martedì 16 aprile 2013

Vorrei... vorrei.... ^_^



wish ist

A marzo attendevo e speravo uscisse "Il canto dei Maori" di Sarah Lark, il sequel di "Nella terra della nuvola bianca", un romance che mi è piaciuto.
Avvistamento (marzolino?) IL CANTO DEI MAORI
cover
Ma... o è sfuggito a me oppure la prevista uscita è stata rimandata....!!!

Non solo, ma c'è anche un altro romanzo che aspettavo (e aspetto) ma anche di esso.... non mi è più giunta voce ^_^

Parlo di...

LA VERANDA DELLE MAGICHE ATTESE
di Juliette Fay


La veranda delle magiche attese
Ed. Sonzogno
Romanzi
464 pp
18 euro
USCITA 15 MAGGIO
2013

Trama

A Janie La Marche, vedova da quattro mesi, sono rimasti i suoi due bambini e tanto dolore. 
Poi, un giorno, alla sua porta si presenta inatteso Tug, un carpentiere che dice di essere venuto a costruire una veranda davanti a casa sua. Janie cade dalle nuvole, ma Tug è più che deciso e lei a un tratto capisce tutto: la veranda è una sorpresa che il marito aveva organizzato prima di morire. 
Ora che i soldi in casa scarseggiano, quella veranda non le ci voleva proprio. 
E per di più, tutti si prodigano nel darle consigli: la zia petulante, la vicina di casa dispotica e sciantosa, il cugino pasticcere con la torta per ogni occasione, senza contare Tug, il tenace carpentiere, che se ne esce continuamente con splendide trovate. 
Ma mentre l'ambizioso progetto prende forma, Janie scoprirà che grazie a quella veranda è la sua vita che comincia a rinascere. E forse anche l'amore.


Per chi fosse volenteroso e più bravo di me in inglese (e non ci vuole molto eh ^_^), ecco il primo capitolo di "Shelter me" -
clicca sulla cover straniera per leggerlo!!

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La curiosità vien leggendo.... Chi è Scathach?



Curiosa come sono, mi son chiesta chi fosse il personaggio a me sconosciuto, di nome Scathach, citato dal dottor Gregory nelle sue lunghe chiacchierate con Sandy ("Un posto chiamato Qui").

scathach

L'Autrice - attraverso la bocca dello psicologo - paragona Sandy e il suo modo di essere ad un personaggio: Scáthach ("Ombrosa") è un'eroina del Ciclo dell'Ulster nella mitologia irlandese.

Il Ciclo dell'Ulster è un'opera in versi e prosa della mitologia irlandese e parla degli eroi degli Ulaid e delle loro guerre contro Connacht, collocando questi eventi prima della nascita di Cristo.

Il ciclo si incentra attorno al regno di Conchobar, che sarebbe stato sovrano dell'Ulster più o meno al tempo di Cristo. Regnò da Emain Macha (ora Navan Fort vicino ad Armagh), ed ebbe come suoi acerrimi rivali la regina Medb e re Ailill del Connacht e come alleati Fergus mac Róich, ex sovrano dell'Ulster. Il principale eroe della saga è Cuchulainn, nipote di Conchobar.

Leggendaria donna-guerriero scozzese, Scathach è maestra di arti marziali ed insegna l'arte della guerra;  educherà al combattimento l'eroe dell'Ulster, Cú Chulainn. 
I testi chiamano la sua terra "Alpi", che gli interpreti riconoscono in "Alba", il nome gaelico per indicare la Scozia. In particolare il personaggio è associato all'isola di Skye, dove si leva la sua dimora, "Dún Scáith" (Forte delle Ombre).

Il racconto dell'insegnamento di Scáthach al giovane Cú Chulainn appare nel Tochmarc Emire (Il corteggiamento di Emer), una storia introduttiva al grande poema epico Táin Bó Cúailnge (La razzia del bestiame di Cooley). Quando Cú Chulainn si innamora di Emer, il padre di lei, Forgall Monach, proibisce le nozze fino a che il giovane non avrà completato il suo addestramento guerriero presso Scáthach. Così il giovane dell'Ulster, in compagnia dell'amico Ferdiad, si reca a Dún Scáith, dove i due verranno educati alle tecniche di lotta. In particolare Scáthach affida all'allievo Cú Chulainn la sua arma più micidiale, la lancia Gáe Bulg.


