venerdì 30 gennaio 2015

Segnalazione "UNA FIABA D'INVERNO" di Marco Redaelli (Ed. I Doni Delle Muse)



Cari lettori, vi segnalo l'uscita del nuovo romanzo di Marco Redaelli, "Una fiaba d'inverno", una storia che parla di neve, di incantesimi e crudeltà, in un mondo dominato dalla magia dove un patto contratto con leggerezza con il popolo fatato può portare a una schiavitù senza fine. 
L'autore si ispira alle fiabe, alle leggende popolari e al folklore di origine irlandese in una narrazione evocativa e originale.

UNA FIABA D'INVERNO
di Marco Redaelli


Ed. I Doni Delle Muse
ISBN: 978-88-99167-04-2 
Pagine: 414 
Prezzo: 15 euro


Drake Landerkin, conosco il tuo nome: ferro o non ferro, io ti maledico. Lo stesso gelo con cui intendi strapparmi via la vita si abbatterà sul tuo regno, distruggendo le illusioni che hai costruito e spazzando via tutti coloro che ti sono ancora fedeli. E quando tutti i colori nella tua misera esistenza saranno stati sostituiti dal bianco della neve, io sarò lì e vendicherò la mia amata.


Sinossi

Alla morte del padre, il giovane Lars Lovelorn riceve in eredità una noce d’oro contenente il nome della Regina delle Fate e la cede a un folletto in cambio di qualche briciola di potere. Ancora non sa di avere intrapreso un viaggio pericoloso che lo condurrà a smarrire la propria umanità, in un regno dominato da un Inverno senza fine dove l’Estate giace addormentata, in attesa.
Un mondo di neve, brina, incantesimi e oscurità, dove rivelare il proprio vero nome può costare la vita e un Baratto con il Fato può incatenare per l’eternità in una prigione a est del sole e a ovest della luna.

Un romanzo che ci conduce nel cuore tenebroso ed emozionante delle fiabe, dedicato a tutti coloro che non hanno smesso di sognare.

Dal romanzo:
Tre cavalieri vigilavano a fasi alterne, il volto invisibile dietro la celata dell’elmo e le spalle ritte senza mai un segno di stanchezza. Erano stati scolpiti nel ghiaccio più puro e sulle loro corazze erano incisi i più potenti tra gli incantesimi: in ciascuno dei loro cuori, un capello di una delle donne più belle del mondo donava loro la scintilla vitale. Il primo era il Cavaliere della Notte: nera era la sua spada e nera la sua armatura, con un pennacchio di piume di corvo sull’elmo. Centinaia di stelle erano cucite all’interno del suo mantello e comete cadevano dal cielo ogni volta che la sua arma veniva sguainata. Il secondo era il Cavaliere del Tramonto: la sua corazza era stata intinta nel sangue e fiamme fredde ardevano sul suo elmo. Quando ancora a Tír na nÓg esisteva ancora il giorno, la sua lancia aveva perforato il sole e la violenza del colpo aveva fatto sprofondare per sempre l’astro dorato oltre la linea dell’orizzonte. Del terzo, il Cavaliere dell’Alba, non era opportuno parlare.



L'AUTORE
Laureato in psicologia, vive in provincia di Monza, dove coltiva i peperoncini più piccanti del mondo e crea draghi di carta. Da sempre affascinato da ogni ambito del fantastico, nel 2009 ha pubblicato il romanzo fantasy Il sogno di Naarom.

In lettura: "Shikasta" di Doris Lessing



Mi è stato prestato da un'amica un libro di Doris Lessing; è considerato il capolavoro di questa grande scrittrice premio Nobel, convinta che nella fantascienza ci sia ‘la miglior narrativa sociale del nostro tempo’.
Shikasta è il primo libro del ciclo "Canopus in Argos", in cui l'Autrice ha creato un nuovo cosmo, dove la Terra è il campo di battaglia di tre imperi galattici rivali.

