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domenica 26 giugno 2016

Imparare leggendo (#6)



Leggendo "Villette" ho (ri)scoperto molti termini di cui ignoravo, o avevo completamente cancellato da tempo indefinito, il significato.
Beata ignoranza!! Non sarà il caso di provare a colmarla!?!

E allora, armiamoci di dizionario :)



Sul blog, nel tempo, ho aperto diverse rubriche, a cadenza settimanale e non,
che ad oggi non sempre condivido con voi in modo costante (per quanto ci pensi e vorrei).
Dico questo perchè non ho intenzione di aprire una nuova rubrica,
ma pensavo di dare spazio - senza impegni troppo fiscali -
a una cosetta che mi salta in mente spesso,
quando, leggendo,
mi ritrovo davanti a termini di cui non conosco il significato.

E siccome "la vecchia non voleva morire, perché diceva che aveva altre cose da imparare", e siccome la lingua italiana è ricca, tra le tante cose, di un sacco di vocaboli, ho pensato di condividere con voi quelle paroline o espressione di cui ignoravo il significato o l'etimologi o altre curiosità ad esse legate.


VERZICANTE

Part. Pres. di verzicare: 
lett. Delle piante e dei campi, verdeggiare


LARDELLARE

GASTRON Mettere lardelli o pezzetti di prosciutto o pancetta e aromi in tagli f
atti appositamente nella carne da cucinare


MESMERICO

Che concerne Mesmer o il mesmerismo
(Dottrina e pratica terapeutica fondata sul potere curativo 
del magnetismo animale e minerale)

PITICO

Di, relativo a Apollo Pizio
‖ Giochi pitici, feste pitiche, grandi feste nazionali dell'antica Grecia celebrate 
a Delfi in nome di Apollo
‖ Lauro pitico, corona d'alloro che si attribuiva ai vincitori dei giochi


PANOPLIA

 L'intera armatura dell'antico guerriero
‖ Le parti che costituiscono un'armatura, disposte come trofeo su una parete


CONOSCEVATE QUESTE PAROLE? ^_-



venerdì 20 maggio 2016

Curiosando tra le pagine di "I segreti della casa sul lago": il rapimento Lindbergh



Prosegue la mia lettura del romanzo della Morton "I segreti della casa sul lago", che mi sta prendendo molto, anche se per diverse ragioni procedo lenta nella lettura (ahimè).

Ebbene, poichè al centro del mistero di questo libro vi è il caso di un bambino rapito - Theo Edevane, sparito nel nulla nel 1933 -, l'Autrice, nel parlarne, cita il caso reale di un rapimento divenuto purtroppo celebre: il rapimento Lindbergh, che ebbe ai suoi tempi una grande risonanza mediatica internazionale.

Charles jr
Erano le 22 del 1° marzo del 1932 quando la culla in cui avrebbe dovuto riposare il  piccolo Charles Augustus Lindbergh Junior, di venti mesi, - figlio del celebre aviatore Charles Augustus Lindbergh, autore della prima traversata transoceanica a bordo di un monoplano, da Parigi a New York, nel 1927, e della scrittrice Anne Spencer Morrow - fu trovata vuota dalla tata del piccolo.

Sul davanzale della finestra aperta fu trovato un biglietto in cui si chiedeva il pagamento di un riscatto (di 50 mila dollari) e si raccomandava di non avvisare la polizia.

Ma le autorità furono giustamente coinvolte e le indagini iniziarono immediatamente, ma senza portare risultati.

Nei giorni seguenti i Lindbergh ricevettero altre lettere dal rapitore del piccolo Charles, e pur di riabbracciarlo, decisero di pagare il riscatto.

I giorni passarono e il 16 marzo i Lindbergh ricevettero un pacco anonimo con la camicina da notte di Charles e tempo dopo, all'ora e nel luogo prestabiliti, portarono il danaro ai rapitori, ma il bimbo non fu loro restituito.

Un mese dopo, era il 12 maggio, un camionista di colore trovò per caso il corpicino, ormai in decomposizione, del piccolo Charles, in un boschetto nei pressi dell’abitazione dei Lindbergh; dall'esame autoptico, si comprese che il piccolo doveva essere deceduto poco dopo il rapimento, a causa di un trauma cranico.

locandina
Scattò subito la caccia al rapitore assassino e tutti presero a cuore il caso, da Herbert Hoover e Franklin Delano Roosevelt ad Alfred Capone in persona. Inoltre, i dollari dati per il riscatto erano stati "segnati", proprio con la speranza di poter incastrare un giorno l'assassino.

