Tre donne che hanno illuminato le tenebre del Novecento....
Simone Weil, Rachel Bespaloff, Hannah Arendt sono tre donne libere e forti che pensano da sole, ma sempre in un aperto colloquio con l'altro, anzi mettendosi al posto dell'altro.
Sorelle e amiche, si sfiorano senza incontrarsi davvero, se non nel pensiero. Ciascuna, a proprio modo, ha «salvato» il mondo.
HANNAH E LE ALTRE
di Nadia Fusini
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Ed. Einaudi Frontiere 168 pp 18 euro USCITA 23 APRILE 2013 |
Sinossi
È questo un libro sulla differenza femminile. Simone, Rachel, Hannah sono tre donne, diversamente grandi, che con il loro sguardo hanno illuminato le tenebre del Novecento e hanno saputo leggere il mondo.
Tutte e tre hanno vissuto gli stessi anni di guerre, totalitarismi e barbarie. Hanno affrontato le tempeste e i momenti piú bui senza mai sottrarsi alla riflessione, all'impegno e alla ribellione. Simone e Rachel si sono sfiorate, Rachel e Hannah appena incontrate, eppure un forte quanto esile filo rosso ha intessuto la trama dei loro destini. Tutte e tre si sono confrontate con i grandi temi della violenza e del potere, ognuna secondo la propria indole e mettendo in campo la propria biografia. Simone, Rachel, Hannah hanno scritto e trattato i propri testi come se fossero sogni, scritture della mente e del cuore, personalissime elaborazioni dell'atto di vivere che tratteggiano una strada verso l'esistenza. E sono arrivate a toccare la materia pulsante della vita.
Simone Weil, la piú «strana» del gruppo, né brutta né bella, insolente e tenera, ardita e timida insieme. Fin da bambina si esercita al sacrificio, al digiuno e rifiuta i privilegi della sua classe. Non prende piú lo zucchero quando sa che scarseggia per la povera gente, non porta le calze d'inverno, perché non tutti ce l'hanno. È intransigente e radicale, a costo di apparire ridicola. Ha una sincera aspirazione di giustizia. Ha bisogno di verità, un bisogno fanatico. Muore il 24 agosto del 1943, a soli trentaquattro anni, nel sanatorio di Ashford.
Rachel Bespaloff è la piú misteriosa, la piú segreta, sfuggente e riservata. Non ha titoli accademici, è priva di riconoscimenti, se non all'interno di una cerchia di filosofi di cui si sente sorella e amica. Tutto in lei è obliquo. Rachel è straniera, nomade, autodidatta. È una donna di una bellezza patetica che suona benissimo il pianoforte, si nutre di libri e scrive continuamente, in controcanto. Perché di tutto quello che accade attorno a lei e di tutto ciò che legge si sente chiamata a rispondere. Muore suicida nell'aprile del 1949.
Hannah Arendt è la piú conosciuta delle tre. Forse la piú forte, certo la piú fortunata. Sfrontata e, a volte, arrogante in pubblico, in privato è gentile e attenta. Fedele e profonda nell'amicizia. Scrive e riflette sempre a voce e testa alta.
Delle voci di queste tre donne Nadia Fusini si fa cassa di risonanza, restituendocene, con intelligente vicinanza, le storie, il pensiero, la vita.
L'autrice.
Nadia Fusini insegna Letterature comparate presso il SUM, Istituto di Scienze Umane di Firenze. È saggista, traduttrice e autrice di diversi romanzi. Ha tradotto tra gli altri Virginia Woolf e Shakespeare. I suoi ultimi libri sono La figlia del sole. Vita ardente di Katherine Mansfield (2012) e Hannah e le altre (Einaudi, 2013).