Ho terminato ieri un romanzo che mi ha commosso moltissime volte durante la lettura.
Ok, io sarò un cuore di panna e la storia narrata nel romanzo di cui vi parlerò stamane sarà pure della serie "strappalacrime", però resta il dato di fatto che mi ha emozionato.
Nonostante siano entrambi segnati da un destino che non lascia ben sperare, quando le loro strade si incontrano, la notte del ventunesimo compleanno di Lucy, è subito amore.
Cauti a ogni passo, Lucy e Mickey sono determinati a portare avanti la loro relazione, consapevoli di non essere in grado di donare un futuro felice a un possibile figlio.
Lui le promette onestà. Lei gli promette pazienza.
Nonostante la decisione dolorosa e difficile di non avere bambini, tutto cambia improvvisamente il giorno del loro undicesimo anniversario di matrimonio, dopo un controllo di routine di Lucy.
Ha inizio così una storia unica, in cui nessuna regola conta più e la parola amore assume nuove declinazioni e profonde sfumature.
: una coppia innamorata come poche, pur essendo, per certi versi, davvero mal assortita.
Due vite, due problematiche differenti ma simili per la loro irreversibilità.
Malato mentale lui, soggetta a cancro lei.
Eppure, la malattia non è un freno al loro amore..., anzi!!
Eh sì, perché la bella e bruna 21enne Lucy, determinata e forte, non ha dubbi: dal primo istante in cui i suoi occhi incrociano quelli profondi e leali di Mickey, la sera del proprio compleanno, nel locale di lui (che fino a poco prima ha flirtato con la sorella maggiore di lei, Priscilla), riconosce un immediato legame, un'affinità unica e mai provata, che li unirà da subito.
Ma Mic ha paura e non vuole..., non vorrebbe, portare la bella e giovane Lucy nel proprio mondo un po' matto, sempre in bilico, alla ricerca continua di un equilibrio mentale non sempre facile da gestire.
Il disturbo bipolare, di cui Mic soffre da ragazzino, è per lui un grossissimo limite per l'inizio di una storia d'amore seria e duratura; e il matrimonio dei suoi genitori è per lui un esempio illuminante, in negativo: la stessa madre ha sofferto di disturbi psichici e si è suicidata, Mic e suo fratello David ne hanno sofferto e il padre si è chiuso in se stesso, consapevole che la propria felicità era ormai morta insieme alla malattia invalidante della moglie, che pure egli amava moltissimo.
Come può un individuo adulto, con un minimo di senso di responsabilità, pensare di metter su famiglia, sapendo che il proprio demone lo accompagnerà fedelmente all'interno del matrimonio, nel rapporto con la moglie, con eventuali figli, votando quindi all'infelicità tutti, come già è accaduto a lui, da figlio?
Eh no, a malincuore, il bel Mic dovrà rinunciare a Lucy, bloccare i sentimenti di entrambi sul nascere prima che sia troppo tardi..
Ma le sue paure, il suo senso di inadeguatezza, non hanno fatto i conti con la caparbietà di Lucy, la quale è disposta a rischiare, a provare per costruire qualcosa insieme, nonostante le difficoltà che la malattia psichica di Mickey promette di portare tra di loro.
Lucy non è una wonder woman, ha certamente le proprie fragilità, le proprie insicurezze; lei stessa sa di essere "difettosa", a causa della familiarità delle donne della propria famiglia al cancro.
Ma non vuole assolutamente privarsi della gioia che solo l'amore vero sa dare!
Anche perchè la bella Lucille, la terza di tre bellissime sorelle, legatissime tra loro pur essendo caratterialmente diverse, è cresciuta in un ambiente affettuoso, in cui l'espressione dei sentimenti era pane quotidiano.
I suoi genitori amavano profondamente le proprie figlie e lo dimostravano; però purtroppo la Signora Bianca, la Morte - la cui infausta presenza aleggia nella vita di Lucy sin dall'infanzia - ha privato Priscilla, Lily e Lucy della presenza rassicurante dei genitori: il padre, poliziotto, è stato ucciso mentre esercitava il proprio lavoro, la mamma è morta di cancro.
Ma Lucy non si sente troppo sola, perchè cresce circondata dall'affetto non solo dell'intraprendente Priss e della dolce Lily, ma anche dei vicini di casa, delle amiche di famiglia: nella piccola località del Connecticut, Brinley, tutti si conoscono, si vogliono bene, si aiutano a vicenda, si sostengono in modo pratico, e questa sorta di guscio protettivo è fondamentale nella storia narrata, non fa semplicemente da sfondo, ma assume le sue connotazioni importanti, perchè lascia intendere come le difficoltà e i dolori grandi che la vita spesso mette sul cammino delle persone, siano affrontabili e superabili solo se abbiamo delle persone a sostenerci, a incoraggiarci, a piangere con noi.
E Lucy sembra avere il suo scudo, la sua corazza in tutto questo.
Non solo, ma lo stesso psichiatra di Mic, Gleason, sarà un punto di riferimento importantissimo, che metterà davanti alla donna tutto ciò che implica amare un uomo come Mickey, non nascondendole nulla, aiutandola a guardare ai demoni che dilaniano la mente del proprio uomo come qualcosa che può essere tenuto sotto controllo, nonostante un certo grado di imprevedibilità, attraverso la terapia farmacologica e psicologica.
E' bellissima la metafora utilizzata dal dottore per descrivere quella che potrebbe essere la vita condivisa con una persona affetta da quel tipo di malattia:
"Lucy, ogni matrimonio è una danza;
a volte complicata, a volte deliziosa,
il più delle volte senza eventi rilevanti.
Ma con Mickey ci saranno momenti
in cui la vostra danza sarà sui vetri rotti.
Sarà dolorosa.
O fuggirete da questo dolore
o vi terrete ancora più stretti
e danzerete su questi vetri
fino a un punto meno accidentato".
E Mic darà all'amata moglie davvero dei vetri rotti, che spesso faranno sanguinare i piedi di entrambi, ma che mai diminuiranno la portata dell'amore che provano reciprocamente.
Mic e Lucy hanno deciso di essere tutto l'uno per l'altro, ma questo non li ha resi ciechi davanti ai propri reali problemi, così hanno deciso di fissare delle regole all'interno del proprio matrimonio e tra queste ce n'è una in particolare: pur desiderando immensamente un figlio come coronamento del loro amore, Lucy e Mickey promettono di non averne, per non mettere al mondo creature alle quali far del male, a causa e della malattia mentale di lui, e della familiarità al cancro, da parte di lei.
Nonostante i dovuti provvedimenti, dopo 11 anni di matrimonio, un "nuotatore valoroso" si fa largo tra le tube e... un piccolo, innocente esserino inizia a formarsi dentro di lei.
Gioia e paura invadono i cuori di entrambi!
La gioia di un bimbo che s'è fatto strada nonostante le precauzioni; paura per tutto ciò che questo comporta.
Riusciranno ad essere dei buoni genitori e a dare al loro piccolo la felicità che gli devono e che vogliono dargli?
Tra litigi, lacrime versate, ricoveri in ospedale, cose rinfacciate, espressioni di affetto sincere, richieste di aiuto, disperazione profonda, scelte difficilissime da fare e non sempre approvate da tutti.., Lucy e Mickey vivranno fino in fondo la promessa che si sono scambiati il giorno del matrimonio: "in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà...": un amore, il loro, che pur avendo in sè numerose fragilità e "pecche", non mancherà di farsi strada a gomitate contro un destino avverso, perchè è animato dal desiderio forte di credere nei miracoli.
Danzando sui vetri rotti è un romanzo delicato ma anche intenso, intriso d'amore davvero in ogni pagina: l'amore tra uomo e donna, tra sorelle, tra genitore e figlio, tra amici, e proprio l'Amore è il vero ed indiscusso protagonista: l'Amore incondizionato, voluto, frutto di sacrifici, impegno, che sa andare oltre le scelte non condivise, che sa guardare oltre la disperazione del presente, che sa godere di ogni singolo momento trascorso insieme quale dono prezioso e mai scontato, l'amore che va oltre il limite - pure oggettivo - di un corpo e di una mente "malati", che reclama il proprio diritto di essere pienamente vissuto nonostante la scienza e la medicina diano un parere tutt'altro che incoraggiante.
Scritto con sensibilità, dando ampio spazio al vissuto emotivo dei personaggi coinvolti - ognuno con la propria definita personalità -, alla loro psicologia, questo romanzo mette il lettore in diretto contatto con il punto di vista dei protagonisti (la narrazione è sempre in prima persona e ci viene narrata sia da Lucy che da Mic, che si alternano e tornano anche indietro nel tempo per raccontarci le cose dal principio).
La malattia di Mic ci viene presentata con molta precisione ma senza mai essere pesante, e questo l'ho apprezzato molto.
Un aspetto che mi ha colpito molto di questa storia è stata, come già ho anticipato, l'importanza data all'ambiente sociale, cioè ai vicini e agli amici di Brinley, che finisce per essere come una grande famiglia in cui ci si conosce ma non si spettegola, bensì ci si aiuta ne momenti di difficoltà, anche solo con una pacca sulla spalla. Durante la lettura, mi son ritrovata spesso a pensare che davvero questo sarebbe il contesto ideale in cui nascere e vivere...; direi che l'Autrice ce lo presenta con tinte che lo rendono anche troppo ideale, quasi perfetto.
La traduzione mi piace molto e credo renda onore al testo originale.
Lo consiglio davvero a chi ama le storie piene di sentimento, di emozioni; ok, lo dico: adatto a chi ama le storie in cui è richiesto l'uso dei fazzoletti....!!!