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martedì 8 gennaio 2019

Imparare leggendo (#10)



Il bello dell'amare la lettura è che si ha l'opportunità di arricchire, tra le altre cose, il lessico.

Ecco qualche parolina di cui ignoravo il significato e/o l'etimologia.


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ANODINO: dal lat. tardo anody̆nus, «senza dolore». – 1. In medicina, antidolorifico, riferito a sostanza che ha azione calmante; 2. fig. Senza carattere, insignificante: un individuo a.; o che non prende posizione decisa, che non esprime un parere netto.

APOTROPAICO: detto di oggetti, atti e formule che, per la loro particolare carica magica, sono ritenuti capaci di allontanare o distruggere gli influssi malefici.

APORIA: problema le cui possibilità di soluzione risultano annullate in partenza dalla contraddizione; difficoltà insolubile in cui si imbatte il ragionamento.
concione: adunanza pubblica, assemblea.

venerdì 11 maggio 2018

Dietro le pagine di ... "La ragazza delle perle"



Cari lettori, come spesso mi accade con i romanzi ben contestualizzati nel tempo e nello spazio, anche stavolta il libro di Lucinda Riley, "La ragazza delle perle", ha stimolato la mia curiosità circa alcuni personaggi e fatti, presenti nella narrazione, che hanno un fondamento storico, reale.

In particolare, in questi momenti, mi soffermerò - seppur brevemente - sul pittore aborigeno Albert Namatjira, sulla missione di Hermannsburg e sulla tragedia del Koombana, una nave che affondò in mare mentre tornava in Australia, nel 1912 (stesso anno in cui affondò il Titanic); questi personaggi ed eventi sono tutti menzionati dall'Autrice.


Ciò che leggiamo spesso è ed della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo
trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books"
 e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerche che riuscirò a fare)
 a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".


Albert Namatjira


Albert (Elea) Namatjira (1902-1959) è nato il 28 luglio 1902 a Hermannsburg (Ntaria), nel Territorio del Nord; Elea apparteneva alla tribù aborigena degli Arrernte. Nel 1905 la famiglia fu accolta nella chiesa luterana, ad Elea fu dato il nome Albert (anche ai genitori venne dato un nome "cristiano" dopo il battesimo).
Albert frequentò la scuola missionaria di Hermannsburg, le cui regole prevedevano che lui vivesse separato dai genitori, alloggiando in un dormitorio con altri ragazzi. A 13 anni trascorse sei mesi nella boscaglia e subì l'iniziazione. Lasciò la missione all'età di 18 anni e sposò Ilkalita, da cui ebbe diversi figli.
La famiglia si trasferì a Hermannsburg nel 1923 e Ilkalita fu battezzata (col nome di Rubina). 

Sin dalla fanciullezza Albert ha abbozzato le scene di vita che si svolgevano attorno a sè: il cortile del bestiame, gli allevatori con i loro cavalli e i cacciatori dopo la partita. 
Incoraggiato dalle autorità della missione, iniziò a produrre placche in legno di mulga; lavorò come fabbro, falegname, operaio.

Gli Arrernte avevano familiarità con le illustrazioni delle scene bibliche, ma nessuno di essi aveva visto paesaggi raffiguranti il ​​proprio ambiente. Motivato da un profondo attaccamento al suo paese e con la speranza di poter campare col proprio talento, Namatjira manifestò interesse verso la pittura.

Nel 1936 accompagnò l'artista Rex Battarbee come cammelliere in escursioni di due mesi presso la catena montuosa Macdonnell Ranges e Battarbee restò colpito dal suo evidente talento. 
Successivamente il pastore Friedrich Albrecht, sovrintendente di Hermannsburg, espose dieci acquerelli di Namatjira ad una conferenza luterana tenutasi a Nuriootpa, nell'Australia meridionale. 
Anche Battarbee aiutò l'amico a far conoscere le proprie opere e gli insegnò l'arte della fotografia.

Anche se Namatjira è conosciuto in particolare per i suoi paesaggi acquerellati delle Macdonnell Ranges e delle zone limitrofe, nei primi anni i suoi disegni includevano disegni di tjuringa (oggetti sacri di legno o pietra, simboli dei grandi eroi dei tempi mitici, utilizzati durante i rituali dell'iniziazione.), temi biblici e soggetti figurativi. Ha anche prodotto manufatti intagliati e dipinti, e per qualche tempo ha dipinto su pannelli di legno di fagioli. 
E' considerato  il primo eminente artista aborigeno a lavorare in un linguaggio moderno.


Palm Valley (1940)
fonte

fonte


La missione di Hermannsburg
fonte
chiesa


La missione fu fondata sulle rive del fiume Finke (a 125 km da Alice Springs) da missionari luterani della Società missionaria di Hermannsburg e dalla Chiesa evangelica luterana d'Australia nel 1877 e fu uno dei primi insediamenti dell'Australia centrale; il nome tedesco fu scelto dai pastori, che organizzarono tale missione per raggiungere gli aborigeni Arrernte ed evangelizzarli.
In questa comunità  è nato l'antropologo Ted Strehlow, che si è dedicato allo studio proprio della tribù degli Arrernte.
Nel 1896 fu costruita una Missione scolastica e creati dormitori separati per ragazzi e ragazze, costruiti nei corso di una decina d'anni (1894-1904). 
I missionari impararono la lingua Arrernte e tradussero gran parte del loro materiale spirituale ed educativo in questo idioma affinchè i propri insegnamenti fossero compresi dalla popolazione. 
La Missione di Hermannsburg operò sotto il controllo luterano fino al 1982, quando la terra fu finalmente restituita al popolo locale di Arrernte.


La tragedia del Koombana

Nel marzo 1912 la nave SS Koombana si mise in viaggio da Port Hedland a Broome (Australia).
Costruita da Alexander Stephen&Sons, fu la prima nave ad essere destinata per trasportare passeggeri e merci lungo la costa occidentale australiana.
L'imbarcazione prende il nome da una delle proprietà pionieristiche della famiglia Forrest vicino a Bunbury; la parola "Koombana" appartiene alla lingua della tribù aborigena Noongar e pare significhi "calma e pace".

Ma ahimè non ci sono state nè l'una nè l'altra per il Koombana, che dopo soli tre anni di navigazione e 37 viaggi, andò incontro al suo ultimo viaggio il 20 marzo 1912, infausto giorno in cui scomparve per sempre nelle acque del mare.
A causa di un ciclone tropicale, morirono 156 persone, cioè tutto l'equipaggio (74 membri) e i passeggeri (80 più due turisti), e la stessa nave non fu mai ritrovata, se si fa eccezione di una piccola quantità di relitti trovati in mare vicino a Bedout Island.

Gli archivi di stato di quel periodo mostrano come questa immane tragedia abbia colpito dolorosamente tutta la comunità.
Generalmente la maggior parte delle persone che viaggiavano sul Koombana aveva interessi commerciali nel settore delle perle, della lana e nell'estrazione mineraria; quella volta, a bordo c'erano anche 22 tosatori, un importante compratore di perle, un certo Abraham Davis; c'erano solo sette donne sulla nave, tra cui due assistenti di volo. Una delle passeggere era Louise Sack, appartenente ad una famiglia in vista e la sua morte ha avuto un grande impatto sulla comunità locale.
E poi c'era Harry Briden, un negoziante con quattro bambini piccoli, che stava vivendo un periodo difficile: sua moglie era in ospedale a Perth e la sua attività stava fallendo. Ha lasciato i figli dicendo che sarebbe andato a Broome per trovare lavoro, ma perse la vita nella tragedia in mare.




Siti consultati per il post:

http://www.sro.wa.gov.au
http://www.thestarfish.com.au (anche foto del Koombana)
http://koombanadays.com
http://adb.anu.edu.au (anche foto Namatjira)
https://northernterritory.com


N.B.: immagini e info prese dal web, per lo più tenendo conto dei diritti di licenza. Per eventuali violazioni, basta segnalare e l'immagine sarà prontamente rimossa.

venerdì 2 giugno 2017

Curiosità letterarie: John Singer Sargent



Sto continuando la lettura del romanzo di Kate Morton "Il giardino dei segreti", e sono citati personaggi realmente esistiti, le cui esistenze si intrecciano con quelle inventate dalla fantasia dell'Autrice.

Ad es., è menzionato un pittore vissuto a cavallo tra Otto e Novecento.

John Singer Sargent (1856 - 1925) è stato il maggior ritrattista della sua epoca, come pure un dotato pittore di paesaggi e acquerellista. Sargent è nato a Firenze, da genitori americani; ha studiato in Italia e Germania, e poi a Parigi sotto Emile Auguste Carolus-Duran.

Grazie agli insegnamenti di Carolus-Duran Sargent, ammiratore del pittore spagnolo Diego Velázquez, John imparò tantissimo da lui, che insegnava ai suoi studenti a liberarsi degli schemi rigidi proprio dei "vecchi maestri" e di non fare un dipinto a partire da schizzi o disegni, ma tenendo presente che i principali elementi del volto devono essere posati direttamente col pennello sulla tela.
Sargent fece sue queste tecniche ed infatti le sue opere successive sarebbero state apprezzate proprio per la loro immediatezza, profondità emotiva e tecnica raffinata.

Inizialmente, quando incominciò a viaggiare moltissimo per vedere opere di maestri illustri, Sargent era orientato soprattutto nel dipingere paesaggi (nelle sue tele è possibile notare l'influenza di Claude Monet  (che in effetti incontrò nel 1876 a Parigi), per poi man mano avvicinarsi alla ritrattistica.
Tra il 1877 e il 1882, le commissioni per ritratti diventavano sempre più frequenti; il più noto è probabilmente Madame X, intrapreso senza una commissione, in cui si intravvedono influenze da parte di Velázquez, Tiziano, Édouard Manet e perfino le stampe giapponesi.

Nella primavera del 1886, si trasferì in Inghilterra e lì vi rimase per il resto della sua vita.
Inizialmente gli inglesi erano un po' restii ad affidargli commissioni ma la critica fu conquistata dinanzi all'incantevole Garofano, giglio, giglio, rosa (1887).
Dopo la fine del secolo, Sargent si stancò delle esigenze della ritrattistica e negli anni successivi consolidò la propria reputazione di acquerellista.


Vi lascio alcune immagini dei suoi ritratti; sul sito http://www.johnsingersargent.org (da dove ho preso le immagini) potrete farvi un'idea più completa di tutte le sue opere.



Madame X


Carnation, Lily, Lily, Rose
Garofano, giglio, giglio, rosa

Lady Agnew


Una Passeggiata mattutina


Robert Louis Stevenson

Ponte-San-Giuseppe-di-Castello,-Venice



Siti consultati per i cenni biografici: 

http://www.metmuseum.org
http://www.telegraph.co.uk
https://www.biography.com

sabato 13 maggio 2017

Imparare leggendo (#9)



Un noto proverbia recita: "la vecchia non voleva morire, perché diceva che aveva altre cose da imparare", e siccome la lingua italiana è ricca, tra le tante cose, di un sacco di vocaboli, ho pensato di condividere con voi quelle paroline o espressioni di cui ignoravo il significato o l'etimologia o altre curiosità ad esse legate.


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CHITONE

"presso gli antichi Greci, tunica di lana o di lino leggera, cucita su un fianco e fissata per mezzo di bottoni o di piccole fibule"


ORIGLIERE

"guanciale"


BOMBIRE

"il tipico rumore prodotto dalle api e da numerosi insetti"


GANOIDE

"delle scaglie di alcuni pesci"


ESIZIALE

"che reca danno gravissimo"


martedì 2 maggio 2017

Curiosità letterarie: ALICE KYTELER



Carissimi lettori, di recente ho avuto il piacere di ricevere dei libri in omaggio, di cui vi parlerò in un prossimo post; per adesso voglio concentrarmi su un personaggio realmente esistito citato nel romanzo paranormal fantasy che sto leggendo: VIKTOR di Elena Ticozzi Valerio, il seguito di PALINDRA.

Si tratta della prima donna accusata di stregoneria in Irlanda:

ALICE KYTELER

(Kilkenny, 1280? – Inghilterra, 1325?)

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I Kyteler erano una famiglia di commercianti fiamminghi che si erano stabiliti a Kilkenny, probabilmente nell'area conosciuta come Flemingstown.
Nel 1298 Alice Kyteler sposò William Outlaw, un ricco mercante di Kilkenny, da cui ebbe un figlio (chiamato anch'egli William e successivamente suo principale socio d'affari).
Nel 1302 Alice era già sposata con il suo secondo marito, Adam Ie Blund di Callan, il quale aveva dei suoi figli: saranno soprattutto essi ad accusare Alice di stregoneria, successivamente. 
Nel 1309 Alice aveva collezionato un terzo matrimonio, con Richard de Valle di Tipperary, anch'egli benestante e della cui ricchezza beneficiò sia lei che il figlio William.
Nel 1324, quando fu accusata di stregoneria, Alice si era già sposata per la quarta volta con il cavaliere Sir John Ie Poer.
Ma dopo poco tempo dalle nozze John si ammalò… Essendo stato informato del sinistro passato della moglie, John cominciò ad aver paura che la sua salute stesse peggiorando a causa di un maleficio da parte di lei, e si rifugiò nella abbazia di S. Francesco.
Fatto sta che l'uomo morì...

Intanto, la ricchezza che Alice aveva accumulato a scapito dei suoi figliastri (e dei consorti, che man mano avevano intestato i beni a lei e al figlio) li aveva resi arrabbiati e sospettosi, tanto che essi giunsero alla conclusione che la matrigna praticasse la stregoneria, ed infatti fu accusata davanti alle autorità ecclesiastiche di maleficium, un'accusa abbastanza comune.

