sabato 2 aprile 2016

Cover "50 sfumature di blu"



Giornata di copertine... ^_^

Eccone alcune in stile "50 sfumature di blu e affini".

Vi piacciono o vi fanno rabbrividire dallo spavento? :-D

Buon sabato pomeriggio!










Leggendo s'impara: la clamorosa evasione dalla Libby Prison



Carissimi lettori, in questi giorni sto divorando MIOR di Simon Rowd, e leggendo mi ha incuriosito il riferimento dell'Autore alla celebre evasione dalla Libby Prison.
Mi sono immediatamente chiesta se si trattasse di un riferimento fittizio o realmente accaduto: cercando in web ho scovato qualche informazione su quella che rientra tra le fughe dal carcere più incredibili della storia.

In particolare a tornarmi utile è stato questo sito:   http://www.jourdelo.it/ (vedere anche QUI)

Siamo nel 1861: allo scoppio della Guerra Civile Americana le autorità Confederate avevano necessità di sistemare i prigionieri nordisti catturati in battaglia, e pensarono di utilizzare (sequestrare..) una serie di edifici e di adibirli a prigioni; in particolare, il grande magazzino di Luther Libby, situato a Richmond, capitale della Confederazione, sembrava perfetto per lo scopo.

La Libby Prison non aveva una bella nomea e finire in prigione lì significa soffrire le pene dell'inferno.

Nell’estate 1863 il Colonnello Thomas H. Rose, catturato nel corso della battaglia di Chickamauga, fu incarcerato; i propositi di fuga nacquero immediati nella sua testa di uomo intraprendente e coraggioso.

Supportato dal Maggiore A.G. Hamilton, Thomas capì che l’unica possibilità di fuga era scavare un tunnel a partire dal Rats’ Hell, l’unico ambiente del carcere vuoto e poco controllato. 
Proprio come Andy Dufresne in "Le ali della libertà", scavando scavando i due si sarebbero dovuto trovare in una larga fogna che conduceva verso un capannone abbandonato in una strada poco frequentata di Richmond.
Ma come raggiungere Rats' Hell? 
Rimediato un coltello, il Maggiore Hamilton si introdusse di notte nelle cucine e cominciò a togliere mattoni per  creare un piccolo buco nella canna fumaria. Aiutati da otto uomini, iniziarono a scavare il passaggio per lo scantinato; in dodici notti di duro lavoro i fuggitivi riuscirono ad aprirsi un varco e con l’aiuto di un’asse di legno usata come scivolo, poterono finalmente scendere nel Rats’ Hell.
Ma la grande fuga è solo iniziata: ora bisognava scavare il tunnel per sbucare nella fogna.
I lavori dei prigionieri continuarono per giorni (anzi, per notti e notti), armati di scalpello, tronco di legno e mani nude; grande fu la delusione nell'appurare che l'agognata fogna era completamente allagata ed inutilizzabile.
I fuggitivi cercarono di non scoraggiarsi e fecero un altro tentativo, che però fallì.

Ma il Colonnello Rose era deciso ad effettuare un ultimo tentativo.
Coinvolse nel progetto di fuga altri ufficiali, organizzò squadre di lavoro in gruppi di cinque e su turni.
Fortunatamente, la terra era abbastanza soffice e veniva rimossa con facilità, e trovarono anche il sistema per farla sparire.
Intanto il Colonnello Rose recuperò alcune funi da imballaggio depositate nel magazzino della prigione, e creò una scala di corda, al posto dello scivolo di legno.

Proseguendo con gli scavi notturni, i lavoratori immaginarono di aver ormai superato la palizzata che recintava il lato est della prigione. 
E l’8 febbraio 1864, la galleria oltrepassò la palizzata e arrivò fin sotto il magazzino abbandonato di Dock Street. 
La notte seguente gli uomini coinvolti avrebbero potuto portare con sé un altro prigioniero e fu così che alle 20 del 9 febbraio 1864, dopo oltre due mesi di duro lavoro, il Colonnello Thomas Rose imboccò per primo la galleria dicendo: La ferrovia sotterranea verso il Paese di Dio è aperta!

Una volta in Dock Street, i trenta evasi si divisero e si dileguarono nel buio delle strade di Richmond.
Inevitabilmente, nel carcere cominciò a girare la voce del tunnel e questo fece sì che altri ufficiali (più di un centinaio) provassero ad attraversare la galleria e darsi alla fuga....

La mattina dopo, quando i Confederati procedettero all’appello dei prigionieri, si accorsero dell’assenza di alcuni di essi, ma  inizialmente non diedero peso alla cosa, finchè non si accorsero che a mancare erano davvero in troppi!
Passarono un sacco di ore a contare e controllare, dando così un grande vantaggio agli evasi.
Ben 61 fuggitivi riuscirono a raggiungere sani e salvi le linee nordiste. 
Uno dei primi a portare a termine la fuga fu il Maggiore Hamilton; invece il Colonnello Thomas Rose fu ripreso, proprio mentre si trovava a pochissimi chilometri dall’accampamento nordista di Williamsburg.

La fuga dalla prigione Libby divenne subito leggenda e per i nordisti gli evasi erano degli eroi, tanto che negli anni a seguire molti di loro si diedero a scrivere memoriali e resoconti riguardanti la loro partecipazione all’avvenimento.
La stessa prigione al termine del conflitto fu trasportata al Nord e trasformata in museo, prima di essere definitivamente demolita nel 1895. 
L’unico a scegliere di non rilasciare mai dichiarazioni sull’argomento fu proprio il Colonnello Rose, ideatore della fuga.


discerninghistory.com
prigione


diagramma della prigione
www.13thmass.org

Hamilton
fonte



Dal 18 aprile in libreria: 96 LEZIONI DI FELICITA' di Marie Kondo



E dopo "Il magico potere del riordino", Marie Kondo torna con un altro suo atteso libro:

96 LEZIONI DI FELICITA'
di Marie Kondo


Ed. Vallardi
304 pp
14.90 euro
dal 18 APRILE 2016
Sinossi

Il mondo lo attendeva, Marie Kondo lo ha scritto. Il libro che svela i principi, i consigli, le intuizioni per mettere ordine nella nostra casa e nella nostra vita: 96 lezioni pratiche accompagnate da incantevoli illustrazioni, per convincere anche i più disordinati ad applicare il metodo Konmari. 
«Il criterio per decidere cosa tenere o cosa buttare sta nella capacità dell’oggetto di irradiare felicità. Al momento di scegliere dovete toccarlo, e intendo proprio tenerlo con fermezza con entrambe le mani, stabilendo un contatto con esso. Prestate grande attenzione alle reazioni del vostro corpo in questo istante. Quando qualcosa vi trasmette felicità, dovreste avvertire una sorta di brivido, come se le cellule del vostro corpo si destassero lentamente. Quando tenete in mano qualcosa che non vi ispira gioia, invece, vi sembrerà che il corpo diventi più pesante.» 

Che cosa resterà, infine, dopo che Marie Kondo ci avrà guidato nel Grande Riordino? 
Un rafforzamento del legame con le cose che ci circondano, un nuovo rapporto, più intenso e fecondo, con gli oggetti che abbiamo scelto. E non saranno mutati solo i sentimenti nei confronti del mondo materiale. Rallenteremo. Assaporeremo il cambiamento delle stagioni. 
Prendendoci cura delle nostre cose, scopriremo come prenderci cura di noi stessi e dei nostri affetti.

venerdì 1 aprile 2016

Recensione: IL MONDO DELL'ALTROVE di Sabrina Biancu



Come anticipato nel post precedente, eccomi con una recensione.
Si tratta della raccolta di racconti di Sabrina Biancu, che mescolando fantasia e realtà fa sì che il lettore si incammini, con i protagonisti delle storie, lungo un percorso di crescita interiore.


IL MONDO DELL'ALTROVE
di Sabrina Biancu


Marco Del Bucchia Editore
Genere: Narrativa 
ISBN: 88-471-0785-4 
Prezzo: € 12,00 
Numero Pagine: 116 
luglio 2015


Link d'acquisto: sito C.E



Elia, Rosy, Tea, Desideria, Irina...: sono alcuni dei protagonisti di questi cinque racconti che trasportano il lettore in un mondo magico, dove la forza di cambiare e l'arte di apprezzare ciò che è dentro l'uomo sono il vero motore di ogni storia.

Nel primo racconto - "Il ristorante della speranza" conosciamo Elia, un giovane uomo che sta vivendo un periodo molto difficile della sua vita; a pochi giorni dal Natale, mentre è in giro per le strade affollate alla ricerca di qualcosa da mangiare a basso prezzo, si imbatte in un ragazzo, Nico, che con la sua gentilezza, il suo sorriso cordiale e aperto, le sue parole di incoraggiamento, cambierà la sua vita e aiuterà un affranto e sfiduciato Elia ad avere più fiducia in se stesso e nel futuro, agendo su di esso per cambiarlo proprio quando tutto sembrava andare storto.

In "Rosy e l'anatroccolo" conosciamo la piccola Rosy, una bambina molto capricciosa e piagnucolosa, che fa disperare i genitori con le sue crisi di pianto. A placarla ci penserà un anatroccolo, che lei chiamerà Quickly; un animaletto davvero speciale, che entrerà nelle giornate della bambina con uno scopo ben preciso e riuscirà a cambiarla in meglio...

"La rosa bianca" ci fa conoscere Tea, una donna di una certa età, che vive sola nella sua bella casa; in realtà c'è qualcuno a farle compagnia, e sono le sue bellissime rose, croce e delizia per Tea, che non ha amici e soffre perchè sa che su di lei circolano un sacco di brutte voci.
A portare un vento fresco di allegria e serenità sarà un bambino, che con il suo aiuto sconvolgerà la vita grigia e triste di Tea...

Andrè e Desideria sono i protagonisti di "Lo spirito della fonte": crescono insieme, si vogliono bene, fino al giorno in cui qualcosa di drammatico arriva a turbare la vita della giovanissima Desideria.
L'affetto sincero di un amico che non ti abbandona potrà restituirle la gioia di vivere perduta?

E arriviamo a "La piccola stellina", cioè Irina,  una stellina generosa, disposta a tutto pur di essere d'aiuto a chi è in difficoltà...

I racconti sono accomunati da un filo rosso che scorre dalla prima all'ultima storia: il cambiamento, la crescita, il passaggio da uno stadio della vita (in genere negativo, caratterizzato dal dolore, dalla solitudine, dall'immaturità...) ad un altro, positivo, luminoso, in cui finalmente il protagonista raggiunge una tappa della propria crescita importante, tanto da lasciarsi dietro ciò che gli impediva di crescere e migliorarsi in vista di una vita rinnovata, guidata dalla speranza, dalla fiducia (in se stessi e in chi ci vuol bene), dall'ottimismo, dal saper apprezzare la bellezza interiore più di quella esteriore che svanisce presto, dal non farsi dominare dai pregiudizi o dallo scoraggiamento, dal desiderio - insito in ciascun essere umano, a motivo della parte spirituale che gli appartiene - di essere una persona migliore.

Ogni racconto ha qualcosa da insegnare, un valore fondamentale su cui far posare l'attenzione del lettore, e l'Autrice ha scelto di farlo dando una chiave magica alle proprie storie, che quindi sono attraversate da un'atmosfera fiabesca, che ci trasporta in un mondo parallelo al nostro, in cui i problemi non smettono di esistere, ma vengono affrontati con il giusto atteggiamento e grazie a qualcuno che è disposto a sacrificare qualcosa di sè per amore di chi è meno fortunato o sta vivendo un momento di tristezza.

E' una raccolta scritta con un linguaggio semplice, adatta sia ad un pubblico di lettori giovanissimi che ad adulti che hanno voglia di chiudere gli occhi e lasciare che la Fantasia li prenda per mano, conducendoli per mondi e avventure che lasceranno qualcosa nel loro cuore.

Ringrazio l'autrice, Sabrina Biancu, per l'opportunità datami di leggere questi racconti, e non mi resta che consigliarvene la lettura.

READING CHALLENGE 2016: bilancio di marzo



Ieri sera non ho fatto in tempo a condividere con voi il mio personale bilancio delle letture di Marzo, compreso il mio progresso nella Reading Challenge 2016.

Ergo, lo faccio oggi ^_^

Inizio dagli obiettivi raggiunti nella RC.




  • Obiettivo n.24. Una raccolta di poesie: : "Bataclan" di Bonifacio Vincenzi (RECENSIONE). Un libro breve che contiene poesie e pensieri molto belli, capaci - grazie ad una scrittura delicata ma fortemente evocativa - di farci ritornare col pensiero e con le emozioni al dramma di quel 13 novembre 2015, che ha visto Parigi insanguinata da feroci attentati.
  • Obiettivo n.6. Un libro che ti faccia piangere: LA BAMBINA NUMERO 8 (Orphan #8) di Kim van Alkemade (RECENSIONE). Una donna ormai adulta si ritrova a fare i conti col proprio passato, scoprendo di essere stata vittima, da bambina, di tremende ingiustizie,che hanno influenzato il corso della sua vita.Un romanzo molto bello,una storia dolorosa, basata su dati storici reali, che appassiona e coinvolge emotivamente il lettore.
  • Obiettivo n.28. Una graphic novelIL BLU E' UN COLORE CALDO di Julie Maroh (RECENSIONE).Ho iniziato a leggere questo libretto "al buio" (non in senso letterale :D ), senza sapere che dicesse la trama, ma attratta dal titolo; il tema è l'omosessualità tra i giovani, e quindi la scoperta di essere "diversi" da quello che si reputava "normale" in virtù dell'educazione e dei principi morali ricevuti; i turbamenti derivanti da questa sconvolgente scoperta su se stessi; il senso di colpa, la vergogna, la discriminazione...
  • Obiettivo n.30. Un libro "femminile" dove l'autore o l'autrice racconti una storia di donne: GIRL RUNNER di Carrie Snyder (RECENSIONE). E'  la storia di una donna la cui longeva esistenza si dipanerà lungo un coinvolgente ossimoro che l'accompagnerà per sempre: pur essendo un'atleta, una velocista, "costretta" a guardare avanti per poter arrivare ai traguardi tanto ambiti, Aganetha Smart vivrà ogni giorno col forte e inevitabile impulso di guardarsi indietro, di tornare con la memoria alla sua famiglia e a tutte le vicissitudini che l'hanno resa la donna che è.
  • Obiettivo n. 23. Un libro che abbia come argomento l'anima e l'altrove: IL PAESE CHE AMO DI PIU' di Oswald J. Smith (RECENSIONE). In questo breve scritto l’Autore mostra in modo chiaro e supportato da molti passi della Parola di Dio, quali sono le condizioni necessarie perchè all’uomo sia concesso l’ingresso in quello che lui definisce “il Paese che amo di più”, cioè il Cielo.



Passiamo ai romanzi letti non rientranti nella sfida:

Anteprima Butterfly Edizioni: "Prova a guardare col cuore" di Antonella Valletta



Carissimi, vi segnalo l'uscita di un'anteprima: si tratta del romanzo d'esordio di un'autrice molto giovane.


Prova a guardare col cuore
di Antonella Valletta


Casa Editrice: Butterfly Edizioni
90 pp
1,99 € 
dal 4 aprile 2016
sarà in offerta a 0,99 i primi giorni d'uscita
su Amazon

Il romanzo è risultato vincitore al concorso da noi lanciato: "Piccole storie, grandi emozioni"

TRAMA

Amici fin da bambini, Thomas e Louise si separano all'improvviso per volere della famiglia di lei, senza che abbia modo di avvisarlo. 
Conservando gelosamente un anello dal valore affettivo inestimabile che le ha regalato Thomas, Louise vive nella convinzione che un giorno i due si ricontreranno. 
Ma, dopo anni, i ragazzini spensierati che erano sono stati cancellati dalle brutture della vita: Thomas - che odiava la guerra - si è arruolato nell'esercito britannico e, da ragazzo ingenuo che credeva nei sentimenti, è diventato cinico e diffidente, uno che non si fa scrupoli e che non vuole legami.
Louise, da ribelle e indipendente, acconsente di sposarsi per non deludere suo padre, anche se non è ciò che desidera.
Dietro la corazza di presunzione, però, Thomas nasconde una delusione cocente, il bisogno di essere accettato e soprattutto un segreto custodito per anni.

Quando il destino incrocerà di nuovo le loro strade: nulla sarà come prima.

giovedì 31 marzo 2016

Anteprima Garzanti: LA CASA TRA I SALICI di Katharina Hagena, dal 14 aprile in libreria



Dopo il grande successo del Sapore dei semi di mela, per mesi in classifica, finalmente Katharina Hagena torna con un nuovo romanzo attesissimo in tutta Europa.
Un libro che si legge tutto d'un fiato e che ammalia a ogni pagina.
Una protagonista indimenticabile ancora legata al suo passato, che in una notte insonne cerca le risposte che aspetta da sempre. Risposte che la riportano con i ricordi a una casa, ai suoi profumi, ai misteri mai svelati, alle persone che le sono state accanto e ai loro segreti.

LA CASA TRA I SALICI
di Katharina Hagena


Ed. Garzanti
trad. S. Sullam
227 pp
17.50 euro
uscita:
14 APRILE 2016

Una donna in cerca di risposte. 
Un passato difficile da dimenticare. 
Una notte piena di misteri.

Trama

E' notte, tutto è silenzioso ma Ellen non riesce a prendere sonno. 
Si domanda se quegli occhi che ha incrociato di sfuggita siano proprio di Andreas, il suo amico d'infanzia che non vede da anni. E' bastato guardare quegli occhi perchè i ricordi riaffiorassero e la riportassero proprio lì dove non avrebbe mai voluto: a Grund. 
Alla casa tra i salici sulla riva del fiume, dove Ellen è cresciuta ed è stata felice, si è innamorata, ma ha anche sofferto. 
Per sua madre che ogni giorno più distante da lei non poteva più rallegrarla con la magia dei suoi dolci; per la fine della sua amicizia con Andreas che all'improvviso, senza spiegazione, ha deciso di non parlare più con nessuno. 
Per l'abbandono di Lutz, il padre di sua figlia, che un giorno è andato via senza fare ritorno. 
Per Marthe che non è mai riuscita a esprimersi veramente, lasciando che fossero le pagine del suo diario a parlare per lei. 
Ma ora che le lancette corrono trascinate dall'insonnia, Ellen deve fare i conti con il suo passato. Deve cercare delle risposte ai troppi misteri che affollano la sua mente. Deve scoprire se era davvero Andreas l'uomo che ha incontrato. 
14844242
,
Se lui, che l'ha visto per l'ultima volta, sa cosa è successo a Lutz. Perché a volte ciò che chiamiamo vita in realtà è un sogno, e ciò che chiamiamo sogno è vita.

L'autrice.
Katharina Hagena, nata nel 1967, vive ad Amburgo dove insegna letteratura inglese all'universit.
Il sapore dei semi di mela  il suo primo romanzo, diventato in brevissimo tempo un caso editoriale che ha dominato le classifiche tedesche
.

Dal 31 marzo in libreria: "Embassytown" di China Miéville (Fanucci Editore)



Dalla vena immaginifica di uno dei nuovi maestri della fantascienza, un romanzo visionario e suggestivo che indaga il linguaggio e le sue possibilità.

"Un’opera d’arte pienamente riuscita.” - Ursula K. Le Guin

EMBASSYTOWN
di China Miéville

Fanucci Editore
16.90 euro
4.99 euro (ebook)
in libreria
dal 31 MARZO 2016
Trama

In un futuro remoto, gli esseri umani si sono spinti ai confini dell’universo, colonizzando il pianeta Areka. 
Qui, i rapporti tra gli uomini e il misterioso popolo degli Arekei, custode di una lingua misteriosa e inaccessibile, sono possibili solo grazie ai pochi ambasciatori terrestri in grado di comprenderne il linguaggio.
Avice Benner Cho, una colona umana, ha fatto ritorno sul pianeta, nella città di Embassytown, dopo anni di viaggio nello spazio più profondo. Non è in grado di parlare la lingua degli Arekei, eppure in qualche modo ne rappresenta una parte: lei, come altri esseri umani, è utilizzata dagli indigeni come una “similitudine vivente”, necessaria alla formulazione di concetti altrimenti inesprimibili. 
A causa di oscuri intrighi politici, sul pianeta è stato inviato un nuovo ambasciatore e il fragile equilibrio tra umani e alieni subisce una violenta scossa.
Una catastrofe è all’orizzonte, mentre Avice si trova divisa tra un marito che non ama più, un sistema nel quale non ha più fiducia e una lingua che non può parlare ma che parla attraverso di lei, al di fuori della sua volontà.

L'autore.
China Tom Miéville è nato a Londra nel 1972. A diciotto anni è vissuto in Egitto, dove ha insegnato inglese e si è interessato alla cultura araba e alla politica mediorientale.

Anteprima Eretica Edizioni: "La Tela del Maligno" di Gianpiero Pisso



Cari amici, ho un po' di segnalazioni da fare..., quindi iniziamo con un romanzo mistery-storico "La Tela del Maligno", che sarà pubblicato a giorni da Eretica Edizioni.

La Tela del Maligno
di Gianpiero Pisso


Eretica Edizioni
Pagine: 254
15 euro
Aprile 2016
Link per l’acquisto: prenotabile in ogni libreria indipendente o acquistabile direttamente dal sito dell'editore.


Sinossi


Un interesse mediatico senza precedenti si è scatenato, nel 2012, per una scoperta che ha lasciato il mondo dell’arte, la Chiesa cattolica, università, studiosi di costumi, storici e gente comune senza parole.
La televisione italiana ne ha parlato diffusamente in rubriche dedicate alla Scienza e al Mistero ma nessuno, ad oggi, è stato in grado di dare una spiegazione esauriente dei fatti.
Dopo più di quattrocento anni una studiosa si è accorta casualmente che nella basilica di San Pietro a Perugia, esiste un quadro colossale, uno dei più grandi d’Europa, che cela un inquietante mistero.
La tela, un dipinto a olio, opera di un artista di scuola veneziana, Antonio Vassilacchi, vissuto attorno al 1600 e contemporaneo di Tiziano, del Tintoretto e di Paolo Veronese, osservata da breve distanza mostra santi, papi, alti prelati attorno a san Benedetto da Norcia, ma scrutata dall’altare maggiore, dove è possibile una veduta d’assieme, mette in luce un volto demoniaco.
Come è possibile che nessuno se ne sia accorto prima? Per quale ragione si è introdotta l’effigie del Maligno in un luogo consacrato? Che significato e quale fine può avere avuto un atto del genere?
A tali domande solo l’autore della tela, Antonio Vassilacchi, potrebbe illuminarci in proposito ma l’eccelso artista ci ha lasciato quattrocento anni fa. L’Autore offre la sua personale interpretazione dei fatti, basandosi sulla Storia e sugli eventi noti. Dal suo racconto è possibile conoscere tutte le motivazioni che hanno spinto questo famoso pittore a un atto così provocatorio.
Le bellezze e le brutture della laguna del 600 si fondono con gli avvenimenti tragici, le passioni e l’operosa ingegnosità di una delle repubbliche più gloriose e opulente della penisola, sopra la quale l’ombra inquieta della
grave pestilenza del 1575, l’attività frenetica della Santa Inquisizione e altre calamità non previste sono in agguato per ghermirla e per distruggerla.
La vita, le amicizie, gli amori e tutte le difficoltà del pittore greco, arrivato in giovane età a Venezia con la sua famiglia, sono rivissute fino alla sua decisione di giocare questo brutto tiro alla Chiesa e di beffarsi per più di quattro secoli di tutti noi.
Mentre il Maligno sorride tra le fiamme nelle quali ordisce i suoi perfidi tranelli e la ventata eretica della riforma religiosa cozza contro la sanguinosa controriforma organizzata dalla Chiesa, l’arte fiorisce nella penisola come un fiore spuntato dal fango.
Riusciranno le forze del male a vincere la loro battaglia?
Saranno capaci le nuove idee che aleggiano in Europa e tutti gli uomini di buona volontà a porre fine all’incedere del regno del Maligno?


Estratto


Il romanzo è retroattivo. L'incipit è la fine del racconto. Antonio Vassilacchi, insigne pittore di scuola veneziana, greco di origine, nato sull'isola di Milos ma vissuto sulla laguna ai tempi dei grandi Tiziano, Tintoretto e Veronese e allievo di quest'ultimo prima di diventare uno dei pittori preferiti dai dogi per affrescare le sale di Palazzo Ducale, si sobbarca in diligenza un lungo viaggio da Venezia a Perugia, unicamente per osservare come si comportano i fedeli durante la santa messa domenicale nella chiesa di San Pietro, adiacente al convento benedettino della città. Lì, alcuni anni prima, aveva dato una valida dimostrazione della sua arte, dipingendo ben undici tele della vita del Cristo, commissionate dal priore benedettino del convento.
Lo scopo della sua visita a Perugia è di costatare personalmente come i perugini avessero accolto il suo undicesimo dipinto, il più grande, quello che raffigura San Benedetto da Norcia, attorniato da santi, papi, porporati, che aveva denominato "Trionfo dell'Ordine dei Benedettini" e che faceva bella mostra sulla parete di ingresso alla chiesa. In quella tela aveva portato a termine la sua vendetta, mimetizzando il volto di un demone che si poteva però scorgere solo facendo molta attenzione alla visione d'assieme e non avvicinandosi troppo al dipinto. Altrimenti si sarebbero scorti solo i particolari.
Perugia non aveva reagito come si sarebbe atteso. il suo piano di scandalizzare la città era fallito. Nessuno si era accorto delle sue intenzioni.
Durante il viaggio di ritorno in diligenza alla laguna ripercorre le tappe più significative e anche più dolorose della sua vita che lo avevano portato, giovanissimo, a Venezia: il suo apprendistato alla bottega del Veronese, il suo amore platonico con Marietta, l'infuriare della peste, il suo incontro con un frate scomunicato nolano, Giordano Bruno, gli amori carnali con Marzia, disinibita perugina, l'incontro con padre Arnold, tutti i suoi tormenti per l'apparizione di una figura misteriosa che lo aveva in varie occasioni spaventato. Il demonio sembra accanirsi in modo particolarmente violento contro di lui. A Perugia, con il suo allievo prediletto, Tommaso, termina i lavori della commessa e consegna al priore benedettino le sue tele, compresa l'undicesima, quella con la quale condanna il Maligno a respirare ogni giorno il fumo delle candele, prigioniero in un luogo consacrato. Ci può essere punizione più grande per un angelo decaduto, causa di tanti mali? Poco importa se sinora i perugini non si siano ancora accorti di nulla.

EPIGRAFE (da "Mior" di Simon Rowd)



Tornata dal mio weekend senza Adsl, ho trovato a casa una doppia gradita sorpresa, tutta da scartare: un uovo di cioccolata Perugina e un pacchettino, contenente un romanzo che uscirà il 5 aprile e che ho iniziato immediatamente a leggere: MIOR, il seguito di Drow, i primi due capitoli della trilogia fantasy-paranormal-romance di Simon Rowd.








Ma passiamo alle due citazioni riportate dall'Autore e che introducono la storia narrata:


"Conosco l'ira che ti spinge, irrefrenabile,
strangola il dolore al punto che la memoria
dei tuoi cari non è che veleno nelle tue vene,
finché un giorno desideri che quelle persone
tanto amate non siano mai esistite,
per poter smettere di soffrire."

Henri Ducard, Batman Begins


"E' solo dopo aver perso tutto
che siamo liberi di fare qualsiasi cosa."

Tyler Durden, Fight Club





ANCHE IL LIBRO CHE STATE LEGGENDO VOI 
HA UNA CITAZIONE INTRODUTTIVA O UNA BELLA DEDICA  
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