Questo il mio parere su un romanzo che mi è piaciuto molto!!
LE SETTE SORELLE
Maia
di Lucinda Riley
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Ed, Giunti |
Titolo originale: “The Seven Story: Maia’s Story”
Maia è una donna giovane, bella, colta e intelligente, ma anche molto solitaria; anche il lavoro che ha scelto (tradurre libri) si allinea con questo suo modo di essere.
Da quando è piccolissima vive ad
Atlantis, la magnifica dimora che s’affaccia sul Lago di Ginevra e che l’ha vista crescere come una principessa, coccolata ma non viziata, in compagnia delle sue
cinque sorelle e sotto lo sguardo premuroso e vigile del loro papà, chiamato affettuosamente
Pa’ Salt.
Maia D’Aplièse è la primogenita di Pa’ Salt ma in realtà non è sua figlia, è stata adottata, e con lei anche le sorelle più piccole.
Le sei ragazze hanno i nomi delle stelle che formano la costellazione delle Pleiadi:
Maia, appunto, e poi
Alcyone (Ally), Asterope (Star), Celaeno (CeCe), Taygete (Tiggy) ed Electra; tutte e sei sono state adottate dall’uomo che le ha cresciute e “raccolte” dai quattro angoli del mondo. Ed infatti, le sei sorelle sono tutte diverse tra loro per aspetto fisico, oltre che per temperamento, carattere e capacità, pur essendo state allevate ed educate da un unico padre, un uomo affascinante, colto, gentile, onesto ma anche pieno di misteri.
A dire il vero – e come suggerisce anche il titolo del romanzo - le sorelle della mitologia e dell’astronomia sono sette, ma la Riley introduce immediatamente il primo elemento di mistero, dicendoci che Pa’ Salt non è riuscito a trovare la settima sorella, che si sarebbe dovuta chiamare Merope.
Vi dico subito che questo romanzo è solo il primo di una serie che comprende ben sette libri, quindi ciò significa che ogni libro, presumibilmente, si occuperà della storia e delle origini di ogni sorella D’Aplièse.
In questo primo libro seguiamo
il percorso di Maia verso il suo passato, che l’aiuterà a conoscere meglio se stessa e, sulla base anche di ciò che è stata, a decidere del proprio futuro.
Ma andiamo con ordine e con calma! Cercherò di non essere lunga e prolissa (che purtroppo, lo riconosco, è un mio “difetto”), anche se di “carne sul fuoco” ce ne sarebbe, ma prometto di stare attenta.
La nostra storia ha inizio con Maia che è costretta a tornare ad
Atlantis da Londra (è in vacanza da
un’amica), in seguito alla telefonata della governante Marina, che l’avvisa della morte di Pa’ Salt.
La notizia sconvolge tanto Maia quanto le cinque sorelle, anche se ciascuna di esse reagirà alla perdita del padre adottivo in modo diverso, il che già ci serve per farci una prima idea del loro carattere, ognuna con le proprie debolezze e i punti di forza; ciò che però le accomuna è l'affetto per il padre e l'amore tra di loro..
Maia è la più grande delle sei ed è vista dalle altre come una roccia, un punto di riferimento, un esempio di saggezza, pacatezza e sobrietà: Maia è colei che non perde mai la testa, che non combina guai, che non delude nessuno, che dice sempre la cosa giusta al momento giusto; insomma, l’orgoglio del defunto papà.
Eppure Maia sa che non è così, e ora che Pa’ Salt non c’è più, la ragazza si rende conto di non avergli detto tante, troppe cose di sè.
Ma è Pa’ Salt che ha deciso di dire delle cose alle sue bellissime e intelligenti figliole; infatti, il suo legale informa le ragazze che il padre ha lasciato loro, tra le tante cose, un sfera armillare sui cui anelli c’è un piccolo
“messaggio in codice” (delle coordinate geografiche) utile a cercare il luogo in cui ciascuna di loro è nata, per poter – se vogliono - finalmente conoscere la propria origine.
Ed è quello che farà Maia, desiderosa di fuggire da Ginevra e da un uomo che, dal passato, sta tornando nel presente…, ma che lei non ha alcuna intenzione di incontrare.
Decide di partire, così, in cerca delle proprie radici, che sono
in Brasile, a Rio de Janeiro.
Grazie ad uno scrittore e storico (di cui Maia traduce i romanzi) carioca, di nome
Floriano, Maia si ritroverà a cercare di entrare in una bella casa antica,
Casa das Orquìdeas, dove vive una donna anziana di nome Beatriz, che è legata a lei in un modo che Maia ancora ignora.
Chi è questa donna ormai giunta al tramonto della vita, che sembra turbata dalla presenza della giovane ragazza, piombata senza preavviso in casa sua in compagnia di un affascinante scrittore e che sembra somigliare in modo impressionante alla fanciulla ritratta nella scultura presente in giardino?
In Brasile, passo dopo passo e seguendo vari indizi,
Maia e Floriano riusciranno a comprendere il legame con l’anziana Beatriz e a conoscere la storia di
Izabela Aires Cabral, vissuta negli anni Venti.
Grazie all’aiuto della domestica di Beatriz, Maia leggerà delle lettere di ottant’anni prima e conoscerà nientemeno che la storia della sua bisnonna…
E così, dal 2007, la storia fa un salto temporale e restiamo sì in Brasile, ma spostandoci
nel 1927 ed entrando nella vita di Izabela, chiamata Bel.
Bel ha soltanto 18 anni, ha origini italiane e suo padre è un “nuovo ricco”, che ha fatto fortuna tramite il commercio del caffè; è considerato, dalle aristocratiche famiglie di Rio, un arrampicatore sociale da guardare con la puzza sotto al naso; per questa ragione, il povero Antonio (padre di Bel) desidera con tutto se stesso essere apprezzato ed accettato dai ricchi.
E quale modo migliore per entrare nell’alta società se non attraverso un matrimonio di convenienza della figlia con un rampollo della famiglia più in vista (anche se non la più ricca) di Rio, cioè gli Aires Cabral?
Bel è una ragazza di straordinaria bellezza e potrebbe permettersi di scegliere l’uomo che vuole, ma è anche una figlia comprensiva, docile ed obbediente, così decide, a malincuore, di assecondare i voleri paterni e di fidanzarsi con
Gustavo Aires Cabral.
L’uomo è qualche anno più grande di lei, è un tipo gentile e buono (qualche scheletro nell’armadio ce l’avrà anche lui, eh) ma non è per nulla bello e affascinante, anzi…, ad essere sincera, Bel ne è quasi ripugnata (fisicamente); ma la mamma non fa che ripeterle che l’affetto verrà col tempo e che l’importante è che il marito ami la moglie!
Il destino di Bel è deciso: sposerà Gustavo…, ma ad allontanare il “triste giorno” arriva un’amica di Bel, Maria Elisa, figlia di un ingegnere,
Heitor da Silva Costa, che ha avuto l’incarico di progettare nientemeno che la statua del
Cristo Redentore, da collocare sulla montagna del Corcovado.
Heitor deve recarsi in Europa, e in particolare a Parigi, per incontrare un probabile scultore, cioè il maestro
Landowski, che dovrà realizzare la statua.
Che occasione per Bel, di viaggiare e conoscere la bella e romantica Parigi! E che caro Gustavo, nel permetterle di partire con i da Silva Costa e visitare la capitale europea per nove mesi…!
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Il viaggio a Parigi cambierà per sempre la vita e il destino della dolce e bella Izabela, che per le strade di Parigi conoscerà la vita, la libertà, l’arte… e presso il laboratorio del bravissimo Landowski conoscerà un uomo…, che le entrerà nel cuore e ci resterà per sempre.
Bel non sa che fare: deve tornare a Rio e sposare il bruttino ma premuroso Gustavo o afferrare la libertà e vivere la passione e l’amore conosciuto in Europa?
I suoi desideri verranno messi avanti o si sottometteranno ai suoi doveri di figlia obbediente, qual è sempre stata?
Il racconto del passato è interrotto dal ritorno al presente, che vede Maia sconvolta per aver conosciuto una parte importante del proprio passato, e che in un certo senso le farà non solo sapere la storia della sua famiglia, ma la porteranno a riflettere sulle proprie azioni, sulle scelte fatte che ancora adesso la fanno soffrire, ma alle quali forse non è possibile porre rimedio.
Ma è poi vero?
Forse Maia non potrà intervenire su tante cose del suo passato, ma potrà prendere coscienza di sé, di ciò che vuole, delle proprie sconfitte ma anche delle possibilità innumerevoli e belle che il futuro ha in serbo per lei.
Conoscere il proprio passato diventa per Maia la chiave per conoscere meglio se stessa, il proprio presente, e per poter andare incontro al futuro senza sensi di colpa e paure, accettando gli errori commessi e uscir fuori dal guscio protettivo in cui s’era rinchiusa per evitare di soffrire ancora.
Potrei dire tante (altre) cose… ma mi fermo perché la ricchezza del romanzo è da scoprire leggendolo… e vi invito a farlo perché io l’ho trovato molto affascinante, scritto (e tradotto!) benissimo, con personaggi interessanti, con collegamenti tra passato e presente molto ben costruiti ed inseriti in un intreccio narrativo avvincente, che ha tenuto desta la mia curiosità per tutto il tempo, lasciandomi viaggiare tra Brasile e Parigi, dagli anni Duemila agli Anni Venti, attraverso il racconto di un amore che
“non conosce distanze; non ha continente, i suoi occhi sono come stelle”.
Un romanzo davvero bello, mi ha emozionata e trasportata con l’immaginazione negli anni passati facendomi assistere – in una sapiente mescolanza di fantasia e realtà – alla realizzazione di una delle meraviglie del mondo (il Cristo Redentor), mi ha incuriosita grazie non solo allo sfondo storico realistico, ma anche grazie ai riferimenti alla mitologia e alle Sette Sorelle.
Maia è un bel personaggio, una protagonista fragile, piena di paure ma anche di voglia di conoscere se stessa e prendere in mano la propria vita.
E chissà, forse conoscendo l’amore tormentato della sua antenata, potrebbe trovare anche l’amore della sua vita!
Assolutamente consigliato a chi ama le saghe familiari, che nascondono segreti, storie di passioni e amori contrastati.
Sarà difficile aspettare il secondo romanzo, anche perché questo primo termina con una piccola anticipazione che ci fa capire quale sarà la prossima sorella protagonista!
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