giovedì 23 febbraio 2017

Recensione: IL BUIO OLTRE LA SIEPE d Harper Lee



Un romanzo di formazione che va letto almeno una volta nella vita; tra le pagine di questo libro, il lettore trova tanti spunti di riflessione, sentendosi anch'egli un ragazzino che, come la sua protagonista - Scout -, ha bisogno e voglia di ricevere i preziosi insegnamenti di un uomo e padre saggio, buono e coraggioso come Atticus, un personaggio che si impara ad amare e rispettare.


IL BUIO OLTRE LA SIEPE
d Harper Lee



Ed. Feltrinelli
La vicenda si svolge nel 1935, a Maycomb, in una cittadina del "profondo" Sud degli Stati Uniti.
Qui vivono l'onesto avvocato Atticus Finch con i suoi due figli, il maggiore Jem e la figlioletta Scout.
Jem e Scout sono vivacissimi, un po' monelli, soprattutto la ragazzina, che parla e si comporta più come un maschiaccio che come una signorina; lei e il fratello giocano insieme e hanno una piccola "fissa": dar fastidio ad un vicino di casa, il signor Arthur (Boo) Radley, che non esce mai di casa, vivendo come un recluso, anzi come un fantasma.
Attorno a questo strano uomo circolano tante voci e pettegolezzi, che fanno parlare le comari impiccione e stimolano la fantasia infantile dei ragazzini, che provano verso la casa di Radley curiosità mista a timore.

Ma il pensiero di Boo sta per passare in secondo piano, perchè l'interesse di Jem e di Scout verrà rapito completamente dalla storia di un negro, Tom Robinson.

Tom è un giovane uomo accusato di aver percosso e violentato una donna bianca, Mayella Ewell.
Gli Ewell sono noti in paese e non perchè siano particolarmente amati e rispettati, anzi, vivono piuttosto emarginati; eppure, quando Mayella e suo padre accusano veementemente il negro, Tom, della violenza carnale, sono tanti gli uomini che si schierano al loro fianco, pronti a sostenere la propria versione contro "l'uomo-cioccolato".

La parola di un bianco contro quella di un negro: è scontato che la prima abbia più peso e credito, no?

Ma Maycomb deve fare prima i conti con l'avvocato che difende "cioccolato": Atticus Finch.

A lui viene affidato l'incarico della difesa d'ufficio del povero Tom,  che se dovesse essere condannato, rischierebbe la sedia elettrica.

Riuscirà Atticus a dimostrarne l'innocenza e a salvare la pelle dell'accusato?

Una pelle che è di un colore differente da quella della donna che lo accusa, da quella della giuria che deciderà se condannare o assolvere l'uomo, da quella della massa che, urlante e nervosa, va ad assistere al processo...: quanto peseranno i pregiudizi, l'ignoranza, la stupidità... di una maggioranza che crede di essere superiore e migliore del prossimo sulla base del colore della pelle?

Tom Robinson, e gli altri "negri" come lui, avranno mai un processo onesto, giusto, imparziale?

La vicenda di questo processo è il punto centrale del romanzo e tutto ci viene narrato attraverso lo sguardo innocente di una bambina intelligente e sensibile, un simpatico ed irriverente Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio colorito e poco adatto alle signorine, che fa arrabbiare la zia Alexandra - che la vorrebbe obbediente ed educata -, che prende a pugni anche i maschi, senza alcuna paura.

Scout segue l'incarico giudiziario del padre con attenzione e ansia, sperando che Atticus riesca a vincere e a far trionfare la giustizia.

"Atticus, lo vinceremo questo processo?No, tesoro" - rispose Atticus - Ci hanno sconfitto cent'anni prima che cominciassimo, ma questa non è una buna ragione per non insistere a tentare di vincere".

Lei e suo fratello si fidano tanto del loro papà, perchè lo conoscono, sanno chi è: Atticus è un tipo tranquillo, che sa essere tanto serio e severo quanto dolce e affabile; è un uomo sempre gentile, saggio, e tutti lo stimano perchè ha sempre una parola buona e, anche quando assume un tono più duro, riesce a farsi rispettare ed apprezzare.

Il clima tra le strade della cittadina è agitato nei giorni che precedono il processo ed è attraversato da atteggiamenti e parole di violenza, ottusità, arroganza, prepotenza, che spaventeranno Scout ma al contempo costituiranno per lei un'esperienza che la farà crescere e imparare ad abbandonare pregiudizi e pensieri sbagliati. 

"Il buio oltre la siepe" è un romanzo davvero bello e ogni suo aspetto contribuisce a renderlo indimenticabile: il modo di scrivere dell'Autrice, così semplice, immediato; la giovanissima protagonista, con il suo sguardo puro, leggero e sensibile insieme, che ci fa sorridere per le sue marachelle e sperare in un'affollatissima aula di tribunale; l'ambientazione (una tranquilla cittadina, religiosa e chiusa nelle proprie convinzioni e tradizioni), la discriminazione razziale e l'ingiustizia inevitabile; e su tutti, per quanto mi riguarda, la figura meravigliosa di questo padre ed avvocato irreprensibile, combattivo: Atticus, la cui sensibilità e nobiltà d'animo ci colpisce profondamente e non possiamo non provare ammirazione per lui.

Sono tanti i passaggi che ci fanno riflettere, ci commuovono, ci fanno arrabbiare, insomma ci emozionano, e quando si arriva all'ultima pagina, si vorrebbe restare con Scout un altro po', perchè abbiamo bisogno anche noi, come lei e a prescindere da quanti anni abbiamo, di credere che non tutti gli uomini sono ingiusti, che non c'è da aver paura di qualcosa o qualcuno solo perchè non lo si conosce bene, che oltre il buio c'è sempre una luce di speranza che ci aspetta.

È uno di quei libri che, una volta incominciato, devi terminarlo; è uno di quei libri che non ti stanchi di rileggere e che, a distanza di anni, non smette di emozionare. 

6 commenti:

  1. Ciao Angela! Questo è un romanzo bellissimo che ho letto per la prima volta a 14 anni e non ho più dimenticato...

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  2. Che bella la tua recensione. È un libro che ho riletto per la terza volta e non manca mai di emozionarmi!

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    1. io per la seconda e credo che se dovessi riprenderlo tra qualche anno, non mi stancherebbe!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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