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mercoledì 21 giugno 2017

Frammenti di letture ("Furore")



Sto leggendo "Furore" di Steinbeck e, contrariamente ai miei primi timori, la lettura procede speditamente; mi piace la sua prosa, la storia con i suoi personaggi semplici, così "umani", che l'Autore descrive alla perfezione.

Uno di essi, dal ruolo non irrilevante, è Ma', la mamma del protagonista, Tom Joad, una donna "tutta d'un pezzo", un punto di riferimento per tutta la famiglia.

Ecco un passaggio che la descrive e che desidero condividere con voi perchè l'ho trovato significativo:

LINK

Camille Pissarro
Peasant Woman, 1880. Oil on canvas, 73 x 60.4 cm. National Gallery of Art, Washington
"...La sua faccia carnosa non era dolce: era risoluta, garbata. I suoi occhi nocciola sembravano aver vissuto ogni tragedia possibile, salendo come gradini il dolore e la sofferenza fino a raggiungere una comprensione sovrumana e un sommo equilibrio. Sembrava conoscere, accettare, gradire il suo ruolo di cittadella della famiglia, di roccaforte inespugnabile. E poichè il vecchio Tom e i figli non potevano conoscere sofferenza o paura se lei non denunciava sofferenza e paura, aveva imparato a rinchiudere l'una e l'altra dentro se stessa. E poichè, quando succedeva qualcosa di lieto, loro la guardavano per vedere se in lei ci fosse gioia, si era abituata a trarre motivo di riso da faccende che non avevano. Ma meglio della gioia era l'equilibrio. Il senso della misura dà affidamento. E il grande e umile ruolo di Ma' in seno alla famiglia le aveva conferito dignità e un nitida, equilibrata bellezza. Il suo ruolo di risanatrice aveva dato alle sue mani sicurezza, nerbo, sapienza: il ruolo di arbitro l'aveva resa remota e infalllibile come una dea. Sembrava sapere che se lei avesse vacillato, l'intera famiglia avrebbe tremato, e che se un giorno si fosse trovata a cedere o a disperare davvero, l'intera famiglia sarebbe crollata, avrebbe smarrito ogni volontà di funzionare".

mercoledì 19 aprile 2017

Frammenti di... LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA



Ho terminato di recente LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA di Dacia Maraini, la cui protagonista è sordomuta, costretta a comunicare tramite foglietti di carta; impossibilitata com'è a interagire normalmente con il mondo esterno, Marianna ha finito per dare molta importanza alla parola scritta e, di conseguenza, ai libri e all'apprendere cose nuove attraverso la lettura.


"Fuori è buio. Il silenzio avvolge Marianna sterile e assoluto. Fra le sue mani un libro d'amore. Le parole, dice lo scrittore, vengono raccolte dal pensiero che gira come una ruota di mulino, e poi, in forma liquida, si spargono e scorrono felici per le vene. E' questa la vendemmia della divina letteratura?
Trepidare con i personaggi che corrono fra le pagine, bere il succo del pensiero altrui, provare l'ebbrezza rimandata di un piacere che apparteneva ad altri. Esaltare i propri sensi attraverso lo spettacolo sempre ripetuto dell'amore in rappresentazione, non è amore anche questo? Che importanza ha che questo amore non sia mai stato vissuto faccia a faccia direttamente? assistere agli abbracci di corpi estranei, ma quanto vicini e noti per via di lettura, non è come viverlo quell'abbraccio, con un privilegio in più, di rimanere padroni di sè?
(...) Queste letture che si protraggono fino a notte fonda sono prostranti ma anche dense di piaceri. Marianna non riesce a decidersi ad andare a letto. (...) Uscire da un libro è come uscire dal meglio di sè".

martedì 14 marzo 2017

Frammenti di ROSSO ISTANBUL (libro)



Brevi estratti presi dal suggestivo e malinconico ROSSO ISTANBUL di Ferzan Ozpetek.


"Si lasciano mai le case dell’infanzia? Mai: rimangono sempre dentro di noi, anche quando non esistono più, anche quando vengono distrutte".

"«Impara dai fiori a essere paziente, ad aspettare.» Perché i fiori lo sanno, che dopo un gelido inverno arriva la primavera. Bisogna solo avere pazienza, credere nelle proprie forze."



