domenica 9 gennaio 2022

Recensione: I CARIOLANTI di Sacha Naspini



La prima recensione dell'anno è finalmente arrivata.
Ed è relativa ad una storia che ti trapassa e spiazza, come un agghiacciante urlo ferino nella notte buia che ti fa rizzare i peli e ti mette i brividi, di quelle notti scure nei boschi, dove a farti compagnia sono gli ululati dei lupi affamati, le ombre degli alberi che paiono spettri, l'aria gelida che ti mozza il respiro; ha il sapore disgustoso della carne cruda e molliccia che mastichi a forza e che proprio non vuol scendere giù; quello ferroso del sangue in bocca dopo un ceffone in pieno viso; quello fetido del cadavere della bestia appena uccisa e che aspetta di essere tagliata a pezzi, cotta e mangiata. 
È la storia  - dura, feroce, che scombussola, fa sgranare gli occhi, storcere la bocca e scuotere il capo - di un ragazzino cresciuto come una bestiolina da sempre torturata dai morsi atroci della fame; arrabbiato e selvatico, pronto ad azzannare come quei cani randagi da cui fugge e che, a un tempo, cerca di tener buoni e di farseli amici.
Un animaletto che cerca in tutti i modi di fronteggiare le tantissime difficoltà e privazioni che la vita gli rovescia addosso, mosso da un primordiale istinto di sopravvivenza e da un'insaziabile fame, non solo fisica, ma ancor prima di quell'amore e protezione e tenerezza mai ricevute.


I CARIOLANTI 
di Sacha Naspini 



Edizioni e/o
176 pp
"Se non mangio tutto poi arrivano i Cariolanti. Quando li sogno sono in due, un uomo e una donna vestiti male, scavati fino all’osso e con tutti i capelli appiccicati sulla faccia. Camminano strascicando i piedi nudi, sporchi di sangue e terra. E dita bitorzolute, e braccia lunghe, anzi lunghissime, fino alle ginocchia. Lunghissime e secche. I Cariolanti si chiamano così perché si tirano dietro un carrettino sgangherato, sopra c’è un lenzuolo che una volta era bianco e adesso è tutto zozzo e logoro, pieno di patacche schifose. Da là sotto a volte spuntano dei piedini di bimbo. I Cariolanti hanno sempre fame. Se a cena qualche ragazzino viziato non mangia tutto, di notte arrivano loro, ti prendono e ti portano via per mangiarti vivo nella loro tana."


Inizia così il racconto in prima persona del giovanissimo protagonista, Bastiano, e la mia prima impressione è stata quasi quella di essere in una fiaba horror, gotica, dalle atmosfere cupe, dark, popolata da personaggi paurosi e inquietanti, di quelli che disturbano i sogni di bambini innocenti, scaraventandoli in incubi terribili.

Ma quello di Bastiano non è un brutto sogno, è la realtà: vive in un soffocante rifugio sotterraneo nei boschi assieme a mamma e papà; il padre Aldo (sono gli anni della Prima guerra mondiale) è un disertore che ha deciso di nascondersi per prendersi cura della sua famiglia - la moglie e il figlio.
Il capofamiglia ha tecniche tutte sue per procurarsi il cibo (e, nei limiti del possibile, altri beni essenziali) e tutto ciò che riesce a recuperare va usato con parsimonia e, soprattutto, nulla va sprecato, disprezzato..., vomitato. Se vuoi sopravvivere e non vuoi farti prendere dai Cariolanti (figura creata dai genitori per spaventare il figlioletto e indurlo ad ubbidire), devi mangiare tutto tutto, senza farti troppe domande, del tipo "ma che carne è? Di chi è?". In tempi di guerra è così,  si butta in pancia ciò che si trova, senza far troppo gli schizzinosi.

Bastiano cresce con questo padre pratico, severo, forte (anche manesco, all'occorrenza), che fa di tutto per tener vivi i famigliari, e la moglie lo sostiene e ne accetta i metodi, i divieti, i rimproveri, le decisioni anche discutibili. 
Bastiano osserva, valuta, pensa, rimugina, immagazzina, costruisce inconsapevolmente schemi mentali, abitudini, modi di pensare e di spiegare ciò che accade attorno a sé, e capisce che se c'è una cosa brutta brutta che rende l'esistenza infelice è la fame, "quella che neanche ti fa dormire e se per caso ci riesci non fai che sognare quello: di mangiare. La fame quella che ti fa impazzire...", ed è la fame a rendere gli uomini simili alle bestie ("Qui è un mondo dove i cristiani si ammazzano tra loro per un pezzo di pane...") e a far loro commettere anche le azioni più turpi per sopravvivere, belva tra le belve.

Cresce così, Bastiano, sotto l'unica doppia ala di mamma e papà, soffrendo il freddo, il caldo, la fame e pure dopo la guerra, quando lui e i genitori usciranno dalla tana per cercare di vivere come "persone normali", le privazioni non finiranno, soprattutto la fame. 

Bastiano esce allo scoperto ma è ormai un adolescente segnato dagli stenti, dall'assenza di relazioni umane, che si trova bene nella propria selvaggia solitudine, che parla a bassa voce con le piante, gli alberi, i cani randagi, che conosce a menadito ogni tratto e ogni pietra del bosco vicino casa.
È un ragazzo che parla poco, tanto da sembrare o semplicemente timido o terribilmente stupido, ritardato. 
Ed è bello, con quel viso quasi angelico e i suoi occhi verdi, dietro i quali però si cela una natura non "addomesticata", bestiale, a tratti innocente ed infantile, altre volte egoista, priva di sensibilità, e non perché Bastiano sia cattivo, quanto per un'incapacità di fare i conti con i propri sentimenti e bisogni e di viverli/gestirli in maniera sana.
Sono gli impulsi ferini a guidarlo e ad innescare in lui comportamenti irrazionali e istintivi, gli stessi che spingono un animale a scannarne un altro per non soccombere, senza chiedersi cosa sia giusto o sbagliato, cosa sia il bene o il male, la pietà o la crudeltà.

E quando incontra l'amore, quando il suo cuore e il suo giovane corpo cominciano ad infiammarsi per una coetanea (Sara, la figlia zoppa della famiglia presso cui Bastiano è il garzone dello stalliere), il giovanotto si approccia a questo sentimento nuovo con semplicità e quasi con candore, sporcato purtroppo dai consigli pragmatici e cinici della madre.

A Bastiano, da un certo momento in poi, capitano tanti eventi che lo mettono nei guai, che lo vedono coinvolto in situazioni drammatiche, in cui lui agisce nell'unico modo che sa fare: come una bestia minacciata che deve tirare fuori unghie e artigli per difendersi, e attaccare è la prima vera difesa per chi, come lui, è abituato a vedersela da solo e a non contare su nessuno, ma soltanto su se stesso.

Il lettore apprende le tristi e violente avventure del protagonista seguendolo negli anni, da quando ne ha 9 fino ai 52, passando attraverso l'esperienza del carcere, un'altra guerra, la permanenza in un campo come prigioniero e la terribile e sconvolgente scoperta di un segreto di famiglia che gli fa scattare qualcosa di orribile nel cervello: una tremenda vendetta da architettare diabolicamente in ogni dettaglio, per poi attuarla al momento giusto, senza pietà, senza ripensamenti, perchè quando a tradirti è il genitore "buono", quello che pensavi meritasse tutto il tuo affetto, e beh allora devi solo fargliela pagare, in qualche modo, e dar spazio solo all'odio e alla rabbia cieca, perché a seguire l'amore non ci si guadagna null'altro che delusioni e amarezze.

La lettura di questo romanzo di Sacha Naspini per me è stata sconvolgente, mi ha spiazzata in maniera spietata, mi ha trascinata in un piccolo pezzo di mondo sporco, miserabile, belluino, duro, in cui l'uomo arriva a comportarsi come le bestie, dove sopravvivere in mezzo alla violenza e all'egoismo diventa l'unico scopo della vita, dove non c'è spazio per la tenerezza, la cura, l'amore, la compassione ma solo per la fame in tutte le sue accezioni (di cibo, di vita, di affetti, di relazioni, di libertà...), quella che ti induce a sbranare, ad attaccare, che ti rende violento, arrabbiato ma ti aiuta altresì a restare vivo nonostante intorno ci siano la morte, la povertà, la guerra, le bastonate, la solitudine.

Bastiano a modo suo evolve, cresce, ma non in positivo; la sua è una deformazione più che una formazione; mi son ritrovata a cambiare sentimenti verso questo particolarissimo protagonista, che da bambino mi fa tenerezza per essere stato costretto dai genitori a crescere in un buco puzzolente, da ragazzino sembra mantenere un'istintiva innocenza ma che poi, nel venire a contatto con le dinamiche violente ed imprevedibili che contraddistinguono i rapporti umani, sviluppa e manifesta un temperamento rozzo e selvatico ma, lungi dall'essere "lo scemo del villaggio" (come pensano in tanti), Bastiano si rivela furbo, capace di orchestrare piani perfidi e aspettando con pazienza il momento propizio per agire e avere la meglio.

Come dicevo nell'introduzione, è una lettura che travolge, inquieta, impressiona, e ogni suo aspetto - il tipo di scrittura, il contesto, i personaggi, le loro azioni e relazioni - contribuisce a far sentire il lettore turbato da ciò che legge e che, per la vividezza del linguaggio, gli sembra di vedere con gli occhi dell'immaginazione, e ciò che "vede" è brutale, violento, barbaro.

Un romanzo duro, potente, disturbante, forse non adatto a tutti in quanto ci sono diverse "scene" forti, che possono dar fastidio ai lettori molto sensibili, ma è forse proprio questo che rende "I Cariolanti" un libro sconcertante e in grado di scioccare e provocare emozioni intense.

Consigliato!!

giovedì 6 gennaio 2022

Libri al cinema nel 2022

 

Diamo un'occhiatina ad alcuni dei film ispirati a/tratti da libri che verranno trasmessi al cinema nel 2022?

Chissà, magari c'è qualche libro che avete amato o la cui lettura stavate rimandando da un po', o  che semplicemente vi attira per la trama, e che vi piacerebbe veder trasposto sul grande schermo  ^_ -





A dirigere ACQUE PROFONDE (Deep water), tratto dal romanzo di Patricia Highsmith (Bompiani) è Adrian Lyne; nel film ci sono Ben Affleck, Ana de Armas, Rachel Blanchard, Tracy Letts, Lil Rel Howery.

Certe famiglie possono sembrare perfette, viste dal di fuori, ma poi dentro si rivelano essere delle vere e proprie tombe dell'amore.
Victor è il marito ideale; Melinda è invece la donna che nessun uomo vorrebbe: la classica mogliettina carina ma sciatta, superficiale e sempre pronta a flirtare con altri uomini.
I due non divorziano e davanti agli altri appaiono felici..., ma l'apparente tranquillità di questo matrimonio privo di equilibrio, si spezza quando gli spasimanti di Miranda iniziano a scomparire uno dopo l’altro e Vic diventa il principale sospettato degli efferati omicidi che li coinvolgono. 

IL PRIMO GIORNO DELLA MIA VITA (Einaudi) è un romanzo di Paolo Genovese, il quale è anche regista del proprio omonimo film, in uscita nel 2022.
Nel cast Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Margherita Buy, Sara Serraiocco, Giorgio Tirabassi.

Libro e film ruotano attorno alla forza di ricominciare quando tutto intorno sembra crollare; un uomo, due donne e un ragazzino, convinti di aver toccato il fondo, incontrano un personaggio misterioso in grado di regalare loro una settimana di tempo per scoprire come potrebbe essere il mondo in loro assenza. E se possibile, trovare la forza di ricominciare e innamorarsi di nuovo della vita, il cui inestimabile valore viene messo in primo piano.


Al cinema anche IL RITORNO DI CASANOVA, liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Arthur Schnitzler (Adelphi), diretto da Gabriele Salvatores, con Toni Servillo, Sara Serraiocco, Fabrizio Bentivoglio, Natalino Balasso. Le riprese, della durata di 9 settimane, sono state svolte tra Veneto e Lombardia.

Narra la storia di un affermato regista italiano che, restio ad accettare lo scorrere del tempo, decide di raccontare il Casanova nel suo ultimo film. 
Durante le riprese si accorgerà di essere molto simile al personaggio che mette in scena, anche più di quanto potesse immaginare.