SHIKASTA
di Doris Lessing


Shikasta
Ed. Fanucci
Trad. O.Palusci
496 pp
20 euro
2014

“Più e più volte, un trauma o una sollecitazione nell’equilibrio davvero precario di questo pianeta hanno provocato un incidente, e Shikasta è stata virtualmente denudata della vita. Si è riempita a ripetizione del genere umano e per questo si è ammalata. Il pianeta è soprattutto un luogo di contrasti e di contraddizioni a causa delle pressioni innate. La tensione è la sua natura essenziale. Questa è la sua forza. Questa è la sua debolezza.”

Sinossi

Il volume è la cronaca degli ultimi giorni della Terra (Shikasta), raccontata attraverso i resoconti personali e la documentazione raccolta da Johor, un emissario inviato da Canopus per mettere un freno al declino. 
Ma guerra, carestia, epidemie e disastri ambientali devastano il pianeta e, davanti all’umanità che gli sembra impazzita, il compito di Johor appare impossibile da portare a termine.

L'autrice.
Doris May Tayler (1919-2013), questo il vero nome della Lessing, nasce nel 1919 a Kermanshah, ora Iran, da genitori inglesi. Nel 1925 la famiglia si trasferisce in Rhodesia, l’attuale Zimbabwe, dove Doris rimane fino al 1949. Il suo primo romanzo, L’erba canta, viene pubblicato a Londra nel 1950, dopo il suo trasferimento in Gran Bretagna. Famosa per Il taccuino d’oro, Memorie di una sopravvissuta, Sotto la pelle, Doris Lessing è stata un’icona di molte cause, dall’anticolonialismo al femminismo, ma con il suo spirito libero e indipendente è sempre sfuggita a ogni steccato, politico o di genere letterario che fosse.
Nel 2007 le è stato attribuito il Nobel come ‘cantrice dell’esperienza femminile, che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa’.
Con Fanucci Editore ha pubblicato: Memorie di una sopravvissuta, Mara e Dann, La storia del generale Dann, della figlia di Mara, di Griot e del cane delle nevi, Una comunità perduta, Il senso della memoria,Discesa all’inferno e, appartenenti al ciclo Canopus in Argos, Un pacifico matrimonio e Un luogo senza tempo
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giovedì 29 gennaio 2015

Recensione: "Il bambino di Schindler" di Leon Leyson




Altro libro letto in occasione della Shoah.

IL BAMBINO DI SCHINDLER
di Leon Leyson


in lettura
Ed.
Il piccolo Leib Lejzon vive a Narewa, un villaggio della Polonia, con la madre, il padre e i fratelli.
Sono ebrei e la loro vita procede tranquilla e serena..., tra corse e giochi, fino a quando Hitler non scatena una guerra e con essa la fine della tranquillità per tante persone, in primis i Giudei.

Così, quando nel 1939 l’esercito tedesco occupa la Polonia, Leib ha soltanto dieci anni ma la sua infanzia termina ben presto, perchè lui e la sua famiglia vengono confinati nel ghetto di Cracovia insieme a migliaia di ebrei.

I giorni nel ghetto non sono semplici: il cibo scarseggia, tanta gente raccolta in uno spazio esiguo... non favoriscono una buona qualità di vita ed è facile che crescano nervosismo, frustrazione, malattie.

Ma per quanto difficile, la vita nel ghetto è nulla rispetto a quello che vivranno gli ebrei quando cominceranno ad essere ammassati in vagoni freddi e bui per essere trasportati nei campi di sterminio.

