venerdì 2 dicembre 2022

RECENSIONE ⚓ MARY CELESTE di Salvatore Lecce e Cataldo Cazzato ⚓



Il 4 dicembre del 1872 il brigantino Mary Celeste viene ritrovato alla deriva tra le isole Azzorre e le coste del Portogallo: a bordo non c'è nessuno.
Che ne è stato dell'equipaggio (capitano e famiglia, personale di bordo)? Di loro, infatti, non v'è traccia e mai si saprà nulla della loro sorte.
Mary Celeste, la nave fantasma: un mistero mai risolto che sta per compiere 150 anni.
Gli autori di questo romanzo - Salvatore Lecce e Cataldo Cazzato -, basandosi su dati e personaggi storicamente documentati, hanno provato ad immaginare una storia che riempia il vuoto di notizie circa quel viaggio che avrebbe dovuto portare l'imbarcazione da New York a Genova.
Cosa potrebbe essere accaduto ai dieci passeggeri a bordo di quella che era considerata una nave maledetta e sfortunata?


MARY CELESTE 
di Salvatore Lecce e Cataldo Cazzato


goWare Edizioni
325 pp
4.99 euro (ebook)
17.50 euro (cart.)
USCITA:
2 DICEMBRE 2022


Antonio Gagliardo ha trentacinque anni nel 1872.

In teoria, non gli manca nulla per essere felice: un lavoro come dottore (nel quale è anche molto apprezzato) e una bella moglie, Clara.

La coppia non ha (ancora) figli e questo crea malumori e tensioni tra i coniugi; ad aggiungerne altri, ci pensa lo stesso Antonio che, purtroppo, cerca di placare ansie e nervosismo buttandosi a capofitto nella trappola del gioco d'azzardo.

E se all'inizio la dea bendata sembra sorridergli, dopo un po' gli gira le spalle, lasciandolo con debiti di gioco che non riesce a pagare prontamente. E, come non di rado accade quando si frequentano luoghi poco decorosi, ad esigere il pagamento del debito non è proprio della brava gente, tutt'altro.

Le cose, per il dottore di origini italiane - sbarcato in America ben 25 anni prima con il padre e un cugino - si mettono malissimo perché si ritrova braccato da una spietata banda criminale per via di un debito, appunto;  ma proprio quando sente di trovarsi in un vicolo cieco, senza via d'uscita, ecco che uno sconosciuto gli tende una mano.

L'uomo è Mr Benjamin Briggs ed è il capitano della Mary Celeste, un brigantino pronto a salpare per Genova; con lui c'è il primo ufficiale, nonché suo amico, Albert Richardson.

Mettendo da parte esitazioni e perplessità, pur di salvare la pelle Antonio accetta l'offerta di Briggs di imbarcarsi sul suo brigantino e di provare a rifarsi una vita nella bella Genova, lasciata in gioventù.

Ciò che però Gagliardo non immagina è che la traversata oceanica che lo attende sarà funestata da una serie di tragici e (almeno inizialmente) inspiegabili eventi.


A bordo, Antonio conosce il personale - il secondo ufficiale (Andrew Gilling), il cuoco (Edward Head) e i quattro marinai -, la signora Briggs (Sarah Elizabeth) e la piccola Sophia Matilda Briggs, di soli due anni.


Il viaggio sul veliero ha inizio e ogni cosa sembra filare liscia: tutti sono gentili ed ospitali con il dottor Gagliardo, il viaggiatore dell'ultimo momento, il cui nome non viene annotato nella lista ufficiale dei passeggeri (dopotutto Antonio stava fuggendo da gente di malaffare pronta a fargli del male); se il cuoco si premura di portargli tazze di tè, i marinai gli danno volentieri qualche lezione sui segreti della navigazione e sulle mansioni di ciascuno nell'arco della giornata; là dove Richardson si preoccupa di prestargli un romanzo di Melville per ingannare la noia, Briggs presenta al dottore la sua famigliola, tra cui c'è la piccola Sophia Matilda che intenerisce tanto Gagliardo, accarezzando quella parte di lui che desidera essere padre.


Ma in realtà, nonostante l'apparente serenità, Antonio non è totalmente tranquillo nell'essere lì, sulla Mary Celeste: su questa nave, infatti, girano strane voci, tanto misteriose quanto irrazionali, ma non per questo meno inquietanti.

Si dice che il brigantino sia nientemeno che... maledetto!

A partire dal viaggio inaugurale - quando ancora si chiamava Amazon - e passando per altre sventure, l'imbarcazione è stata sempre accompagnata da eventi negativi, tanto da attirarsi addosso la cattiva nomea di nave maledetta.


Come se ciò non bastasse a provocare più di un pensiero cupo anche in un uomo di scienza e tutt'altro che scaramantico qual è Antonio Gagliardo, a gettare non solo ulteriori ombre ma addirittura morte sulla nave è un primo avvenimento drammatico e terribile, che semina morte e quindi paura, diffidenza, sospetti, andando a creare spaccature nell'equipaggio, che fino a quel momento pareva aver goduto di un clima gioviale e sereno.


In seguito al verificarsi di questa prima sciagura, Antonio si prefigge da subito di indagare, anche perché pian piano emergerà una triste verità (più d'una, a dire il vero): su quella nave tutti sono in pericolo.


Partono gli "interrogatori" da parte dell'attento e riflessivo dottore, che comincia a far domande a tutti, al capitano come al vice, ai marinai come a Sarah Elizabeth, tenendo bene in mente di non dare nulla per scontato.


Ha inizio una sorta di caccia al colpevole e la tensione non può che salire col passare delle ore, dei giorni: tutti i passeggeri sono come in trappola, obbligati a restare in quel mezzo di imbarcazione sperduto nel mare, senza possibilità alcuna di fuga e con la terrificante consapevolezza che tra loro si nasconde un traditore che  agisce con freddezza.


Antonio è disperato: non riesce a capire come unire tutti gli indizi che man mano sta raccogliendo; se su alcuni aspetti riesce subito a far luce, su altri ancora brancola nel buio ma, grazie alla sua intelligenza e alla sua caparbietà, le sue indagini proseguono e si arricchiscono di nuovi elementi che è la stessa Mary Celeste a fornirgli.

Spesso la verità è vicina ma celata, ben nascosta sotto assi, strumenti musicali, in un libro... e va cercata con calma, lucidità e pazienza.


"Sentiva di dover partire proprio dal mare, lo specchio dei pensieri più intimi. Il giorno in cui era salito a bordo della Mary Celeste, si era reso conto che quella superficie liquida e mutevole acquistava una visione diversa se osservata dall’alto. Fin dai primi istanti, in essa aveva visto riflettersi tutto ciò che soggiaceva nelle profondità dell’animo, dalle paure più recondite ai sogni impossibili. Forse, adesso, se avesse sfruttato quella contemplazione fatta di silenzio e totale abbandono, avrebbe potuto esaltare il suo acume investigativo."

 

Antonio è un uomo riflessivo, acuto osservatore di gesti, espressioni, comportamenti,  sensibile scrutatore dell'animo umano e lì, su quella trappola galleggiante, su cui è letteralmente impossibile chiedere aiuto o fuggire via, tra gente sconosciuta che sembrava amichevole ma in mezzo alla quale si nasconde una serpe velenosa e priva di scrupoli, egli dovrà fare appello a tutto il proprio acume, il sangue freddo, la capacità di deduzione e ragionamento, per unire insieme tasselli che sembravano non incastrarsi e invece sono compatibili l'uno con l'altro; dovrà affrontare e superare paure, senso di impotenza, disperazione, solitudine, timore di non farcela, e non perdere la giusta dose di calma per saper parlare con franchezza a chi, come lui e con lui, aspetta che sia smascherato il colpevole, col rischio, ovviamente, di finire anch'egli nella diabolica trama ordita dalla mente che ha magistralmente iniziato a seminare la morte su quella nave che, forse, un po' maledetta lo è davvero.


Il romanzo è un giallo storico che prende spunto da fatti e persone reali: corrispondono, infatti, alla realtà i personaggi (escluso uno) della Mary Celeste, dieci persone svanite nel nulla, di cui non si ebbe più alcuna notizia.


Il brigantino partì il 7 novembre 1872 e il 4 dicembre fu avvistato da un'altra nave, la Dei Gratia, che appurò come sopra la Mary Celeste non ci fosse nessuno! 

Sono passati 150 anni e il mistero, attorno a quella che è considerata la prima nave fantasma della storia, resta più fitto che mai; gli autori hanno pensato di riempire quel buco di informazioni assenti con una storia fittizia, di fantasia, ma coerente con lo sfondo storico di base.


La narrazione parte subito con un ritmo già incalzante in quanto vediamo Antonio Gagliardo tentare di fuggire agli scagnozzi inviati da un creditore; spostandoci quindi dalle strade di New York al veliero, la tensione narrativa non farà che crescere in base ai tragici eventi  che si susseguiranno e che faranno sentire, tanto al protagonista quanto al lettore, tutta l'ansia e la suspense a causa di un pericolo che incombe sulle persone presenti sulla nave; un pericolo tanto più minaccioso quanto meno è individuabile con sicurezza, e quando il quadro diventerà chiaro, la minaccia sarà finalmente esplicita, ma non certo meno insidiosa.


La storia immaginata dagli scrittori Lecce-Cazzato è assolutamente avvincente e io mi sono ritrovata a divorare una pagina dopo l'altra, a finire un capitolo e ad iniziarne subito il successivo; il racconto prende il via dal 6 novembre e, nel proseguire, si andrà scalando di giorno in giorno fino a giungere al momento del ritrovamento (il 4 dicembre).


La penna degli scrittori è molto accurata, precisa, la lettura prosegue con agilità e una grande scorrevolezza; il linguaggio è consono al periodo storico, ai personaggi coinvolti e all'ambito marinaresco; a tal proposito, in aiuto per chi, come me, è a digiuno in questo campo, c'è il glossario a fine libro; non solo, ma in appendice troverete anche foto e altri particolari, molto interessanti, relativi a persone e vicende reali, oltre a una bibliografia.


Leggere "Mary Celeste" è stato come imbarcarmi insieme al protagonista e vivere con lui un'avventura imprevedibile, irta di pericoli e minacce dietro l'angolo, dove tutti sembrano innocenti ma in realtà, fino allo svelamento della verità, chiunque potrebbe essere il colpevole, per cui fino alla fine non sappiamo cosa accadrà e chi la spunterà;  sta ai lettori scoprire quale storia hanno immaginato per loro gli autori.


Il mio parere è assolutamente positivo: storia appassionante, scritta davvero bene, con personaggi dalle personalità interessanti e molto ben delineate; coinvolgente la ricerca dell'assassino e del movente e, ovviamente, il fatto che la cornice sia vera non fa che rendere il tutto molto accattivante.

Fatevi un regalo: acquistate il romanzo, in uscita proprio da oggi, e leggetelo: imbarcarsi su questa nave fantasma (nel corso dei decenni, le ipotesi su cosa possa essere accaduto ai passeggeri, si sono sprecate, dalle più logiche a quelle più fantasiose) sarà un viaggio entusiasmante, avventuroso, ricco di suspense e con un finale che vi lascerà comunque soddisfatti, nonostante gli eventi narrati siano drammatici.


Ringrazio di cuore Salvatore Lecce e Cataldo Cazzato per avermi dato l'opportunità di leggere e recensire in anteprima il loro romanzo e vi lascio, cari lettori, consigliandovelo caldamente!!


Vi lascio il link su Amazon e il booktrailer. Buona visione ^_-







Gli autori

Salvatore Lecce e Cataldo Cazzato sono due amici che condividono la passione per la scrittura. I loro racconti Natale con il morto (2016) e Amaranto e Porpora (2018) sono stati pubblicati in appendice ai volumi del Giallo Mondadori. Dal racconto L’albero di Elisa (2018) è stata tratta l’omonima opera teatrale a cura della compagnia Trinaura Teatro. Per goWare hanno pubblicato il thriller La via del silenzio (2018) e il noir Il Puparo (2020), entrambi più volte bestseller Amazon.



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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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