lunedì 9 settembre 2013

Le Cinquanta Sfumature hanno due volti..



Io non le ho lette ma sappiamo quanto abbiano fatto parlare, quanto abbiano venduto e quanto seguito stiano avendo, in termini di "genere letterario".
Sto parlando delle 50 sfumature, che presto vedremo sul grande schermo.
Ecco il cast,  "cinguettato" dalla stessa Autrice, la James, su twitter....!

Dakota Johnson - figlia d'arte, sua madre è Melanie Griffith e di Don Johnson, quello di Miami Vice!- darà il suo bellissimo volto alla ingenua Anastasia Steele.

Dakota Johnson -
Anastasia

Il sexy ed enigmatico Christian Grey verrà interpretato da Charlie Hunnam, su cui non tutta la critica è stata d'accordo.

Charlie - Christian


Come una rosa d'inverno: il cast (mio)



Ed eccomi con un appuntamento che mi piace perchè divertente!!
Quello del cast di attori che immagino di fare per alcuni dei libri letti....!
In questo caso daremo i volti ai protagonisti di Come una rosa d'inverno, dopo aver già assoldato facce per I giorni del tè e delle rose, entrambi della Donnelly.
Se avete letto il libro, fatemi sapere se condividete le mie scelte!!


Protagonista femminile, l'integerrima e bella dottoressa India Jones, bionda, riccia e.... magra!
Che ne dite di Scarlett Johansson...?

India . Scarlett

Passiamo al maschietto principale, il bello e impenetrabile, rosso di capelli e dagli occhi verdi, Sid Malone.
Mi ha colpito un faccino bello come questo, ma è un modello, mi sa, e non so il nome...

Sid - ....


Amica e collega di lavoro della bella India: Ella Moskowitz, che immagino così..: Mayim Bialik.

Ella - Mayim

E passiamo al cattivone della comitiva: Freddie Lytton, fidanzato perverso e malefico di India...: Ryan Gosling...!

Freddie- Ryan

Diamo una faccia anche al giovanissimo Frankie, compagno di "disavventure" di Sid....
Una faccia da cattivello come questa, è un modello e non so come si chiama ^_^

Taglio di capelli con frangia per lui
non so chi sia

Recensione VERRA' LA VITA E AVRA' I TUOI OCCHI di Jarmila Ockayovà


Letto nel week end...

VERRA' LA VITA E AVRA' I TUOI OCCHI
di Jarmila Ockayovà


Baldini e Castoldi
1995
Trama

Se siete persone sensibili, se conoscete quel ricco territorio dell’anima che si chiama memoria, questo romanzo ha un messaggio per voi. Esordio narrativo di una quarantenne scrittrice slovacca, è stato paragonato al fortunato Va dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro per l’intensità con la quale scandaglia i labirinti segreti dell’affettività femminile. Anche qui si tratta di una storia di donne, due giovani amiche che incrociano le loro esistenze nel difficile percorso verso la maturità dei sentimenti. E quando Barbara precipita in un vortice di sofferenza, Stefania le rimane accanto, rischiando di essere stravolta dal suo dolore. Anche qui c’è una lettera rivelatrice, scritta anni dopo il succedersi degli eventi. «Ricordi, Barbara, quel viaggio in pullman? Quel trovarci casualmente l’una accanto all’altra e scoprire di avere in comune la meta del viaggio e un’infinità di piccole e grandi cose…». Il fluire della scrittura aiuta Stefania a capire, per la prima volta, ciò che è stato «…non sono riuscita, per nove anni, né a guardare una tua fotografia né a pronunciare il tuo nome…». E dopo il toccante epilogo, anche noi comprendiamo, con commozione, il profondo significato di questo romanzo.


il mio pensiero


Verrà la vita e avrà i tuoi occhi si apre come una lunga lettera che la protagonista, Stefania, scrive alla sua amica Barbara, dopo diversi anni dalla morte di quest’ultima, trovandosi davanti alla sua lapide, per la prima volta.
Seguendo a ritroso i pensieri malinconici di Stefania, il lettore ripercorre l’amicizia tra le due ragazze, dal momento in cui si sono incontrate (per caso, su un autobus, diventando immediatamente amiche, grazie soprattutto alla vivacità e spontaneità di Barbara) all’ultima sera insieme, a casa della stessa Barbara.
Il legame tra le due sboccia spontaneo ed immediato, per una strana affinità mentale; pur avendo un background (familiare, in particolare) molto differente, le due giovani hanno una spiccata tendenza a “filosofeggiare”, a discutere animatamente e con trasporto di temi esistenziali importanti: la vita, il tempo, la morte, non si risparmiano su nulla e la loro convivenza, seppur limitata a qualche annetto, sarà intensa, quasi simbiotica, fino a quando qualcosa non le allontanerà.