Eppure, un particolare, nella vita di Leib, costituirà la fortuna sua e di parte della sua famiglia: il padre è un operaio di un imprenditore nazista, noto per la sua tendenza al divertimento e al piacere sfrenati, per il suo modo di fare affari non sempre pulito, ma anche per il suo innegabile carisma.
Quest'uomo è colui cui 1200 ebrei dovranno la vita: Oskar Schindler,

Il racconto di Leib ci offre la prospettiva di chi ha vissuto l'orrore della guerra e dei campi di concentramento da ragazzino, che ha combattuto contro il freddo, la fame, il dolore, che ha visto sparire davanti ai suoi occhi due dei suoi fratelli (che moriranno uccisi dai nazisti, senza conoscere i lager), che ha sofferto nel vedere disperazione e paura negli occhi degli amati genitori.

Un ragazzino che però è sopravvissuto al campo guidato dal terribile Amon Goeth, a Plaszow, al campo di Brunnlitz, a botte e inedia, grazie ad una buona dose di coraggio..., di fortuna, ma soprattutto grazie a un eroe che ha fatto di tutto per salvare i suoi operai.
Il suo agire prova che anche una persona sola può ribellarsi al male e fare la differenza.Io ne sono una prova vivente... un eroe è un normale essere umano che fa “la migliore delle cose nella peggiore delle circostanze”. Oskar Schindler incarna quella definizione.

Rattrista constatare come, anche dopo la guerra, quando ancora i Lejzon non lasciavano la Polonia, ci fosse nei confronti dei Giudei ancora odio, diffidenza, risentimento....
Non solo in tanti hanno finto di non aver visto e sentito nulla di ciò che accadeva attorno a loro ma, finito il conflitto, non hanno neppure avuto la decenza di rendersi conto di quanto dolore fosse stato ingiustamente inflitto ai loro simili e di mostrare, come minimo!, dispiacere, compassione....

La fine della guerra non è necessariamente l'inizio della pace, del rispetto dato al singolo individuo e a un intero popolo, di libertà... e Leib non incontrerà subito atteggiamenti di pietà, simpatia, solidarietà.

Commuove la testimonianza di questo sopravvissuto che, dopo la guerra e dopo essere scampato a
quello che sembrava un destino ineluttabile, ha cercato di buttarsi alle spalle la terribile esperienza di prigioniero nei campi di lavoro e ha provato a vivere come un immigrato qualsiasi negli Stati Uniti.

L'orrore per ciò che ha vissuto e visto, il dolore (inguaribile) per aver perduto due fratelli, il ricordo delle sofferenze e delle umiliazioni fisiche e psicologiche, non lo lascerà mai, ma allo stesso tempo, e per molti anni, lo bloccheranno, impedendogli di raccontare la sua storia di ebreo polacco, di condividerne il peso, facendo conoscere al mondo cosa è successo e di quali atroci delitti si sono macchiati tanti uomini, nel corso degli anni della guerra.

E commuove anche il pensiero che un ex-prigioniero dei campi di sterminio si ritrovi, una volta "fuori" dalla guerra (e dall'Europa) e una volta acquisito un nuovo nome (Leon Leyson), a soppesare la parola "futuro" e a darle un valore inimmaginabile.

Mentre il treno brontolava diretto a est, mi concessi una cosa che non facevo da molto tempo: pensai al futuro. Durante gli ultimi sei anni, pensare al futuro aveva significato semplicemente trovare il modo di sopravvivere un’ora in più, cercare uno scarto di cibo, sfuggire ancora una volta alla morte. Ora la parola“futuro” significava qualcosa di diverso. Potevo tornare a scuola. Avere una casa, del cibo decente, sicurezza. E col tempo avrei smesso di sentirmi in pericolo.

E' una testimonianza che ancora una volta non può che toccare, far riflettere su una parte gravissima della storia contemporanea, che deve far vergognare al pensiero che degli esseri umani hanno commesso crimini indefinibili contro il prossimo, che deve farci considerare quanto importanti siano la libertà, il rispetto di essa e della dignità dell'essere umano, e come ancora ai nostri giorni, noi uomini non siamo poi tanto migliorati da 70 anni a questa parte, e atrocità simili potrebbero ripetersi (a dire il vero, in determinati posti del mondo, certe brutture accadono anche oggi, e da sempre)... se ciascuno di noi smette di ricordare e parlare di piccole storie come quella di Leon Leyson e dimentica di denunciare ogni forma di discriminazione verso qualsiasi "presunto diverso".