La stregoneria era una forma di magia e inizialmente essa non aveva un'accezione negativa: la medicina popolare era spesso basata su preparati a base di erbe fatti da "streghe buone". 
L'idea della stregoneria come qualcosa di contrario al cristianesimo è venuta alla ribalta a partire dall'11° secolo. Nell'ultima parte del XIII secolo la Chiesa cominciò a considerare la stregoneria come eresia e a parlare di culto del diavolo. 

I figliastri di Alice Kyteler hanno portato la loro denuncia di stregoneria nel 1324 a Richard Ledrede, vescovo di Ossory, un ecclesiastico particolarmente ansioso di difendere le libertà e le giurisdizioni della Chiesa.

casa di Alice a Kilkenny
Sette furono le accuse portate contro Alice Kyteler e i suoi "compari", Petronilla de Meath (domestica) e William Outlawe (figlio di Alice): negavano Cristo e la chiesa; avevano tagliato animali vivi e disperso i pezzi per le strade come offerte a un demone; avevano rubato le chiavi della chiesa per tenervi delle riunioni di notte; nel cranio di un ladro avevano messo gli intestini e gli organi interni di cadaveri; da queste orribili poltiglie avevano fatto delle pozioni per incitare la gente contro i cristiani; la stessa Alice si univa a un demone; la donna aveva usato la stregoneria per uccidere alcuni dei suoi mariti e infatuare gli altri, con il risultato che essi avevano dato tutti i loro beni a lei e al figlio William, impoverendo così i suoi figliastri. Questi, inoltre, sostenevano che il quarto marito di Alice fosse stato avvelenato.

Proprio partendo dalla denuncia dei figliastri e della morte sospetta del quarto povero marito della Kyteler, il vescovo intervenne e cominciò un’inquisizione; non mancarono le "testimonianze" di quanti giuravano di averla vista spazzare strane polveri davanti la soglia di casa del figlio o di volare su una scopa (!) cantando: "Nella casa di William, mio figlio, vada tutta la ricchezza di Kilkeny..."

Nel 1324 Alice fu condannata per stregoneria ed eresia e tutti i suoi averi confiscati.

La condanna comprendeva torture e quindi morte al rogo, ma Alice conosceva persone influenti e riuscì a scappare dal castello di Kilkenny dov’era imprigionata; raccolse gli oggetti di valore che le erano rimasti e si rifugiò a Londra. Non fece più ritorno nella cittadina irlandese; di lei si disse che portò con sè la figlia di Petronella e che fosse figlia di William...
Ad ogni modo, la donna fuggì infischiandosene del destino tanto di Petronella quanto del figlio, che però supplicò misericordia e perdono, che gli furono concessi a condizione che pagasse varie penitenze, e infatti pagò per rifare il tetto della Cattedrale di Santa Maria.

Petronilla fu decisamente meno fortunata. Rivelò (sotto tortura...) che Alice le aveva insegnato tutto quello che sapeva sulla magia nera e che non c'era in tutto il mondo una più strega di Lady Alice Kyteler. 
Petronilla fu bruciata il 3 novembre 1324.


Fonti per articolo:

http://www.historyireland.com/
https://sjhstrangetales.wordpress.com
http://dublinonascosta.it/
https://www.historickilkenny.com (immagini)

Vi lascio i link di alcuni testi (in inglese) sull'argomento, nel caso foste interessati:


lunedì 17 aprile 2017

Curiosità letterarie: Winifred Holtby (1898-1935)



Un personaggio menzionato in "Generazione perduta" perchè amica della protagonista, Vera Brittain, è Winifred Holtby.

Daily Mail
Winifred Holtby (1898-1935) è stata una scrittrice, giornalista, pacifista e femminista, ricordata per il suo noto romanzo Ritorno nel South Riding (col quale ha vinto postumo il James Tait Black Memorial Prize nel 1936), in parte basato sulle esperienze della Holtby come insegnante, sui suoi ricordi d'infanzia e sulle esperienze nell'East Riding.
Il nome di Winifred Holtby è collegato a quello di Vera Brittain, che ha parlato della loro amicizia in "Testament of youth".

Nata a Rudston, nello Yorkshire, durante la sua prima infanzia Winifred ha sviluppato un grande amore per la campagna, per la sua gente e il suo paesaggio, ritratti nelle sue novelle.
La madre incoraggiò la figlia a scrivere poesie sin quando questa era un'adolescente.

Si iscrive nel 1917 a Somerville College, uno dei college femminile di Oxford, ma interruppe la sua carriera universitaria per lavorare in una casa di cura di Londra e servire come volontaria ausiliaria.
Nel 1919 torna ad Oxford per terminare i suoi studi di storia e nel 1921diventa una delle prime donne a ricevere un diploma dall'università.

Mentre è a Oxford incontra Vera Brittain, con la quale intreccia una forte amicizia, dopo un iniziale antagonismo .
Quando Brittain sposa il politologo George Catlin, lei continua a vivere con la coppia.
Dopo la laurea Holtby ha lavorato come giornalista, scrivendo per il Manchester Guardian, Daily Express, Evening Standard, Good Housekeeping, e News Chronicle.
Nel 1926 divenne direttore del Time and Tide, un settimanale femminista. Il suo primo romanzo, Anderby Wold, uscì nel 1923.

Oltre alla scrittura, Holtby si dedica a cause sociali e questioni internazionali.
Nel 1926 Holtby trascorre sei mesi in Sud Africa, dove impara a conoscere le condizioni dei nativi sudafricani, cominciando a parlare a favore della sindacalizzazione dei lavoratori neri.

Come Brittain, Holtby credeva che tutta la scrittura dovesse avere uno scopo dietro. I protagonisti dei romanzi di Holtby erano spesso donne volitive e coraggiose, che rifettevano le sue esperienze e i punti di vista femministi.
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Altre opere di Holtby includono uno studio critico di Virginia Woolf (1932); Women in a Changing Civilization (1934), una storia sul movimento delle donne che è stato un successo commerciale.
La corrispondenza di Winifred Holtby con Vera Brittain è stata raccolta in Letters to a Friend (1937).

La raccolta postuma di poesie, intitolata The Frozen Earth and Other Poems (1935), è stata completata da Vera Brittain.

Holtby soffriva di una malattia al cuore, che a poco a poco le tolse ogni energia. Quando nel 1932 ebbe un crollo fisico, le fu detto che era solo stanchezza a causa di  troppo lavoro. Solo successivamente le fu diagnosticato il morbo di Bright (una malattia renale).

Holtby è morta il 29 settembre 1935, riuscendo a completare South Riding, pubblicato con l'aiuto di Vera, suo esecutore letterario.
South Riding ha come protagonista la figlia di un fabbro alcolizzato, Sara Burton, che è riuscita a emanciparsi diventando un’insegnante a Londra e nelle scuole per missionarie del Sud Africa.
Quando decide di tornare nella sua contea d’origine, il South Riding, lo fa per candidarsi a guida della scuola superiore femminile, ma trova opposizione nell'aristocratico Robert Carne.
Lottando contro il fascino dell’orgoglioso Robert, le beghe e i sotterfugi amministrativi della Contea e le difficoltà portate dalla depressione economica, Sarah si impegnerà comunque a dare alle proprie allieve una speranza per il futuro.
Considerato un classico della letteratura inglese, venne trasposto in un film nel 1938 per la regia di Victor Saville, e in una mini serie televisiva della BBC di grande successo diretta nel 2011 da Andrew Davies.


Somerville College Blogs!


sabato 25 marzo 2017

Imparare leggendo - Due donne sfortunate: LADY JANE GREY - BRIDGET BOLAND CLEARY



Quali libri, cari lettori, vi stanno tenendo compagnia in questo week end?

Io ho in lettura LA MIA MERAVIGLIOSA ECCEZIONE di Francesca Santangelo, GENERAZIONE PERDUTA di Vera Brittain e VITA DI TARA di Graham Joyce.

Nel corso della lettura di quest'ultimo, mi sono imbattuta in un paio di nomi di donne realmente esistite e dal triste destino: Lady Jane Grey e Bridget Boland Cleary.

La mia curiosità ha avuto il sopravvento e ho fatto qualche ricerca su di loro.

LADY JANE GREY


Primogenita di Henry Grey, marchese di Dorset, Jane Grey è una Tudor; sua madre Frances Brandon, infatti, è la figlia di Mary, sorella minore di Enrico VIII, e grazie a un testamento reale, i Grey vengono designati quali successori del re (dopo i propri figli, chiaramente).

Jane nasce nel 1537 e purtroppo i suoi genitori sono due pessime persone: arroganti, avidi, pettegoli, Henry Grey e sua moglie Frances amano il lusso, sono esageratamente ambiziosi e pronti a tutto pur di ottenere profitti.
A questo si aggiunge che Frances non è una madre dolce, anzi picchia brutalmente Jane e le sue sorelle minori.
Nonostante questo contesto, la cara Jane si immerge, fin da giovanissima, nello studio del latino, del greco e dell’ebraico, e ama leggere, ignorando i passatempi dei famigliari, come feste e giochi d'azzardo.
La ragazzina mostra molta propensione per le discussioni di ordine filosofico e soprattutto religioso: è una bimba prodigio e le sue doti intellettuali attraggono Catherine Parr, la sesta moglie e poi vedova di Enrico VIII, che introduce Jane a corte.
Ben presto, la ragazzina finisce per essere coinvolta, suo malgrado, in un primo intrigo.

A mettere gli occhi su di lei è il marito della Parr, l’ammiraglio Thomas Seymour, che ottiene la custodia legale della giovane Grey (dietro consenso dei genitori) per portare avanti i propri loschi piani: il suo obiettivo è quello di far sposare Edoardo VI e Jane, approfittare della giovane età del re e della sua possibile consorte per governare al posto loro. Il piano fallisce, e mentre l’ammiraglio accusato di complotto contro la corona, Jane torna a casa di Henry e Frances Grey, ma la sua vita in casa diventa un inferno.

Si confida con Roger Ascham, ex precettore della principessa Elisabetta: “sono continuamente ripresa e minacciata crudelmente, castigata e bastonata, e quant’altro devo purtroppo subire non lo voglio dire e se non fosse per l’istruzione, la mia vita sarebbe solo piena di afflizioni, guai, paure e maltrattamenti”.

Isolata dall’incomprensione dei genitori, ma esaltata dall’ammirazione e dalla stima che le dimostrano gli insegnanti e gli amici intellettuali, la fanciulla inizia a studiare lo studio della teologia e della fede cristiana protestante.

Il 25 maggio1553, i genitori di Jane decidono di far sposare la figlia con Guilford Dudley, duca di Northumberland, nuovo consigliere di Edoardo VI. 
Il matrimonio aveva il preciso obiettivo di garantire ad entrambe le famiglie maggior potere, poiché John Dudley stava cercando di convincere il giovane re a designare come successore la cugina Jane, ignorando il testamento di suo padre che designava Maria come erede di Edoardo, nel caso questi fosse morto senza figli. 

Nello stesso anno muore Edoardo VI, minato dalla tubercolosi, non dopo aver designato come futura sovrana la cugina Jane.
Informata del testamento di Edoardo VI, lady Jane scoppia in un pianto disperato e fra i singhiozzi afferma che la corona non appartiene a lei bensì alla legittima erede, Maria; ma John Dudley, facendo leva sui sentimenti religiosi di Jane, la convince ad accettare il trono per mantenere la fede anglicana in Inghilterra che, con Maria, sarebbe stata sostituita dalla fede cattolica. 

Allora Jane accettò la corona, ma regnò per soli nove giorni. 

Esecuzione di Jane Grey dipinta da Paul Delaroche
Infatti Maria Tudor, che godeva del consenso popolare, si mette in marcia verso Londra per riprendere quello che è suo e viene dichiarata legittima sovrana d'Inghilterra, depone Jane e la fa imprigionare, assieme al consorte, nella Torre di Londra.

Nei mesi che passò nella Torre in attesa dell’esecuzione la “regina dei nove giorni” altro non fa se non studiare i libri sacri ormai convinta che la sua vita futura sarebbe stata sicuramente più serena. 

La sentenza a morte, in un primo tempo sospesa, viene purtroppo confermata. 

E' una gelida mattina del 12 febbraio 1554 quando la diciassettenne sale le scale del patibolo eretto al centro del Tower green nella Torre di Londra.
Quando Jane sale sul patibolo chiede perdono per aver offeso la regina, pur proclamandosi innocente; quando le mettono la benda su gli occhi, non riesce a trovare il ceppo sul quale appoggiare la testa, suscitando la compassione dei presenti mentre sussurra: “Vi prego di farla finita in fretta”. 

Una fanciulla dalla mente viva ed intelligente, dalla fede profonda che purtroppo ebbe la sfortuna di nascere nella famiglia sbagliata.



BRIDGET BOLAND CLEARY


Are you a witch?
Are you a fairy?
Are you the wife
Of Michael Cleary?

- filastrocca irlandese - 


Bridget Boland nasce nel 1869 in un piccolo borgo irlandese, Ballyvadlea, da una tipica famiglia povera irlandese, di quelle che vivevano in cottage affollati, fatti di fango e legno, in cui l'istruzione era minima o inesistente e la superstizione dilagante.

La giovane è laboriosa, si dedica ai lavori di campagna e ama tener d'occhio le mode del momento, vestire bene, adornarsi e farsi bella (per quel che le è possibile), destando in questo le invidie delle donne del villaggio.
Intorno al 1887, Bridget lascia Ballyvadlea per andare nella vicina città di Clonmel dove inizia un apprendistato come sarta; durante questo periodo incontra l'uomo che diventerà suo marito, oltre che il suo  assassino: Michael Cleary.

Michael ha nove anni più di Bridget, a lei pare maturo da decidere di sposarlo. I primi tempi dopo le nozze i due sposi vivono da separati, finchè a un certo punto Michael riesce a costruire un cottage e le cose cominicano ad andare molto meglio.
Subito dopo, la madre di Bridget muore e il padre va a vivere con la figlia; intanto le attività vanno bene e la famiglia ha iniziato a fare un po' di soldi, tanto da tirarsi addosso le antipatie dei vicini.

Antipatia accresciuta sia dal modo di essere e vestire mondano di Bridget che per l'assenza di figli, segno che anche Dio molto probabilmente disapprovvava la vita di Michael e consorte.

bridget e michael cleary
In una fredda mattina marzo nel 1895, Bridget lascia casa a piedi per consegnare alcune uova a Jack e Kate Dunne, vicini (e cugini) di casa che vivono a circa un miglio di distanza. Al suo arrivo, non trova nessuno e, dopo aver atteso per un po' al freddo, decide di fare ritorno al suo cottage. Non avrebbe potuto immaginarlo, ma quello per lei era solo l'inizio della fine.

Bridget presto si ammala - febbre alta, forti mal di testa... -  e Jack visita la famiglia Cleary per vedere cosa poteva fare per aiutare.
Lui infatti è un guaritore tradizionale con qualche conoscenza medica; più che altro è conoscitore esperto di tradizioni, superstizioni e incantesimi.
Nel guardare la figlia di suo cugino, Jack la dichiara "un'impostora": una changeling, o forse una strega, e questo è sufficiente per sigillare il destino di Bridget...

Nella tradizione irlandese, un “Changeling” è una sorta di creatura sostituita dalle fate al posto dei neonati umani che esse rubano per scopi sconosciuti.

Lasciata casa Cleary, Jack comincia a dire in giro che qualcosa di orribile era successo a Bridget e alla famiglia; qualcosa di soprannaturale, forse. In tanti avranno iniziato a pensare che quella malattia fosse un segno dell'ira divina su quella famiglia...

Le condizioni di Bridget peggiorano nel corso della settimana successiva e il medico del villaggio va a visitarla, dandole qualcosa per curare la bronchite.
Più tardi, Michael avrebbe dichiarato che il medico era ubriaco; per sicurezza, il marito si rivolge anche ad un esperto in erbe medicinali.

Intanto viene chiamato un prete per la benedizione, ma questo, di fronte allo sguardo di una terrorizzata e delirante Bridget, comincia ad effettuare l'estrema unzione, cosa che va ad acuire lo stato emotivo provato dell'ammalata.

Michael torna con delle erbe (consigliatili per i rimedi contro le fate) e i farmaci datigli dal medico.
Il giorno dopo, Michael Cleary va da un altro erborista, uno noto in paese come "dottore delle fate”: Dennis Ganey, che le somministra delle erbe bollite nel latte.

Questa è la terza dose di erbe bollite nel latte; Bridget era stata costretta dal marito - aiutato da alcuni amici e familiari presenti -  a ingoiare le due dosi precedenti, con la minaccia di essere colpita con un attizzatoio caldo; del resto, il fuoco, in particolare accostato al ferro, è un metodo tradizionale per allontanare una fata, o spaventare un changeling perchè  lasci la persona restituendo quella reale.
Le viene addirittura gettata addosso urina e sterco di gallina ma il consorte - ormai fuori di senno -, non soddisfatto, conduce la povera Bridget davanti al camino per far uscire la fata malvagia che è in lei; la camicia da notte di Bridget prende fuoco e, come se ciò non bastasse, Michael le getta addosso l'olio della lampada.

Mentre appiccava fuoco alla moglie, qualcuno ha gridato a Michael Cleary: “Per l'amor di Dio, non bruciare tua moglie!”, al che Cleary ha risposto: Non è la mia moglie. . . . Lei è un vecchio ingannatore inviato al posto di mia moglie. Ha ingannato me, il sacerdote ma non ingannerà nessuno più. Tutto è iniziato con lei e tutto finirà con lei!".
I testimoni (in casa c'erano altre otto persone, esclusi i due coniugi - hanno poi dichiarato che, anche quando era chiaro che la povera donna fosse ormai morta, Michael teneva gli altri lontani insistendo sul fatto che il corpo che stava bruciando era quello di un mutaforma e che solo così avrebbe ottenuto indietro la moglie dalle fate. 
luogo in cui fu disposto il corpo di Bridget
per l'inchiesta
Tutto questo accadeva nella notte tra il 15 e il 16 marzo 1895.

Per nove giorni in paese si sparse la voce che la donna era scomparsa e il 22 marzo il corpo privo di vita e carbonizzato di Bridget Cleary - che era stato sepolto in una fossa poco profonda, in una zona paludosa non troppo distante dalla loro casetta - viene ritrovato; nove persone sono state accusate della sua morte, tra cui principalmente il marito.
Michael Cleary è stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo, e ha trascorso 15 anni in prigione. E'stato rilasciato il 28 aprile 1910, trasferendosi poi a Liverpool.

Brigdet è stata considerata una strega, una creatura diabolica da un marito ignorante e superstizioso, e per questo bruciata viva...


Siti consultati per post:

http://www.altezzareale.com
http://tudorhistory.org
https://www.digitalmedievalist.com
http://ireland-calling.com/

Di seguito il link del sito di Phil Cleary su cui potete leggere altre info e vedere video circa la storia di Bridget:
BRIDGET CLEARY - Murdered in 1895 IN BALLYVADLEA

Immagini:

https://englishhistory.ne
www.irishcentral.com
http://manmythmagic.blogspot.it

domenica 19 marzo 2017

Imparare leggendo... "L'incantesimo delle civette"



Carissimi, torno sul blog insieme a voi per arricchire la rubrica "Imparare leggendo".

Nel corso di una recentissima lettura, più precisamente ne "L'incantesimo delle civette", il narratore cita un personaggio, associandolo allo scrittore Leonardo Sciascia: Diego La Matina.

Diego La Matina (Racalmuto, 1622 – Palermo, 17 marzo 1658) è stato un frate agostiniano, condannato a morte dall'inquizione di Sicilia.
.

A 22 anni fu arrestato con l'accusa di banditismo nel 1644 e quindi condannato alle galere, da cui entrò ed uscì per ben 5 volte, con capi di imputazione sempre più gravi: blasfemia, ingiuria, disprezzo delle sacre immagini e dei sacramenti, eresia.

Riuscì tuttavia a fuggire durante la rivolta di Giuseppe d'Alessi del 1647, ma poco dopo fu nuovamente catturato e ancora incarcerato nelle segrete dell'Inquisizione di Palermo. 

Esasperato dalla lunga prigionia e dalle torture, il 24 luglio 1657, durante un "colloquio privato" colpì violentemente alla testa con un ferro da tortura l'inquisitore Juan López de Cisneros, causandone la morte dopo alcuni giorni di agonia.

Fu quindi condannato a morte e giustiziato durante l'autodafé celebrato a Palermo il 17 marzo 1658.

Della sua vicenda ne parla Leonardo Sciascia in "Morte di un Inquisitore": Diego è per lo scrittore siciliano un eroe rivoluzionario, l'unico tra le migliaia di detenuti delle carceri dell'inquisizione di tutto il mondo a riuscire a uccidere il suo inquisitore.

Attorno al suo caso fiorirono anche diverse leggende popolari, riprese in un romanzo di Luigi Natoli, pubblicato con introduzione dello stesso Sciascia.


Fonti consultate per preparare l'articolo:

http://www.ereticopedia.org/
wikipedia
http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=16932
Immagine presa da Amici di Sciascia

domenica 5 marzo 2017

Viaggiare leggendo... con Beatrix Potter



Cari amici e lettori, anche oggi soffermerò la mia attenzione su un personaggio non irrilevante nella storia narrata dalla bravissima Lucinda Riley nel terzo libro della saga "Le Sette Sorelle", LA RAGAZZA NELL'OMBRA, di cui trovate la recensione sul blog: BEATRIX
POTTER, scrittrice e illustratrice per bambini.


Se l'altroieri vi ho parlato brevemente di tre donne dalla spiccata personalità, estroverse e ciascuna col proprio talento, oggi vi parlo di una donna anch'ella piena di talento, carattere, che amava la natura, gli animali e una vita semplice, pur provenendo da una rigida famiglia vittoriana.

Beatrix Potter (1863-1944)  è stata una delle più importanti autrici per l'infanzia, creatrice del noto e amatissimo personaggio di “Peter Rabbit”.



Beatrix già da bambina era solita inventare personaggi e osservare il mondo circostante, descrivendoli nei racconti delle sue vacanze in Scozia e nel Lake District in compagnia dei genitori e del fratello. Tra i quindici e i trent’anni Beatrix tenne un diario scritto completamente in un codice di sua invenzione, e rimasto indecifrato fino al 1958, anno in cui i suoi diari furono pubblicati.

Da sempre amante degli animali, appena ventenne comprò un paio di conigli: il primo lo chiamò Benjamin Bouncer, il secondo Peter.

La storia di Peter Rabbit fu scritta per la prima volta su una lettera che la donna inviò a un bambino di sua conoscenza per confortarlo durante una malattia. A Peter si aggiunsero altri personaggi: Flopsy, Mopsy e Cottontail.

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Nel 1901 Beatrix mise a punto la storia e si autopubblicò, diffondendola soltanto tra la famiglia e gli amici, finchè non attirò l’attenzione di una piccola casa editrice, la Frederick Warne & Co, che le offrì di pubblicarla. 
Nel 1902, The Tale of Peter Rabbit ottenne un successo immediato e ad esso seguirono altri ventiquattro racconti e libri.

Beatrix si innamorò del suo editore, Norman Warne, e si sposarono nel 1905, ma il loro matrimonio ebbe durata breve perchè l'uomo, affetto da leucemia, morì un mese dopo le nozze. Beatrix portò comunque l’anello donatole dal marito per tutta la vita.

Durante il lutto, Beatrix si ritirò nel Lake District e comprò un fattoria, Hill Top Farm, a Near Sawrey, un villaggio vicino Esthwaite Water. Vivendo lì, immersa nella pace della natura, cominciò ad allevare pecore e pensò di ambientare molti dei suoi racconti in quello scenario, ispirandosi alla gente che abitava lì vicino. The Tale of Ginger and Pickles, ad esempio, racconta del negozio di un certo Mr Taylor.

Nel 1909, Beatrix acquistò il Castle Cottage Farm a Sawrey e continuò a fare l’allevatrice e qualche anno più tardi si innamorò e sposò William Heelis, il suo avvocato.

hill top farm
Oggi è possibile visitare la casa di Beatrix a Near Sawrey: Hill Top Farm è un museo del National Trust. Beatrix è un personaggio emblematico nella cultura britannica: le sue storie hanno divertito generazioni di bambini, compresi i miei. 



Esthwaite Water

lake district

Beatrix Potter: A Life in Nature




Siti consultati per info o immagini:

http://thesevensistersseries.com
ilclanmariapia
Il fascino degli intellettuali
http://www.rachelnicole.co.u
Fly Fishing & Fly Tying


N.B.: LE IMMAGINI SONO STATE PRESE PRINCIPALMENTE UTILIZZANDO GOOGLE MAPS E/O UNA SEMPLICE RICERCA SU GOOGLE (il più delle volte uso il filtro "immagini contrassegnate per essere utilizzate) ATTRAVERSO PAROLE CHIAVE, QUALORA AVESSI VIOLATO COPYRIGHT, SEGNALATEMELO E LE TOLGO.

THESE IMAGES HAVE BEEN TAKEN MAINLY USING GOOGLE MAPS AND / OR SIMPLE GOOGLE SEARCH BY KEY-WORDS, IF I HAD VIOLATED COPYRIGHT, PLEASE WRITE ME AND I'LL REMOVE THEM.

venerdì 3 marzo 2017

Curiosità letterarie: Alice Keppel, Vita Sackville e Violet Trefusis



Se c'è una cosa che apprezzo mentre leggo un libro, sono i riferimenti a fatti e personaggi storici, realmente accaduti/esistiti.

Nel romanzo "La ragazza nell'ombra" c'è un bel mix tra realtà ed immaginazione: uno dei personaggi principali (immaginario), Flora, ha avuto rapporti d'amicizia con altri reali, quali Beatrix Potter, Alice Keppel, il re Edoardo VII e Violet Trefusis.

In questo post vi parlerò brevementre di Alice, sua figlia Violet e dell'amica di quest'ultima, Vita Sackville-West: tre donne determinate, dalla forte personalità, che hanno lasciato a modo loro un segno negli anni in cui hanno vissuto (e non solo).


AVVERTENZA: NON CREDO CHE QUESTO POST POSSA ESSERE UNO SPOILER VERO E PROPRIO, MA PER "ECCESSO DI ZELO", CONSIGLIO A QUANTI HANNO INTENZIONE DI LEGGERE IL LIBRO DELLA RILEY E DESIDERANO SCOPRIRE OGNI PARTICOLARE DURANTE LA LETTURA, 
DI ASTENERSI DAL LEGGERE QUESTO POST ^_^

A QUANTI HANNO GIA' LETTO IL ROMANZO O NON SI FANNO PROBLEMI DI SORTA,
AUGURO "BUONA LETTURA"! ^_-



Violet Trefusis e Vita Sackville-West (questa nel libro è soltanto citata) nel libro sono adolescenti e già sentono una attrazione reciproca particolare, arricchita anche dalla comune passione per la poesia e la letteratura in generale; la loro relazione amorosa ha ispirato il romanzo di Virginia Woolf "Orlando".

Vita
Victoria Mary Sackville-West, Lady Nicolson, nota come Vita Sackville (1892 - 1962), è di frequente ricordata più che altro per le sue sfrenate relazioni: in quanto intima amica di Virginia Woolf, quale amante appassionata di Violet Trefusis, come moglie del parlamentare Harold Nikolson (entrambi erano attratti da persone dello stesso sesso e vissero il proprio matrimonio con.... molte libertà!!), ma raramente ci si ricorda della sua non irrilevante attività di romanziera.
Il suo poema The Land vinse l'Hawthornden Prize nel 1927.

Questa donna fu passionale, trasgressiva, sempre innamorata; ha avuto una vita movimentata, fatta di vacanze, travestimenti, gelosie, ricatti, e in particolare resta celebre la sua fuga in Francia con Violet, con i due mariti che inseguirono le fuggiasche su un minuscolo aeroplano.

La scrittrice Virginia Woolf e Vita si conobbero nel 1922, e la prima fece entrare l'altra nel gruppo di Bloomsbury, un gruppo artistico-letterario nato nel 1905 a Londra, i cui membri si riunivano in case private nel quartiere da cui prese il nome.

A lei dedicò Orlando (1928), in cui sono echi del loro amore, che durò poco tempo.

Ma  le passioni di Vita non erano solo sentimentali: ella amava anche praticare il giardinaggio, tanto che tenne una rubrica per anni sull’«Observer», pubblicata in Italia con il titolo Il giardino alla Sackville-West.
Le sue conoscenze hanno influenzato la pratica dell'arte inglese nella cura dei giardini in maniera profonda e col marito creò il Giardino del Castello di Sissinghurst, che oggi è proprietà del National Trust.

violet
Violet Trefusis (nata Keppel, 1894 – 1972), era la figlia primogenita di una delle più "affezionate amanti" del re Edoardo VII, Alice Keppel: la sorella minore Sonia è stata la nonna di Camilla Parker Bowles.

Nonostante appartenesse ad una famiglia nobile e sua madre fosse al centro dell''alta società londinese di inizio Novecento, sin da adolescente Violet  prende  le distanze dal mondo che la madre rappresenta, sentendosi una “zingara in un mondo di gentaglia perbene”. Fugge a Parigi.

Ha scritto romanzi, poesie, saggi critici, articoli, opere teatrali. 
Ma Violet è ricordata soprattutto per la relazione lesbica con la poetessa Vita ed entrambe ne parlano in alcune delle loro opere, così come in molte lettere e memorie del periodo, tra il 1912-1922.
Trefusis è stata fonte di ispirazione per molti scrittori e fu un personaggio fondamentale in alcuni romanzi. 


alice
Ma se Violet e la sua "amica speciale" Vita nel romanzo sono secondari, ad avere un ruolo preponderante è di certo la madre di Violet, Alice Keppel (1868 - 1947).
Sposò il marito George a 22 anni e restarono insieme per oltre 50 anni, cosa che però non impedì i tradimenti coniugali: il più famoso e chiacchierato - che però diede un'invidiabile notorierà ad Alice - è stato quello con il re d'Inghilterra, Edoardo VII, che l'adorava e le dava anche molto credito, viste le capacità diplomatiche e persuasive della donna, descritta da tutti come gentile, buona, "eccelleva nel rendere felici gli altri, assomigliava a un albero di Natale carico di regali per tutti" (disse di lei la figlia maggiore).

sissinghurst garden

sissinghurst giardino bianco
 vita sackville




Siti consultati per il post:

http://www.enciclopediadelledonne.it
https://it.wikipedia.org
http://thesevensistersseries.com
http://www.violettrefusis.com

sabato 4 febbraio 2017

Imparare leggendo (#8)



Sono tanti i benefici della lettura, vero? Tra questi c'è di certo l'arricchimento del nostro vocabolario!


Sul blog, nel tempo, ho aperto diverse rubriche, a cadenza settimanale e non, 
che ad oggi non sempre condivido con voi in modo costante (per quanto ci pensi e vorrei).
Dico questo perchè non ho intenzione di aprire una nuova rubrica, 
ma pensavo di dare spazio - senza impegni troppo fiscali - 
a una cosetta che mi salta in mente spesso, 
quando, leggendo, 
mi ritrovo davanti a termini di cui non conosco il significato.
E siccome "la vecchia non voleva morire, perché diceva che aveva altre cose da imparare", e siccome la lingua italiana è ricca, tra le tante cose, di un sacco di vocaboli, ho pensato di condividere con voi quelle paroline o espressione di cui ignoravo il significato o l'etimologia o altre curiosità ad esse legate.

"...magari gradisce anche dell'EGLEFINO affumicato e delle uova in camicia?"

Questa offerta culinaria l'ho letta in un romanzo ("L'estate prima della guerra") e mi è venuto da sorridere perchè ho pensato... che io non so manco che è un eglefino, quindi accettare l'offerta sarebbe stato decisamente un salto nel buio!  :-D

EGLEFINO

Pesce della famiglia gadidi (lat. scient. Melanogrammus aeglefinus), chiamato anche asinello, che vive di preferenza nelle acque con fondali sabbiosi delle coste europee, dall’Islanda al Golfo di Guascogna, e dell’America Settentr.: è simile al merluzzo, lungo al massimo un’ottantina di centimetri, di colore grigio argenteo con riflessi violacei nelle parti superiori e biancastro nelle inferiori;
 le sue carni, saporite e apprezzate anche più di quelle del merluzzo comune, 
vengono affumicate e messe in commercio col nome di haddock.


SIBARITA

Abitante dell’antica città di Sìbari, colonia achea sulle coste del golfo di Taranto (al confine settentr. dell’odierna Calabria), nota per la ricchezza, il fasto e la mollezza dei costumi. 
In senso fig., persona di gusti raffinati, che si circonda di comodità e di un lusso eccessivi.


GUAZZA

Goccioline d'acqua formatesi per condensazione di vapore acqueo
 durante la notte.


Fonte consultata: Treccani


CONOSCEVATE QUESTE PAROLE? ^_-

venerdì 14 ottobre 2016

Imparare leggendo "La strada nell'ombra": Nellie Bly e Jacob Riis



Sto leggendo, in questi giorni, l'ultimo romanzo di Jennifer Donnelly, LA STRADA NELL'OMBRA e procede con molta scorrevolezza.

Sin dalle primissime battute, la giovanissima protagonista, Jo Montfort, di soli diciassette anni, rivela un temperamento battagliero e un animo sensibile nei confronti delle persone meno fortunate di lei (che appartiene ad un'elevata classe sociale).
Esprime quindi il suo dissenso per le ingiustizie subite dalle donne lavoratrici, sfruttate e sottoposte ad orari e condizioni di lavoro massacranti, attraverso la parola scritta, pubblicando articoli di denuncia.

Chi sono i suoi modelli, in questo senso?
Due persone realmente esistite e che, ai loro tempi, hanno dato un notevole contributo alla società per la battaglia contro le ingiustizie verso categorie di persone più deboli: Nellie Bly e Jacob Riis.


NELLIE BLY


Elizabeth Jane Cochran, soprannominata "Pink"(1864 – 1922), è stata una giornalista statunitense, ma anche scrittrice, industriale, inventrice.
La si ricorda anche perchè fece il giro del mondo in 72 giorni, ma a noi interessa elogiarla per le sue doti di giornalista investigativa, creatrice del genere di giornalismo sotto copertura. 
Nelly Bly era il suo pseudonimo giornalistico.

La prima persona che si accorse della penna arguta e pungente di Elizabeth fu il direttore del «Pittsburgh Dispatch», George Madden, che la conobbe nel 1885, quando al suo giornale giunse una fiumana di lettere di protesta in seguito alla pubblicazione di un articolo (A cosa servono le ragazze, di Erasmus Wilson, che scrisse come, secondo lui, le donne dovessero limitarsi a stare a casa, cucinare e crescere i bambini ed evitare di andare a lavorare); tra quelle lettere ce n'era anche una della giovane 21enne Elizabeth, che fu assunta seduta stante da Madden.
Per poter scrivere senza creare inutili scandali, la donna scelse di firmare i propri articoli con il nome fittizio di Nellie Bly.
 
Nei suoi articoli la ragazza parlava di lavoratrici sfruttate, lavoro minorile, salari e mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro. 
Quando lo stato della Pennsylvania volle modificare le leggi sul matrimonio e sul divorzio, limitando ancora di più la libertà delle donne, Nellie decise di intervistare donne che avevano divorziato. 

Le opposizioni iniziano ad arrivare e il direttore è costretto, per evitare di chiudere per mancanza di
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aiuti finanziari, a relegare la giornalista alle pagine di giardinaggio e di moda.

Ma Nellie non demorde e riesce a farsi mandare in Messico, dove, tra il 1886 e il 1887, racconta storie di povertà e di corruzione del paese.
Il governo messicano la espelle...

Si trasferisce a New York e lì diventa famosissima come pioniera del giornalismo investigativo, in particolare grazie ad un'importantissima inchiesta sugli istituti psichiatrici. 
Per entrarvi e fare al meglio il proprio lavoro, Nellie si finge mentalmente disturbata e resta ricoverata per una decina di giorni nel manicomio femminile di Blackwell’s Island. 

In Dieci giorni in Manicomio racconta di come le donne internate subissero soprusi e violenze, di come fossero malnutrite e di come la maggior parte delle pazienti avesse dei lievi problemi fisici mentre altre erano state addirittura internate per volontà dei familiari. 

L’inchiesta causa un tale clamore da avere come conseguenza la riforma degli istituti di cura mentale nello stato di New York.
Ma Nellie non si ferma: verrà arrestata per aver reso note le condizioni delle detenute nelle prigioni e quelle delle donne che lavorano nelle fabbriche o come domestiche e serve; nel 1894 a Chicago è l’unica reporter che racconta lo sciopero delle Pullman Railroads dalla prospettiva dei lavoratori. 

Il successo maggiore arriva nel 1889 quando Nellie, dopo aver letto il Giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne, suggerisce a Pulitzer di finanziarle il giro del mondo.
Così il 14 novembre 1899 Nellie Bly lascia New York e viaggia via nave, treno e a dorso d’asino. Torna a casa il 25 gennaio 1890 alle 15:51 e ad attenderla c'erano migliaia di persone.

Nel 1914, Nellie è inviata di guerra sul fronte austriaco e racconta la vita dei soldati.
Muore nel 1922 per una polmonite, a soli 57 anni.

Ho letto che recentemente il libro della Bly sulla sua esperienza in manicomio è diventato un film: 10 Days in a Madhouse (2015) diretto da Timothy Hines e con Caroline Barry,Christopher Lambert, Kelly LeBrock, Julia Chantrey, David Mitchum Brown e Alexandra Callas.







JACOB RIIS

riis
Jacob August Riis (1849 - 1914) è stato un riformatore sociale danese-americano, giornalista di servizi di documentazione sociale e fotografo.

E' apprezzato soprattutto perchè i suoi servizi giornalistici e le sue fotografie erano finalizzate ad aiutare i poveri di New York, mostrando le tristi e disagiate condizioni di vita in cui versavano (slum).
Ha approvato l'attuazione del "modello case popolari " di New York e ha cercato di dare il proprio contributo ai diseredati richiamando l'attenzione delle classi medie e superiori.

Riis si sentiva vicino ai poveri perchè lui stesso aveva sofferto la povertà, essendo stato un immigrato, e quando cominciò a lavorare come cronista, subito denunciò la miseria in cui erano costretti a vivere gli abitanti del Lower East Side di New York, soprattutto a motivo delle vergognose speculazioni edilizie e della corruzione politica.

Consapevole però che non bastava scrivere per denunciare e cambiare le cose, decise di darsi alla fotografia per muovere l'opinione pubblica e obbligare i politici a cercare soluzioni concrete a questo problema.

Il suo libro più celebre, citato anche nel romanzo della Donnelly, è How the Other Half Lives (Come vive l'altra metà della città), cui seguì The Children of the Poor (I figli dei poveri).

Riis fece della fotografia uno strumento di denuncia e rivoluzione.

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Siti consultati:
  • Wikipedia
  • http://www.fotographiaonline.com/
  • www.catpress.com/
  • http://www.enciclopediadelledonne.it/

lunedì 11 luglio 2016

Imparare leggendo (# 7)



Ingrassiamo il nostro dizionario personale! ;=)

Sul blog, nel tempo, ho aperto diverse rubriche, a cadenza settimanale e non, 
che ad oggi non sempre condivido con voi in modo costante (per quanto ci pensi e vorrei).
Dico questo perchè non ho intenzione di aprire una nuova rubrica, 
ma pensavo di dare spazio - senza impegni troppo fiscali - 
a una cosetta che mi salta in mente spesso, 
quando, leggendo, 
mi ritrovo davanti a termini di cui non conosco il significato.

E siccome "la vecchia non voleva morire, perché diceva che aveva altre cose da imparare", e siccome la lingua italiana è ricca, tra le tante cose, di un sacco di vocaboli, ho pensato di condividere con voi quelle paroline o espressione di cui ignoravo il significato o l'etimologi o altre curiosità ad esse legate.


POLITROPO

"Che ha ingegno versatile e multiforme; astuto, sottile"


ALBAGIA

"Alterigia, presunzione, boria che deriva da una considerazione troppo alta di sé"


CONOSCEVATE QUESTE PAROLE? ^_-
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