venerdì 24 gennaio 2014

Se fossi un libro oggi.... aspetterei il domani



Se fossi un libro oggi...??

Beh, poichè il mio stato d'animo è alquanto..... uggioso (ben in sintonia con il tempo atmosferico e benchè io non sia meteopatica!!), credo che vorrei essere come una dei personaggi femminili della letteratura del Novecento più famose...: Rossella O'Hara, la protagonista, capricciosa e forte, di "Via col vento", per poter dire come lei - con determinazione e fiducia, seppur tra qualche lacrima -

Dopotutto, DOMANI E' UN ALTRO GIORNO!!!


tomorrow is near

Freschi d'uscita....!



Libri usciti ieri, freschi freschi di libreria:

LA FIGLIA DEL MERCANTE DI TE'
di Janet McLeod Trotter


Ed, Newton Compton
Trad. A. Ricci
352 pp
9.90 euro
uscita 23 gennaio 2014
LEGGI ANTEPRIMA
Trama

India, 1905. Clarissa e Olive Belhaven vedono minacciato il loro futuro e la loro piantagione di tè dai debiti del padre che affoga nell'alcol il dolore per aver perso sua moglie.
Wesley Robson, uno sfacciato e giovane imprenditore si offre di salvare la piantagione in cambio della mano di Clarissa, ma il padre rifiuta. Quando, di lì a poco, l’uomo muore, Clarissa e Olive sono costrette a tornare in Inghilterra e a lavorare nell’umile pub di un cugino in Scozia. Clarissa è disorientata dalla nuova condizione e dalla povertà che la circonda e non sopporta la cugina, una donna crudele e meschina. 
Decide quindi di lasciare il lavoro di cameriera per fare da governante a un gentile avvocato, Herbert Stock. 
Quando l’uomo, rimasto vedovo, le propone di sposarlo, in lei si fa strada anche un sogno: aprire una sala da tè, un luogo in cui far rivivere i profumi e le tradizioni della sua terra lontana. 
Il desiderio si realizza, ma Clarissa si trova a fronteggiare ostacoli imprevisti: il figlio di Herbert, Bertie, nutre per lei un risentimento pericoloso e Wesley Robson torna improvvisamente nella sua vita con una rivelazione scioccante... 
Chi è in realtà quest’uomo e cosa desidera ancora da Clarissa?

LA BIBLIOTECA FUORI DAL MONDO
di Francisco J. De Lys


Ed, Newton Compton
Trad. S. Cavarero
432 pp
9.90 euro
uscita 23 gennaio 2014
LEGGI ANTEPRIMA
Trama

Barcellona, notte di Ognissanti. Durante una cena di gala, l’architetto e restauratore Gabriel Grieg viene intercettato da un uomo anziano, che credeva morto da tempo. 
Dieci anni prima, Gabriel aveva firmato un diabolico patto con quell'inquietante personaggio, eppure l’uomo non sembra essere invecchiato di un solo giorno. 
E ora vuole ciò che gli spetta in base a quell'accordo. 
Ma per saldare il suo debito, Grieg dovrà allearsi con una donna seducente, dal passato misterioso: Lorena. 
Ma chi è veramente questa donna e perché è tanto interessata a un antico gioiello, che pare essere stato realizzato con il leggendario oro alchemico? 
Cosa c'entra il prezioso monile con alcuni omicidi irrisolti nella Barcellona del XIX secolo? 
La biblioteca fuori dal tempo nasconde tra le sue pagine uno straordinario segreto e ci conduce in un luogo magico, un territorio sconosciuto in cui miti, alchimia, vita e morte sembrano fondersi in un legame letale ma terribilmente affascinante.



giovedì 23 gennaio 2014

Recensione SOPRAVVISSUTA AD AUSCHWITZ di Eva Schloss



Mi eri ripromessa di leggere almeno un libro sull'Olocausto e oggi riesco a postarvi la recensione della testimonianza di una donna sopravvissuta ad Auschwitz, la sorellastra (postuma) di Anna Frank; in lettura ho "Se non ora, quando?" di Primo Levi.


SOPRAVVISSUTA AD AUSCHWITZ.
di Eva Schloss

Ed. Newton Compton

Una delle domande che spontaneamente sorge nella mia mente al pensiero di coloro che sono riusciti a sopravvivere al dramma dell'Olocausto, è: Come hanno fatto a ritornare alla vita di tutti i giorni, portando nel cuore e sulle "proprie spalle" un vissuto tanto tragico e di certo indimenticabile?
Beh, credo che la risposta stia proprio nel verbo... SOPRAVVIVERE.
Queste persone, che non sono morte nei terribili campi di sterminio, sono SOPRAVVISSUTE (con tutto ciò che questa parola porta con sè, nel bene e nel male), lasciando per sempre un pezzo di sè in quel maledetto campo.

Eva Geiringer nasce a Vienna nel 1929, in una famiglia ebraica; suo padre Eric (chiamato affettuosamente Pappy) è un piccolo imprenditore e il suo lavoro riesce a far vivere nell'agiatezza la sua famiglia, composta dalla moglie Fritzi ("Mutti") e dai due figli Heinz ed Eva.
La vita di Eva procede serena, tra pic nic in famiglia, visite ai nonni, scuola, amici, finchè non arrivano gli anni in cui il Partito Nazista, soprattutto nella persona di Adolf Hitler, va al potere.. E da questo momento in poi le cose non potranno che cambiare in peggio....!
Nonostante la famiglia Geiringer cerchi di proseguire la propria vita normalmente, soprattutto per il bene dei bambini, le cose attorno a loro cominciano a cambiare: nella loro adorata e finora libera Vienna, l'atteggiamento verso gli Ebrei muta pian piano; sempre più Ebrei iniziano a programmare la fuga in Paesi che non appoggiano l'ideologia nazista; molti perdono il lavoro, la stessa famiglia di Eva si troverà costretta, negli Anni Quaranta, a trasferirsi ad Amsterdam.
Intanto Eva cresce, diventa una signorinella e il suo carattere comincia a formarsi: testarda, ribelle, determinata, pratica, poco incline allo studio (cosa che porterà i genitori ad "etichettarla" come poco intellettuale e più portata ad attività manuali, al contrario del fratello Heinz, l'artista di casa - che infatti ama leggere e dipingere-, etichetta che la piccola Eva accetterà suo malgrado... fino a quando, da adulta ormai, non se la scrollerà di dosso, prendendosi il diritto di essere capace di fare ben altro e di più di ciò che i suoi pensavano); nella sua preadolescenza fa amicizia con Anne Frank, che abitava proprio di fronte a lei ad Amsterdam e il cui padre, Otto, costituirà, dopo Auschwitz, una presenza importante per lei e Mutti...
eva
Arriviamo al 1942: la situazione in Europa è drammatica e per gli Ebrei le cose sono davvero pessime, costretti come sono a cercar rifugio dove possono; i nonni di Eva trovano rifugio in Inghilterra mentre lei e Mutti son costrette a lasciare il delizioso appartamento in Mederwerplein e a cambiare identità, chiedendo ospitalità (clandestina) ad una famiglia cristiana che aiuta gli Ebrei.
E' la prima separazione dagli adorati Pappy ed Heinz ma è solo l'anticipo di una separazione ben più dolorosa.
Restano tutti nascosti per diverso tempo ma qualcuno li tradirà, così la mattina dell'11 maggio 1944 verranno arrestati e portati ad Auschwitz.

Non desidero ovviamente togliere al lettore che mi legge il cuore della storia narrata da questa donna, e  certo non mi metterò ad elencare le brutture che l'Autrice ha vissuto e ha deciso di condividere con i suoi lettori.

Auschwitz-Birkenau è stato il campo di concentramento più grande creato dai nazisti; donne e uomini venivano immediatamente separati; i bambini, gli anziani e le persone malate e troppo deboli, venivano mandate dritte dritte nelle camere a gas.
Teste rasate, braccia tatuate, corpi nudi e sempre più magri, pessime condizioni igieniche, cibo scarsissimo, freddo, umiliazioni, perdita della propria identità e dignità di essere umani....: cosa possiamo dire della vita in un lager che riesca davvero a rendere l'idea di cosa realmente essa sia stata?

Eva lo racconta, chiede a chi la legge di "fare un salto indietro nel tempo" con lei di 70 anni, di fare capolino nelle baracche fredde e puzzolenti di un lager, tra i tanti disseminati in Europa, di provare a capire come, quanto, cosa hanno subìto coloro che vi sono stati rinchiusi.
Parlare di libri come questo non è mai semplice, perchè mi rendo conto di essere tanto lontana dal comprendere cosa abbia significato non solo vivere in quegli anni pieni di confusione, ma soprattutto vivere esperienze orribili come quella di Eva e di milioni di esseri umani come lei.

