Settembre è entrato da solo due giorni e, dopo le vacanze estive, sarà di certo un mese ricco di novità editoriali.
In questi momenti mi soffermerò su un'anteprima Sonzogno (collana Bittersweet), di cui avevo parlato qualche tempo fa, ma ve la ripresento oggi visto che si avvicina la data di uscita in libreria; esce infatti il 10 settembre È la vita, Joy di Nell Dunn.
Pubblicato in Inghilterra nel 1967, il libro all’epoca fece molto clamore.
Da questo romanzo, nello stesso anno, Ken Loach ha tratto il film Poor Cow con Carol White e Terence Stamp.
È la vita, Joy
di Nell Dunn
(collana Bittersweet)
128 pp
15 euro trad. M. Magri uscita:
10 settembre 2015
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«Un romanzo crudo, schietto, selvaggio, adorabile» Morning Telegraph
Un personaggio femminile che ancora oggi commuove per la sua tormentata modernità
Un personaggio femminile che ancora oggi commuove per la sua tormentata modernità
Bittersweet riscopre il romanzo cult della Swinging London: i sogni di una ragazza madre tutta rossetto fucsia, minigonna e canzoni anni ’60.
Trama
Londra, anni Sessanta. Joy, detta Fiorellino, porta una finta coda di cavallo bionda, ha gambe magre su scarpe di camoscio dai tacchi alti, il corpo esile, i seni grossi.
Non esce di casa senza le sue ciglia finte e i riccioli alla Cleopatra sistemati dietro le orecchie.
A vederla passeggiare per strada guardando le vetrine, scherzando con le amiche, facendo battute sugli uomini, non si direbbe che la sua è una vita di stenti, costellata di guai.
Si è sposata presto, Joy, con un rapinatore, attratta dall'avventura e dai soldi facili. Invece i soldi un giorno ci sono e quello dopo no.
E quando suo marito finisce in prigione lei, rimasta incinta del piccolo Jonny, è costretta a crescerlo da sola. Eppure Joy non si arrende, anche perché a ventidue anni è ancora troppo giovane per rinunciare all'amore. Allora arriva Dave, di nuovo un poco di buono, così più affettuoso e divertente del marito da farla sentire una regina anche quando se ne stanno soli tra quattro mura a fumare, suonare la chitarra o ascoltare le hit preferite alla radio.
D'altra parte, poco importa che sia Dave il vero amore: quando le cose si mettono male anche per lui, povero cristo, ancora una volta Joy non intende rassegnarsi.
E ora, più di prima, dovrà imparare ad arrangiarsi da sola, tra lavoretti precari, storie di una notte, sogni a occhi aperti, scelte difficili, ma anche la forza e la testardaggine di imparare.
Dalla postfazione di Mariarosa Mancuso: «Con grande bravura, per nulla esibita, Nell Dunn ha un tono per le lettere e uno per i monologhi. Con sapienza e senza retorica affronta le molte scene d’amor materno, Joy e Jonny sono complici, dormono appiccicati, giocano sdraiati sulla moquette, «come aveva visto fare nelle pubblicità». Non capita mai che la scrittrice rubi spazio alla protagonista.»
L’autrice.
Nell Dunn (Londra 1936) divenne celebre con i racconti di Up the Junction (1963) e questo romanzo (1967), entrambi adattati per il grande schermo.
Dalla postfazione di Mariarosa Mancuso: «Con grande bravura, per nulla esibita, Nell Dunn ha un tono per le lettere e uno per i monologhi. Con sapienza e senza retorica affronta le molte scene d’amor materno, Joy e Jonny sono complici, dormono appiccicati, giocano sdraiati sulla moquette, «come aveva visto fare nelle pubblicità». Non capita mai che la scrittrice rubi spazio alla protagonista.»
L’autrice.
Nell Dunn (Londra 1936) divenne celebre con i racconti di Up the Junction (1963) e questo romanzo (1967), entrambi adattati per il grande schermo.