Appena un paio di anni dopo, nel 1934, fu arrestato un certo Bruno Richard Hauptmann, che si guadagnava da vivere come carpentiere e rischiando in Borsa. Nella sua casa gli investigatori trovarono diversi indizi schiaccianti, oltre che migliaia di dollari “segnati”; la sua grafia fu riconosciuta come quella del biglietto e poi non aveva un alibi per la sera del delitto. 

Il processo iniziò qualche anno dopo e si giunse presto alla condanna: pena di morte (sedia elettrica) in tutti e tre i gradi di giudizio. 

In seguito negli Stati Uniti fu emanata una legge molto severa nei confronti dei sequestri di persona e fu chiamata “Legge Lindbergh”.

Eppure, a distanza di anni, la vedova di Hauptmann continuava a proclamare l'assoluta innocenza del marito. 

In effetti, c'è da ricordare che in quel drammatico 1932 la cameriera personale della signora Lindbergh, Violet Sharp, si era inspiegabilmente tolta la vita avvelenandosi, il giorno prima di affrontare un altro interrogatorio; lo stesso maggiordomo morì di peritonite fulminante il giorno prima della propria testimonianza e la zia del piccolo, Elisabeth Morrow, era stata in passato la fidanzata del signor Lindbergh, e non aveva mai smesso di provare un certo risentimenti verso la sorella e probabilmente anche verso l'innocente nipotino...

Che queste persone avessero qualcosa da nascondere?
Di questo caso e di tutte le sue strane coincidenze si parlò per tanto tempo, e molti punti oscuri non furono mai chiariti.
Non mancarono anche le ipotesi più inquietanti (altrettanto drammatiche), tipo che  Charles fosse morto accidentalmente, cadendo dalle braccia del padre e che i familiari avessero messo su un finto rapimento per nascondere la verità...

Di certo Kate Morton si è rifatta molto a questo celebre e controverso caso di cronaca nera come spunto per la propria storia; del resto, non sarebbe la prima volta che uno scrittore attinge al rapimento di "Baby Lindbergh". Lo fece, ad es., già Agatha Christie nello scrivere il famoso giallo "Assassinio sull'Orient-Express" (RECENSIONE).

Fonti:

wikipedia
http://www.criminologia.org/

mercoledì 18 maggio 2016

Curiosando tra le pagine di "I segreti della casa sul lago": Enid Blyton.



Come vi dissi qualche giorno fa, leggendo "I segreti della casa sul lago" (K. Morton) mi sto imbattendo in scrittori realmente esistiti e menzionati durante la narrazione.

Di recente abbiamo visto chi era Elinor Glyn (QUI), oggi scopriremo chi è stata Enid Blyton.

www.theguardian.com
Enid Mary Blyton (1897 –1968) è stata una scrittrice inglese, autrice di romanzi per varie fasce di età, famosa soprattutto per la sua produzione nel campo della letteratura per ragazzi.

Ha scritto moltissimo (circa 800 libri in 40 anni), ai suoi tempi è stata molto popolare, arrivando a un totale di quasi 400 milioni di copie; è stata tradotta in oltre 90 lingue.

Nelle sue opere letterarie per ragazzi, protagonisti indiscussi sono i bambini, che vivono avventure di ogni sorta all'insaputa degli adulti; vi sono spesso personaggi ricorrenti, coinvolti in avventure che occupano più di un libro.

Ma contrariamente a questo interesse per il mondo dell'infanzia, pare - stando alla testimonianza della figlia minore  - che la donna fosse una madre autoritaria, severa e priva di qualsiasi istinto materno, portata spesso a ignorare i problemi. A darne un quadro meno severo è la figlia maggiore, che conserva i ricordi positivi di un'infanzia felice.

Le sue opere più famose sono le avventure di Noddy, Il Club dei Sette e La Banda dei Cinque. Da quest'ultimo sono stati tratti molti prodotti televisivi, tra cui il telefilm La banda dei cinque trasmesso negli anni settanta.