TI MANGIO IL CUORE è un film tratto dall'omonimo romanzo-inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschini (Feltrinelli), diretto da Pippo Mezzapesa, girato in Puglia ed incentrato sulla Quarta Mafia, organizzazione poco conosciuta tra quelle criminali in Italia ma molto pericolosa, radicata nella parte nord della Puglia.
Tra gli altopiani del Gargano vi sono due famiglie, i Malatesta e i Camporeale, che si contengono il territorio e sono rivali da moltissimo tempo, tanto da essersi già sfidati in passato in contese che hanno portato solo sangue e morte. La faida tra i due clan viene riaccesa quando Andrea Malatesta, erede della casata mafiosa, e Marilena, moglie del boss dei Camporeale, si innamorano. Si tratta di un amore impossibile da realizzare, non solo perché lei è sposata, ma soprattutto perché proibito. Ed è proprio questo amore tormentato e passionale a innescare la miccia che porterà allo scontro e in seguito a una guerra tra le famiglie...

Nel cast la cantante Elodie Di Patrizi, Francesco Patanè, Lidia Vitale, Giovanni Trombetta, Letizia Cartolaro, Michele Placido, Brenno Placido.



Le uscite cinematografiche interessanti non mancano, 

ve le segnalerò in altri post ^_^

Per ora è tutto :-)


martedì 4 gennaio 2022

Primi libri in wishlist (gennaio 2022)

 

Buongiorno, cari lettori! Eccomi con la mia primissima lista dell'anno circa i libri che vanno dritti dritti nella "sezione" to be read ^_^


QUESTA TERRA COSÌ GENTILE di William Kent Krueger (Ed. Neri Pozza, trad. A. Petrelli, 496 pp.)  

Trama. 1932, Minnesota. Rimasti orfani e senza parenti, Odie O’Banion e suo fratello Albert vengono portati alla Lincoln Indian Training School, gli unici due ragazzi bianchi in una scuola di indiani.
La direttrice è soprannominata la Strega Nera e a buon diritto,essendo arcigna e autoritaria, pronta a punire la vivacità del giovane Odie confinandolo nella Stanza del Silenzio, una cella d’isolamento dove i bambini vengono rinchiusi senza cibo e acqua.
Ma non ì l'unica brutta persona là dentro: c'è anche lo scontroso custode, che si occupa di prendere a scudisciate i ragazzi da punire, assolvendo a questo compito con un sadico godimento.
Alla Lincoln Odie conosce Mose, un ragazzino indiano che non è in grado di articolare le parole perché a quattro anni gli è stata tagliata la lingua, ma dalle cui labbra sgorga una bella risata contagiosa; e poi la piccola Emmy Frost, la figlia dell’insegnante di economia domestica, una bambina con un dono speciale.
Quando, a seguito di un terribile crimine, Odie sarà costretto a fuggire dalla scuola, Albert, Mose ed Emmy lo seguiranno: quattro orfani salpati insieme per un’odissea che vedrà le loro vite andare incontro a pericoli di ogni genere, in un’avventura destinata a diventare epica.


Con l’atmosfera di un classico moderno, tra omicidi e rapimenti, bambini perseguitati e demoni dai mille nomi, "Questa terra così gentile" ci parla di coraggio e codardia, amore e tradimento. E, ovviamente, di speranza.




IL DIAVOLO E IL SUO DOPPIO di Marie Hermanson (Guanda Ed., 408 pp)

Daniel e Max sono gemelli e sono tanto identici esteriormente quanto diversi per carattere e indole. 
Uniti fin da piccoli da un rapporto simbiotico e quasi morboso, vengono separati quando Daniel e la madre si trasferiscono a Uppsala e Max, irrequieto e problematico, rimane con il padre a Göteborg. 
Anni dopo, tra i due i rapporti sono freddi, fino a quando Max invita il fratello a raggiungerlo in una clinica isolata sulle Alpi svizzere, dove è ricoverato per riprendersi dai suoi problemi psichici. 
Daniel, che sta attraversando un brutto momento, insoddisfatto del lavoro da insegnante e depresso dopo il tradimento e l'abbandono della moglie, accoglie l'invito pensando che il viaggio possa aiutarlo a svagarsi. 
Inizialmente si gode quella che pare essere una vacanza in un elegante resort assieme al gemello, che è in ottima forma e sembra aver superato i suoi strani sbalzi d'umore; Max, però, fa una bislacca richiesta a Daniel: dovendo egli recuperare il denaro necessario a pagare i debiti con la clinica, poichè presto sarà dimesso, Daniel non potrebbe sostituirlo per un brevissimo periodo, sfruttando la loro somiglianza?
Daniel accetta e il fratello se ne va. Una volta rimasto solo però, non tarda a capire che nella splendida clinica niente è ciò che sembra e anche il villaggio vicino, a cui gli ospiti hanno libero accesso, nasconde segreti inquietanti. 
Catapultato in un incubo kafkiano, in un crescendo di tensione e colpi di scena, Daniel cerca con tutte le forze di riaffermare la propria identità per tornare alla vita di prima.


Discorso sul colonialismo di Aimé Césaire (Ed. Ombre Corte, 130 pp.)

Apparso per la prima volta nel 1950, Discorso sul colonialismo ha profondamente influenzato diverse generazioni di attivisti in tutto il mondo. 
La sua denuncia del sistema di dominio economico e culturale alla base del colonialismo costituì infatti un punto di riferimento fondamentale non solo per le lotte anticoloniali in Africa, in Asia e nei Caraibi, ma anche per i movimenti politici più radicali degli anni Sessanta e Settanta nel continente latinoamericano così come per i gruppi maggiormente impegnati negli Stati Uniti nella conquista dei diritti civili e nello sviluppo del Black Power. Ma non solo. 
Portando alla luce la “concezione ristretta e limitante, parziale ed esclusiva e, tutto sommato, odiosamente razzista” dell’uomo alla base di molti dei testi più importanti della cultura umanistica europea del suo tempo, Discorso sul colonialismo finiva per gettare le basi di quello che qualche anno dopo sarebbe diventato un nuovo tipo di pratica critica e di analisi testuale: la “teoria del discorso coloniale”. 
Principale ispiratore della poetica della negritudine, autore di importanti studi storici sulla schiavitù e sul colonialismo e di originali opere teatrali, Aimé Césaire è sicuramente uno dei protagonisti principali del pensiero anticoloniale del Novecento e un anticipatore di molti dei temi oggi al centro della critica postcoloniale.



