domenica 12 luglio 2020

Recensione: RITORNO A BLUE RIVER di Grazia Caputo



Quanto può essere difficile ritornare nel luogo in cui hai trascorso parte della tua vita e al quale sono legati ricordi di esperienze umilianti e dolorose?
Per Grace Jones, giovane scrittrice di successo, è un vero e proprio atto di coraggio tornare a Blue River, sapendo che c'è il rischio di ritrovare quelle persone che in passato le hanno fatto versare molte lacrime.
Ma solo affrontando i propri demoni è possibile sconfiggerli, e lei non è più l'adolescente insicura di un tempo.


RITORNO A BLUE RIVER
di Grazia Caputo



Officina Milena
94 pp
Blue River è un paese nei cui pressi scorre un fiume, attorno al quale si narra una leggenda che ricorda come la vita scorra proprio come un corso d'acqua, portando via con sé il bello e il brutto vissuto da ogni essere umano.

Dopo essere fuggita dal proprio piccolo paese pur di realizzare i propri sogni, passati sei anni, la giovane protagonista di questo libro torna là dove risiede il proprio passato e, con esso, incubi e paure che l'avevano resa insicura e fragile.
Ma la sua tenacia e determinazione nel mettere a frutto il proprio talento di narratrice, l'hanno resa una donna più sicura di sè, tanto da spingerla a tornare "a casa".

E in una notte, tetra come quella di Halloween sa essere, tra zucche inquietanti e strani segni che tentano di spaventarla, forse è davvero arrivato per lei il momento della resa dei conti con coloro che l'hanno perseguitata approfittando della sua ingenuità.

Grace rivede colei che, negli anni della scuola, è stata la sua migliore amica, Nora, con cui però - una volta lasciata Blue River - aveva allentato i rapporti.
Tra le due c'è imbarazzo e l'amica non nasconde un atteggiamento ostile, proprio di chi sente di essere stato deluso dall'altro.

Grace è tornata per cercare di scrivere il suo romanzo in tranquillità, ma durante la settimana di Halloween  avvengono è vittima di fatti inquietanti, sinistri ed inspiegabili, che le provocano comprensibilmente più di un brivido e la fanno sentire continuamente in allarme: telefonate anonime, appostamenti, rumori strani...
C'è forse qualcuno che vuol farle uno scherzo mettendole paura?
E se non fosse semplicemente un burlone a darle fastidio ma qualcuno male intenzionato?

Lo scoprirà presto, e proprio nel corso della notte del 31 ottobre, che forse sarà la notte più terrificante e lunga della sua vita.

Attraverso brevi flashback conosciamo alcuni episodi accaduti a una giovanissima ed inesperta Grace, la quale ha sofferto per essere stata il continuo bersaglio delle angherie e delle cattiverie di quattro ragazzi del paese: quattro bulli che si sentivano i padroni del mondo, arroganti e sadici, pronti a prendere in giro con cattiveria e ad umiliare chi, come Grace e Nora, era timido e insicuro.

Tra questi quattro giovanotti spavaldi - Gary e Jack Rider (fratelli), Alan e Nickolas -, il più perfido è stato sicuramente Jack, il quale in certi momenti - quando si ritrovava solo con Grace - perdeva l'aria cinica a e strafottente e quasi sembrava preso dalla ragazza, per poi fare il bullo quand'era con gli amici.

Ebbene, i quattro vengono a sapere del ritorno di Grace e organizzano una trappola per lei, qualcosa di veramente orribile che potrebbe rivelarsi per la povera ragazza - sola in casa - un  inferno senza via d'uscita.
Eppure non sarà totalmente sola ad affrontarlo, e una presenza amica le sarà di grande aiuto.

Grazia Caputo ha scritto un racconto che, in un numero limitato di pagine, riesce ad essere interessante e completo, regalando attimi di suspense nel lettore, e a ciò contribuisce lo sfondo costituito da questa cittadina americana fittizia, la leggenda riguardante il suo fiume, il periodo in cui la storia è ambientata, ossia Halloween, con tutti i dettagli relativi a questa oscura festa, le minacce che la protagonista non sa spiegarsi e, in particolare, ciò che le accade in quella maledetta notte.

Il racconto di ciò che vive Grace a causa della trappola tesa da Jack e compagni - alternato, come dicevo, a piccole ma necessarie incursioni a sei anni prima - unisce elementi thriller e horror, è narrato con un ritmo concitato e tiene il lettore in tensione, in quanto è difficile non farsi coinvolgere dai fatti raccontati e dagli stati d'animo della protagonista, la quale si ritrova a fare scelte audaci e necessarie, se vuol uscire viva da una situazione che si fa via via sempre più pericolosa.

Tra queste pagine, di cui ho apprezzato lo stile, i personaggi, l'ambientazione, si affrontano temi quali l'amicizia, i primi acerbi sentimenti verso l'altro sesso, l'incapacità di saper esprimere i propri sentimenti e farne piuttosto un'ossessione, la mancanza di rispetto per la donna, il bullismo - con tutto ciò che esso significa nella vita di chi lo subisce, in termini di sfiducia, paura, insicurezza - ma anche la voglia di non lasciarsi schiacciare da chi crede di poterti far sentire una nullità.
Grace non ci sta, alza la testa e va dritta per la sua strada e quando torna a Blue River, pur non immaginando ciò che l'attende, potrà finalmente guardare l'acqua del fiume e vedere chi è stata e chi è adesso, e chiudere finalmente col passato, lasciando che esso scivoli via, mostrando il suo riflesso, che le restituisce l'immagine di una persona che ce l'ha fatta.

Un racconto bello, intenso, scritto molto bene, appassionante, con un finale che - specifica l'Autrice - lascia spazio a diverse interpretazioni.
Assolutamente consigliato se vi piacciono le storie ricche di pathos e suspense.
Ringrazio Officina Milena per la copia omaggio.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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