giovedì 4 aprile 2013

Frammenti dalle mie letture


frammenti di
libri

La citazione di oggi è tratta da UN POSTO CHIAMATO QUI, di Cecelia Ahern, attualmente in lettura.


"La verità è che mi mettevano a disagio. 
Nei loro occhi riuscivo a captare come mi vedevano,
e non mi piaceva.
Nelle loro espressioni, più che in qualsiasi specchio,
 appariva il mio riflesso.
Alcune persone hanno questo potere: 
se le guardi in faccia mentre ti osservano,
puoi sapere esattamente come ti stai comportando.
Credo che fosse perchè mi volevano bene,
io però non riuscivo a stare a lungo con chi mi voleva bene.
per via di quel riflesso.".

☆*☆*☆*☆ "regard" ☆*☆*☆*☆
.



Anteprima Giunti: LA MATEMATICA DELLE BIONDE di Federica Brunini



Buongiornissimo!!!

Cominciamo con un'anteprima!! ^_^


LA MATEMATICA DELLE BIONDE
di Federica Brunini


Ed. Giunti
Narrativa A
224 pp
9.90 euro
USCITA 10 APRILE
2013
Trama

Tubino nero e ballerine: che si tratti di un evento o di una serata romantica, è questa la ''divisa'' che indossa Camilla Casteldiani, giornalista di gossip trentenne un po' frustrata. 
Il suo mito è Audrey Hepburn, icona di eleganza, di cui sta scrivendo la biografia. 
Ma quando, invece del ritratto di Audrey che le serve per la copertina del libro, le viene recapitato quello di Marilyn Monroe, la vita di Camilla subisce un brusco e inatteso cambiamento di stile. Soprattutto quando la bionda più bionda del pianeta inizia a parlare, a sorseggiare champagne con la mano guantata e a elargire consigli tutt'altro che richiesti. 
Dapprima la giornalista si indispettisce, ma poi, mentre piange sconsolata per la fine della relazione con Cris, non può che accettare l'aiuto della diva.
 E la terapia d'urto di Marilyn ha l'effetto di un vero tornado: dal guardaroba, tutto da rifare, dal trucco e dal colore dei capelli, tutti da rivedere, all'abc per diventare sexy e conquistare un uomo al primo appuntamento. Tra un enigmatico Mr. G che appare e scompare nella sua posta elettronica e un cavaliere misterioso che la salva da una situazione a dir poco imbarazzante, Camilla dovrà imparare a tirar fuori la bionda che è in lei.
Esplosiva, intelligente, romantica, ''La matematica delle bionde'' è una commedia da non perdere.

Visitate il sito dell'Autrice!!



mercoledì 3 aprile 2013

ANTEPRIMA. LA PEDINA SULLA SCACCHIERA di Irene NEmirovsky



Un'autrice intramontabile da leggere e apprezzare...

LA PEDINA SULLA SCACCHIERA
di Irene Nemirosky


Ed. Adelphi
Biblioteca Adelphi
Trad. N. Di Leo
160 pp
18 euro
USCITA 3 APRILE 2013
Sinossi

«I padri hanno mangiato l’uva acerba e i denti dei figli si sono allegati»: così è scritto nella Bibbia. All’èra dei pirati della finanza e dell’industria, degli imperi economici costruiti sui campi di battaglia, dello sperpero e dell’abiezione (quella che nei suoi appunti Irène Némirovsky chiama «l’èra Golder») è succeduto lo scenario desolante degli anni Trenta: «Disoccupazione... Crisi... Svalutazione del dollaro... Deficit di bilancio...» e «tutti quegli scandali infami, quei processi, quelle bancarotte indecorose» in cui sprofonda la finanza internazionale... Modesto impiegato nell’azienda un tempo appartenuta a suo padre – «il Bohun dell’acciaio, il Bohun del petrolio», una sorta di «re misterioso e malefico» di cui si diceva: «Sui suoi passi nascono la rovina e la guerra» – e poi passata nelle mani di colui che era solo un faccendiere e un prestanome, Christophe Bohun non ha né ambizioni, né speranze, né desideri, né nostalgie. Si lascia svogliatamente amare da una moglie di irritante perfezione e da una cugina da sempre infatuata di lui. «È la pedina» annota ancora la Némirosky sulla minuta del romanzo «che viene manovrata sulla scacchiera, che per due o tremila franchi al mese sacrifica il suo tempo, la sua salute, la sua anima, la sua vita». Alla morte del padre, però, Christophe trova in un cassetto, ben in evidenza, una busta sigillata: dentro, una lista di parlamentari, giornalisti, banchieri che, all’epoca del crac finanziario, avevano ricevuto dal vecchio Bohun somme ingenti per convincere il governo a incentivare i preparativi bellici. Riuscirà questa potenziale arma di ricatto, e di riscatto, a scuoterlo dal suo «molle torpore»? Difficile trovare un romanzo così puntualmente applicabile a temi e fatti di ottant’anni dopo.

