sabato 26 novembre 2022

** Fuga di cervelli al femminile: scelta libera o imposta? **



In Italia, se vuoi provare a realizzare i tuoi sogni, studiare è sicuramente molto importante e, se il diploma sembra ormai non bastare più, ecco che si sceglie il percorso universitario, sperando così di ottenere la posizione lavorativa desiderata.

Tuttavia, nel nostro Paese, negli ultimi decenni, si sente sempre di più parlare di “fuga di cervelli”: milioni di studenti e studentesse che prendono la decisione (non di rado a malincuore) di lasciare il paese dove sono nati e cresciuti per inseguire i propri sogni. 

Come riportato nel Referto sul sistema universitario 2021 della Corte dei Conti, negli ultimi dieci anni il numero di giovani laureati (25-34 anni), che decide di trasferirsi all'estero per avere maggiori e migliori opportunità di impiego, nonché una remunerazione più adeguata, è aumentato; nel 2018 erano 117mila gli italiani emigrati all’estero, di cui 30 mila laureati.
In generale, negli ultimi cinque anni circa 244 mila giovani si sono trasferiti in un'altra nazione. 

Nonostante la pandemia, queste migrazioni non si sono fermate, anzi: le fughe all'estero dei giovani laureati italiani sono andate intensificandosi rispetto al 2019.

"Il bilancio delle migrazioni dei cittadini italiani 25-39 anni con un titolo di studio di livello universitario si chiude con un saldo dei trasferimenti di residenza da e per l'estero di 14.528 unità", spiega il presidente dell'Istat.

Le mete privilegiate? Francia, Germania e Spagna in primis, ma anche i Paesi dell’Est Europa o quelli più a nord, come la Norvegia. Chi sceglie di uscire dall’Europa, solitamente opta per Emirati Arabi, Cina, Giappone e Singapore.

Tra questi studenti che emigrano, la percentuale di donne sta diventando sempre più considerevole. 
Cosa le spinge ad andarsene dall'Italia?

Le ragioni sono tante ma uno dei principali motivi è da ricercare nelle disuguaglianze di genere

Per una donna, lavorare in un Paese in cui non sempre si viene premiate perché lo si merita non è semplice e, sebbene nell’ultimo secolo si siano fatti tanti passi avanti, c’è ancora tanto per cui lottare. 
In altre nazioni però sembra che la situazione non sia come in Italia ed è proprio per questo che tante donne decidono di emigrare. 

Il motivo principale è sicuramente legato alle
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maggiori possibilità di crescita professionale
.  
In molti Paesi esteri infatti si investe molto di più nei giovani: c’è più offerta di lavoro e gli stipendi sono più alti e questo ovviamente attira tantissime donne, che si sentono limitate in Italia. 

Inoltre, mentre in Italia non sempre si danno possibilità alle persone più meritevoli, in altri Paesi la meritocrazia è una delle basi fondanti della vita lavorativa. Infatti, seppur istruita tanto quanto i suoi colleghi uomini e seppur ricoprendo la stessa posizione, se sei donna quasi sicuramente verrai pagata meno, e il divario non è indifferente. 
Questo fenomeno purtroppo è molto diffuso e tante donne si sono trovate in questa situazione. 


Cecilia Cravari e Annagiulia Bifania sono tra queste, cioè tra coloro che hanno deciso di riporre le proprie speranze in altri Paesi.

Cecilia Cravari, 32 anni, pluripremiata atleta della Nazionale italiana di pattinaggio artistico sincronizzato, oggi è un medico specializzato in cardiologia. 
Laureata con il massimo dei voti all’Università di Parma, dopo una serie di Erasmus all’estero negli Stati Uniti e in Svizzera, ha deciso di iniziare la sua carriera proprio in quest’ultimo Paese. 
Dopo la sua esperienza da stagista le è  stata offerta una posizione, che lei ha accettato spinta dal fatto di essersi sentita da subito supportata e valorizzata, nonostante lavorasse con medici di un certo livello e con più anni di esperienza. 
Certo, l’Italia le manca, ma non pensa di tornarvi nell’immediato: lì dove vive e lavora attualmente viene apprezzata e pagata per la dedizione e per la sua preparazione e questo è qualcosa a cui non vuole rinunciare. 

Annagiulia Bifania, laureata in Lingue, Culture e Civiltà dell’Asia Orientale a Venezia, ora vive in Giappone, a Tokyo, dove lavora come agente immobiliare. 
Dopo essersi laureata, ha cercato delle posizioni come stagista e, dopo averla trovata in un noto brand di abbigliamento, si è ben presto accorta che purtroppo non sarebbe cresciuta professionalmente in quanto il modus operandi delle aziende era sempre lo stesso: offrono contratti a tempo determinato e con una retribuzione minima. 
Quando le è stato proposto di andare a lavorare in Giappone con un salario più alto e decisamente più dignitoso, Annagiulia non ha esitato a partire!

Sempre maggiore è, dunque, il numero di donne che, spinte dalla volontà di riscatto, di essere rispettate e premiate per i loro traguardi, decidono di partire.
Ovviamente, il percorso in questo senso è ancora molto lungo anche all’estero, ma sembra che passi in avanti siano già stati fatti. Le associazioni che cercano di combattere per i diritti delle donne sono tante e speriamo che, anche in Italia, la situazione cambi in meglio. 


Questo post (che contiene alcune mie piccole modifiche rispetto all'originale) si basa sul seguente articolo   >> Donne in fuga per realizzare i propri sogni << 



Altre fonti consultate: 
  • https://ifmagazine.bnpparibascardif.it/2022/03/04/fuga-di-cervelli-un-fenomeno-in-rallentamento/
  • https://www.avvenire.it/economia/pagine/cervelli-in-fuga-corte-dei-conti
  • https://www.dealogando.com/lavoro/fuga-dei-cervelli-italia/
  • https://primocomunicazione.it/articoli/attualita/rapporto-istat-tornano-ad-aumentare-i-giovani-laureati-italiani-che-emigrano-allestero

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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