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sabato 17 dicembre 2016
Le cover di RED LEAVES ("La casa delle foglie rosse")
Ecco alcune delle cover di Red Leaves, il romanzo che in Italia verrà pubblicato il 19 gennaio da HarperCollins Italia.
Tra tutte, preferisco la cover italiana!! E voi? ^_^
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cover
venerdì 16 dicembre 2016
Recensione: LA SECONDA NOTTE DI NOZZE di Pupi Avati
Piacevole e simpatica commedia ambientata negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, con pochi ma caratteristici personaggi, che ci fanno sorridere per le loro stranezze o per la loro candida ingenuità.
LA SECONDA NOTTE DI NOZZE
di Pupi Avati
Ed. Mondadori 137 pp |
"Allora?""Io ero lì dalla mattina presto... ad aspettarvi.... da presto..."le confidava. "E senza guardare, senza girarmi.. lo sapevo se c'eravate o no... lo sapevo, io...""E come facevate?""Dall'odore del vostro sapone.. aspettavo quello... non c'era bisogno che mi girassi per vedere... sapevo che c'eravate ed ero contento... ero..." farfugliò in un momento di sconquasso sentimentale.Lei lo guardò e, all'improvviso, ebbe paura di quella sconfinata tenerezza".
Giordano Ricci è un uomo che vive a Torre Canne, in Puglia (Brindisi) ed è famoso, nel suo paese, perche è interviene per togliere le mine, evitando che scoppino uccidendo poveri innocenti, come purtroppo è accaduta alla povera piccola Maria, una bimba morta tragicamente proprio a causa di una mina.
Giordano vive con le zie Eugenia e Suntina (sorelle del babbo), che si prendono cura di lui, soprattutto perchè lui è un po' tonto; sì, insomma, Giordano è buono, timido, generoso ma tutti lo trattano per quello che è: lo scemo del villaggio.
Giordano, infatti, è matto e negli anni passati è stato ricoverato in ospedale e gli hanno fatto pure l'elettroshock.
Intanto, a Bologna, vive Liliana, vedova e con un figlio scapestrato e bugiardo, Nino.
I due non se la passano benissimo, fanno la fame e i tentativi di Nino di raccattare soldi finiscono sempre male, a causa delle sue azioni sconsiderate. Disperata, Liliana fa un gesto di cui poi si pente: chiede aiuto a Giordano Ricci, il fratello del marito che vive in Puglia.
Giordano, da ragazzo, è stato innamorato di Liliana, che però è odiatissima dalle zie Eugenia e Suntina, che quando sentono che il nipote desidera ospitare la vedova e il figlio, e offrire loro tetto e cibo, danno di matto, convincendolo a non fare un gesto tanto stupido, che potrebbe solo recargli dolore...
Liliana e Nino arrivano in Puglia e si ritrovano quindi in casa di quest'uomo strano, impacciato ma anche tanto altruista, ingenuo, quasi fanciullesco nei comportamenti e nei modi di parlare e ancora innamorato di Liliana, e dovranno vedersela con le due zie streghe, contrarie alla presenza dei due opportunisti familiari del nord.
Pupi Avati ci racconta una piccola storia buffa, con personaggi strampalati ma simpatici: l'incosciente Nino, le zie zitelle e iperprotettive, la vedova dai sani principi accusata di essere una poco di buono; un uomo innamorato che, nonostante sia "matto", alla fine forse è quello che ragiona meglio di tutti; è una commedia con molti dialoghi vivaci, una trama semplice ma raccontata con ironia e umorismo.
Una lettura veloce e carina.
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recensioni
giovedì 15 dicembre 2016
Epigrafe da... L'ESTATE PRIMA DELLA GUERRA di Helen Simonson.
LA mia prossima lettura è un romanzo prestatomi gentilmente da un'amica lettrice: L'ESTATE PRIMA DELLA GUERRA di Helen Simonson, che tratteggia un vivido, acuto ritratto della società inglese di inizio Novecento, evocando un’intera epoca attraverso la descrizione delicata e struggente dell’estate che ha preceduto il primo grande conflitto mondiale.
Vi riporto la citazione introduttiva ^_^
"Fu soprattutto, e bizzarramente, una sensazione... la sensazione che le migliori condizioni di luce, aria, cielo e mare, insieme con la più bella estate inglese che si potesse concepire, si mescolassero alla violenza di azione e passione... Mai festa disperate erano state mitemente sottolineate come accade durante due mesi indimenticabili che avrei trascorso a osservare la striscia blu brillante della Manica dall'alto del vecchio bastione di una cittadina fabbricata su un'altura del Sussex."
Henry James, Within the Rim
ANCHE IL LIBRO CHE STATE LEGGENDO VOI
HA UNA CITAZIONE INTRODUTTIVA O UNA BELLA DEDICA?
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epigrafe
mercoledì 14 dicembre 2016
Recensione: LA TEOLOGIA DEL CINGHIALE di Gesuino Nemus (RC 2016)
Un romanzo particolarissimo, un esordio sorprendente, personaggi che affiorano da un mondo che ci appare antico (pur non essendo così lontano da noi, nè nello spazio nè cronologicamente), separato da tutto e tutti, soggetto a leggi proprie, portatore di lingue, costumi e usi arcaici, a volte incomprensibili ma forse proprio per questo affascinanti.
"La Teologia del Cinghiale" è stato premiato con il Premio Bancarella "Opera Prima" 2016; il vero nome del suo autore è Matteo Locci.
LA TEOLOGIA DEL CINGHIALE
di Gesuino Nemus
Ed. Elliot
Collana Scatti
pp. 240
€ 17,50
Settembre 2015
|
La storia raccontata dall'Autore - che usa come pseudonimo* il nome del personaggio principale del romanzo - è collocata in Sardegna, nei Tacchi dell'Ogliastra, nel luglio 1969.
Sono giorni che la Storia ricorderà per quel memorabile sbarco sulla luna che tenne tanti incollati alla tv (per chi ce l'aveva), ma Telévras, piccolo paese dell'entroterra sardo, ne conserverà memoria per altri fatti, strani e misteriosi.
Sono giorni che la Storia ricorderà per quel memorabile sbarco sulla luna che tenne tanti incollati alla tv (per chi ce l'aveva), ma Telévras, piccolo paese dell'entroterra sardo, ne conserverà memoria per altri fatti, strani e misteriosi.
Due ragazzini, amici per la pelle, vengono in qualche modo coinvolti in una serie di eventi apparentemente inspiegabili e che riguardano la morte di più persone.
C'è Matteo Trudìnu, talentuoso figlio di un sequestratore latitante: l'altro ragazzino è Gesuino Némus, un bambino silenzioso e con problemi "di testa", da tutti considerato "scemo".
I due ragazzini crescono sotto le ali protettive del parroco del paese, il prete gesuita don Cossu, che si prende cura di loro, dandoli non solo da mangiare ma anche un'istruzione, come fossero figli suoi.
Un giorno il padre di Matteo, scomparso da settimane, viene trovato morto a pochi chilometri di distanza da casa.
Un giorno il padre di Matteo, scomparso da settimane, viene trovato morto a pochi chilometri di distanza da casa.
Ad indagare c'è il maresciallo dei carabinieri De Stefani, un piemontese che fatica a prendere confidenza con la realtà montanara sarda, con le sue logiche e le sue leggi non scritte ma note a tutti e da tutti seguite; accanto a lui, ad aiutarlo a districare la matassa - che si ingarbuglia quando vengono ritrovate morte altre due persone, collegate al primo morto - ci sono il carabiniere scelto Piras e lo stesso don Cossu che, in quanto "del posto", possono fornire al maresciallo una lettura e una comprensione degli eventi "interna".
Matteo ci viene presentato come un ragazzetto super dotato, intelligentissimo, che parla il latino speditamente senza averlo studiato per anni, che sa suonare le musiche senza aver studiato uno strumento musicale; conosce a menadito tutti i nomi dei diavoli che Don Co' scaccia dagli indemoniati e, soprattutto, è un tipo che sa osservare la realtà attorno a sè, comprendendo ciò che gli adulti pensano di potergli nascondere.
Di questa sua capacità mette a parte l'amico carissimo Gesuino, che lui non tratta come uno sciocco ritardato, anzi, lo rispetta e gli parla seriamente per insegnargli ciò che sa.
E Gesuino capisce tante cose, e ha pure un'ottima memoria, tant'è che ricorda, ad es., perfettamente strade e sentieri di montagna nei quali pure un pastore esperto rischierebbe di smarrirsi.
Certo, non parla, pare muto e per questo tutti lo ritengono scemo, ma non sanno che Gesuino scrive, e scrive pure tanto; scrive senza virgole e senza punti, fa impazzire chi legge le sue parole deliranti, ma intanto scrive sempre, e in ciò che esce dalla sua testa c'è più verità di quella che preti e marescialli saranno mai capaci di scovare e portare alla luce.
La verità riguardante Matteo, ad esempio.
Eh già perchè il suo amico, una sera, dopo il ritrovamento del cadavere del papà e dopo un ulteriore tragico avvenimento famigliare, decide di fuggire, di notte, andandosene su per i monti, nascondendosi in anfratti dove nessuno potrà trovarlo.
O per lo meno, così è convinto don Co', che teme che al suo pupillo possa accadergli qualcosa, solo soletto nella montagna aspra e solitaria, ma allo stesso tempo spera che il ragazzo, sveglio com'è, sappia cavarsela. Magari non tornerà, ma l'importante è che, ovunque vada, Matteo stia bene...