L'autrice.
Irène Némirovsky, nata a Kiev nel 1903 da una famiglia di ricchi banchieri di origini ebraiche, visse a Parigi dove, appena diciottenne, cominciò a scrivere. Nel 1929 riuscì a farsi pubblicare il romanzo David Golder, ottenendo uno straordinario successo di critica e di pubblico. Irène continuò a scrivere, ma presto fu costretta a usare un altro nome, perché gli editori, nella Francia occupata dai tedeschi, avevano paura di pubblicare i libri di un’ebrea. Nel luglio del 1942 fu arrestata e deportata ad Auschwitz, dove ad agosto, a trentanove anni, morì, lasciando incompiuto il suo ultimo capolavoro, Suite francese. La Newton Compton ha pubblicato Suite francese, Due; Come le mosche d’autunno - Il ballo; Il vino della solitudine; I cani e i lupi; Il calore del sangue - Il malinteso; Jezabel;Il signore delle anime; David Golder; I fuochi dell’autunno.

Da domani in libreria: LE COSE CHE NON HO - I SAVOIARDI



LE COSE CHE NON HO
di Gregoire Dlacourt


Ed. Salani
144 pp
12.90 euro
USCITA 4 APRILE
2013
Trama

Dice un vecchio adagio che le lacrime più amare sono quelle versate per la preghiere esaudite. Sì, a volte succede che la gioia per una svolta inattesa del destino svanisca in fretta di fronte alla possibilità concreta di realizzare un sogno, lasciandoci smarriti e confusi. E' quello che accade a Jo, la protagonista di questo romanzo: 'un cuore semplice', una donna intelligente e positiva con un'esistenza quieta, nutrita di sogni, che per un colpo di fortuna all'improvviso è in grado di realizzarli tutti. Forse la felicità non è cosi matematica. Forse non si tratta solo di sommare un sogno dopo l'altro, ma di ritrovare se stessi in ciò che si fa. Forse a Jo semplicemente non serve avere tutto ciò che ha sempre desiderato; perchè il suo matrimonio, il lavoro, i figli ormai grandi e l'amore non sono beni acquisiti macose vive che sfuggono al suo controllo, e con cui si può solo entrare in sintonia senza farsene travolgere, come quando si nuota tra le onde di un mare agitato.


"Questo libro rende felici."  Télérama
"Un romanzo che porta nelle sue pagine qualcosa che assomiglia alla grazia."  Le Parisien
"La sorpresa del 2012."  L'Express


I SAVOIARDI
di Maria Pagnini


Ed. Guanda
NArratori della Fenice
13 euro
USCITA 4 APRILE
2013
Sinossi

Questo libro comincia con il primo re d’Italia, che tanto per confondere le idee si chiama Vittorio Emanuele II. 
Parla soprattutto piemontese e francese, e fa errori quando scrive in italiano. Tarchiato e con i baffoni spalancati, sposa la cugina Maria Adelaide, magra e pallida, ma capace di mettere al mondo tanti figli e di non protestare se il marito sembra interessato solo alla caccia e alle donne. 
Gli succede Umberto I, baffi ad ala di gabbiano, anche lui incline a far fuoco, ma sugli scioperanti più che sulla fauna: non a caso finirà vittima di un attentato. Prima però sposa, per ragioni dinastiche, un’altra cugina, «quella pizza della Margherita» come amava ripetere, «la regina più imperlata d’Italia». Sarà seguito da Vittorio Emanuele III, detto Dondolo, baffetti all’insù e grande amante di monete da collezione e perfino della moglie. Un po’ meno del Paese, che infatti affiderà a Mussolini e alle sue follie di grandezza. E quando l’amata Elena non avrà più tempo per lui, perché troppo occupata a curare i feriti di guerra, Dondolo deciderà di liquidare il Duce, per poi consegnare l’Italia nelle mani inadatte del figlio Umberto II, re solo per un mese… 
Una storia dinastica che demolisce i Savoia sotto i colpi di una sferzante ironia.

In libreria: "Che parlino le pietre" di MAchado



Segnalazione ^_^

Che parlino le pietre
di David Machado

Ed. Cavallo di Ferro
320 pp
16.90 euro
Marzo 2013


Il problema della storia è che la possiamo guardare da varie angolazioni e non ci sembrerà mai la stessa. Qualcosa di simile Valdemar imparerà a suo modo, ma forse sarà troppo tardi”. (David Machado)

Sinossi

Durante il tempo del regime militare di Salazar, nel giorno del suo matrimonio, Nicolau Manuel viene portato in commissariato dalla Polizia politica per un interrogatorio e non fa più ritorno. Erano gli anni delle dittature totalitarie, gli anni in cui anche le principali libertà umane erano negate.
Oggi Nicolau è un uomo vecchio, disilluso e disincantato. Trascorre le sue giornate davanti allo schermo di un televisore e custodisce nell’animo un unico grande rimpianto: non avere avuto mai l’opportunità di spiegare a Graça dos Penedo, l’amore della sua vita, il motivo dell’abbandono sull’altare.
Valdemar, suo nipote, è un giovane adolescente obeso che ama terrorizzare i suoi compagni di scuola e ascoltare la musica di sconosciute band heavy metal con la sua fidanzata anoressica, Alice. Vive le frustrazioni della sua età, in costante conflitto con un padre soffocante e una madre lontana. Determinato a fare luce sul passato doloroso quanto torbido del nonno, Valdemar inizia a curare un diario personale e intraprende un cammino a ritroso sino al fatidico giorno in cui Nicolau Manuel, mezzo secolo prima, venne sequestrato dalla PIDE.
Ne emergerà una narrazione carica di equivoci, destini incrociati, tradimenti e perversioni, attraverso la quale si comprenderà che il passato è l’unica arma per vivere in modo pieno e consapevole il presente.

Che parlino le pietre è un trattato sulla memoria e sulla sua incertezza, sulla verità e la menzogna, sulla sottile linea che le separa. Un romanzo intenso che indaga le debolezze e le sofferenze dell’animo umano, dalla violenza del regime di Salazar alle frustrazioni di un giovane problematico che affronta il duro compito della crescita, nella speranza di un futuro migliore.

Tra ricordi confusi, segreti mai svelati, confessioni, David Machado accompagna il lettore lungo un cammino fatto di opportunità mancate e coincidenze, tessendo le fila di una narrazione coinvolgente in cui la finzione letteraria diventa un’occasione per rivivere una delle pagine più dolorose della Storia portoghese.

L'autore.
David Machado (Lisbona, 1978) è una delle grandi promesse della letteratura portoghese. Nel 2005 con il racconto per bambini A Noite dos Animais Inventados ha vintoil Prémio Branquinho da Fonseca della Fondazione Calouste Gulbenkian e del quotidiano “Expresso”. Oltre a libri di letteratura infantile, è autore di numerosi racconti, sparsi in antologie e riviste letterarie, pubblicati in Italia, Germania, Regno Unito, Norvegia, Islanda e Marocco. Il suo primo romanzo, Il favoloso teatro del gigante, è stato edito in Italia nel 2009 sempre da Cavallo di Ferro.
Di Il favoloso teatro del gigante hanno scritto:

"In Il favoloso teatro del gigante, David Machado ha creato un mondo barocco e romantico, impastato di realismo magico, dove le cose più incredibili succedono senza che ci sia niente di strano". Pulp

"Favoloso è il romanzo stesso. Di un'allegria contagiosa, con una capacità di incantare il lettore che non si vedeva da tempo" Actual/Expresso, Portogallo

Citazione d'Autore



ex-epigrafe


Ecco la citazione di Jennifer Donnelly prima di iniziare "Come una rosa d'inverno"

"Dottore, i miei occhi
non riescono a vedere il cielo.
E' questa la ricompensa
per avere imparato a non piangere?".

Jackson Browne


Il significato della parola EPIGRAFE al quale mi riferisco è questo: Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm., citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire. (Treccani)

Poesia, dolcezza di parole e musica



canzone

L'ombra dell'anima mia
fugge in un tramonto di alfabeti,
nebbia di libri e di parole.
L'ombra dell'anima mia!
Sono giunto alla linea dove cessa la nostalgia,
e la goccia di pianto si trasforma
in alabastro di spirito.
L'ombra dell'anima mia!
Il fiocco del dolore
finisce, ma resta la ragione e la sostanza
del mio vecchio mezzogiorno di labbra,
del mio vecchio mezzogiorno di sguardi.
Un torbido labirinto di stelle affumicate
imprigiona le mie illusioni quasi appassionate.
L'ombra dell'anima mia!
E un'allucinazione munge gli sguardi.
Vedo la parola amore sgretolarsi.
Mio usignolo!
Usignolo!
Canti ancora?

FEDERICO GARCÍA LORCA, LE PIU' BELLE POESIE D'AUTORE

L'associo a una musica dolce come questa




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