Dai ricordi narratici in prima persona da Stefania, che accavalla i propri pensieri di adesso circa il passato, con il passato stesso, emerge una figura di Barbara molto particolare.

Barbara è una ragazza apparentemente ilare, vivace, sfrontata, sicuramente intelligente, acuta, spiritosa, ma che dietro a tutto questo nasconde turbamenti e malesseri che emergeranno pian piano sotto gli occhi sbigottiti dell’amica.

Come se avesse una maschera, Barbara vive una sorta di doppia esistenza, divisa tra ciò che gli altri desiderano vedere di lei, e ciò che lei in realtà prova e vive all’interno di se stessa.

Barbara ha un passato traumatico, alle spalle, legato alla morte tragica della madre in mare e all’ambiguo rapporto col padre, attualmente inesistente e indifferente.

Barbara è un esempio di come certe esperienze brutte, che hanno tracciato ferite profonde, e mai guarite, nell’animo, poi necessariamente esplodano, all’esterno, in modo forte, traumatico, come attraverso la malattia mentale e con tutto ciò che essa può comportare.

La fragilità emotiva di Barbara è palpabile, tra le righe, nel racconto che ce ne fa Stefania, della quale avvertiamo non solo il dispiacere per come sono andate le cose con e per l’amica, ma anche il senso di colpa per non aver fatto nulla (o tutto il possibile) per aiutarla in modo opportuno.

Davanti ai disordini mentali di una giovane che vive malesseri che non riesce ad esprimere se non gettandosi in elucubrazioni mentali complicate e irrazionali, rifiutando l'aiuto professionale attraverso la psicoterapia (nella persona ambigua del dottor Tomaso Berretta), o peggio ancora attraverso gesti estremi e condotte autolesioniste, il lettore vive insieme alla protagonista lo smarrimento dinanzi ad una vita tanto giovane che non riesce a trovare una vera ragione per uscire dal tunnel in cui vive, per poter acquistare un po’di serenità.

Eppure Barbara non è completamente sola: c’è Stefania, ben intenzionata ad aiutarla, dopo il primo tentativo di suicidio, c’è lo psichiatra Berretta, con il suo contributo calmo, serio, ma solo apparentemente davvero professionale…

A Barbara mancano le persone fondamentali e il vuoto lasciato dalla loro assenza è un buco incolmabile, che a un certo punto la risucchierà, in particolare attraverso il problema dell’anoressia, che è forse la punta dell’iceberg dello stato di sofferenza in cui versa la ragazza, nella quale albergano, contrastanti, un forte senso e desiderio di vitalità e libertà, accanto ad impulsi di morte e distruzione, frutto di una dolore interiore per la quale lei non trova medicina se non nel poter decidere di annullarsi.

È un libro breve ma che, attraverso una narrazione intima, come una pagina di diario molto personale, o una lettera scritta ad una persona amata che, sappiamo, non la leggerà mai, cerca di catturare la sensibilità del lettore, mettendogli davanti due vite giovani che insieme hanno condiviso il bello e il brutto della giovinezza... ma in realtà senza lasciarlo entrare davvero dentro di loro per conoscerle e capirle.

Quando Stefania scrive questa lettera all’ormai defunta amica, lo fa con la consapevolezza di chi ha dovuto attendere anni prima di assimilare il trauma della scomparsa, tant’è che la protagonista ammette tutta la sua difficoltà anche soltanto nel prendere in mano una foto di Barbara.

Ma soprattutto, ripercorrendo all’indietro e sul filo della memoria il loro singolare rapporto, Stefania ha modo di riflettere su tutte le cose belle che pure ha capito ed imparato attraverso la sua esuberante e “complicata” ex coinquilina.

È questo che mi succede parlando con te: 
mi fai sentire una cantina piena di piccole preziosità 
da antiquario e mi viene voglia di scoprirne il valore. 
Perché a parlare davvero, io credo, 
ogni cosa, anche la più insignificante, 
assume un valore.



è di me dunque che ho tanta nostalgia, 
di me che allora vissi così intensamente grazie a te, 
di me che ritrovo grazie a te. 
Sei stata tu, la tua presenza e il bisogno di comunicare con te a fermare i miei gesti, le mie parole, 
a farli sopravvivere a se stessi, 
eri tu quella che fissava i fotogrammi 
nella pellicola del tempo.


Verrà la via e avrà i tuoi occhi è una lettura che, molto probabilmente, desidera essere commovente, realistica, e di certo la scrittrice ha cercato di dimostrarsi sensibile verso l’universo femminile, tentando di metterlo a nudo, provando a scandagliarlo nei suoi piccoli segreti e problemi, con particolare riguardo al legame dell’amicizia, che altro non è che una forma d’amore, un splendida opportunità di dare e ricevere senza misura.

Ma vi chiederete perchè abbia scritto: "desidera essere", "ha cercato", "tentando", "provando".

Perchè penso che il romanzo sarebbe potuto essere tutto questo se i vari temi presenti non fossero solo accennati; essi - dall'anoressia all'incesto, dal rapporto amicale un po' ambiguo tra Stefania e Barbara a quello strano e poco definito con Tomaso - risultano comunque solo accennati e mai sviluppati in modo esaustivo; l'unica figura un po' più approfondita, con la sua personalità complessa e turbolenta, è Barbara, ma per il resto è come se a tutto il libro mancasse una vera e propria "logica", una struttura vera e propria, come se non si capisse, giunti all'ultima pagina, cosa volesse lasciarci l'Autrice.

Non lo considero un libro "brutto" (perdonate l'aggettivo semplicistico), e mi sento di consigliarlo, soprattutto a chi ama le letture dal sapore un po' nostalgico e  psicologiche.

domenica 8 settembre 2013

Anteprima Giunti:PERDUTAMENTE - COME VIVEVANO FELICI



Accipicchia quante belle proposte editoria by Giunti in arrivo per settembre!!!
Seguitemi e date voi stessi un'occhiata!!! :)

PERDUTAMENTE
di Flavio Pagano


Ed. Giunti
narrativa
240 pp
12 euro

USCITA 18 SETTEMBRE
2013
Mi aveva appena telefonato un amico.
«Ho perso il treno. Ma è stata una fortuna. C’è tua madre qui con me. Sembra un po’ disorientata. Credo l’abbiano derubata.»
«Mia madre?» ripetei incredulo. Volai.

Mi sentivo come una foca alla deriva su un frammento di ghiaccio del pack, circondata da un branco di orche. Decisi che avrei chiesto a mia moglie di stringere i denti e pazientare. Almeno il tempo necessario a scoprire dove mia madre volesse andare la sera in cui aveva cercato di partire. Scoprirlo, e poi portarcela davvero. Quel viaggio mancato – del quale nessuno conosceva la ragione, né tanto meno la destinazione – rappresentava il suo ultimo desiderio. Dunque era sacro. Bisognava esaudirlo a tutti i costi.


Una storia vera, una malattia terribile e comune che sconvolge la vita di una famiglia napoletana, l’antidoto estremo dell’ironia.
Trama

Cosa fare quando la persona che ci è più cara si ammala, lottare fino all’ultimo, sognare addirittura di sconfiggere la malattia, o accettare che il distacco è un destino ineluttabile, e che la vita continua? Perdutamente è un romanzo basato su una storia vera che si svolge in una Napoli convulsa e surreale, un inquietante modello di degenerazione metropolitana.
 È la storia di una famiglia – tanto allargata quanto scombinata – che si trova ad affrontare una delle emergenze più frequenti della vita di oggi: assistere l’anziana madre e nonna che si sta ammalando di Alzheimer. Tutto comincia con un viaggio che la donna ha cercato di intraprendere in segreto. 
Viene recuperata alla stazione, in stato confusionale, e nessuno riesce a capire dove volesse andare o da chi. È un piccolo enigma, reso più oscuro da una misteriosa lettera-testamento scomparsa, sul quale si favoleggia: vecchi amanti, luoghi sacri del passato... 
La malattia si aggrava, la convivenza con la donna – che dentro la sua mente è tornata bambina ai tempi del fascismo – si fa ingestibile, ma i suoi stravaganti familiari vogliono scoprire la destinazione di quel viaggio, e decidono di resistere. 
È l’occasione per un confronto struggente, eppure dai risvolti esilaranti, che penetra nei lati più riposti del rapporto tra genitori e figli. Ma i figli di oggi, sono davvero capaci di essere genitori o sono “figli per sempre”? Tra latitanza e inefficienza dello Stato, mentre si consuma una delirante battaglia burocratica per ottenere la pensione d’invalidità, la famiglia riscopre il proprio senso. 
Figli e nipoti si trasformano in “badanti estremi”, pronti a creare intorno all’anziana donna un’incredibile messinscena per realizzare il suo sogno di incontrare San Gennaro. 
Finché la lettera che lei aveva scritto prima di tentare invano di partire spunta fuori.
 Una lettera che svela tutta l’immensità dell’amore di una madre per i propri figli, e li spinge più che mai a rimanere in trincea fino all’ultimo, perdutamente accanto a lei.

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L'autore.
Flavio Pagano (Napoli, 1962), è un autore eclettico, che ha spaziato attraverso vari generi letterari. Alcuni suoi lavori sono diventati spettacoli teatrali, e ha scritto anche per la tv. Nel 2011 ha ricevuto il Premio speciale Elsa Morante-Isola di Arturo con il libro Ragazzi ubriachi. Per Giunti ha pubblicato nel 2012, con Alessandro Cecchi Paone, Il campione innamorato. Autodidatta per vocazione, suona il violoncello e il piano. Ha giocato a rugby, sua grande passione. Collabora con il Corriere del Mezzogiorno e il manifesto. Vive a Napoli.

COME VIVEVANO I FELICI
di Massimiliano Governi


Ed. Giunti
narrativa
144 pp
10 euro

USCITA 18 SETTEMBRE
2013

«Qualcuno della sua famiglia era a conoscenza di questa gigantesca truffa?»
La telecamera stringe su mio padre, sui suoi occhi liquidi e appuntiti, color fumo. È fermo, immobile. Non muove un muscolo della faccia, ma aspetta forse un secondo di troppo, prima di rispondere: «No».

Corruzione, finanza, dissoluzione della famiglia. Un’immersione nell’inferno del presente.

Trama

Come vivevano i felici riscrive liberamente la storia di Bernard Madoff dalla parte di suo figlio, che a un anno di distanza dall’arresto del padre si uccide impiccandosi con il guinzaglio del cane. 
Il racconto diventa quasi più vero della storia reale e attraverso la lente della finzione mette in rilievo alcuni temi importanti che riguardano i nostri anni.
Una famiglia, una società d’investimenti finanziari disonesta, un uomo che trascina nel crollo ogni cosa che tocca e gli appartiene, un diario stravolto, puro, senza risparmio. 
Con una voce ghiacciata e brillante, Come vivevano i felici è costruito attraverso visioni allucinate eppure incredibilmente puntuali, spietate, incastonate al pari di diamanti al centro perfetto di una corona che splende e insieme spaventa.
Ci troviamo al confine fra la disperazione e il sogno, nel luogo magico in cui il desiderio di evadere incontra il dolore più cieco.
 Flashback dopo flashback, questo libro ci restituisce il sottosuolo dei più estremi e veri sentimenti, ci strappa il fiato per ogni episodio di vita raccontato, per ogni giorno che simbolicamente coincide con le sbarre di una cella che non lascia scampo, con una prigione che è in primo luogo un deserto interiore, un cuore che non sa usare nessuna parola.
-

A esprimersi allora, come uno sguardo folle, come un’ombra fragorosa, saranno i pensieri del narratore, che con violenta eleganza fagocita qualsiasi azione, situazione o dettaglio, e tratta i momenti come macellerie grandiose in cui tutto può essere fatto a pezzi e venduto, consumato, scritto.


L'autore.
Massimiliano Governi è nato a Roma, dove vive. Ha pubblicato Il calcia­tore (Baldini & Castoldi, 1995), L’uomo che brucia (Einaudi - Stile libero, 2000), Parassiti (Einaudi - Stile libero, 2005), Chi scrive muore (Bompiani, 2011
).

sabato 7 settembre 2013

Il libro nell'arte



il libro nell'arte

Ancora qualche quadro in cui il libro e la lettura fanno da protagonisti....!!
L'autore è Nikolay Bogdanov.

Inspiration

Reading in the garden

Reading Girls


Piemme anteprima. COME TI VORREI di Anna Mittone



Buondì...!
Apriamo questo week end con un'anteprima....