Blog da scoprire...: "Lettori come stelle"



Buongiorno lettori ed amici!
Iniziamo la giornata con una segnalazione, che questa volta non coinvolge direttamente i libri, bensì chi i libri li scrive!

Voglio presentarvi un blog (LETTORI COME STELLE), aperto e gestito da un gruppo di scrittrici emergenti e con un sacco di idee interessanti e divertenti che sapranno intrattenere i propri lettori attraverso interviste, giochi, gare... a non finire!!

Vi invito a seguire le iniziative che queste autrici proporranno, sia sulla PAGINA FB che sul blog.


clicca per essere indirizzato
sul blog



mercoledì 28 gennaio 2015

Recensione: "Affari d'amore" di Patrizia Violi



Lettura del weekend ma recensita solo oggi!

AFFARI D'AMORE
di Patrizia Violi


Affari d’amore
Ed. Baldini&Castoldi
Quattro donne, tre diverse generazioni contraddistinte da un'unica filosofia di vita, riassumibile in pochi ma significativi slogan:

"L'amore è una trappola, meglio non cadervi dentro perchè si rimane fregati!".

Gli uomini? Un juxe boxe da cui prendere soldi e lusso, semplici accessori da sfoggiare".

"Gli hobbies preferiti? Beauty farm e shopping!"

"Il motore della vita? SOLDI SOLDI SOLDI".


Beatrice è la nonna e capobranco del gruppo.
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E' stata una bella donna, da giovane, e adesso che ha 70 anni il suo pensiero è cercare di mantenere un buon livello di benessere, attraverso il gioco d'azzardo online, investendo... e se ad aiutare ci sono figlia e nipote, ancora meglio!



Sua figlia, Isabella, è la mamma di Angelica e Viola.
Isabella è ancora una donna piacente ma gli anni passano anche per lei e conviene accaparrarsi degli ottimi partiti, facendo buon viso a cattivo gioco, pur provando disgusto, e fingere interesse per spremerli fino all'ultima goccia, anzi euro.
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E poi ci sono loro, le ragazze!
Viola ha 16 anni ma ha già ben assimilato la filosofia di vita delle donne più grandi: il suo scopo è far soldi, da spendere in oggetti di lusso e divertimenti, e cosa fa per ottenerne? Posta e condivide foto hard in web con uomini in cerca di "certe sensazioni".... e disposti a pagare qualche decida d'euro in cambio di corpi giovani da guardare!

E infine... lei, Angelica, che porterà scompiglio in famiglia!
Ha soltanto 22 anni ma sta con un uomo di quasi 50, Mauro, facoltoso e amante della bella vita.
Per lui Angie non prova nè attrazione fisica nè sentimenti; i momenti d'intimità sono per lei una tortura e per evitare di mostrare disgusto verso il suo maturo fidanzato, cerca di "estraniarsi" e viaggiare con la mente in altri "posti".

Insomma, non c'è posto per l'amore, per una pizza con le amiche, per un lavoro semplice ma
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dignitoso; e non deve esserci posto, per Beatrice, Isabella e Viola, nella vita di Angelica, neanche per l'amica Marta (considerata una poveraccia e una pezzente) o per l'università, per la quale tutti ritengono Angie inadatta.

Ma Angelica non è felice e in fondo, senza saperlo ancora, non aspetta altro che qualcosa sconvolga la sua vita e spazzi via tutta la superficialità e le cose inutili e vuote che l'hanno caratterizzata fino a quel momento.

Marta, che è un pozzo di gioia di vivere, non fa che ripeterglielo: liberati del vecchiaccio, manda al diavolo le stupidaggini di nonnina e mammina e vivi la tua vita!

