Classico letto per il mese di agosto.
PICCOLO MONDO ANTICO
di Antonio Fogazzaro
Sullo sfondo dell’Italia risorgimentale, tra la prima e la seconda guerra di indipendenza, si svolge il dissidio amoroso e ideale tra Franco Maironi, un giovane di idee liberali, e Luisa Rigey, una ragazza di modeste condizioni economiche. Franco vive con la nonna, una marchesa che parteggia per il governo austriaco, la quale si oppone al suo matrimonio con Luisa e minaccia di diseredarlo. Franco non le dà ascolto e sposa Luisa. Dopo il matrimonio, dunque, i due vanno a vivere a Oria sul lago di Como, dallo zio di Luisa, Piero Ribera.
Presto emerge tra i due un profondo dissidio, frutto della loro diversità di carattere. Neanche la nascita di una bambina, Maria, che lo zio ama chiamare Ombretta Pipì, sembra placare i loro animi così differenti (contemplativo e idealista lui, pratica e razionale lei) e migliorare il loro rapporto.
E a complicare le cose.. un testamento...
L'autore.
Antonio Fogazzaro (1842-1911) fu uno degli scrittori più discussi dell’ottocento, il primo a narrare i conflitti della nascente borghesia italiana. Venne accusato ora di conservatorismo ora di modernismo, ora di provinciale perbenismo ora di pericoloso erotismo. Tra queste contraddizioni, che finirono per procurargli l’avversione sia della Chiesa sia dei positivisti, videro la luce le sue opere maggiori: Malombra e la tetralogia Piccolo mondo antico, Piccolo mondo moderno, Il santo e Leila.
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le mie impressioni....!! |
Leggere questo romanzo - di cui vidi una delle trasposizioni televisive un po' di anni fa (quella con la Pandolfi, Alessandro Gassman e Virna Lisi) - è stato piacevole, anche se all'inizio ho rischiato un po' di annoiarmi....
Eh sì, perchè l'Autore abbonda con un linguaggio dialettale (veneziano) e, se da una parte questo aspetto rende la narrazione simpatica, vivace, molto realistica, dall'altra non vi nascondo che però facevo fatica a capire tutto....
Ad ogni modo, nel complesso, anche se in alcuni momenti la narrazione procede più lentamente che in altri, è scorrevole e i dialoghi aiutano molto in questo senso.
I personaggi sono molto "pittoreschi", alcuni fanno sorridere (tipo Pasotti e il curato), altri mi inteneriscono, come lo zio Piero e la mamma Teresa.
Insopportabili sia la marchesa-strega, sia quell'impiccione del Pasotti...
Molto romantico e dolce Franco, il suo corteggiamento accennato e tutto il suo comportamento con Teresa.
Mi ha fatto sorridere una cosa che accade ancora oggi, soprattutto in realtà di paese: il paese è piccolo, la gente mormora". tutti sanno tutto di tutti, ma nessuno vuol farlo sapere..
Franco e Luisa sono innamorati ma il loro amore è ostacolato.
Detta così, ricorda un po' Renzo e Lucia o Romeo e Giulietta, ma Piccolo mondo antico ha caratteristiche proprie e ci fa entrare in un mondo a sè, in cui veniamo a contatto con la quotidianità, con i pensieri più profondi, con le lacrime, di personaggi ai quali la vita non sempre ha fatto sconti o concessioni...
Se il titolo ha in sè, infatti, un che di "fiabesco", di lontano e nostalgico, la storia narrata non manca però di sfumature tutt'altro che rosa..
L'amore di Franco e Luisa è sufficiente a renderli felici?
Franco potrebbe aprire le braccia davanti all'eredità che la ricca nonna ha in serbo per lui, ma non lo fa: ama Luisa e il suo amore onesto e forte non ha bisogno dell'approvazione dell'austera nonnina.
E Luisa stessa, per amare Franco, non ha bisogno di nessun altro... se non se stessa...
Eh sì, perchè la nostra protagonista femminile, a livello caratteriale, è più "tosta" del marito; in un certo senso, è anche meno disposta a "mettere da parte" certe convinzioni pur di andare incontro al suo uomo.
La cara Luisa mi ha fatto impressioni diverse: inizialmente simpatia, perchè è una donna forte, determinata, affettuosa ma non smielata, caratterizzata da una certa "indipendenza intellettuale", però via via l'ho trovata "freddina" verso suo marito, il quale però mi sa che della mogliettina non ha comunque capito granchè.
Lui la vorrebbe timida, dolce, devota alla religione... ma lei non è proprio così....
Emerge, pagina dopo pagina, sempre di più
la differenza tra i due coniugi, a livello di pensiero e di approccio alla "questione religione"... e questo si ripercuote anche sull'educazione della figlia,
la piccola Maria: il padre la vorrebbe indirizzare verso gli insegnamenti e le pratiche della religione cattoliche, la madre - con il suo spirito indipendente - preferirebbe che la piccola crescesse sviluppando un senso di giustizia e di bene per il prossimo a prescindere dal sentimento religioso....
Diciamo pure che qui il proverbio "gli opposti si attraggono" ha difficoltà a realizzarsi.
Se poi, a causa di testamenti e intromissioni di altra gente, viene pure meno la fiducia, si va di male in peggio.
Forse la distanza (dovuta alla guerra, siamo negli anni della dominazione austriaca) può aiutarli a ravvivare la fiamma dell'amore sincero che provano l'uno per l'altra?
Forse, ma a volte il destino fa conti diversi dai nostri e il dolore si affaccia con violenza nella vita dei due sposini, che reagiscono in modi, ancora una volta!, opposti....
L'uno trova conforto nella fede, l'altra.... ha una reazione davvero differente, che però non è da condannare perchè ci sono perdite che davvero sono tanto difficili da "gestire", assorbire... e ci si può aggrappare a qualsiasi cosa per cercare di conservare legami che la morte strappa via crudelmente...
Riuscirà l'affranta Luisa a seguire il paterno e saggio consiglio dell zio Piero:
«Sappi che nel Libro del tuo Destino una pagina si chiude, un'altra si apre. Vi è ancora per te un avvenire di vita intensa; il dramma, che tu credevi finito al secondo atto, continua e dev'essere straordinario se Io te lo annuncio»?
Vi rimando la risposta alla lettura del romanzo, affinché possiate anche voi entrare in questo piccolo mondo antico, conoscere questi personaggi tanto diversi ma ben delineati,, che a me hanno suscitato sentimenti e pensieri, anche in virtù delle varie tematiche affrontate dall'Autore e che toccano la sfera, molto intima, di come ciascuno di noi concepisce la vita, la morte e certi ideali.
Con questo classico partecipo alla sfida:
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