Giunti al terzo capitolo della saga famigliare La villa delle stoffe, ritroviamo i Melzer, la loro servitù e tutte le movimentate vicende che rendono l'esistenza di ciascuno sempre piene di sorprese e decisioni da prendere, in una società post-bellica che sta cercando di rialzarsi dalle macerie lasciate da un conflitto sanguinoso.
L'EREDITÀ DELLA VILLA DELLE STOFFEdi Anne Jacobs
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| Giunti trad. L. Ferrantini 544 pp La villa delle stoffe #3 |
Ad Augusta, in casa Melzer, le cose non procedono male, anzi: Paul è tornato dal fronte sano e salvo e tutto intero ed è pronto a riprendere le redini della grande fabbrica di tessuti, diretta in sua assenza dalla moglie Marie, abile artista e sarta.
Dopo tanti mesi di separazione, il loro amore è più forte che mai, i due sono tanto uniti e felici assieme ai loro vivacissimi gemelli (Leo e Dodo), anche se Marie non può fare a meno di notare quanto Paul sia all'antica in certi modi di pensare: ad esempio, guarda con sospetto i nuovi modelli disegnati da Marie - quei tailleur così moderni, stretti e sfrontati -, come anche la moda dei capelli corti, che ha già contagiato sua sorella Kitty.
Per Paul queste mode sono troppo sfacciate e gli rimandano l'idea di una donna eccessivamente indipendente, libera da vincoli e obblighi, quando lui invece vorrebbe che l'adorata moglie continuasse ad essere tutta dedita a lui, ai figli e al portare avanti al Villa delle Stoffe, piuttosto che mettersi in testa strane idee...
Ma nelle vene di Marie scorre il sangue di sua madre, la geniale e anticonvenzionale artista Louise Hofgartner, e quell'anima forte e intraprendente le mostra quanto possa essere opprimente un'esistenza privata del piacere che dà il seguire le proprie attitudini e inclinazioni.
Il ritorno alla ristretta vita familiare comincia quindi a opprimere Marie, tanto più che non è neppure libera di prendere davvero e autonomamente delle decisioni fondamentali, comprese quelle che concernono l'educazione dei propri figli.
Per dirne una: una vecchia amica di Lisa (sorella di Paul e Kitty, attualmente in Pomerania assieme al marito Klaus) è stata assunta quale bambinaia di Dodo e Leo ma i bambini la detestano perché la donna è arcigna e tirannica, eccessivamente severa e non tiene conto dei sentimenti e delle esigenze dei gemelli.
Marie vorrebbe che Paul la mandasse via ma, siccome la mamma e suocera, Alicia Melzer, non vuole, l'opinione della giovane signora non viene assolutamente presa in considerazione.
Possibile che Paul tenga più al parere materno che a quello della consorte?
Per dimostrare a quest'ultima di essere dalla sua parte, decide di aiutarla a realizzare un sogno: aprire un atelier di moda tutto suo.
Marie è brava e professionale in ciò che fa e ben presto i suoi modelli riscuoto uno straordinario successo: le signore non parlano che di lei, tutta la buona società si contende i suoi capi.
Quando gli impegni cominciano a tenerla lontana da casa e dai bambini, Paul ne è irritato: ok il lavoro e la passione per ciò che le piace fare... ma Marie resta prima di tutto una moglie e una madre ,e il primo luogo in cui deve passare più tempo è la villa non l'atelier, che evidentemente per Paul dovrebbe essere più un passatempo che un vero e proprio lavoro.
Sente che sua moglie sta prendendo la strada dell'indipendenza già calcata dalla sorella Kitty, che ormai vedova e con una figlioletta da accudire (Henny), non fa che trascorrere le giornate facendo esattamente tutto ciò che la rende felice, senza darsi troppe regole o freni.
Per evitare che Marie creda di potergli mettere i piedi in testa, l'uomo le dà un ultimatum, dalle conseguenze inaspettate e che getteranno tutti - padroni e domestici - nella confusione più totale.
Marie, pur essendo sempre molto innamorata di Paul, si mantiene ferma nelle proprie posizioni: non ha alcuna intenzione di chiudere l'atelier e di rientrare in casa con la coda tra le gambe (con somma soddisfazione della suocera, che ha sempre disapprovato che lei lavorasse), relegando se stessa al semplice ruolo di signora Melzer.
Il suo negozio sta andando così bene, lei ama realizzare abiti, sperimentare con modelli sempre muovi e "alla moda"...: perché dovrebbe rinunciarvi?
Per non parlare del fatto che la mentalità maschilista di Paul lo induce a sbagliare pure con i figli: Leo ha un grande talento per la musica (il pianoforte è il suo strumento preferito) e nessun interesse per le macchine industriali, le auto e quant'altro di tecnico, ambito che invece appassiona Dodo, indifferente a bambole, pizze e merletti e desiderosa, semmai, di pilotare un aereo, da grande. Paul è totalmente cieco di fronte ai temperamenti e alle attitudini dei figli, ai quali impone i propri modi di pensare e i propri antiquati schemi mentali.
A questo subentrerà un'altra questione, che riguarderà Louise, la defunta madre pittrice, che resta per i Melzer un punto dolente, una "pietra di scandalo" alla quale essi preferirebbero non essere associati.
Ma disprezzare Louise significa disprezzare sua figlia, le cui origini sono necessariamente legate alla madre, della quale non solo Marie non si vergogna ma del cui estro artistico vuol essere testimone orgogliosa.
Nella coppia si apre una crepa non indifferente, con conseguenze sui bambini e sulla gestione della villa delle stoffe.L'amore che li ha sempre legati vincerà sui litigi, sulle divergenze d'opinione, portandoli a trovare un punto d'incontro?Entrambi sono innamorati ma altresì orgogliosi: chi farà il primo passo per chiedere scusa all'altro?
Intanto, attorno a loro, i domestici guardano, sghignazzano o sospirano, mentre sono presi dalle proprie umili incombenze.
Hanna è sempre accanto a Marie, pronta a servirla anche con mansioni che non la entusiasmano più di tanto. A portarle una rinnovata gioia ci pensa un piacevole ritorno di un ex domestico.
Auguste va e viene dalla villa per racimolare qualcosa da mangiare per sé e per i propri figli, visto che l'attività del marito (buon uomo e gran lavoratore) non sta andando come avevano sperato, cosa che la spinge a rivolgersi ad una vecchia conoscenza della villa da cui farebbe bene a star lontana...
Lisa, dal canto suo, è in Pomerania ma il suo matrimonio è ormai irrecuperabile, tanto che la donna è pronta a buttarsi tra le braccia di un altro uomo che, pur sembrando attratto da lei, non si decide a farsi avanti.
Insomma, alla Villa delle Stoffe c'è sempre un gran movimento, accadono tanti piccoli avvenimenti che creano molta dinamicità e imprevedibilità, ci sono coloro che tramano alle spalle di altri e che non aspettano altro che la loro caduta, ci sono fraintendimenti, vecchi e nuovi rancori, a un certo punto c'è pure una piccola "nota gialla" in quanto un personaggio verrà ucciso e un innocente incolpato...
E poi, proprio nelle ultime battute, si registra un ritorno e si intuisce come nel prossimo romanzo della serie questi potrebbe avere un proprio peso nel creare nuovi sviluppi.
Anche questo volume è stato interessante: le vicende che coinvolgono Paul e Marie mi sono piaciute perché le personalità di entrambi spiccano nel bene e nel male e in loro ci sarà comunque una maturazione, una crescita, che li porterà ad affinare tanto il proprio carattere quanto la loro relazione di coppia.
Mi sono piaciuti anche i capitoli dedicati a Lisa, che è sempre stata la sorella più bistrattata ma che in realtà, rispetto a Kitty, ha modo di evolvere, prendere decisioni importanti per dare una svolta alla propria esistenza, mentre Kitty in questo romanzo, pur proseguendo con la propria vita di donna libera che ride davanti alle convenzioni sociali, non vive grossi cambiamenti; per contro, continua a sostenere con forza la cognata contro la testardaggine di Paul.
Curiosa di proseguire, non posso che consigliare la saga a chi ama immergersi in storie di gente sia ricca che umile, alle prese ognuna con sfide e difficoltà quotidiane, in stile Downton Abbey.
I libri della serie:
4. Ritorno alla villa delle stoffe
5. Tempesta sulla villa delle stoffe
6. Incontro alla villa delle stoffe





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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz