In wishlist...:
Sto leggendo la meravigliosa serie delle cronache di Narnia e credo che cercherò altre opere del suo bravissimo autore...:
IL GRANDE DIVORZIO
di Clive S. Lewis
Ed. Jaca Books Trad. E. Carizzoni 139 pp 2007 |
Se è vero che C.S. Lewis, dopo il successo de "Le lettere di Berlicche", aveva ricevuto insistenti richieste per realizzare un'opera che, anziché calarsi nella realtà demoniaca, tentasse di immedesimarsi in una realtà angelica e paradisiaca, e se è vero che Lewis rifiutò sempre questo secondo compito sentendosi inadeguato, è fuori di dubbio che "Il grande divorzio", trattando, in un sogno, dell'inferno e del paradiso, da un lato approfondisce l'affresco che l'apprendista tentatore Berlicche tracciava della sua logica e del suo mondo, dall'altro evoca in immagini folgoranti e in colloqui drammatici una sorta di avvicinamento alla logica del ciclo, un'approssimazione che nel racconto si trasformerà, per la maggior parte dei personaggi, in opposizione e rifiuto di un'alterità intravista.
Clive Staples LEWIS è uno dei più grandi autori del suo tempo. Nato a Belfast il 29 Novembre del 1898, dedicò la sua vita allo studio, alla riflessione, all'insegnamento e alla scrittura. Le sue opere, oggi, rappresentano un tesoro culturale che poi conoscono, o forse conoscono in parte. Morì a Oxford il 22 Novembre del 1963.
IL SOGNO RAPITO
di Edith Bruck
Ed. Garzanti |
La coppia senza figli – lui, con il suo egocentrismo, vuole la moglie tutta per sé – vive in armonia e reciproco rispetto, con qualche episodio di gelosia di Sara verso il bel marito pieno di vitalità e di fascino.
Gli anni scorrono veloci e sereni, ma un mattino all’improvviso, mentre si avvia al lavoro, Matteo sulla soglia pronuncia una frase: «Presto sarò padre».
Lì per lì a Sara, ancora in dormiveglia, quello che ha udito – o sognato? – non sembra verosimile.
Lì per lì a Sara, ancora in dormiveglia, quello che ha udito – o sognato? – non sembra verosimile.
È un incubo? No.
Quelle parole sono state pronunciate, e per Sara comincia un calvario di scontri e confronti con il marito che teme la verità ma confessa: la madre di sua figlia (ma sarà proprio sua?) è una giovane palestinese di nome Layla.
Un doppio shock colpisce Sara, cresciuta nell'amore e nel passato-presente di un madre ebrea sopravvissuta alla Shoà e di un padre di famiglia cattolica.
Un doppio shock colpisce Sara, cresciuta nell'amore e nel passato-presente di un madre ebrea sopravvissuta alla Shoà e di un padre di famiglia cattolica.
Ma lei non soccombe, e reagisce intraprendendo una missione di pace verso la bella musulmana che la vede con ostilità, pensando alla propria terra occupata dagli ebrei.
Rappresentando solo sé stessa e il proprio pacifismo, Sara cerca il dialogo fino a smorzare la rivalità. Per lei la bambina, di chiunque sia, dovrebbe crescere senza odi, nella religione dell’amore universale, ma nel loro microcosmo dove fermenta la speranza entra una mano nemica: il vicino Oriente è di nuovo percorso da scontri feroci e sulla primavera araba si addensano le nuvole.
Il sogno rapito è un altro piccolo gioiello che Edith Bruck regala ai lettori. L’autrice pluripremiata affronta con forza e sensibilità un problema attuale in una fusione di cuore e ragione.
L'autrice.
Edith Bruck, di origine ungherese, è nata in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944, poco più che bambina, il suo primo viaggio la porta nel ghetto del capoluogo e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen… Sopravvissuta alla deportazione, dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua.
Nel 1959 esce il suo primo libro Chi ti ama così, un'autobiografia che ha per tappe l'infanzia in riva al Tibisco e la Germania dei Lager. Nel 1962 pubblica il volume di racconti Andremo in città, da cui il marito Nelo Risi trae l'omonimo film.
È autrice di poesia e di romanzi come Le sacre nozze (1969), Nuda proprietà (1993),Lettera da Francoforte (2004) e ancora Privato (2010), La donna dal cappotto verde(2012) e Il sogno rapito (2014). Nelle sue opere il più delle volte ha reso testimonianza dell'evento nero del XX secolo. Nella lunga carriera ha ricevuto diversi premi letterari ed è stata tradotta in più lingue. Tra gli altri, è traduttrice di Attila József e Miklós Radnót.
Il sogno rapito è un altro piccolo gioiello che Edith Bruck regala ai lettori. L’autrice pluripremiata affronta con forza e sensibilità un problema attuale in una fusione di cuore e ragione.
L'autrice.
Edith Bruck, di origine ungherese, è nata in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944, poco più che bambina, il suo primo viaggio la porta nel ghetto del capoluogo e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen… Sopravvissuta alla deportazione, dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua.
Nel 1959 esce il suo primo libro Chi ti ama così, un'autobiografia che ha per tappe l'infanzia in riva al Tibisco e la Germania dei Lager. Nel 1962 pubblica il volume di racconti Andremo in città, da cui il marito Nelo Risi trae l'omonimo film.
È autrice di poesia e di romanzi come Le sacre nozze (1969), Nuda proprietà (1993),Lettera da Francoforte (2004) e ancora Privato (2010), La donna dal cappotto verde(2012) e Il sogno rapito (2014). Nelle sue opere il più delle volte ha reso testimonianza dell'evento nero del XX secolo. Nella lunga carriera ha ricevuto diversi premi letterari ed è stata tradotta in più lingue. Tra gli altri, è traduttrice di Attila József e Miklós Radnót.