"...adesso so che è questo il punto dell’amore: avere qualcuno che ti aspetta davanti alla porta, la sera. Qualcuno che ti abbraccia. Qualcuno tra le cui braccia, anche se solo per un giorno e non per sempre, ti senti a casa."


"Ho imparato che l’amore non sa né leggere né scrivere. Che nei sentimenti siamo guidati da leggi misteriose, forse il destino o forse un miraggio, comunque qualcosa di imperscrutabile e inspiegabile. Perché, in fondo, non esiste mai un motivo per cui ti innamori. Succede e basta. È un entrare nel mistero: bisogna superare il confine, varcare la soglia. E cercare di rimanerci, in questo mistero, il più a lungo possibile."

"Ci sono persone troppo fragili, ed è proprio questa la loro debolezza ma anche la loro bellezza: un’immensa fragilità, quasi fossero fatti di cristallo, così trasparenti e luminosi, ma difficili da maneggiare, anche per gli altri. Non resistono agli urti della vita, agli ostacoli, agli ammaccamenti, alle cadute."

"«Lo sapevi che in Giappone, quando si riparano le ceramiche rotte, non si nasconde il danno ma lo si sottolinea, riempiendo d’oro le linee di frattura?» (...) «Perché credono che quando qualcosa ha subìto un danno e ha una storia, diventi più bella.» Riluci d’oro dove la vita ti ha scheggiato."

"Perché a volte non serve partire, fuggire. Il vero altrove, spesso, è dove già siamo, e possiamo trovarlo solo se abbiamo la forza di affrontarlo. Muoversi da fermi, accettando la realtà. E solo così cambiarla. Muoversi da fermi, o fare le valigie per il mondo. Un passo dopo l’altro."


domenica 12 marzo 2017

Citazione sui libri in "L'emozione in ogni passo".



L'amore per i libri in "L'emozione in ogni passo".

Come non ritrovarsi in queste parole pronunciate da una delle protagoniste, Alma?


"Crescendo, ho capito quale sarebbe diventata la mia vera vocazione: i libri.
 (...) Ho cominciato ad amarli più tardi, quando nelle parole seminate tra le pagine ho trovato un modo mio di stare al mondo. Come se leggere mi saziasse una sete e la alimentasse allo stesso tempo. Ogni libro mi faceva il solletico in qualche posto diverso e riconoscevo pensieri che non sapevo d'avere. I miei pensieri in mezzo a quelli degli altri: non è un prodigio? Faccio spesso un gioco, penso a una domanda e apro il volume che sto leggendo a una pagina a caso per avere la risposta: i libri si lasciano interrogare."

sabato 11 marzo 2017

Frammenti di ... "L'emozione in ogni passo"



Buongiorno e buon sabato, carissimi!

Vi lascio con qualche brano estratto dal romanzo "L'emozione in ogni passo", denso di passaggi e frasi significative sulla vita e su tutto ciò che le da un senso, in primis l'amore.


"L'nnamoramento è uno strappo, non una cucitura. Quelle sono per i sarti e per chi s'accontenta. Non si ama per convenienza, ma nonostante
Nonostante l'età, la religione, l'appartenenza. La distanza.
L'amore non è amore se non c'è un nonostante da circumnavigare. (...)
Scrive Eluard: <<T'amo per tutte le stagioni che non ho vissuto>>.
Io ti amo nonostante tutte quelle che ho vissuto lontano da te".





"Scrive Calvino: <L'orizzonte è deserto. Non ci sei che tu. Tu sei l'orso e la grotta. Perciò io sto ora accucciata tra le tue braccia perchè tu mi protegga dalla paura di te>>.
Lo faccio anch'io, a tua insaputa: allarga le braccia!"

sabato 4 marzo 2017

Leggendo FAIRY OAK: frammenti d’amore... stregato!



Carissimi amici lettori, quali letture stanno allietando il vostro week end?

Io ieri ho terminato il romanzo “Rosso Istanbul” di Ferzan Ozpetek (lunedì la recensione sarà online) e proseguo con tre ebook: “La felicità è un battito d’ali” di W. Wallace, “La strada verso la follia” di Nicola Ronchi (appena iniziato) e "Zucchero filato volante" di Fernando Camilleri.

MA siccome tre libri sono pochi (!?!?!?!!?), ho in lettura anche il bellissimo primo libro (graditissimo dono della C.E. Salani, che ringrazio) dei quattro misteri di Fairy Oak, “Capitan Grisam e l’amore”, una deliziosa storia di magie, di misteri da scoprire, di ragazzi intrepidi e coraggiosi, di dolcissime fate e simpatici maghi e streghette.

E poiché è anche una storia d’amore, ecco a voi un paio di passaggi molto belli.
Spero vi piacciano! Vi auguro un sereno fine settimana e.. BUONE LETTURE!!!!


“«…l’amore è un argomento così complesso soprattutto per una vecchia strega come me, ma, ragionando ad alta voce, chiedo a voi: se l’amore che riceviamo ci rende felici e ci fa sentire vivi, se l’amore che doniamo rende felice colui che lo riceve, di cos’altro dovremmo avere bisogno? »
«Di essere vicini» disse Babù, e come lo disse arrossì.
«Eh, sì» rispose la zia, sorridendole, «e talvolta non lo si è abbastanza, né la speranza di esserlo presto è sufficiente, non è vero? » Babù abbassò lo sguardo e annuì. «Come siamo complicati noi essere umani, cara Felì».

«Complicati? Non so» risposi. «Io, se permettete avrei scelto un’altra parola. Ho sempre pensato, infatti, che gli esseri umani siano “fragili” all’amore. Soffrono ancora di gioirne e temono che esso possa svanire come il fiore dell’ipomea che fiorisce e subito muore.  Ma l’amore non è così. Il vero amore è solido come la roccia e sopravvive al tempo e alla distanza».”



sabato 18 febbraio 2017

Frammenti di... Poker con la morte



Un passaggio tratto dal noir in lettura.


"Le cose nella vita capitano sempre così. All'improvviso, come questa notte di acqua, lampi e morte. Le grandi tempeste, quelle che spazzano via tutto,non cominciano mai con grosse nuvole e lampi. Così fosse, sarebbe facile non credete? Ci si butterebbe al coperto, la paura prenderebbe il sopravvento; si scapperebbe ed i danni sarebbero minimi.
Quelle brutte invece iniziano sempre con una pioggerellina innocua, che solletica il viso e lascia pensare che da lì a qualche minuto tutto finirà. E dopo un po',ti ritrovi con l'acqua alla gola: nel mezzo di un qualcosa che spazza via tutto e lascia solo macerie e devastazione."

POKER CON LA MORTE, Marvin Menini



sabato 11 febbraio 2017

Frammenti di... Moshi moshi


Quale libro sta accompagnando il vostro fine settimana?
Io ho iniziato La ragazza nell'ombra di Lucinda Riley e continuo con I Signori della cenere e Dragonblade. Lama di drsgo.

In attesa di pubblicare la recensione dell'ultimo libro terminato,ve ne lascio qualche pezzetto...

 "Avevo cominciato a capire che se non poniamo rimedio ai nostri piccoli errori, presto questi si ritorcono contro di noi (...) Anche se all'inizio ci si tiene qualcosa dentro, a un certo punto affiorera' in superficie in una forma diversa. La sola cosa che si possa fare è agire, con cura,seriamente e con discrezione, lasciando perdere l'individualità​ e i pensieri troppo complicati."
"Il dolore che provavo somigliava a un pugno che il mio corpo riceveva lentamente. Ogni volta mi accorgevo che penetrava un po' più a fondo e cercava in qualche modo di rialzare la testa."
(MOSHI MOSHI, Banana Yoshimoto)

venerdì 27 gennaio 2017

GIORNATA DELLA MEMORIA: Frammenti di "Se questo è un uomo"



Due frammenti - tra i tanti! - che mi hanno colpito di "Se questo è un uomo" e che desidero condividere oggi con voi:


"Allora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati al fondo. Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c’è, e non è pensabile. Nulla più e nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga. (...) Si immagini ora un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede: sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e biso gno, dimentico di dignità e discernimento, poiché accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso; tale quindi, che si potrà a cuor leggero decidere della sua vita o morte al di fuori di ogni senso di affinità umana; nel caso più fortunato, in base ad un puro giudizio di utilità. Si comprenderà allora il duplice significato del termine «Campo di annientamento», e sarà chiaro che cosa intendiamo esprimere con questa frase: giacere sul fondo."