Ma cosa è accaduto davvero a Matteo?
E quelle morti che stanno rattristando Televras, a cosa o a chi sono da ricondurre? Chi è il colpevole?
Misteri, colpe antiche, segreti e rivelazioni giungono agli occhi del lettore pagina dopo pagina, mentre la storia pare tingersi di giallo..., ma attenti!, non è un giallo come gli altri; quello delle morti misteriose è più un espediente preso in prestito dall'Autore che il cuore della faccenda.
Attraverso le parole di Gesuino veniamo immersi in eventi sapientemente orchestrati, imprevedibili e tanto originali, che ci stupiscono per il tocco pieno di umorismo e di inventiva, per i personaggi caratteristici, che ci fanno ora sorridere ora ci suscitano tenerezza.
Ci piace don Cossu, per la sua cultura che sa essere tanto astratta (se vuole, sa filosofeggiare) quanto pratica, vicina al piccolo mondo in cui è nato, alle semplici anime di cui accoglie (non le ascolta semplicemente) le confessioni e che assolve; è simpatico e tenero con i suoi pupilli, è arguto e ironico con il povero maresciallo, che non sa raccapezzarsi dietro a questi sardi incomprensibili e omertosi, che sanno tutto di tutti ma non parlano manco se minacci di sgozzarli.
Così arrestare un delinquente diventa davvero un'impresa, e lo sa bene Piras, che svolge questo lavoro da una vita tra la propria gente e che sa quanto sia difficile acchiappare i colpevoli, perchè si finisce per conoscere tutti e chiudere non soltanto un occhio, ma pure l'altro, e orecchie comprese.
A differenza del maresciallo, un altro forestiero si troverà coinvolto - seppur come spettatore - nei fatti di quel luglio del '69 e nel corso della narrazione vedremo le cose anche dal suo punto di vista.
Carlo è un giornalista che scrive articoli di viaggio ed infatti si trova in quella zona della Sardegna per prepararne uno che illustri la bellezza di quei posti per fini turistici.
Carlo si trova di fronte - anzi, dentro - ad una realtà a lui ignota, diversissima dalla sua Milano; conosce di persona questi sardi dal cuore grande, dalle mani generose, dall'atteggiamento affabile, ti chi subito di fa sentire a tuo agio, ti dà confidenza, trattandoti come uno di casa, offrendoti vino, liquore, formaggio, e mangiare insieme, si sa, è forse l'espressione massima della condivisione.
Carlo resta piacevolmente stupito dall'accoglienza calorosa del vivace e acuto don Co' e di tutti gli altri personaggi che incontra; comprende anche che il piccolo e minuto Gesuino non è stupido, anzi...: se quella bocca parlasse e dicesse tutto ciò che sa, quante verità emergerebbero!
Ma Gesuino è un sardo DOC; le parole le misura, le pesa, le scrive sul proprio "libro" e le sussurra all'orecchio solo di persone che si porteranno i suoi piccoli grandi segreti nella tomba.
Ma tranquillo, lettore, Gesuino non ti lascia nell'incertezza e il finale dà tutte le risposte, ma lo fa spiazzandoti.
"La teologia del cinghiale" è un'opera pirotecnica, geniale e ricca di suspense che ci catapulta in un "piccolo mondo antico" (eppure odierno), come antichi, arcaici sono le sue voci, i suoi sapori, che ci avvicinano almeno un po' alla magia della terra sarda, raccontando gli ultimi cinquantanni di un'Italia sospesa fra modernità e tradizione.
Tutto è sardo, in questo libro, e per comunicarcelo l'Autore non esita a riempirci di parole e frasi in dialetto, perchè il sardo è una vera e propria lingua a sè; è sarda la mentalità dei suoi personaggi, i loro nomi e soprannomi; lo è il riferimento al paesaggio, che sa essere tanto brullo e aspro (come le montagne di notte) quando incantevole (come le spiagge e il mare cristallino); lo è nel cibo, nell'arrosto di pecora o di cinghiale, nel sapore deciso dei formaggi fatti in loco, nel cannonau che ti dà alla testa.
La narrazione è ora chiara, logica e ordinata, ora è un fiume in piena di parole e pensieri in apparenza sconnessi, quando è affidata a Gesuino.
Leggete questo romanzo, ve lo consiglio, perché credo che anche voi, come me, vi lascerete coinvolgere e lo troverete singolare e incredibile, per stile e trama, per il linguaggio genuino e verace, per il tono, ironico e nostalgico insieme, di chi questa terra meravigliosa la conosce da vicino e la ama; per la schiettezza dei suoi personaggi..., e non restarne affascinati sarà davvero un'ardua impresa.
Consigliato!!!
*ad essere precisi, l'Autore parla di eteronimo; Nemus in sardo vuol dire "nessuno", ma Locci non vuol dargli un'accezione negativa, bensì rimandare alla figura mitologica di Nessuno (Ulisse).
13. Uno dei finalisti del Premio Bancarella 2016 |
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Anteprima Harper Collins: LA CASA DELLE FOGLIE ROSSE di Paullina Simons - dal 19 gennaio!!
In quanti hanno imparato a conoscere e ad amare Paullina Simons attraverso la trilogia de Il cavaliere d'inverno?
Se siete tra questi, probabilmente come me aspetterete con entusiasmo il suo nuovo romanzo edito da Harper Collins Italia!
Dalla trama si evince una storia ricca di suspense e segreti da svelare!!
LA CASA DELLE FOGLIE ROSSE
di Paullina Simons
Ed. HarperCollins Italia 14.90 euro USCITA: 19 GENNAIO 2017 |
Sinossi (fonte)
Conni, Albert e Jim sono inseparabili fin dal primo anno di università: vivono, studiano e giocano a basket insieme, legati da un'amicizia totalizzante che ruota intorno all'anima del loro gruppo, la bellissima Kristina Kim, ma che negli ultimi tempi inizia a dare segni di cedimento.
Quando il corpo di Kristina viene trovato nudo e semisepolto dalla neve nei boschi che circondano il college, tocca a Spencer O'Malley far luce sulle circostanze poco chiare di una morte che lo turba profondamente, forse per via dell'istintiva affinità che ha provato nei confronti della vittima nel momento stesso in cui l'ha conosciuta, pochi giorni prima.
Com'è possibile che nessuno di quegli amici così stretti abbia denunciato la sua scomparsa?
O'Malley è sicuro che la chiave di tutto sia lì, nei rapporti intricati e per certi versi inquietanti tra i quattro ragazzi, e le sue domande insistenti portano alla luce una rete di segreti, gelosie, reticenze e mezze verità che vanno ricomposti pezzo per pezzo, come un puzzle misterioso e complesso in cui ogni rivelazione è più scioccante della precedente.
Segnalazioni: "Gustav Lafav e la camera Segreta" di L'Umorismo di Piton /// "OLTRE I CONFINI. Saga della realtà immateriale" di Noemi Gastaldi
Carissimi lettori, questa giornata ha inizio con un delle segnalazioni.
Il primo romanzo che vi presento è un fantasy/umoristico/parodia - "Gustav Lafav e la Camera Segreta" - a cura di Rinald Sefa e Luca Gariboldi, admin della famosa pagina Facebook "L'umorismo di Piton".
La parodia demenziale di una certa famosa saga di magia continua, con il ritorno dello strambo studente messicano e delle sue assurde peripezie in compagnia di Jerry Porker, Ronaldo Whiskey, Hermagone, Drago Adolfoy e altri simpaticoni che vi potrebbero ricordare qualcuno... Questa volta entreranno in gioco i "Gigimon", un assassino misterioso e altre simpatiche facezie. Attenzione: non consigliato a chi è infastidito dalle espressioni volgari.
Gustav Lafav e la Camera Segreta
di Rinald Sefa e Luca Gariboldi
Data di uscita: 14 dicembre 2016
Genere: Fantasy, Parodia, Umorismo
Collana: “Fantasy”
Ebook 3.99€
cartaceo 12€
170 pp
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A LasHogwarts i casini sembrano non finire mai: alcuni degli scapestrati studenti (e professori) ricevono un invito sospetto per un improbabile festino in quel di Nigga Island, altri spariscono dopo essere entrati in una misteriosa "Camera Segreta", che si rivela un portale per nientepopodimeno che il Gigiworld.
Ne seguiranno rivalità d'amore tra Maghi e Hobbit, Gigimon particolarmente volgari, razzisti, osceni o con accento friulano, assassini seriali, complotti per la conquista del mondo e altre simpatiche amenità.
Dopo il clamoroso e controverso successo di "Lo Studente Dimenticato", le diaboliche menti responsabili della famigerata pagina Facebook "L'Umorismo di Piton", Luca Gariboldi e Rinald Sefa, tornano sul luogo del delitto per firmare un'avventura ancora più lunga, più scabrosa e più allucinante, vagamente ispirata a una certa serie fantasy relativamente famosa...
In "Gustav Lafav e La Camera Segreta" ritroviamo quindi lo sfigatissimo Jerry Porker, l'ingenuo Ronaldo Whiskey, l'irritante Hermagone, il razzista Drago Adolfoy, l'ambiguo Autobus Stilente e, soprattutto, il bulletto di origine messicana che sembrava sparito ma è ancora in circolazione, se non altro perché dà lui il titolo alla saga...
Gli AutoriRinald Sefa nasce il 13 Ottobre del 1993 in Albania. A soli 4 anni si ritrova catapultato in Italia, letteralmente, da un gommone, dove impara le antiche arti del dialetto friulano, bestemmie comprese.
Trascorre i migliori anni della sua vita studiando e giocando a calcio fino alla pubertà, dove conobbe la patata e perse la retta via. Continuò gli studi, e senza nessuna aspettativa, finì pure l’università. Si dice che comprò anche 5 lauree in Albania, al fianco del “Trota”.
Affascinato dalla comicità e dalle donne, conobbe l’artista di strada Luca Gariboldi, ed insieme formarono un gruppo comico di cabarettisti. Nacque così L’umorismo di Piton, una multinazionale attiva principalmente sul mercato petrolifero. Nel 2015 uscì “Gustav Lafav – Uno Studente Dimenticato”, primo e forse ultimo libro, solo le vendite ce lo diranno. Attualmente viaggia per il mondo e lotta per la protezione delle balene... e nel tempo libero si occupa dell'inevitabile sequel, “Gustav Lafav e la Camera Segreta”
Luca Gariboldi nasce a Nazareth il 7 gennaio 1996. Sin da bambino la sua parola risuonava profetica e si formarono attorno a lui sempre più discepoli.
Famoso in tutto il mondo come pugile, Luca vanta una carriera scolastica piena di successi: a 20 anni aveva già terminato i suoi studi presso Oxford e Cambridge.
Un giorno un uomo di mezz’età ubriaco rivolse a Luca una critica per le sue scarpe, così il giovane lo ammazzò di botte finendo in carcere dove potè dedicarsi assieme al suo compagno di cella al suo più grande successo “Gustav Lafav”.
OLTRE I CONFINI.
Saga della realtà immateriale
di Noemi Gastaldi
Lucilla soffre di allucinazioni fin da quando era molto piccola.
Francesca è in grado di viaggiare tra due mondi: la realtà materiale e quella immateriale.
Lucilla e Francesca conosceranno il mondo oltre i confini.
Confini labili, personaggi misteriosi, situazioni imprevedibili.
Nel racconto di un percorso di crescita interiore molto speciale…
Questa trilogia completa comprende i volumi: (Vol. 1) Il tocco degli Spiriti Antichi (2012), (Vol. 2) Il battito della Bestia (2014), (Vol. 3) Il canto delle Forze Ancestrali (2015), in forma rivista e perfezionata.
L’autrice.
NOEMI GASTALDI nasce ogni sera quando le incombenze quotidiane hanno fine. Vive per scrivere e anche un po’ per sognare, infine, muore ogni mattina. Odia svegliarsi, preferisce rinascere.
Attualmente ha pubblicato:
Trilogia “Oltre i confini”
* Vol. 1, Il tocco degli Spiriti Antichi (2012)
* Vol. 2, Il battito della Bestia (2014)
* Vol. 3, Il canto delle Forze Ancestrali (2015)
Racconti in edizione digitale:
* Casamatta (2015)
* Male Dire (2015)
* Il Coltello (2016)
Per Eroscultura:
* 22 fiori gialli (2009 - prima edizione, 2012 - edizione attuale, rivista e perfezionata da Eroscultura)
Per saperne di più: noemigastaldi.wordpress.com
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martedì 13 dicembre 2016
Recensione film: NON ESSERE CATTIVO di Claudio Caligari
Due amici che sono come fratelli; una vita tra droga e malavita nelle borgate romane; la voglia di non soccombere davanti a un'esistenza che di facile non ha nulla e la paura di non farcela.
NON ESSERE CATTIVO
2015 |
Tra i diversi riconoscimenti: Nastri d'Argento come Film dell'anno.
Regia di Claudio Caligari
Con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D'Amico, Roberta Mattei, Alessandro Bernardini, Valentino Campitelli, Danilo Cappanelli...
Vittorio (A. Borghi) e Cesare (L.Marinelli) sono amici dall'infanzia e condividono la medesima esistenza disperata, ai limiti dell'illegalità, della droga; di andare a lavorare non ci pensano proprio, ma siccome il denaro serve, si procacciano soldi facili attraverso spaccio e attività simili, e le loro giornate e le loro notti sono quindi caratterizzate da sballo, locali notturni, sesso, cocaina..
Con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D'Amico, Roberta Mattei, Alessandro Bernardini, Valentino Campitelli, Danilo Cappanelli...
Vittorio (A. Borghi) e Cesare (L.Marinelli) sono amici dall'infanzia e condividono la medesima esistenza disperata, ai limiti dell'illegalità, della droga; di andare a lavorare non ci pensano proprio, ma siccome il denaro serve, si procacciano soldi facili attraverso spaccio e attività simili, e le loro giornate e le loro notti sono quindi caratterizzate da sballo, locali notturni, sesso, cocaina..
Cesare, poi, sa di aver bisogno di soldi perchè la sua nipotina Debora (figlia della sorella morta per Aids) è malata e ha bisogno di cure.
