martedì 29 settembre 2015

Recensione: NICEVILLE di Carsten Stroud



Il weekend di solito per me è prolifico di letture, e anche nei giorni scorsi mi sono dedicata a due romanzi appartenenti a generi molto diversi, ma che avrebbero dovuto avere in comune un elemento: il mistero.
La recensione di adesso riguarda il primo libro di una trilogia.

NICEVILLE
di Carsten Stroud


Ed, Longanesi
trad. M. Fiume
Pagine: 414. 
€ 16.40
Settembre 2012
Trama
Benvenuti a Niceville, una piccola cittadina del Sud degli Stati Uniti, circondata dal verde delle colline, popolata di alberi e di antiche ville coloniali... E abitata dal male. Nelle sue strade deserte, troppa gente sparisce nel nulla. Come Rainey Teague, di appena dieci anni, che la madre aspetta invano di veder spuntare lungo il vialetto di casa dopo la scuola. La polizia si mobilita in massa, anche se non c’è nessun indizio da seguire. La scomparsa di Rainey è soltanto il primo anello di una catena di avvenimenti che nel giro di sole trentasei ore travolgeranno la vita di molte persone. Soprattutto quella di Nick Kavanaugh, un poliziotto con un lato oscuro, e di sua moglie Kate, appartenente a una delle più antiche famiglie di Niceville. Una realtà agghiacciante sta per riemergere, e nessuno può far nulla per impedirlo. Perché a Niceville niente rimane sepolto per sempre.


Recensire questo romanzo potrebbe essere estremamente facile… o altrettanto estremamente difficile, dipende da cosa si vuol dire.
Se dovessi riassumervi la trama del romanzo – che è soltanto il primo di una serie – non saprei da dove iniziare. 
Ma siamo qui e ci provo comunque. 

Niceville è una cittadina statunitense fondata nel 1764, composta da 25mila anime, delle quali – ci avvisa l’Autore – “non tutte sono brave persone”.

A Niceville la gente scompare, ma già da parecchi anni. Com’è possibile che in un posto ameno, apparentemente tranquillo, dove tutti conoscono tutti, dove poche famiglie cofondatrici della cittadina sono in pratica tutte imparentate tra loro, accadano poi queste tragedie, che coinvolgono persone di qualsiasi età?

Il romanzo infatti ha inizio con la sparizione di un 11enne, Rainey Teague. A disposizione della polizia vi è un unico filmato, che riprende il ragazzino mentre ritorna da scuola e si ferma, come fa tutti i giorni, davanti alla vetrina di un negozio; il filmato mostra che il ragazzino era stato attratto da un qualcosa, per poi scomparire dalle immagini video da un secondo all’altro, senza alcuna spiegazione, senza che qualcuno abbia visto alcunché.

Chi aveva ragione di rapire o far del male ad un ragazzetto orfano e adottato da una delle famiglie più ricche ed in vista del paese?

A occuparsi del caso, tra i tanti poliziotti, c’è Nick Kavanaugh, sposato con la bella e dolce Kate Walker, avvocatessa onesta e tenace.

La scomparsa di Rainey getta nello scompiglio Niceville, che però è sempre stata attraversata da qualcosa di molto strano, inquietante, misterioso.

 
E i tanti personaggi coinvolti in questa storia lo realizzeranno in modo palese e personale un anno dopo la scomparsa misteriosa.

Gli eventi narrati – fatta eccezione per la scomparsa del ragazzino, che costituisce una sorta di prologo – si svolgono nell’arco di un weekend (dal venerdì pomeriggio alla domenica mattina) e seguono praticamente due filoni: una rapina ad una banca ad opera di uomini che hanno le mani in pasta ovunque, e con i quali collaborano anche tizi insospettabili, che hanno militato in Polizia e nell'FBI, e poi c’è appunto quello concernente la ricerca investigativa circa il giovane Teague, che vede in prima linea proprio Nick e Kate e, dietro le quinte, altre persone interessate al caso per varie ragioni, tra cui il padre di Kate, Dillon.
Aggiungo che il giovane Rainey successivamente verrà ritrovato vivo. In che modo e dove, starà al lettore scoprirlo, come del resto scoprirà il succedersi degli eventi, che porteranno alla risoluzione del caso e che vedrà qualcuno ricevere il benservito per le proprie azioni.

Il romanzo ha poco più di 400 pp ma ciò che è balzato ai miei occhi, ancora prima di arrivare alle prime 100, è la debolezza della trama, unita alla sensazione che essa sia tirata per i piedi, allungata inutilmente e un po’ confusionaria.

Ci sono tanti personaggi, non si segue il punto di vista di pochi eletti bensì quello di tanti degli individui coinvolti, il che personalmente mi ha distratta ed a volte un tantino annoiata.

Il punto di forza della storia sarebbe potuto essere costituito dall’aura di mistero e paura irrazionale che aleggia in modo pesante su questa cittadina, carina, pacifica, una comunità quasi familiare, eppure pericolosa.
Pericolosa perché c’è qualcosa che da fuori si insinua dentro per gettare orrore, angoscia, morte.

“Qualcuno – qualcuno di reale – stava combinando qualcosa a Niceville, ed era per questo che esistevano persone come Nick, per fermarlo.”

Ma di cosa si tratta? Quali presenze malefiche e demoniache s’è inventato Stroud per tenere il lettore sulle spine, per instillare in lui il germe del terrore e della suspense e fargli provare quell’attraente brivido di paura che spinge a continuare la lettura (come accade quando continuiamo a guardare un film horror fino alla fine, nonostante ogni tanto ci si nasconda sotto il plaid) di eventi terrificanti?

Niente di che, caro lettore.

Eh sì, perdonate la tiepidezza e la lapidarietà, ma è così. Non è che voglia necessariamente scoraggiarvi a leggere questo thriller/horror (tra l'altro, immagino ci siano pareri opposti al mio e, di conseguenza, più incoraggianti), ma desidero e devo essere onesta: non che sia un’esperta in materia, ma a questo romanzo manca tutto ciò che possa permetterci di definirlo sia thriller che horror.

Non mette alcuna paura, alcuna inquietudine, alcuna curiosità – se non nel senso che ci si chiede “Ma dove vuol andare a parare? Bah, continuo a leggere così lo scopro”) -, alcuna tensione, alcuna emozione!

Ripeto, la trama – seppur articolata, non priva di intrecci, idee e cura dei dettagli, anzi, in questo senso è molto ricca – non regge più di tanto, svicola in fatti e fatterelli poco interessanti, che personalmente non mi hanno coinvolta per nulla; ma ciò che più manca è l’approfondimento dell’unico punto di forza - che non sarà originale ma che, se sviluppato bene, crea interesse e aspettative -, e cioè questo paesino infestato dal Male… 

Un male che si manifesta in modo concreto, agendo sulla realtà, interagendo con i personaggi (la maggior parte dei quali è gretta e cinica, ma ci sta, nel contesto ci stanno più che bene), attraverso visioni di fantasmini davvero scialbi (e che mi fanno rimpiangere alla grande le agghiaccianti gemelline di Shining) e oggetti "magici" scontati, in particolare qui bisogna stare attenti agli specchi.

Quel po’ di alone di mistero che c’è, non basta a creare curiosità e suspense, e si arriva alla fine un po’ per inerzia, aspettando e agognando la novità sconvolgente che metta tutti i tasselli al loro posto; gli stessi personaggi – anche i “principali” - , forse proprio perché troppi, risultano freddi, distanti, e anche i "buoni" sono un po' "anaffettivi" e poco interessanti; manca il coinvolgimento mentale, emotivo in questo romanzo, e la parte che dovrebbe essere horror è così banale da risultare nulla; sembra di essere in presenza di un sovrannaturale adatto ai cartoni animati per bambini, che non fa alcuna paura, anzi rischia di scatenare una serie di sbadigli.

Devo dilungarmi ulteriormente o mi fermo qui - perché è evidente che non lo consiglio -? Ci saranno sicuramente romanzi migliori in grado di coinvolgervi e tenervi col fiato sospeso, ma questo non è in grado di farlo (PARERE MIO, ci mancherebbe). 
Poi, se i successivi (I confini del nulla e La resa dei conti) sono migliori e più interessanti, questo non posso dirvelo perchè non li ho letti; magari migliora, quindi se ve la sentite, iniziate Niceville.
Di buono c'è che non è scritto male, lo stile è sufficientemente fluente, anche se ci sono dei capitoli meno coinvolgenti, ma tutto sommato le 400 pagine scorrono; ripeto, io sono giunta alla fine perchè spero sempre che, fino a quando non si giunge all'ultima pagina, qualcosa possa sempre succedere e un colpo di scena possa riscattare ciò che fino a quel momento non mi ha entusiasmata.

Prossimo thriller? Il suggeritore di Carrisi, lui sì che non mi delude mai!!

lunedì 28 settembre 2015

Un classico che vorrei leggere: RUTH di Elizabeth Gaskell



Un classico che mi piacerebbe davvero leggere.
Autrice di romanzi di successo, amica di Charlotte Brontë e di molti altri scrittori della sua epoca, Elizabeth Gaskell ha da sempre occupato un posto d’onore all’interno della letteratura femminile vittoriana.

RUTH
di Elizabeth Gaskell



Ed. Elliot
Trad. S. Asaro 
Collana Raggi 
pp. 480 
€ 22,00
Settembre 2015

Sinossi

In questo poetico e commovente romanzo, la scrittrice narra la vita di Ruth, una giovane orfana che lavora come sarta.
Quando la ragazza conosce l’aristocratico Henry Bellingham, la sua vita cambia: da lavoratrice umile e onesta si trasforma, agli occhi della società, in una fallen woman, una donna perduta, sconveniente e compromessa, che qualche tempo dopo darà alla luce un figlio illegittimo, avuto proprio dalla relazione con Bellingham.
Inizia così un percorso di espiazione e perdita, di difficoltà e rinunce, di fragilità e forza.
Perché Ruth vuole dare a suo figlio una vita migliore e non si scoraggia, nonostante il passato la perseguiti ovunque vada. Ruth è un romanzo commovente e di grande impegno sociale, attraverso cui l’autrice di Cranford.
Il paese delle nobili signore si confronta con i temi complessi della condizione femminile e della perdita di status, che costringeva molte donne a vivere ai margini della società.

L'autrice.
Elizabeth Gaskell, nata a Londra nel 1810, orfana di entrambi i genitori, venne allevata dalla famiglia della zia. Nel 1832 sposò il pastore William Gaskell, molto impegnato nel sociale. La loro casa divenne un luogo di incontro per una cerchia di intellettuali anticonformisti. Dopo la morte del figlio William, Elizabeth Gaskell si dedicò alla scrittura a tempo pieno. Oltre a otto ro manzi e a numerosi racconti, pubblicò nel 1857 la biografia dell’amica Charlotte Brontë. Morì ad Alton nel 1865. Elliot ha già pubblicato il romanzo Cranford. Il paese delle nobili signore (2015)

domenica 27 settembre 2015

Segnalazione: Martti Haavio, Splendore e scomparsa del regno di Bjarmia



Buongiorno cari amici.

Anche oggi desidero segnalarvi un saggio che unisce storia, etnologia e mitologia.


SPLENDORE E SCOMPARSA DEL REGNO DI BIARMIA (1965, 2015)
di Martti Haavio


Ed. Vocifuoriscena
Trad. M. Ganassini
Collana: Bifröst
Pagine: 342
Prezzo: € 18,00

Titolo originale: Bjarmien vallan kukoistus ja tuho

Ordinabile in tutte le librerie e sul sito di Vocifuoriscena

«Tra le dimore nordiche degli antichi finni, la prosperità della Biarmia destò tra gli indomiti vichinghi interesse e una curiosità quasi compulsiva.  Partirono alla ricerca dei tesori di quella terra mitica e lontana che, ben presto, ispirò leggende e racconti nei quali, a ogni passo, guerrieri valorosi affrontano draghi, troll e creature misteriose...» ADOLF IVAR ARWIDSSON

Sinossi

Sulle spedizioni vichinghe in Occidente sappiamo molto, ma è meno noto quanto le rotte verso le terre più estreme e arcane del Settentrione abbiano nei secoli catturato l’interesse e stimolato la fantasia degli scandinavi e di tutti i viaggiatori. 
Nell’890 l’avventuriero norvegese Óttar consegnò a re Alfredo il Grande le proprie memorie: con la nave e il suo equipaggio l’esploratore, costeggiando il Finnmark, era giunto al Mar Bianco, presumibilmente fino alla foce della Dvina Settentrionale, dove aveva visto coste sorprendentemente prospere e terre mirabilmente coltivate, ed era entratto in contatto con i Beormas, popolo «tanto ostile quanto civile» che parlava una lingua affine a quella dei vicini lapponi. 
In un’epoca nella quale mito, desiderio di scoperta e interesse economico si tendevano la mano, la cosiddetta Bjarmaland divenne presto una meta ambita per pionieri, mercanti e predoni. Starkaðr gamli, Ragnar loðbrókr, Þorir hundr sono solo alcuni degli avventurieri che partirono per il nord, accecati dalla ricchezze dei “finni d’Iperborea”.