"Sappiamo donde veniamo: i ricordi del mondo di fuori popolano i nostri sonni e le nostre veglie, ci accorgia mo con stupore che nulla abbiamo dimenticato, ogni memoria evocata ci sorge davanti dolorosamente nitida. Ma dove andiamo non sappiamo. Potremo forse sopravvivere alle malattie e sfuggire alle scelte, forse anche resistere al lavoro e alla fame che ci consumano: e dopo? Qui, lontani momentaneamente dalle bestemmie e dai colpi, possiamo rientrare in noi stessi e meditare, e allora diventa chiaro che non ritorneremo. Noi abbiamo viaggiato fin qui nei vagoni piombati; noi abbiamo visto partire verso il niente le nostre donne e i nostri bambini; noi fatti schiavi abbiamo marciato cento volte avanti e indietro alla fatica muta, spenti nell’anima prima che dalla morte anonima. Noi non ritorneremo. Nessuno deve uscire di qui, che potrebbe portare al mondo, insieme col segno impresso nella carne, la mala novella di quanto, ad Auschwitz, è bastato animo all’uomo di fare dell’uomo."



sabato 21 gennaio 2017

Frammenti di... IL RUBINO INTENSO DEI SEGRETI





«Nessuno in famiglia ci avrebbe appoggiato. Te lo immagini il caos che sarebbe scoppiato? E, poi, te l’ho sempre detto: io non sarei rimasta alla tenuta, mentre tu non avresti potuto lasciarla.» «Ti avrei seguita, invece. Sarebbe stata sufficiente solo una tua parola…» ribadì lui.
«Già, la ballerina e il pianista. Gran bella coppia!» rise lei. «Non sto scherzando, Greta.» Michele scivolò a terra ai suoi piedi e le abbracciò entrambe le gambe, appoggiandocisi contro: «Siamo ancora in tempo, voglio mandare tutto all’aria e ricominciare con te!» Greta si piegò per prendergli il viso tra le mani, obbligandolo ad alzare gli occhi verso di lei, mentre sentiva farsi largo un senso di impotenza mista a rimpianto che le toglieva il fiato.
«Non ce n’è mai stato di tempo, per noi. La nostra è stata una storia nata e cresciuta fuori dal tempo, ci siamo illusi che quello che vivevamo di nascosto fosse un sentimento che avremmo potuto, prima o poi, esternare al mondo. Ma non è stato così.»

IL RUBINO INTENSO DEI SEGRETI, Viviana Picchiarelli

giovedì 17 novembre 2016

Frammenti di... LA SCUOLA CATTOLICA (Albinati)



Un passaggio tratto da LA SCUOLA CATTOLICA di Albinati, che mi ha fatto riflettere su quanto, come dice l'Autore, sia davvero compicato essere se stessi al 100% davanti agli altri perchè, di questi altri, il parere ci interessa e ci influenza, anche quando vorremmo sentirci totalmente liberi di esprimere il nostro modo di essere.
Quanto ci condiziona il giudizio di chi ci è attorno e la loro approvazione o disapprovazione..!


"Sviluppiamo gli aspetti di noi che pensiamo agli altri piacciano di più. Prima a nostra madre, poi ai compagni di giochi, infine a tutti quelli su cui vogliamo fare colpo, coetanei, adulti, professori, ragazze, presentiamo la parte di noi, e soltanto quella, che immaginiamo abbia più probabilità di essere approvata e accettata. Il resto rimane nell’ombra e solo qualcuno molto attento (in genere, gli amici, e più ancora degli amici, i nemici) arriva a intravederlo. Il volto che offriamo sperando sia bene accetto e su cui puntiamo le nostre carte viene detto “falso sé”, non perché sia falso, non lo è affatto, non si tratta mica di una simulazione o di una maschera, appartiene a noi, è autentico, è davvero il nostro volto o almeno un’espressione che ci è naturale assumere; siamo noi che lo falsifichiamo presentandolo come fosse tutto di noi, mentre è solo una parte, e nemmeno la più significativa. Il falso sé può sentirsi vivo solo se attivato da una difficoltà da affrontare. Ha un bisogno continuo di sollecitazioni esterne, di esami da superare. Se non agisce, è come se non esistesse.".

venerdì 21 ottobre 2016

Frammenti di... 60 GIORNI PER DIRE SI'



Carissimi, ho apena finito di leggere un romantico romanzo e in vista della recensione di 60 GIORNI PER DIRE SI' di Francesca Santangelo, che sarà online domani mattina, vi lascio con un estratto molto.. infuocato ^_^


"«Fermami prima che io posi le labbra sulle tue» sussurrai avvicinandomi a lui. Doveva sicuramente essere la tequila a parlare, perché in una situazione normale non avrei mai detto una cosa del genere.
«Non credo di volerlo» espirò lui, alternando lo sguardo tra i miei occhi e la mia bocca, proprio come era successo quando eravamo arrivati.
Quelle parole mi sorpresero e il mio cervello non elaborò a fondo la situazione, perché se fossi stata sobria mi sarei allontanata. Le sue parole potevano essere dettate dall’alcol, proprio come le mie. Ci fissammo ancora, e quasi sembrò un sogno quando le nostre labbra si toccarono. Avvertii una scossa, che poi si propagò lungo tutto il mio corpo, concentrandosi nella mia parte più intima.
Aprii di più la bocca, lasciandogliela esplorare con la lingua. Mi mossi anche io, più decisa e intraprendente, avvolgendogli le braccia intorno al collo e baciandolo con più passione. Pensavo che sarebbe stata questione di minuti e Liam mi avrebbe allontanata, invece le sue mani si strinsero sui miei fianchi, avvicinandomi ancora di più.
Disse qualcosa, ma io percepii soltanto il vibrare della sua gola. Ero concentrata sul bacio, perché era bellissimo baciarlo.Oh Liam!, pensai stringendomi di più a lui. Eravamo circondati da altre coppie che ballavano, ma io non riuscivo a sentire più nulla. Percepivo soltanto i rumori delle nostre bocche, le sue mani su di me e il corpo di Liam schiacciato sul mio.
Il mio cuore batteva fortissimo e avevo la sensazione che lui potesse sentirlo. Se solo avesse poggiato la mano sul mio petto l’avrebbe sentito. Le farfalle che prima erano soltanto nel mio stomaco invasero tutto il mio corpo, rendendomi nervosa ed eccitata per quello che stava accadendo. "

lunedì 17 ottobre 2016

Frammenti.. LA STRADA NELL'OMBRA



Due brevi passaggi tratti da LA STRADA NELL'OMBRA, un romanzo che sto leggendo tutto d'un fiato perchè ancora una volta Jennifer Donnelly ha saputo costruire una trama articolata, con un tocco di mistero e di "giallo" davvero intrigante, e ci ha regalato una protagonista giovane ma molto determinata.



"«Resta con me, Jo» disse.
«Non posso, Eddie. Devo rientrare a casa prima che si accorgano della mia assenza.»
«No. Volevo dire, resta con me oggi. E domani. E tutti i giorni a venire.» Il tono di voce di Eddie era serio, così come il suo sguardo.
«Se lo facessi, mia madre manderebbe la polizia, se non l’esercito, a prendermi e riportarmi a casa»disse Jo. Si stava sforzando di mantenere un tono di voce spensierato e ironico, per impedire a Eddie di addentrarsi in un territorio pericoloso.
«Jo, non sto scherzando. Dico sul serio. Sono inna…»
«Eddie, no. Ti prego» lo interruppe Jo, spaventata. Eddie era stato sul punto di dire qualcosa che Jo voleva disperatamente sentire, e altrettanto disperatamente non sentire. Se l’avesse messa alle strette, avrebbe dovuto scegliere, e non ne sarebbe stata capace.
Lo baciò sulle labbra, per quanto fossero doloranti, e gli impedì di parlare: avrebbe reso reale qualunque cosa ci fosse tra loro. E così vi avrebbe messo fine. 
«Devo andare» disse."




"«Dimmelo tu. Chi dovrei scegliere? Cos’è meglio: la sicurezza o l’amore?»
Fay non replicò subito. Per qualche tempo, invece, spinse lo sguardo lontano sull’East River; poi, con voce piena di desiderio, disse: «Questa è la cosa migliore, Jo. La città a perdita d’occhio davanti a te, luccicante come un pugno di diamanti. Tua, da afferrare. Un sorso di gin e una sigaretta e nessuno da accontentare se non te stessa. La libertà. Ecco la mia risposta. La libertà di essere la tua cosa migliore»." 

giovedì 29 settembre 2016

Frammenti di... guerra di trincea




Vi lascio un passaggio significativo tratto dal libro UN ANNO SULL'ALTIPIANO di E. Lussu (la recensione è sul blog), che ci rammenta come, per quanto la guerra sia qualcosa di tremendo, in grado di cambiare anche radicalmente chi ne è coinvolto in prima persona, non per questo il soldato smetta di essere uomo e di saper fare appello, se vuole e se ne è in grado, alla ragione e al cuore.


"...era quella calma completa che allontanava il mio spirito dalla guerra. Avevo di fronte un ufficiale, giovane, inconscio del pericolo che gli sovrastava. Non lo potevo sbagliare. Avrei potuto sparare mille colpi a quella distanza, senza sbagliarne uno. Bastava che premessi il grilletto: egli sarebbe stramazzato al suolo. Questa certezza che la sua vita dipendesse dalla mia volontà, mi rese esitante. Avevo di fronte un uomo. Un uomo! Un uomo!Ne distinguevo gli occhi e i tratti del viso. La luce dell’alba si faceva piú chiara ed il sole si annunziava dietro la cima dei monti. Tirare cosí, a pochi passi, su un uomo… come su un cinghiale!Cominciai a pensare che, forse, non avrei tirato. Pensavo. Condurre all’assalto cento uomini, o mille, contro cento altri o altri mille è una cosa. Prendere un uomo, staccarlo dal resto degli uomini e poi dire: «Ecco, sta’ fermo, io ti sparo, io t’uccido» è un’altra. È assolutamente un’altra cosa. Fare la guerra è una cosa, uccidere un uomo è un’altra cosa. Uccidere un uomo, cosí, è assassinare un uomo.Non so fino a che punto il mio pensiero procedesse logico. Certo è che avevo abbassato il fucile e non sparavo. In me s’erano formate due coscienze, due individualità, una ostile all’altra. Dicevo a me stesso: «Eh! non sarai tu che ucciderai un uomo, cosí!» Io stesso che ho vissuto quegli istanti, non sarei ora in grado di rifare l’esame di quel processo psicologico. ".

www.nuvolabiancagrafica.i

Non ho potuto fare a meno di pensare alle poesie di Ungaretti (anch'egli "soldato da trincea"), e alla seguente in particolare:



Fratelli

Mariano il 15 luglio 1916 


Di che reggimento siete
fratelli?

Parola tremante 
nella notte 

Foglia appena nata 

Nell'aria spasimante
involontaria rivolta
dell'uomo presente alla sua
fragilità 

Fratelli

martedì 20 settembre 2016

Frammenti di... amori lontani



L'eternità degli amori importanti nonostante le distanze:


"...sotto la luce dell'amore loro sono esistiti. 
Il loro amore, 
per quanto disperato e mutilato dalle lontananze, 
è stato puro e autentico. (...) 
Forse ci sono amori destinati a non durare a vivere solo 
n un luogo e in un tempo determinati. 
Certi legami, se decontestualizzati, appassiscono".


SUMMER 2 - DRITTO AL CUORE, E. Sabatinelli 






domenica 12 giugno 2016

Charlotte, la Solitudine e la Natura (frammenti di lettura)



Due passaggi tratti dal classico in lettura, “Villette” di Charlotte Bronte, che ci parlano dello stretto rapporto tra la protagonista Lucy Snowe e la natura, e che mi trasmettono una sensazione di pace e serenità.


“Ancora un momento”, mormoravano la solitudine e la luna estiva, “resta con noi; tutto ora è veramente tranquillo; per un altro po’, della tua assenza non si accorgerà nessuno; il calore e la confusione del giorno ti hanno stancata; godi di questi momenti preziosi”.



“ In cielo c’era la luna; non la luna piena, ma una giovane falce. La vedevo attraverso un vuoto nei rami sulla mia testa. Essa e le stelle, visibili attorno a lei, non mi erano estranee come mi era estraneo tutto il resto; la mia infanzia le aveva conosciute. Nei giorni passati da tanto tempo avevo veduto quel disegno dorato, col globo scuro racchiuso nella sua curva, sullo sfondo azzurro, lassù, vicino a un vecchio rovo sulla cima d’un campo nella vecchia Inghilterra, proprio come adesso lo vedevo adagiato vicino a un dignitoso campanile in questa capitale continentale. Oh, la mia infanzia! Sì, non mancavo di sentimenti; per quanto vivessi passivamente, per quanto poco parlassi, per fredda che apparissi, quando pensavo ai giorni andati ero capace di sentire.”

domenica 29 maggio 2016

Frammenti di... IL LAGO DEL TEMPO FERMO



Un passaggio molto bello tratto dal libro in lettura IL LAGO DEL TEMPO FERMO di Laura Bonalumi.

- Ma tu credi davvero che basti una faccina sorridente per dire che sei felice?
– No, non credo – mi risponde.
– Come si fa a esprimere un’emozione attraverso un disegnino?
– Infatti, non la esprimi, la scegli tra quelle che ti offre il menu del tuo cellulare.
– …e magari non sai neppure se veramente quella faccina rappresenta quello che provi. Insomma, Yuki, un’emozione non funziona così!
– No, però ti confezionano la lista!
-
– È un po’ triste… Ma per te che cos’è davvero un’emozione?
– Ehi! Ma che domande fai? – esclama lui.
– Be’, l’hai detto tu che quando guardi la Luna ti emozioni.
– È vero, ma l’ho detto solo a te!
– Be’, puoi continuare a dirmi tutto quello che vuoi… io non rido, non ti prendo in giro e non ti giudico.
– Sai, Viola, per me emozionarsi non vuol dire essere deboli e fragili. Un’emozione è come una scossa di energia che ti attraversa il corpo; è una lacrima che arriva a dirti che qualcosa ti ha reso felice o ad avvisarti che qualcuno, magari involontariamente, ti ha ferito.
– Poi? –. Mi piace stare ad ascoltarlo.
– Cosa sente il tuo cuore quando guardi il cielo e lo scopri decorato di brillanti? Io provo una grande  emozione.
– Tu parli la mia lingua, Yuki, e questa, per me, è una delle emozioni più grandi.
– Sì, anche per me. Non credevo di poter trovare qualcuno con cui parlare di quello che mi piace, di quello che sogno o desidero.

domenica 15 maggio 2016

Frammenti di "I segreti della casa sul lago".



Gli scenari di Kate Morton sono sempre così affascinanti!
Ecco la descrizione della bella villa, purtroppo in stato di abbandono, che fa da sfondo alla storia fitta di segreti e misteri raccontata in "I segreti della casa sul lago".

Immagino l'antica e abbandonata casa come questa dell'immagine: elegante, con un bel giardino... ma anche inquietante ^^


fonte
(immagine presa dal web)


"Al centro di una radura inondata di sole c’era una casa. Una costruzione di mattoni con due frontoni gemelli, e la porta principale nascosta sotto un portico. Dal tetto di tegole si levavano diversi comignoli, e tre livelli di finestre piombate ammiccavano complici, baciate dal sole. Un rampicante dalle foglie verdi se ne stava avidamente aggrappato alla facciata e un nugolo di uccellini volava attraverso il traforo formato dai viticci, dentro e fuori, creando un effetto di movimento incessante.
Sadie si lasciò sfuggire un fischio sommesso. «Che cosa ci fa una signora villa come te in un posto del genere?». Aveva parlato piano, ma la sua voce suonò strana e fuori luogo: un’intrusione nella profonda esuberanza naturale del giardino.
S’incamminò lungo la sponda del lago, diretta verso l’edificio, quasi attirata da una forza magnetica. Là dentro non viveva nessuno. Era difficile da spiegare a parole, ma quella casa aveva… un’aura particolare. Sapeva che era disabitata, punto e basta.
(…) Quando raggiunse la finestra, notò un’incisione nel telaio di legno. Delle lettere, una A e forse una E, intagliate rozzamente e tinte dalla muffa verde scuro. Seguì con le dita i solchi profondi, domandandosi oziosamente chi li avesse fatti. Dalla fitta vegetazione sotto il davanzale vide sporgere un pezzo di ferro ritorto, e scostando i rami scoprì i resti arrugginiti di una panchina. Si voltò e diede un’occhiata a quella specie di giungla che aveva attraversato. Difficile immaginare che un tempo qualcuno si fosse seduto comodamente lì, a contemplare quello che doveva essere stato un giardino curato.
La sensazione strana di poco prima, quasi minacciosa, era tornata, ma Sadie l’allontanò.



fonte
(…) La stanza era buia, ma via via che i suoi occhi si abituavano alla luce fioca cominciò a distinguere alcuni oggetti: un grande pianoforte nell’angolo, accanto alla porta, al centro un divano con due poltrone di fronte, un camino sulla parete in fondo. Sadie provò la sensazione familiare e piacevole di scoperchiare la vita di qualcun altro, quasi fosse una scatola. (…)
La stanza sembrava congelata, il contenuto sospeso come se persino l’aria, il più implacabile degli elementi, fosse stato chiuso fuori: la sensazione era che là dentro si faticasse a respirare. E c’era dell’altro. Qualcosa che le suggerì che era tutto così da moltissimo tempo. All’inizio pensò fosse per colpa degli occhi affaticati, ma poi si rese conto che la patina opaca distesa su ogni cosa in realtà era polvere.
Adesso la vedeva distintamente sulla scrivania sotto la finestra, dove un raggio di sole metteva in luce lo spesso strato che rivestiva ogni oggetto: il calamaio, il paralume, la collezione di libri aperti sparsi qua e là. Ad attirare il suo sguardo fu un foglio in cima alla pigna; il bozzetto del viso di un bambino,un bel faccino dagli occhi grandi e seri e le labbra morbide con i capelli che scendevano ai lati delle piccole orecchie e lo facevano assomigliare (in realtà non era chiaro se si trattasse di un maschio o di una femmina) a un folletto dei boschi, più che a un essere umano. In alcuni punti il foglio era macchiato; l’inchiostro nero era sbavato, le linee decise diventavano indistinte, e in un angolo in basso c’era scritto qualcosa. Una firma, seguita da una data: 23 giugno 1933.
Un forte rumore e un rapido movimento alle sue spalle la fecero trasalire, tanto da sbattere la fronte contro il vetro. Due cani neri e ansimanti si fecero largo tra i rovi e presero ad annusarle i piedi."

lunedì 2 maggio 2016

Frase sull'amicizia (Han Suyin)



Un breve ma significativo frammento sulla ricchezza dell'amicizia!
Per augurarvi un buon inizio settimana ^_^


L’amicizia non può essere egoistica o esclusiva. 
È come una luce che illumini alberi e fiori in un giardino: 
più intensa è la luce, più numerosi sono gli alberi e i fiori che ne ricevono i raggi. 
L’amicizia è scoprire e condividere qualcosa con altre persone, 
evocare fantasie e pensieri nobili nella mente altrui. 
Sarebbe assai triste un mondo privo di anime affini 
che possano condividere il sogno di un miracoloso accordo, 
alla conquista di verità tanto magnifiche quanto illusorie!

tratto da L'amore è una cosa meravigliosa (S. Han)



venerdì 29 aprile 2016

Frammenti da "L'amore è una cosa meravigliosa"



Frammenti di "L'amore è una cosa meravigliosa" di Suyin Han.


"Ci sono persone che non desiderano ricordare i propri tormenti; 
io, invece, mi preoccupo di non dimenticarli. 
Non c'è niente di misericordioso nel cancellare le ferite della memoria 
con cicatrici perfettamente rimarginate. 
Preferisco le piaghe aperte, quando la fitta di dolore è ancora pulsante".



"L'amore non esplode nel momento in cui sboccia: 
è una pianta che cresce lentamente, 
come tutte le cose vive, seguendo un continuo mutamento. 
Così lasciavamo che il nostro amore crescesse tranquillamente, 
e giorno dopo giorno imparavamo a conoscerci meglio".


"...prima di te provavo solo una grande sensazione di vuoto, 
e ora tu sei entrata dentro di me".
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