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E chissà, forse quel barista socievole ma anche bellissimo, potrebbe essere la porta per la libertà e la felicità!

Ma in agguato ci sono loro, le ciniche donne di famiglia, che non hanno alcuna voglia di vedere Angelica abbandonare lusso e soldi in cambio.. di cosa poi? L'amore, che un tranello enorme che rende sciocchi e poveracci!?!

Ce la farà Angelica a non lasciarsi ancora una volta manipolare dalle isterie di una nonna cinica e un po' matta, di una mamma disperata e "verso il viale del tramonto" e una sorellina viperetta e impicciona?



"Affari d'amore" è un romanzo breve, con una storia simpatica, costellata da episodi divertenti, dialoghi vivaci, personaggi frizzanti, per i quali si prova immediatamente odio o amore.
Si resta un po' a bocca aperta davanti alla fissazione di queste quattro donne per il danaro e  la bella vita, a scapito della vera felicità, e ci si trova a "fare il tifo" per Angelica, sperando in una presa di posizione.
E' una lettura piacevole, veloce, non particolarmente impegnativa ma mi sento di consigliarla proprio per l'atmosfera vivace e leggera che l'attraversa.

"Rafìla": il romanzo di Elisabetta Montaldo‏



Lettori, eccomi qui per segnalarvi la nuova uscita della collana di autopubblicati indies g&a.

Rafìla, il primo romanzo di Elisabetta Montaldo, già uscito in cartaceo nel 2008 per  Dante&Descartes, è finalmente disponibile in formato ebook per Amazon Kindle.

Rafìla è una storia di formazione al femminile ambientata tra l'isola di Procida e la sponda africana e andalusa del Mediterraneo, raccontata dall'eclettica Elisabetta Montaldo.

“Leggere questo libro è come essere trasportati da una corrente marina che dalle coste dell’isola di Arturo si stacca e tocca paesi, popoli e città di un Mediterraneo che finora nessuno aveva descritto così”   (Raffaele La Capria)

RAFILA
di Elisabetta Montaldo

Collana: indies g&a
Formato: Amazon Kindle
Prezzo: 4,99 euro (solo su Amazon)






Trama

Il percorso di Rafìla è un’avventuroso viaggio da Procida alla scoperta dell’altra sponda del Mediterraneo, africano e andaluso.
Nel corso del viaggio Rafìla da adolescente diventa donna in pagine intrise di sensualità e profumi, rischiarate da cromatismi visionari.
Rafila è esplorazione dell’anima che porta a ricomporre, nell’armonia fantastica e sapiente del narrare, le dicotomie Cristianesimo/Islam, femminile/maschile, passato/futuro.

L'autrice.
Elisabetta Montaldo nasce in una famiglia i cui geni dominanti sono l’arte, il mare, lo spettacolo.
Fra i vari mestieri praticati, quello di costumista per lirica e cinema le farà fare lunghi viaggi e incontri artistici di livello internazionale. Coltiva da sempre la pittura, che esibisce in mostre periodiche.
Si dedica alla tutela dei beni culturali e ambientali dell’isola di Procida, dove risiede quando non è in viaggio.
Dal 2000 a oggi ha pubblicato sette libri: Il mestiere del costumista (Dino Audino editore, 2001), Rafìla (Dante&Descartes, 2008) vincitore del premio Libro del Mare, L’oro del mare (Dante&Descartes, 2009), Procida, il giardino segreto (CLEAN, 2009), Posidonia (Il Melangolo, 2014 - ebook indies g&a, 2014), Procida, sogni segni e storia di un isola marinara (Nutrimenti, 2014), La Procidana (Nutrimenti, 2015).

martedì 27 gennaio 2015

Novità in wishlist: "Charlotte" di David Foenkinos



Questo libro esce oggi e mi ha colpito perchè è incentrato su  un personaggio realmente esistito.


CHARLOTTE
di David Foenkinos


Charlotte
Ed. Mondadori
204 p
16 euro
27 gennaio 2015
Trama

Un giorno David Foenkinos si reca a una mostra ad Amsterdam della pittrice Charlotte Salomon
Non sa nulla di questa donna morta giovanissima e incinta in un campo di concentramento, ignora i suoi quadri. 
L'incontro è folgorante. I colori di Charlotte, la forza espressiva dei suoi dipinti entrano nell'animo e nel cuore dello scrittore. Diventano la sua ossessione.
Foenkinos inizia a indagare, vuole sapere tutto di lei, conoscerla meglio di quanto conosca se stesso. 
Entra così nella vita di Charlotte, nella sua infanzia a Berlino, nella tragedia familiare che la segna dall'inzio. 
Poi l'attrazione irresistibile e precoce per la pittura, le prime ombre del nazismo. 
E soprattutto il grande amore, abbandonato per fuggire in Francia, in esilio, dove si dedica a una ricerca pittorica autobiografica di una modernità sconcertante. 
La guerra incombe e sapendo di essere in pericolo Charlotte consegna la cartella dei disegni al suo medico dicendogli: “E’ tutta la mia vita”. 
L’annuncio di un destino tragico e insieme la consapevolezza luminosa del proprio talento. Quello stesso talento che spinge passo a passo l’indagine dello scrittore, fino a diventare la sua stessa vocazione: la forza abbagliante che illumina queste pagine.

L'autore.
David Foenkinos è nato nel 1974 a Parigi. I suoi libri sono stati tradotti in più di quindici lingue. Per le Edizioni E/O sono usciti i romanzi La delicatezza (da cui è stato tratto un film), Le nostre separazioni, L¿eroe quotidiano, Mi è passato il mal di schiena.

Letture per la Giornata della Memoria



"Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà" scriveva Anna Frank nel suo diario.
Era Il 27 gennaio 1945 quando si aprirono i cancelli di Auschwitz e gli orrori dei nazisti commessi nei campi di concentramento vennero resi noti a tutti.
In quella data ricorre il Giorno della Memoria, per ricordare le vittime di quel genocidio, le vite spezzate, i sogni e le speranze brutalmente distrutti.

"Forse sarebbe morto, ma chiunque avesse avuto un'anima doveva vedere. E conoscere. E giudicare. E piangere. E ricordare".

Per ricordare. Per non dimenticare, mai.

I RAGAZZI DEL GHETTO
di David Safier


Ed. Sperling&Kupfer
384 pp
17.90 euro
Gennaio 2015
Trama

Varsavia, 1942. Mira è una ragazza piena di coraggio e di amore per la sua famiglia, rinchiusa nel ghetto di Varsavia sotto l'occupazione nazista. 
Con lei vivono la madre e la sorellina Hannah, che Mira protegge a ogni costo. 
Per loro, Mira sfida la feroce polizia, esplora la città in cerca di cibo decente, protetta solo dagli occhi verdi che non la fanno sembrare ebrea. 
Finché un giorno le «iene», come ha soprannominato i gendarmi polacchi che prendono ordini dalle SS, la fermano e sembrano non lasciarsi ingannare dal suo aspetto, come se fiutassero con avidità una facile preda. 
Ma mentre Mira si sente spacciata, un giovane biondo la afferra improvvisamente e la bacia, facendola passare per la sua fidanzata. 
La ragazza è salva, e da quel momento Daniel non la perderà più di vista. 
Né nell'orrore, quando Mira scoprirà che tutti gli abitanti del ghetto, nessuno escluso, sono destinati allo sterminio nei campi. Né nel coraggio, quando lei deciderà di entrare nella resistenza. Né per tutti i lunghissimi 28 giorni durante i quali, insieme a un gruppo di altri ragazzi, sfiderà i nazisti nella più impensabile delle imprese: la rivolta del ghetto contro le forze di occupazione. La più lunga rivolta degli ebrei nella Seconda guerra mondiale. 

Ne "I ragazzi del ghetto" la Storia assume le sembianze di un gruppo di adolescenti con la loro incoscienza, i loro amori, le loro paure e il loro impareggiabile coraggio. 
E si scrolla così dalla polvere del tempo per diventare memoria viva, emozionante.

"Un amore sbagliato" (Sonzogno): il nuovo romanzo di Giulia Alberico in libreria dal 12 febbraio.



Esce il 12 febbraio per Sonzogno "Un amore sbagliato", il nuovo romanzo di Giulia Alberico, autrice dotata di una scrittura smagliante, con una forte sensibilità psicologica.


La storia di un triangolo sentimentale con qualche lato di troppo‏.
Un ritratto sorprendentemente delicato e pieno di grazia, 
che ci conduce attraverso i percorsi più intimi della femminilità.

UN AMORE SBAGLIATO
di Giulia Alberico


Ed. Sonzogno
pp. 128
€ 15.00
in libreria:
12 FEBBRAIO 2015
«Sapere che Marco c’era, che da qualche parte nel vasto mondo leggeva il giornale, appendeva il cappotto in un ristorante, si allacciava le scarpe, la riempiva di stupefatta fierezza, di un sentimento verticale, solido, concreto, buono. Come il pane, come il gattò di patate che adesso le veniva più morbido. Anche Stefano se n’era accorto. Un giorno le aveva detto: “Ma questo gattò ti viene meglio da un po’ di tempo in qua.” “Ho cambiato tipo di patate” aveva risposto lei»

Trama

Tradire il marito e scoprire che il nuovo amante è innamorato di un uomo.

Il classico triangolo sentimentale, con qualche lato di troppo.


Il rapporto tra Lea e Stefano si è, negli anni, adagiato in una routine che appare alla donna un po’ opaca ma anche rassicurante. 
Un casuale incontro con Marco la turba, la destabilizza e le fa provare sensazioni sopite. 
Tra sensi di colpa e un po’ di autoironia si lascia andare, ricambiata, a questo innamoramento. 
Nell’arco di un anno finisce per pensare di poter tenere insieme tutto: la vita vecchia e la nuova. 
Anche quando Marco le confessa di avere da tempo una relazione con un giovane uomo, che ama e a cui tiene molto, Lea fantastica di trovare un suo posto in questo bizzarro poligono di affetti in cui si è cacciata. Ma non può funzionare. 
Tutto, a un certo momento, pare crollare di colpo e Lea si trova da sola ad affrontare un universo di dilemmi a cui nessuno l’ha preparata e ai quali deve trovare una soluzione. E a fare scelte che le cambieranno, ancora, la vita.

L'autrice.
Giulia Alberico è nata a San Vito Chietino e vive a Roma. È autrice di svariati romanzi, tra cui Madrigale (Sellerio 1999), Come Sheherazade (Rizzoli 2004), Il vento caldo del Garbino (Mondadori, 2007).

Recensione: "La lista di Schindler" di Thomas Keneally



E finalmente ho terminato...

LA LISTA DI SCHINDLER
di Thomas Keneally


in lettura
Ed. Sperling&Kupfer
"Non so perchè l'ho fatto".  Tanto per incominciare, bisogna dire che Oskar era un giocatore, ma anche un sentimentale che amava la trasparenza e la semplicità delle buone azioni; che per temperamento era un anarchico a cui piaceva terribilmente mettere in ridicolo il sistema, e che sotto la sua vigorosa sensualità si nascondeva una innata capacità di sentirsi oltraggiato dalla crudeltà umana, di reagire e di non lasciarsi sopraffare dalla stessa. 


