giovedì 23 agosto 2012

UN LIBRO IN PIU' (1)



Ed eccomi a dare inizio ad una nuova rubrichetta!!
In questi ultimi giorni ho avuto tra le mani più di un libro nuovo, quindi ho pensato di condividere con voi le new entri nella mia sempre troppo piccola libreria!!!
Questa rubrica è conosciuta più col nome "In my mailbox".

Allora, in ordine di arrivo....

Ed. Il Ciliegio
collana Narrativa
336 pp
17 euro
2012
In virtù della mia partecipazione alla catena di lettura organizzata dalla giovane autrice Maria Elena Gattuso, l'altro ieri a casa mia è giunto il fantasy IL RAGAZZO DEL DESTINO, di cui abbiamo già parlato e letto la trama QUI.
Ovviamente, il libro in questione non è mio, ma per ora è in pellegrinaggio a casa mia... ^_^


Ed. Tre60
416 pp
9.90 euro
Giugno 2012

Altra entrata - questa volta MIA - è IL TEMPLARE, di Jan Guillou; avendolo vinto con un giveaway, ne ho già parlato QUI.








Ed. Mondadori
Oscar Scrittori Novecento
140 pp
8.50 euro
1998
Gli altri due sono un regalo di un mio cugino (possessore di un'invidiabile e da me invidiata libreria... ^_^), a casa del quale sono stata lunedì e martedì, di ritorno dalla Svizzera!!

Il primo è I GIOVEDI' DELLA SIGNORA GIULIA, di Piero Chiara, già illustrato in un post precedente, sempre di oggi pomeriggio.

Il secondo regalo è

Il Golem
Ed. Bompiani
Collana Tascabili
268 pp
8.40 euro
2001
IL GOLEM di Gustav Meyrink

Sinossi

Prendendo spunto dalla leggenda praghese del Golem, l'uomo privo di vita naturale, capace di inaudite violenze, che solo grazie ad una parola provvisoriamente infilata nella sua bocca può muoversi nel mondo, alla fine del secolo scorso lo scrittore austriaco Meyrink compose un romanzo divenuto un classico della letteratura fantastica.

Quarta di copertina

Un uomo scambia il suo cappello nel Duomo di Praga, con quello di un certo Athanasius Pernath, e rivive come in un sogno l'esistenza di costui. 
A questo inizio casuale si aggancia la vicenda del Golem, il robot avanti lettera, cui una parola infilata tra i denti conferisce una vita provvisoria, ma tanto più violenta perché in lui si concentra una forza che ha solo poche ore per scatenarsi. 
Quest'esplosione di forze nel mondo segreto e malato in cui si muovono i personaggi di Meyrink, crea una tensione e insieme un incanto che caricano di nuovi significati l'antica leggenda praghese legata al nome di Rabbi Loew.
L'autore.
Gustav Meyrink, pseudonimo di Gustav Meyer (1868 – 1932), fu uno scrittore, traduttore, banchiere ed esoterista austriaco.
Tutti i suoi romanzi sono intrisi di quella magia e di quel mistero che, sola fra tutte, riesce ad esprimere la città di Praga, oltre che dalle tematiche occultiste e spiritiste oggetto dello studio di Meyrink per molti anni della sua vita.
Vita caratterizzata, per larghi tratti, dalla passione, oltre che per i libri e la conoscenza, raccolta in maniera abbastanza caotica e poco sistematica, soprattutto per le donne, gli scacchi e il canottaggio. Non solo: i suoi studi e le sue opere miravano ad una conoscenza profonda di se stessi, perché solo tale conoscenza porta all'immortalità.
Dopo essersi convertito al buddhismo, Meyrink si spegne a Starnberg, nei pressi di Monaco, il 4 dicembre 1932.

CHE NE PENSATE?


QUALI DI QUESTI AVETE LETTO?

BORDERLINE: una storia di dolore e amore



Come non manco mai di dire, mi piacciono molto i libri tratti da storie vere, comprese le biografie e le autobiografie.
Ecco, questo libro è il racconto che di sè fa una donna, Veronica, e che mi sembra essere una lettura molto intensa!
Borderline
Ed. Il Ciliegio
Collana Percorsi
160 pp
14 euro
2012

BORDERLINE
di Veronica

Sinossi

Un'infanzia interrotta. Un matrimonio sbagliato. Il tormentato rapporto tra una madre e una figlia, in bilico tra amore sconfinato e dolore muto.

Borderline è un intenso romanzo autobiografico che porta il lettore, con discrezione e acuta sensibilità, dentro il sempre più avviluppante silenzio delle emozioni. 
Quel male oscuro che è così difficile riconoscere e accettare. 
Ecco la storia di una madre coraggiosa, che non sa e non può smettere di amare.

Ciao amore, divertiti! Ci vediamo in agosto (mi mancherai troppo!). Non riesco più a trattenere le lacrime, ora libere di mostrarsi. Il dolore sale dal profondo dell'anima e si riallaccia a quello antico; qualunque separazione ha per me il sapore dell'abbandono, è sufficiente che io veda un treno perché l'angoscia torni a galla a ricordarmi che niente è cambiato, che sono la disperata di sempre, quella che non trova le ragioni per cui nessuno si sia preoccupato della sua sofferenza.

L'autrice.
Veronica è nata a Milano nel 1955 da genitori pugliesi, trasferitisi al Nord per lavoro, è cresciuta alla periferia di Milano nei quartieri popolari degli anni '60. Attualmente abita in un bel quartiere residenziale alle porte di Milano, in mezzo al verde e ama fare delle belle pedalate in bicicletta. Diplomata in Ragioneria, ha lavorato come impiegata per tanti anni, prima di dover abbandonare il lavoro per potersi dedicare alla figlia. Ora studia psicologia da autodidatta, per necessità oltre che per passione. In lei si fondono, armoniosamente, vulnerabilità, forza e mistero.

Presto in lettura: I GIOVEDi' DELLA SIGNORA GIULIA (P. Chiara)



Questo è uno dei libri che mi sono stati regalati!!!
chi l'ha letto me ne ha parlato bene, come di un romanzo breve ma che si legge con molta scorrevolezza perchè scritto bene e quindi una piacevole lettura!!

I GIOVEDI' DELLA SIGNORA GIULIA
di Piero Chiara

Ed. Mondadori
Collana Oscar Scrittori del Novecento
140 pp
8.50
1998

Sinossi

Come, dove e perché è scomparsa la signora Giulia? 
Per tre anni corrono voci sulle settimanali, scandalose evasioni della signora. In realtà, la situazione si presenta drammatica: la donna è sparita e la polizia stessa brancola nel buio. 
Questo giallo all'italiana propone al lettore un caso insolito: Piero Chiara espone fatti e inchieste in maniera essenziale, diretta, accoppia una raffinata malizia nel giudicare il costume della borghesia provinciale all'eccezionale capacità di proporre situazioni tipiche del nostro mondo giudiziario.

L'autore.
Piero Chiara nacque a Luino (Varese) il 23 marzo 1913; ha vissuto in Svizzera ed è lì che ha iniziato a scrivere poesie e racconti, dal 1945. Tornato in Italia, Chiara si sposò una seconda volta (1955) e, da allora fino alla morte (31 dicembre 1986), si dedicò, oltre che alla letteratura, al giornalismo, collaborando alla terza pagina del «Corriere della Sera». Tra le opere più famose:  Il piatto piange, La spartizione, 1964; Il balordo, 1967, con cui vinse Il Bagutta; Il Pretore di Cuvio, 1973; La stanza del vescovo, 1976; Il cappotto di astrakan, 1978; Vedrò Singapore?.

In lettura: IL RAGAZZO DEL DESTINO (M.E. Gattuso)



Nuovo libro in lettura, questa volta non di mia proprietà in quanto passatomi direttamente dalla sua autrice in occasione di una "catena di lettura".
Come forse avrete capito, si tratta de IL RAGAZZO DEL DESTINO, di Maria Elena Gattuso.

Ed. Il Ciliegio
collana Narrativa
336 pp
17 euro
2012
Sinossi

Rebecca è un'adolescente alle prese con il primo amore, ma all'improvviso arriva il Destino in persona a sconvolgerle la vita: si impossesserà dei suoi cari disorientandola e mettendola alla prova.
La protagonista conoscerà la precarietà del mondo-commedia e degli effetti legati al suo passato e al suo futuro. 
Molti misteri verranno svelati e Rebecca potrà, a costo della sua stessa vita, ritrovare il bandolo della matassa?

GUARDA IL TRAILER!!!

L'Autrice.
Maria Elena Gattuso è nata a Montalcino (Siena) nel 1988 e risiede a Scandicci (Firenze). Ha conseguito la laurea in Comunicazione Linguistica e Multimediale, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli studi di Firenze. Attualmente è iscritta alla Laurea Magistrale in Scienze dello spettacolo (Prosmart), situata a Prato. Contemporaneamente frequenta la scuola di formazione per giovani attori "Il Mestiere del Teatro" del Teatro Stabile Metastasio di Prato. Il ragazzo del destino è la sua opera prima. L'ispirazione per questa storia le è venuta in seguito a un fatto realmente accaduto: un ragazzo a lei sconosciuto un giorno le salvò la vita, catturando in modo insolito la sua attenzione. Non ha mai potuto ringraziarlo.

Prima che la storia abbia inizio....



L'ho iniziato stamattina... ed eccomi a condividere con voi le parole con le quali la giovane scrittrice Maria Elena Gattuso anticipa la storia del suo romanzo "Il ragazzo del destino".

Quel giorno sarei dovuta morire.
Quel giorno sarei andata direttamente al Creatore.
O forse me la sarei cavata con un trauma cranico 
e un paio di costole rotte.
E invece no.
Il Destino aveva altri progetti per me.
Voi credete nel Destino?
Io lo combatto, o almeno ci provo.
Ma per quanto mi sforzi è tutto inutile.
Mi sconfigge sempre.
E questo fatto mi brucia da morire.
Mi chiamo Rebecca Laida e all'epoca avevo sedici anni.
Lasciate che vi racconti la mia storia....

Frammenti di libri...(9)



Riprendiamo con le rubriche del giorno!!
Oggi tocca alle citazioni tratte dai libri, con abbinata un'immagine!!
felicità
La vita è fatta di piccole felicità insignificanti, simili a minuscoli fiori. 
Non è fatta solo di grandi cose, 
come lo studio, l’amore, 
i matrimoni,  i funerali. 
Ogni giorno succedono piccole cose, 
tante da non riuscire a tenerle 
a mente né a contarle, 
e tra di esse si nascondono granelli 
di una felicità appena percepibile, 
che l’anima respira e grazie alla quale vive.

Un viaggio chiamato vita – 
Banana Yoshimoto

Recensione: LO STRANIERO (A. Camus)



Altro libro terminato durante le vacanze svizzere: 

LO STRANIERO
di Albert Camus 


Bompiani Tascabili
176 pp
Trama

Protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente Meursault uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto – il processo e la condanna a morte – senza cercare giustificazioni, difese o menzogne.



Lo straniero (in fr. L'Etranger) è un romanzo del 1942, che la critica letteraria definisce "esistenzialista".
Protagonista un uomo di circa 30 anni; all'inizio della storia lo vediamo recarsi al funerale della madre, già da tempo ospite di una casa di riposo.
Dal funerale in poi, una serie di piccoli eventi e di pochi personaggi ruoteranno attorno al nostro Mersault, dando movimento e colore alle sue giornate e "decidendo" anche il corso della sua vita.

C'è il vecchio Salamano, che litiga sempre col suo cane; c'è l'amico Celeste, c'è Maria (amica e amante di Mersault, che vorrebbe farsi sposare da lui) e soprattutto c'è Raimondo, a causa del quale il nostro eroe andrà incontro a "qualche guaio".
Raimondo ha infatti un'amante, che lui schiaffeggia con violenza; il fratello della donna, insieme a tre amici (tutti e quattro di nazionalità araba) cercheranno di vendicarsi.
Per una serie di circostanze, Mersault si troverà implicato nella faccenda e ucciderà un arabo, subendo quindi un processo per omicidio.

Ciò che colpisce di questo romanzo, sin da subito, è il carattere del protagonista: indifferente a tutto ciò che accade attorno a lui, emotivamente passivo...

Al funerale della madre non versa una lacrima, fuma, fa colazione, mostra la più ... sincera!... indifferenza.
Stesso atteggiamento verso gli altri, compresa Maria, che pare innamorata di lui; ma per Mersault la parola d'ordine è "per me è lo stesso": sposarsi, lavorare ad Algeri piuttosto che a Parigi, l'amicizia con Raimondo..., sembra che questo tipo di scelte non lo coinvolgano assolutamente, che nulla lo chiami ad essere attivo protagonista della propria vita, nelle cose piccole come nelle grandi.
Mersault non è cattivo, anzi sembra anche abbastanza socievole (non di molte parole, eh), affabile, pacifico, paziente; va anche molto ad umore e a sensazioni: lui vive il presente a livello di "sensazioni del momento".

