Buon sabato, cari lettori e amici!
Anche oggi vi propongo una breve recensione su un libro piccolo - per il quale ringrazio Emma Books per la copia digitale in omaggio - ma molto carino e, perchè no?, utile a chi voglia approcciarsi all'ampio universo dei vegani ^_-
SVEGAN
Ricette d'amor vegano con una storia intorno
di Barbara Solinas
Ed. EmmaBooks
FORMATO: M
PREZZO: EUR 2,99
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Chiara e Stefano si piacciono; sin dai primi incontri sentono una sorta di alchimia che scorre tra loro, fatta di sguardi e piccole battute non troppo audaci.
E se a un'ipotetica lei (Chiara, appunto) piace da morire un lui che fino al giorno prima mangiava proteine animali per poi rivelarsi Svegan dal giorno alla notte... che si fa? Come ci si comporta?
Del resto si sa: cibo e amore vanno spesso di pari passo; quanti di noi non hanno mai sentito l'espressione "prendere qualcuno per la gola" (non nel senso di strozzarlo, si capisce)?
Molte storie nascono a tavola, tra un bicchiere di vino e un appetitoso brasato, e cucinare è senz'altro un atto d’amore che può, in certi casi, diventare una vera e propria dichiarazione.
Ma quando è proprio il cibo a delimitare un solco di incompatibilità tra due persone che si piacciono, riconciliarle può non essere così automatico...
E se a un'ipotetica lei (Chiara, appunto) piace da morire un lui che fino al giorno prima mangiava proteine animali per poi rivelarsi Svegan dal giorno alla notte... che si fa? Come ci si comporta?
Del resto si sa: cibo e amore vanno spesso di pari passo; quanti di noi non hanno mai sentito l'espressione "prendere qualcuno per la gola" (non nel senso di strozzarlo, si capisce)?
Molte storie nascono a tavola, tra un bicchiere di vino e un appetitoso brasato, e cucinare è senz'altro un atto d’amore che può, in certi casi, diventare una vera e propria dichiarazione.
Ma quando è proprio il cibo a delimitare un solco di incompatibilità tra due persone che si piacciono, riconciliarle può non essere così automatico...
Ma ecco che quando l'interesse reciproco comincia a farsi sentire, spunta un "problemino" tra i due.
Stefano è Vegano!
L'autrice, con l'espediente di una voce narrante fuori campo, ironica e sagace, ci fa sapere che però Stefano non è un vegano estremista.
In che senso?
Nel senso che si possono considerare essenzialmente due tipi di vegani: quello "filosofico" o V-Vegan, ideologicamente convinto: animalista, amante dell'ambiente, disposto a parlare in continuazione con tutti del proprio sanissimo modus vivendi e pronto a far proseliti.
E poi c'è lo Svegan, quello che lo è perchè spinto da una serena tranquillità verso uno stile di vita e alimentazione salutari, diverse da quelle praticate finora.
Il tipo di Vegano che non ti urla dietro come un ossesso se ti vede mangiare miele o scacciare la zanzara, per intenderci.
E beh, sono problemi non di poco conto, perchè adesso pròvati a sedurre il tipo in questione con cavoletti di Bruxelles e lenticchie...!
Il tipo di Vegano che non ti urla dietro come un ossesso se ti vede mangiare miele o scacciare la zanzara, per intenderci.
E beh, sono problemi non di poco conto, perchè adesso pròvati a sedurre il tipo in questione con cavoletti di Bruxelles e lenticchie...!
Chiara deve fare fare appello a tutto il suo buonsenso per rendersi conto che il vegano non è un malato, un diverso, uno che a un dato momento si è impazzito e ha deciso di dichiarare guerra a tutto ciò che di animale esiste in cucina.
Che poi, a dirla tutta, non si tratta solo di non mangiare uova, carne e latticini, bensì di un vero e proprio modo di vivere "ecosostenibile", che mira al rispetto e alla salute dell'ambiente, oltre che di se stessi, quindi il buon vegano non è solo colui che si limita a non mangiare la fiorentina, ma è anche molto attento a leggere etichette ed ingredienti degli alimenti del supermercato, cercando di evitare conservanti e quant'altro sia poco salutare per il proprio corpo.
Insomma, è proprio un modo di approcciarsi all'alimentazione "rinnovato", differente, ragionato, e come dice Stefano ad una stupita e perplessa Chiara: "io scelgo cosa e come mangiare, e in questo esercito la mia libertà".
Ciò che blocca Chiara (e tanti loro amici comuni non vegani) sono in realtà i pregiudizi, il guardare chi fa una scelta di vita e di dieta alimentare differente come se questo lo rendesse "anomalo", folle, volutamente problematico a tavola e soprattutto per quei poveracci che si ritrovano a invitarlo a pranzo e a cena e a doversi scervellare per trovare un menù (dall'antipasto al dessert...!) che gli sia congeniale.
Stefano Svegan è un vegano sereno e pacato, che spiega e rispiega con una quasi divina pazienza le ragioni delle proprie scelte, e la narratrice gli si affianca nel presentarci con una deliziosa ironia i tanti dubbi ma anche i vari tentativi di approccio di Chiara al veganesimo, il suo scoprire man mano come si può tranquillamente organizzare una cenetta sfiziosa, speziata e gustosa già partendo da ricette tradizionali "naturalmente vegane", per poi provare ad allargare, volendo, i propri orizzonti con prodotti più "specifici" (seitan, tofu ecc...).
Chiara ha bisogno di levarsi dagli occhi i prosciutti dei luoghi comuni e provare a conoscere meglio Stefano, la sua scelta, le sue motivazioni, senza paura che questo sia un muro insuperabile, anzi prendendo questo come una ricchezza per il loro rapporto.
In appendice l'autrice ha ben pensato di offrire ai suoi lettori sei diversi tipi di menù vegani, davvero interessanti e appetitosi, sicuramente da provare.
Un ricettario particolare, questo di Barbara Solinas, che ci parla della scelta di essere vegani senza far sentire chi mangia carne e uova necessariamente un crudele assassino e un acerrimo nemico di flora e fauna, e questo grazie ad una penna brillante, ironica, simpatica, che sottolinea con bonaria comprensione i limiti "mentali" di Chiara (e forse anche del lettore che si immedesima in lei?), che non è detto debba per forza diventare vegana pure lei per amore di Stefano, ma che è quantomeno chiamata a confrontarsi con intelligenza e serenità, senza pregiudizi, con chi ha fatto questa scelta di vita, senza necessariamente pensare che l'altro sia pazzo o che ci sia dietro qualche complotto di proporzioni mondiali.
Non posso che consigliarvi la lettura di questo breve libro; leggerlo è stato divertente ed istruttivo, e questo a prescindere dal vostro stile alimentare; probabilmente non cambierete le vostre abitudini a tavola, ma questa lettura dà di certo ottimi spunti per considerare il cibo in modo più consapevole e intelligente.