******Cercherò di nascondere gli spoiler, ma saranno inevitabili in quanto questo è un prosieguo. *****
Nel primo libro abbiamo conosciuto la bella ragazza dai capelli blu, Karou, che vive nell'affascinante città europea Praga, ha un'amica del cuore, la vivace e dolce Zuzana, ed è bravissima a disegnare mostri, o meglio chimere.
Le chimere, si sa, sono creature in parte animali, in parte umane, alcune dall'aspetto più mite, altre più feroce e Karou fa parte di questo mondo, non solo per via del fatto che è stata cresciuta dal saggio Sulphurus e dalle chimere Sybilis, Yasri, Twiga..., ma anche per un'altra ragione che, chi ha letto il primo romanzo della trilogia, conosce: Karou non è semplicemente una 18enne che vive nel mondo degli umani e contemporaneamente in un altro "magico", che va e viene in varie parti della terra attraverso misteriosi portali sparsi in alcune zone della terra.... No, a questa già singolare situazione si aggiunge un passato che lei aveva in un certo senso accantonato in un angolino dimenticato della propria mente: in un'altra vita Karou è stata la chimera Kirin di nome Madrigal, bella, dolce, coraggiosa e ... innamorata!
Innamorata dell'individuo sbagliato, cioè dell'angelo Akiva, che sappiamo essere anche l'amore impossibile di Karou.
Ma l'amore tra i due non era finito bene, a causa della crudeltà di Thiago, un essere "chimerico" cinico, spietato, dall'orgoglio ferito in quanto Madrigal aveva preferito un abominevole angelo a lui.
Karou e Akiva. Chimera e angelo serafino.
Un
amore impossibile, "maledetto"; un sentimento forte, che ha le sue radici in un'altra vita, che è stato già vissuto, che ha già fatto sperare, sognare, ma anche soffrire e... morire.
Il sogno di un mondo senza più odio e guerre sanguinarie tra angeli e chimere è possibile?
E' da sciocchi sognatori desiderarlo?
In questo secondo appuntamento rivediamo la nostra Karou, separata però dai suoi amici Zuzana e Mik e separata anche dal suo amore, Akiva.
Dopo aver dolorosamente scoperto che quest'ultimo - con i suoi "fratelli" - è stato il responsabile della morte di Sulphurus, Sybilis e di tante altre chimere, la ragazza ha dovuto sforzarsi come non mai per soffocare i propri sentimenti e mettersi al lavoro per resuscitare le chimere morte, in modo da formare un esercito per il cattivo e spregevole Thiago - succeduto al padre, il Signore della Guerra - e intenzionato a continuare, con maggiore crudeltà, la guerra contro gli Angeli, sia colpendo i soldati che i civili.
Sull'altra "sponda" serafina, le intenzioni non sono certo migliori o più benevoli: come in ogni triste e sbagliata guerra, i due opposti schieramenti fanno di tutto per prendere il nemico di sorpresa, colpendo "al cuore", lì dove è più debole, senza pietà, senza rimorso alcuno, ma soltanto con lo scopo di annientare l'altro e di confermare la propria forza.
Con che spirito Karou partecipa e dà il proprio contributo a questa carneficina senza posa?
E Akiva, che insieme a lei aveva sognato e progettato una rivoluzione, che portasse a un mondo senza guerre e sangue, un mondo in cui vivere in pace, in armonia?
Un mondo alternativo in cui potesse essere coltivata la SPERANZA.
Karou significa speranza e su di lei graverà un oneroso compito, che la porterà a farsi carico della responsabilità di salvare delle vite in pericolo e di impedire che altre innocenti vengano distrutte; a correre rischi non saranno soltanto le due contrapposte fazioni ultraterrene, ma lo stesso genere umano.
Ma da soli non è possibile ottemperare a una missione del genere; è necessario avere degli alleati, che accettino e condividano il suo stesso sogno di pace.
Lo stesso Akiva si impegnerà in questo senso, per dare il suo contributo nel fermare secoli e secoli di guerriglie e morte, stanco di essere la "Sventura delle Bestie", l'Angelo distruttore di chimere, e desideroso di dimostrare a Karou che lui è lo stesso Akiva che ha amato Madrigal e che con lei ha spezzato"l'ossicino" della speranza, l'ossicino della "possibilità di scegliere un'altra strada".
Perché ognuno ha il diritto di poter scegliere tra il bene e il male, tra l'odio e l'amore, tra la vita e la morte, tra la disperazione, la rassegnazione e la speranza.
Riusciranno Karou e Akiva, separati e lontani, ciascuno con i propri pesi sul cuore, con i propri timori di non poter ottenere l'amore e il perdono dell'altro, ciascuno timoroso di scoprire che mai ci sarà posto per il loro folle sogno comune...., a combattere la loro personale battaglia?
Come in ogni favola che si rispetti, anche in questa moderna della Taylor, ci saranno ostacoli e prove da superare e antagonisti da contrastare, ma tranquilli, i nostri due eroi non sono nè vili nè sprovvisti dei loro personalissimi "strumenti" per combattere, senza considerare che non saranno soli a portare avanti la loro mission impossible.
In un affascinante Marocco, tra castelli di sabbia popolati da mostri, amici umani e "chimerici" sempre pronti ad aiutarti, con la loro dolcezza, la loro fedeltà e la loro vivacità schietta e travolgente, tra momenti di tenerezza e dolore ed altri movimentati e d'azione, l'Autrice riconferma, per quel che mi riguarda, la sua bravura nel ripresentarci questo mondo fantastico, popolato da personaggi altrettanto fantastici, che amano, odiano, sperano, complottano, piangono e ridono come noi; ne ho nuovamente apprezzato il ritmo dinamico, veloce nei momenti d'azione e di dialogo, e più lento e riflessivo nei momenti in cui si dava spazio ai ricordi, ai sentimenti, ai pensieri dei protagonisti.
Akiva è un bel personaggio, coraggioso, determinato, ma anche tenero nell'espressione dei propri sentimenti; l'ambientazione è tanto affascinante quanto quella precedente, seppure molto diversa.
Il finale è inevitabilmente aperto ma non getta il lettore nello sconforto, bensì gli dona la giusta dose di speranza.
Non c'è niente che cambierei di questa serie, e per ora il risultato di questa lettura è che ho voglia di leggere il resto e scoprire.... "come finisce"!
Attendendo il terzo volume, non mi resta che consigliarvene la lettura.