lunedì 6 maggio 2013

Cineromanzo:Il grande Gatsby



cineromanzo

Non molti giorni fa ho letto e recensito IL GRANDE GATSBY di Fitzgerald; di questo classico ci sono state diverse trasposizioni cinematografiche:

IL GRANDE GATSBY - visualizza locandina ingrandita
1949
Il grande Gatsby (The Great Gatsby ) è un film del 1949, diretto da Elliott Nugent,.
Il romanzo aveva già avuto una prima trasposizione cinematografica all'epoca de muto, diretta nel 1926 da Herbert Brenon e interpretata da Warner Baxter e Lois Wilson. La versione muta è andata definitivamente persa.

La terza versione è quella del 1974; tutte e tre le versioni sono state prodotte dalla Paramount Pictures.
 Il produttore Robert Evans aveva acquisito i diritti cinematografici del romanzo nel 1971 con l'intenzione di far interpretare il ruolo di Daisy all'allora moglie Ali MacGraw. Quando quest'ultima lo lasciò per Steve McQueen, furono interpellate per il ruolo di protagonista femminile Faye Dunaway, Candice Bergen, Katharine Ross, Lois Chiles e Mia Farrow. 
Alla fine il ruolo fu assegnato a quest'ultima nonostante il suo stato di gravidanza, che comunque fu dissimulato grazie all'abilità dei costumisti e alla prevalenza di riprese in primo piano. Il ruolo di Gatsby era stato offerto a Warren Beatty e a Jack Nicholson.

La sceneggiatura era stata affidata originariamente a Truman Capote, ma la produzione preferì adottare un secondo adattamento scritto da Francis Ford Coppola, molto fedele al testo originale ma anche molto didascalico.
1974

DIFFERENZE LIBRO FILM

Il film si presenta, nei dialoghi e nell'intreccio, come molto rispettoso del romanzo. Ci sono tuttavia alcune piccole differenze:
Gatsby e Daisy sono stati separati per 5 anni nel libro, 8 nel film;
nel film molti particolari sul passato di Gatsby sono omessi;
nel film la vita quotidiana e lavorativa di Nick è quasi trascurata: non viene fatto cenno alle sue brevi avventure amorose e anche il suo rapporto con Jordan è più vago;
nel film è dato uno spazio leggermente maggiore al personaggio di Myrtle;
sia nel libro che nel film Nick e Gatsby si incontrato ad una festa di quest'ultimo, ma mentre nel libro ciò avviene in modo quasi casuale, nel film Nick viene convocato ufficialmente nello studio del protagonista: nel romanzo ad essere convocata per una chiacchierata in privato era Jordan;
lo svolgimento del film è leggermente più sintetico nella parte finale, quella che segue la morte del protagonista: nella versione italiana non viene per esempio fatto cenno all'incontro tra Nick e Wolfsheim, che nella versione inglese è raccontato brevemente dalla voce fuori campo di Nick;
nell'epilogo del libro Nick incontra il solo Tom mentre nel film scambia anche alcune parole con Daisy, scena che rimarca l'apatia e frivolezza della donna più di quanto fosse esplicitato nel romanzo.

Ma veniamo all'ultimo film, quello con Leonardo Di Caprio.

locandina di Il grande Gatsby 3D
2013
Il grande Gatsby di Baz Luhrmann segue le vicissitudini dell'aspirante scrittore Nick Carraway (narratore della storia) lascia il Midwest per trasferirsi a New York nella primavera del 1922, in un momento storico in cui la morale si sta allentando e il jazz la fa da padrone. Inseguendo il suo sogno americano, Nick ha modo tramite sua cugina Daisy e il di lei donnaiolo marito Tom Buchanan di conoscere il milionario Jay Gatsby (descritto da Nick nel romanzo che sta scrivendo come come un uomo misterioso e apparentemente corrotto ma, in ultima analisi, di grande fascino e appeal, capace di infondere straordinaria forza e speranza). 
Grazie a questi tre incontri, l' "innocente" Nick si ritrova catapultato nell'accattivante mondo dei super ricchi, delle loro illusioni, dei loro amori e dei loro inganni, vissuti in una New York accecante, stravagante e nel bel mezzo della crisi finanziaria.
Scritto tra il 1923 e il 1924 tra Long Island (a New York) e San Raphael (a circa 15 miglia da Cannes, in Francia), il romanzo di Fitzgerald ha incontrato la strada di Baz Luhrmann nel 2004 (anche se il primo approccio era avvenuto nel 1974 grazie a Il grande Gatsby di Jack Clayton) quando, dopo aver finito le riprese di Moulin Rouge!, il regista si trovava a bordo della Trans-Siberian Express per raggiungere a Parigi (da Pechino) la moglie e la figlia appena nata e si è ritrovato con sé un nastro con la versione audio dell'opera, che gli ha fatto nascere il desiderio di realizzarne una nuova versione cinematografica.

Titoli preferiti



titoli

Buongiorno e buon inizio settimana!!!

Cominciamo con i titoli "scovati" nell'ultima settimana e che hanno attirato il mio sguardo e la mia fantasia!!

LA CASA NEL GIARDINO DEGLI ARANCI ( M. Charif, Ed. Giunti, 2010).

Sarà la parola giardino o aranci, ma fatto sta che questo titolo mi rimanda ad immagini di solarità, a profumi intensi e fragranti.....

o

IL SEGRETO DELLA BAMBINA SULLA SCOGLIERA (L. Riley, Ed. Giunti, 2013).

Questo mi piace perchè mi da sensazioni di malinconia e tenerezza, oltre che di libertà e forza, per via della scogliera e dell'associazione al mare.

s

UN BEL SOGNO D'AMORE (A. vitali, Ed. Garzanti, 2013).

Beh, brevissimo ma esprime tutto il romanticismo e la dolcezza che solo un sogno d'amore può dare...

a

IL CASSETTO DELLE PAROLE NUOVE (M. Cantieni. Ed. Longanesi, 2013)

Questo titolo mi ha attirato perchè quando penso al cassetti, in senso metaforico, penso non solo a qualcosa di segreto e intimo, ma anche a qualcosa che proprio perchè conservato può essere anche ripescato...
E il fatto che in esso ci siano parole nuove è bello perchè mi da pensieri di positività, speranza di cose nuove e belle in arrivo...

n

 A VOI PIACE QUALCUNO DI QUESTI TITOLI??

L'amore è.... LA VITA DI IN VIA DEI MIRTILLI



Il 7 maggio, accanto a "Sogni sull'acqua" della Kleypas troverete anche un altro romanzo rosa:


LA VITA IN VIA DEI MIRTILLI
di Kajsa Ingemarsson


La vita in via dei mirtilli
Ed. Mondadori
Progetti Speciali
432 pp
9.90 euro
USCITA 7 MAGGIO 2013
Trama

Un'avvocato, una madre single, una casalinga.
Tre vite incanalate lungo binari ben definiti, fino a quando...

In via dei Mirtilli abitano molte persone. Persone normali, che però, come tutti, hanno qualcosa di speciale. Come Ellinor, giovane avvocato in carriera, tutta presa dalle gioie e dai dubbi della prima maternità. 
Chi invece sa bene come si tira su un figlio è Nina, di professione parrucchiera, che ha cresciuto da sola il suo Mattias, ora adolescente. Più tranquilla sembra essere invece l'esistenza di Miriam, chiusa e appagata nella sua vita di casalinga.
Cosa accomuna queste tre donne? A parte l'indirizzo, in una quieta zona residenziale della sonnacchiosa cittadina di Sävesta, all?apparenza nulla.
Ma qualcosa accade quando nel quartiere si trasferisce Janina, una donna dalle misteriose abitudini che avrà un ruolo importante nelle vite di Ellinor, Nina e Miriam.
Lyckans hjul
cover

Sarà un viaggio a Stoccolma a risultare decisivo per ciascuna di loro, ponendole di fronte a fondamentali interrogativi sul ruolo del destino e su cosa vogliono davvero fare della propria esistenza.

L'autrice.
Lena Kajsa Ingemarsson (1965, Oxelösund, Svezia), dopo una carriera nella diplomazia e nel controspionaggio, ha lavorato come traduttrice e ha iniziato a scrivere nel 2002; da allora ha pubblicato otto romanzi che l'hanno resa una delle autrici svedesi più popolari: Piccoli limoni gialli è stato il libro più venduto in Svezia nel 2005 con oltre 500.000 copie, e gli altri romanzi sono tutti bestseller in patria. In Italia oltre a Piccoli limoni gialli (2011), Mondadori ha pubblicato È la vita, Stella! (2011) e Se potessi tornare indietro (2012).

Prossime uscite fantasy con Fabbri!!



Prossimi arrivi per la Fabbri Editore.

INFERNO. Canti delle terre divise
di Francesco Gungui


Inferno. Canti delle terre divise
Ed. Fabbri
Narrativa
350 pp
14.90 euro
USCITA 8 MAGGIO
2013
Trama

Se sei nato in Europa, la grande città nazione del prossimo futuro, hai due sole possibilità: arrangiarti con lavori rischiosi o umili, oppure riuscire a trovare un impiego a Paradise, la zona dove i ricchi vivono nel lusso più sfrenato e possono godere di una natura incontaminata. Ma se rubi o uccidi o solo metti in discussione l'autorità, quello che ti aspetta è la prigione definitiva, che sorge su un'isola vulcanica lontana dal mondo civile: Inferno. Costruita in modo da ricalcare l'inferno che Dante ha immaginato nella "Divina Commedia", qui ogni reato ha il suo contrappasso. Piogge di fuoco, fiumi di lava, gelo, animali mostruosi rendono la vita difficile ai prigionieri, che spesso muoiono prima di terminare la pena. Nessuno sceglierebbe di andare volontariamente a Inferno, tranne Alec, un giovane cresciuto nella parte sbagliata del mondo, quando scopre che la ragazza che ama, Maj, vi è stata mandata con una falsa accusa. Alec dovrà compiere l'impresa mai riuscita a nessuno, quella di scappare con lei dall'Inferno, combattendo per sopravvivere, prima che chi ha complottato per uccidere entrambi riesca a trovarli...

L'autore.
Franceso Gungui (1980) ha una laurea in Scienze dei Beni Culturali all'Università Statale di Milano. Nel 2004 ha pubblicato il suo primo libro: "Io ho fame adesso - come sopravvivere a un frigorifero deserto" (Guido Tommasi Editore), un libro che unisce ricette e racconti. Nel 2007 arriva "Achille e la fuga dal mondo verde" (Mondadori), una storia per bambini che racconta un 'avventura in un mondo parallelo dominato dalle piante. Nel 2008 pubblica "Mi piaci così" e "Nel catalogo c'è tutto - per chi va o torna a vivere da solo". Nel 2009 è uscito "L'importante è adesso" (Mondadori) insieme al seguito della prima avventura di Achille che già si avviava a diventare una piccola saga. Il 2010 è l'anno di "Mi piaci ancora così", il seguito di "Mi piaci così".


HATES. House at the end of the street
di Lily Blake


Hates. House at the end of the street
Ed. Fabbri
Narrativa
212 pp
14.90 euro
USCITA 8 MAGGIO
2013
Trama

Dopo il recente divorzio dei suoi genitori, Elissa si trasferisce con la madre in una nuova città per ritrovare la serenità familiare. 
Ma il tranquillo quartiere di case familiari nasconde una terribile tragedia: nella casa a fianco, anni prima, una ragazzina ha ucciso entrambi i genitori ed è sparita, lasciando solo un fratello, Ryan, che inspiegabilmente ha deciso di restare a vivere lì. 
Contro il volere di sua madre, Elissa si avvicina sempre di più a quel ragazzo introverso, considerato da tutti un po' strano.
 Ma a mano a mano che cresce l'intimità tra loro, Elissa comincia a scoprirne i segreti rischiando di restare intrappolata in un gioco molto pericoloso...

L'autrice.
Blake Lily, scrittrice americana, dedicata la maggior parte del suo tempo alla scrittura. Ama il cinema.

Catullo, i versi d'amore e la cover Giunti



Avete avuto modo di vedere l'edizione della Giunti della raccolta di poesie di Catullo...?
Che ne pensate?
Vi piace?
Troppo.... "moderna" per una raccolta di poesie "classiche" di questo tipo?

VERSI D'AMORE
di Gaio Valerio Catullo


Ed. Giunti
Acquerelli poesia
(a cura e trad) L. Canali
6.10 euro
160 pp
marzo 2013

Sinossi

Gli Acquarelli Poesia, la collana che parla direttamente ai ragazzi e agli appassionati di poesia, si arricchisce dei bellissimi e impetuosi versi d'amore del grande poeta latino Gaio Valerio Catullo. 
Componimenti perlopiù brevi, dedicati alla passione rosso fuoco per la sua amata Clodia, vibranti di energia polemica contro la mediocrità della gente che sa solo criticare e spettegolare, colmi di smarrimento per i sentimenti struggenti che a volte confondono l'animo.
 Un poeta straordinario e intramontabile, un poeta ancora talmente potente con i suoi versi a volte ispirati a volte decisamente osceni che i lettori ne rimarranno stregati. 

Completano il libro: l'introduzione di Luca Canali che descrive Catullo in 10 parole chiave e la tavola sinottica finale con la biografia dell'autore e i fatti storici.

Anteprima Fazi. IL SOGNO DI JESSICA di Marta Dionisio



Anteprima!!!!!!!

Cosa ne pensate?

IL SOGNO DI JESSICA
di Marta Dionisio


Ed. Fazi
Lain
352 pp
14.50 euro
USCITA 23 MAGGIO 2013
Sinossi

Dopo l’ottima accoglienza che ha ricevuto Lo specchio di Beatrice, Marta Dionisio riprende la storia delle sue protagoniste raccontando in una prospettiva originale e coinvolgente gli orrori della guerra e il caos del mondo presente, i sentimenti e i disagi di due giovani donne.

Tornate ciascuna alla propria epoca, per Jessica e Beatrice  riambientarsi nel proprio mondo è un’impresa tutt’altro che semplice. 
Beatrice, ancora frastornata dall’impatto con il futuro, deve affrontare gli orrori e i pericoli incombenti della guerra mentre Jessica, segnata profondamente, deve dire addio all’adolescenze spensierata e un po’ frivola che stava vivendo.
Adesso è a disagio con le amiche, con il fidanzato e nell’atmosfera che la circonda. 
Entrambe non possono fare a meno di pensare con nostalgia all’identità dell’altra, a ciò che sembra perduto per sempre. 
Ormai lo specchio è rotto, la strada del ritorno appare definitivamente chiusa..., ma ecco che una possibilità si fa largo negli incubi di Jessica e affiora dalle ricerche che ha avviato nel presente sulla sorte di Beatrice e della sua famiglia. 
Forse Beatrice non è morta, forse c’è la speranza di incontrarsi di nuovo, di scambiarsi la vita ancora una volta: l’ultimo, estremo tentativo di aiutarsi e salvarsi reciprocamente. Perché ognuna, nei panni dell’altra possa scoprire una parte fondamentale di se stessa.

L'autrice.Marta Dionisio nata a Roma nel 1992. Studia Scienze Politiche alla Luiss e il suo sogno è diventare giornalista. Ama viaggiare e conoscere posti lontani nello spazio e nel tempo. Ha scritto il suo primo romanzo, Lo specchio di Beatrice, a sedici anni, ispirata dai racconti della nonna sulla seconda guerra mondiale. Il sogno di Jessica è il suo secondo romanzo.

«La freschezza dello stile di Marta Dionisio illumina pagine di intensa introspezione. Il suo sguardo sul complesso mondo giovanile 
ne svela aspetti inediti e originali in intrecci appassionanti».   Cinzia Tani 

«La penna agile di Marta, sorprendente per freschezza e capacità introspettiva, è un monito a ricordare che l’autenticità dello spirito, oggi in via d’estinzione, 
è l’unica cosa che ci può forse salvare».    Carlotta Vissani, D – la Repubblica

Recensione EUREKA STREET di McLiam Wilson



Buongiornissimo!!!
Trascorsa bene la domenica?
IO abbastanza....  :)))

Eccomi con la recensione di oggi; il libro letto e terminato è...

EUREKA STREET
di Robert McLiam Wilson

Ed. Fazi
Tascabili
384 pp
9 euro
2007
Sinossi

Belfast. Chuckie e Jake, protestante il primo, cattolico l’altro, sono legati da una profonda amicizia. Chuckie, antieroe grasso e sempliciotto, riesce a compiere mirabolanti imprese commerciali grazie a progetti tanto fantasiosi quanto ridicoli. Jake, invece, nonostante la sua scorza da duro, è un inguaribile romantico e non cerca denaro e ricchezza, ma un amore che gli riempia la vita. Sullo sfondo i conflitti irrisolti del paese che balzano brutalmente in primo piano quando un attentato sconvolge l’atmosfera bislacca e farsesca che domina il racconto. Sarà la commedia della vita a cancellare il sangue e le vicende improbabili e sgangherate di Chuckie e Jake e a dominare di nuovo tra le pagine del romanzo.


L'autore.
Intorno a Robert McLiam Wilson si raccontano molti aneddoti, tutta la sua vita pare corredata da storie che rendono lo scrittore nord irlandese una sorta di personaggio. Ad esempio pare che Robert sia nato a Belfast (nel "west di West Belfast", a New Lodge, quartiere popolare e cattolicissimo) nel 1964 e che sia stato cacciato di casa dalla madre all’età di quindici anni. Pare che il motivo fosse una ragazza inglese e protestante. Senza farsi troppo suggestionare da Ripley Bogle, il barbone acculturato protagonista dell’adorabile e pluripremiato primo romanzo di McLiam Wilson, sembra intanto che siamo riusciti a mettere insieme un po’ di informazioni certe. Ci pare di capire:

- che lo scrittore Robert McLiam Wilson abbia vissuto veramente da barbone per otto mesi della sua vita dormendo nel parco di un castello e cercando di non saltare troppo la scuola ("È stata una brutta estate", ricorda. "Di quel periodo ho una precisa percezione del freddo. Non avrò mai più così freddo, di sicuro"), per poi essere adottato da una famiglia di gran cuore, di umili origini e di ben radicate convinzioni su solidarietà e umanità (a cui renderà un omaggio emozionato e delicato nel suo terzo romanzo Eureka Street con i personaggi di Matt e Mamie);

- che abbia frequentato il St. Catherine’s College di Cambridge per un paio di anni e che lo abbia abbandonato nel 1985 all'età di ventuno anni... Il giorno precedente la sua uscita dall'ambiente universitario inizia a scrivere. Pare che abbia comprato una macchina da scrivere per iniziare una dissertazione su non si sa quale argomento, e ne venne fuori invece il primo capitolo di un romanzo;

- che abbia compiuto una serie impressionante di professioni: muratore nella costruzione di palazzi, assistente di negozio, guardia di sicurezza, venditore di finestre e di kilt, insegnante universitario, regista di documentari (uno in particolare sul Baseball in Irlanda!). Pare che fosse particolarmente bravo come venditore di kilt…
Ma pare anche:

- che ci sia stato un padre alcolizzato, il quale, racconta lo scrittore con una discreta dose di sarcasmo, "oltre a un po’ di violenza, mi ha dato la raccolta completa di Dickens quando avevo sette anni...".

- che a sette anni sia stato portato di forza dallo psicanalista perché rubava e leggeva Stendhal, Thackery, George Eliot, e altre letture considerate troppo precoci.
Robert McLiam Wilson è sposato con MaryAnn, con cui da un anno ha lasciato Belfast per Parigi. Mary Ann l’ha conosciuta in una libreria, dove stava mettendo a posto i nuovi arrivi sugli scaffali: Robert le chiese un’informazione: cinque settimane dopo erano sposati.

Le leggende, quindi non mancano. Ne manca soltanto una, quella del suo nome. Robert McLiam Wilson è uno pseudonimo parziale. ‘McLiam’ è la traduzione gaelica di ‘Wilson’ – ‘will’ ‘son’ e cioè ‘figlio della volontà’ – che lo scrittore ha deliberatamente inserito tra nome e cognome veri. Robert in questo modo ha due cognomi, uno irlandese e uno inglese: il messaggio è talmente lampante e provocatorio che è meglio non aggiungere nulla. Chi ha incontrato Robert McLiam Wilson, lo racconta come un uomo di una simpatia trascinante e vibrante, un fumatore accanito (più di sessanta sigarette al giorno), un romantico amante dei gatti e un fervente tifoso di calcio
.


il mio pensiero

Eureka Street è un libro di Robert McLiam Wilson, ambientato a Belfast e sullo sfondo degli scontri tra cattolici e protestanti, nell’Irlanda del Nord.

L’Autore ci parla di questa particolare ed affascinante città attraverso diverse prospettive; c’è il punto di vista di Jake Jackson, un trentenne che fa un lavoro singolare e certamente non invidiabile: insieme ad altri due “colleghi”, va nelle case delle persone a sequestrare e portar via oggetti di un certo valore e che queste stesse persone non riescono più a pagare.
Ma la narrazione in prima persona si alterna a quella in terza persona e che l’Autore utilizza per raccontarci le cose dal punto di vista di altri personaggi, quali Chuckie, uno dei più cari amici di Jake.

È un libro popolato da personaggi che probabilmente, a una prima occhiata, non hanno una grossa attrattiva, tutt’altro: Jake – che pure ha tante buone qualità – all’inizio ci appare un "fallito", un uomo che si porta dietro tutto il peso di una storia d’amore finita male e che cerca in tutti i modi una compagna, una presenza rassicurante accanto a sé, finendo così per innamorarsi di donne che in realtà non hanno alcuna intenzione di legarsi a lui.

Chuckie è un uomo da nulla, che ha sempre vissuto senza grosse ambizioni, consapevole di essere un “ciccione” poco avvenente (ma che inspiegabilmente, piace alle donne!); e poi c’è il loro gruppo di amici, volgari, stupidi, fissati col sesso e le donne; gli stessi “colleghi” di Jake, due individui gretti, crudeli, ignoranti, quasi bestiali nei loro comportamenti.
Anche le donne ci appaiono come delle ragazze un po’ troppo facili, che non ci mettono nulla ad andare a letto col primo venuto.

C’è il “piccolo” Roche, un 12enne non troppo fortunato che vive per le strade; anch’egli dà l'idea di un ragazzino volgarotto, sbruffone, maleducato, irritante….

Insomma, non nascondo che per buona parte del romanzo ho fatto fatica ad “affezionarmi” alla storia e ai personaggi, anche un po' a causa del linguaggio, molto... "colorito", diciamo; non solo, ma devo dire che le sensazioni iniziali di questa Belfast, nelle cui tante piazze e viuzze si nascondono pub, ubriaconi, scritte terroristiche sui muri, parolacce, odori e suoni confusi..., non sono sempre state gradevoli ed invitanti, ma qualcosa mi ha spinta a  proseguire; la curiosità di lasciarmi accompagnare per mano dall'Autore in questo posto così particolare, di scoprire che dietro ad alcuni dei personaggi principali, dietro la loro “scorza” di nullità, semplicioneria… ci fosse qualcosa di buono.

E così è stato.
Con uno stile ironico, schietto, a volte grottesco, ma sempre intelligente, vivace e realistico, McLiam mette a nudo i suoi antieroi, e lo fa non presentandoceli come personaggi di non so quale valore, ma come persone normalissime che però riescono a dare una direzione e un senso alla propria vita, che fino a quel momento è stata un po’ grigia, se non squallida.

Il romanzo sembra un quadro coloratissimo, in cui compaiono effettivamente molti nomi, molte strade, molte piccole storie, che si intrecciano con la situazione storico-socio-politica di Belfast, caratterizzata, come dicevo, dalla guerriglia e dagli attacchi terroristici degli irlandesi, desiderosi di indipendenza.
E c’è infatti un capitolo dedicato ad un episodio triste, in cui, in una normale mattina come le altre, qualcuno crederà di dover alzare la propria voce, di farla sentire a tutti i costi, andando però ad infrangere e distruggere tante vite, tante piccole storie di gente con un nome ed un cognome; persone non speciali, ma come ce ne sono tante, eppure per loro le lancette dell’orologio si son interrotte bruscamente ed ingiustamente, in una mattina qualunque, mentre servivano hot dog o si preparavano per fare le cose di ogni giorno.

Eureka street ci mostra tutta l’umanità possibile, nelle sue bassezze e meschinità come nella sua nobiltà d’animo, espressa con semplicità, quasi nell’imbarazzo di chi sta facendo una buona azione ma quasi sussurrandola, con la speranza e il timore, allo stesso tempo, di ricevere un grazie.

E’ questo il caso di Jake che, nel corso della narrazione, lascia emergere il buono che c’è in lui; pur essendo circondato da amici e conoscenti non proprio gentili e raffinati, dai sentimenti non certo nobili e delicati, Jake ha un cuore sensibile, aperto al prossimo; in fondo, dentro di sé, altro non desidera che una vita normale, con una donna che lo ami e, chissà, un figlio di cui prendersi cura.

Desiderio, questo, che cerca di “sfogare” su Roche; il ragazzino non è proprio una personcina malleabile e docile, eppure è proprio la sua ruvidezza a lasciar intendere come sia più che mai bisognoso di affetto, di un adulto come punto di riferimento e guida per la sua piccola vita sbandata.
Questa sensibilità nasce in lui dalla propria storia personale, essendo Jake un figlio adottivo, quindi consapevole di cosa voglia dire essere rifiutato dalla propria famiglia ed essere accolto da un’altra quando sembrava che per sé non ci fossero chissà quali prospettive.

Jake è un personaggio per il quale ho provato simpatia e, in certi momenti, anche tenerezza; perché è un bravo ragazzo, solo a volte “vittima” delle circostanze, dei propri sentimenti volubili, fino a quando determinati eventi non gli permetteranno di far pace col proprio passato sentimentale fallimentare – al quale egli getta spesso occhiate cariche di nostalgia – e darsi la possibilità di un futuro con una donna che più diversa da lui, per carattere e ideologie, non poteva essere.

E poi c’è l’amicizia, soprattutto quella con Chuckie, tanto più se pensiamo che uno è cattolico e l'altro protestante; a Chuckie l’Autore darà la possibilità di riscattarsi e trovare la fiducia in se stesso e nelle proprie capacità, come alla madre Peggy sarà concesso di trovare, a 50 anni, la felicità ....

Leggere Eureka Street è stato come fare un viaggio in un luogo "terribilmente" vivo, vivace, strabordante di suoni, rumori, voci, colori, scritte, in mezzo ai quali ogni tanto ho arricciato il naso e storto la bocca in un’inevitabile smorfia, e altre volte mi hanno lasciato un sorriso e fatto pensare, insieme a Jake...:

 “Belfast mi sembrò di nuovo una città in cui valesse la pena di abitare. Perché a volte quei suoi abitanti erano uno splendore. A volte, erano davvero uno splendore.”


Consigliato.

domenica 5 maggio 2013

Anteprima. "Il tesoro degli abissi" (Longanesi)



IL TESORO DEGLI ABISSI
di Donatello Bellomo,
Enrico Cappelletti


Ed. Longanesi
I libri del  mare
252 pp
18 euro
USCITA 9 MAGGIO
2013
Sinossi

Domenica 7 novembre 1915, al largo di capo Carbonara, Tirreno meridionale. Verso le ore 13, il sommergibile tedesco U-38, inalberando la bandiera austroungarica, affonda il piroscafo Anconadiretto a New York con a bordo 164 uomini di equipaggio, 626 passeggeri, in gran parte donne e bambini, e un carico segreto: 12 casse di sterline d’oro per un valore di 50 milioni di euro. Tra le 208 vittime, un funzionario del ministero dell’Agricoltura che accompagnava il tesoro con cui l’Italia avrebbe pagato la partecipazione all’Expo tenutasi quell’anno a San Francisco. Le cancellerie di Washington (nel disastro sono morti nove cittadini americani), Roma, Berlino e Vienna si scambiano messaggi di accusa o di giustificazione, ma solo le prime due conoscono la verità: le 133.000 sterline d’oro rappresentano una tranche di un colossale contrabbando di cavalli, muli, foraggio, armi e munizioni che l’Italia – entrata in guerra da sei mesi contro l’Austria-Ungheria – ha acquistato dagli Stati Uniti per «girarlo », forse, in parte alla Francia.
Il comandante dell’Ancona, Pietro Massardo, non rivelò mai il punto nave dell’affondamento, e per settant’anni il relitto è rimasto indisturbato. Lo ritrovò nel 1985, integro e in buone condizioni, a 471 metri di profondità, Henri Delauze, il più grande cacciatore di relitti del dopoguerra. Da allora la caccia al tesoro è diventata un’autentica spy story, che ha coinvolto ministeri degli Esteri e tribunali. Con una lunga ricerca documentaria e testimonianze dirette, gli autori ricostruiscono l’intricata vicenda. Dopo quasi un secolo, l’Ancona e i suoi morti non hanno ancora trovato pace: i predoni del mare sono sempre in agguato.

Autori.
Donatello Bellomo (Busto Arsizio, 1953) è giornalista professionista e traduttore dal francese. Ha pubblicato numerosi romanzi, due raccolte di racconti e altrettanti saggi-inchiesta. Ha vinto i premi Ungaretti (1985), Tuscania (1999), Gaeta (1999) e Circeo (2011). Vive a Verona e in barca a vela.

Enrico Cappelletti (Sanremo, 1941) ha svolto per trent’anni l’attività di cronista del mare con penna e macchina fotografica per le più note riviste. Ha pubblicato Fotosub. Teoria e pratica della fotografia subacquea (Zanichelli) e vari libri sui tesori sottomarini tra cui L’Oro dell’Elba. Operazione Polluce(Magenes). Vive a Faenza
.

Scopro e condivido: BELFONDO di Jenn Dìaz



new entry

Ecco un altro libro che è entrato nella mia libreria; per esso ringrazio 10 righe dai libri e Edizioni La Linea.

BELFONDO
di Jenn Diaz

Belfondo
Ed. La Linea
Trad. A. Drenaggi
168 pp
13 euro
2012
Uno stupefacente meccanismo narrativo, una lirica e allucinata metafora su una società chiusa in se stessa.

Sinossi

Belfondo è un paesino immaginario della Spagna rurale dove il tempo pare essersi fermato. La gente di Belfondo, una piccola comunità sonnacchiosa che vive del ritmo imposto dalla fabbrica, è prigioniera volontaria del padrone, un uomo a cui tutto spetta e che tutto regola dentro i ristretti confini di uno spazio che a nessuno è concesso di oltrepassare. Ma Belfondo è anche il crocevia delle storie singolari degli abitanti del paese: il maestro che è obbligato a insegnare a leggere e a scrivere a tutti, eccetto che alla propria moglie, il becchino che occupa il tempo a produrre epitaffi in modo da averli già pronti quando i suoi compaesani saranno sepolti, il prete, cieco, che crede che Dio sia una donna in carne e ossa, e tanti altri. Un racconto che prima isola le voci e poi le somma in una melodia corale che compone una realtà inquietante e quasi onirica. In quello che è considerato il miglior esordio letterario della Spagna, Díaz dà mostra di una prosa lirica e coinvolgente capace di lasciare una profonda emozione nel lettore.


Questo è il blog dell'Autrice, classe  1988 - CLICCAMI.

Question di feeling: Julia dei miracoli



mifeeling

Il feeling di oggi non è tanto con un libro ma con un personaggio di uno degli ultimi romanzi letti.
Mi riferisco a Julia, la bimba undicenne protagonista de "L'età dei miracoli" di Karen Thompson Walker (trovate la recensione qui su Chicchi di pensieri).

Con Julia ho avvertito un'immediata affinità perché la sua personalità è tanto simile alla mia, alla sua età.
Timida, impacciata, con la sensazione di essere sempre fuori posto, il timore di non piacere e di essere prese in giro, la spiacevole convinzione di non valere quanto le amichette belle e "fighette", la paura di non piacere a nessun ragazzino, il desiderio di non essere notata in mezzo a tanta gente e, allo stesso tempo, il dispiacere per non essere stata notata, come se si fosse invisibili.....

Ero davvero con lei, eternamente insicura e mai "al posto giusto nel momento giusto.
Ma immagino che siano caratteristiche comuni alla maggior parte degli adolescenti!! ;)

Anche voi avete avuto ultimamente la sensazione che certi personaggi riflettessero qualcosa (tanto...?) di voi?

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...