TEMPI DIFFICILI di Les Edgerton (Elliot Ed., trad. M.Piva, 192 pp.)

Amelia è una quattordicenne abbastanza intelligente da primeggiare a scuola e abbastanza astuta da 
girare con un machete, ma nel Texas rurale nell’epoca della Grande Depressione in cui vive è impossibile non restare impigliate nelle dinamiche brutali riservate alle donne. 
“Cerca solo di stare alla larga dalla strada” l’avverte sua madre quando il padre la spinge a sposare Arnold, che ha abusato di lei al primo appuntamento. 
In seguito all'arresto del marito per contrabbando di alcolici, Amelia resta sola con quattro figli e un branco di cani feroci; quando Lucious Tremaine, fuggiasco dalla Louisiana, si ritrova coinvolto nel torbido sottobosco locale, Amelia diventa l’unica speranza di sfuggire ai suoi guai. 

Un romanzo aspro e indimenticabile scritto dal pluripremiato Les Edgerton, che sta raccogliendo vasti consensi di pubblico e critica negli Stati Uniti.

domenica 2 gennaio 2022

Qualche buon proposito per il 2022

 

Non potevo iniziare un nuovo anno senza provare a stilare una mini-lista di buoni propositi letterari.

Non posso promettere di raggiungere tutti gli obiettivi, ma intanto li metto nero bianco, più per promemoria ^_-




1. Anzitutto, questo è l'anno della serie di Diana Gabaldon, La straniera (Outlander). Ho guardato con molto coinvolgimento le cinque stagioni della serie tv e per adesso ho acquistato i primi quattro volumi. Conto di iniziare il primo a breve *_____*

2. Proseguire con la saga di Lucinda Riley LE SETTE SORELLE; mi manca concludere il sesto romanzo (La ragazza del sole) e poi mi aspetta La sorella perduta; nel corso dell'anno dovrebbe vedere la luce l'epilogo della saga, con il libro su Pa' Salt.

3. Dare spazio ad autori letti una sola volta (o poco più) ma ai quali desidero riaccostarmi per approfondirli: 

            Stranieri: Stephen King, Chris Offutt, Jesmyn Ward, John Grisham, Ken Follett...

            Italiani: Antonio Manzini, Giancarlo De Cataldo, Maurizio De Giovanni, Domenico Dara, Sasha                          Naspini, Domenico Dara, Ilaria Tuti, Daniele Mencarelli... 

...e altri che di certo mi verranno in mente :-D


4. Decidermi a leggere i romanzi di scrittori/scrittrici che da tempo sono in lista:  Valentina D'Urbano, Alessia Gazzola, Susanna Clarke, Franck Thilliez...

5. Continuare con i libri inerenti la questione israelo-palestinese.

6. Vorrei fare la conoscenza di Harry Potter. Chissà che questo non sia l'anno giusto.

7. Riprendere la lettura dei classici.


Hum..., per ora mi fermo sennò esagero, gli obiettivi aumentano e con essi la frustrazione a fine anno per non averli raggiunti.


E voi avete l'abitudine, ad inizio anno, di stilare una lista di buoni propositi letterari da raggiungere durante l'anno?

sabato 1 gennaio 2022

Buon 2022






Auguri di vero cuore ♥
Che sia un Anno Nuovo e decisamente migliore per tutti 💞 ♥

BUON 2022




Buona fortuna
Per un anno in più
Per quello che vuoi tu
Per le notti piene di idee
E di dolci malinconie

Buona fortuna
Che non basta mai
Per te che te ne vai

Buona fortuna
Per un'altra età
Per quello che verrà

giovedì 30 dicembre 2021

Le mie letture più belle nel 2021


E siamo proprio arrivati alla fine di questo anno!

Quali libri meritano il podio?

In QUESTO POST trovate le letture più belle dei primi sei mesi, mentre cliccando sulla pagina RECENSIONI 2021 potrete leggere (anche) le recensioni della seconda metà dell'anno.






NARRATIVA CONTEMPORANEA

Libri che meritano di essere menzionati: 

IL PROFUMO DELLA ROSA DI MEZZANOTTE di L. Riley: ho amato questo romanzo dalla prima all'ultima pagina: è davvero molto bello, emozionante, ricco di intrecci sapientemente costruiti, di personaggi accattivanti, variegati e tratteggiati in maniera completa; suggestive la doppia ambientazione (indiana ed inglese) ed il periodo storico.
FIGLIE DEL MARE di M.L. Bracht  per la dolorosa e drammatica tematica delle "donne di conforto", cioè di quelle donne costrette a prostituirsi per i soldati giapponesi durante la seconda guerra mondiale. Un romanzo che secondo me merita, per l'aspetto storico e per le forti emozioni che può suscitare nel lettore.
IO SONO LA BESTIA di Donaera: una storia tragica, dura, intrisa di violenza - primitiva, brutale, bestiale, sanguinosa -, di amore, di sentimenti di vendetta.
UOMINI DI POCA FEDE di N. Butler: per la grande umanità dei personaggi e per quella sensazione di pace e distensione che mi ha regalato pur stimolando interrogativi importanti, con dolcezza e delicatezza.

Libri letti da luglio a dicembre: 22.


GIALLO/THRILLER


Quest'anno ho letto due libri di Piergiorgio Pulixi, scrittore sardo tra i miei preferiti nel panorama 
italiano: PER MIA COLPA UN COLPO AL CUORE, e di ambedue mi sento di mettere in evidenza la bravura nella costruzione dei personaggi, in particolare delle protagonisti femminili, nel tratteggiare in generale i lati oscuri dell'essere umano, e nel dar vita a narrazioni coinvolgenti e dal ritmo serrato; ho dato spazio anche nella seconda parte dell'anno a Donato Carrisi, pure lui autore che amo, con l'avvincente LA CASA DELLE VOCI. 

Libri letti da luglio a dicembre: 10.




MANUALI/SAGGISTICA

.

In questo anno ho dato spazio a un tema che mi sta a cuore: la questione israelo-palestinese, e a tal proposito ho letto diversi testi inerenti l'argomenti, tra cui l'interessantissimo saggio dell'israeliano Ilan Pappe, LA PULIZIA ETNICA DELLA PALESTINA, che sostiene - documenti alla mano - su che basi è sorto lo Stato d'Israele.

Libri letti da luglio a dicembre: 4.




GRAPHIC NOVEL


Grazie a Kindle Unlimited ho avuto l'opportunità di dedicarmi alla lettura di qualche graphic novel, e di bello e meritevole segnalo in particolare "Non Stancarti di andare" di Teresa Radice e Stefano Turconi: commovente ed intenso, con una storia drammatica ma altresì ricca di emozioni genuine, pensieri profondi e di grande umanità.


Libri letti da luglio a dicembre: 3.




NARRATIVA PER BAMBINI/RAGAZZI



Libri letti da luglio a dicembre: 7.



ROMANZO STORICO


Libri letti da luglio a dicembre: 1.


BIOGRAFICO


Libri letti da luglio a dicembre: 1.


FANTASY/DISTOPICO


Libri letti da luglio a dicembre: 2.


POESIA


Libri letti da luglio a dicembre: 1.


Unico libro interrotto: IL GRANDE CIELO di Guthrie; la motivazione è che non ho fatto in tempo a finirlo prima che mi scadesse l'abbonamento a Kindle Unlimited.

Letto ma non recensito: L'ACQUA DEL LAGO NON È MAI DOLCE.


TOTALE. LIBRI LETTI NEL 2021:  116.
PAGINE LETTE: più di 24mila.

*********************************************************************************

Sì ma... la TOP TEN???

Ok ok, ecco le mie dieci letture più belle del 2021:


1. IO SONO LA BESTIA
2. LA PULIZIA ETNICA DELLA PALESTINA
4. IL PROFUMO DELLA ROSA DI MEZZANOTTE
5. UN COLPO AL CUORE
8. FIGLIE DEL MARE
9. NON STANCARTI DI ANDARE

martedì 28 dicembre 2021

Recap di dicembre 2021 - libri e serie tv


Nel mese di dicembre saranno due i recap, uno per il mese che sta passando, l'altro col quale farò un bilancio complessivo delle mie letture del 2021.

Intanto, ecco i libri che mi hanno fatto compagnia in quest'ultimo mese dell'anno; solitamente, è un post che preparo e posto nei primissimi giorni del mese successivo, ma sono conscia del fatto che non riuscirò a portare a termine nessuna delle mie letture in corso, per cui tanto vale "chiudere" e tirare le somme.




  1. LA CASA DELLE VOCI di D. Carrisi: un avvincente thriller psicologico in cui, attraverso la tecnica dell'ipnosi, una donna recupera importanti frammenti di memoria che sconvolgeranno l'esistenza dello psicologo Pietro Gerber - 5/5
  2. IL FANTASMA DEL LETTORE PASSATO di D. Icardi: racconto natalizio delizioso, incentrato sull'amore per i libri - 4/5
  3. IL PRIMO FIORE DI ZAFFERANO di L. Ibrahim: un romanzo storico, ambientato a metà ottocento in America, negli anni dello schiavismo - 4,5/5
  4. I RAGAZZI DELLA NICKEL di C. Whitehead: romanzo drammatico basato su fatti realmente accaduti all'interno di un riformatorio per minori - 4/5
  5. IL KILLER DEL LOTO di M. De Fazi: thriller piacevole, col il doppio punto di vista (detective/assassino) - 3.5/5


La lettura più bella di dicembre? Indecisa tra Carrisi e "Il primo fiore di zafferano".

Termino l'anno avendo in lettura: La ragazza del sole di Lucinda Riley, che mi sta piacendo tanto; Un'amicizia di Silvia Avallone e Il castello d'estate di Martina Pregnolato (di entrambi sono all'inizio).


Sul fronte serie tv, che dire se non che ho terminato la mia adorata serie Outlander? Bella bella, aspetto con ansia il momento in cui potrò guardare la sesta stagione *____* 


Davvero, adoro tutto, dall'ambientazione ai personaggi e alle relazioni che si creano, dagli imprevisti ai colpi di scena, al tipo di situazioni anche drammatiche e brutali che coinvolgono i protagonisti, che ormai mi sembrano amici di famiglia :-D 

Non riesco ad accettare che a un certo punto la serie dovrà pur finire!


 

Vorrei non accadesse ma intanto, per esorcizzare la paura che un domani, vuoi o non vuoi, sarò resa orfana dei miei amati Fraser, ho comperato i primi quattro volumi della serie edita da Corbaccio e Tea Edizioni, grazie alla Gift Card Mondadori regalatomi da mio fratello e mia cognata.


  1. La straniera (Amazon)
  2. L'amuleto d'ambra (Amazon)
  3. Il ritorno (Amazon)
  4. Il cerchio di pietre (Amazon)

Ho terminato anche Gomorra La Serie, che non mi ha per niente delusa, anzi trovo il drammatico epilogo coerente con tutto ciò che ha condotto ad esso, nonché con il rapporto di amore e odio tra i due indiscussi protagonisti, Ciro Di Marzio e Gennaro Savastano, interpretati magistralmente rispettivamente da Marco D'Amore e Salvatore Esposito.

Inutile dire che anche loro mi mancheranno, con le loro intense espressioni facciali, gli atteggiamenti, il modo di parlare, le frasi e i gesti ormai noti e familiari...


giovedì 23 dicembre 2021

Recensione: LA CASA DELLE VOCI di Donato Carrisi




Allo psicologo infantile Pietro Gerber, bravo ipnotista di Firenze, viene chiesto di lavorare al misterioso caso di una giovane donna convinta di aver ucciso il proprio fratellino quando lei stessa era solo una bambina. Seduta dopo seduta, Pietro si trova coinvolto nel passato della ragazza, contrassegnato da vicende al limite del surreale e che, in modo sorprendente e inquietante, egli scopre essere collegate alla propria vita e a un segreto che lo tormenta da anni.


LA CASA DELLE VOCI
di Donato Carrisi


Longanesi
400 pp
"Per un bambino la famiglia è il posto più sicuro della terra. oppure il più pericoloso; ogni psicologo infantile lo sa bene. Solo che un bambino non sa distinguere la differenza".

Emilian è un bambino bielorusso adottato da una coppia italiana; il piccolo è stato affidato alle cure di Pietro Gerber, specializzato nell'impiego dell'ipnosi con giovanissimi pazienti, spesso traumatizzati e con esperienze drammatiche a contrassegnare la loro breve esistenza.
Emilian ha accusato - di punto in bianco - i genitori di averlo coinvolto in una serie di orge assieme a un sacerdote; ma quanto c'è di vero nelle sue affermazioni? 
La giudice Anita Baldi ha richiesto un parere da parte di Pietro, per arrivare a capire se il bambino stia mentendo deliberatamente (perché dovrebbe farlo?) o se ha costruito dei falsi ricordi (frutto, probabilmente, delle brutte esperienze fatte nella famiglia d'origine), che comunque possono essere la spia di un malessere interiore ma che potrebbero scagionare da accuse pesanti i genitori adottivi.

Proprio mentre Gerber è impegnato in questo caso delicatissimo, una collega di nome Theresa Walker lo chiama dall'Australia: in Italia sta arrivando una sua paziente e la psicologa vorrebbe che ella continuasse le sedute di ipnosi con Gerber, così da aiutare la ragazza a mettere ordine nei ricordi e a trovare le risposte ai tanti dubbi che la tormentano e che affondano le proprie radici nel passato.

La paziente  ha trent'anni e risponde al nome di Hanna Hall; a dire il vero, questo non è il suo nome vero, bensì quello che le è stato dato quando a dieci anni si è trasferita in Australia con i genitori adottivi.
Hanna è pronta a lasciarsi ipnotizzare da Pietro e, col suo aiuto, a tornare al periodo dell'infanzia in cui ha vissuto con i suoi genitori naturali ed è stata felice, nonostante le tante regole da osservare e il dubbio atroce di aver commesso addirittura un assassinio...

Scavando nel passato, di seduta in seduta, Pietro ascolta dalla bocca della singolare paziente una storia che ha dell'incredibile: la bambina è cresciuta - nei suoi primi dieci anni di vita - vagabondando per la Toscana insieme ai genitori, che hanno vissuto come dei fuggitivi, cercando posti isolati e case abbandonate, in cui stabilirsi per un periodo più o bene breve per poi ripartire, alla ricerca di un altro luogo dove stare, magari più sicuro di quello lasciato.
La bimba sa che deve osservare scrupolosamente le regole che le hanno insegnato i genitori, come ad es. quella di stare attenta agli estranei, di fidarsi solo di mamma e papà (gli unici esseri umani con cui ha relazione) e non rivelare a nessuno il proprio nome, motivo per cui Hanna ha sempre avuto tanti nomi, tutti scelti da lei, uno per ogni casa delle voci in cui i tre si stabilivano.
In ogni abitazione, infatti, scelta perché fosse temporaneamente la loro casa, i tre inquilini decidevano liberamente come chiamarsi, e la piccola amava farsi chiamare con nomi da principessa.

Gerber è sconvolto: davvero Hanna ha avuto un'infanzia del genere? Non è andata a scuola, non ha avuto amici, famigliari, vicini di casa con cui rapportarsi, ma si è relazionata unicamente a questi due genitori nomadi (e non proprio "normali")?
Perché la coppia ha fatto questa scelta di vita strana e di certo piena di limiti? Da chi o cosa fuggivano e si proteggevano?

Hanna racconta cose inquietanti sui suoi genitori, come il fatto che si portassero dietro una cassa di legno dove era stato riposto il corpo del fratellino morto, Ado. 
E Ado, crede Hanna, è probabilmente morto per mano sua, anche se lei non ha ricordi in merito, non sa come, se e quando lei possa aver addirittura ucciso il fratello.

E' per questo che vuole l'aiuto dell'addormentatore di bambini più bravo in circolazione: Gerber deve aiutare a far emergere, nel corso delle sedute d'ipnosi, quei ricordi dolorosi che Hanna bambina ha relegato nel proprio inconscio perchè fonte di sofferenza, e che adesso lei vuole finalmente affrontare per liberarsene e, chissà, diventare un'adulta più serena.

Gerber prende in carico Hanna Hall, ma lo fa con molti dubbi; c'è in lei qualcosa di enigmatico e di minaccioso, anche se il giovane psicologo non sa chiarire in cosa Hanna lo turbi e lo metta a disagio.

Con la sua aria trasognata, i suoi occhi ora persi nel vuoto ora penetranti, i suoi indumenti sciatti, il vizio del fumo, Hanna Hall sembra una schizofrenica e, al contempo, c'è in lei una sinistra consapevolezza di quel bizzarro vissuto che sta emergendo progressivamente, accompagnata da un atteggiamento verso lo psicologo che questi non sa come definire: sembra quasi provocarlo e, soprattutto, a spaventarlo ci sono dei particolari molto, molto strani: Hanna ogni tanto, con malcelata noncuranza, fa delle osservazioni con cui dimostra di essere a conoscenza di particolari della vita e del lavoro di Pietro che non dovrebbe conoscere.
In particolare, a mettere in allarme Gerber sono una serie di eventi che coinvolgono la propria famiglia (la moglie Silvia e il loro figlioletto, Marco) e delle frasi sibilline sul signor B., vale a dire il papà di Pietro, anch'egli psicologo e ipnotista molto apprezzato (il soprannome ha a che fare proprio con la sua professione); l'uomo è morto qualche anno prima e, in punto di morte, dev'essere accaduto qualcosa tra padre e figlio che ha cambiato l'esistenza di quest'ultimo.
Gerber ha, quindi, un segreto nella propria anima, che gli ha  scavato una voragine di sofferenza, dubbi, malesseri..., che egli non solo non ha risolto, ma non sa come affrontare.

Inspiegabilmente, il caso Hanna Hall si rivela, man mano, collegato a qualcosa che ha a che fare col padre; questa cosa turba e attrae contemporaneamente Pietro, che cerca risposte confrontandosi con la collega australiana.
Ma anche quest'ultima non lo convince del tutto, e così Gerber capisce che l'unica strada per aiutare non solo Hanna ma anche se stesso, è fare questo viaggio nel passato assieme a lei, seguendo il filo dei suoi ricordi e capire se quei frammenti di memoria che vengono a galla corrispondono alla verità o sono delle illusioni, dei falsi ricordi creati dalla donna per proteggersi.
Ma più di tutto: quel filo che sembra unirlo a Hanna è reale o è frutto di una sua suggestione?

"La casa delle voci" è un thriller psicologico che mi ha presa da subito, perché la tematica da cui si parte è di quelle delicate e forti insieme: i traumi infantili, le fragilità che caratterizzano e segnano le personalità di bambini che hanno avuto un'infanzia difficile e le cui menti sono state segnate da abusi, ferite fisiche, emotive, psicologiche, che inevitabilmente li condizioneranno negli anni.
L'ipnosi è una procedura che ha il suo fascino e l'Autore ha incastrato, nel racconto delle vicende presenti, la narrazione del passato, così come esso emerge nel corso della relazione terapeutica tra Gerber e Hanna; ogni tanto, il lettore trova disseminati indizi e dettagli che lo indirizzano verso quella che sarà la rivelazione finale, che metterà al suo posto ogni singola tessera di questo puzzle in cui la realtà si colora di sfumature angoscianti, di particolari oscuri e figure minacciose, che sembrano uscire dalle fiabe per bambini che tanto li attraggono e terrorizzano allo stesso tempo.
La Hanna bambina ha vissuto esperienze più grandi di lei e difficili da capire, si è fidata ciecamente - come solo i bambini sanno fare - degli adulti, credendo a ciò che essi le raccontavano, godendo dell'aspetto giocoso di quella vita da viandanti, essendo felice in una famiglia solitaria che si teneva "alla larga dal mondo, sperando che il mondo si tenga alla larga da noi".
Viene menzionato l'ex-ospedale psichiatrico San Salvi di Firenze (aperto nel 1891, chiuso ufficialmente nel 1978 con la Legge Basaglia, ma in pratica aperto fino alla fine degli anni Novanta).
Una lettura per me avvincente, di quelle che mi tengono incollata fino all'ultima pagina.




martedì 21 dicembre 2021

IN ARRIVO IN LIBRERIA (Narrativa straniera)

 

Libri che ci attendono nel nuovo anno!

Cosa vi incuriosisce? ^_-

LA CUSTODE DEI PECCATI di Megan Campisi (Ed. Nord, trad. A. Storti, 400 pp, USCITA 7 GENNAIO 2022).

Per aver rubato un pezzo di pane, la giovane May è stata condannata a diventare una Mangiapeccati.
Dopo la sentenza, deve indossare un collare per essere subito riconoscibile e le viene tatuata la lettera S sulla lingua. Da quel momento, non potrà mai più rivolgere la parola a nessuno. 
Poi inizia il suo apprendistato presso la Mangiapeccati anziana che, nel silenzio più assoluto, le insegna il mestiere: raccogliere le ultime confessioni dei morenti, preparare i cibi corrispondenti ai peccati commessi e infine mangiare tutto, assumendo su di sé le colpe del defunto, la cui anima sarà così libera di volare in Paradiso. 
Le Mangiapeccati sono esclusivamente donne, disprezzate e temute da tutti, eppure indispensabili. 
E infatti, un giorno, May e la sua Maestra vengono convocate addirittura a corte, dove una dama di compagnia della regina è in fin di vita. Dopo la confessione e la morte della donna, però, alle due Mangiapeccati viene portato un cuore di cervo, un cibo da loro non richiesto e che rappresenta il peccato di omicidio. 
Sconcertata, la Maestra di May si rifiuta di completare il pasto e viene imprigionata per tradimento. Rimasta sola, la ragazza china la testa e porta a termine il compito, ma in cuor suo giura che renderà giustizia all'unica persona che le abbia mostrato un briciolo di compassione. 
Quando viene chiamata ancora a prestare i suoi servigi a corte, May intuisce che una rete di menzogne e tradimenti si sta chiudendo sulla regina e che solo lei è in grado d'intervenire. 

Ispirandosi alla figura realmente esistita della Mangiapeccati, questo romanzo coinvolgente e dalla straordinaria potenza narrativa ci regala un'eroina modernissima, che rifiuta il ruolo impostole da una società che la umilia in quanto donna, e che grazie alla sua forza di volontà e determinazione riuscirà a cambiare il proprio destino.

                                                                      ***********


VERSO IL PARADISO di Hanya Yanagihara (Ed. Feltrinelli, trad. F. Pacifico, 762 pp., USCITA 13 GENNAIO 2022):


In una versione alternativa dell’America del 1893, New York fa parte degli Stati Liberi, dove le persone possono vivere e amare chi vogliono (o almeno così sembra). 
Il fragile e giovane rampollo di una famiglia illustre rifiuta il fidanzamento con un degno corteggiatore, attratto da un affascinante insegnante di musica senza mezzi. 
In una Manhattan del 1993 assediata dall’epidemia di Aids, un giovane hawaiano vive con il suo partner molto più anziano e ricco, nascondendo la sua infanzia travagliata e il destino di suo padre. 
E nel 2093, in un mondo lacerato da pestilenze e governato da un regime totalitario, la nipote di un potente scienziato cerca di affrontare la vita senza di lui e di risolvere il mistero delle sparizioni di suo marito. 
Queste tre parti sono unite in una sinfonia avvincente e geniale, con note e temi ricorrenti: una residenza a Washington Square Park nel Greenwich Village; malattie e cure che hanno un costo terribile; ricchezza e squallore; il debole e il forte; la razza; la definizione di famiglia e di nazionalità; la pericolosa giustizia dei potenti e dei rivoluzionari; il desiderio di trovare un posto in un paradiso terrestre e la graduale consapevolezza che non può esistere. Ciò che unisce non solo i personaggi, ma anche queste Americhe, è il loro venire a patti con quello che ci rende umani: la paura, l’amore, la vergogna, il bisogno, la solitudine. 
Verso il paradiso è un meraviglioso esempio di tecnica letteraria, ma soprattutto è un’opera geniale per come affronta le emozioni. Il grande potere di questo straordinario romanzo deriva dalla comprensione di Yanagihara del profondo desiderio di proteggere coloro che amiamo – partner, amanti, figli, amici, famiglia e persino i nostri concittadini – e dal dolore che ne deriva quando non possiamo farlo.



VIOLETA di Isabel Allende (Feltrinelli, trad. E. Liverani, 368 pp., USCITA 3 FEBBRAIO 2022).


Violeta nasce in un giorno di tempesta del 1920, primogenita di una famiglia di cinque turbolenti figli. 
Fin dall'inizio, la sua vita sarà segnata da eventi straordinari, perché gli strascichi della Grande Guerra si fanno ancora sentire, e l'influenza spagnola arriva sulle coste della sua patria sudamericana quasi al momento della sua nascita.
Grazie alla preveggenza di suo padre, la famiglia supererà indenne quella crisi, solo per affrontarne una nuova mentre la Grande Depressione trasforma la raffinata vita cittadina che ha conosciuto. 
La sua famiglia perde tutto ed è costretta a ritirarsi in una parte selvaggia e bella ma remota del paese. Lì diventerà maggiorenne e avrà il suo primo corteggiatore...
La storia di Violeta è narrata sotto forma di lettera a qualcuno che ama tantissimo, al quale racconta dolori, delusioni, relazioni appassionate, tempi di povertà e ricchezza, perdite terribili e gioie immense. La sua vita sarà plasmata da alcuni degli eventi più importanti della storia: la lotta per i diritti delle donne, l'ascesa e la caduta dei tiranni e, infine, non una ma due pandemie.

Raccontata attraverso gli occhi di una donna la cui passione, determinazione e senso dell'umorismo  indimenticabili la porteranno attraverso una vita di sconvolgimenti, Isabel Allende ci porta ancora una volta un'epopea che è allo stesso tempo ferocemente stimolante e profondamente emotiva.

lunedì 20 dicembre 2021

Christmas Book Tag



Tempo di Natale, tempo di booktag a tema.



Babbo Natale.
Nomina un libro che hai ricevuto da bambino e a cui tieni molto oggi.

Non ho bisogno di pensarci: c'è un libro che ho ricevuto proprio a Natale, regalatomi da mia madre e che credo resterà per sempre uno dei regali più belli, perché inaspettato, perchè è un libro, perché me l'ha regalato mia madre e perché è quel libro. Parlo de Il Diario di Anna Frank, uno dei primi libri in assoluto che mi siano stati regalati nell'infanzia (vabbè, non ero proprio piccolina, frequentavo la quarta o quinta elementare) e che rientra a tutti i diritti nella categoria "libri del cuore".





Il fantasma del Natale passato.
C'è un libro o una serie che ti piace rivisitare ogni anno a Natale?


Hum..., no, non ho spettri particolari di alcun genere che mi vengono a far visita in questo periodo :-D




Albero di Natale.
Nomina una serie che raggiunge nuove vette ad ogni nuova uscita.

Sicuramente la saga familiare de LE SETTE SORELLE, dell'amatissima e compianta Lucinda Riley; attualmente ho in lettura La ragazza del sole e lo sto adorando a ogni pagina! La scrittura così attenta ai dettagli, il focalizzarsi su una sorella alla volta, mostrandocela a 360°, la storia che si dipana su due piani temporali tra loro interconnessi, gli intrecci emozionanti e originali: questa serie mi ha catturata dall'inizio e ogni volume è sempre una piacevolissima sorpresa!




Amici e famiglia. 
Nomina un libro con personaggi fantastici.



L'allegra e affiatata combriccola conosciuta nella saga fantasy di Elisabetta Gnone, Fairy Oak, mi ha conquistata da subito; ogni volta che tornavo nel magico mondo di Pervinca e Vaniglia, il buon umore era assicurato.



Decorazioni.
Nomina un libro con una splendida copertina che esporresti con orgoglio 
sui tuoi scaffali.







Cartoline di Natale.
Nomina un libro che porta un grande messaggio.


Sinceramente, il primo libro che mi è balzato in mente è stata La Sacra Bibbia, ma essendo forse troppo "generico" per qualcuno, prendo da 'questa mini biblioteca' il Vangelo di Luca: una bella (ri)lettura dell'episodio della Natività non può che farci bene, visto che il Natale è la festa con cui celebriamo proprio la nascita del Figlio di Dio che si è fatto Uomo ed è venuto sulla terra.



Ghiaccio e neve.
Un libro che speravi di amare ma che alla fine ti ha fatto sentire freddo.

,
Qui mi attirerò la disapprovazione di chissà quanti lettori, ma onestà mi impone di rispondere Follia di Patrick McGrath.

Non posso dire che questo libro - considerato da tanti un capolavoro, e io mi guardo bene dal metterlo in dubbio - non mi sia piaciuto, tutt'altro; in particolare, ho amato la tematica di fondo, ma il mio problema è stata la mancanza di empatia con la protagonista femminile. 



Pranzo di Natale.
Un libro che era grande e "minaccioso" ma che alla fine hai letto e hai pensato: 
Ne è valsa la pena.



Ce ne sarebbero più di uno, da Via col vento a Il Signore degli Anelli, per dirne un paio, ma il primo in assoluto che mi ha attraversato la mente è quello che menziono: Il Conte di Montecristo. ADOROOH!! 



Mince Pies.
Qual è il libro che hai trovato dolce e soddisfacente?



E' una lettura di quest'anno, una graphic novel bella, intensa e commovente, che consiglio: NON STANCARTI DI ANDARE di Teresa Radice e Stefano Turconi.





Christmas Gift.
C'è un libro che doneresti come regalo di Natale perchè merita assolutamente 
di essere letto?


Credo che regalerei un libro che possa stimolare l'interesse verso la drammatica situazione che dura ormai da decenni e che vede contrapposti Israele e Palestina, con tutto il carico di guerre, morti, feriti, massacri, violazione dei diritti umani ecc... che ne deriva: Palestina Israele: che fare? a cura di Frank Barat; La pulizia etnica della Palestina di Ilan Pappe, Dove sta il limite di Raha Shehadeh, per dirne solo alcuni.






Idea presa da: https://meghanmblogs.wordpress.com/

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...