In Scozia Cú Chulainn inizia una relazione clandestina con Uathach, la figlia di Scáthach. Quando accidentalmente le rompe le dita la ragazza urla richiamando il suo fidanzato, Cochar Croibhe, nella sua stanza. Nonostante le proteste di Uathach, Cochar sfida Cú Chulainn, venendo facilmente battuto. Per riconciliarsi con la sua maestra Cú Chulainn accetta il fidanzamento con Uathach. Scáthach promette allora la figlia in sposa all'allievo, rinunciando al tradizionale "dono per la sposa" che dovrebbero portare i pretendenti. In più promette ad addestramento completo "l'amicizia delle sue cosce".
scathach
In seguito, quando la sua acerrima nemica (in altre versioni: la sorella gemella), la donna-guerriero Aífe, invade le sue terre, a difesa si erge proprio Cú Chulainn, nonostante il tentativo di Scáthach di preservarlo dalla battaglia facendolo addormentare attraverso una pozione. 
Ma la forza di Cú Chulainn riduce gli effetti soporiferi della droga ad una sola ora, ed egli una volta desto può gettarsi nella mischia. Vinto lo scontro Cú Chulainn costringe le due a fare pace e ottiene di giacere con Aífe. 
Da questa unione nascerà un figlio, Connla, destinato anni dopo ad essere ucciso dal padre che era andato a cercare in Irlanda, ucciso senza che i due si siano riconosciuti. Alla fine dell'addestramento infatti Cú Chulainn lascia la Scozia e ritorna dal suo vero e unico amore, Emer.








fonte   - wikipedia

Viaggiare leggendo: Un posto chiamato.... Irlanda ^_^



travel-book
Bene, stamattina vedremo i luoghi che ho incontrato leggendo "Un posto chiamato Qui" della Ahern - QUI per la recensione!! -.

Siamo in Irlanda!!

eire
Cominciamo da Leitrim, il luogo in cui è nata la protagonista, Sandy Shortt.
Non si tratta di una città, bensì una contea.
Il nome Leitrim deriva dal gaelico Liatroim che significa letteralmente "cresta grigia"; è una contea settentrionale del Connacht, nella Repubblica d'Irlanda. Confina a nord col Donegal, a nord-est con la nordirlandese Fermanagh, ad est col Cavan, a sud est con Longford, a sud-ovest con Roscommon e ad ovest con Sligo, mentre a nord-ovest con l'Oceano Atlantico.
parkes castle


County Leitrim, Ireland
leitrim














Limerick; il nome di Limerick pare derivi da 'Loimeanach', ovvero “spoglia palude”. La definizione si riferiva un tempo all’ultimo strappo del fiume Shannon, dove l’acqua si adagiava e arrivava a lambire il centro città.

Limerick domina bellissima le sponde di uno dei fiumi più pittoreschi dell’isola, lo Shannon. Conquistata dai Vichinghi nel nono secolo, la città –oggi pervasa da un fremito di modernità- sfoggia ancora un impianto urbano e importanti edifici di epoca medievale.
limerick

limerick

Fiume Shannon

Lo Shannon (gaelico irlandese: Siannon o Sionna) è il fiume più lungo di tutta l'isola d'Irlanda. Divide l'ovest d'Irlanda (per gran parte la provincia del Connaught) dall'est e sud (Leinster e Munster). Da sempre un'importantissima rete di comunicazione per tutta l'isola, fu messo su mappa già da Tolomeo. Lungo 259 km, nasce dal Monte Cuilcagh, sullo Shannon Pot nel Cavan e compie il suo tragitto quasi esclusivamente verso sud, prima di girare improvvisamente verso ovest dove sfocia subito dovo aver attraversato Limerick e raggiungere l'acqua salata dell'Oceano Atlantico.

shannon

Foynes: città della contea di Limerick.

castello a
Foynes

Leeson street, Dublino (la strada in cui è situato lo studio di Gregory Burton).

leeson Street,
dublino



fonte 1   fonte 2 - wikipedia

lunedì 15 aprile 2013

Citazioni condivise (#1)



Pensavo al fatto che tanto spesso mi ritrovo a leggere delle citazioni riguardanti i libri e lo scrivere, sulle quali sono d'accordo al 100%; frasi che riflettono anche il mio pensiero, quasi come se io e il suo Autore ci fossimo confrontati per poi esprimere esattamente la stessa opinione....!

Con questo nuovo appuntamento (anche per lui, non ho deciso se dargli o meno una cadenza....), posterò una o al massimo due frasi riguardanti l'argomento sopracitato, e se vi va ditemi cosa ne pensate, se anche voi, come me, siete d'accordo o meno ^_^

La chiameremo...: "Citazioni condivise".

Glitter Photos
citazioni condivise
su leggere
e scrivere

Ecco la citazione di oggi:

"Le letture non si consigliano, se non ai principianti del leggere. Ognuno deve trovare le proprie letture con l'istinto, che − nel lettore abituato − diventa quasi sempre infallibile." - Massimo Bontempelli, Il Bianco e il Nero, 1987

Beh,sono  d'accordo a metà sinceramente...!

E' vero che la persona abituata a leggere sviluppa un proprio gusto, "fiuto", se vogliamo, per cui scegliere un libro le diventa quasi automatico....; ma è anche vero che i consigli male non fanno, non sempre almeno!!
Molti libri che poi ho amato li ho conosciuti proprio grazie a dei consigli e non solo all'inizio del mio "rapporto con libri e lettura", ma anche adesso e forse anche in futuro, a prescindere dalla "maturità", credo che mi farà piacere sentire consigli e pareri; ciò non toglie che, effettivamente, più leggi, più ti fa un'idea tua... ^_^

Voi che ne dite?

Domani in libreria: TRAUMA (Ed. Piemme)



Da domani in libreria....

TRAUMA
di Camilla Grebe,
Asa Traff


Trauma
Ed. Piemme
Linea Rossa
Trad. R. Zatti
350 pp
17.50 euro
USCITA 16 APRILE
2013
Trama

«Da parte mia non so cosa voglio. La mia vita è come l’acqua, riflette ciò che la circonda, non ha colore o sapore.Scorre via se si cerca di afferrarla.» 
Una nuvola nera si allarga su un disegno a gessetto: si aggiunge al giallo dei cerchi del sole, al rosso della macchina davanti alla casa. Tilde, cinque anni, nascosta sotto il tavolo, incolla gli occhi sulla madre, intenta a cucinare. I colpi alla porta, prima quasi impercettibili, si fanno a un tratto più violenti. In pochi drammatici minuti la bambina assiste immobile, con il fiato sospeso, al brutale assassinio della donna. Nel silenzio che segue, una macchia scura satura il foglio; i gesti della bimba si fanno ampi, disperati, nervosi.In tutt’altra parte della città, la psicoterapeuta Siri Bergman e la sua collega e amica Aina incontrano, in un nuovo progetto sperimentale, un gruppo di donne vittime di violenza: cinque storie drammatiche di amori ingannevoli, brutalità e degrado.
Il destino della piccola Tilde si intreccia a quello di Siri e delle altre donne; in una gelida Stoccolma autunnale il comune bisogno di giustizia e rinascita si tramuta in una spietata caccia all’assassino.
Una lucida fotografia dell’universo delle mura domestiche; un disarmante ritratto delle perversioni e delle derive dell’amore.


Autori.
CAMILLA GREBE. Laureata alla Scuola di Studi Economici di Stoccolma, ha intrapreso diverse attività imprenditoriali di successo, tra cui la fondazione di Story Side, una casa editrice di audio book. Sorella di Åsa Träff, è cresciuta a Älvsjö, un sobborgo di Stoccolma. Insieme, per Piemme, hanno pubblicato Nel buio, thriller d’esordio che ha avuto in Svezia un notevole successo; la protagonista, Siri Bergman, ritorna in questo secondo romanzo.

ÅSA TRÄFF. È psicologa, specializzata in terapia cognitiva comportamentale e nel trattamento di disordini neuropsichiatrici legati all’ansia. Sorella di Camilla Grebe, è cresciuta a Älvsjö, un sobborgo di Stoccolma. Insieme, per Piemme, hanno pubblicato Nel buio, thriller d’esordio che ha avuto in Svezia un notevole successo; la protagonista, Siri Bergman, ritorna in questo secondo romanzo
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Anteprima Y Giunti "OBSIDIAN" di J.L. Armentrout



Obsidian (Lux, #1)
originale
Eccoci con un'anteprima dalla cover molto molto accattivante!!!
L'uscita è prevista per luglio; "Obsidian" sarà il primo libro di una serie, LUX; ad esso seguiranno la short story "Shadows", e gli attesissimi "Onyx" e "Opal", che verranno pubblicati da Y Giunti.

Trovo che la cover italiana sia più carina dell'originale:

Voi che ne pensate??





OBSIDIAN
di Jennifer L. Armentrout


Obsidian_Armentrout
USCITA PREVISTA
A LUGLIO!!

"Fissavo gli scatoloni impilati nella mia nuova stanza e desideravo tanto avere già il collegamento a internet. Da quando ci eravamo trasferite, non ero più riuscita a scrivere niente sul mio blog e mi sentivo come se mi avessero tagliato un braccio o una gamba. Mia mamma sosteneva che «Katy e i suoi libri» fosse tutta la mia vita. Non era proprio così, ma aveva comunque la sua importanza. Cosa poteva saperne lei, del resto? Non amava leggere quanto me.
Sospirai. Eravamo arrivate da due giorni e la casa era ancora piena di scatoloni. Odiavo trovarmeli fra i piedi. Almeno quanto odiavo essere qui."

Trama (tradotta da me - chiedo venia)

Ricominciare è davvero penoso.
Quando ci siamo trasferiti nel West Virginia, proprio prima dell'ultimo anno, mi ero rassegnata ad andare incontro alla noia, ad una dubbia connessione ad internet, ad accenti marcati ... finché non ho visto il mio vicino di casa, alto con gli occhi verdi.
Forse le cose non andavano così male!
E poi lui ha aperto la bocca.
Daemon è esasperante, arrogante, non andiamo d'accordo su nulla, ma quando uno sconosciuto mi attacca, lui congela il tempo con un gesto della mano... e qualcosa di inaspettato accade.
Il mio vicino alieno mi marchia.
Daemon e sua sorella hanno un'intera galassia si nemici che cercano di prendersi i loro poteri, e il tocco di Daemon mi illumina coma Las Vegas Strip.
L'unico modo per uscirne viva è restargli vicino, fino a quando il mio alieno non scomparirà.
Sempre che non lo ammazzi prima!


Books&Titles



Ecco i titoli che mi hanno catturato in questi giorni!!

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IL LIEVE SOSPIRO DEI SENSI (T. J. Teipal, Ed. Garzanti, 2013).
E' un titolo che mi trasmette sensualità, passione, ad un amore fatto di parole sussurrate, gesti delicati....










-
SULLE ALI DI UN SOGNO (D. Fedele, Create space indipendent pub. platform, 2012).
questo mi ha colpito perchè mi dà sensazioni di leggerezza, sogno, magia, mi fa pensare a posti lontani e magici, dove puoi arrivare solo con la fantasia e sognando....





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OMBRE SULLA VIA DELLA SETA (c. Tubron, Ponte delle grazie, 2006).
Questo titolo mi è piaciuto perchè mi rimanda a qualcosa di passato, a mondi ed epoche lontane da noi, ma che restano affascinanti e misteriose.





g
OGNI GIORNO VALE UNA VITA (L. Bossi, Mondadori, 2013).
E quest'ultimo titolo, invece, mi suscita pensieri di fiducia, forza di vivere, speranza!!


A VOI PIACCIONO QUESTI TITOLI??

Libri in sala d'attesa (#1)



Eccomi con una nuova rubrichetta (nuova per il mio blog, non in senso assoluto, anzi se ne troveranno di certo già in altri blog che trattano di libri!!), che mi è venuta in mente quando, giorni fa, mi ero posizionata davanti alla mia piccola libreria per scegliere il prossimo libro da leggere.
così ho pensato che ci sono libri che scorro con la mano e con gli occhi da tempo ma che finisco per non prendere in mano, rimandandone quindi la lettura....!

Sarà vero, come qualcuno ha detto, che sono i libri a scegliere noi, prima ancora che loro noi?? ^^
Voi che ne pensate?


Ad ogni modo, oggi la iniziamo, ok??
Ma devo ancora decidere in che giorno metterla ^_^


Glitter Photos
libri in sala d'attesa

Ok, il primo libro di questa puntata, che leggerò ma è attualmente ancora in sala d'attesa, è....

L'ABBAZIA DI NORTHANGER 
di Jane Austen


Ed. Newton compton
Grandi tascabili economici
Trad. E. Grillo
192 pp
6 euro
Sinossi

«La sua passione per gli edifici antichi era seconda in grado solo alla passione per Henry Tilney, e castelli e abbazie riempivano generalmente di attrattive quei sogni a occhi aperti che ancora non erano riempiti dall’immagine di lui.»

Catherine Morland, la protagonista del romanzo, è invitata a trascorrere qualche giorno presso l’ex abbazia di Northanger, residenza della famiglia del giovane pastore anglicano con cui si è fidanzata, e che la crede una ricca ereditiera. 
Suggestionata dal luogo e ancor più dalle intense letture di romanzi dell’orrore all’epoca in gran voga, la giovane vive alterando banali eventi quotidiani alla luce di immaginarie atmosfere di terrore. 
Una serie di malintesi, frutto della sua fantasia sovreccitata, mette a repentaglio il rapporto sentimentale appena nato, pregiudicato anche dalla scoperta delle sue reali condizioni economiche. 
Celebrazione dei riti di iniziazione sociale della borghesia inglese di provincia a cavallo tra Sette e Ottocento, quest’opera della Austen non si esaurisce nella storia di una contrastata passione, ma rappresenta una sottile parodia del romanzo sentimentale, e soprattutto del romanzo gotico, che resta di grande attualità ancora oggi.

Grave mancanza, lo so ...
Però, in occasione della sfida "UN CLASSICO AL MESE", mi son ripromessa di aggiungerlo alle mie letture programmate del 2013!!!
Quindi, aspettami, Jane, quest'anno è la volta buona!!!

E il vostro libro sullo scaffale che attende di essere letto?? ^_^

Recensione "Un posto chiamato Qui" di Cecelia Ahern



Buongiorno ^_^

Eccomi con una recensione, che è poi il momento che amo di più, nel mio blogghetto.
Il libro letto e terminato ieri pomeriggio - e che mi ha strappato la lacrimuccia finale - è....

UN POSTO CHIAMATO QUI
di Cecelia Ahern


Ed. Rizzoli
Bur narrativa
Trad. M. Maffi
400 pp
9.90 euro
2010
Trama

C’è più di un semplice tocco fiabesco nei libri di Cecelia Ahern.”   — Glamour

Una storia di sentimenti autentici, scritta con freschezza e un pizzico di magia.
Da quando una sua compagna di classe, anni prima, è scomparsa nel nulla, Sandy Shortt è ossessionata dalla paura della perdita: per questo ha dedicato la propria vita a cercare persone scomparse. 
Ma un giorno è proprio lei a scomparire: mentre fa jogging imbocca un sentiero poco tracciato in un bosco, e si ritrova in un luogo magico. 
Un posto chiamato Qui, dove finiscono tutte le cose e le persone smarrite, tutte le sensazioni, le voci, i suoni e gli odori dimenticati. Sandy vi ritrova oggetti perduti e le persone che ha cercato per tutta la vita, scordandosi di cercare se stessa. 
E ora, lontana dai propri cari e dalla casa da cui per tanti anni è fuggita, vuole una sola cosa: tornare indietro. 
Un posto chiamato Qui è un romanzo che celebra il valore dell’amicizia, l’importanza di amare ed essere amati.

L'autrice.
Cecelia Ahern è nata a Dublino nel 1981 e ha scritto a soli ventun anni il suo primo romanzo,P.S. I love you (Sonzogno 2004), che ha ottenuto uno straordinario successo internazionale e da cui è stato tratto l’omonimo film con Hilary Swank. Da allora Cecelia non ha mai smesso di scrivere: i suoi romanzi successivi, tutti bestseller, sono disponibili nel catalogo Bur: Scrivimi ancora, Se tu mi vedessi ora, Un posto chiamato Qui e Grazie dei ricordi. Nel 2009 è uscito per Rizzoli Il dono.



il mio pensiero

"Un posto chiamato Qui" è un romanzo che mi ha suscitato diverse emozioni, forse per il soggetto principale in esso trattato, che è quello delle persone scomparse, un tema che sento sempre molto e che mi tocca nel profondo (benchè non abbia avuto esperienze nè personali nè familiari legate alle sparizioni).
Ma non si parla solo di questa categoria di persone, nel libro; l'autrice vuol porre l'attenzione del lettore, in particolare, su chi resta, su chi vive giorni, settimane, mesi..., aspettando il proprio caro che si è "volatilizzato", su chi aspetta sentendosi abbandonato, svuotato, privo di quella vitalità che sembra essere andata via nel momento stesso in cui lo scomparso ha smesso di essere .... dove avrebbe dovuto, cioè con la sua famiglia, i suoi amici, la sua vita.

Protagonista della nostra storia è Sandy Shortt, una donna di 34 anni che ha lavorato per anni in polizia, per poi decidere di lasciare questa professione e dedicarsi anima e corpo alla ricerca di persone scomparse, ed aprendo un'agenzia investigativa a questo scopo.

Sandy è un tipo davvero particolare; la scelta di fare questo lavoro non certo semplice è da ricercare nella sua infanzia: un giorno, in una di quelle mattine assolutamente "normali", comuni, una bambina, sua coetanea, di 10 anni - Jenny May Butler - scompare improvvisamente, senza lasciare alcuna traccia di sè.
Lei è l'ultima ad averla vista e la sua sparizione segnerà la vita di Sandy, instillando in lei il fortissimo desiderio di cercare cose e persone scomparse.
Forse perchè Jenny-May era una cara amichetta per Sandy? Oh no, nonostante tutti gli adulti si ostinino a chiamarla "angelo biondo", Sandy dentro di sè sa che la ragazzina tutto era fuorché dolce e mite; anzi, le due non avevano per niente un bel rapporto....!

Nonostante tutto, da quel momento in poi, per la piccola Sandy inizia l'estenuante ricerca di tutto ciò che scompare, che siano calzini, spazzolini, orologi...; non importa se l'oggetto sia di valore o meno, ciò che la tormenta è il non poter sapere come e perchè le cose (e le persone!) scompaiano all'improvviso e senza lasciare indizi; ma soprattutto resta la domanda: dove vanno a finire??
Certo, non possono smaterializzarsi!!!
E allora dov'è Jenny-May? E tutti i calzini spaiati che, una volta usciti dalla lavatrice, non sono stati più ritrovati?
Sandy cresce senza darsi pace: non sopporta l'idea che una cosa prima sia accanto a te e un attimo dopo... pouf!, sparita!!
Così cerca di dare spiegazioni razionali a tutto; è una ragazza intelligente, fa un sacco di domande e desidera avere risposte, possibilmente sincere, precise, veritiere, soddisfacenti.
Di fronte a due genitori smarriti, confusi e preoccupati dinanzi al comportamento bizzarro della loro figlia adolescente, capace di mettere a soqquadro tutta la casa per cercare un calzino, l'unica soluzione sembra essere quella delle sedute psicoterapeutiche dal giovane e "sexy" dottor Gregory Burton.
Ma Sandy è troppo acuta, troppo avida di sapere e troppo insoddisfatta delle risposte banali e spesso puerili degli adulti per intrattenere con Gregory un vero e proprio rapporto medico-paziente, così i due, negli anni, impareranno a conoscersi e a sapere praticamente tutto l'uno dell'altro, valicando i confini imposti dalla distanza professionale.
Nulla riesce a dare "riposo" all'anima inquieta di Sandy, che crescendo, tra una storia e l'altra, tra un caso di scomparsa e l'altro, finisce per essere sola, vuota; una donna presa solo ed esclusivamente dal proprio lavoro, ossessionata dalla ricerca di cose e persone, completamente isolata dalla famiglia, dall'uomo che ama, dagli amici: l'obiettivo delle sue giornate è cercare indizi che l'aiutino a risolvere i propri casi; non solo, ma connesso a questo, c'è in lei una paura matta di sentirsi legata alle persone, la paura di lasciarsi amare e di amare.

Forse perchè la spaventa l'idea che quelle stesse persone potrebbero anch'esse scomparire? Per la serie: meglio non affezionarsi troppo, così evitiamo di soffrire!

O forse perchè è troppo presa dall'impegno di risolvere - dentro di sè, nella propria mente - "il caso irrisolto" di Jenny-May, mettendo a tacere la paura e l'angoscia del non sapere che fine fanno le persone che spariscono?

La vita di Sandy si intreccia con l'esperienza di tante vite, ossessionate dalla sua stessa angoscia; in particolare, conosceremo un certo Jack Ruttle, anch'egli inquieto e tormentato, anch'egli isolato nella mente e col corpo dai propri cari e dalle persone attorno a sè, perchè l'unica sua fissa è ritrovare il fratello minore scomparso un po' di tempo prima, Donal.
Come Sandy, anche Jack sopravvive, non vive; anche lui sembra aver perduto la gioia di vivere, il desiderio di amare ed essere amato; ma non perchè non ritenga che questo sia importante per lui, bensì perché nulla di bello può più aver posto per lui, finché il fratellino Donal non farà ritorno a casa.
La sua ultima ancora di salvezza sembra essere lei, Sandy; ma che fare se anche colei che deve cercare le persone scomparse..., scompare??
Eh sì, perchè l'autrice crea per il lettore una situazione che potremmo definire paradossale, con un tocco fiabesco: Sandy... si perde....!
Proprio lei, il cui pensiero fisso è stare attenta a non perdere nulla e a cercare con determinazione ciò che smette di essere al posto giusto...; proprio lei che nasconde dentro di sè la paura irrazionale di perdersi e di non essere cercata e ritrovata, vivrà l'incredibile esperienza di smarrirsi nel bosco, per finire in un luogo particolare, surreale: Qui.

Ci si arriva per caso, in questo villaggio pacifico e tranquillo, estraniato dal mondo.
Lì finiscono tutte le cose, i rumori, le persone, le voci, le risate, gli abiti... che si smarriscono, che perdono la via....; in questo villaggio, i suoi abitanti sembrano vivere in armonia e serenità; si trovano tutti talmente bene che a nessuno verrebbe in mente di abbandonarlo per tornare alla vecchia vita...!
A meno che.... qualcuno da fuori non sappia come fare per uscire e tornare alla vita di fuori; a meno che..., non sia possibile anche da Qui perdersi....!
Sandy conoscerà, in questo magico luogo, personaggi che da anni e per anni lei ha visto in foto, nei filmini di famiglia, negli schedari delle persone scomparse: Helena, Bobby (ma anche Joseph, Wanda, ....) sono solo alcuni dei "casi" di cui si è occupata, che l'hanno lasciata insonne tante notti, che l'hanno inchiodata dentro casa invece di andare a divertirsi con gli amici o a trascorrere un sereno week end con i genitori; finalmente se li ritrova davanti, in carne ed ossa, e tante volte ho palpato l'emozione di Sandy nel rendersi conto che l'oggetto delle proprie estenuanti ricerche era finalmente lì..., dinanzi ai propri occhi.

Sandy non riesce a crederci; allora non sono morti? E se c'è un posto così incredibile - spesso, insieme alla protagonista, il lettore si chiede: ma sogno o son desto? -, vuol dire che lì sono tutti coloro che sta cercando? C'è Donal..? C'è Jenny-May?
Ma Sandy non dovrà fare i conti solo con le vite degli altri, cui lei si sta aggrappando come una forsennata dimenticando di vivere la propria....! Sandy dovrà soprattutto ritrovare se stessa.

"...non avevo mai sentito di appartenere ad alcun luogo. Avevo passato la vita a prendere le distanze da chiunque volesse starmi vicino, ad allontanarmi da amici e amanti che non rispondevano mai alle mie domande e non tolleravano nè capivano le mie ricerche. Mi facevano sentire sbagliata e, benché non lo sapessero, forse anche un po' pazza. Eppure cercare era la mia passione. Trovare quel posto era la grande risposta alla domanda che mi perseguitava da una vita, in nome della quale avevo sacrificato ogni cosa".

La stessa sensazione provata da Jack rispetto al fratello Donal: due anime infelici e assetate di risposte, che presto o tardi dovranno giungere.
Non sarà un percorso semplice, scontato; richiederà la presa di coscienza di se stessi e a Sandy e a Jack la vita chiederà di fermarsi, di prendere un bel respiro e chiarire a se stessi chi stiano davvero cercando...
Sandy e Jack riceveranno le risposte che cercavano?
         Riavranno i loro scomparsi?

L'Autrice non ci lascia brancolare nel buio e con il suo stile semplice ma profondo, introspettivo senza essere pesante o noioso (anzi, direi che la prospettiva è molto vivace, visto che si passa dalla narrazione in prima persona affidata a Sandy, alla terza persona quando si passa a Jack o ad altri punti di vista), ci lascerà entrare in molti cuori, alcuni tristi, altri rassegnati, altri fiduciosi, altri feriti, altri pieni di sensi di colpa..., e con ognuno di essi potremo decidere di immedesimarci; perchè ognuno di noi può aver perduto qualcosa, dal semplice orsacchiotto col quale dormivamo, ad una persona che amiamo.

"Un posto chiamato Qui" potrebbe sembrare un libro triste, intriso di malinconia, rimpianti, nostalgie, dolore, e forse un po' lo è...., ma io vi ho trovato anche moltissimi sentimenti positivi: l'amore (a tutti i livelli, dalla famiglia a quello tra uomo e donna....), l'amicizia, la pazienza, la forza interiore, la capacità di rinascere e reinventarsi; e poi la speranza, la fiducia, l'accettazione dei propri limiti e la forza per migliorarsi. 

E' un libro che mi ha fatto molto riflettere, perchè mi ha fatto posare i riflettori sugli stati d'animo presenti in coloro che soffrono determinate mancanze: ci sono perdite che non ci scalfiscono, ma ce ne sono altre che inevitabilmente ci lasciano un segno, una ferita, che non sempre si rimargina a dovere.
Forse non tutto ciò che è andato fuori posto nella nostra vita potrà tornare esattamente dov'era prima, o al contrario qualcosa tornerà, ma non nel modo che avremmo voluto; però ciò che conterà alla fine sarà ritrovare almeno un pezzettino di sè che avevamo perso per via; ritrovare l'amore, la famiglia, il sorriso, la serenità, il sonno... che il demone della mancanza ci aveva tolto.
"Ogni tanto tutti ci perdiamo, che sia per scelta o a causa di forze che non possiamo controllare, ma quando impariamo ciò che la nostra anima ha bisogno di sapere, il sentiero si palesa davanti a noi. A volte, vediamo la via d’uscita, ma ci allontaniamo e ci inoltriamo ancora di più nostro malgrado, trattenuti dalla paura, dalla rabbia o dalla tristezza. A volte preferiamo essere dispersi e continuare a vagare, perchè è più facile. A volte,scopriamo la strada da noi. Comunque sia, veniamo sempre trovati."

domenica 14 aprile 2013

I libri son desideri (e peccati di gola!!)



desires
La rubrica s-fissa (leggi: senza appuntamento, non a cadenza settimanale) risponde alla contorta domanda: quale genere di desideri, voglie, pensieri, associazioni.... alcuni libri (per i loro titoli, trame o altre caratteristiche) ci suscitano??

Ecco, a me una copertina ed un titolo così mi spingono a commettere peccati di gola; non solo, ma già lo so: recidiva sono!!!!!!!!!!

ROTOLI ALLA CANNELLA
di Rebecca Coen

Ed. UteLibri
UteStorie
254 pp
15 euro
2012
Sinossi

Emma Mezzalira è una trentenne intraprendente che combatte ogni giorno con le sfide dell’essere single e precaria.
Nonostante i problemi, ha la capacità di trovare sempre il lato divertente delle cose che le capitano, anche grazie all’aiuto dei suoi singolari amici e parenti.
Ha inoltre un talento unico che tutti le riconoscono: saper cucinare come poche altre persone al mondo.
Un giorno incontra una donna che, poche ore dopo, verrà misteriosamente uccisa: i loro destini resteranno intrecciati fino a quando non verrà trovato il colpevole.

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