Quando è a casa, Cesare cambia e diventa affettuoso e premuroso verso le due donne che ama (mamma e nipote), ma quando è con gli amici è un'altra persona: completamente sballato e in balia delle sensazioni forte che gli danno la droga e l'alcool.
Una notte, mentre è in compagnia di Cesare, Viviana (S. D'Amico) e altre due"amiche", Vittorio fa un uso eccessivo di pasticche e ha una serie di spaventose allucinazioni; l'esperienza si rivela traumatica ma decisiva perchè da quel momento decide di prendere le distanze dal mondo marcio in cui finora ha sguazzato, e quindi anche dall'inseparabile Cesare, e di provare a vivere onestamente.
Cerca, infatti, anche lavoro come manovale e trova sia un'occupazione che l'amore, in Linda, una brava ragazza con un figlio adolescente a carico.
Va a vivere da lei e prova davvero a ricostruirsi una nuova vita, lontana dalle brutture di prima.
Ma gli amici non si abbandonano e Vittorio vorrebbe che pure Cesare cambiasse vita; purtroppo questi pare cadere sempre di più nel baratro della droga e di una vita allo sbando..., soprattutto, quando sopraggiunge un forte dolore che lo fa sprofondare sempre più nella disperazione.
Eppure anche in Cesare c'è il desiderio di vivere una vita normale, sognando magari una famiglia, una casa...
Quella presentata da Caligari è una realtà dura, difficile, in cui è più facile e automatico andare sempre più a fondo in un'esistenza sporca e misera, che risalirne e smettere di "essere cattivo", provando a guardare al futuro con occhi nuovi e pieni di speranza, perchè la vita mette a dura prova e anche i soldi guadagnati onestamente non bastano per tirare avanti.
Recitato tutto in romanesco, realistico nel presentarci queste borgate romane lasciate a se stesse, con attori bravi tra cui spiccano in particolare i due protagonisti, che con la loro interpretazione efficace e convincente, creano momenti intensi e ci trasmettono con forza sensazioni ed emozioni.
Un bel film, fatto bene, che può piacere soprattutto se si predilige questo genere.
ueEppureIta
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Anteprima Butterfly Edizioni: UN AMORE DI NATALE di Flavia Principe
Cari lettori, eccomi nuovamente in vostra compagnia per presentarvi un romanzo romantico immerso nella magica atmosfera natalzia!
UN AMORE DI NATALE
di Flavia Principe
Casa editrice: Butterfly Edizioni
Pagine: 184
Prezzo: 2,99 €
Data di uscita:
14 dicembre 2016
|
Disponibile solo in ebook su Amazon e kindle unlimited
in offerta a 0,99 fino a domenica
TRAMA
Daniela ha 28 anni, si è lasciata alle spalle una relazione finita male ed è segretamente innamorata di Massimiliano, che lavora due piani sotto al suo nello stesso centro commerciale.
Ha avuto a disposizione anni per osservarlo, studiarlo, ammirarlo e si è costruita un sogno a occhi aperti su loro due.
Resistere ai bellissimi occhi blu di lui è quasi impossibile, soprattutto quando le si presenta l'occasione che ha sempre aspettato: uscirci insieme e conoscerlo.
Tutto potrebbe andare per il meglio se nel loro camino non si palesasse l'amico di lui: William.
Tra loro c'è una sintonia sconvolgente che la confonde, hanno molti interessi in comune, inoltre lui sembra saperle leggere dentro. Daniela comincia a provare un'irresistibile attrazione per entrambi, e la paura di ferire e deludere le aspettative di uno dei due le impedisce di fare una scelta.
Ma il cuore conosce già la risposta che la mente rifiuta e alla fine saranno i sentimenti a trionfare, consentendole di rendere ancora più magico il suo Natale.
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lunedì 12 dicembre 2016
Recensione: HO VOGLIA DI TE di Federico Moccia
Un week
end alla ricerca della lettura-svago, senza impegno ma solo con la voglia di “intrattenermi”.
E così
sono finita in compagnia di Moccia.
HO
VOGLIA DI TE
di Federico
Moccia
Ed. Feltrinelli |
L’avevamo
lasciato così: solo con la sua moto, pronto a gettarsi alle spalle la storia
d’amore con Babi Gervasi e il dolore provocato dalla fine di questo rapporto; e per dimenticarla Stefano Mancini, meglio
conosciuto come Step, è “fuggito” negli USA, dove ha trascorso due anni.
Ora che è
tornato nella sua Roma, ad ospitarlo c’è il fratello maggiore Paolo, che è
sempre lo stesso: un po’ banale e scontato nei discorsi, noiosetto e “vecchio”
nell’animo, ma in fondo simpatico e accomodante (e facile da “fregare”); con la
madre è rimasta una freddezza frutto di una precedente rottura e col padre i
rapporti sono distanti, eppure è proprio lui a trovare al figlio un lavoretto
niente male.
Intanto,
sin dalle prime pagine comprendiamo che c’è qualcuna che sta tampinando Step da
quando è sceso dall’aereo; si tratta di Ginevra
Biro – Gin per gli amici -, che muore d’amore dietro all’irraggiungibile
Step.
I due si
incontrano, anzi si scontrano, la prima volta presso una pompa di benzina, con
lei che sta per fregare 20 euro a Step.
Tra i
due scatta una simpatia immediata, nonostante le provocazioni sarcastiche di Step, la cui strafottenza l’ha seguito
dagli States, e le risposte pungenti di
lei, che sembra prendersela e attaccarlo (anche fisicamente) ad ogni minima
battuta (ma si capisce che in realtà ne è divertita).
L’amicizia tra i due è destinata
a crescere,
anche grazie al fatto che si ritrovano nel medesimo posto di lavoro: Step, infatti, fa
da assistente a un certo Marcantonio che lavora in uno studio tv, mentre la
vivacissima Gin, con la sua buffa amica Ele, passa il provino come valletta per
una trasmissione.
Tra una litigata e l’altra, tra
punzecchiamenti vari, sorrisi sornioni di lui e maliziosi di lei, l’attrazione
comincia a farsi sentire e pian piano Gin capisce che si sta sempre di più innamorando del “mitico
Step”, il
picchiatore, colui che amava vincere le sfide in moto alla Serra, che si
beccava querele per risse, il terrore di genitori disperati all’idea che alle
proprie figlie possa piacere un tipaccio così poco raccomandabile...: proprio
lui, il bellissimo Step, l’idolo di tante ragazze, l’ex di quella snob di Babi
Gervasi.
Ma l’avrà davvero
dimenticata? Due anni in America gliel’avranno tolta dalla testa o no?
Gin ha paura ma riesce a
superarla buttandosi a capofitto in un amore giovane, fresco, genuino, vivace,
che alla fine conquista anche lui.
Step è
sempre il solito: ama fare lo sbruffone, prendere in giro chi gli è di fronte,
ha sempre quell’aria da sufficienza che irrita, eppure con Gin non riesce ad
essere uno str**** completo; pur battibeccando tanto, prova per lei tenerezza
per quel suo carattere spontaneo, divertente. Gin è bella non solo fisicamente,
ma soprattutto come carattere, è un uragano, un vulcano di idee, intelligente,
scaltra, schietta, un po’ rompi… ok ma con una così non ti puoi annoiare di
certo.
Step si sta
innamorando nuovamente? Ha dimenticato la bella Babi, il primo vero amore che
però ormai è legato al passato?
E soprattutto, il
passato si deciderà a lasciarlo in pace o tornerà a bussare alla porta del
cuore di questo bellimbusto tenerone?
La
storia raccontata da Moccia nel seguito di “Tre metri sopra il cielo” è di per
sé semplice, ruota tutto attorno alla crescita graduale di questo rapporto
scoppiettante e romantico insieme tra Gin e Step; attorno satellitano altri
personaggi: anzitutto compare qua e là Babi, e la ritroviamo ancora più
smorfiosa di quando andava a scuola: c’è Pallina (ormai non più amica del cuore
di Babi, che ha altre amicizie), ancora molto legata al ricordo del defunto
Pollo; seguiamo le vicende di Daniela (la sorella minore di Babi), impegnata a
gestire la sua “fantomatica prima volta”; il padre delle due sorelle, Claudio, che s’è
accorto di aver un forte desiderio di libertà; soprattutto nella prima parte
del libro, ricompaiono gli amici di Step, strafottenti, simil-delinquenti e
piantagrane, verso i quali l’Autore prova ancora un’immensa simpatia (mentre io
li trovo detestabili), ancor più quando fanno caciara nei locali, mangiano a
sbafo senza pagare e litigano con altri clienti; non dimentichiamo la mamma di
Step, questa donna da lui tanto amata ma tenuta a distanza, come per difendersi da un dolore e da una delusione troppo grandi provati per colei che, per un figlio, è l’esempio della perfezione.
Cosa dire
di questo secondo libro…?
Io mi
auguravo che lo stile e il linguaggio fossero diversi, nel senso di….. “più
maturi”, rispetto al precedente romanzo, invece ahimè ho ritrovato gli stessi
dialoghi un po’ banalotti, poco curati, poveri linguisticamente; cambi di punti
di vista e di scena improvvisi e scollegati (si passa dalla “voce di Step” a
quella di Gin …“così”, semplicemente passando da un rigo a un altro, in modo
confuso).
I
personaggi hanno tutti un che di caricaturale, nel senso che sono un po’ troppo
sopra le righe (ehm… coatti?), sono tutti strani, quasi dei decerebrati, e del
resto lo stesso Step assume spesso
quell’aria di superiorità annoiata di
fronte alla mediocrità dei soggetti con cui deve a che fare – porello, manco lui stesso
fosse ‘sta cima di intelligenza.
Gin è un
bel personaggio, perché ha carattere, spiazza l’arrogante Step, che con lei non
può dare mai nulla per scontato.
Rispetto al
film, il libro dà ovviamente più spazio all’amore tra Step e Gin, che tra le
pagine ha più modo di crescere e rafforzarsi, invece nel film si corre
(comprensibilmente) di più, e molti avvenimenti e particolari sono stati
eliminati del tutto o modificati; resta il fatto che “il vantaggio” del film è
che i dialoghi sembrano meno sciocchi e i personaggi meno infantili di come ci
appaiono nel romanzo, dove riescono a snervarti per quante banalità dicono e
fanno in un nanosecondo.
Concludo
confermando ciò che dissi per “3msc”: per quanto mi riguarda, il “problema” di
Moccia non è tanto il tipo di storia in sé, che potenzialmente non è male, in
fondo parliamo di storie d’amore giovanili, dove il romanticismo si mescola
alla spontaneità di questi ragazzi romani con una gran voglia di divertirsi e
vivere ogni esperienza a tutto tondo.
Il punto è
come sono raccontati questi amori, sia come linguaggio che come personaggi, che
non mi convincono per niente…; se solo avessero più
spessore! Ahimè, non so perché… non ne hanno, o almeno io non lo trovo.
Anche se riconosco che attraverso Step ci vengono offerti spunti per argomenti più seri; la sua sofferenza per la perdita dell'amico, ad es., oppure il fatto che non è solo il ragazzo belloccio che se la tira e che va divertendosi con gli amici stupidi e combina guai, ma è anche un figlio con un rapporto conflittuale con la madre, davanti alla quale diventa fragile come un bambino, e questa cosa gli dà più carattere.
Complessivamente, è un
romanzo leggero, a me non è dispiaciuto perché avevo voglia di qualcosa ad
impegno zero e questo libro è effettivamente senza pretese, ma a modo suo
caruccio, godibile.
“Molto d’accordo. Ma che vorrà dire poi. L’accordo è qualcosa che ha che fare con la musica. O peggio coi contratti. L’amore è invece è quando non respiri, quando è assurdo, quando ti manca, quando è bello anche se è stonato, quando è follia… Quando solo all’idea di vederlo con un altro attraverseresti a morsi l’oceano”.
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recensioni
domenica 11 dicembre 2016
Esperimenti in cucina, tra cornetti sfogliati e biscotti da inzuppo
Carissimi lettori, oggi non vi parlo di libri bensì di.... ricette!!
Vorrei proporvi un paio di ricettine che mi hanno lasciata soddisfatta; le ho prese da due blog/canali YT di cucina differenti; per ingredienti e procedimento vi rimando ai video da cui ho tratto e visto le ricette.
Io sono in fissa per i dolci da colazione, perchè è il momento in cui ho più appetito - più del pranzo!! Fosse per me farei solo colazione, ma perchè sono golosa di dolci, ahimè -_-'
Quindi la stragrande maggioranza di ricette che cerco in web hanno a che fare con questo meraviglioso momento della giornata *_*
Non so se càpita pure a voi, ma se faccio una buona colazione, la giornata parte col piede giusto!
Ma veniamo a noi.
Anzitutto, ho provato a (ri)fare i cornetti sfogliati, quelli "come al bar", per intenderci.I cornetti da bar sono sempre stati, per me, un qualcosa di utopico, e spesso mi sono ritrovata combattuta tra il pensiero di provare a farli e il timore di fare pastrocchi e restare delusa dal risultato.
Ebbene..., vi annuncio che ho trovato LA RICETTA giusta *_*
Dove? Sul blog Anice&Cannella, anche se io l'ho scoperto guardando un video dimostrativo su YT.
Ecco il video, dove trovate anche ingredienti e link vari.
Ed ecco un paio di foto dei miei cornetti, di cui sono stata soddisfattissima!!!!
Vi assicuro che per quanto impegnativa, non è una missione impossible, e in fondo il "lavoro grosso" - quello della piegatura della pasta col burro, occupa solo una buona mezzora. I tempi, certamente, sono quelli che sono perchè la pasta e i conretti devono lievitare ;)
Io ho cotto una parte dopo un paio di ore di lievitazione (erano diventati enormi *____*), un'altra parte l'ho conservata in freezer.
Passiamo al secondo esperimento dolciario.
Si tratta di biscottoni da inzuppo e li ho visti sempre su YT, sul canale di Benedetta.
Una ricetta fantastica!!!
La rifarò, i biscotti sono buonissimi, morbidi e si inzuppano ch'è 'na bellezza!!
SE VI VA, PROVATELE PERCHE' SONO OTTIME,
e lo dico dopo averli provati !!! ^_-
BUONA DOMENICA!!
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