E' un tipo che, sì, pensa molto, si fa un sacco di elucubrazioni mentali, ma c'è poco di sentimentale ed emotivo in lui: riflette sul senso delle cose che lui o gli altri fanno, sul senso della vita e della morte (soprattutto nella seconda parte del libro), ma sempre con distacco, come se guardasse attraverso uno specchio qualcosa che proprio non lo riguarda.
La cosa più sconcertante è il distacco emotivo vissuto a proposito del proprio "destino": durante il processo e il dibattimento, davanti alle accuse del p.m. e ai tentativi (alquanto blandi) di difesa da parte del proprio avvocato, emergono sempre più forti l'indifferenza e il cinismo di quest'uomo.

Mersault non capisce il perchè di tutto questo "gran parlare" di lui, del suo rapporto con la defunta mamma, il suo atteggiamento; tutte cose che passano in primo piano al processo, prima ancora del delitto in sè.
Il dibattimento infatti ruoterà attorno a Mersault uomo, non tanto sulla dinamica dell'omicidio - anche perchè lui stesso non fornirà molti elementi su cui dibattere -: ciò che l'accusa sottolineerà è la crudeltà di un uomo che non ha alcuna remore, alcun rimorso, alcuna parola di pentimento di fronte alla realtà del proprio delitto.

RECENSIONE: FIORE DI SCOZIA di S. Auci

Vacanze terminate ed eccomi qui a riscrivere attorno a ciò che non mi ha mai abbandonato, nè in viaggio nè nei posti in cui sono stata: i libri!!
Son riuscita a dedicarmi e a terminare tre libri ed in questi giorni non mi resterà che scrivere le recensioni!

reading


Allora iniziamo dal primo che ho terminato: FIORE DI SCOZIA, di Stefania Auci (QUI per la scheda).


Era da un po’ di tempo che non leggevo un romanzo storico della Harlequin Mondadori e sono contenta di aver “ripreso i rapporti” attraverso questo romance di Stefania Auci, Fiore di Scozia.
C’è da dire, come premessa, che mi piacciono le storie d’amore; non posso negare di essere un tipo fondamentalmente romantico, che spesso e volentieri sogna “ad occhi aperti”; non nascondo neanche che ricerco, il più delle volte, nelle storie che leggo, non solo personaggi e storie nelle quali possa immedesimarmi e a cui appassionarmi, ma anche l’happy ending.
Eh sì, ho questo viziaccio, questo difettuccio: non riesco ad amare totalmente le storie che non terminano con “note positive”; non dico il classico lieto fine da favoletta (il tanto amato dai bambini “… e vissero felici e contenti”), ma un raggio di speranza lo voglio….!!
E lo so che nella vita reale “i buoni non vincono sempre” e la “giustizia non trionfa sempre” ma onestamente quando leggo non è che desidero che qualcuno mi ricordi la “cruda realtà” (la conosco già…), quanto piuttosto spostarmi un una “dimensione” in cui, a forza di insistere, di combattere, di stringere i denti, di fare sacrifici…, qualche soddisfazione e qualche aspettativa di felicità siano quanto meno possibili..!
Se a tutti gli elementi menzionati sopra, aggiungiamo il contesto storico-sociale, per me assolutamente fondamentale, e beh, allora vado a nozze…; tendo sempre a scegliere romanzi ambientati nei secoli passati, possibilmente antecedenti al ‘900.
Fiore di Scozia è un romanzo che contiene tutti quegli elementi che attraggono la mia attenzione: personaggi ben delineati a livello fisico e caratteriale, amore e passione, intrighi, ingiustizie, soprusi… inseriti nella Scozia del 1745-1747, durante la rivolta giacobita, capeggiata dal pretendente al trono Carlo Stuart, per liberare la Scozia dalla Corona inglese.
Come la stessa Autrice spiega brevemente a fine romanzo, non ci sono purtroppo molte informazioni in italiano su questo episodio storico, il che rende la scelta da parte della stessa ancora più apprezzabile, per quel che mi riguarda, visto che adesso in me si è accesa una certa curiosità verso questa parte di storia europea non molto nota ai più.
La trama di per sé non è complessa, anzi è semplice e “lineare”: i due scozzesi, la bella Deirdre e il suo amato fidanzato Alexander, sono promessi sposi; a dividerli, la guerra, il desiderio di combattere per la libertà del proprio Paese; ad unirli, il loro amore forte, la promessa di essere fedeli l’uno all’altro, la speranza di poter vivere in un Paese libero!
Ma i sogni non coincidono sempre con la realtà e il destino ha in serbo qualcosa di diverso per i due e per le loro famiglie.
Alex andrà a combattere ma, ahilui, l’esercito di Carlo non è adatto a fronteggiare quello armato ed organizzato degli inglesi; le cose non vanno come gli scozzesi speravano e molte saranno le perdite umane, materiali…: le guerre, si sa, non lasciano mai indenni coloro che ne sono coinvolti e recano solo dolore, morte, rovina, desolazione.
In situazioni drammatiche come queste, l’amore di Deirdre e Alex si trova a dove affrontare la propria “piccola guerra personale”, a causa di persone che invaderanno il campo dei due sposi, per poter con la forza e la cattiveria imporre il proprio volere, il proprio egoismo.
Ad insidiare l’amore dei due, un uomo, un traditore della Patria, che preferisce voltare le spalle al proprio Paese pur di salvare la pelle, “vendendosi” al nemico e offrendogli i propri servigi; quest’uomo porta il nome di Sean Mourdant.

martedì 14 agosto 2012

Buone vacanze ... ^_^



Ed eccomi qui a salutarvi!!
Domattina parto per la Svizzera, vado a trovare mio fratello e mia cognata - sposati da poco -, quindi non posso garantire la mia presenza sul blog, anche se cercherò di collegarmi!
Certo, le vacanze sono vacanze, ma è pur vero che per me scrivere no è mica un lavoro!!
Ad ogni modo, per sicurezza, ci salutiamo, anche se per poco!!

BUON FERRAGOSTO E DIVERTITEVI!!!!!!


PROVIAMO A FARE IL CAST ITALIANO DI "IL CONTE DI MONTECRISTO"



Qualche settimana fa avevo provato a fare il cast di attori per un improbabile (impossibile) film di cui dovrei essere la regista; il film doveva essere tratto dal classico "Il conte di Montecristo", del bravo Dumas padre (la follia era iniziata qui) e a quanto pare prosegue....

L'altra volta il cast era tutto straniero...; questa volta chiamo all'appello attori italiani!! ^_^

daniele - edmond
Allora, iniziamo da lui..., da Edmond Dantès: io ci vedrei bene un uomo pieno di fascino latino,  come quello che a mio gusto appartiene a ...  Daniele Liotti...!
Che dite?

Poi, in questa foto mi pare abbigliato un pò stile 800-inizi '900, capigliatura compresa, quindi... ci facciamo un'idea di come potrebbe essere il nostro eroe francese!!


Mercedes - M. Grazia
Ma proseguiamo con Mercedes...
Inizialmente avevi pensato ad un tipo come Monica Bellucci o Maria Grazia Cucinotta; ammetto che di viso preferisco un pò di più la Bellucci, ma vado a simpatia, quindi la Cucinotta!!





Haydèe - Federica
Per la parte della bella e giovanissima greca Haydèe, chiederei a Federica Citarelli (a me mai pervenuta prima di oggi)...
Mamma mia, difficilissimo trovare un'attrice giovane italiana che rispecchi la mia idea di questo personaggio (esteticamente, intendo)... E poi ammetto di non conoscere molto il panorama del cinema italiano ..!! :((



Dantes padre - Massimo


Vabbè, andiamo avanti!
Per il ruolo di Dantès padre, arruoliamo Massimo Ghini, invecchiato per benino!




Villefort - Kaspar
A Villefort dò il volto del simpatico Kaspar Capparoni...


franco-danglars
Danglars... Credo che potrei scegliere Franco Castellano.















Mrs Villefort - Gabriella
Per la moglie di Villefort, 
Gabriella Pession.


Mrs. Danglars - Valeria




La moglie di Danglars, invece, ha il volto di Valeria Golino.






Valentine - Martina
A Valentina Villefort diamo il faccino dolce di Martina Stella.

Albert - Antonio

Albert Morcerf?? Eh.., pensavo ad una bellezza come Antonio Cupo!










Mondego - Luca
Il padre di Morcerf, Fernando Mondego, verrà interpretato da Luca Ward, la cui voce mi fa letteralmente impazzire!!!!!!! ^_^



Eugene - Cristiana
La vivace e testarda Eugene potrebbe avere il visino di Cristiana Capotondi.








Maximilien - Riccardo
Il fidanzato di Valentine, grande amico di Montecristo, Massimiliano Morrel, potrebbe essere interpretato da Riccardo Scamarcio, così non lo separiamo dalla sua bella!!


CHE NEL PENSATE DEL MIO CAST??? ^_^
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