domenica 20 dicembre 2015

Blog ufficialmente in ferie natalizie



Cari lettori e amici, vi comunico che dal 20 dicembre al 9 gennaio sarò in vacanza, quindi non so se riuscirò a mettermi al pc per preparare post di anteprime, recensioni e quant'altro.
Ho cercato di programmare qualche articolo per questo periodo, così da non lasciare il blog desolato e vuoto ^_^

Se mi vedete poco attiva è semplicemente perchè sono impossibilitata a scrivere.

Intanto vi auguro buone letture e buone vacanze!!

A presto!

venerdì 18 dicembre 2015

Recensione: RAGAZZI DI VITA di Pier Paolo Pasolini



Leggere Pasolini è come essere esposti a qualche deciso schiaffone sulla faccia, che ti spinge a spogliarti di moralismi, buonismo,  "mentalità borghese" per farti entrare di forza in un microuniverso (diciamo pure "un buco nero") poco piacevole, forse lontano dal tuo qui e ora ma non per questo meno reale e degno di attenzione.


RAGAZZI DI VITA
di Pier Paolo Pasolini

in lettura
.
Il Riccetto, il Caciotta, il Lenzetta, il Begalone, Alduccio e altri sono giovanissimi sottoproletari romani. Sciamano dalle borgate della Roma anni Cinquanta verso il centro, in un itinerario picaresco fatto di eventi comici, tragici, grotteschi. 
Alternano una violenza gratuita a una generosità patetica: Riccetto salva una rondine che stava per annegare ma non potrà far nulla dinanzi al piccolo Genesio trascinato via dalla corrente dell'Aniene; Agnolo e Oberdan assistono Marcello agonizzante, rimasto travolto dal crollo della sua scuola. 
La Roma monumentale e quella della speculazione edilizia è lo spazio contraddittorio in cui avviene questa sorta di rito iniziatico di una giornata dei «ragazzi di vita».




Siamo a Roma, nell'immediato dopoguerra e facciamo subito la conoscenza di un gruppo di ragazzetti - Marcello, Riccetto, Agnolo... - che bighellonano tutto il giorno e se la spassano, tra bravate e tuffi al mare.

Siamo alla presenza - come il titolo stesso del libro indica - di ragazzi di strada, che non dicono una parola in italiano e che tra loro si chiamano con appellativi tutt'altro che gentili, adulti in miniatura, che sembrano già vissuti e con chissà quali esperienze sulle magre spalle, privi di delicatezza e sentimento, salvo poi impietosirsi di fronte ad una rondine che rischia di annegare.
Sono ragazzi poveri, che spesso spendono quel po' che hanno per "divertirsi" con intrattenimenti più adatti ad adulti che a ragazzetti, e sono anche sfortunati, se pensiamo a Marcello e al crollo della scuola che ha avuto conseguenze tragiche per lui.

Il personaggio sempre presente e che fa un po' da filo conduttore alla storia è Riccetto, del quale seguiamo una sorta di "evoluzione" negli anni, anche se non necessariamente tutta positiva.
E così vediamo il Riccetto bimbo in procinto di fare la Comunione; Riccetto cresciuto che insieme all'amico Caciotta va in giro a cercare di fare "affari" per rimediare qualche soldo: rubare e poi rivendere oggetti, fregare la gente con furtarelli sulle circolari, dispetti e spintoni ai poveri passanti e tentativi di rimediare pasti gratis alla mensa dei poveri.
E poi ci sono  compagni che fregano te, come Amerigo, un tipaccio prepotente e sfruttatore, cui Riccetto presta  malvolentieri qualche soldo per giocare in una bisca clandestina.

Insomma, ragazzi senza uno scopo nella vita, senza una meta durante il giorno, incredibilmente soli, senza nulla nello stomaco, che non vogliono tornare a casa perchè sanno di non trovare cibo o amore ma solo botte e rimproveri.

Sono degli sguaiati, strafottenti, dispettosi, che ridono per un nonnulla, si prendono a male parole per divertimento, picchiano e danno fastidio ai coetanei più "fessacchiotti", pensano solo a rubacchiare, a fare i bagni nel fiume, a vedere se trovano qualche femmina con cui intrattenersi...
Eppure a me fanno molta tristezza più che rabbia o fastidio, perchè alla fine di ogni giornata, di ogni scorribanda, si ritrovano senza neanche quella "mezza piotta che avevano in saccoccia la mattina"  e, soprattutto, terribilmente soli, sporchi e con la pancia più vuota che mai.

Quello di Pasolini non è propriamente un quadro edificante, eppure leggiamo le sventurate avventure di questi tipacci e ci sentiamo indecisi e a metà strada tra la disapprovazione per delle vite allo sbando, e la pietà, la tristezza perchè il corso che quelle vite così giovani stanno prendendo/hanno preso, è da attribuire allo sporco, allo squallore, alla miseria, allo sfacelo morale e sociale (e non solo, se pensiamo alle case che crollano sulle persone) che li circonda, prima che a loro personali scelte.

Ho letto ogni pagina con un bel po' di costernazione, ad esempio nel constatare come certi "dispetti" tra ragazzi possano risultare pericolosi e malvagi, senza che chi li fa si senta minimamente in colpa.


Ho letto anche, viceversa, la paura provata da chi ha ha commesso certe bravate incoscientemente - forse prima ancora che con vera cattiveria - al pensiero delle possibili conseguenze drammatiche, che non si sanno affrontare, nonostante i ragazzi facciano tanto i duri e i grandi.

Ho letto di madri adirate fino all'estremo, da risultare delle belve indemoniate verso i propri figli, stanche di averli intorno, di dover dare un boccone di pane secco e nero a questi stessi figli scavezzacollo e perdigiorno, che si riducono solo a bocche da sfamare.

Ho letto di figli altrettanto arrabbiati ed esasperati dalle botte dei padri ubriachi e dalle continue lamentele delle madri..., tanto da inveire con furia contro di loro per farle azzittire; ragazzi che preferiscono starsene fuori a perdere tempo tutto il dì, pur di star lontani dalle mura crepate di una casa che di calore famigliare ne ha davvero poco.

Ho letto di come questi ragazzi di vita siano sì volgari, disgraziati, strafottenti, ladri, sporchi e brutti, che si vendano a far cose che non dovrebbero (con adulti privi di moralità), ma come altresì non smettano di essere dei miserabili vestiti di stracci, che si ammalano e muoiono totalmente soli, senza nessuno ad aiutarli, senza che qualcuno abbia cercato di tirar fuori quel po' di bene che di certo possiedono e che forse emergerebbe se una brutta sorte non piombasse loro addosso.

Un romanzo molto realistico, duro e spietato nel linguaggio, nelle scene descritte, che mostra senza veli e senza mezzi termini, senza addolcire nulla, senza ipocrisie e perbenismi, senza giudizi, la vita della gente povera in certi sobborghi di Roma, nell'immediato dopoguerra.

Un Pasolini diretto, che non si preoccupa di eventuali e probabili critiche e censure (che ha avuto infatti), che ci presenta un ritratto fin troppo onesto della vita quotidiana di ragazzacci senza gloria e senza sogni, che ogni giorno dovevano vedere come fare per raccattare qualcosa da mangiare o trovare un giaciglio su cui riposare; ragazzacci sboccati, che si rubano qualche soldo a vicenda, che commettono atti delinquenziali più o meno gravi sperando ovviamente di farla franca, e ridendoci anche su...

Pasolini ci racconta una Roma tutt'altro che invitante, non c'è nulla che ci restituisca il fascino della città eterna, perchè il giro che ci fa fare per le strade dei quartieracci romani è caratterizzato dalla bruttezza, dallo sporco, dalla volgarità, dalla povertà estrema, e tutto questo permea cose e persone: le case (ciò che ne resta) che stanno lì lì per venir giù, le vie puzzolenti e desolate, i bambini sciatti e magrolini, i ragazzi neri e con i panni lordi, le donne coi capelli unti, sgradevoli nel volto e negli atteggiamenti, gli adulti laidi e viscidi o ubriaconi e poveracci, le prostitute grasse e sudicie.

E tutto questo culmina nel linguaggio e nello stile immediati, veraci, pittoreschi, nell'uso abbondantissimo del romano (c'è il glossario dei termini romani a fine libro per chi non fosse avvezzo), che non ti permette di estraniarti dalla lettura ma pretende che tu lettore ne sia immerso totalmente, quasi sentendoti addosso tutta la negatività presente nella storia narrata.
Ammetto che certe volte il dialetto romano mi ha un po' distratta nella lettura ma allo stesso tempo ha reso tutto inevitabilmente più vero e spontaneo.

Consiglio la lettura di questo Pasolini a chi non cerca eroi belli, muscolosi e vincitori, donne sexy o innocenti, ambientazioni amene, intrecci ricchi di buoni sentimenti..., ma a chi non si tira indietro dall'infilarsi per qualche ora in un piccolo mondo che di magico non ha niente, in quanto popolato da persone non attraenti, bensì da un nugolo di perdenti che devono fare i conti con una sorte tutt'altro che buona e con una vita che sembra aver ben poco di bello da riservare loro.

Non cercate per forza una redenzione dei "cattivi", leggendo Pasolini.
Non cercate per forza il buono e il bello tra le sue righe.
Ci sono altri autori che possono darvi ciò.
Pasolini vi porta da tutt'altra parte. Sta a voi decidere se "sporcarvi le mani" o meno.

LeggendOrientale: OGGETTI SMARRITI di Liu Zhenyunè



Nuova uscita per Metropoli d'Asia: un romanzo «poliziesco intricato e cupo... La rete di inganni, finzioni e tradimenti che Liu Zhenyun costruisce nel suo romanzo ambizioso e complesso dà origine a una descrizione mirabile del mondo della malavita» Publishers Weekly


OGGETTI SMARRITI
di Liu Zhenyunè

Ed. Metropoli d'Asia
trad. P. Liberati
304
15 euro
Novembre 2015
«Era arrivato dallo Henan sei anni prima. A Pechino non lo legava un sentimento di affetto, ci era venuto per guadagnare e anche per allontanarsi dal luogo in cui aveva sofferto, ma anche un pezzo di ferro si riscalda, se tenuto sul cuore per sei anni. Ormai sognava più spesso di essere a Pechino che nello Henan. Sapeva che un giorno se ne sarebbe andato; nel bene o nel male dipendeva da quanti soldi avrebbe guadagnato, ma non avrebbe mai pensato di dover fuggire perché quel posto gli sarebbe potuto costare la vita. Una situazione che, a pensarci bene, non si era sviluppata in sei anni ma negli ultimi dieci giorni. Aveva perso un marsupio e trovato una borsetta, poi la situazione era cambiata. Gli era già successo in passato, ma di solito era una bazzecola che si ingrandiva o un’enormità che si sgonfiava. In sostanza, la natura essenziale non si modificava, una formica poteva diventare un’altra formica o tutt’al più trasformarsi in una mosca. Ma in questo caso la formica era diventata una tigre che, a un tratto, si era voltata e si era avventata su di lui. In quarant’anni di vita, a Liu Yuejin non era mai capitato. Aveva perso unmarsupio e ora rischiava di perdere la vita. Non riusciva ancora a capacitarsene».

Trama

Il protagonista di questo pirotecnico romanzo si chiama Liu Yuejin, è emigrato a Pechino dalla provincia dello Henan, fa il cuoco nella mensa di un cantiere e cerca di raggranellare qualche soldo in più facendo la cresta sulla spesa. 
Il denaro non è mai abbastanza, anche perché Liu Yuejin deve mantenere il figlio, di cui ha voluto l’affidamento dopo che la moglie lo ha lasciato per mettersi con un suo ex compagno di scuola, commerciante di liquori contraffatti. 
Quest’ultimo gli ha sottoscritto un pagherò di sessantamila yuan come risarcimento in cambio della moglie, cifra che Liu Yuejin dovrebbe poter incassare a breve e sulla quale conta per ricostruirsi una vita e conquistare Ma Manli, una stravagante parrucchiera di cui si è innamorato. 
Purtroppo, uno scippatore gli ruba il marsupio, che contenevail certificato di divorzio e il pagherò, e Liu Yuejin, allo scopo di recuperarlo, chiede dapprima aiuto alla polizia ma, visto che nessuno gli dà retta, tramite un suo amico entra in contatto con l’ambiente della mala pechinese per decidere, alla fine, dicercare il ladro in autonomia. 
Dopo mille peripezie lo individua, lo segue e assiste al suo furto in una villa. Lo blocca mentre scappa, sorpreso dai proprietari dell’abitazione, e quello si difende tirandogli dietro una borsetta che ha appena rubato. All’interno c’è una chiavetta USB che contiene dei filmati compromettenti su un giro di donne e tangenti che coinvolge personaggi influenti. 
I ruoli si capovolgono e Liu Yuejin comincia a essere braccato da varie figure tra le quali Fratello Cao, capo di una potente banda di malavitosi; Faccia blu, che gli aveva rubato il marsupio e che ora rivuole la borsetta; due investigatori privati al soldo di committenti diversi, insomma una ridda di personaggi maggiori e minori intorno ai quali la storia si sviluppa seguendo un ritmo quasi frenetico, in un susseguirsi di colpi di scena e smascheramenti, di gag esilaranti e conseguenze drammatiche.

L'autore.
Liu Zhenyunè nato nel 1958 in una famiglia contadina di Yanjin, nella provincia dello Henan, nella Cina centrale, si è laureato alla Facoltà di Lettere dell’Università di Pechino dopo cinque anni di arruolamento nell’Esercito popolare di liberazione. Inizia a scrivere nel 1982 ed è lo scrittore cinese che riesce a trasmettere nel modo più efficace gli aspetti contrastanti della società moderna e della cultura metropolitana e rurale della Cina, con un grande umorismo e un sarcasmo tagliente. Riceve i primi riconoscimenti negli anni Novanta per i suoi racconti brevi,opere rappresentative del neorealismo cineseche narrano le vicende all’interno delle aziende statali e del sistema burocratico. Tra i romanzi più noti, si segnalano Telefono cellulare (da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Feng Xiaogang nel 2003), Io sono Liu Yuejin (che è il presente romanzo, tradotto in italiano con il titolo Oggetti smarriti e pubblicato originariamente nel 2007), Una parola ne vale diecimila (vincitore del Premio letterario Mao Dun nel 2009, il massimo riconoscimento cinese per il romanzo) e Non sono una Pan Jinlian (2012).

giovedì 17 dicembre 2015

Anteprima e giveaway: «È così che si uccide», il romanzo di Mirko Zilahy in uscita il 4 gennaio 2016



Cari lettori, avete voglia di cimentarvi nei panni di un invstigatore e provare a vincere una copia in anteprima dell'attesissimo thriller «È così che si uccide», il romanzo di Mirko Zilahy in uscita il 4 gennaio 2016?

  1. Bene, andate anzitutto sulla Pagina Fb della C.E. Longanesi (il giveaway NON è qui sul mio blog ma è organizzato dalla Casa Editrice)


     2. Condividi il video e commentalo con la tua ipotesi sul caso criminale a cui è legato indicando arma del            delitto, luogo del delitto, vittima e assassino.

Hai tempo fino alle 12 di venerdì 18 dicembre. 

Gli autori delle risposte più originali – scelte a giudizio insindacabile dell’autore – riceveranno una copia speciale fuori commercio del romanzo, di cui adesso vi dirò la trama ^_-


E' COSI'CHE SI UCCIDE
di Mirko Zilahy


Ed. Longanesi
USCITA:
4 GENNAIO 2016

Trama

Una donna viene trovata uccisa ma identificarla è impossibile: chi l'ha uccisa l’ha fatto con la cura meticolosa di un chirurgo, usando i propri affilati strumenti per mettere in scena una morte. 
Come se volesse mettere in scena uno spettacolo.
Lo sa bene il commissario Enrico Mancini, specializzatosi a Quantico in crimini seriali.
Lui sa nascondere perfettamente i suoi dolori, le sue fragilità, ma ha una "devbolezza": posare gli occhi sui poveri corpi vittime della cieca violenza altrui senza riuscire ad abituarsi a quell’odore. 
L’odore dell’inferno.
Così, Mancini rifiuta il caso, convinendosi che non si tratti di un killer seriale. Anche se il suo istinto, dopo un solo omicidio, ne è certo. 
E l’istinto di Mancini non sbaglia: è con il secondo omicidio che la città piomba nell’incubo. 
Il commissario è costretto ad accettare l’indagine, sperando di riuscire a fermare l’omicida prima che il suo disegno si compia. 

Prima che il killer mostri a tutti – soprattutto a lui – che è così che si uccide.

L'autore.
Mirko Zilahy è nato a Roma nel 1974. Laureato in Lingue e Letterature Straniere, ha conseguito un PhD in Italian presso il Trinity College di Dublino dove ha insegnato Lingua e Letteratura italiana. È cultore di Lingua e Letteratura inglese presso l’Università per Stranieri di Perugia. Ha pubblicato saggi su autori irlandesi e interventi su scrittori italiani contemporanei. È traduttore letterario dall’inglese (Fazi, Nutrimenti, Rizzoli, minimum fax, Longanesi) editor e consulente editoriale. Nel 2014 ha tradotto Il Cardellino di Donna Tartt per Rizzoli.Il suo romanzo d'esordio E' così che si uccide uscirà per Longanesi il prossimo Gennaio 2016, ed è in corso di traduzione in Germania (Bastei Luebbe), Spagna (Alfaguara), Francia (Presses de la cité), Turchia (Dogan Kitap) e Grecia (Patakis).

(Anteprima Libri) Prossime pubblicazioni Sperling&Kupfer gennaio-marzo 2016



L'anno ancora non finisce ma già in web si possono leggere i titoli dei romanzi in uscita nel 2016.

Facciamo una breve carrellata delle anteprime Sperling&Kupfer!


GENNAIO


512 pp
19.90 euro
12 GENNAIO 2016
Il 12 gennaio arriverà in libreria NEI TUOI OCCHI il nuovo, attesissimo romanzo di Nicholas Sparks: una grande storia d'amore, con una buona dose di thriller.

Maria è bella ma single, tutta presa prima dalla laurea e poi dal posto nello studio legale più importante della zona. 
Qualcosa, però, mette in pericolo la sua carriera e Maria rientra a Wilmington e cerca la protezione della sua famiglia. 

Colin sta facendo del suo meglio per ridare un significato alla propria esistenza. Le sue giornate sono scandite dallo studio, dalla palestra, e dal lavoro nel bar di Wilmington, la città dove vive ora grazie a una coppia di amici che gli fa da famiglia, proteggendolo da se stesso e dalla violenza che finora l'ha divorato. 
Il destino fa incontrare in una notte di pioggia torrenziale Colin e Maria...



312 pp
19,90 euro
19 GENNAIO 2016
In occasione della giornata della memoria, uscirà LA PIANISTA DI VIENNA, di Mona Gobalek e Lee Cohen: è la storia di Lisa  Jura, una 14enne che ha sempre sognato di diventare una pianista. Ma, nel 1938, non può più suonare perché è ebrea. Quel giorno, sale su un treno che la porterà in Inghilterra, grazie a una missione umanitaria chiamata Kindertransport. 
I genitori hanno potuto acquistare il biglietto solo per una delle tre figlie: una scelta che vuol dire distacco, ma anche salvezza. 
Da quel momento, Lisa si aggrapperà alla musica per sopravvivere al dolore e alla lontanza dai suoi cari.

Da questo libro, che è stato uno spettacolo teatrale di incredibile successo, la BBC trarrà un film.




Una giovane autrice di grande talento: presentiamo così Silvia Montemurro che scrive CERCAMI NEL VENTO. Teo e Camilla pensano che il loro amore possa resistere a tutto, si sentono invincibili e sarà allora che la vita li costringerà ad affrontare una prova terribile.


FEBBRAIO


Novità in libreria (novembre-dicembre 2015)



Ultime novità in libreria!!

Cosa ne pensate? ^_-

È tutta vita di Fabio Volo: ancora una volta Volo sorprende per la capacità di fotografare e dare un nome ai sentimenti, perfino quelli meno nobili e non per questo meno comuni; un romanzo diretto, sincero, spudorato. Leggendolo capita di ridere e commuoversi, come quando qualcosa ci riguarda da vicino.

Gli ultimi giorni dei nostri padri di Joel Dicker: il romanzo d'esordio dell'autore del celebre "La verità sul caso di Harry Quebert" è uno dei primi romanzi a evocare la creazione della SOE e a raccontare le vere relazioni tra la Resistenza e l’Inghilterra di Churchill.

Deserto americano di Claire Vaye Watkins presenta uno scenario apocalittico e arido: la California non ha più niente della bellezza naturale di un tempo e tutto sembra senza vita. Due persone sole in mezzo al nulla un giorno fanno uno strano incontro...

Il circo delle ombre di J.R. Ellory: un piccolo omicidio in una cittadella tranquilla diventa un viaggio nel cuore nero dell'America di Hoover, dove nulla è chiaro e buoni e cattivi non sono mai quello che sembrano. 


E' TUTTA VITA
di Fabio Volo


Ed. Mondadori
240 pp
19 euro
Novembre 2015


Stavano così bene insieme, cosa è successo alla loro vita? 
Cosa è successo ai due chiusi in una camera d'albergo con il cartello "non disturbare" sulla porta? 
Dove sono finite la passione, la complicità? 
Il nuovo libro di Fabio Volo è un'immersione nella vita quotidiana di una coppia, nell'evoluzione di un amore. Racconta la crisi che si scatena alla nascita di un figlio e, ancora di più, racconta di quando qualcosa rompe l'incantesimo tra due innamorati. 
E suggerisce, lascia intravedere una risposta, una via d'uscita.
 È come se i protagonisti dei suoi romanzi più amati, Il giorno in più o Il tempo che vorrei, si ritrovassero ad affrontare quello che viene dopo l'innamoramento, la responsabilità e la complessità dello stare insieme per davvero. 




mercoledì 16 dicembre 2015

Segnalazione: LUNA DI NOTTE di Anonima Strega



Dopo "Le Spose della notte" Anonima Strega torna con il sequel, "Luna di notte".
Anche se sarebbe preferibile aver letto il precedente, i primi capitoli del secondo volume presentano rapidi raccordi che rendono comprensibile la trama anche a chi si accosta ad esso senza aver letto l'altro.


LUNA DI NOTTE
di Anonima Strega


Genere: urban fantasy/paranormal romance
Data di uscita: 18 dicembre 2015

Trama

È possibile, senza magia, redimere il Male?
I maghi e le streghe che si sono scontrati nella notte del solstizio sono condannati dall’Alto Consiglio per aver agito in modo discutibile. A Dunia è imposta una pericolosa punizione esemplare: una Luna nella prigione magica con Elias. Qui, secondo le istruzioni di Jeremiah, affascinante membro del Consiglio legato alla Cabala, dovrà spingere il nemico a gettarsi nel burrone dell’oblio, per restituirlo alla comunità magica con tutti i suoi poteri e un’identità ripulita.
La caverna è dominata da un’entità demoniaca che toglie ai prigionieri ogni possibilità di usare la magia, e che si dichiara intenzionata a proteggere Dunia, impedendole tuttavia di fuggire da quello che fino a quel momento pensava fosse il rivale peggiore. 
Ma quali sono le reali intenzioni del misterioso Jeremiah?


L'autrice.
ANONIMA STREGA si occupa da sempre di tematiche legate all’occulto. Preferendo tutto quanto concerne l’universo femminile neopagano, è di conseguenza al contempo molto romantica, anche se l’oggetto dei suoi desideri esce spesso dalle righe, così come i personaggi delle sue storie. Crede fermamente che gli elementi del creato siano guida e strumento, sia per le streghe, sia per i protagonisti di avventure d’amore paranormali, come quelli dei romanzi “Spettabile Demone” e “Le spose della notte”, dei racconti “Killer di cuori”, “La felce e il falò” (su “La mia biblioteca romantica”) e “La fame del ghoul” (su “Romanticamente Fantasy”). Il suo antro è situato in un luogo nascosto, custodito da una gatta nera d’angora e una coppia di anziani troll norvegesi.
Dispensa consigli magici su anonimastrega.blogspot.it

NOVITA' BUTTERFLY EDIZIONI (dicembre 2015)



Cari lettori, vi presento le nuove uscite della Butterfly Edizioni!

Qualcosa stuzzica il vostro palato libridinoso? ^_-


"Questo nostro dolce Natale"
di Antonella Maggio


Pagine: 178
Prezzo: 0,99
Disponibile in ebook 
Data di uscita: 9 dicembre


TRAMA

Lucy Vivian Norberg ha abbandonato la speranza di poter trascorrere un felice Natale: odia il fuoco, le luci e i colori che si accendono in città, perché tutto ciò le ricorda il suo passato e un segreto che la tormenta. 
Se potesse, se ne starebbe chiusa in casa, lontana da tutti, fino alla fine delle feste. 
Ma nel mese di dicembre si ritrova a lavorare nell'ospizio dove è direttrice con un nuovo aiutante, William, molto attraente e per nulla intimidito dalla sua freddezza. Lucy però è decisa: non vuole legami e pensa di non meritare la felicità, ma il destino ha in serbo per lei altri progetti e sotto la neve di Stoccolma nessuno può resistere alla magia del Natale...





"Thiago e il record dell'imbattibilità e altre storie"
di Nicola Gaggelli


Pagine: 114
Prezzo: 9,00 €
Disponibile in cartaceo
Libro illustrato per bambini dai 4 ai 10 anni
Data di uscita: 14 dicembre


TRAMA

Thiago è un bambino insicuro ma con un grande sogno: diventare un bravo calciatore, come i suoi idoli. 
La sua occasione fortunata arriva quando l'allenatore della squadra dei Pulcini della Polisportiva Baraonda lo chiama come portiere titolare a una partita importante.
Per Thiago è una buona opportunità per dimostrare il suo valore: ma riuscirà a sconfiggere la paura di fallire? 
Partita dopo partita Thiago diventerà un portiere insuperabile e imparerà ad avere fiducia in se stesso, vincendo l’emozione che lo aveva bloccato fino a quel momento e soprattutto capirà che l'onestà e la sportività valgono più di qualsiasi soddisfazione personale. 
Perché c'è solo un modo per vincere sempre: fare un gioco di squadra e aiutarsi a vicenda.



Come vento ribelle
Autore: Francesca Prandina


Pagine: 426
Prezzo: 2,99
Disponibile in ebook e cartaceo
Data di uscita in ebook: 4 dicembre


Nevada, 1858. Sabrina è una ragazzina vivace e ribelle che vive con sua madre Marie in terra di frontiera. 
Cresciuta separata dal padre, ufficiale dell’esercito, e dai suoi fratelli, si trova costretta a seguirli al Forte quando Marie parte per Boston per accudire la madre malata. 
Quell’ambiente prettamente maschile le farà mettere in discussione l’educazione femminile che la madre le aveva inculcato e la relativa libertà conquistata le donerà momenti spensierati in compagnia dei suoi fratelli. 
Tuttavia, la guerra tra Nordisti e Sudisti giungerà presto a disturbare la sua quiete e lei, giovane e testarda, passerà attraverso i dolori più atroci pur di affermare il suo ruolo di donna in una società patriarcale che può soltanto condurre guerre e rinnegare la pace. 

Francesca Prandina traccia il profilo di una donna coraggiosa pronta a tutto, anche ad arruolarsi, pur di non chinare il capo e di conquistare la propria indipendenza, in un romanzo sconvolgente che ricorda al lettore tutte quelle donne che, come Sabrina, hanno contribuito a restituire al genere femminile il suo diritto alla vita e alla libertà.

martedì 15 dicembre 2015

Frammenti di letture (da "La casa buia" di D. Lehane)



Uno dei "mostri" più pericolosi all'interno di un rapporto d'amore (ma probabilmente non solo d'amore) è forse l'abitudinarietà.
E allora succede di stare con una persona per diverso tempo per poi rendersi conto, in certi momenti e tutt'a un tratto, come essa sia importante per noi e come l'amore sia spesso accompagnato dalla paura di perdere l'oggetto dei nostri sentimenti.


"Di solito, quando si sta a lungo con una donna, la prima cosa a cui ci si abitua è la bellezza. L'intimità ti spinge a sottovalutarla, tu sai che c'è, ma il suo effetto diminuisce. Come un vino che ti soddisfa ma non ti fa ubriacare.Ma con Angie è diverso. Ci sono ancora momenti ogni giorno nei quali, quando la guardo, sento una fitta di dolore nel petto, tanto è dolce quello che suscita in me.- Cosa c'è? -. La sua bocca s'allargò in un sorriso.- Niente - sussurrai.Lei fissò gli occhi nei miei. - Anch'io ti amo.- Sì? - Oh, sì.- Fa paura, non è vero?- Qualche volta, sì. - Scrollò le spalle. - Qualche volta, per niente.

tratto da "La casa buia" di D. Lehane

Citazione poetica (epigrafe da IL VICOLO SEGRETO DELLA SERPE)



Buongiorno cari amici e lettori!
Quali letture stanno deliziando le vostre giornate?
Io mi barcameno tra il thriller "La casa buia" e i "Ragazzi di vita" di Pasolini, ma ho già le prossime letture pronte!
Siamo incredibili e un po' matti, noi lettori! Non abbiamo ancora terminato ciò che stiamo leggendo che già pensiamo a ciò che leggeremo!! :-D


Ebbene, una delle mie sicure e prossime letture sarà IL VICOLO SEGRETO DELLA SERPE di Luisa Mazzocchi.


Vi ricordo che questo blog partecipa al blogtour dedicato al romanzo e che ci sono in palio ben tre copie per tre fortunati vincitori!

Cliccate sul banner in alto - sul post -  per leggere le regole 
e quali sono i blog coinvolti! ^_^

PARTECIPATE NUMEROSI!!!

Ma torniamo a noi e alla rubrica "Citazioni d'Autore" (epigrafe).

A introdurre la storia narrata da Luisa nel suo romanzo c'è una bellissima citazione, tratta da un'intensa poesia di Montale.


“…è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.”

(da “Ho sceso, dandoti il braccio, almeno
un milione di scale” di E.Montale)



ANCHE IL LIBRO CHE STATE LEGGENDO VOI 
HA UNA CITAZIONE INTRODUTTIVA O UNA BELLA DEDICA?


"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire


lunedì 14 dicembre 2015

In lettura: LA CASA BUIA (Gone, Baby, gone) di Dennis Lehane



Thriller in lettura, dal quale è stato tratto un noto film con Ben Affleck:

LA CASA BUIA
(Gone, Baby, gone)
di Dennis Lehane


Ed. Piemme
11 euro
448 pp
2008
Trama

Dorchester è uno dei quartieri più difficili di tutta Boston, un luogo dove non c'è posto per i deboli e per gli innocenti. Territori divisi tra bande ostili le cui strade sono insudiciate da rifiuti, relitti umani, famiglie spezzate e sogni infranti.
Da quelle strade è scomparsa Amanda McCready, 4 anni, rapita dalla sua cameretta un sabato sera d'autunno. I notiziari diffondono ininterrottamente gli appelli disperati della madre e tutta la città segue le ricerche della piccola. Quando, dietro richiesta degli zii, gli investigatori Pat Kenzie e Angie Gennaro iniziano a indagare, si rendono conto che le cose sono molto più complicate di quanto potessero apparire. Grazie all'aiuto di Bubba, trafficante d'armi e amico da sempre di Pat e Angie, scoprono che la madre di Amanda, tossicodipendente e corriere della droga a tempo perso, è una che i guai se li va a cercare. E che per molti dei suoi amici, la vita di un bambino vale meno di una lattina di birra.
E mentre Amanda rischia di essere risucchiata in un nulla senza ritorno, i due detective si trovano invischiati nel marcio di un'indagine dai contorni incerti in cui rischieranno veramente tutto, la loro relazione sentimentale, la loro incolumità e persino la loro stessa vita. E saranno costretti ad affrontare il lato più oscuro dell'umanità.

L'autore.
Prima di diventare uno scrittore a tempo pieno, ha lavorato come educatore per bambini affetti da handicap e vittime di abuso, come cameriere, parcheggiatore, autista di limousine, libraio, scaricatore di camion. Il suo unico rimpianto è di non aver mai fatto il barista.
Ha scritto dieci romanzi, tutti bestseller, tradotti in oltre trenta lingue. Tre di questi hanno ispirato alcuni dei maggiori registi contemporanei: Clint Eastwood (Mystic River. La morte non dimentica), Ben Affleck (Gone Baby Gone. La casa buia), Martin Scorsese (Shutter Island. L’isola della paura). Anche La legge della notte – che ha dominato per settimane le classifiche americane e si è aggiudicato i prestigiosi Edgar© Awards come Miglior romanzo dell’anno – è destinato a diventare un film, con Ben Affleck alla regia e Leonardo DiCaprio nei panni del protagonista.
Dennis Lehane è anche sceneggiatore di serie tv (The Wire, Boardwalk Empire). È considerato uno dei più grandi autori contemporanei di noir. Lui e la moglie Angie vivono in California con i loro figli.


LO CONOSCETE? LO AVETE LETTO?

venerdì 11 dicembre 2015

Recensione: LA POESIA DI VASCO ROSSI. Una interpretazione di Antonio Malerba



Vi piace Vasco Rossi?
Tranquilli, non ve lo chiedo per impicciarmi dei fatti vostri ma per consigliarvi un libro, nel caso la risposta sia affermativa. ^_^

LA POESIA DI VASCO ROSSI. Una interpretazione
di Antonio Malerba



ZONA 2012
pp. 88 - EURO 10
ISBN 978 88 6438 315 6 


Ascoltando le canzoni di Vasco, ma anche leggendone le interviste e gli scritti, si ha la sensazione di una grande coerenza e profondità di significati. Tra i temi più sentiti: il sentimento del finito, la crisi delle verità, la vita come caos, il male di vivere, il valore consolatorio della musica.

Sinossi

L’incessante opera di produzione e distruzione del divenire include per l’uomo la minaccia che ciò che lo circonda o lui stesso vada perduto. Un avvenire che può realizzare in ogni istante l’eventualità del non essere più che accompagna ogni altra possibilità.
La fine è la condizione inevitabile e la possibilità sempre presente che determina l’intera nostra esistenza. Viviamo inscritti in un orizzonte di temporalità dove i caratteri dominanti sono precarietà e insufficienza. […]
Facendo esperienza del limite, in tutte le sue dolorose manifestazioni, apprendiamo il destino di nullità del nostro stare al mondo. 
La finitudine è la circostanza dell’essere esposti al vuoto di una cancellazione. Il già stato dischiude l’abisso di un tempo bruciato, relegato nella dimensione della mera assenza, di ciò che non è e non sarà più.
Vivere è un assistere impotenti allo scivolare dell’esistente nel nulla del passato.

L'autore.
Antonio Malerba è nato a Terlizzi (Bari) nel 1982, vive e lavora a Milano.


E' un libro che si legge molto velocemente per la sua struttura e brevità; il testo è pregno di riflessioni di natura filosofica che prendono spunto dalle canzoni dell'Artista in questione, che nel corso degli anni ha rivelato una propria concezione della vita, un proprio approccio a temi fondamentali dell'esistenza: dalla non esistenza di un Dio Creatore e Signore (e di conseguenza di un'unica verità o religione alla quale sottomettersi) alla consapevolezza di essere creature finite, che vivono in un tempo che si caratterizza per la sua precarietà e che va vissuto giorno per giorno, senza pensare al domani o al passato; dall'importanza di essere ironici nel prendere la vita come viene, senza prendersi troppo sul serio, al lasciarsi consolare da ogni forma di arte, in cui ciascuno di noi riesce a entrare in comunione con gli altri.

L'Autore divide il suo libro in brevi capitoli in cui analizza stralci di canzoni o interviste/dichiarazioni di Vasco traendone pensieri e riflessioni profondi, dai quali emerge l'originalità, la sensibilità, la voglia e il bisogno di essere onesto nell'espressione di sè da parte di questo cantautore, che da generazioni fa cantare a squarciagola brani che son diventati le colonne sonore di momenti importanti nella vita di tanti di noi.

Un Vasco tutt'altro che "senza parole" ma che ha dei messaggi ben precisi nei suoi testi pur non pretendendo di fare da profeta o insegnante a nessuno.

Molto interessante, per l'argomento in sè e per il coraggioso ma pertinente accostamento di quest'Artista al filosofo e pensatore Nietzsche, del quale vengono riprese molte citazioni, proprio mettendole a confronto col "pensiero" di Vasco.

Consigliato in particolare agli amanti della musica, e di questo cantante soprattutto.

giovedì 10 dicembre 2015

I libri nei libri (#3)



Quali libri vengono menzionati nel romanzo di  Juliet Grey, "Le confessioni segrete di Maria Antonietta", che proprio stamattina ho recensito?

Maria Antonietta, da ragazza, non amò molto la lettura (e, in generale, tutto ciò che aveva a che fare con lo studio), che invece cominciò ad apprezzare in età più matura e in periodi più difficili della propria giovane esistenza.

Ecco un paio di esempi di titoli:


  •  I VIAGGI DEL CAPITANO COOK.


James Cook (1728– 1779) è stato un esploratore, navigatore e cartografo britannico. Cook fu il primo a cartografare l'isola di Terranova, prima di imbarcarsi per tre viaggi nell'Oceano Pacifico nel corso dei quali realizzò il primo contatto europeo con le coste dell'Australia e le Hawaii oltre alla prima circumnavigazione ufficiale della Nuova Zelanda.

Giornali di bordo nei viaggi d'esplorazione. 
Vol. 1: Il viaggio dell'«Endeavour» 1768-1771.


Ed. Tea
459 pp
13 euro
2009
"Cook fece tre viaggi di enorme portata scientifica, circumnavigò la terra risolvendo gli ultimi grandi problemi della geografia terrestre, navigando magistralmente in acque ancor oggi temute, rilevando coste micidiali; stette in mare ogni volta per circa tre anni, lottando vittoriosamente contro le malattie che decimavano gli equipaggi di viaggi consimili; si guadagnò la stima dei marinai e la venerazione degli indigeni, anche se perdette la vita per mano di questi ultimi in un fatale incidente; lasciò migliaia di pagine di diari e giornali di bordo, e innumerevoli carte perfettamente eseguite. Il teatro delle sue imprese fu l'Oceano Pacifico, fino ai suoi giorni il mare meno esplorato e quindi più misterioso e favoloso che ancora esistesse. Seppe affrontare e padroneggiare anche le coste più insidiose, e rivoluzionare di conseguenza, nello spazio di dieci anni, la visione europea di quel mare." (Franco Marengo)






Giornali di bordo nei viaggi d'esplorazione. 
Vol. 2: Il viaggio della «Resolution» e dell'«Adventure» 1772-1775.


Ed. Tea
539 pp
15 euro
2009
"A parte gli interrogativi cui fornì una risposta, il merito precipuo di Cook resta quello di aver concepito il viaggio come un problema unitario e globale, nei suoi aspetti nautici, scientifici e umani. Portò al suo mestiere una dedizione assoluta, propria dell'uomo moderno che trova in questo accanimento, in questa regola di vita, la sua porzione di libertà, o di illusione di libertà. Ma la sapeva lunga, e sapeva distinguere la sostanza delle cose dalle vane pretese che la capovolgono. Tale costante lucidità critica emerge spesso nelle sue pagine, e le colora di una equilibratissima ironia. Il suo capolavoro fu certamente il secondo viaggio, che durò tre anni (1772-1775), attraverso gli immensi tratti di mare lasciati inesplorati da navigatori precedenti, e si spinse per ben tre volte oltre il circolo polare antartico, fino a 71° Sud." (Franco Marenco)






  • LE RELAZIONI PERICOLOSE di P.-A.-F. Choderlos de Laclos

Ed. Feltrinelli
384 pp
9 euro
2013
Considerato il più grande romanzo epistolare della letteratura francese, Le relazioni pericolose (1782) è ambientato nella Parigi del Settecento, dove la Marchesa de Merteuil, falsa e devota, abbandonata dall'amante, Gercourt, decide di vendicarsi disonorandolo. A questo scopo conquista la complicità del Visconte di Valmont, suo ex amante e noto seduttore senza scrupoli. Valmont accetta la sfida e decide di sedurre la giovane Cécile, promessa sposa di Gercourt. Inizia così lo scambio epistolare (175 lettere) che mette in scena la rete diabolica elaborata da Valmont e dalla Marchesa di Merteuil, tessuta in cinque mesi di progetti, manovre, sotterfugi, confessioni, elaborate ipocrisie, colpi di scena e complicatissimi intrighi. Nella rappresentazione dei due protagonisti principali, tutti presi dalla loro volontà di autoaffermazione, Laclos ritrae in modo del tutto originale il quadro realistico di una società moralmente dissoluta e crudele, ormai in discesa libera verso l'autodistruzione nel momento in cui elabora l'idea del massimo potere e del completo piacere, del dominio incontrastato e ottenuto con ogni mezzo, e a ogni prezzo.

Le relazioni pericolose è stato oggetto di fortunati adattamenti cinematografici da parte di Roger Vadim, con Jeanne Moreau e Gérard Philippe (1959), Stephen Frears, con Glenn Close e John Malkovich (1988) e Milos Forman, con Annette Bening e Colin Firth (1989).

L'autore.
Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos (1741-1803) è stato scrittore, inventore e militare. Durante la Rivoluzione francese entrò a far parte del gruppo legato al duca Filippo d’Orleans, e in seguito fu alle dirette dipendenze di Napoleone. Dal suo romanzo più famoso, Le relazioni pericolose (Feltrinelli, 2013) è stato tratto il famoso film del 1989 diretto da Stephen Frears, con Glenn Close, John Malkovich, Michelle Pfeiffer, Uma Thurman e Keanu Reeves.

Cito e canto: 'A thousand years'



E siamo in pieno romanticismo con questo stralcio tratto da "La Stella dell'Eire" di Valentina Marcone (vi ricordo che sul blog ci sono le recensioni di ambedue i suoi romanzi), con annessa canzone:



Le sue mani mi scivolarono lungo le braccia, sulle spalle e poi scendere lungo i fianchi fino a fermarsi intorno alla vita, ma rimase immobile.
Quando riconobbi 'A thousand years' di Christina Perri mi si fermò il respiro, adoravo quella canzone e ne conoscevo ogni singola parola.
Dio mio, non avrebbe potuto scegliere una canzone migliore per quel momento, lui mi strinse forte avvicinandomi a sé e iniziammo a ballare lentamente, semplicemente dondolandoci ascoltando quella stupenda dichiarazione.
Ero assolutamente pietrificata dall'emozione, riuscivo solo a seguire i suoi movimenti, ma quando arrivò il ritornello le parole si impressero a fuoco nella mia mente e nel mio cuore.

'Non lascerò che nulla ti porti via…
…Sono morta ogni giorno aspettando te
Tesoro non aver paura
ti ho amato per mille anni
Ti amerò per altri mille…
…E per tutto il tempo ho creduto che ti avrei trovato
Il tempo ha portato il tuo cuore da me
Ti ho amato per mille anni
Ti amerò per altri mille’



Non avevo mai provato una felicità simile.

Lui mi amava.



Recensione: LE CONFESSIONI SEGRETE DI MARIA ANTONIETTA di Juliet Grey



E son giunta così all'ultimo volume della bellissima e accurata trilogia storica dedicata alla regina più affascinante e chiacchierata della Storia contemporanea: Maria Antonietta, regina di Francia.


Nei volumi precedenti ("Il diario proibito di Maria Antonietta"; "Maria Antonietta. I segreti di una Regina") abbiamo seguito questa donna da quando era una bimba e poi un'adolescente inesperta e ingenua, che ha lasciato la tranquillità della propria Austria per essere scaraventata nel lussuoso e pericoloso mondo di Versailles, alla corte di Luigi XV.

Sono trascorsi ormai 20 anni da quel 1770, che la vide arrivare in Francia per sposare il delfino Luigi Augusto e diventare, insieme a lui, i sovrani della nazione francese.
Abbiamo letto come sono stati gli anni sfarzosi a corte, pieni di privilegi e ricchezza, di balli e divertimenti, come anche di preoccupazioni e chiacchiere per un erede che tardava ad arrivare; abbiamo letto delle false amicizie di cui la Regina nel tempo si è attorniata e che non hanno fatto che peggiorare la sua reputazione agli occhi di un popolo sempre più ignorato ed affamato, prostrato da tasse e quant'altro, che andavano ad impinguare le casse dello stato a scapito di una nazione che, a un certo punto, non ce l'ha fatta più.

Ed arriviamo dunque a...:

LE CONFESSIONI SEGRETE DI MARIA ANTONIETTA
di Juliet Grey 


Ed. Newton Compton
trad. L. Rodinò
384 pp
9.90 euro
il libreria:
7 MAGGIO 2015
La Rivoluzione è iniziata già da un po'.
Il 14 luglio c'è stata la presa della Bastiglia e successivamente un'orda di francesi (donne in particolare), che chiedevano pane per i propri figli e per sé, assale la corte di Versailles: le cose si mettono male per i sovrani e leggiamo tutto il terrore di una donna, moglie e madre apprensiva e preoccupata, che comprende di essere principalmente lei l'oggetto dell'odio popolare e di come questo metta in serio pericolo la vita della famiglia reale.
Quest'ultima è quindi costretta a lasciare la corte e a trasferirsi al Palazzo delle Tuileries, a Parigi (siamo nel 1789), ma tempo dopo, ancora una folla inferocita prende d'assalto anche questa dimora reale, ammazzando chiunque capiti a tiro.
I sovrani, con i loro figli - la 13enne Maria Teresa e il settenne Luigi Carlo -, fuggono in tempo, evitando un vero e proprio regicidio barbaro, e trovano temporaneamente rifugio presso l'Assemblea Nazionale, per essere poi confinati nella Tour du Temple, un antico monastero dei Templari, allora adibito a carcere.

In tutte queste traversie, balza agli occhi tutta la paura di questa donna poco più che trentenne che è costretta a realizzare, meglio e prima del suo buon marito, che la monarchia è davvero crollata.
Non solo, ma ha imparato a riconoscere chi potrebbe essere ancora dalla loro parte:

"Le difficoltà mi insegneranno la prudenza: è in momenti come questi che si impara a conoscere le persone e a discernere infine la differenza tra coloro che sono o non sono davvero devoti".

La Francia è in mano a gente che pare impazzita, ingloriosa, assetata di sangue e vendetta, che ha in testa solo il pallino di farla pagare a tutta l'aristocrazia e, in primis, alla famiglia reale, che ha succhiato il sangue per anni e anni al popolo, non considerando le esigenze del Terzo Stato, le richieste e il malcontento, e ciò che per decenni è stato negato con le buone, ora viene preso e preteso con la forza.
Una forza spaventosa, sanguinaria, che non tiene conto nè delle donne nè dei bambini, di nulla e nessuno, ma che vuole soltanto spazzare via tutto ciò che ha a che fare con il tiranno, con l'oppressione costituita dalla monarchia e per farlo è disposto a diventare... una bestia.

"L'albero della libertà deve essere annaffiato con il sangue dei tiranni".

Leggere dei momenti che hanno visto i sovrani terrorizzati alla presenza di una folla di parigini infuriati oltre ogni dire, pronti a sgozzare tutti, con la bocca piena di insulti osceni, mi ha fatto rabbrividire.
Non ho potuto fare a meno di riflettere su una cosa, che forse potrà essere scontata e banale: spesso, quando oggigiorno ci guardiamo attorno e prendiamo tristemente atto delle cattive condizioni socio-politico-economiche in cui versa da anni la nostra Italia (mi soffermo volutamente solo sul nostro Paese), sentiamo dire: "Ci vorrebbe una bella rivoluzione, così forse toglieremmo di mezzo questi politici che pensano solo a riempire le loro tasche dissanguando la povera gente!".
A voi è mai capitato di sentire frasi del genere? A me sì, e succede di pensare: "Eh effettivamente, dovremmo darci una svegliata!".

Ma leggendo delle brutture che hanno caratterizzato  la rivoluzione francese, di come un popolo guidato dalla rabbia incontrollata e incontrollabile sia preda della stessa e non riesca a condursi in modo razionale, mi ha fatto esclamare: "E questa sarebbe una rivoluzione che potremmo mai invocare per noi e il nostro Paese? Questo genere di barbarie è ciò che mi auspicherei per un eventuale cambiamento in meglio per noi italiani?".

La Rivoluzione Francese è un evento incredibile, che ha portato sconvolgimenti notevoli e radicali all'assetto socio-politico della Nazione, ma... a quale prezzo?
Come dimenticare il Regime del Terrore e tutto ciò che esso ha significato per la Francia stessa?
Il prezzo della libertà, dell'uguaglianza... è stato salatissimo e ha visto le strade parigine imbrattarsi di tanto sangue, anche innocente.
Mi rendo conto che è un argomento complesso e che le mie riflessioni possono sembrare demagogiche o semplicistiche, visto che quando accadono insurrezioni e moti di tale entità c'è poco da fare i sentimentali e, forse - ma lo dico sussurrando - la crudeltà e la ferocia diventano le vie necessarie per raggiungere determinati scopi.
Può darsi..., ma è tremendo ugualmente e ho provato molta pietà per quanti hanno subìto un triste e macabro destino a motivo del loro ceto sociale o perchè realisti.

Tornando a Maria Antonietta: viviamo con lei il tormento di una madre e moglie che va incontro al suo tragico destino, e che - strada facendo - ha cercato di sfuggirgli, aggrappandosi alle promesse di quanti sarebbero stati in grado di aiutare la famiglia reale a fuggire dal suolo francese.
Penso all'amante e amico fedele, Axel von Fersen, in particolare, e a come egli sia stato - fino a quando ha potuto - un punto di riferimento per la Regina; un uomo col quale lei ha cercato di ritagliarsi attimi di felicità, anche se...:

"il concetto di felicità appartiene ormai al passato... qualunque cosa ci riservi il futuro. Siamo stati testimoni di troppo orrore e spargimento di sangue per poter essere nuovamente felici".

La Storia dice che, nei mesi che fu imprigionata nella Tempio, la Regina fu una moglie affettuosa e una madre esemplare, e dalle righe di questo romanzo viene fuori, tra le altre cose, questo aspetto.

Ci sembra di non riuscire neanche più a ricordare la giovane austriaca dagli abiti sfarzosi, il sorriso incantevole, le acconciature incipriate e appariscenti..., ma ciò che vediamo è una donna di 36 anni con i capelli bianchi - e non per la cipria! Non sono più quei giorni. -, gli occhi colmi di lacrime, il sorriso spento, tragicamente consapevole di quanto la sofferenza di tanti francesi - marito e figli compresi - sia imputabile soprattutto al disprezzo di tutti per lei.

Al racconto in prima persona di Maria Antonietta si alterna la voce esterna di una donna, la scultrice Louise Chabron, che pur partecipando alle iniziative rivoluzionarie, non ne condivide totalmente princìpi ed in particolare l'odio e il furore irrazionale che guidano i suoi concittadini.
La crudeltà, lo spettacolo osceno di essa, fa rabbrividire anche lei e un sentimento di pietà per il re e la regina si fa strada nel suo cuore.

Accurato da punto di vista storico, scritto con molta fluidità e scorrevolezza, mai pesante, capace di mettere a fuoco questo celebre e discusso personaggio femminile, che è stata Donna, Madre e Moglie prima ancora che Regina frivola e altera,  i suoi sentimenti, la consapevolezza dei propri errori... e quella ancor più triste di come ad essi non ci fosse più modo di porre rimedio, giunti a un certo punto.

Consiglio tutta al trilogia e chiaramente soprattutto a quanti, come me, amano il romanzo storico; ritengo che questi tre libri siano scritti benissimo e che diano un quadro articolato e fedele degli avvenimenti che hanno portato alla Rivoluzione, cosa l'ha caratterizzata, dandoci il punto di vista della Regina - principale artefice o vittima di tutto questo? - senza però santificarla, ma rendendola per ciò che era: un essere umano, con difetti e virtù.

mercoledì 9 dicembre 2015

Christmas Books Cover (2015)



Ci deliziamo un po' la vista con qualche cover natalizia? ^_-

quale di esse vi fa sentire di più l'atmosfera di questi giorni?


link
link



link
link

Citazioni apocalittiche (La Stella dell'Eire")



Un'epigrafe biblica e apocalittica ha scelto Valentina Marcone per introdurre il secondo libro della saga "La croce della vita", "La stella dell'Eire":



«Le genti ne fremettero,
ma è giunta l'ora della tua ira,
il tempo di giudicare i morti,
di dare la ricompensa ai tuoi servi,
ai profeti e ai santi
e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi,
e di annientare coloro che distruggono la terra».

Apocalisse 11:18




"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire


martedì 8 dicembre 2015

Recensione: LA STELLA DELL'EIRE di Valentina Marcone



E dopo aver recensito qui sul blog "La croce della vita", primo volume della saga urban fantasy/romance di Valentina Marcone, edito da Nativi Digitali Edizioni, eccomi al secondo libro.

Per acquisto e altre info su La croce della vita: QUI
Per acquisto e altre info su La stella dell'Eire: QUI


LA STELLA DELL'EIRE
di Valentina Marcone


Nativi Digitali Edizioni
Ebook (Epub, Pdf, Mobi)
270 pp
3,99 euro


N.B.: INEVITABILE SPOILER SUL PRIMO LIBRO!!!!

Trascorrere la tua infanzia e parte della tua giovane vita, fino ai 18 anni, con delle persone meravigliose che ti hanno allevata, coccolata, insegnato tante cose, di cui ti sei fidata ciecamente per anni... per poi scoprire che queste stesse persone a te tanto care ti hanno nascosto qualcosa di fondamentale per la tua vita.
Tutti vivremmo questa scoperta come dolorosa, e se sei una Furia che deve ancora imparare a gestirsi, beh... non può che essere peggio!

Ed è così che abbiamo lasciato Deva: furiosa, delusa, arrabbiata con loro tre, i suoi "quasi papà", i vampiri Michele, Gabriele e Raffaele Sincore.
Loro tre dicevano di volerle bene ma non hanno fatto nulla per evitarle la cocente delusione che Deva ha provato nello scoprire che sin da quando era stata loro affidata, essi sapevano chi sarebbe stato il suo consorte, e che quel consorte l'avrebbe cresciuta come un genitore.
Lo sapevano ma hanno taciuto: ha taciuto il saggio Micha, il dolce e accomodante Raffa.
E soprattutto ha taciuto lui, l'imperturbabile e taciturno Gab, il consorte deciso dalle Furie.
Lui che negli ultimi tempi la trattava con più distacco; lui che la faceva fremere e arrossire con un solo sguardo.
Quando Deva aveva di essere innamorata perdutamente di quegli occhi di ghiaccio, avrebbe voluto immediatamente vivere questo sentimento, ma a frenarla c'era sempre il pensiero che lui la considerasse una mocciosa, essendo un vampiro ultracentenario con un'esperienza "amorosa" alle spalle di una certa... entità!

Eppure c'era un'attrazione fortissima che la legava a lui,  fisica ma non solo, e a volte anche Gab sembrava non essere indifferente.
Ma allora cosa è intervenuto a separarli?

Il giorno del 18esimo compleanno - e quindi del suo debutto nella società vampiresca - era giunto, e con esso il momento di conoscere il consorte che le Furie le hanno destinato: colui al quale sarà unita da un legame eterno e da un amore indissolubile, col quale avrà il privilegio di procreare.

Deva, agitata e curiosa al pensiero di conoscere questo fantomatico consorte, non sapeva che esso era già noto a tutti dentro casa. A tutti meno che a lei.
Una situazione inaspettata, unita a una serie di fronte a dei malintesi e situazioni ambigue, fa scoppiare il pandemonio: l'amore e il senso di possesso verso l'uomo che il destino le ha assegnato - insieme alla consapevolezza di essere stata tradita da tutti e tre e soprattutto da Gab, dal quale si sente umiliata e presa in giro - è qualcosa che Deva non sa gestire e contenere, e così la sua natura sovrannaturale, mostruosa, prende il sopravvento.

La rabbia brucia dentro di lei e la trasformazione avviene quando Deva non è ancora pronta per affrontarla: la Furia che è dentro di lei, tutta artigli, ali e pelle grigia viene fuori, spaventosa e terribile.

Ritroviamo quindi una Deva sola, che deve comprendere in solitudine chi è, cosa è capace di fare, realizzando di essere una creatura speciale, potente, che non deve aver paura perchè sa difendersi da sola.

Eppure il pensiero spesso va ai giorni felici con i tre vampiri, alla cagnetta Sissi, alla dolce Clara (fidanzata di Raffa), alla premurosa governante Adele, e fitte di nostalgia si insinuano nel suo cuore, cozzando con il pensiero che loro stiano benissimo anche senza di lei, che probabilmente neanche l'hanno mai cercata.

Ma capirà che non è così, che l'affetto che i fratelli Sincore hanno per lei è onesto e che se il fato furioso ha deciso di assegnarle quel consorte e non un altro, e beh, c'è poco da fare!

Deva rivivrà un'altra fase della propria vita e, ormai più matura e consapevole della seconda natura che le appartiene, andrà incontro al proprio futuro.
Il suo carattere sospettoso e diffidente la porta a farsi spesso paranoie incredibili su chi la circonda, in particolare su Gab; l'amore che prova per lui, che il tempo e la lontananza non hanno assopito, avrà la meglio?
E Gab, saprà essere per lei il degno consorte che tutti si aspettano che sia?

Una cosa Deva deve sapere assolutamente: fuori c'è il feroce nemico di sempre che ha dato il via ad una serrata caccia che vede proprio lei come oggetto di odio e distruzione...

Questo secondo appuntamento inizia presentandoci l'evoluzione di Deva, la sua presa di coscienza della propria identità, per poi tingersi abbondantemente di molte sfumature romance: del resto, Deva è cresciuta, il suo corpo e il suo cuore hanno delle esigenze che solo la sua "anima gemella" può soddisfare, quindi saranno tanti i momenti in cui Deva e Gab "interagiscono" tra loro, tra effusioni e bisticci, che fanno sorridere tra un "lui la fulminò con lo sguardo" e un "lei gli lanciò un'occhiataccia".
Belle le citazioni musicali, azzeccate per i momenti cui si riferiscono.

Vengono ancora meglio fuori i loro caratteri, i difetti e i pregi, le cose che li accomunano e i momenti a loro dedicati sono non solo romantici e sensuali ma spesso anche umoristici, visto che non fanno che beccarsi.
La vena umoristica e briosa era presente già nel primo libro e la ritroviamo anche qui; le tinte più dark e paranormal ci sono un po' all'inizio e poi dalla seconda metà del romanzo, che si legge sempre con molta scorrevolezza.
Non posso che consigliarvi la lettura di entrambi i romanzi di Valentina Marcone.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...