COME TI VORREI
di Anna Mittone


Ed. Piemme
narrativa
210 pp
12.90 euro
USCITA 10 SETTEMBRE
2013
Trama

Francesca ha quarant’anni e una vita diversa da quella che si sarebbe aspettata. 
Lavora in uno studio legale dove si è arenata nelle secche delle cause da incidenti stradali, in un ufficio-loculo fronte bagno che dice molto sulla considerazione che il suo capo ha di lei.
La vita sentimentale non è da buttar via, dato che da sei anni convive con Pietro. Ma ultimamente anche quel fronte è appeso a un filo sempre più sottile.
 Sarà che le differenze tra loro cominciano a farsi sentire: lei, tailleurini grigi, animo festaiolo e un’insana passione per la messa in piega; lui, solitario, barba incolta e magliette stinte inneggianti a sconosciuti festival del cortometraggio bulgaro o del documentario vietnamita.
 Lei, emotiva e passionale; lui, graniticamente aggrappato alla ragione.
Un giorno, però, succede qualcosa che pare offrire a Francesca una via di fuga. Un invito. 
Per festeggiare il compleanno di Fabrizio, il suo grande amore dei vent’anni, quello che l’ha fatta ridere e piangere senza che tra loro sia mai successo nulla.
Può essere lui la chiave per archiviare quel presente così stretto?
 Forse una notte può cambiare per sempre l’ordine delle cose.


L'autrice.
Nata a Torino nel 1971, sceneggiatrice televisiva, Anna Mittone ha collaborato alla realizzazione di serie di successo come Un medico in famiglia, Un posto al sole, La Squadra, Elisa di Rivombrosa, Amiche mie, Terapia d’urgenza. Vive a Roma con il compagno e i due figli. Il suo primo romanzo, Quasi quasi m’innamoro, ha riscosso un ottimo successo di pubblico e di critica
.

venerdì 6 settembre 2013

Cosa c'è in libreria?



Diamo n occhio a qualche recentissima uscita!
Chissà che non ci sia qualcosa di interessante!

L'EREDITA' DI HYDE
di Enzo Verrengia


L'eredità di Hyde
Ed. Piemme
narrativa
392 pp
16.50 euro
settembre 2013
Trama

Londra, 1885. Il dottor Jekyll è riuscito nel suo esperimento e ha dato vita a Hyde, essere demoniaco e malvagio, puro distillato del Male. 
«C’è qualcosa che non va nel suo aspetto; qualcosa di sgradevole, qualcosa di veramente detestabile. Non avevo mai visto un uomo che mi ispirasse tanta repellenza, eppure non saprei dire perché.»
Questa storia inizia dove finisce il romanzo di Robert Louis Stevenson.
Il lucernario aperto, gocce di pioggia che picchiettano il pavimento. 
Il corpo di Hyde che poco prima giaceva riverso a terra nel laboratorio di Jekyll è scomparso. 
Un inganno, la sua morte. E se è vivo, ora è libero di infierire sul mondo. 
Una strage di cani, un neonato rapito dalla culla, una giovane insidiata nella sua carrozza sono i primi segni del suo passaggio. 
Prima che Londra soccomba al suo flagello, qualcuno deve fermarlo. 
È la polizia di Scotland Yard, con l’aiuto di un giovane e zelante medico di nome Conan Doyle, a mettersi sulle sue tracce. 
Non sanno, loro, che quella creatura non è preda dell’istinto ma agisce secondo un lucido piano.
 Un disegno che richiede diabolica perseveranza e dedizione. 
E che minaccia di consegnare al Male l’umanità intera.


L'autore.
Scrittore e giornalista, Enzo Verrengia collabora con «L’Unità» e «La Gazzetta del Mezzogiorno» con approfondimenti di costume, società e recensioni. Ha pubblicato alcuni romanzi e racconti, e collabora inoltre alla serie a fumetti «Martin Mystère», dove ha firmato Zeppelin!, sull’incendio inspiegato dell’Hindenburg. Vive tra Pescara e la Puglia
.


LA VITA NON E' UN FILM
di Chiara Moscardelli


Ed. Einaudi
376 pp
18 euro
settembre 2013
Trama

Torna Chiara, la buffa e un po' imbranata protagonista di Volevo essere una gatta morta. E stavolta le sue catastrofiche avventure sentimentali si colorano di una tinta gialla che le rende ancora piú avvincenti.

Chiara ha una casa tutta per sé, e anche un lavoro, neppure troppo precario, in un'improbabile ditta di cosmetici. Non combatte piú con le gatte morte, si è rassegnata a vederle prevalere sempre e comunque. Gli uomini vanno e non vengono, mentre le amiche rimangono le stesse, ingombranti quanto affettuose. Tutto (quasi) normale, insomma, finché qualcuno non comincia a perseguitarla, mandandole lettere sempre piú minacciose e penetrando addirittura in casa sua. Un disastro, non fosse che a indagare sul misterioso stalker è il commissario di polizia Patrick Garano: bello e impossibile, pare appena uscito da uno dei film che Chiara guarda e riguarda, sognando a occhi aperti...




L'autrice.
Chiara Moscardelli, romana, quarant'anni, vive a Milano. Il suo romanzo d'esordio, Volevo essere una gatta morta (Einaudi Stile Libero, 2011), ha ottenuto un grande successo di pubblico ed è oggetto di un tenace culto, soprattutto tra i lettori della rete. Nel 2013 ha pubblicato, sempre per Einaudi Stile Libero, La vita non è un film (ma a volte ci somiglia).

UN'EDUCAZIONE AMOROSA
di John Banville


Ed. Guanda
I narratori della Fenice
Trad. I.A. Piccinini
288 pp
17.50 euro
Settembre 2013
Trama

Alexander Cleave, anziano attore ormai in declino, viene inaspettatamente scelto come protagonista di un film intitolato L’uomo con la maschera, basato sulla biografia di un uomo che non era quello che diceva di essere. 
E durante le riprese, in un mobile gioco di specchi, si trova a rievocare l’esaltante storia vissuta da quindicenne, in una piccola città irlandese negli anni Cinquanta: gli incontri proibiti in un casolare appena fuori città; gli impeti di passione sul sedile posteriore dell’auto di Mrs Gray, nei mattini assolati o nei pomeriggi tempestosi; le bugie, i sotterfugi, le gelosie, i timori, le calde lacrime e le esplosioni di gioia. 
Ricordi che il caleidoscopio della memoria mescola al sogno, tingendoli di colori diversi, di volta in volta bui o luminosi, mentre il fantasma della figlia, scomparsa dieci anni prima in circostanze misteriose, si fa strada ogni giorno di più.
Passato e presente convergono, nel tentativo di dare un senso all’iniziazione amorosa dell’adolescente, ma anche alla sofferenza del padre. Il romanzo di un’esperienza unica, quasi un rovescio di Lolita, raccontata con una lingua inventiva, sinuosa e insinuante, che accarezza ed emoziona.

L'autore.
John Banville è nato a Wexford, in Irlanda, nel 1945. Ha pubblicato il suo primo libro, Long Lankin, nel 1970. Altri suoi titoli sono Doctor Copernicus e Ghosts; con Il mare ha vinto il Booker Prize nel 2005
.

Breve recensione: L'ABBAZIA DI NORTHANGER di Jane Austen



Libro terminato ieri e recensito oggi!!

L'ABBAZIA DI NORTHANGER
di Jane Austen


Ed. Garzanti
216 pp
8.60 euro
Sinossi

L'Abbazia di Northanger, antica dimora medievale del futuro suocero, accende l'immaginazione della protagonista: Catherine, una giovane ingenuamente romantica, nutrita dalla lettura di libri tenebrosi, che fantastica di misteri e delitti inesistenti.
Questa cornice "noir", entro la quale si svolge una storia d'amore contrastata, è resa dalla Austen con vena ironica, leggera ma graffiante, che percorre tutto il romanzo e che affianca, come scrive Bertolucci, «quella sua qualità suprema, che è solo sua e di certi pittori del Seicento olandese, di dare la vita di tutti i giorni nel quieto brusio delle faccende quotidiane».

L'abbazia di Northanger (Northanger Abbey), pubblicato in Italia anche con i titoli Caterina e Katherine Morland è forse il romanzo meno conosciuto e meno di successo di Jane Austen: fu terminato nel 1803, ma fu pubblicato solo nel 1818, dopo la morte della scrittrice.

il mio pensiero

L'abbazia di Northanger è stata una lettura leggera e piacevole, in cui ho ritrovato tutta la bella ironia della Austen e il suo modo di scrivere sempre fresco, frizzante, presentandoci la sua eroina con tutte quelle caratteristiche che la rendono in realtà un'anti-eroina, collocando i suoi personaggi, spesso volutamente vanesi, sciocchini, ma anche ingenui, passionali al momento giusto, in un contesto superficiale, fatto di balli, ricevimenti, mariti da "accalappiare", pomeriggi a chiacchierare con le amiche nelle sale da tè....
E subito la nostra Autrice ci avverte che la sua protagonista, Catherine Morland, a prima vista non ha proprio l'aria di un'eroina, ma evidentemente proprio questo la rende la candidata ideale ad esserlo...!

Nessuno che avesse conosciuto Catherine Morland nella sua infanzia 
avrebbe mai immaginato che fosse nata per essere un'eroina. 
La sua condizione sociale, il carattere del padre e della madre, 
il suo aspetto e la sua indole, era tutto ugualmente contro di lei.


Catherine è una giovinetta pacifica, ingenua, semplice, sognatrice; ama leggere i romani gotici, in particolare va matta per I misteri di Udolfo della Radcliffe, così densi di orrore e mistero.
Dalla tranquilla Fullerton, Catherine va a stare un periodo presso amici di famiglia, Mr e Mrs Allen, nella divertente e mondana Bath.
Qui conosce diverse persone, tra cui l'aitante giovanotto Henry Tilney, un vero gentiluomo, di cui si infatua praticamente subito, dopo aver ballato con lui una sera; ma soprattutto, ad offrirle amicizia, c'è Isabella Thorpe, una ragazza un po' più grande di lei, dall'aria di chi può dispensar consigli alla giovane amica perchè ha "vissuto" di più e conosce meglio le persone, gli uomini in particolare.
La simpatica verve di Jane ci fa conoscere subito la vera natura civettuola e un po' opportunista della vivace Isabella, che ha sempre gli occhi impegnati a puntare baldi giovanotti; e questi occhi astuti si posano sul bel fratello maggiore di Catherine, James.
I due si fidanzeranno e a Catherine tanta felicità non par vera: lei ed Isabella sono come sorelle e adesso lo potranno diventare davvero!
Certo, ogni tanto si sente qualche discorsetto riguardante i soldi e le rendite di famiglia, che non proprio fanno onore al sentimento che dovrebbe stare alla base di un legame amoroso.... ma Catherine è talmente ingenua da non cogliere sfumature importanti, che pure parrebbero tanto evidenti.
A complicar le cose, la conoscenza della sorella di Henry Tilney, Eleonor, graziosa e discreta, con cui Catherine lega a tutti i costi (inizialmente per interesse verso Henry) e che la farà un po' allontanare da Isabella, che intanto, benchè fidanzata con il giovane Morland, sembra fare gli occhi dolci ad un altro bel ragazzo...
Catherine legge e sogna di poter un giorno conoscere e vivere in qualche bellissimo edificio antico, di quelli con tante stanze, corridoi lunghi, finestre alte, volte in stile gotico, camere chiuse a chiave dentro le quali chissà quali segreti terribili sono nascosti da anni...
Leggi oggi, leggi domani, il desiderio di vivere in prima persona un'avventura da "piccoli brividi" la immerge in un mondo tutto suo, fantastico, in cui lei diventa protagonista di eventi inquietanti...
A dar manforte a questi pensieri di sognatrice, c'è il soggiorno presso l'amica Eleonor, dietro invito del di lei padre, l'altezzoso e distinto generale Tinley, e il luogo manda in visibilio la nostra protagonista: l'abbazia di Northanger.
Quale migliore occasione per dare sfogo alla propria fervida immaginazione...., se non tra quelle mura maestose, quelle stanze grandi, la presenza di cassapanche misteriose, imposte che sbattono paurosamente al primo colpo di vento, e soprattutto la strana persona del generale, gentile sì con la propria ospite, ma pure così duro, sempre sull'orlo di dar corso all'ira....?
Forse quest'uomo nasconde qualche segreto, qualche malefatta che ha tenuto ben nascosta?
Tra elucubrazioni mentali che la metteranno in imbarazzo verso se stessa e soprattutto verso Henry, scontrosità ingiustificate, dispetti perpetrati da innamorati respinti, amicizie concluse e fidanzamenti rotti, Catherine giungerà alla fine al suo happy ending, degno di un romanzo in cui la propria eroina deve trionfare per forza di cose...!!

Come dicevo, questo breve romanzo dalle sfumature leggermente noir, è attraversato pagina dopo pagina dall'amabile ironia, intelligente ed arguta, della sua Autrice, che ci fa sorridere quando calca la mano sull'ingenuità di Catherine, che riceverà qualche "dritta" dal razionale, comprensivo e saggio Henry; o quando ci rivela la civetteria e la superficialità di Isabella nel correre dietro ai soldi prima ancora che ai ragazzi...

E' un classico molto carino, soprattutto per chi ama l'autrice in questione e ne apprezza l'arguzia e il suo dar spazio al tema sentimentale senza scadere mai nel patetico!



con questo classico
partecipo alla sfida




Novità Emma Books: quando leggere costa poco!!



Lettrici digitalizzate, alla ricerca di e-book a prezzi bassissimi e di storie da divorare, divertenti e romantiche al punto giusto, eccomi a segnalarvi le ultime uscite Emma Books!

GLI AMANTI DI PIETRA
di Olivia Agostini


0,99 euro
Trama

Aristotele e Cassandra Monti hanno ereditato dai genitori la passione per l’archeologia. 
Il loro ultimo ritrovamento in India, la bellissima scultura dei due “Amanti di pietra”, è stata acquistata dal prestigioso Museo Dalhem di Berlino. 
Quando la direttrice Alix Von Hesse pronuncia l’antica iscrizione in sanscrito, le statue si risvegliano e con loro le forze del pianeta Alitsar da cui provengono Radha e Hassan – questo è il nome degli Amanti. Trasformati in pietra, furono nascosti sulla Terra dal Mago Palineru per sottrarli alla gelosia del malvagio Astronomo di Corte. Ora i giochi tornano ad aprirsi. 
Niente resterà come prima. Tranne… l’eterno amore!

Con un ritmo incalzante Olivia Agostini ci racconta una storia di amore e avventura, amicizia e magia, trasportandoci dall’India a una Berlino inedita e, attraverso le galassie, dalla Terra al misterioso pianeta Alitsar.

L'AMORE OBLIQUO
di Maria Teresa Casella


0.99 euro
Trama

«Vedo Linda qui, in cella, seduta sulla branda al mio fianco, con le ginocchia unite, il busto piegato in avanti, le mani giunte. Si gira per fissarmi e recita a memoria, con la voce sommessa mescolata alla mia, che sto leggendo il suo diario. Le mie strade non portano da nessuna parte. Sono deserti di asfalto che si scioglie al sole e imprigiona i miei passi sotto una luce accecante. Le mie strade sono trappole.»
I ricordi di Umberto. Il diario di Linda.
 Una terza voce narrante che descrive le sedute psichiatriche. 
Chi è Linda Brandi? Una ragazzina fragile e insicura da salvare o un terribile mostro sanguinario da cui difendersi? E che prezzo deve pagare chi vuole guardare nel suo abisso? 

Un romanzo estremo, la cruda analisi di una passione torbida e struggente che stringe lo stomaco e spezza il fiato.


LA RICOMPENSA
di Cristina Obber


La ricompensa - copertina
0.99 euro
Trama

La verità è ciò che è, non ciò che dovrebbe essere. 
Irene vive in una cittadina del nord Italia dove la vita scorre tra mutui e sogni infranti, tra le contraddizioni tipiche della provincia e la forza dell’amicizia e della famiglia. 
Quella di Irene è una famiglia del sud, un po’ ingombrante ma unita.
 E le sarà vicina quando Irene riceverà da Alfredo la sua ricompensa: una coltellata nel ventre. 
Alfredo non è un mostro, è un uomo qualunque, e Irene non è una stupida. Ma le cose non accadono sempre agli altri, e alle cose bisogna dare il loro nome. 
Soprattutto nei sentimenti. 
E quando ci si riesce si può scoprire che le persone migliori che conosciamo le abbiamo accanto. 
E se l’amore arriva, è quello vero, quello che fa bene.

New entry in my pc: LA PRIMA STELLA DELLA SERA



New entry nel mio pc...!
La inserisco anche nella rubrica orientale perchè è ambientato in Cina.


LA PRIMA STELLA DELLA SERA
di Barbara Bickmore

Ed. Sperling&Kupfer
Trad. M. Bianchi Oddera
446 pp
10.50 euro
2002


Trama

Chloe è una giovane sposina americana inesperta del mondo quando viene catapultata nella Cina della Rivoluzione, al seguito dell'affascinante marito reporter. 
Una prova difficile, che lei affronta con coraggio, pronta a stringere amicizie con importanti politici e agguerriti rivoluzionari, a organizzare orfanotrofi e ospedali, mentre combatte la sua personale, durissima guerra per la felicità, in lotta contro le ombre di un amore che la costringe ai compromessi più umilianti, per cercare finalmente un uomo che l'ami davvero....

Picture
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L'autrice.
Barbara Bickmore ha scritto la sua prima storia a 7 anni e non ha più smesso da allora. Il suo sogno di vedere pubblicata una sua opera si realizza nel 1988 con "East of the sun". Le sue protagonisti femminili sono sempre donne che, nonostante dolori e felicità, riescono a fare la differenza nel contesto in cui vivono.
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