Essere, tornare, sentirsi a casa: è un po' il cuore di questo romanzo storico che, svolgendosi su un doppio piano temporale, ha come protagonisti un uomo e una donna alla ricerca di un luogo da chiamare casa, in cui trovare finalmente pace, stabilità, radici.
E una famiglia.
LA SPIA DELLA REGINA di Clare Marchant
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Ed. HarperCollins It. trad. M. Cerato 384 pp |
Il ragazzo è consapevole di come la propria disabilità sia un grosso limite nei suoi rapporti col prossimo e nella stessa ricerca di un'occupazione, ma quello che è in effetti un handicap si rivelerà una risorsa insospettabile.
Tom, grazie alla propria esperienza (per la quale deve ringraziare la madre) nell'uso delle erbe e piante officinali a scopo medico, trova subito lavoro come assistente di Hugh, speziale di corte, incominciando a coltivare piante "nuove" (come la vaniglia, che viene immediatamente apprezzata da S.M. la regina Elisabetta I) e dimostrando tutta la sua perizia nell'alleviare dolori e risolvere malanni di varia natura per messo dei suoi miracolosi e naturali "intrugli".
La sua abilità non passa inosservata e si ritrova, per una serie di circostanze fortuite, ad entrare nelle grazie della sovrana.
Donna di acuta intelligenza, Elisabetta I intuisce subito quanto possa rivelarsi utile un servitore con quelle caratteristiche fisiche: oltre ad essere un uomo dalle fattezze molto comuni e a non saltare quindi all'occhio, Tom è impossibilitato sia a parlare che a sentire, e tuttavia riesce a capire ciò che si dice attorno a lui leggendo il labiale...
In breve, la regina - supportata da tutta una formidabile rete di spie ai suoi ordini, capeggiate da sir Francis Walsingham - lo trasforma nella sua spia personale.
Lutton viene quindi convocato, poco e spesso, da Walsingham per seguire, spiare, captare conversazioni segrete, appuntamenti e incontri di gente che sta tramando per eliminare la sovrana (protestante) e mettere sul trono la sua rivale, la cattolica Maria di Scozia; ed effettivamente, mai spia si rivelerà più efficace in quanto Tom è davvero bravo a cogliere le informazioni e a sventare tradimenti, proprio perché sa come capire ciò che le persone dicono guardando le loro labbra, riuscendo a non farsi notare, essendo lui un semplice domestico vestito modestamente e dall'aspetto di per sé insignificante.
Eppure non per tutti quel volto buono è insignificante: a corte, Tom incontra una donna - che vive lì, presso la Regina, essendo una delle tante dame di compagnia - di nome Isabel, vedova e benestante, con cui nasce, sin dai primi momenti in cui i loro occhi si incrociano, un'affinità sincera e forte.
Inizialmente tra i due ci sono sguardi timidi, rossori e sorrisi appena accennati e Tom vorrebbe avere la voce e il coraggio per farsi avanti, ma sa che non sarebbe opportuno: appartengono a due ceti sociali troppo diversi e distanti, per cui lui rischierebbe la prigione, se non la vita, se si sapesse che corteggia una nobildonna, e pure Isabel passerebbe un brutto quarto d'ora, se certe voci giungessero alle orecchie della rigida e severa Regina.
Ma certi sentimenti sono così puri e sinceri da resistere alle difficoltà e non possono essere soppressi, così i due - nonostante i problemi, tra cui quelli dovuti alla disabilità di Tom - riescono ad approfondire la conoscenza reciproca.
Purtroppo la vita di corte nasconde mille insidie, e Tom dovrà fare di tutto per proteggere se stesso e la donna che ama.
Una cosa è certa: venire in Inghilterra è stata la decisione migliore della sua vita perché, nonostante abbia lasciato la propria terra per farsi strada da solo in un luogo ignoto, per di più tra gente ricca, spietata e senza scrupoli, grazie all'amore di e con Isabel il suo cuore sente che potrebbe aver finalmente trovato casa, un posto in cui stare, riposare, essere felice, gioire delle bellezze che la vita e il buon Dio hanno in serbo per un uomo semplice come lui.
Nel 2021, la giovane fotoreporter francese di origini libanesi, Mathilde, scopre di aver ricevuto un'eredità inaspettata.
Cresciuta con una madre girovaga, segnata nella mente e nel cuore dalla tragedia di guerre e bombardamenti nel proprio paese d'origine, Mathilde non ha mai avuto un posto da chiamare casa, in cui sentirsi al sicuro, in cui mettere radici.
A parte sua madre, non ha mai avuto una famiglia.
È dunque con enorme sorpresa che apprende come suo padre - che lei credeva morto da molti anni ma in realtà è deceduto di recente - le ha lasciato in eredità un'antica tenuta nel Norfolk.
La ragazza non immagina cosa l'aspetta in Inghilterra ma di una cosa sembra essere certa: non si fermerà in quel posto, venderà la casa avuta in eredità e riprenderà la propria vita vagabonda a bordo del proprio rassicurante e solitario furgoncino.
Ciò che non s'aspetta è ciò che invece accadrà: troverà ad accoglierla una sorella minore con la figlioletta, Rachel e Fleur.
Le due sorelle si avvicinano l'una all'altra con un legittimo mix di diffidenza e voglia di conoscersi; Mathilde viene a sapere la verità su ciò che è successo a suo padre e comincia a insinuarsi in lei il rimpianto per un tipo di esistenza che le è stata negata: una vita "normale" in una famiglia, con una sorella, un padre, una nipotina, degli zii.
Un posto al quale sentirsi intimamente legata.
Ma Lutton Hall, per quanto legalmente sia sua adesso, non le appartiene, non la sente sua.
Eppure, la curiosità di visitare quella tenuta, di conoscerne ogni anfratto, sentiero, di entrare nella cappella di famiglia, di appurare come anche lì ci sia stato qualcuno che - come lei - ha amato coltivare le piante aromatiche, è sempre più forte e la porta ad abbattere, pian piano, ogni muro che la separa da un passato, recente e non solo, che comunque le appartiene e che lei ha il diritto e il desiderio di conoscere.
In particolare, nella cappella farà delle scoperte entusiasmanti e criptiche, che le faranno capire come in quella dimora antica siano custoditi dei segreti, i quali non solo potrebbero gettare una nuova luce sul passato della famiglia Lutton, ma anche su vicende importanti che hanno segnato il regno di Elisabetta I.
A testimonianza di ciò, ci sono oggetti che Mathilde trova e che molto probabilmente sono appartenuti a un suo antenato, forse proprio il primo proprietario della villa.
Per levarsi ogni dubbio e capire il valore e l'autenticità dei piccoli "tesori" di famiglia conservati nella cappella, Rachel interpella un critico d'arte: un giovanotto di nome Oliver, bello, simpatico e molto preparato.
Mentre osserva, sfiora, ammira tutto ciò che di antico ed enigmatico scopre - ad es, un trittico tanto affascinante nei contenuti e nelle pennellate, quanto misterioso e inquietante - e discute con Rachel e Oliver, Mathilde sente che quelle vecchie e polverose mura le stanno parlando, sembrano essere vive e comunicarle qualcosa di importante.
Qualcosa che la spinga non a fuggire ancora, ma anzi a restare, a fermarsi, a stabilirsi definitivamente, a sentirsi finalmente al sicuro, in un luogo da poter chiamare casa.
Man mano che passano giorni e settimane, i rapporti con la sorella e la nipote crescono, maturano, si approfondiscono, e anche quello con Oliver, verso cui comincia a provare un nuovo, inaspettato e travolgente sentimento.
La spia della regina è un romanzo storico che ho apprezzato per il suo stile scorrevole e per questo duplice livello temporale in cui trovano spazio due protagonisti, due storie con i relativi intrecci e dinamiche, e ho trovato tutto molto interessante e ben raccontato.
Mi è piaciuto il filone narrativo legato al 1584, ho trovato intrigante vedere la vita di corte, i complotti di palazzo, le congiure da individuare e sventare, attraverso gli occhi non di un uomo che spicca per prestanza fisica o la favella ammaliante, ma al contrario quelli dii un giovane umile, gentile, mansueto, desideroso solo di vivere una vita serena ma costretto, per sopravvivere, a districarsi fra trame oscure, dove proprio lui - così tranquillo - deve vestire i panni scomodi di una spia, armandosi quindi di coraggio, intraprendenza e un pizzico di incoscienza e temerarietà, e per di più essendo un sordomuto!
Anche il 2021 mi ha catturato, soprattutto grazie alla villa, un posto affascinante le cui mura bisbigliano segreti, drammi, perdite e rinascite, storie di resilienza, di dolore.
Storie di famiglia, quella famiglia di cui entrambi i protagonisti - pur divisi da secoli di distanza - sentono il disperato bisogno.
Un romanzo molto piacevole, lo consiglio a chi, in special modo, ama autrici come Lucinda Riley o Kate Morton, dove la trama si dipana lungo periodi storici diversi, in cui si mescola fantasia e realtà, dove sono importanti i legami famigliari, le storie dei propri avi e dove c'è una casa tanto grande quanto piena di segreti da scoprire.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz