sabato 25 maggio 2013

Recensione "1984" di George Orwell



Ed eccomi con una recensione di un "classico moderno" famosissimo e sempre attuale:

1984
di George Orwell

1984
Ed. Mondadori
Trad. s. Manferlotti
348 pp
6.99 euro
2011

Sinossi

1984. Il mondo è diviso in tre immensi superstati in perenne guerra fra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. In Oceania, la cui capitale è Londra, la società è governata dal Grande Fratello, che tutto vede e tutto sa. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la psicopolizia che interviene al minimo sospetto. Tutto è permesso, non c'è legge scritta. Niente, apparentemente, è proibito. Tranne pensare.
Tranne amare. Tranne divertirsi. Tranne vivere, insomma, se non secondo gli usi e costumi imposti dall'infallibile e onnisciente Grande Fratello, che nessuno ha mai visto di persona.
Dal loro rifugio, in uno scenario desolante da Medioevo postnucleare, solo Winston Smith e Julia lottano disperatamente per conservare un granello di umanità...






il mio pensiero

"1984" è il romanzo distopico per eccellenza e contiene al suo interno un'espressione che è diventata  davvero d'uso comune ai nostri giorni (anche se chiaramente il motivo per cui è usata è diverso...): Grande Fratello.
E' uno di quei libri che trovo "difficili" da recensire perchè sono dei colossi letterari su cui sono stati già scritti fiumi di inchiostro, su cui si è speculato e discusso a non finire, dal quale sono stati tratti innumerevoli riflessioni e considerazioni.
Immagino proprio che la mia opinione non vada ad aggiungere alcunchè a ciò che su questo libro si è detto e scritto; ciò non toglie che... mi tocca! L'ho letto e ne parlo, come è giusto che sia.

Il lettore si accosta a questo libro seguendo i pensieri e il vissuto del suo protagonista, Winston Smith, e ritrovandosi catapultato in una realtà assolutamente diversa dalla nostra e che, sin da subito, appare soffocante, triste, inquietante..
Siamo nel "futuro", nel 1984 (il libro è stato scritto nel 1948 ed il titolo è dato proprio dall'invertire le ultime due cifre), a Londra; la Gran Bretagna è stata inglobata alle Americhe (e all'Irlanda, all'Australia, alla Nuova Zelanda e a parte dell'Africa) e fa parte dell'Oceania, uno dei tre grandi stati, assieme all'Eurasia (Europa, Russia) e all'Estasia (Cina, Mongolia, Giappone, Birmania, India),  in cui ormai è diviso il mondo, in seguito ad una serie di guerre.
IL GRANDE FRATELLO
TI STA GUARDANDO
La società in cui vive il nostro uomo è dominata dai principi del Socing (il Socialismo inglese) e governato dal Partito, a capo del quale c'è il Big Brother, il Grande Fratello, che nessuno ha mai visto ma che viene rappresentato come un tipo dai capelli neri, le ciglia folte nere, i baffetti neri e gli occhi vispi, che ti seguono e ti spiano ovunque vai.
Winston non è una persona importante; pur facendo parte del Partito, è un suo funzionario e subalterno; il suo compito è quello di correggere, modificare i libri e gli articoli di giornale già pubblicati, in modo da rendere veritiere le previsioni fatte dal partito; deve inoltre modificare la storia scritta al fine di propagandare l'idea di infallibilità del Partito stesso.

LA GUERRA E' PACE
LA LIBERTA' E' SCHIAVITU'
L'IGNORANZA E' FORZA
Eppure Winston non accetta il sistema, odia il Grande Fratello, odia il Partito, comprende dentro di sè che questa realtà è sbagliata, deve esserlo per forza, in quanto essa si caratterizza per la più completa negazione della libertà umana, del pensiero individuale, degli istinti, dei sentimenti, dell'iniziativa personale.
E questa negazione è palpabile ovunque nella società disegnata da Orwell, e riguarda ogni aspetto della vita; ad esempio, la stessa lingua deve'essere resa uniforme e soprattutto deve rispettare il pensiero del Partito; ecco perchè si sta formando la neolingua, un nuovo modo di esprimersi fatto di termini "anonimi", che non abbiano alcuna sfumatura e ambiguità.
Tutto dev'essere completamente sottomesso all'ideologia del Partito, pena l'arresto, la tortura, la morte, che significa semplicemente che non si è mai esistiti, tant'è che viene chiamata vaporizzazione, proprio per sottolineare la non esistenza dell'essere umano tolto di mezzo, in quanto disobbediente.

Winston si guarda attorno e vede tanti come lui che vivono come degli automi, che lavorano per il Partito e ne sono soggetti, che hanno relazioni con gli altri in un modo superficiale da una parte (proprio per via del fatto che non c'è spazio per l'amore, l'amicizia vera, l'affetto....), dall'altra esse sono dominate continuamente dalla paura.
Di cosa?
Di essere denunciati per aver commesso (o di averne anche solo l'intenzione) uno psicoreato, una di quelle azioni, cioè, che non sono in linea col bipensiero del Grande Fratello, che decide cosa ogni persona deve pensare e che stabilisce la veridicità o falsità di un'affermazione/situazione (una data situazione A è vera oggi ma, in base alla convenienza e alle esigenze politiche del Partito, se domani esso decide che deve diventare B, ogni individuo dovrà accettare il cambiamento e dimenticare il passato).

A dare uno spiraglio di speranza a Winston è l'esistenza di una Confraternita, di un gruppo di persone guidato da un certo Goldstein e che si oppongono al Partito; chissà che un giorno non prendano in mano la situazione e riescano a capovolgerla?

E poi ogni tanto, se la memoria non lo inganna (i ricordi del passato non sono ammessi e vengono associati a sogni, allucinazioni, a cose false che non si sono mai verificate....), c'è qualcuno che gli lancia sguardi significativi, che gli fa intendere che la pensa come lui, cioè che tutta questa realtà è folle e che il Partito va contrastato ed eliminato; O'Brien, ad esempio, è uno di questi uomini con i quali Winston pare stabilire un contatto fuori dal regime del Grande Fratello.

Ad O'Brien si aggiunge una donna, Julia, anch'essa in opposizione al Socing, al Partito; con lei Winston avrà una relazione, più fisica che sentimentale, ma soprattutto sarà un incontro tra due anime coscienti dell'assurdità che vige nel mondo attorno a loro e che, trasgredendo le regole  e sognando, di nascosto, come sarebbe bello rovesciare il Partito, cercano di affermare con prepotenza (mista a un pizzico di paura di essere scoperti) la propria individualità e libertà di agire, parlare, ricordare.
La propria umanità, insomma.

Riusciranno il timoroso Winston Smith e la cinica Julia a ribellarsi attivamente al Grande Fratello e a tutta la sua società? E O'Brien li aiuterà a portare avanti questo piccolo e appena sussurrato progetto?

1984 rientra tra quel genere di letture definibili come "illuminanti", perchè mi ha messo davanti alla prospettiva che le persone vissute durante la guerra e subito dopo, e che hanno vissuto il totalitarismo (nazismo, stalinismo...), avranno avuto di quel periodo tanto difficile; rendersi conto di essere in balia di regimi, governi e ideologie che si basavano sulla negazione dell'individuo, del suo diritto di esprimere le proprie opinioni anche quando esse contrastavano col "pensiero dominante", dev'essere stato tutt'altro che semplice da accettare.
La società immaginata dall'Autore è spaventosa; l'idea che possa davvero succedere (ma in un certo qual modo, in determinate realtà soprattutto, non si sta già verificando?) tutto ciò che è descritto nel libro, che si debbano vivere le proprie giornate come dei robot senza sentimenti, continuamente in stato di allerta, stando attenti a ogni sospiro, parola (anche a frasi dette nel sonno), gesto, sguardo - che se vengono captati da chi ti è vicino (non importa che sia padre, figlio, amico, fratello) possono costare la denuncia e quindi l'arresto violento della cosiddetta psicopolizia, con tutto ciò che ne consegue -, a me ha fato rabbrividire.
E' un mondo in cui si è schiacciati dal potere, in cui ti viene ordinato di non avere ricordi, idee, dignità, affetti, in cui l'uomo è completamente schiavo di un potere senza volto e senza nome, ma che riesce ad entrare in tutti gli aspetti dell'esistenza, con l'obiettivo di annientarli.
Una non vita, insomma; che resta all'uomo, una volta che gli hanno tolto anche ciò che, in realtà, è inespugnabile, cioè i pensieri profondi, quelli che non esprimi e che conosci solo tu?
Se un fatto, un oggetto, è davvero esistito e io ne ho memoria, chi può violare la mia mente al punto da farmi credere che mi son sognata tutto, che è uno scherzo della mia mente confusa e che le cose sono andate diversamente?
Ci viene spontaneo rispondere: nessuno!
Ciò che è rinchiuso nel recessi della mia mente, del mio cuore, nessuno può togliermelo: possono bruciare o modificare i libri, possono torturarti con una furia tale da farti dire ciò che non vorresti pur di porre fine al dolore, ma ciò che è intimo appartiene solo a me, a te; è mio e solo mio, è nostro.
Ebbene, è proprio qui che vuol arrivare il Partito; gli occhi mobili e vispi del Big Brother vogliono entrare proprio nelle tue fortezze intime, lì dove nascono i pensieri, le idee, distruggertele e riformarne altre, secondo il proprio volere.
Tu non esisti, non conti nulla.

Leggi questo romanzo con l'inevitabile desiderio di sapere se il protagonista riuscirà a contrastare tutto questo e ad affermare il proprio essere uomo; non puoi non sperarlo perchè sai che è giusto opporsi a ciò che è palesemente sbagliato per dar spazio a ciò che invece è giusto.

E' sicuramente un romanzo attuale, perchè credo che anche nei nostri tempi moderni, in cui si fa un gran parlare di democrazia, si possa celare il rischio, in certi contesti e momenti particolari, di "crisi", disordini... che potrebbero facilmente lasciare spazio a gente assetata di potere, che sarebbe pronta a vendere ogni principio morale e umano pur di portare avanti le proprie convinzioni.

Una lettura che non lascia indifferenti, istruttiva e coinvolgente (eccezion fatta - per quel che mi riguarda - per una parte, breve comunque, in cui finiamo in una sorta di"politichese"), che offre tantissimi spunti di riflessione e discussione.



con questo libro
partecipo alla sfida

Edith Warton: una scrittrice anti-convenzionale



Curiosa come sempre, eccomi a darvi qualche informazione su Edith Warthon, protagonista di uno dei romanzi in uscita per la Neri Pozza (L'età del desiderio).

Edith Wharton (New York, 24 gennaio 1862 – Saint-Brice-sous-Forêt, 11 agosto 1937) è stata una scrittrice statunitense.
Edith
Discendente di un'antica e ricca famiglia newyorchese, i Newbold-Jones, non frequentò alcuna scuola pubblica, studiando privatamente e concentrandosi sui grandi autori del passato.
 Nel 1885 sposò il banchiere Edward Wharton, il quale già dopo pochi anni iniziò a presentare i segni di gravi disturbi mentali. Il rapporto tra i due si allentò sino a divenire una separazione di fatto; nel 1907 abbandonò gli Stati Uniti, trasferendosi definitivamente in Francia, dove resterà fino alla morte. Divorziò formalmente nel 1913, mantenendo però il cognome del marito.

In quegli anni conobbe lo scrittore Henry James, del quale divenne ottima amica e confidente, e che la spronò a seguire la carriera letteraria. La maggior parte della sua copiosa produzione tematizza il problema del rapporto tra il singolo ed il suo gruppo sociale di appartenenza, ed in particolare il problema della "rottura delle convenzioni sociali". 
Cresciuta in un ambiente altamente elitario e rigidamente conservatore, come quello della cosiddetta "aristocrazia del denaro" dell'altissima società di New York (detta anche "l'aristocrazia dei Quattrocento"), la Wharton cercò di rielaborare i temi legati alla forte chiusura sociale di tale ambiente in molte delle sue opere più importanti.
Edith

Nel 1902 venne pubblicato il suo primo romanzo (The Valley of Decision, ambientato nell'Italia del XVIII secolo), a cui fecero seguito molti altri romanzi e racconti. 
Nel 1911 pubblica Ethan Frome, un romanzo breve considerato da molta parte della critica come la sua opera più riuscita. 
Nel 1914 la Germania dichiara guerra alla Francia, Edith Wharton crea dei laboratori per le lavoratrici disoccupate e prive di assistenza. In Inghilterra nel momento della battaglia della Marna riesce a rientrare in Francia solo in settembre. Qui promuove gli "ostelli americani per rifugiati" una iniziativa che le varrà la Legion d'Onore del governo francese. La sua opera più nota è invece L'età dell'innocenza (1920), ambientato nell'alta società New Yorkese del primo Novecento, di cui ben tratteggia caratteristiche, limiti e contraddizioni. Con questo romanzo vinse, nel 1921, il premio Pulitzer, prima donna a riceverlo dalla sua istituzione.
Nel corso degli anni venti e trenta pubblica altri romanzi e raccolte di racconti (tra cui la Tetralogia di New York, 1924). Nel 1937 pubblica Ghosts, una celebre raccolta di racconti sui fantasmi, in parte ispirata agli scritti di narrativa fantastica del suo amico e maestro Henry James.
Muore nel 1937, lasciando incompiuto il suo ultimo romanzo (Bucanieri).

Vediamo alcuni dei suoi romanzi:

La casa della gioia
La Tartaruga
362 pp
6.90 euro
LA CASA DELLA GIOIA

Trama

New York, inizi del Novecento. Lily Bart sogna da sempre di far parte della buona società, ma per vivere nel lusso - provenendo da una famiglia benestante caduta in disgrazia - deve trovare al più presto un uomo da sposare. Ma come può una ragazza bella e intelligente mantenere la propria integrità morale nei salotti più eleganti di New York? Sfortunatamente Lily si innamorerà di un giovane avvocato dai mezzi limitati, accorgendosi troppo tardi della trappola in cui è caduta: la casa della gioia non è che un mondo fittizio e crudele, che rischierà di portarla alla rovina...



L' età dell'innocenza. Ediz. integrale
Ed. Newton Compton
Tascabili
288 pp
6 euro
L'ETA' DELL'INNOCENZA

Trama

Newland Archer è un giovane e brillante avvocato, appartenente all'esclusiva società newyorkese. Equilibrato ed umano, Archer conosce, prima che sia annunciato il suo fidanzamento con May, Ellen Olenska, moglie separata di un corrotto conte polacco e cugina della stessa May. Ellen ha una personalità troppo schietta e sensibile per poter essere accettata in una società estremamente formale. Archer, invece, se ne innamora profondamente. Allo stesso tempo non vuole e non può sottrarsi ai suoi impegni con May. Pertanto decide di sposarla. Ellen va via e si trasferisce a Parigi.....





LA DECORAZIONE DELLA CASA
di Edith Wharton

Ed. Elliot
384 pp
30 euro (!!!)
Sinossi
Inedita in Italia, La decorazione della casa è un’opera fondamentale sia sul piano letterario che su quello dell’arredamento di interni, un testo fondamentale dell’architettura e del design

Scritto in collaborazione con l’architetto Ogden Codman Jr e pubblicato nel 1897, La decorazione della casa è il primo libro di Edith Wharton, tuttora considerato uno dei testi fondamentali del design di interni. Nel libro viene tracciata un’ampia panoramica, arricchita da moltissime illustrazioni e fotografie, sulla storia e sul cambio di orientamento stilistico che caratterizzò la fine del Diciannovesimo secolo, attraverso un’accurata analisi delle tradizioni nel campo della decorazione per arrivare alle tendenze dell’epoca. I principi e gli ideali qui espressi vennero applicati in seguito nell’ideazione e costruzione della villa di Berkshire Hill, nel Massachusetts, conosciuta come “The Mount”, le cui stanze testimoniano il gusto impeccabile e raffinato della Wharton alle migliaia di persone che ancora oggi giungono in visita da ogni parte del mondo. Da una delle più grandi scrittrici americane, un’opera preziosa non solo sul piano architettonico e decorativo ma anche sociale e culturale, un contributo fondamentale per gli studiosi e per gli amanti della materia, una mappa dell’evoluzione del gusto su entrambe le sponde dell’Oceano Atlantico.

Maggio Neri Pozza: "L'ETA' DEL DESIDERIO" - "IL COLLEZIONISTA DELLE PICCOLE COSE"



Buon pomeriggio!!
Sono abbastanza seccata per un piccolo incidente accadutomi ieri e che ha visto coinvolto il mio già malandato ginocchio sinistro; uff, non posso andare troppo in giro perchè mi fa male, quindi mi tocca star seduta.... e come potrei impiegare il tempo se non scrivendo qualche chicco dei miei pensieri? ^_^

Ed eccomi a sbirciare qualche anteprima Neri Pozza, sempre molto belle!!!
Lettori, ci sono delle prossime uscite davvero allettantissime!!!!!!!!!!!

Adesso ne vedremo un paio; il resto ... domani ^_^


L'ETA' DEL DESIDERIO
di Jennie Fields


Foto: Prossimamente in libreria Jennie Fields, L’età del desiderio

È l’inverno del 1907 quando Teddy e Edith Wharton prendono in affitto a Parigi un magnifico appartamento che sfoggia le caratteristiche più incantevoli del Faubourg: soffitti altissimi, boiserie di squisita fattura, stucchi eleganti.
Teddy, tuttavia, sopporta a malapena Parigi e rimpiange The Mount, la casa che la coppia ha lasciato nel Massachusetts, con i cavalli, i maiali e i polli. Ha dodici anni più della moglie e ognuno di quegli anni gli si legge in faccia. I capelli diradati sulla fronte, i baffi ispidi, gli occhi di un azzurro vacuo. A volte racconta storie interessanti. Spesso si lascia andare su una poltrona, l’amata bottiglia di brandy sul tavolino accanto, il viso ruvido e arrossato, le mani tremanti.
Edith, discendente di un’antica e ricca famiglia newyorchese, è un’autrice nota negli Stati Uniti. Ha scritto un romanzo sull’aristocrazia finanziaria americana, La casa della gioia, che è stato osannato dalla critica. Anche se ha superato i quaranta, ha comunque una figura giovanile, snella, grandi occhi nocciola, una massa splendente di capelli biondo rame. La sua rigida e antiquata educazione la costringe in vestiti fatti di strati su strati di stecche e mussola che non le donano affatto. Ma quegli abiti ingombranti celano un animo inquieto e un cuore pronto ad accendersi.
A Parigi, frequenta il salotto della Comtesse Rosa de Fitz-James, un’ebrea austriaca vedova di un dispotico conte, che si circonda di una vasta ed eccentrica bohème: l’Abbé Mugnier, con il suo comico ciuffo di capelli bianchi e un senso dell’umorismo a dir poco boccaccesco; il drammaturgo Paul Hervieu e il poeta Abel Bonnard, puntualmente impegnati in strenue dispute su cosa renda bello l’essere umano; il ballerino russo Alexi Toplar e il maestro Emmet de Carlo, che si guardano con eccessivo affetto, men-tre la moglie di Toplar li osserva imbronciata; l’incantevole Anna Comtesse de Noailles, la giovane poetessa che con i suoi versi audaci e sensuali inebria ogni vero lettore di Francia e che tutti i pittori sono in attesa di ritrarre. Un mondo fatto di charme, agio e costumi eccentrici che attrae la scrittrice americana. Un mondo, tuttavia, che le rimarrebbe estraneo se non si imbattesse un giorno in uno di quei giovanotti alla moda che frequentano Henry James, e ai quali lo scrittore elargisce la sua saggezza. Si chiama Morton Fullerton, è un americano che scrive per il londinese Times e parla e veste come un perfetto francese: cravatta color melanzana, trafitta da una candida perla, camicia inamidata con il plastron separato.
Nei suoi occhi color zaffiro, nelle sue ciglia nerissime e lunghe come quelle di una giraffa e, soprattutto, al cospetto del suo atteggiamento sfrontato e virile, naufraga il cuore di Edith Jones, maritata Wharton.
Basato sulla corrispondenza privata di Edith Wharton, L’età del desiderio è un elegante e appassionato romanzo biografico che narra l’«educazione sentimentale» di una donna agli inizi del Novecento. Un’opera che, con una prosa raffinata e toccante, riporta in vita un tempo dimenticato e la figura complessa e attraente di una delle più grandi scrittrici della prima metà del Novecento.

Jennie Fields è nata nel 1953 a Chicago. Dopo aver studiato pittura e scrittura creativa ha lavorato per numerose agenzie pubblicitarie di New York. Attualmente vive a Nashville, in Tennessee, con il marito e la figlia. I suoi libri sono stati pubblicati in Inghilterra, Germania, Australia e Nuova Zelanda.

L’educazione sentimentale di Edith Wharton: passioni e amicizie di una delle più grandi scrittrici del Novecento.

«Jennie Fields riporta alla luce un lato segreto della vita di Edith Wharton, raccontando la storia di una donna che, dietro una facciata elegante e contrita, nascondeva una turbolenta sensualità».
Daisy Goodwin

«Un romanzo straordinario… che ci offre uno spaccato dell’ambiente dorato delle dinastie “old money” americane dell’inizio del secolo scorso».
Star Tribune

«Un tributo al potere dell’amicizia femminile, un potere che dura per sempre».
The Boston Globe
Ed. Neri Pozza
I narratori delle tavole
Trad. L Prandino
432 pp
18 euro
USCITA 30 MAGGIO
2013
L’educazione sentimentale di Edith Wharton: passioni e amicizie di una delle più grandi scrittrici del Novecento.

Trama

È l’inverno del 1907 quando Teddy e Edith Wharton prendono in affitto a Parigi un magnifico appartamento che sfoggia le caratteristiche più incantevoli del Faubourg: soffitti altissimi, boiserie di squisita fattura, stucchi eleganti.
Teddy, tuttavia, sopporta a malapena Parigi e rimpiange The Mount, la casa che la coppia ha lasciato nel Massachusetts, con i cavalli, i maiali e i polli. 
Ha dodici anni più della moglie e ognuno di quegli anni gli si legge in faccia. I capelli diradati sulla fronte, i baffi ispidi, gli occhi di un azzurro vacuo. A volte racconta storie interessanti. Spesso si lascia andare su una poltrona, l’amata bottiglia di brandy sul tavolino accanto, il viso ruvido e arrossato, le mani tremanti.
Edith, discendente di un’antica e ricca famiglia newyorchese, è un’autrice nota negli Stati Uniti. Ha scritto un romanzo sull’aristocrazia finanziaria americana, La casa della gioia, che è stato osannato dalla critica. Anche se ha superato i quaranta, ha comunque una figura giovanile, snella, grandi occhi nocciola, una massa splendente di capelli biondo rame. La sua rigida e antiquata educazione la costringe in vestiti fatti di strati su strati di stecche e mussola che non le donano affatto. Ma quegli abiti ingombranti celano un animo inquieto e un cuore pronto ad accendersi.
A Parigi, frequenta il salotto della Comtesse Rosa de Fitz-James, un’ebrea austriaca vedova di un dispotico conte, che si circonda di una vasta ed eccentrica bohème: l’Abbé Mugnier, con il suo comico ciuffo di capelli bianchi e un senso dell’umorismo a dir poco boccaccesco; il drammaturgo Paul Hervieu e il poeta Abel Bonnard, puntualmente impegnati in strenue dispute su cosa renda bello l’essere umano; il ballerino russo Alexi Toplar e il maestro Emmet de Carlo, che si guardano con eccessivo affetto, men-tre la moglie di Toplar li osserva imbronciata; l’incantevole Anna Comtesse de Noailles, la giovane poetessa che con i suoi versi audaci e sensuali inebria ogni vero lettore di Francia e che tutti i pittori sono in attesa di ritrarre. 
The Age of Desire
Age of
desire
Un mondo fatto di charme, agio e costumi eccentrici che attrae la scrittrice americana. 
Un mondo, tuttavia, che le rimarrebbe estraneo se non si imbattesse un giorno in uno di quei giovanotti alla moda che frequentano Henry James, e ai quali lo scrittore elargisce la sua saggezza. 
Si chiama Morton Fullerton, è un americano che scrive per il londinese Times e parla e veste come un perfetto francese: cravatta color melanzana, trafitta da una candida perla, camicia inamidata con il plastron separato.
Nei suoi occhi color zaffiro, nelle sue ciglia nerissime e lunghe come quelle di una giraffa e, soprattutto, al cospetto del suo atteggiamento sfrontato e virile, naufraga il cuore di Edith Jones, maritata Wharton.

Basato sulla corrispondenza privata di Edith Wharton, L’età del desiderio è un elegante e appassionato romanzo biografico che narra l’«educazione sentimentale» di una donna agli inizi del Novecento. Un’opera che, con una prosa raffinata e toccante, riporta in vita un tempo dimenticato e la figura complessa e attraente di una delle più grandi scrittrici della prima metà del Novecento.
J. Fields
«Un romanzo straordinario… che ci offre uno spaccato dell’ambiente dorato delle dinastie “old money” americane dell’inizio del secolo scorso».  Star Tribune

«Un tributo al potere dell’amicizia femminile, un potere che dura per sempre».  The Boston Globe



L'autrice
.
Jennie Fields 
è nata nel 1953 a Chicago. Dopo aver studiato pittura e scrittura creativa ha lavorato per numerose agenzie pubblicitarie di New York. Attualmente vive a Nashville, in Tennessee, con il marito e la figlia. I suoi libri sono stati pubblicati in Inghilterra, Germania, Australia e Nuova Zelanda.

IL COLLEZIONISTA DELLE PICCOLE COSE
di Jeremy Page


Ed. Neri Pozza
I narratori delle tavole
368 pp
17 euro
USCITA 30 MAGGIO
2013
Trama

In una ventosa mattina d’aprile del 1845, il giovane Eliot Saxby, collezionista di piccole cose – uova di uccelli introvabili, animali estinti e altri reperti del passato –, si imbarca sull’Amethyst, un brigantino a tre alberi all’ancora nel porto di Liverpool. 
La nave è diretta all’Artico, dove Saxby conta di entrare in possesso di qualche resto – un becco, una zampa o qualsiasi altra cosa da serbare in una teca – di alca impenne, un uccello di notevole dimensione inabile al volo e probabilmente estinto da quando i cacciatori hanno preso stabile dimora nelle terre del Nord.
La ciurma carica le scorte, molla gli ormeggi e, nell’istante in cui l’Amethyst abbandona la banchina del porto di Liverpool, Eliot Saxby avverte un brivido gelido corrergli lungo la schiena. Col senno di poi, si chiederà se quello sia stato il primo avvertimento, la premonizione di un viaggio maledetto e fatale.
L’equipaggio e i passeggeri sono stranamente assortiti e non tardano a svelare la loro natura. 
Il capitano Sykes, basso e grassoccio, con una giubba pesante abbottonata fino al collo e due ciuffi di capelli biondi e ispidi ai lati della testa, ha l’aria di un furbo, enigmatico vagabondo. Il signor French, il suo secondo, schiena diritta, colletto rigido e portamento perennemente impettito, è troppo cerimonioso per riuscire a fugare i dubbi sulla sua persona. Edward Bletchey, il giovane dandy che si aggira sul ponte coi suoi abiti sgargianti e i capelli lucidi di un biondo rossiccio acconciati alla moda in lunghi boccoli, ha modi impeccabili, ma un bagliore fugace e furtivo negli occhi. E, infine, sua cugina, la bella, eterea Clara, elegante nei suoi abiti di broccato di seta color oro, sfugge troppo gli sguardi degli altri passeggeri per non suggerire il disagio di trovarsi, lì, su quel brigantino. 
La ciurma è nervosa, una donna a bordo, benché delicata e attraente, è chiaro auspicio di sventura. 
Eliot Saxby, invece, osserva la giovane e gli sembra di riconoscere in lei una persona incontrata molti anni prima.
I fantasmi del passato si accalcano sull’Amethyst, come clandestini silenziosi che reclamano spazio e voce. Quanto più la nave si addentra tra i ghiacciai dell’Artico, dove i confini del mondo noto sembrano svanire e le regole della civiltà non avere più senso, tanto più i destini dei singoli passeggeri si mostrano uniti da sorprendenti, inaspettati legami.
The collector
of lost things

«1850: un brigantino, i ghiacciai dell’Artico e «una storia incredibilmente avvincente».
Time Out

«Page scrive con un’intensità e una profondità rare. La sua penna è lirica e senza incertezze. La descrizione della natura è potente e toccante. Di un’intensità visionaria».
Guardian

J.Page



L'autore.
Jeremy Page è nato nel North Norfolk, in Inghilterra, e ha lavorato come sceneggiatore ed editor per la BBC e per Channel4. Ha insegnato Scrittura creativa alla UEA (University East Anglia) e oggi vive a Londra con la moglie e i tre figli. Tra i suoi precedenti romanzi: The Salt, finalista al Commonwealth Writers Prize e al Jelf Award; e The Wake, miglior romanzo agli East Anglian Book Awards e finalista al New Angle Prize
.

Anteprima di giugno. AMORE CHIAMA AMORE RISPONDE di Cristiana Della Zonca



Anteprima lontanuccia ma mi attraeva e non ho saputo resistere ^_^

AMORE CHIAMA, AMORE RISPONDE
di Cristiana Della Zonca


Ed. Giunti
Collana A
160 pp
12 euro
USCITA 19 GIUGNO
2013
Trama



Una testimonianza profonda e bellissima sul vero significato della famiglia e su quanto contino le scelte del passato.

Il giorno del suo rientro a casa, sono tutti in salotto che la aspettano impazienti. 
I suoi tre figli adolescenti, suo marito, perfino il grasso cane Loki che le corre incontro creando il solito trambusto. 
Vittoria è lì, sul suo divano, tra i suoi affetti più cari, eppure non li riconosce.
 Da quando ha perso la memoria, fa di tutto per indovinare chi sono e cosa vogliono, ma il volume troppo alto della radio o il piano della cucina in disordine la tradiscono, ed è chiaro a tutti che la mamma e la donna di prima non ci sono più. 
Mentre le sedute con la sua algida psicanalista aprono i primi squarci sul passato, Vittoria si aggira per casa spalancando armadi e cassetti per scoprire che la donna che era non le corrisponde per niente: quei maglioncini tutti uguali e dai colori sbiaditi, pacchi di cibo a basso contenuto calorico, il circolo borghese delle amiche dell’aperitivo. 
Che cosa è diventata? Come uscire dalla gabbia dorata in cui si sente oppressa? Vuole veramente ricordare?


L'autrice.
Cristiana dalla Zonca (1972) è giornalista e opera nel campo della comunicazione finanziaria. Appassionata di sport, ha lavorato come addetto stampa per tre Olimpiadi: Torino, Vancouver e Londra.
Vive e lavora a Trieste con il marito, i tre figli e un cane.
Amore chiama amore risponde è il suo primo romanzo.

venerdì 24 maggio 2013

Gioco lettarario con i titoli dei libri



Momento ludico con i titoli dei libri in mio possesso   ^_^


Dal 1984 - l'Annus mirabilis! - 
IL CANTO DELLE PAROLE PERDUTE
è Quel che resta del giorno
e ci ricorda Il precario equilibrio della vita!
Pamela, ricorda che Oltre la soglia
troverai il Senso de
Il domani che verrà!
Nessuna Espiazione:
solo Libertà!
E finalmente di dirò addio.



Si ringraziano: George, Geraldine, Andrès, Kazuo, Giorgio, Samuel, Tito, Jessica, John, Ian, Jonathan, Lauren

Dall'est... Nostalgia della madre


.

NOSTALGIA DELLA MADRE
di Tanizaki Jun'ichir


Nostalgia della madre
Ed. Einaudi
ET Scrittori
Trad. L. Origlia
136 pp
9 euro
2004
Trama

«Al pari di un mistico Tanizaki è tormentato da una perenne ansia di fondersi con l'oggetto del suo amore, di stringere tra le braccia il "seno turgido, caldo, dal dolce profumo di latte" della madre, della moglie o della prostituta. Purché non sia minata dall'intelletto e dalla virtú, qualsiasi bella donna possiede per Tanizaki il piú prezioso carisma, il potere di riscattare l'uomo dal limitato mondo della razionalità, di condurlo in un cangiante, vivido universo, dominato dalla grazia di una nuca, dal delicato profilo di un naso, dal candore di un piede, in un'apoteosi di eteree voluttà. Esse saranno tuttavia un tramite per pervenire all'illuminazione, ossia alla finale consapevolezza che "la donna è un arcobaleno nel vuoto del cielo, una effimera illusione"».

L'autore.
Jun'ichiro Tanizaki nacque a Tokyo nel 1886. Formatosi come scrittore negli anni a cavallo fra Otto e Novecento, sconvolse il pubblico soprattutto a partire dagli anni cinquanta, per via della modernità dei suoi romanzi. Morí ad Atami nel 1965. Fra le sue opere ricordiamo: Il tatuaggio (1910), Kirin(1910), Il prestigiatore (1917), Pianto di sirena (1917), L'amore di uno sciocco (1924), Vita segreta del signore di Bushu (1932), Libro d'ombra(1933), La storia di Shumkin (1933), Neve sottile (1948), Diario di un vecchio pazzo (1962). Presso Einaudi sono usciti Morbose fantasie (ET Scrittori, 2003) Nostalgia della madre (ET Scrittori, 2004) e Il demone (ET Scrittori, 2010).

Novità in libreria: "Promettimi di non morire"



Novità Nottetempo Edizioni:

PROMETTIMI DI NON MORIRE
di M. Pace Ottieri,
Carol Gaiser


ottieri_promettimi
Ed. Nottetempo
Narrativa
255 pp
15.50 euro
MAggio 2013
Trama

Dopo la morte della madre Silvana, Maria Pace Ottieri trova un pacco di lettere scritte in un italiano un po’ sgrammaticato e firmate “Carol”. 
Questa scoperta segna l’inizio di un viaggio appassionato attraverso il tempo, l’Atlantico e quarant’anni di amicizia tra le due corrispondenti, che si erano conosciute a Roma nei primi anni ’60, quando Carol, giovane poetessa, era una brillante borsista Fulbright piena di umorismo e curiosità, catapultata al centro di una vivace stagione intellettuale: conosce Pasolini, La Capria, Elsa Morante, Moravia e Silvana Mauri, con cui nasce una complicità immediata e profonda. 
Per tutta la vita, Carol le indirizzerà lunghe lettere che involontariamente compongono una biografia epistolare e si rivelano il romanzo che non ha mai scritto: un romanzo pieno di passione, che partendo dal fulgore della stagione romana, attraversa il mondo esaltante del Greenwich Village e percorre poi parabole dolorose, perdite e amori inquieti. 
Una straordinaria storia americana: Se è vero che apprendi piú da un failure che da un successo, io a questo punto dovrei essere onnisciente.

Autrice.
Ottieri, Maria Pace. - Scrittrice italiana (n. Milano 1953). Figlia di O. Ottieri e nipote di V. Bompiani, ultimati gli studi universitari in Antropologia, ha approfondito il tema dell’immigrazione facendone il nodo principale di romanzi, saggi e inchieste; tra le pubblicazioni più note si ricordano Amore nero (1984, Premio Viareggio Opera prima), Stranieri (1997), Quando sei nato non puoi più nasconderti (2003, da cui l’omonimo film di M. T. Giordana), Abbandonami (2004, Premio Grinzane Cavour 2005) e Chiusi dentro (2011). O. scrive per l’Unità e Diario (tra gli altri).

Anteprima Sperling. RACCONTAMI COS'E LA FELICITA' di Jennifer Smith


RACCONTAMI COS'E' LA FELICITA'

di Jennifer Smith

Ed. Sperling&Kupfer
Pandora
336 pp
17.90 euro
USCITA 28 MAGGIO
2013

Dopo il successo internazionale de La probabilità statistica dell'amore a prima vista (che presto diventerà un film!!), Jennifer E. Smith firma un nuovo romanzo che parla di amicizia, amore e dell'imprevedibile potere del destino.

Trama

Ellie ha sedici anni, vive a Henley, in un paesino sulle coste del Maine e trascorre l'estate tra il lavoro in gelateria e i pomeriggi con l'amica di sempre.
Ma la vita di provincia, si sa, può essere noiosa.
Almeno fino al giorno in cui riceve per caso un'e-mail destinata a un'altra persona...
Quando il destino ti scrive un'e-mail, non puoi far altro che rispondere!
Ed infatti la ragazza decide di rispondere. Solo per divertirsi un po'.
Conosce così Graham, un misterioso ragazzo che abita dalla parte opposta degli Stati Uniti e che la conquista fin dalla prima e-mail.
Graham spiritoso, affascinante, gentile. E ha sempre qualcosa di interessante da raccontare.
Al contrario di Ellie.
Sembra che i due non abbiano nulla in comune, eppure pian piano quella corrispondenza nata quasi per gioco si trasforma in un'amicizia profonda, fatta di confidenze, risate e messaggi a tarda notte.
E poi in qualcosa di più. Ellie e Graham si ritrovano innamorati e separati da migliaia di chilometri. Sarà il destino a regalare loro l'occasione di incontrarsi, ma le cose non andranno come previsto. Perchè c'è un segreto che Graham non ha confidato a Ellie: il suo vero nome.
Che cosa nasconde Graham? Chi è davvero il ragazzo di cui Ellie si innamorata?
E soprattutto riuscirà un amore sbocciato sul web a sopravvivere alla prova della vita reale?

L'autrice.
Jennifer E. , nata e cresciuta vicino a Chicago, ha conseguito un master in scrittura creativa presso l'Università di St. Andrews in Scozia. Attualmente lavora come editor a New York
.

Mi erano sfuggiti ^_^



Scoperti per caso...!
Li conoscete? Li avete letti? ^_^
L'ultimo è più "vecchiotto", gli altri sono comunque recenti!!

UNA FURTIVA LACRIMA
di Maristella Lippolis


Una furtiva lacrima
Ed. Piemme
Narrativa
280 pp
17 euro
FEBBRAIO 2013
Trama
Bianca ha ottant’anni e sta perdendo la memoria. Ha preso l’abitudine di scrivere su un quaderno quello che accade nelle sue giornate, per essere sicura di ricordare. Non ha altra compagnia che la sua gatta, mentre l’ennesima badante che vive con lei è una presenza minacciosa e inquietante, che la fa soffrire. Ma riuscirà a liberarsene presto, come è già successo con quelle che l’hanno preceduta. Perché Bianca non sopporta di non essere più padrona in casa propria, di dover sottostare a regole che qualcuno le ha imposto e di cui non capisce il senso. Lei che un tempo non aveva bisogno di nessuno, che ha cresciuto una figlia da sola (già, sua figlia: dovrebbe chiamarsi Irene, le sembra di ricordare) e ha mandato avanti con successo e passione la sua merceria. Ma la memoria le tende trappole continue: alcuni ricordi sembrano scivolare via come acqua tra le pietre, altri invece non smettono di ossessionarla, e le pongono domande a cui non sa, o forse, in fondo, non vuole rispondere: cosa è accaduto alla sorella Olga? E al marito Bruno, misteriosamente ucciso una notte di oltre quarant’anni prima? E perché sua figlia non vive più con lei? Realtà, sogno e fantasia sembrano mescolarsi continuamente. Finché anche le verità più nascoste riemergono dal passato, insieme a una notte che neanche la luna ha voluto rendere meno nera. Verità taciute a lungo, ma che pur nell’ombra hanno continuato a dare forma ai giorni, e che aspettavano di essere svelate, per poter mettere ordine nella vita che è stata e in quella che resta da vivere.



L'autrice.MARISTELLA LIPPOLIS, nata a Ventimiglia, nella Liguria di ponente, vive a Pescara. Ha esordito negli anni ’90 con alcuni racconti pubblicati da Tuttestorie, rivista diretta da Maria Rosa Cutrufelli. Nel 1999 ha vinto il Premio Piero Chiara con la raccolta di racconti La storia di un’altra (Pescara, Tracce, 1999). Seguono i romanzi Il tempo dell’isola, che racconta la guerra nella ex Jugoslavia con gli occhi delle donne (Pescara, Tracce, 2004); Adele né bella né brutta, la storia di una donna che decide di prendere in mano la propria vita (Milano, Piemme, 2008; finalista Premio Stresa). Collabora con Leggendaria, rivista di scritture e linguaggi di genere. Organizza laboratori di scrittura creativa e autobiografica. Ha fondato il Centro di cultura delle donne Margaret Fuller.


L'INSONNIA DELLE STELLE
di Marc Dugain


Insonnia delle stelle (L')
Ed. Tropea
I Narratori
Trad. S. Fornasiero
173 pp
14.90 euro
2013
Trama

Autunno 1945. Il capitano Louyre occupa con la sua guarnigione la campagna tedesca, installandosi in un piccola città non lontano da Baden-Baden. 
In una fattoria isolata scopre una quindicenne che vive in condizioni di estrema indigenza: il padre è al fronte e la madre è stata confinata in una casa di cura. 
La fattoria è stata saccheggiata, ma nel fienile i soldati trovano una scatola contenente ossa umane carbonizzate. Louyre decide di portare con sé l’adolescente e di fare luce su questo mistero. In città, nessuno sa niente, o almeno nessuno vuole parlare. 
Il capitano mette in piedi una vera e propria indagine poliziesca, lui abituato a interrogare il cielo, visto che da civile è astronomo. 
E seguendo la vicenda della madre della ragazza, scoprirà che la casa di cura era stata destinata dai nazisti a esperimenti di eugenetica e eutanasia praticate su malati, handicappati e pazzi. 

Il romanzo di Dugain presenta un aspetto della guerra che, anche se conosciuto, è raccontato in modo originale, da un punto di vista assolutamente inedito. 
E le stelle guardano dal cielo la barbarie sulla terra.
Dugain

L'autore.
Marc Dugain è nato nel 1957 in Senegal, dove ha vissuto fino all’età di sette anni, per poi trasferirsi in Francia. Laureatosi in Scienze Politiche, è diventato capitano di una compagnia d’aviazione. Dal 2001 si è stabilito in Marocco. Il suo primo romanzo, La stanza degli ufficiali, ha vinto diciotto premi letterari. Gli altri titoli: La maledizione di Edgar, Un’esecuzione ordinaria.





IL LAGO DI CRISTALLO
di Maeve Binchy


Copertina anteriore
Ed. Sperling&Kupfer
Econimca
553 pp
9.20 euro
2008
Trama

A Lough Glass, paesino adagiato nel romantico e incontaminato paesaggio d'Irlanda, la vita scorre lenta e tranquilla.
Ma la scomparsa della giovane e bella moglie del farmacista getta un alone di mistero e di inquietudine sulla vita degli abitanti del villaggio: anche se il corpo della donna non viene rinvenuto, si preferisce credere che Helen si sia suicidata gettandosi nelle acque del lago di cristallo. 
Ma anni dopo la figlia di Helen riceve una misteriosa lettera che rivela un inquietante segreto.

L'autrice.
Maeve Binchy, nata nei pressi di Dubino nel 1940, si laurea all'università di Dublino per fare l'insegnante, Ha insegnato in una scuola ebraica; durante la permanenza all'estero scrisse molte lettere al padre, descrivendo la vita in una terra che era sempre sull'orlo della guerra. Maeve Binchy vive col marito a Gordon Snell, Dublino
.

Proviamo a fare il cast di "ROMA 40 D.C. DESTINO D'AMORE"



Ed eccomi con una rubrica che, anche se saltuaria, mi piace molto: Proviamo a fare il cast!

Di cosa?? Ma dell'ultimo libro terminato e recensito ovviamente: ROMA 40 D.C. DESTINO D'AMORE di Adele Vieri Castellano.

Cominciamo dai protagonisti: la bellissima e raffinata Livia Urguanilla con i suoi occhi di giada e l'affascinante, benchè rude, Marco Quinto Rufo.

Per Livia, vedo bene Susanna Anden:
Livia - Susanna 
Susanna

E il sexy Marco? Hum, che ne dite di Michael Fassbender?

Marco - Michael

M- Fassbender

La gentile e forte sorella di Marco, Turia, potrebbe essere interpretata da Saffron Burrows.
Turia - Saffron

Per l'amico d'infanzia, nonchè cognato, di Rufo, Lucio, scelgo Gerald Butler.
Gerald

Il pazzo e "divino Cesare", Caligola, avrà il volto del fratello de mio adorato River: Joaquin Phoenix.

Caligola - Joaquin
Al "caro" Settimio Flacco, promesso sposo della bella Livia, diamo il faccino di Garrett Hedlund.
Settimio - Garrett

Il forte e sensibile batavo e amico fedele di Rufo, Aquilato, lo immagino come Dominic West:

Aquilato - Dominic

La bella e testarda cugina di Livia, Giulia, avrà il bel volto d Katia Winter.
Giulia - Cassia
Il di lei marito, il ciccione e gretto senatore Cassiano, lo facciamo interpretare da Brendan Gleeson
Cassiano - Brendan
Il figlio adottivo di Cassiano, Fabio, - che avrà un suo "piccolo" ruolo nella vicenda, che non sveliamo - sarà Marton Csokas:
Fabio - Marton
.
L'odioso e balbettante Claudio (colui che succederà a Caligola) me lo immagino come Hristo Shopov:
Claudio - Hristo

La mamma di Livia, Plauta: Julie Christie.
Plauta Urguanilla - Julie
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