Dolore, sofferenze, paure, terrore, solitudine, freddo...., morte: Eva ha toccato, sentito e provato tutto questo, eppure assieme a questi sentimenti, ce ne sono stati altri che si sono annidati tenacemente nel suo cuore impedendole di soccombere davanti alla ferocia nazista: speranza, forza di volontà, caparbietà.

Attenzione: non sto affatto dicendo che per sopravvivere ad Auschwitz siano bastate queste virtù....!!!

Heinz, Kitty, Eva - 1939
Indubbiamente per coloro che sono usciti vivi dall'inferno dei lager, diverse condizioni e variabili si sono unite per creare le occasioni favorevoli per riuscire a scampare alla morte; ora, ognuno potrà autonomamente attribuire il tutto al caso, al fato, alla Provvidenza.... , fatto sta che nel caso di Mutti ed Eva, che hanno vissuto per mesi e mesi gomito gomito, supportandosi a vicenda come meglio potevano, trovando in se stesse un qualsiasi "appiglio" per resistere e non lasciarsi sopraffare dalla paura e dalla disperazione (quanto sarebbe stato "logico", naturale...., UMANO....! abbandonarsi a quei sentimenti), qualcosa e qualcuno ha permesso loro di poter sfuggire alla morte.

Ripeto, probabilmente la sola "voglia di non morire" non sarebbe stata sufficiente se determinati fattori e, in particolare, una presenza amica, miracolosamente presente nello stesso lager, non avessero dato il proprio contributo per salvare Mutti ed Eva....., ma la realtà è che - GRAZIE A DIO - centinaia di persone sono sopravvissute ai lager e hanno potuto tramandare, al pari di Eva, tutto lo squallore e tutta la brutalità alla quale possono arrivare gli esseri umani nei confronti dei propri simili.
La storia è piena di eccidi, genocidi, persecuzioni, ma comprendo il fatto che Eva sostenga che probabilmente mai nella storia ci sia stato un tale accanimento, un tale odio verso un gruppo di persone (gli ebrei), tanto da desiderare di farle fuori tutte...., ovunque fossero e qualunque età avessero.

Come dicevo all'inizio, è lecito chiedersi come si possa sopravvivere ad un'esperienza del genere.

Eva ci dice che si può..., che ogni essere umano può trovare e scoprire in se stesso la forza per continuare ad andare avanti, a guardare con rinnovata fiducia al futuro.

Ma ci dice anche che per farlo è necessario tornare indietro, al passato, guardare negli occhi la se stessa che ha vissuto drammi del genere, e dirle: "Guarda, ce l'hai fatta...! Sei viva! Nonostante tutto... SEI VIVA!".

Certo, una parte di Eva è forse rimasta lì, lì dove la morte e la separazione dagli affetti hanno regnato sovrane, ma questo vale e varrà sempre per ciascuno di noi; il passato ci appartiene e non può essere cancellato, perchè ci ha formato e ci influenza, inevitabilmente.

Nel caso poi di tragedie umane di tale portata, IL PASSATO NON DEVE ESSERE DIMENTICATO, motivo per cui è fondamentale che testimonianze come queste continuino ad essere lette.

Del resto, è la ragione che ha spinto Eva, nel tempo e gradualmente, facendo un gran lavoro su stessa, ad andare in giro per il mondo tenendo conferenze sull'Olocausto, parlando di sè, del brutto che ha sopportato ma anche del bello che il futuro può ancora riservare a chi ha sofferto.

La vita dopo Auschwitz (il titolo del libro in inglese è "After Auschwitz") è stata ricca e generosa per Eva; non è stato facile per lei e Mutti riappropriarsi di se stesse e della propria esistenza, ma ce l'hanno fatta; sono riuscite a non restare rintanate nel dolore e nella paura, sono riuscite ad amare, a gioire del bello che ancora la vita aveva da dar loro.

Nel libro Eva affronta varie problematiche, nate in seguito all'Olocausto: ad es., del rapporto con la mamma e della difficoltà di parlare e ri-condividere tra loro l'esperienza comune; la perdita di Pappy ed Heinz; Otto Frank e la sua importante presenza nella loro vita, quale marito di Mutti e patrigno di Eva, e quale promotore del Diario di Anne in quanto "strumento" di testimonianza innocente di quegli anni terribili.

E' una testimonianza ricca di ricordi belli e brutti, di sentimenti, di speranze, di progetti, la cui lettura io consiglio perché c'è sempre molto da imparare da coloro che sono riusciti ad andare oltre il dolore e la disperazione, protendendosi verso il domani, incamminandosi verso sentieri nuovi e più luminosi, senza mai dimenticare però che i propri piedi hanno anche attraversato "la valle dell'ombra della morte".

Alla domanda "Pensa che potrebbe succedere di nuovo tutto questo?", Eva non ha una risposta..., ma con e come lei ci auguriamo davvero di NO..., anche se in tante parti del mondo la dignità dell'uomo continua ad essere schiacciata e calpestata....
.

Frammenti .... bellici



Breve frammento del libro in lettura, sempre in sintonia con LA GIORNATA DELLA MEMORIA

"E la guerra è soprattutto una gran confusione,
sul campo e anche nella testa della gente:
molte volte non si capisce neppure chi ha vinto
e chi ha perso,
lo decidono poi dopo i generali
e quelli che scrivono i libri di storia.

Primo Levi, "Se non ora, quando?"


La trama di Se non ora, quando? prende spunto da una storia vera: una banda di ebrei russi e polacchi combatte la sua guerra partigiana contro gli invasori nazisti, percorrendo l’Europa in lungo e in largo. 
Questa lunga epopea – le vicende narrate si estendono dal luglio 1943 all’agosto 1945 – smentisce il cliché dell’ebreo remissivo, che si lascia condurre allo sterminio senza ribellarsi; per di più, il raccontarla ripaga Levi dell’essere stato, nel 1943, un partigiano inesperto, ben presto catturato dalla milizia fascista.
Einaudi
1982


Il titolo del romanzo è tratto dal Pirké Avoth (Le massime dei Padri, sec. II d.C., raccolta compresa nel Talmud): «Se non sono io per me, chi sarà per me? E quand’anche io pensi a me, che cosa sono io? E se non ora, quando?»
Ma il nucleo del libro non va cercato in questa duplice rivalsa, o nell’invito a uscire da ogni ghetto. 
Al centro di questo romanzo c’è il gusto per l’avventura
Levi segue i suoi partigiani in battaglia e nelle loro interminabili peripezie geografiche (la cartina che precede il libro ricorda da vicino quella della Tregua). Fa esistere la loro clamorosa energia, e ne gioisce. Architetta e intreccia amori e tradimenti, esaltazioni e delusioni, ragionamenti capziosi e impazienze semplificatrici. Registra con eguale vibrazione di voce le tenerezze e la brutalità, la poesia del combattimento come la prosa del compromesso necessario.

Se non ora, quando? è il libro più lungo di Levi, e il solo che l’autore etichetti apertamente come «romanzo»: un azzardo per una persona che, nel suo scrivere, ha sempre oscillato tra la testimonianza, l’autobiografia e il saggio, salvo le sue digressioni nella fantascienza.

info prese da: http://www.primolevi.it/

LeggendOrientale: LE DONNE DEL SIGNOR NAKANO



LE DONNE DEL SIGNOR NAKANO
di Kawakami Hiromi


Ed. Einaudi
Trad. A. Pastore
228 pp
19 euro
Gennaio 2014
Per puro caso, ho incontrato la «banca» del signor Nakano.La «banca» è la sua amante. Un giorno Takeo mi ha spiegato che quando il padrone dice che fa un salto in banca, significa che va a trovare la sua amante, e da allora noi la chiamiamo cosí, anche se non l’abbiamo mai vista.La «banca», tutt’a un tratto, me la sono trovata davanti in una strada vicino alla banca vera.
Trama

La bottega del signor Nakano è un po' speciale. Innanzitutto, come tiene a specificare il proprietario, "non è un negozio di antiquariato ma di roba vecchia": soprammobili fuorimoda, ciotole usate, manifesti di epoche dimenticate, malinconici reperti di vite sconosciute che potete comprare per pochi spiccioli, oggetti particolari e scompagnati come, in fondo, sono gli uomini e le donne che girano intorno al negozio. 
A cominciare dal signor Nakano: eccolo li, dietro la cassa, magrissimo, un berretto di lana calato sulla fronte e una certa qual debolezza per il fascino femminile. 
A dargli una mano ci sono due ragazzi, Takeo, tanto laconico da apparire misterioso, e Hitomi, una ragazza allegra e inquieta. I due giovani si studiano, s'innamorano, nasce un legame toccante e maldestro che sembra destinato a inciampare su ogni incomprensione. 
Ma anche Nakano e la sua romantica sorella Masayo devono affrontare le impreviste complicazioni che nascono dal desiderio. 
Sarà proprio Hitomi, e il suo sguardo curioso e sensibile, ad accompagnare il lettore attraverso la girandola di incontri e personaggi che ruotano intorno alla piccola, vivace bottega del signor Nakano. 

