giovedì 23 febbraio 2017

Recensione: IL CARNEVALE A VENEZIA di Livin Derevel



Un romanzo stravagante, dallo stile ricco, raffinato, una storia che interseca sogno e realtà, sullo sfondo di una splendida e variopinta Venezia, che - proprio come un grande ed abbagliante fuoco d'artificio - ci ammalia con i suoi sgargianti colori e il suo allegro frastuono.


IL CARNEVALE A VENEZIA
di Livin Derevel


Ed. Milena
146 pp
8.90 euro
Gennaio 2017
"E'... pittoresco.
E' allucinante.
E' insensato. E' irragionevole.
E' Carnevale".


La nostra storia è ambientata a Venezia, nei dodici giorni in cui il magnifico Salotto d'Europa è animato dai festeggiamenti del Carnevale.
Due settimane circa in cui a tutti - a prescindere da ceto e classe sociale - è lecito divertirsi a più non posso, trasgredendo ogni pudore in nome del del divertimento più puro.

Ma proprio nel corso di questi giorni festaioli, accade l'imprevisto: lì dove dovebbe regnare la vita con tutto il suo carico di goliardia, ecco che fa il suo sgradito ingresso la Morte.

Due Maschere, Beppe Nappa e Gianduja, vengono trovate morte a pochi giorni di distanza, nonostante la costante presenza della gendarmeria e lo spirito di familiarità, gioco e gioia che predomina in un periodo felice come questo.

Chi li ha assassinati e perché? Cosa c'è dietro queste due morti? La mano assassina potrebbe colpire ancora durante i festeggiamenti, approfittando della confusione? Chi potrebbe essere la prossima vittima?

Ad indagare c'è Lorenzo, il disincantato Capitano della Gendarmeria, chiamato a snodarsi tra calli e piazze alla ricerca dei colpevoli, per sventare un losco piano che potrebbe vedere come possibile bersaglio Arlecchino, il Re del Carnevale.

A questo si aggiunge un furto strano e anch'esso inaspettato: qualcuno ha rubato la punta della lancia di San Giorgio.
Gli assassinii sono forse collegati a questo furto? E chi l'ha rubata cosa vorrà farci con l'antico oggetto?

Il capitano aguzza l'ingegno, va in giro a far domande, cerca di cogliere particolari che potrebbero aiutarlo a trovare i colpevoli, scambia quattro chiacchiere anche con l'erudito e intellettualoide Balanzone, l'ambasciatore del Re del Carnevale; ma tenere sotto controllo le Maschere, così volubili e capricciose, pensare di interrogarle e di carpir loro informazioni utili e sensate, è davvero un'ardua impresa.

"Le maschere non appartenevano alla sostanza del mondo, le Maschere erano i pilastri del Carnevale, anime di passaggio che facevano visite a Venezia e presenziavano agli sfoghi prima delle ceneri".

Eh sì perchè loro sono così: scaltre, un po' bugiarde, birbone, instabili, illogiche, farci un discorso serio è difficile e sperare di cavar loro confessioni e segreti lo è altrettanto.

A complicare le cose ci si mette lo stesso Arlecchino (che Lorenzo chiama Alichino, col suo nome più puro ma anche più proibito, da non pronunciare in pubblico), colui che è un po' l'essenza del Carnevale, che dissolve i confini tra terreno e ultraterreno.

Dov'è Alichino? Come farà Lorenzo a proteggerlo se non sa dov'è?
Lui è così sfuggente, inarrivabile, "troppo grandioso per essere trattenuto", intangibile, surreale eppure presente.

Ma se il nostro capitano - che vorrebbe soltanto metter fine a questa farsa e lasciarsi alle spalle l'aria festaiola di Carnevale, che lui proprio non sa amare - non riesce a trovare il Re, è il Re che va da lui e Lorenzo resta irrimediabilmente affascinato dal suo modo di fare incantevole, provocatore, carismatico, arguto e impertinente.

E' davvero in pericolo lo splendido Arlecchino? Qualcuno vuol farlo fuori e Lorenzo riuscirà a proteggerlo?
C'è da tener gli occhi ben aperti, soprattutto nell'ultimo giorno di festa...

Leggendo questo breve libro, si ha l'impressione di essere in un grande sogno, dai contorni labili, dove la realtà si intreccia con il surreale; è come una grande commedia in cui gli attori sono le Maschere, che magistralmente portano avanti una recita assurda, in cui Lorenzo "era stato relegato a figurante ignaro della trama che reggeva le fila".

Tra queste pagine ogni descrizione e ogni dialogo sono vivi e vivaci, e stimolano l'immaginazione di noi lettori, immergendoci completamente nelle vie della Serenissima, tanto da percepirne suoni, profumi e colori: il brusio in sottofondo, i canti e le musiche, le risate sguaiate, i profumi deliziosi e gli odori decisi del cibo, i baci rubati, le donne con i loro abiti voluminosi, piume e gemme, pacchianerie...

Ma Carnevale è così: è sinonimo di copiosità, esagerazioni, è pomposità, e tutto questo arriva a noi lettori attraverso il linguaggio barocco, molto ricercato, che rende appieno tutto il fasto, lo splendore, il divertimento sfrenato che caratterizza Venezia nei giorni di festa; una scrittura magnetica, consona ai suoi bislacchi personaggi mascherati, evanescenti, con vizi e debolezze tipiche degli umani.

Venezia è un'ambientazione ricca di fascino e mistero, il proscenio più adatto per accogliere questa commedia colorata e vivacissima, che dà al lettore l'impressione di essere a teatro e di assistere ad uno spettacolo divertente e ben recitato.

Ci fanno divertire le Maschere - Pantalone, Brighella, Colombina... - burlone e pronte a prendere in giro il serioso capitano, la cui melancolia sembra stridere di fronte al clima eccessivo e godereccio che imperversa attorno a lui, che  però, nonostante le proprie personali reticenze, davanti al fascino irresistibile della Maschera per eccellenza, potrebbe alla fine cedere ai sensi e lasciarsi andare...

Ringraziando la C.E Milena Edizioni per il gentile omaggio, vi lascio consigliandovi la lettura di questo romanzo breve ma ricco in tutti i sensi, sicuramente molto originale e particolare, e il suo stile così forbito, che richiede una lettura non superficiale, è forse l'aspetto che affascina di più, insieme a tutto il contesto e ai personaggi immaginari coinvolti.

Recensione: IL BUIO OLTRE LA SIEPE d Harper Lee



Un romanzo di formazione che va letto almeno una volta nella vita; tra le pagine di questo libro, il lettore trova tanti spunti di riflessione, sentendosi anch'egli un ragazzino che, come la sua protagonista - Scout -, ha bisogno e voglia di ricevere i preziosi insegnamenti di un uomo/padre saggio, buono e coraggioso come Atticus, un personaggio che si impara ad amare e rispettare.


IL BUIO OLTRE LA SIEPE
d Harper Lee



Ed. Feltrinelli
La vicenda si svolge nel 1935, a Maycomb, in una cittadina del "profondo" Sud degli Stati Uniti.
Qui vivono l'onesto avvocato Atticus Finch con i suoi due figli, il maggiore Jem e la figlioletta Scout.
Jem e Scout sono vivacissimi, un po' monelli, soprattutto la ragazzina, che parla e si comporta più come un maschiaccio che come una signorina; lei e il fratello giocano insieme e hanno una piccola "fissa": dar fastidio ad un vicino di casa, il signor Arthur (Boo) Radley, che non esce mai di casa, vivendo come un recluso, anzi come un fantasma.
Attorno a questo strano uomo circolano tante voci e pettegolezzi, che fanno parlare le comari curiose e stimolano la curiosità infantile dei ragazzini, che provano verso la casa di Radley curiosità mista a timore.

Ma il pensiero di Boo sta per passare in secondo piano, perchè l'interesse di Jem e di Scout verrà rapito completamente dalla storia di un negro, Tom Robinson.

Tom è un giovane uomo accusato di aver percosso e violentato una donna bianca, Mayella Ewell.
Gli Ewell sono noti in paese e non perchè siano particolarmente amati e rispettati, anzi, vivono piuttosto emarginati; eppure, quando Mayella e suo padre accusano veementemente il negro, Tom, della violenza carnale, sono tanti gli uomini che si schierano al loro fianco, pronti a sostenere la loro versione contro "l'uomo-cioccolato".

La parola di un bianco contro quella di un negro: è scontato che la prima abbia più peso e credito, no?

Ma Maycomb deve fare prima i conti con l'avvocato che difende "cioccolato": Atticus Finch.

A lui viene affidato l'incarico della difesa d'ufficio del povero Tom,  che se dovesse esere condannato, rischierebbe la sedia elettrica.

Riuscirà Atticus a dimostrarne l'innocenza e a salvare la pelle dell'accusato?

Una pelle che è di un colore differente da quella della donna che lo accusa, da quella della giuria che deciderà se condannare o assolvere l'uomo, da quella della massa che, urlante e nervosa, va ad assistere al processo...: quanto peseranno i pregiudizi, l'ignoranza, la stupidità... di una maggioranza che crede di essere superiore e migliore del prossimo sulla base de colore della pelle?

Tom Robinson, e gli altri "negri" come lui, avranno mai un processo onesto, giusto, imparziale?

La vicenda di questo processo è il punto centrale del romanzo e tutto ci viene narrato attraverso lo sguardo innocente di una bambina intelligente e sensibile, un simpatico ed irriverente Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio colorito e poco adatto alle signorine, che fa arrabbiare la zia Alexandra - che la vorrebbe obbediente ed educata -, che prende a pugni anche i maschi, senza alcuna paura.

Scout segue l'incarico giudiziario del padre con attenzione e ansia, sperando che Atticus riesca a vincere e a far trionfare la giustizia.

"Atticus, lo vinceremo questo processo?No, tesoro" - rispose Atticus - Ci hanno sconfitto cent'anni prima che cominciassimo, ma questa non è una buna ragione per non insistere a tentare di vincere"

Lei e suo fratello si fidano tanto del loro papà, perchè lo conoscono, sanno chi è: Atticus è un tipo tranquillo, che sa essere tanto serio e severo quanto dolce e affabile; è un uomo sempre gentile, saggio, e tutti lo stimano perchè ha sempre una parola buona e anche quando assume un tono più duro, riesce a farsi rispettare ed apprezzare.

Il clima tra le strade della cittadina è agitato nei giorni che precedono il processo ed è attraversato da atteggiamenti e parole di violenza, ottusità, arroganza, prepotenza, che spaventeranno Scout ma al contempo costituiranno per lei un'esperienza che la farà crescere e imparare ad abbandonare pregiudizi e pensieri sbagliati. 

"Il buio oltre la siepe" è un romanzo davvero bello e ogni suo aspetto contribuisce a renderlo indimenticabile: il modo di scrivere dell'Autrice, così semplice, immediato; la giovanissima protagonista, con il suo sguardo puro, leggero e sensibile insieme, che ci fa sorridere per le sue marachelle e sperare in un'affollatissima aula di tribunale; l'ambientazione (una tranquilla cittadina, religiosa e chiusa nelle proprie convinzioni e tradizioni), la discriminazione razziale e l'ingiustizia inevitabile; e su tutti, per quanto mi riguarda, la figura meravigliosa di questo padre ed avvocato irreprensibile, combattivo: Atticus, la cui sensiblità e nobiltà d'animo ci colpisce profondamente e non possiamo non provare ammirazione per lui.

Sono tanti i passaggi che ci fanno riflettere, ci commuovono, ci fanno arrabbiare, in una parola: ci emozionano, e quando si arriva all'ultima pagina, si vorrebbe restare con Scout un altro po', perchè abbiamo bisogno anche noi, come lei e a prescindere da quanti anni abbiamo, di credere che non tutti gli uomini sono ingiusti, che non c'è da aver paura di qualcosa o qualcuno solo perchè non lo si conosce bene, che oltre il buio c'è sempre una luce di speranza che ci aspetta.

E' uno di quei libri che, una volta incominciato, proprio non puoi fermarti, ma devi terminarlo; è uno di quei libri che non ti stanchi di rileggere e che, a distanza di anni, non smette di emozionare. 

Ultimi arrivi nella "mia libreria" (febbraio 2017)



Ultimissimi arrivi librosi che hanno arricchito la mia libreria *_*

Parto da due omaggi della C.E. Milena Edizioni: IL CARNEVALE A VENEZIA di Livin Derevel (un breve romanzo molto particolare, dallo stile "barocco", ricercatissimo, ambientato, come si evince dal titolo, nei giorni fastosi e goderecci del carnevale; i protagonisti sono le maschere, misteriose e senza pudori) e UN BATTITO NEGLI ABISSI di Antonella Tafanelli (tratta di violenza sulle donne).



I prossimi libri li ho acquistati a poco prezzo presso bancarelle dell'usato.

SETA di A. Baricco: la storia inizia con un uomo che attraversa il mondo, e finisce con un lago che se ne sta lì, in una giornata di vento. L'uomo si chiama Hervé Joncour. Il lago non si sa."

I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER di W. Goethe: Werther è innamorato di Lotte, di cui sa fin dall'inizio che non è libera, perchè legata ad Albert. "Stia attento a non innamorarsene", sarà il consiglio di una cugina a Werther. Ma la tragedia è già innescata.

LA RAGAZZA E L'INQUISITORE di Nerea Riesco: Spagna, Logrono, 1610. L'inquisitore Salazardeve capire cosa c'è dietro al ritrovamento di un cadavere, se sia davvero da attribuire alle streghe e al demonio. Salazar ha ricevuto centinaia di confessioni, ma ha capito che è difficile discernere tra la verità e la follia collettiva indotta dalla paura. La sua strada è destinata a incrociarsi con quella di Mayo, ragazza di sedici anni, esperta nelle erbe e negli incantesimi. La giovane è alla ricerca della donna che l'ha allevata, Ederra, splendida curandera che, dopo essere stata condannata a morte per stregoneria, è scomparsa nel nulla.




ORLANDO di V. Woolf:  la fantastica storia del bellissimo Lord Orlando, che in più di tre secoli di vita incontrerà la regina Elisabetta, amerà una principessa russa, sarà ambasciatore a Costantinopoli e, dopo un misterioso letargo, cambierà sesso, diventando donna.


COSE DI CASA NOSTRA di G. Falcone e M. Padovani: venti interviste fatte al giudice, che ruotano attorno al problema-mafia: lo Stato. Un'analisi che parte dalla violenza, dai messaggi e messaggeri, per arrivare agli innumerevoli intrecci tra vita siciliana e mafia, all'organizzazione in quanto tale, al profitto - sua vera ragion d'essere - e, infine, alla sua essenza: il potere. Una testimonianza resa da Falcone dopo aver lasciato Palermo nel 1991.




E VOI?
ULTIMAMENTE AVETE FATTO ACQUISTI
O RICEVUTO REGALI LIBROSI? ^_-

mercoledì 22 febbraio 2017

Segnalazioni: ACCESSO NEGATO di Ugo Lucchese (Libromania) // IL PELLEGRINAGGIO di Laura Radiconcini (Ed. Il Ciliegio)



Carissimi lettori, in attesa di preparare un'altra recensione, condivido con voi qualche nuova uscita interessante: un thriller e un romanzo storico/paranormal.



Tra bastardi che non vorresti mai trovare sulla tua strada e canaglie con cui è impossibile non simpatizzare, un thriller dal ritmo incalzante e pieno di continue sorprese.


ACCESSO NEGATO
di Ugo Lucchese


Ed. Libromania
Genere: Thriller
Formati: epub, mobi
Prezzo: € 1,99
Tradire un'organizzazione criminale è una cosa rischiosa, soprattutto se si ha a che fare con la Costellazione, un impero del crimine potentissimo e supersegreto. 
Non la pensa così Nico, che si occupa di fabbricare dossier per mettere sotto scacco imprenditori, politici e chiunque entri nel mirino del Giudice, il misterioso capo dell'organizzazione. 
Forse stanco di una vita da furfante e acceca assicurarsi un futuro sereno grazie ai segreti di cui è a conoscenza e alla sua esperienza negli "affari". 
Qualcun altro, però, lo ha anticipato e il tradimento non passa inosservato come sperato, scatenando una caccia all'uomo senza quartiere in cui tutti fanno il doppio gioco e forse nessuno è davvero quello che sembra. 

L'autore.
Ugo Lucchese (Foggia, 1980), diplomato al Liceo Classico San Giuseppe di Monza, lavora in Unicredit per cui si occupa della gestione audio e video degli eventi aziendali. È sposato e ha una figlia, Gemma
.





Il Pellegrinaggio, è un romanzo storico ma parla dicreature soprannaturali, amore e morte sulla Via Francigena.


IL PELLEGRINAGGIO
di Laura Radiconcini



Ed. Il Ciliegio
Creature soprannaturali, amore e morte sulla Via Francigena

È il 1353 e la Peste Nera ha devastato l’Italia e l’Europa intera. Col cessare del morbo, numerosi sopravvissuti si recano in pellegrinaggio, per ringraziare Dio della propria salvezza e in suffragio dell’anima dei propri cari defunti. 
Adso, un vampiro che si fa passare per monaco, guida un gruppo di devoti al santuario di San Sertorio, dove li attendono affamati i membri della sua potente congrega, immortali di origine bizantina. 
Tra i penitenti, tuttavia, c’è chi suscita in Adso sentimenti completamente nuovi, fino a farlo innamorare perdutamente e mettere in dubbio la sua stessa natura e la missione di morte che deve portare a compimento. 

In questo romanzo corale, la tormentata storia d’amore tra i protagonisti è accompagnata dalle vicende degli altri pellegrini, molti dei quali nascondono colpevoli segreti.

L'autrice.
Laura Radiconcini, romana ma con ascendenze statunitensi, è ormai nonna. È stata per oltre trent’anni dirigente di un’organizzazione ambientalista internazionale e, da giovane, attiva partecipante ai movimenti per i diritti civili, in particolare divorzio, aborto e obiezione  di coscienza. La passione per le storie di vampiri risale all’adolescenza. «Tuttavia», racconta, «la cotta per Dracula mi passò quando mi resi conto che era malvagio in modo irrecuperabile.» Poi, dopo vari decenni, scoprì casualmente la saga di Twilight. Ecco finalmente i vampiri che aveva sognato da ragazzina, capaci di scelte etiche e di redenzione. E capaci anche di amare. L’entusiasmo la spinse a frequentare siti e blog americani, contribuendovi con racconti soprannaturali, che ebbero buona accoglienza. Man mano che li scriveva, li traduceva anche in italiano per amici e parenti. Il pellegrinaggio è nato dal loro incoraggiamento e da un viaggio in Toscana nei luoghi dove passava la Via Francigena.  

Abituata a postare sui blog e al dialogo con i lettori, ogni commento inviato a
laura.radiconcini@gmail.com sarà molto gradito.



"Lei gli allacciò le braccia intorno al collo; le mani di Adso si persero prima tra le ciocche scure, poi presero a carezzarle le spalle, a cingerle la vita… Alina lo guardò. Gli occhi grigi erano tempestosi come il mare d’inverno. «Ci ho provato,  ma non ho potuto starti lontana, sono troppo debole, e ora sono dannata, lo siamo entrambi. Tu sei un monaco e…» Adso la interruppe. «Io sono sicuramente dannato, Alina, molto più di quanto tu possa mai concepire, ma ti giuro che non sono un monaco».«Non appartieni alla Chiesa, non hai pronunciato i voti?»«No.»Alina si strinse nuovamente a lui, cercandogli le labbra."



Recensione: POKER CON LA MORTE di Marvin Menini


Un giallo all’italiana, o meglio “alla genovese”, con un linguaggio vivace, con pochi ma essenziali personaggi e interessanti riferimenti al gioco del poker, che rende le vicende molto accattivanti.


POKER CON LA MORTE
di Marvin Menini


Matteo De Foresta è un valido giornalista che sta passando un periodo non proprio sereno.
In casa, i rapporti con la compagna Barbara sono tesi come una corda di violino; i due non si parlano se non a monosillabi, e solo in presenza della figlia di cinque anni riescono a trattenersi e a fingere di essere una famiglia felice in stile “Mulino Bianco”, quando in realtà tra loro tira davvero una brutta aria. 
Lui vorrebbe certezze e risposte da lei, vorrebbe sapere di cosa è accusato, a cosa deve i suoi musi lunghi, mentre la donna vorrebbe che il compagno fosse più sensibile ed attento ai segnali di crisi che lei cerca di fargli arrivare, senza pretendere spiegazioni che dovrebbe immaginare da solo.
Barbara e Matteo non riescono neppure a litigare davvero, ma entrambi si trincerano dietro silenzi carichi di ostilità e risentimenti.

Come se non bastasse, anche il lavoro sta ricevendo qualche brutto colpo: il giornale rischia di chiudere e per evitare il peggio viene venduto e rilevato da una certa Clara Manzini, una giovane donna determinata, dal carattere forte che sembra aver preso di mira proprio Matteo e di provare piacere nello stuzzicarlo.

Ma i problemi non finiscono qui: un caro amico di Matteo, Evge (di nazionalità bulgara), va da lui per chiedergli un grande favore: indagare sulla morte del cugino, Alexander. Questi, infatti, è stato trovato annegato ma Evge è convinto che non sia stato un incidente, bensì che sia stato ucciso.
Da chi, il bulgaro non ha idea, ma una cosa sa: il cugino era invischiato nel complicato mondo dei pokeristi e chissà…, forse qualcuno aveva motivo di avercela con lui e volerlo morto.

Matteo, pur non volendo infilarsi in qualche pasticcio improvvisandosi investigatore, non riesce a dir di no all’amico, cui è molto legato, soprattutto perché cinque anni prima il ragazzo gli ha salvato la vita; così accetta l’incarico e decide di ricorrere alla propria  amicizia con Guido Rocchetti, vicequestore, sperando di ricevere da lui informazioni utili sottobanco.

Le cose precipitano, ci scappa un altro morto e Matteo si ritrova pian piano sempre più coinvolto negli ambienti del poker, che è “costretto” a frequentare per cercare di dare nome e volto a chi ha commesso i due omicidi.

Aiutato da un pokerista intelligente e un po’ spocchioso - , Attilio, coinquilino di Evge -, disposto a fargli da maestro e ad insegnarli i trucchetti per vincere con le carte, Matteo cercherà di raccogliere tutti gli indizi utili alla risoluzione del caso.
Restare concentrato non sarà facile, vista la tensione in casa, ma menomale che a tirarlo su di morale ci sono gli amici di sempre (Andrea e Bruno) e a distrarlo ci si mette pure lei, Clara, il capo più sensuale che poteva capitargli.

I problemi di cuore si alternano all’indagine, che a un certo comincia a succhiare tutto l’interesse di Matteo, che deve avere sangue freddo e mente lucida per imparare in fretta a giocare a poker come un professionista, imparando ad anticipare le mosse dell’avversario per poterlo battere; solo fingendosi un pokerista vero Matteo potrà entrare negli ambienti giusti e scovare il colpevole (o i colpevoli?) della morte prima di Alexander e poi di un’altra persona a lui cara.
Attento Matteo, fidati solo di te stesso e del tuo sesto senso, e ricorda, giocando giocando, che potrebbe aspettarti la partita più importante, quella in cui rischi non solo i soldi, ma anche la vita…!
Simpatico il personaggio di Guido: burbero, burino, col suo linguaggio colorito (e da romanaccio doc), dispettoso ma anche competente e in fondo disposto ad aiutare l’amico Matteo, anche se lo rimprovera spesso e volentieri, intimandogli di smettere di fare il giornalista-poliziotto.

È molto forte il valore dell’amicizia, in questo libro: quella fraterna e affettuosa tra Matteo ed Evge; quella goliardica e quasi fanciullesca con Andrea e Bruno; quella piena di riconoscenza con Guido (anche lui in passato ha fatto qualcosa di importante per aiutare Matteo).
Bella l’ambientazione: l’Autore, con le sue brevi ed essenziali descrizioni di Genova, ci restituisce una città ora poetica e solitaria, ora vivace, misteriosa e ricca di sorprese (in base all’umore del protagonista e allo sviluppo degli eventi).

Al centro di “Poker con la morte” vi è un’indagine che coinvolge il lettore per le piccole svolte che si susseguono, le intuizioni e i ragionamenti formulati dal protagonista, le cui conclusioni non ci vengono svelate subito ma gradualmente, fino a giungere all’epilogo in cui ogni pezzo del puzzle trova il proprio posto.

Un giallo/poliziesco scorrevole, molto piacevole per linguaggio, trama e ambientazione, come del resto tutti i romanzi della Frilli Editore (che ringrazio per la copia) che finora ho letto.

lunedì 20 febbraio 2017

Esce in libreria Il primo dei quattro misteri di FAIRY OAK



Dopo il successo della trilogia di FAIRY OAK ELISABETTA GNONE firma per Salani il primo dei quattro misteri di FAIRY OAK: CAPITAN GRISAM e l’AMORE.

Un’avventurosa storia d’amore in una nuova curatissima edizione rivista e arricchita di nuove e bellissime
ED. SALANI
14,90 €
23 febbraio 2017
illustrazioni!


ENTRA NELLA MAGIA
DELLA VALLE DI VERDEPIANO!


Il racconto della più commovente storia d’amore che le due gemelle e Grisam sapranno ricostruire con pazienza e tenacia dalla riapertura del baule segreto di Capitan Talbooth.

D’amore si parla, si scrive, si soffre, si gioisce e si ricorda… in tutta la storia.

Recensione: I SIGNORI DELLA CENERE di Tersite Rossi



“I Signori della cenere” è un romanzo avvincente, che mescola magistralmente elementi della nostra realtà contemporanea – in primis, la “crisi finanziaria globale” e coloro che la "manovrano" da dietro le quinte – ad altri dal sapore misterioso e leggendario,che affondano le loro radici nelle antiche civiltà perdute; un romanzo che mette l’uno di fronte all’altro il Bene e il Male, la ricerca di un modello di vita sociale libero e privo di gerarchie, contrapposto a quello vigente, che trae proprio dalla disuguaglianza e dalla distinzione tra poveri e ricchi, la propria forza.


I SIGNORI DELLA CENERE
di Tersite Rossi

Ed. Pendragon

Tutto ha inizio con un momento cruciale avvenuto a Creta nel XII sec.: il giovanissimo Ardan è riuscito a scoprire un segreto importantissimo, anzi il segreto, quello custodito gelosamente dalla Dea della Terra, nota come la Grande Madre; un segreto che, se scoperto e svelato, potrebbe avere conseguenze nefaste, dando il via ad una nuova stirpe di uomini, dai “valori” e principi decisamente opposti a quelli della Grande Madre.

1973. Tre uomini potenti – un professore americano, il segretario di Stato degli USA e un banchiere – si incontrano in gran segreto per decidere le sorti del mondo: attraverso l’unione di politica e finanza, i tre stanno architettando un piano terribile, che toglierà man mano sovranità ai singoli Stati del mondo per far posto ad un sistema economico/monetario globale.

Altra ambientazione: siamo sui Pirenei francesi e ci viene presentato il Grande Ordine, composto dai Guerrieri della fede che hanno come fine supremo la redenzione umana:

“Compito del Grande Ordine è scoprire le forze luciferine nascoste negli angoli del mondo e riportarle alla sottomissione della legge divina”.

Ci viene accennato anche ad un sogno pericolosamente “profetico” che anticipa un evento capace di mutare radicalmente le sorti: il ritorno della Grande Madre.

Conosciamo poi tre personaggi che avranno ognuno un ruolo importante nelle vicende che seguiranno: il banchiere Lorenzo, il ragioniere Aldo e l’antropologa Petra.

Lorenzo è un giovanotto che lavora nel mondo della finanza; è intelligente, scaltro, ricco, sa far bene il proprio lavoro e sa soprattutto come trarne il massimo profitto imbrogliando e architettando truffe difficili da scoprire e da denunciare; ma è anche una persona con problemi di dipendenza, dall’alcool, dalla droga, dal sesso, dal denaro. Non è un uomo libero perchè schiavo di passioni perverse e vizi, che lo rendono cinico, spietato, privo di sentimenti, ossessionato dall’avida bramosia di accumulare soldi “fregando” gli altri, di trarre piacere dal sesso occasionale e dalla violenza che gratuitamente elargisce contro vittime ignare e occasionali anch’esse.

Chi potrà salvare Lorenzo dall’abisso di un’esistenza solo materialmente soddisfacente, ma assolutamente arida di emozioni vere e di affetti?


Aldo Colombo è un ragioniere di mezz’età, interista nel sangue, sposato e con due figli. È un brav’uomo, cerca di fare al meglio il proprio lavoro, di non far mancare nulla alla famiglia, ma… è consapevole di come la propria vita sia grigia, piatta, senza slanci di alcun tipo. Aldo vorrebbe concedersi qualche sensazione forte, magari con la collega procace che gli stimola sogni erotici ad occhi aperti.

Quando però il suo capo lo licenzia, la perdita improvvisa del lavoro crea un punto di rottura nella mente del mite Aldo: da sempre disprezzato e trattato con sufficienza da tutti, da sempre protagonista passivo di una non-vita priva di scossoni e novità, all’interno di una famiglia nella quale si sente un fantasma, adesso che ha perso anche l’unica certezza di sempre (il lavoro), ad Aldo cosa resta? Di chi è la colpa delle continue umiliazioni subite? E una volta individuati “i colpevoli”, cosa potrebbe fare per vendicarsi?


Petra è una giovane donna impegnata in un dottorato di ricerca all’università; è un’antropologa ma finora non ha mai scalato la carriera in quest’ambito, al contrario dell’amica Sonia Mattei, che si stava dedicando anima e corpo alo studio delle civiltà antiche perdute. Uno studio che purtroppo s’è interrotto perchè Sonia è sparita senza lasciar traccia, dall’oggi al domani. Petra la conosce bene, è la sua più cara amica e non ha dubbi sul fatto che le sia accaduto qualcosa di tragico, perché se si trattasse di un allontanamento volontario, Sonia non avrebbe motivo per non avvisarla, lasciandola invece nella preoccupazione.

“Sonia, dove sei?”, è la domanda che ossessiona Petra, la cui vita si trascina pigramente, tra la noia di un lavoro che non la gratifica e i rimpianti per un amore perduto che non riesce a lasciare andare.

Il desiderio di voler capire che fine ha fatto l’amica, la porteranno sulla strada di appunti e studi condotti da Sonia su un’importante ricerca in grado di sovvertire l’attuale ideale umano, diffuso e tramandato di secolo in secolo dalla storia ufficiale.


Il tipo di società che predomina oggi – patriarcale, gerarchico, oppressivo, violento, “guerrafondaio”, che vede la donna come inferiore, che distingue (e declassa) gli uomini per ceto, cultura, colore della pelle ecc… - è davvero l’unico possibile?

E se la storia ci dimostrasse che in un lontano passato è esistita una società caratterizzata, al contrario, da un ordine matriarcale non gerarchico, non competitivo, non violento, non repressivo, sarebbe ipotizzabile e fattibile riproporlo oggi?

È possibile un modello di società alternativo pacifico, ugualitario?

Finora, e nel corso del tempo, c’è chi ha fatto di tutto per impedire che tale modello di società ritornasse a vivere, ma ci sono riusciti davvero o c’è ancora chi potrebbe diffonderlo nuovamente per il bene collettivo?

Petra si rende conto che gli studi meticolosi di Sonia andavano in questa direzione e che si stavano concentrando su queste poco note società del passato, sui loro valori di pace e uguaglianza, sul culto della Grande Madre e sul suo segreto da proteggere…

Sonia sentirà l’urgenza di proseguire gli studi affascinanti e suggestivi dell’amica scomparsa e in questa sua missione personale incontrerà Lorenzo, Aldo… e più di un terribile nemico.

Considerazioni.

Il romanzo di Tersite Rossi ha una trama intricata, tessuta con abilità e fascino, arricchita da riferimenti alle civiltà passate – di cui si son perse quasi del tutto le tracce - e a quelle indoeuropee, e a come queste abbiano invaso e cercato di cancellare altre civiltà più antiche ed evolute; la violenza operata dagli uomini del passato, per imporre il proprio modello di vita, non è diversa da ciò che accade oggi, anzi, le cose non fanno che peggiorare: il mondo è nelle mani di pochi uomini ricchissimi, presi da deliri di onnipotenza, che nascosti tra le mura di Wall Street sanno di avere in mano i soldi altrui e di poterli gestire per ricavare potere e profitto, sfruttando le masse, “il popolino”, assetandolo e affamandolo, riducendolo nella sofferenza, nella privazione, nella disperazione, pur di raggiungere i propri loschi e malvagi obiettivi.

Sono i Globocrati, cioè i leader finanziari del mondo che vogliono minare la democrazia per ottenere per sé il massimo profitto economico.

L’appassionante storia narrata da Tersite Rossi ci presenta gradualmente vari personaggi e situazioni che confluiranno poi in un unico grande intreccio, che vede tutti i personaggi summenzionati incrociarsi e influenzarsi reciprocamente.

È un romanzo che si sofferma su tematiche molto attuali: la crisi finanziaria internazionale, i banchieri di Wall Street e gli esperti di economia che si arricchiscono a spese della povera gente, la contrapposizione tra la ricerca di una convivenza pacifica tra i popoli e quella, abietta, della guerra come strumento che i “grandi della terra” impiegano per imporre le proprie ideologie; e poi, attraverso le singole esistenze di alcuni personaggi, l’Autrice ci parla di dipendenza - dalla droga, dal sesso, dal denaro.

E proprio in base alle persone e agli eventi di cui si narra di volta in volta, il linguaggio cambia, divenendo ora crudo, esplicito, duro e molto realistico quando si parla delle debolezze, delle perversioni e dei vizi umani, ora ricercato, preciso e accurato sia quando vengono esposte le teorie antropologiche/sociologiche relative alle civiltà antiche, sia quando si parla di finanzia ed economia.

La scrittura che caratterizza questo romanzo ha una grande potenza narrativa, riesce ad affascinare e ammaliare il lettore presentando in modo lucido e onesto tanto il presente quanto il passato, mostrandogli come la sopraffazione del forte sul debole sia un triste filo rosso che attraversa tutta la storia umana.

Ci sono molte informazioni e vicende che si intrecciano, e inizialmente può dare l'idea che ci sia "troppa carne sul fuoco" e che questo confonda un po' nel seguire la trama, ma in realtà addentrandosi nella lettura tutto torna e gradualmente ogni tassello trova il suo incastro in questo mosaico ben narrato.


Scritto molto bene, avvincente per stile, trama, intrecci e personaggi caratterialmente ben definiti, con un ritmo serrato, mi ha tenuta incollata capitolo dopo capitolo, in special modo perché a rendere tutto molto suggestivo e intrigante è il fatto che il confine tra fantasia e realtà tra queste pagine si mescola, è labile e questo stuzzica il lettore.
Ringraziando l’Autrice per avermi dato la possibilità di leggere questo suo libro, non mi resta che consigliarvelo caldamente; è una lettura particolare in grado di catturarvi!
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