Oskar Schindler non era propriamente uno stinco di santo, un'anima pia e un marito fedele.
Anzi, se vogliamo dirla tutta, era un uomo cui piacevano la bella vita, le belle donne, che non passava un giorno senza che bevesse alcolici e, per di più, era un nazista.
Ma evidentemente non era un nazista convinto, se decise di aiutare 1200 ebrei, rischiando più volte la vita per cercare di "fregare" chi nazista lo era davvero.

Conosciamo quest'uomo a 360 gradi: la sua vita prima della guerra, il matrimonio, la famiglia e i dissidi col padre, i continui tradimenti coniugali a scapito di una moglie che, malgrado tutto, gli restò accanto per tanti anni, accettando questo marito libertino e piacione, ma pur sempre dignitosa.
Conosciamo un giovane uomo dal grande spirito imprenditoriale, dall'innegabile carisma, che riusciva ad ammaliare non solo le donne, ma anche gli uomini con cui entrava in contatto, riuscendo ad ottenere da loro ciò che voleva e gli serviva, tanto per i suoi affari e le sue fabbriche, quanto per i suoi "Schindlerjuden" (gli ebrei di Schindler).

E per ottenere favori Oskar non esitò ad andare in lungo e in largo per cercare tutto ciò che poteva servirgli per "pagare" i suoi operai ebrei, per riscattarli e assicurare loro quel minimo di "protezione" che ne garantisse la sopravvivenza in un periodo storico in cui agli Ebrei in Europa era riservata davvero una "brutta fine".

Conosciamo, quindi, i suoi traffici, le sue lunghe e (apparentemente) placide conversazioni con il cinico e crudele comandante Amon Goeth, capo del campo di lavoro a Plaszow, dove migliaia di ebrei furono costretti a vivere (se di vita si può parlare) in condizioni a dir poco disumane.
Di Amon ci viene messa davanti la sua malvagità, il suo modo di "giocare" con la vita degli ebrei senza mai provare il benchè minimo rimorso.

E pagina dopo pagina ci vengono narrati episodi legati ad Oskar e alle singole persone e famiglie che ebbero a che fare con lui e a lui dovettero la vita.

Avendo visto molte volte il film tratto da questo romanzo, non posso dire di aver letto il libro con la stessa curiosità che caratterizza la lettura di qualcosa di completamente nuovo.
Ciò non toglie che il libro sia interessante e sono davvero tanti gli episodi toccanti, per la loro durezza - se pensiamo a cosa subivano i prigionieri nei campi, per mano delle SS -  ma anche per la loro umanità, se invece cerchiamo di soffermarci su quel barlume di umanità che emanavano persone come Oskar e Madritsch (o come Perlasca!), che non si trovarono "semplicemente nel posto giusto al momento giusto", ma che decisero di restare in un posto pericoloso in un momento storico difficilissimo, pur avendo i mezzi per fuggire e mettersi in salvo o, semplicemente, girare la testa da un'altra parte.

Ma non lo fecero, e si distinsero come "giusti" tra gli uomini.

La narrazione ha molti momenti lenti e ci sono un sacco di nomi e situazioni, quindi spesso la mia attenzione è calata; dovessi scegliere, vincerebbe assolutamente il film, che è molto coinvolgente e ti resta impresso.
Ad es., la scena finale, quando ad Oskar viene regalato l'anello con l'incisione: "Chi salva una vita, salva il mondo intero" non dà lo stesso brivido che invece regala il film (per chi vuol vederla....  QUI).
Però c’è un’informazione (non irrilevante) che il libro dà, rispetto al film: gli ebrei salvati da Oskar gli saranno vicini, dopo la guerra, resteranno in contatto con lui e lo aiuteranno nei momenti di difficoltà, mostrando una gratitudine commovente, un senso di lealtà da ammirare e imitare.

Ne consiglio la lettura a quanti amano interessarsi di questo periodo storico.


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Dietro le pagine di "La lista di Schindler"
Viaggiare leggendo ... Schindler's list

Recensione: LA BANALITA' DEL BENE di Enrico Deaglio

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