue tracce l’ispettore An, che non si è mai arreso davanti alla lunghissima serie di omicidi insoluti e ha sempre dato la caccia al serial killer...
Nato nel 1968 a Hwach’on, Kim Young-ha approdò a Seoul nel 1980, dopo aver seguito le varie tappe della carriera militare del padre. Con Io ho il diritto di distruggermi (Metropoli d’Asia 2014) ha ottenuto il premio come migliore autore nel concorso Munhaktongne. A quell’opera sono seguiti nel 1997 il romanzo breve Chiamata e nel 1999 Cosa ci fa un morto nell’ascensore che, insieme ai suoi lavori più celebri L’impero delle Luci (Metropoli d’Asia 2013), Fiore nero e Quiz show gli hanno assicurato sempre ottime recensioni. Tradotte in tutto il mondo, le sue opere hanno ispirato film e serie televisive di notevole successo. Memorie di un assassino è il suo lavoro più recente.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz