giovedì 11 giugno 2015

Parole d'Autore ("I misteri di Chalk Hill")



Ho ben quattro romanzi by Giunti da divorare e uno di questi è "I misteri di Chalk Hill" di Susanne Goga.

Ecco la frase riportata dall'Autrice in apertura al libro.


Per confermare l'affermazione che tutti i corvi sono neri
non è necessario dimostrare che nessuno lo è;
basta trovarne uno bianco; ne basta uno.

William James


Il significato della parola EPIGRAFE al quale mi riferisco 
è questo: Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi,
 per dedica o ricordo; più particolarm.,
 citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone 
in testa a uno scritto per confermare con parole autorevoli 
quanto si sta per dire. (Treccani)

(Giftaway) IN PALIO DUE COPIE DEL NOIR "L'AQUILA E LA PIOVRA" DI GIANNI PALAGONIA



Come anticipato, c'è una sorpresa (doppia) che ruota proprio attorno al romanzo recensito ieri: L'AQUILA E LA PIOVRA di Gianni Palagonia (QUI RECENSIONE), che racconta l'avventura di un poliziotto italiano in trasferta in Albania, dove ha vissuto e lavorato per un certo periodo.


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Grazie alla C.E. CentoAutori, ho la possibilità DI mettere a disposizione DUE COPIE del romanzo, quindi ci saranno due vincitori per questo giftaway, per partecipare al quale dovrete solamente:

  • commentare questo post per aderire all'iniziativa, scrivendo la vostra mail per essere contattati in caso di vittoria (obbligatorio); è preferibile non commentare da Anonimi in modo che il nick/il nome sia visibile ed io sappia chi cercare  
  • lasciare un commento inerente il libro in palio, e potrete farlo direttamente in questo post o, in alternativa, potete commentare il post della recensione e in entrambi i casi dirmi che ne pensate e perchè vi piacerebbe leggere la storia di Palagonia ^_- (obbligatorio)

Queste sono le uniche due condizioni obbligatorie e necessarie per la partecipazione al giftaway.

Per il resto, se vi va 

  • potete condividere sui social cui siete iscritti, tipo Twitter, Facebook... (facoltativo); in tal caso, potete lasciare il link nei commenti a questo post;
  • se avete un blog, potete condividere il banner che vedete su;
  • diventare follower del blog (facoltativo!). E' straovvio che mi farebbe piacere se chi partecipa (e non solo) diventasse follower, ma sarei ancora più felice se lo faceste perchè vi va davvero 
Alla scadenza del giftaway, saranno sorteggiati i due vincitori con Random.

Per ora è tutto, ma se avete domande non esitate a farne, qui o privatamente (angyarmy@hotmail.it).  


IL GIFTAWAY SCADE IL 30 GIUGNO

Partecipateeee 



mercoledì 10 giugno 2015

Recensione: L'AQUILA E LA PIOVRA di Gianni Palagonia



Una storia vera: quella di un poliziotto italiano alle prese con la criminalità organizzata presente nel Paese delle Aquile...

L'AQUILA E LA PIOVRA
di Gianni Palagonia


Ed. CentoAutori
284 pp
16.50 euro
Maggio 2015


L’Aquila e la Piovra è un romanzo giallo-poliziesco contemporaneo, ambientato nell’Albania degli anni 2000 (più precisamente nel 2006) e avente come protagonista Gianni Palagonia, un poliziotto in missione in Albania, appunto; siamo in presenza di un romanzo che è però una storia vera, anche se chi scrive si firma sotto pseudonimo proprio per proteggere se stesso e i propri cari.

Gianni è un uomo tranquillo, posato, con la testa sulle spalle, divorziato con figli, che a un certo punto della sua carriera viene mandato a Tirana per motivi di lavoro.

L’impatto con questo Paese è forte e non può non spaesare Gianni: l’Albania, infatti, è rimasta indietro, rispetto all’Italia, di almeno 40 anni e questa arretratezza si sente tutta, tanto nelle comodità quotidiane (per dirne una: la luce va via spessissimo durante il giorno e tutti i giorni…) quanto, soprattutto, nella mentalità e nella cultura.

A lasciare sbigottito il nostro poliziotto italiano è infatti proprio l’apprendere che in questo Paese gli uomini ragionano e intrattengono rapporti con gli altri sulla base di codici di leggi tramandate da padre in figlio che contano di più della legge scritta, della legge dello Stato; Stato che, tra l’altro, è assolutamente assente e corrotto, colluso con gli uomini mafiosi, che reggono e dirigono le sorti del Paese, la sua economia, la politica, preferendo che esso resti nell’arretratezza, nonostante il regime dittatoriale sia ufficialmente finito, lasciando il posto ad una democrazia che, in realtà, fatica a svilupparsi e a “regnare” in tutta l’Albania, in special modo nei piccoli paesini.

Gianni fatica a credere che questi albanesi reagiscano alle offese in un modo che ricorda la Sicilia degli Anni ‘50/’60, ma è così: le offese gravi si puniscono con la vendetta, con la morte, anche a danno dei familiari (bambini compresi) dell’offensore, che se vuol sopravvivere deve rinchiudersi dentro casa e restarci vita natural durante.

E l’adulterio? La donna che tradisce è assolutamente da punire, ma non basta: la donna, in generale, è assolutamente sottomessa all’uomo (padre, marito, suocero), considerata “un otre” che deve solo sopportare: la sua vita non vale nulla e ci si aspetta che resti nell’ignoranza e nell’ombra.

Insomma, a regolare la vita quotidiana di una grossa fetta di albanesi è il cosiddetto Kanun, un codice di leggi tradizionali che in principio era semplicemente volto alla formazione e al mantenimento dell’unità del fiero popolo albanese, secondo principi di etica e fedeltà.
Ma si sa, non sempre certe buone intenzioni, davanti a sconvolgimenti politici e a periodi di anarchia, restano, quanto piuttosto spesso lasciano il posto a comportamenti violenti, ad abusi che pretendono di trovare una loro giustificazione nella tradizione dei padri, ma in realtà non è così.

Gianni è un siciliano che sa da dove viene, non ha dimenticato le proprie umili origini meridionali, ma si rende conto di come la società debba necessariamente evolversi, cambiare in meglio, cosa che non riesce a vedere nel popolo albanese, quando i suoi colleghi gli illustrano certe situazioni “medievali” ancora presenti.

Certo, Gianni capirà che non si può fare di tutta un'erba un fascio, e che non tutti hanno una mentalità retrograda e ristretta, anche se sono costretti a tenerne conto per non avere problemi,
Lo comprenderà bene quando conoscerà la bella e giovane Viola, sua teacher d’inglese, per la quale nascerà un interesse sincero, con l’intoppo però della diversa cultura e delle “riserve mentali” che entrambi, ma soprattutto lei, hanno reciprocamente.

Gianni è una persona che ama il proprio lavoro, lo esercita con diligenza e passione, ed ha un modo di ragionare aperto, franco, leale, ma anche appassionato, manifestando a volte tratti “da ragazzino”, in particolare quando sente che il suo cuore sta cominciando a battere all’impazzata per la sua bella insegnante.

L’Autore ci lascia camminare per le strade di Tirana, ci presenta numerosi personaggi, alcuni semplici, schietti, che rappresentano al meglio il bel popolo albanese, che va giustamente fiero della propria identità, e che ha tante buone qualità; ma ci sono anche personaggi corrotti, malavitosi, che vivono senza morale, avendo l’unico scopo di arricchirsi anche a danno dei propri connazionali.

E saranno inevitabili tristi storie di corruzione – in cui è implicata anche l’Italia, con i suoi loschi traffici -, di maltrattamenti verso donne e famiglie intere, un sistema sanitario che non funziona, la presenza continua ed ingombrante delle “mazzette” passate sottobanco per ottenere ciò che spetterebbe di diritto.

In tutto questo contesto particolare, che presenta tratti tanto sconvolgenti e oscuri quanto belli e affascinanti, Gianni continua il suo lavoro, la sua vita, guardando persone e luoghi e storie attorno a sé con lo sguardo curioso e meravigliato di chi vuol sapere, capire, partecipare alle vicende altrui, per intervenire, secondo quanto gli è possibile.

Il soggiorno in Albania darà modo al poliziotto di aprire gli occhi su tante cose, su alleanze pericolose che fanno vergogna al nostro Paese, ma potrebbe diventare per lui anche l’occasione propizia per dare una virata positiva alla sua vita affettiva.

Il ritratto che l’Autore ci dà dell’Albania dei nostri giorni è un ritratto onesto, crudo, senza peli sulla lingua, che non mira ad addolcire la pillola o a nascondere alcunchè di un popolo che si può definire “vicino di casa”, “amico” dell’Italia, ma con il quale i rapporti non sono stati e non sono sempre “giusti”, e a farne le spese sono troppo di frequente le persone indifese, innocenti.
Gianni piace perché è un uomo “normale”, non si presenta al lettore come un superuomo efficiente ma freddo, bensì come una persona solare, volenterosa, onesta, uno di noi insomma, il poliziotto di cui ci fideremmo ad occhi chiusi, che sa di cosa sta parlando, e lo fa in modo semplice e scorrevole, ma anche consapevole e diretto, “professionale”.

Un romanzo interessante, che ci avvicina ad una realtà che non è affatto lontana da noi, che ci è più vicina di quanto immaginiamo e, allo stesso tempo, ci è sconosciuta, non la conosciamo davvero ma spesso verso di essa nutriamo più pregiudizi che conoscenze oggettive. 

Ecco, questo libro mi è piaciuto soprattutto per questo: perché mi ha permesso di fare un viaggio nella vicina Albania affinché ne scoprissi tanti lati, alcuni oscuri e poco piacevoli, certo, ma altri “buoni”, perché composti da gente onesta, ospitale, che nutre nel proprio cuore il desiderio e la speranza che nel proprio martoriato Paese le cose cambino e migliorino, prima o poi.
Consigliato… e non solo: domani ho una sorpresa per voi, proprio in merito a questo libro!

Oggi e domani in libreria (10-11 giugno)



Da oggi in libreria:

"La luce della sera" è il racconto intenso e appassionato di una relazione fondamentale, quella tra madre e figlia, fatta di vicinanze e addii, sogni immaginati e infranti, fino all'incontro finale pieno di rivelazioni.

LA LUCE DELLA SERA
di Edna O'Brien

Ed. Elliot
trad. C. Cavallante
331 pp
17.50 euro
in libreria:
10 GIUGNO 2015

Dal suo letto d'ospedale a Dublino, Dilly Macready aspetta con ansia la visita di sua figlia Eleanora, che si è trasferita a Londra dall'Irlanda, dove il suo primo romanzo ha scandalizzato l'opinione pubblica. 
La vita di Eleanora è cambiata grazie al successo e alla fama internazionale, che però non l'hanno aiutata a trovare l'amore.
La madre le ha chiesto continuamente di tornare a casa, mandandole lettere piene di affetto ma anche di rimproveri, risentimenti e sensi di colpa. 
Eppure, anche se disapprova la vita che sua figlia ha scelto, Dilly sa cosa significhi cercare la libertà a ogni costo: giovane e piena di speranze, negli anni Venti aveva lasciato l'Irlanda per New York, affrontando la dura vita dell'emigrante, ed è a questo periodo che torna col pensiero, ora che è malata e il tempo è al servizio dei ricordi.

331929
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L'autrice.
Edna O’Brien, romanziera, drammaturga e poetessa irlandese, è nata a Tuamgraney nel 1930 in una famiglia dalle forti radici cattoliche e, come le protagoniste del suo romanzo d’esordio, ha compiuto i suoi studi presso le suore. Lasciò l’Irlanda negli anni Cinquanta per trasferirsi a Londra, dove vive ancora oggi. Considerata la Gran Dama della letteratura irlandese, nella sua lunga carriera ha scritto romanzi, racconti, poesie, pièce teatrali e biografie e ottenuto i maggiori premi letterari, a partire dal Kingsley Amis Award per Ragazze di campagna, primo capitolo di una trilogia che comprende La ragazza sola(Rizzoli, 1963) e Ragazze nella felicità coniugale (E/O, 1990). È membro onorario dell’American Academy of Arts and Letters.


Ci sono gli amori felici e gli amanti perfetti. Per il resto del mondo, ci sono le lezioni di Annie. Lezioni d'amore per amanti imperfetti: un romanzo intrigante, spassoso, meravigliosamente seducente.


martedì 9 giugno 2015

Recensione: L'ANELLO DEI FAITOREN di Emily Croy Barker



Ed eccomi alla recensione di un fantasy molto carino e coinvolgente!

L'ANELLO DEI FAITOREN
The Thinking Woman’s Guide to Real Magic
di Emily Croy Barker

Ed. Giunti
Trad. S.Reggiani
L.Taiuti
624 pp
16 euro
in libreria:
FEBBRAIO 2015
Il romanzo ha come protagonista Nora, una ragazza che passa dalla dura realtà di una delusione sentimentale al fantastico mondo dei Faitoren dove tutto appare bellissimo e scintillante.
Infatti, per lei le cose stanno andando decisamente per il verso storto: la sua tesi di dottorato è nelle sabbie mobili e il suo fidanzato ha appena preso un aereo per comunicarle che  la loro storia è finita.
Dopo averlo rivisto a un matrimonio in compagnia della sua nuova fiamma, sconsolata Nora si allontana vagando per i boschi quando improvvisamente si imbatte in una lapide con un’iscrizione misteriosa.
Poche frasi e Nora si ritrova a sua insaputa nel regno dei Faitoren, dove tutto è bellissimo, più brillante, più colorato, più caldo… ma Ilissa, la mondana regina che ha preso la ragazza sotto la sua ala, nasconde ben altre intenzioni. E quando Nora se ne accorge, non può far altro che rivolgersi al mago Aruendiel, il saggio detentore delle arti magiche e acerrimo nemico di Ilissa…
Riuscirà Nora a sciogliere l’incantesimo più potente, quello dell’anello che il figlio di Ilissa le ha messo al dito? E a tornare nel mondo reale?


Incantesimi, uomini affascinanti che si trasformano in creature strane o mostruose, maghi capaci di fare le magie più disparate, regni splendidi e sfavillanti governati da donne bellissime e sensuali, ammaliatrici...: chi non ha mai sognato, almeno una volta, di ritrovarsi in un mondo così?

L'Anello dei Faitoren è una grande fiaba moderna, che unisce il mondo reale - quello di una comune ragazza del New Jersey che va all'università - con quello incantato e alternativo, popolato dalla magia.

Magia è la parola chiave di questo romanzo che ha come protagonista una comune ragazza, Nora Fischer, amante della poesia e che si dà da fare in ambito accademico.
La vita dell'anonima Nora non procede a meraviglia: la possibilità di far carriera nell'università sta crollando miseramente e da poco è stata lasciata dal fidanzato storico Adam.
Insomma, non si può dire che il cuore di Nora sia particolarmente allegro e felice.
Sarà proprio questo stato d'animo inquieto, questa voglia di essere amata e accettata a renderla vulnerabile davanti alle lusinghe di una donna molto speciale...
Un giorno, mentre è ad una festa in campagna, Nora si allontana dal trambusto, si perde e finisce in un cimitero abbandonato; la lettura ad alta voce di un epitaffio su una lapide le aprirà un varco che le darà accesso ad un altro mondo.
Nora si ritroverà in un parco bellissimo, dove tutto è incantevole, a cominciare dalla sua padrona, la meravigliosa Ilissa, che la conquisterà introducendola nella propria sfarzosa vita alla corte dei Faitoren, abitata da gente bellissima, priva di difetti che ama andare a cavallo e far festa tutte le sere.
La nostra ragazza americana, pur essendo confusa e stupita, si sente finalmente circondata da persone che sembrano apprezzarla, ed il suo aspetto fisico sembra di molto migliorato, insieme all'autostima, soprattutto quando il principe Raclin, l'affascinante figlio della regina Ilissa, le chiederà di sposarlo, infilandole al dito l'anello dei Faitoren.

Questo matrimonio principesco si trasformerà ben presto in un incubo per la povera e sola Nora, imprigionata in un mondo dalle sembianze di un castello dorato ma che in realtà è tutta un'illusione.

Ad aprirle gli occhi sarà lui, il potente mago Aruendiel, incontrato per caso e che le regalerà una piuma speciale nel caso avesse bisogno di aiuto, perchè con i terribili Faitoren c'è poco da scherzare e di certo avrà bisogno di soccorso.
E in effetti, dopo qualche tempo, tutto l'incanto e la bellezza di quel regno magico scompariranno per mostrare la vera natura delle spaventose creature che lo popolano, a cominciare proprio da Ilissa e Raclin.

Nora capirà che non è tutto oro quello che luccica e Aruendiel sarà per lei un'ancora di salvezza, iniziandola successivamente all'affascinante mondo della magia e dei suoi mille trucchi ed incantesimi; mondo al quale Nora ben presto si affezionerà.

Siamo in presenza di un fantasy corposo, molto minuzioso, ricchissimo di dialoghi, di dettagliate descrizioni, che immerge totalmente il lettore in questo universo fantastico, fiabesco, magico, senza dubbio ammaliante.
Il mondo di Emily Croy Barker è intrigante, solletica le fantasie e l'immaginazione del lettore, e si colloca in un contesto e in una storia davvero ben strutturati, particolareggiati, che però proprio per questo possono risultare lenti.
Il ritmo narrativo, infatti, procede molto lentamente, tranne nelle scene in cui c'è di mezzo un combattimento.
Ma fatta eccezione per questo aspetto (troppi particolari, troppi dialoghi che paiono inutili e poco funzionali allo sviluppo della storia), il romanzo l'ho gradito perchè c'è tanta di quella magia e una tale varietà di incantesimi (tutti ben spiegati, eh! L'Autrice non ha fretta di proseguire nel racconto delle avventure e questo in fondo può essere un buon segno - voler intrattenere e trattenere il lettore nel suo mondo, con i suoi personaggi) da risultare comunque coinvolgente (ammetto di aver invidiato le avventure di Nora più di una volta).

L'anello cui si riferisce il titolo (nella nostra edizione italiana, quanto meno) non sembra avere un grande spazio come si potrebbe immaginare iniziando a leggere, ma bisogna arrivare alla fine per capire che valore esso può avere per Nora.

Un fantasy lunghetto, con "qualche pagina" di troppo, ma nel complesso la mia valutazione è positiva e lo consiglio!

Prossima lettura: ENDORA (secondo episodio). Donne d'ombra e di spada di Fernanda Romani



L'anno scorso vi parlavi (e recensii) qui sul blog di un romanzo - il primo di  una saga - particolare, un romance di ambientazione medievale, con un tocco di sensualità: UOMINI SOTTOMESSI - Primo Episodio di "Endora" (RECENSIONE).

Oggi vi parlo del secondo episodio di Endora, che presto recensirò.

ENDORA (secondo episodio).
Donne d'ombra e di spada
di Fernanda Romani

self-publishing
202 pp
1.99 euro

Trama

Il reggimento guidato da Naydeia è arrivato nei territori di confine, dove le incursioni dei Qanaki si fanno sempre più sanguinose. 
E qui, tra agguati, battaglie e assedi, lei deve arrendersi all’idea che anche la sua vita privata non è scevra da pericoli e da scontri. Soprattutto l’unione con l'uomo che ha sempre amato, ma che non ricambia il suo amore.
Anche Killiar sta cominciando a pensare che quel matrimonio non sia stato una buona scelta. 
Continua a rimpiangere Izrhad, la sua prima moglie, una donna con un carattere totalmente diverso, e la sua inquietudine lo porta ad agire in maniera impulsiva e a correre rischi che potrebbero costargli molto, forse troppo.
E Daigo, infine, è inquieto. Il suo amore verso Naydeia è senza speranza, il suo astio contro Killiar cresce di giorno in giorno. Eppure l'Aldair è un uomo astuto e intelligente: sa che le sue intenzioni potrebbero fargli rischiare la forca, ma non rinuncerà a costruire le proprie trame.
Nel frattempo, a Omira, la capitale, il potente Yadosh sta per cadere in una trappola. Il suo progetto segreto per ridare dignità agli uomini di Endora ha scatenato una ferocia inestinguibile, perché chi ancora porta avanti il complotto storico che ha dato il potere alle donne non può permettere che le cose cambino. Persino un uomo furbo e senza scrupoli come lui può trovarsi avviluppato in una rete di inganni, tessuta da una nemica di grande intelligenza.
All’orizzonte si profilano nubi nere per tutti…

A Endora il matrimonio può essere una condizione molto pericolosa. Per un uomo.

Recensione: LE LACRIME DI NIETZSCHE di Irvin D. Yalom



Il mio parere su un romanzo denso di passaggi e frasi profonde.

LE LACRIME DI NIETZSCHE
di Irvin D. Yalom


Ed. Neri Pozza
trad. M. Biondi
18 euro
2006
Josef Breuer è un luminare viennese, di origine ebraica, della medicina: un uomo intelligente, colto, calmo, posato, marito fedele e padre di 5 figli.
La sua vita procede apparentemente tranquilla e senza scossoni finchè una mattina, mentre è seduto al tavolino di un bar veneziano, gli si avvicina una donna, giovane e piacente, anzi provocante, terribilmente sicura di sè, che si presenta come Lou Salomè.

Lou fa un appello accorato al dottore: lei deve fare qualcosa per salvare un mio amico, dalla cui vita dipende il futuro della filosofia.

La donna sta parlando di un filosofo contemporaneo noto che corrisponde al nome di Friedrich Nietzsche (Fritz Nice per gli amici), e che sta vivendo (siamo nel 1882) un periodo davvero molto difficile: soffre infatti di una varietà di disturbi psico-fisici che ne minano e ne limitano l'esistenza, la serenità e soprattutto la gioia di vivere.
Prima che sia troppo tardi e che l'amico Fritz decida di fare il gesto estremo per porre fine alle proprie sofferenze, Lou decide di tentare l'ultima carta chiedendo al celebre e stimato dottor Breuer di fare qualcosa: aiutare il filosofo.
Sempre che il filosofo voglia essere aiutato, certo.
Perché il punto è proprio questo: Fritz non deve sapere che Lou sta cercando di aiutarlo ad uscire dalla depressione (tra i due ci sono infatti dei dissidi, che poi sono la causa dei malesseri dell'intellettuale), ma ancor di più Josef dovrà tener conto del fatto che il malato non ha alcuna intenzione di farsi curare.
Sarà tramite qualche piccolo inganno e bugia che Josef riuscirà a mettersi in relazione con l'acuto e riservatissimo Fritz, che si dimostrerà molto chiuso e diffidente nei confronti di questo medico, che pure stima e ritiene bravissimo.

Il romanzo procede a colpi di conversazioni filosofiche, che si basano sul metodo psicanalitico del "far parlare" colui che ha un "trauma", le cui radici affondano nella parte inconscia di sè, e solo individuandole c'è possibilità di guarigione.

Nel libro compare il grande padre della Psicanalisi, Sigmund Freud, che è amico di Josef ma che ancora non ha a che fare con la suddetta disciplina psicoterapeutica (in quanto ancora all'inizio della propria carriera).
Anzi, nella nostra storia, è Breuer a dare il via al colloquio clinico, catartico, a quel fiume di parole dette a occhi chiusi, accanto ad un uomo (un amico?) capace di ascoltarti senza giudicarti ed in grado, con la propria saggezza e intelligenza, con le proprie domande pertinenti e capaci di scavarti dentro, di indicarti quella via che conduce alla luce, alla libertà, alla verità.
Alla conoscenza di se stessi e del caos che spesso vi è in noi...:

"Per dare vita una stella danzante,occorre avere dentro sé caos e confusione frenetica."

"...ora so che la chiave al vivere bene è prima di tutto volere ciò che è necessario e poi amare ciò che si è voluto."

"per porsi in un rapporto totale con un'altra persona, bisogna prima porsi in rapporto con se stessi. Se non sappiamo abbracciare la nostra solitudine, useremo gli altri semplicemente come uno schermo nei confronti dell'isolamento. Soltanto se si sa vivere soli come un'aquila - senza alcun pubblico - ci si può volgere con animo innamorato a un'altra persona; soltanto allora ci si può preoccupare dell'espansione dell'altro. Ergo, se non si è capaci di rinunciare a un matrimonio, tale matrimonio è condannato".
Questi sono soltanto alcuni degli splendidi passaggi presenti in questo romanzo che si fonda tantissimo sulla realtà e che conduce il lettore nell'affascinante mondo della psicoanalisi, del guardare dentro se stessi, cercando le ragioni vere e profonde dei propri turbamenti, sapendo che i primi "medici" di se stessi, della propria anima, siamo proprio noi.

Josef si era prefisso di aiutare Friedrich, così restio a farsi curare, ma dovrà scontrarsi con una dura realtà - che gli si renderà palese proprio grazie al filosofo -, cioè che per aiutare gli altri a guardarsi dentro, bisogna averlo fatto prima con se stessi.
Josef e Nietzsche sono due uomini acculturati, intelligenti, determinati ma... sono pur sempre esseri umani e, come tali, hanno in loro stessi debolezze, mancanze, insicurezze e spesso per riconoscerle e affrontarle potrebbero non bastare la propria scienza e le proprie convinzioni, ma sarà necessario passare per il buio più profondo:
"Nulla è tutto! Per diventare forte si devono prima affondare le radici nel nulla, imparando ad affrontare la massima solitudine"

Un romanzo impegnativo, le cui divagazioni psico-filosofiche, l'abbondanza di dialoghi/monologhi possono rendere un po' lenta la lettura ma, se si ha pazienza e costanza, giunti alla fine ci si rende conto di aver trascorso qualche ora piacevole con due intellettuali interessanti la cui salvezza sarà non solo nella scoperta di se stessi ma anche di un'amicizia che non avrebbero immaginato potesse nascere, e tanto meno che potesse nascere tra le lacrime liberatorie di chi sa di aver tanto cercato ed infine trovato quel qualcosa necessario per dare senso alla propria esistenza.

Consigliato in particolare a coloro che amano la psicologia e la filosofia.

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