Sono vicende comuni quelle che ci racconta Kawakami Hiromi, con una delicatezza che nulla toglie alla profondità dei sentimenti, all'intensità di relazioni umane che iniziano quasi per caso e si sciupano senza che sia colpa di nessuno.

L'autore.
Kawakami Hiromi è nata a Tokyo nel 1958. La cartella del professore (da cui Jiro Taniguchi ha tratto la graphic novel intitolata Gli anni dolci) è il suo primo romanzo pubblicato in Italia (Einaudi, 2011) e le è valso il prestigioso premio Tanizaki e la candidatura al Man Asian Literary Prize. Nel 2014 Einaudi ha pubblicato Le donne del signor Nakano
.

In libreria il 28 gennaio due romanzi di Gayle Forman



Lettrici che siete alla ricerca di storie giovanili e che promettono emozioni, ecco due uscite della stessa autrice e nello stesso giorno...

Fanno al caso vostro?

PER UN GIORNO D'AMORE
di Gayle Forman


Ed. Mondadori
Trad. A. Orcese
Chrysalide
396 pp
14.90 euro
USCITA 28 GENNAIO
2014
Trama

Finite le superiori, Allyson parte dalla Pennsylvania per un tour in Europa, insieme alla migliore amica Melanie.
Non sa ancora che l'amore, quello che fa perdere la testa e sconvolge ogni sicurezza, diventerà il suo compagno di viaggio. 
A Stratford-upon-Avon, il paese di Shakespeare, conosce infatti Willem, affascinante ragazzo olandese, che recita in una rappresentazione underground della Dodicesima notte. 
Fra i due scocca la scintilla- e Willem 
propone ad Allyson di seguirlo a Parigi per trascorrere un giorno e una notte insieme. 
Lei, per la prima volta nella sua vita, decide di seguire l'istinto e provare, finalmente, a scoprire un'altra se stessa.
Ma il mattino dopo si ritrova sola. 
Willem è scomparso. 
Che fine ha fatto? 
Era amore o l'ennesima illusione sul palcoscenico della vita?
Just One Day
,






La storia di Per un giorno d'amore continua nel romanzo..:




PER UN ANNO D'AMORE
di Gayle Forman


Ed. Mondadori
Trad. A. Guidoni
Chrysalide
372 pp
14.90 euro
USCITA 28 GENNAIO
2014
Trama

Nel giro di 24 ore Willem e Allyson si sono trovati, innamorati e poi persi.
La loro avventura folle e romantica a Parigi è finita prima del previsto. 
Nulla rimane di quella notte, tranne un orologio. 
E la borsetta di Allyson, in cui Willem spera di trovare un indirizzo, una speranza, un appiglio che lo riporti sulla strada verso la sua "Lulù", soprannominata così per via della somiglianza con l'attrice Louise Brooks. 
Ma il tempo, come spesso capita, scorre veloce e la vita fa il suo corso.
La passione per il teatro porta Willem in giro per il mondo, dove farà tanti incontri, stringerà nuove amicizie, proverà a dimenticare.
Ma una domanda lo segue a ogni passo: quell'orologio, unico ricordo di un amore durato solo una notte, scandirà il tempo per ritrovarsi?
If I Stay
,
L'autrice.
Gayle Forman Giornalista freelance, si occupa da sempre di giovani e tematiche giovanilistiche.
Con il marito Nick ha compiuto un viaggio intorno al mondo, grazie al quale ha raccolto un patrimonio di esperienze e informazioni che sono confluiti nei suoi libri. Ha vinto, fra gli altri, il prestigioso premio NAIBA Book of the Year Awards e l'Indie Choice Honor Award.
La scrittrice vive a Brooklyn con il marito e due figlie, di cui una adottiva.
Il suo precedente romanzo Resta anche domani diventerà un film.

Recensione NON CHIUDO MAI LA PORTA A CHIAVE di Elena Lo Muzio



Cominciamo la giornata con una recensione ed ecco il mio pensiero su...


NON CHIUDO MAI LA PORTA A CHIAVE
di Elena Lo Muzio


Sesat Edizioni
Narrativa Rosa
2,49 euro
Trama

Due ragazzi, una ragazza, una nonna appassionata di nuove tecnologie e un reality show che promette di trovare lavoro: questi i divertenti ingredienti di un’opera originale e brillante.
Roberto viene scelto per partecipare a “Chi non vuol essere un precario?” un nuovo programma di MillenniumTV.
Dovrà, nel corso delle settimane, superare svariate prove per vincere il posto di lavoro dei suoi sogni: insegnare in un prestigioso liceo. Impresa non facile se i concorrenti sono una cubista dalla lacrima facile e un pizzaiolo dalla vita drammatica, idoli dei tele-votanti, e se quasi ogni giorno una troupe televisiva segue ogni sua mossa.
Francesco, invece, gestisce l’azienda fondata da suo nonno, un uomo rigido e all’antica; e poi c'è Nonna Internet, un’anziana signora che, da quando vent’anni prima ha imparato a programmare il videoregistratore, è diventata una fruitrice di prodotti elettronici e un’attiva internauta.
E Stella? Beh… lei, con il cuore diviso fra Francesco, il suo ex ancora amico, e Roberto, l’affascinante new entry, si trova suo malgrado a vivere situazioni grottesche sotto l’occhio delle telecamere lasciandosi travolgere dagli eventi.
Ma, come nella migliore tradizione dei reality, un videomessaggio di una persona speciale cambierà l’esito di una storia che sembrava già scritta e porterà la nostra eroina a percorrere la strada dell’amore in compagnia di


il mio pensiero
Amicizia, flirt, amore a tutte le età, precariato e tentativi di tirare avanti, partecipazione a reality show: questi gli ingredienti che compongono il mondo fresco e spiritoso disegnato per noi da Elena Lo Muzio.

Stella e Fra' sono attualmente buoni amici, anche se hanno condiviso una relazione sentimentale con tanto di convivenza; sono due giovani che amano la libertà, non sono ossessionati dalla ricerca del grande amore, conducono una vita tranquilla, per nulla sopra le righe, divisi tra lavoro e amicizie.
Accanto a Stella (che non è neanche il suo vero nome, ma lo è diventato in seguito ad un equivoco con una vicina...) c'è l'amica Karol, vivace, fidata, sposata con Marco ed in attesa del loro primo figlio: c'è la simpatica Nonna Internet, un'anziana amante delle moderne tecnologie, e poi, piombato all'improvviso a rivoluzionare un po' di cose e a portare più colore alle giornate di tutti, c'è Roberto, che diventa immediatamente amico di Fra' e di Stella.
Tanto amico da "infilarsi" tra i due ex e mettere un po' in confusione Stella, che si ritrova ad essere "cortesemente contesa" tra i due giovanotti, che però non si riveleranno mai troppo audaci o pressanti, il che non farà che aumentare la sua indecisione.

A complicare e a vivacizzare questo strano rapporto a tre sarà il problema della perdita del lavoro da parte di Roberto (che normalmente svolge la professione di insegnante), il quale cercherà di ovviare "all'inconveniente" partecipando ad un reality show, che vede come protagonisti dei giovani che vivono condizioni di precariato lavorativo.

E così, le telecamere entrano nella vita di questi tre "amici", come una sorta di Grande Fratello che si intrufola, col proprio occhio invadente, nelle giornate e nella quotidianità di Roberto e di coloro che gli gravitano attorno, coinvolgendo tanto chi vorrebbe sfuggire alle telecamere, quanto chi ne approfitta per avere i propri "cinque minuti televisivi."
E tra una ripresa e una puntata in tv, Stella imparerà a conoscere un po' meglio Roberto, ritroverà un po' di sintonia con Fra', vedrà sbocciar l'amore lì dove meno se lo sarebbe aspettato... e tutto andando verso un finale non scontato e sicuramente in linea con l'atmosfera di leggerezza che si respira ad ogni pagina.