Fonti:

wikipedia
http://www.enidblyton.net/
http://www.enidblytonsociety.co.uk/ (sito molto ricco di informazioni sull'autrice e sulle sue opere)

lunedì 16 maggio 2016

Curiosando tra le pagine di "I segreti della casa sul lago": Elinor Glyn



Come ho detto ieri, sto leggendo l'ultimo interessante romanzo di Kate Morton, "I segreti della casa sul lago"; la storia narrata - come spesso accade nei libri dell'Autrice - è alternata su due piani temporali separati da 70 anni, vale a dire il 1933 e il 2003, ambedue collocati in Cornovaglia.
La protagonista del primo filone temporale è la sedicenne Alice Edevane, aspirante scrittrice; di conseguenza i libri hanno una loro non irrilevante parte nella nostra storia, tanto che la Morton menziona alcuni autori realmente esistiti più o meno contemporanei alla protagonista.

In questi momenti ne vedremo soltanto uno di questi scrittori, purtroppo per mancanza di tempo :-(

Elinor Glyn, nata Elinor Sutherland, (1864 – 1943), è stata una scrittrice britannica che lavorò a lungo a Hollywood anche come produttrice e regista; ha lavorato anche come sceneggiatrice per il cinema muto sia per la MGM che per la Paramount Pictures.
Sin da ragazza Elinor fu un'accanita lettrice, interessata soprattutto alla storia francese e alla mitologia; col tempo, si appassionò anche al misticismo e al romanticismo. 
Tenne anche un diario personale;  viaggiò molto ed ebbe diversi ammiratori.

Nel romanzo è citata da un personaggio in modo dispregiativo, in quanto i suoi libri sono reputati non proprio adatto a signorine perbene. In effetti, diverse sue opere furono bandite; ad esempio il romanzo Three weeks a quei tempi (1907) creò non poco scandalo perchè raccontava di una regina dei Balcani che seduceva un giovane aristocratico inglese, fatto che si ispirò alla relazione della Glyn con Lord Alistair Innes Ker.
Il Preside di Eton lo ritenne immorale e il romanzo fu bandito ma proprio questo gran clamore contribuì al successo e alla fama di Elinor.

Elinor Glyn
A questa vivace donna dai capelli rossi e gli occhi verdi si deve quindi la creazione del romanzo rosa dai connotati erotici.
Negli anni Venti del Novecento è stata una vera e propria celebrità nell'ambito della cultura popolare, soprattutto nei paesi di area anglofona; influenzò anche la carriera di attori dell'epoca, passati poi nella leggenda, come Rodolfo Valentino. 

Grazie alla nonna che l'ha cresciuta, imparò le regole della rigida etichetta proprie della vita sociale delle classi aristocratiche inglesi; questo favorì Elinor nell'entrare nei circoli più esclusivi della società inglese. Non solo, ma le servì anche nella carriera a Hollywood, perchè fu considerata la più grande esperta in materia e venne così assunta dagli studios come consulente di stile e di buone maniere.

A lei si deve anche la coniazione del termine "it" nel romanzo "The Man and the Moment" [1923] che  indicava - nella traduzione italiana - quel certo non so che, vale a dire il sex appeal, o, come lei stessa disse: "a strange magnetism that attracts both sexes".


Fonti:

Wikipedia
http://www.spiritolibrario.com/elinor_glyn.asp
http://www.online-literature.com/elinor-glyn/



venerdì 20 novembre 2015

Imparare leggendo (#5)



Sul blog, nel tempo, ho aperto diverse rubriche, a cadenza settimanale e non, che ad oggi non sempre condivido con voi in modo costante (per quanto ci pensi e vorrei).
Dico questo perchè non ho intenzione di aprire una nuova rubrica, ma pensavo di dare spazio - senza impegni troppo fiscali - a una cosetta che mi salta in mente spesso, quando, leggendo, mi ritrovo davanti a termini di cui non conosco il significato.

E siccome "la vecchia non voleva morire, perché diceva che aveva altre cose da imparare", e siccome la lingua italiana è ricca, tra le tante cose, di un sacco di vocaboli, ho pensato di condividere con voi quelle paroline o espressione di cui ignoravo il significato o l'etimologi o altre curiosità ad esse legate.


PAREIDOLIA

dal greco eidolon (“immagine”), con il prefisso para- (“simile a, presso, accanto”, ma che può indicare anche “deviazione, alterazione”).
Treccani: Processo psichico consistente nella elaborazione fantastica di percezioni reali incomplete, non spiegabile con sentimenti o processi associativi, che porta a immagini illusorie dotate di una nitidezza materiale (per es., l’illusione che si ha, guardando le nuvole, di vedervi montagne coperte di neve, battaglie, ecc.).
Detto più semplicemente: è la tendenza innata ad utilizzare schemi noti e già in nostro possesso per dare un senso a forme casuali ed indistinte. 
Esempi? Beh, ad esempio guardare le nuvole e pensare di vederci forme particolari, o il fatto stesso di chiamare degli oggetti con determinati nomi: pinza a pappagallo, coda di cavallo..



DERAPATA


Treccani: slittata, sbandata laterale; in partic.: 

a. In aviazione, spostamento laterale dell’aeromobile nel piano alare verso l’esterno di una traiettoria curvilinea, dovuto a virata non corretta o ad altra manovra in volo (contrario di scivolata).

b. Nell’automobilismo, spostamento delle ruote posteriori verso l’esterno, in curva, per diminuzione di aderenza, spec. su fondo bagnato; d. controllata, quella voluta e controllata dal pilota per prendere la curva più velocemente.

c. Nello sci, scivolata eseguita in direzione diversa da quella verso cui puntano gli sci (in genere lateralmente) nel discendere un pendio molto erto; anche, scivolata verso l’esterno in una curva, dovuta a movimento errato.

CONOSCEVATE QUESTE PAROLE? ^_-

martedì 13 ottobre 2015

Imparare leggendo (#4)



Sul blog, nel tempo, ho aperto diverse rubriche, a cadenza settimanale e non, che ad oggi non sempre condivido con voi in modo costante (per quanto ci pensi e vorrei).
Dico questo perchè non ho intenzione di aprire una nuova rubrica, ma pensavo di dare spazio - senza impegni troppo fiscali - a una cosetta che mi salta in mente spesso, quando, leggendo, mi ritrovo davanti a termini di cui non conosco il significato.
E siccome "la vecchia non voleva morire, perché diceva che aveva altre cose da imparare", e siccome la lingua italiana è ricca, tra le tante cose, di un sacco di vocaboli, ho pensato di condividere con voi quelle paroline o espressione di cui ignoravo il significato o l'etimologi o altre curiosità ad esse legate.

Il termine di oggi ha a che fare con le piante ^_^

BUDDLEIA

Le buddleia costituiscono una famiglia di circa cento arbusti, sia sempreverdi che decidui, originari dell'Asia e del sud Africa, diffusi anche in Europa e nel continente Americano. 



Sono costituite da ciuffi di lunghi steli arcuati, ricoperti da lunghe foglie lanceolate, verde scuro, con la pagina inferiore bianca o grigia. Dall'inizio dell'estate fino all'autunno producono grandi spighe di bellissimi fiorellini tubolari, profumati di miele e molto colorati, rosa, bianchi o lilla, che attirano le farfalle. (fonte)







martedì 6 ottobre 2015

Imparare leggendo (#3)



Sul blog, nel tempo, ho aperto diverse rubriche, a cadenza settimanale e non, che ad oggi non sempre condivido con voi in modo costante (per quanto ci pensi e vorrei).
Dico questo perchè non ho intenzione di aprire una nuova rubrica, ma pensavo di dare spazio - senza impegni troppo fiscali - a una cosetta che mi salta in mente spesso, quando, leggendo, mi ritrovo davanti a termini di cui non conosco il significato.

E siccome "la vecchia non voleva morire, perché diceva che aveva altre cose da imparare", e siccome la lingua italiana è ricca, tra le tante cose, di un sacco di vocaboli, ho pensato di condividere con voi quelle paroline o espressione di cui ignoravo il significato o l'etimologi o altre curiosità ad esse legate.


I termini di oggi sono due:

LEGULEIO/A


Parola che indica, non senza ironia, un giurista,  un avvocato poco abile, che tende al cavillo - con una nota di servilismo.

Dal latino: legula diminutivo dispregiativo di lex, legge.



SPEREQUARE


Ripartire in modo non equo, provocando disparità e disuguaglianze, spec. in campo sociale, economico e finanziario: la civiltà dei consumi sperequa i livelli di vita; la crisi del dollaro rischia di s. i cambî. Part. pass. sperequato, anche come agg.: redditi, stipendî sperequati; pesi tributari oppressivi, sperequati, mal redditizi (Bacchelli).


CONOSCEVATE QUESTE PAROLE?

mercoledì 12 agosto 2015

Imparare leggendo



Sul blog, nel tempo, ho aperto diverse rubriche, a cadenza settimanale e non, che ad oggi non sempre condivido con voi in modo costante (per quanto ci pensi e vorrei).
Dico questo perchè non ho intenzione di aprire una nuova rubrica, ma pensavo di dare spazio - senza impegni troppo fiscali - a una cosetta cui ho pensato mentre leggevo "Ho lasciato entrare la tempesta" e "La Chimera", dove mi son trovata davanti a termini di cui non conoscevo il significato.

E siccome "la vecchia non voleva morire, perché diceva che aveva altre cose da imparare", e siccome la lingua italiana è ricca, tra le tante cose, di un sacco di vocaboli, impareremo insieme qualche parolina o espressione meno frequente.


CONOSCEVATE QUESTE PAROLE, che nel caso specifico di oggi fanno riferimento a un uccello e a due piante? ^_-

Ok, iniziamo da...

EDREDONE

Si tratta di un animale, e questo lo avevo intuito dalla lettura (del primo libro sopra citato).
E' una grande anatra marina appartenente alla famiglia delle Anatidae.

L'edredone comune è caratteristico per la sua forma corpulenta e per il suo grande becco a forma di zeppa. Il maschio è inconfondibile, con il suo piumaggio bianco e nero e la nuca verde. La femmina è un uccello bruno, ma nonostante questo si può ancora distinguere da tutte le altre anatre, ad eccezione delle altre specie di edredoni, sulla base delle dimensioni e della forma della testa. La lunghezza del corpo è compresa tra 50–71 cm. Il richiamo di quest'anatra è un grazioso "aa-uuu". Questa specie è spesso facilmente avvicinabile.

È distribuita sulle coste settentrionali di Europa (ed infatti la storia di Agnes Magnusdottir è ambientata in Islanda), Nordamerica e Siberia orientale. Nidifica nell'Artide e in alcune regioni temperate settentrionali, ma sverna un po' più a sud, nelle zone temperate, dove può formare stormi numerosi sulle acque costiere.

Sono celebri le le piume di Edredone, talmente morbide e calde che erano spesso utilizzate nella fabbricazione di trapunte, piumini e sacchi a pelo. Questa usanza resta viva in Islanda, dove si è creato un ambiente ottimale per l’accoglienza delle coppie nidificanti.

fonte: Wikipedia - http://www.uccellidaproteggere.it/


Restiamo in ambito naturalistico, ma passiamo alla flora.

venerdì 20 febbraio 2015

Imparare leggendo: la sfera armillare



Questo è un post nato per solleticare la vostra curiosità!
Vi anticipo solo che è legato al romanzo di Lucinda Riley, "Le sette sorelle".
Per scoprire perchè e in che modo... non vi resta che leggere il libro!

L'oggetto speciale che voglio presentarvi ha a che fare con l'astronomia.

Partiamo dal definire l'armilla.

ARMILLAAnello, generalmente di metallo, che nelle sfere armillari rappresenta uno dei circoli della sfera celeste. Le armille fisse rappresentano il meridiano e l'orizzonte, mentre quelle mobili, che seguono la rotazione diurna, indicano l'equatore, l'eclittica, il coluro solstiziale e altri circoli della sfera celeste.

LA SFERA ARMILLARE

Strumento astronomico - già in uso presso i Greci nel III secolo a.C - che rappresenta le orbite solide dei pianeti e del Sole mediante armille (anelli) imperniate in un centro comune.
Una sorta di mappamondo, quindi, composto di un certo numero di cerchi ( in latino armillae = anelli) come quelli dell’equatore celeste, dell’eclittica, del meridiano attraversati dall’asse del mondo cui se ne possono aggiungere altri come l’orizzonte e i paralleli. 
La Terra è posta al centro della sfera. Essa serviva a descrivere il moto dei corpi celesti e può funzionare anche come orologio solare equatoriale

Anche se generalmente la sfera armillare rispecchia la visione geocentrica dell'universo, propria del sistema tolemaico, ne esistono anche variazioni eliocentriche o copernicane, con le armille dei pianeti e della Terra imperniate su un centro comune nel quale è collocato il Sole.

Eratostene è ritenuto l’inventore della sfera armillare.
,
Scienziati rinascimentali e altre figure pubbliche spesso si facevano ritrarre con in mano una sfera armillare, che rappresentava le vette della saggezza e della conoscenza.
Una rappresentazione della sfera armillare è presente nell'attuale bandiera portoghese ed è stata un simbolo nazionale fin dal regno di Manuele I del Portogallo.


Rotazione della sfera armillare:




fonti:
http://catalogo.museogalileo.it/
http://www.le-meridiane.info/
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