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Il viaggetto virtuale di oggi prenderà spunto da un romanzo che ho letto e recensito non molto tempo fa: "La ragazza con l'orecchino di perla" di Tracy Chevalier.
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Siamo nel XVII sec., a Delft.
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Il suo nome deriva dal termine olandese per indicare l'attività di scavo, un'immagine che le si addice alla perfezione considerato che i numerosi canali che delineano il panorama urbano sono una delle sue principali attrattive.
L'artista ha lavorato in una stanza tra la Langendijk Oude e Molenpoort.
Altri luoghi di interesse artistico sono rappresentati dalla Chiesa Vecchia e dalla Chiesa Nuova, rispettivamente del XIII e del XV secolo, e da Prinsenhof, un tempo residenza di Guglielmo d'Orange e oggi sede di un museo. Delft è stata a lungo un centro di produzione di finissima ceramica e oggi si possono ammirare dei meravigliosi esempi di tecnica pittorica eseguita a mano presso il museo Koninklijke Porceleyne Fles.
Viene menzionata nel libro la "Nuova Chiesa" (Nieuwe Kerk), la chiesa riformata frequentata, nella finzione narrativa, dalla famiglia della protagonista.
(TripAdvisor)
canale di Delft |
Viene menzionata nel libro la "Nuova Chiesa" (Nieuwe Kerk), la chiesa riformata frequentata, nella finzione narrativa, dalla famiglia della protagonista.
nuova chiesa |
L'artista ha lavorato in una stanza tra la Langendijk Oude e Molenpoort.