Pochi personaggi, sufficientemente delineati, senza troppi "psicologismi" (passatemi il termine) o eccessive sequenze riflessive a rallentare il ritmo della narrazione; è però pur vero che quest'ultima procede forse anche troppo velocemente, senza dar tempo al lettore di "metabolizzare" i fatti e gli eventi.
Ecco, se dovessi trovare una "pecca" , credo che sarebbe da ricondurre a questa "frettolosità" nel susseguirsi delle varie situazioni; ad ogni modo, le varie vicende son presentate con molta dinamicità, si collocano in pochi ambienti ben precisi, il linguaggio è scorrevole, semplice, immediato, situazioni realistiche e simpatiche allo stesso tempo (dall'anziana supertecnologica all'idea di inserire una cosa attualissima quale i reality, che nessuno ammette di vedere ma su cui si è informatissimi, malgrado l'ostentato disinteresse...!), il tutto narrato facendo attenzione al punto di vista dei personaggi principali e sempre con una gradevolissima sfumatura ironica, senza con questo dimenticare tematiche importanti, dal lavoro che non c'è alla morte di una persona cara, ma sempre affrontate con ottimismo e col sorriso.

Lettura leggera, piacevole, che strappa il sorriso.

mercoledì 22 gennaio 2014

Segnalazione fantasy. IL SIGILLO DI ANIOX di Chiara De Martin



Come anticipato, eccomi qui a parlarvi di un'altra autrice esordiente e dei suoi primi due libri, appartenenti ad una trilogia.

IL SIGILLO DI ANIOX.
Ritorno alle origini
di Chiara De Martin


Piazza Editore
15 euro
2013
Trama

La vita di Rut viene sconvolta la notte del suo quattordicesimo compleanno, quando, durante la sua festa, degli sconosciuti fanno irruzione in casa sua con l'intento di catturarla. 
Da quel momento, la sua vita non potrà più essere la stessa. Accompagnata da Jack, suo amico e protettore, e dalle Sorelle della Luna, Rut ritornerà ad Aniox, uno dei Ventiquattro Regni, tra le braccia dei suoi genitori naturali. 
Fin da subito, però, l'ombra di una guerra contro il Destinato, giovane mago intenzionato a conquistare il suo Regno, oscurerà la felicità delle sue giornate, assieme alle parole di amore e morte di un'indovina e alla misteriosa attrazione che Rut sente verso le montagne che occupano il suo orizzonte, legate ad un'antica leggenda di paura e magia. 
E mentre il Destinato e il suo generale Philibert si faranno sempre più vicini, portando con loro la minaccia di uno scontro armato, una figura mascherata, chiamata La Lince, lotta per mantenere la pace e Rut deve fare i conti anche con i battiti sempre più forti del suo cuore."


IL SIGILLO DI ANIOX.
Il Destinato
di Chiara De Martin

Piazza Editore
2013
Trama

Quando Rut, Principessa di Aniox, si rifugia in casa del barone Murdoch per sfuggire alla guerra contro il Destinato, non si aspetta certo che sia Philibert, generale dell’esercito nemico, a varcare la soglia di quella casa per riportarla nel Leheda.
Il Destinato, il mago dagli occhi verdi e il cuore di ghiaccio, ha trionfato, conquistando l’intera dimensione, spodestando gli altri sovrani dai loro troni e autoproclamandosi imperatore dei Ventiquattro Regni. 
Separata dalle Sorelle della Luna, da Jack e dai suoi stessi genitori, Rut è costretta a sopportare le attenzioni del nuovo signore di Aniox, mentre cerca disperatamente un modo per opporsi al suo dominio.   
L’unica arma in grado di sconfiggerlo sembra nascondersi nelle montagne al confine del Regno, cime ostili e disabitate: è su quei picchi che gli Antichi Fondatori hanno nascosto l’amuleto creato per sconfiggere Melesot e, forse, la stessa magia potrebbe annientare anche il Destinato. 
Mentre Rut prende sempre più coscienza di quale sia la sua missione, Roy è alla disperata ricerca di Agata, La Lince, e Jack dovrà confrontarsi con i suoi sentimenti e con l’odio del Destinato, scoprendo suo malgrado verità che lo porteranno a mettere in discussione gli affetti a lui più cari.


L'autrice.
Chiara De Martin è nata nel 1995, vive in Veneto con la famiglia, un cane, tre gatte e un gatto, un pesce e un canarino, circondata dalla natura. Ama leggere e scrivere, ha un debole per la Storia; si definisce una persona tranquilla e sognatrice, più incline a passare ore in tranquillo ozio letterario che non a fare baldoria. Tra i suoi autori preferiti, Christoher Paolini con il Ciclo dell'Eredità e Cassandra Clare, con la saga urban fantasy di Shdowhunters.

Spazio Esordienti. LA SINDROME DI STENDHAL di Catherine BC



Amici e lettori, anche oggi dedichiamo uno spazio per segnalare due scrittrici esordienti e i loro libri.

La prima autrice l'abbiamo già presentata tempo fa, segnalando il suo primo romanzo, "Il sapore del proibito", l'inizio di una trilogia romance erotic contemporaneo ("Forbidden fruit").

Il sapore del proibito (Forbidden fruit)
IL SAPORE DEL PROIBITO
di Catherine BC
244 pp ca.
1.98 euro
AMAZON
(link)
Bene, vi lascio anche la trama di questo racconto, scritto sempre da Catherine.

LA SINDROME DI STENDHAL
di Catherine BC


Trama

Marc Collins è un uomo all’apice della carriera e della sensualità.
Braccio destro del curatore del Louvre, docente universitario, un intellettuale tenebroso e affascinante. 
Un uomo che nasconde agli altri la propria fragilità, che non vuole mostrarsi mai debole o esposto, ma che ama nascondersi dietro maschere sorridenti e parole accattivanti. 
Durante la presentazione di Amore e Psiche Stanti incontra una giovane donna che sembra condividerne l’amore sconfinato per l’arte in ogni sua forma. 
Sarah lo ammalia con la semplicità e la capacità di tenergli testa, scoperchiando quel vaso di Pandora delle emozioni che porta con sé il nascere di ogni potente attrazione. 
Come la Sindrome di Stendhal, questo incontro dà vita ad un torneo di sentimenti, un turbinio di sensazioni che arrivano direttamente all’anima, mostrando l’essenza stessa della natura umana e la forza primordiale che la governa da sempre: l’amore.

L'autrice.
Catherine BC è un'autrice all'esordio. Il sapore del proibito è il suo primo romanzo e fa parte di una trilogia, Forbidden fruit, che comprenderà altre due storie d'amore coi personaggi che già hanno fatto la loro comparsa in questo primo volume. Ha sempre scritto, racconti, poesie e novelle, postate in altre piattaforme letterarie. Un suo racconto è stato scelto per far parte di un'antologia "Sono una strega?", di prossima uscita, edita dal GDL. Nel 2014 è previsto il secondo romanzo della serie Forbidden fruit, Ricatto proibito.

CITO E CANTO "LA CANZONE DEL BAMBINO NEL VENTO"



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Anche per la rubrica del mercoledì, restiamo in tema GIORNATA DELLA MEMORIA.

Terezín (in tedesco Theresienstadt) è una città della Repubblica Ceca; nacque alla fine del XVIII secolo come città-fortezza, con due poli tra loro distinti: la "grande fortezza" e la "piccola fortezza".

La "grande fortezza" è nota soprattutto perché durante la seconda guerra mondiale fu trasformata dai nazisti nel campo di concentramento di Theresienstadt (oggi aperto a museo).
Circa 144.000 ebrei ed ebree furono imprigionati/e qui, ne morirono 33.000, la maggior parte a causa delle inumane condizioni (fame, malattie, e un'epidemia di tifo esantematico verso la fine della guerra).

Gli ebrei rinchiusi nel campo di Theresienstadt cercarono una parvenza di normalità: si sforzarono ad esempio per quanto possibile che tutti i bambini deportati potessero continuare il loro percorso educativo. Quotidianamente si tenevano lezioni ed attività culturali; inoltre la comunità riuscì a pubblicare una rivista illustrata, Vedem, che trattava di poesia, dialoghi e recensioni letterarie ed era completamente prodotta da ragazzi di un'età compresa tra i dodici ed i quindici anni.

L'insegnante d'arte Friedl Dicker-Brandeis creò una classe di disegno per bambini nel ghetto: il risultato di questa attività furono oltre quattromila disegni che Dicker-Brandeis nascose in due valigie prima di essere deportata ad Auschwitz.


Il giardino

Un piccolo giardino,
Fragrante e pieno di rose.
Il viale è stretto,
Lo percorre un piccolo bambino. 

Un piccolo bambino, un dolce bambino,
Come quel fiore che sboccia.
Quando il fiore arriverà a fiorire
Il piccolo bambino non ci sarà più.

Franta Bass

LA CANZONE DEL BAMBINO NEL VENTO
Guccini


Son morto con altri cento, son morto ch' ero bambino, 
passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento.... 

Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento 
nel freddo giorno d' inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento... 

Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio: 
è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento... 
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