Il tema della Biarmia, terra periferica e impenetrabile, crocevia di culture, imperi e qanati, mercato fiorente, regno dalle ricchezze immaginifiche o mondo popolato da giganti e creature infere, ha attraversato tutto il medioevo affascinando storici come Adamo di Brema e Saxo Grammaticus, impreziosendo le topografie dei cicli scaldici, ma lasciando tuttavia irrisolte alcune questioni: a quale ceppo appartenevano i suoi misteriosi abitanti? Quale forma di civiltà avevano istituito e quale religione praticavano?
La Biarmia storica era dunque la Pohjola dai mille tesori, il mitico “regno del nord” dei cicli epici baltofinnici, reso celebre dal Kalevala? 
Nel primo e più completo studio comparato su uno degli argomenti più affascinanti dell’antichità settentrionale l’autore tenta di rispondere a queste e ad altre domande attraverso una rigorosa analisi critica delle fonti scandinave, russe, finno-permiane, turciche, arabe, greche e latine, proponendo inoltre alcune importanti riflessioni sull’archeologia biarmiana come paradigma della mutua influenza tra storia e mito, là dove la testimonianza materiale cede il passo a quella, non meno autorevole, della tradizione orale.

L'autore.
Martti Haavio (Temmes 1889 – Helsinki 1971) è stato una tra le figure di maggior spicco nel panorama accademico finlandese del Novecento. Studioso di mitologia e folklore, storico delle religioni, poeta sotto lo pseudonimo di P. Mustapää, membro del movimento letterario Tulenkantajat, durante la sua lunga carriera si è occupato del rapporto tra mitologia e tradizione orale baltofinnica affrontandone i nodi irrisolti con un approccio fenomenologico e

comparativistico. Tra i saggi di maggior successo ricordiamo Suomalaisen muinaisrunojen maailma (“Il mondo degli antichi runot finlandesi”, 1935), Piispa Henrik ja Lalli. Piispa Henrikin surmavirren historiaa (“Henrik di Uppsala e Lalli. Storia del ciclo lirico sull’uccisione del vescovo Henrik”, 1948), Väinämöinen. Suomalaisten runojen keskushahmo (“Väinämöinen. Figura centrale della poesia balto-finnica”, 1950), Kirjokansi. Suomen kansan kertomarunoutta (“Il coperchio variopinto. La lirica descrittiva del popolo di Finlandia”, 1952), Karjalan jumalat. Uskontotieteellinen tutkimus (“Gli dèi di Carelia. Per uno studio di scienza delle religioni”, 1959).

sabato 26 settembre 2015

(Libri) Anteprime di ottobre



Libri in arrivo..: da cosa vi farete attirare?

IL CLUB DELLE LETTERE SEGRETE di Angeles Donate: una postina rimasta senza lavoro perché nessuno scrive più lettere. Un piccolo paese che si mobilita per salvarla. Una catena epistolare che fa riaffiorare vecchi segreti e dà il via a nuove amicizie e nuovi amori. Un romanzo pieno di gioia e solarità, per tutti quelli che credono che un piccolo gesto possa cambiare il mondo.

LA COMPARSA di A. B. Yehoshua: una donna che torna a Gerusalemme e, tra tutte le difficoltà dovute ai contrasti tra israeliani laici e ortodossi, deve anche far fronte ad un marito arrabbiato e pressante, che torna alla carica con una proposta davvero "particolare"....

A FUOCO di Arthur Miller: un uomo ormai maturo che dovrà fare i conti con se stesso e rivoluzionare le irrazionali convinzioni che finora lo hanno accompagnato.


IL CLUB DELLE LETTERE SEGRETE
di Angeles Donate


Ed. Feltrinelli
trad. A. Pizzoli
352 pp
15 euro
in librera:
8 OTTOBRE 2015
Trama

A Porvenir non è arrivato solo l'inverno ma anche la tecnologia, ed è così che sms, mail, whatsup.. hanno avuto la meglio sull'ufficio postale, che per mancanza di lettere sta per chiudere.
Sara, l’unica postina della zona, è nata e cresciuta a Porvenir e passa molto tempo con la sua vicina Rosa, un’arzilla ottantenne che farebbe qualsiasi cosa per non separarsi da lei e risparmiarle un dispiacere. 
Ma c'è qualcosa che Rosa può fare per evitare che la vita di una delle persone che le stanno più a cuore venga stravolta? 
Forse potrebbe scrivere una lettera che rimanda da ben sessant’anni e invitare la persona che la riceverà a fare altrettanto, scrivendo a sua volta a qualcuno. 
Pian piano, quel piccolo gesto innescherà una catena epistolare che coinvolgerà una giovane poetessa decisa a fondare un book club nella biblioteca locale, una donna delle pulizie peruviana, una cuoca un po’ maldestra e tanti altri, rimettendo in moto il lavoro di Sara e creando non poco trambusto fra gli abitanti del piccolo borgo. 
Perché – come ben sanno tutti quelli che provano un brivido di gioia ogni volta che ricevono posta a sorpresa e che affondano il naso nella carta per sentirne il profumo – una lettera tira l’altra, come un bacio.
 E può cambiare il mondo.

Segnalazione libri - Spazio Autori Emergenti



Buon sabato, cari lettori!
Iniziamo la giornata con un paio di segnalazioni di autori emergenti.

FASHION LOVE - Anche le commesse sognano
di Sara J. Del Consile



AUTOPUBBLICATO
GENERE: Romanzo rosa contemporaneo
DATA DI PUBBLICAZIONE:
 26 Luglio 2015
PAGINE: 296
PREZZO: 0,99 (solo formato ebook)

LINK DEL LIBRO su AMAZON

Sinossi

'Mia è una giovane commessa milanese con una grande passione per la moda e un enorme sogno nel cassetto: trovare l'amore.
Tra divertenti uscite a base di Cosmopolitan con i suoi migliori amici Gabri e Barbie, favolosi eventi di moda e il suo amato/odiato lavoro di commessa, Mia non smette mai di sognare ad occhi aperti e di fantasticare sul principe azzurro finchè un giorno il suo più grande sogno sembra realizzarsi. Diego, un affascinante ragazzo dall'aria misteriosa, arriva a Fashion Heart, il negozio in cui lavora Mia.
Ma sarà davvero lui il grande amore che sogna da sempre?
E' entrato nella sua vita per caso, come la migliore delle occasioni che si presenta puntuale quando meno te l'aspetti e c'è una cosa che Mia sa perfettamente: nella città delle mille occasioni, solo una stupida può lasciarsene sfuggire una così allettante... e con due occhi così stupendi e un corpo da urlo! 

Una storia d'amore, amicizia e glamour da leggere tutta d'un fiato per scoprire che... in fondo c'è un po' di Mia in ognuna di noi, solo che a volte ce ne dimentichiamo...



AH... AHH...AHHH
di Nuwanda


Genesis Pub.
GENERE: Giallo, Parody Comedy
PREZZO: € 2,99
PAGINE: 58
ANNO: 2015, 22 Maggio
«Rispettando lo spirito di appassionata sperimentazione dei nostri poeti, rinuncio al mio nome. D’ora in poi chiamatemi Nuwanda.» (cit. film L’attimo fuggente).


Sinossi

Doppio Senso è una piccola città dove le strade sono tutte a senso unico. Qualcuno, arrivando da fuori, sarebbe portato a pensare che si possa solo entrare ma non uscire, invece, la circolazione scorre tranquilla e, prima o poi, la strada per andare a In Mona, il paese vicino, la trovano tutti.
Nella sala conferenze della biblioteca comunale è in corso la presentazione del libro di Armando Bentivoglio, un noto scrittore sui generis con monomanie bizzarre.
Il romanziere, a un certo punto, decide di scrivere sulla lavagna una frase ricca di significati e che possa contenere un’emozione: “Ah… Ahh… Ahhh”. 
 Basta una semplice parola, pronunciata in modo diverso, a suggerire sensazioni di piacere o di dolore, secondo l’interpretazione del lettore, in grado di andare oltre il volere dello stesso autore. 
La differenza tra “il come si scrive” e “il come si legge”. 
Il ritrovamento di un cadavere richiederà la presenza del commissario Loquace, un poliziotto dai metodi alquanto singolari.

Un turbinio di battute e dialoghi caustici, spesso inconsapevolmente comici dei vari protagonisti, caratterizzerà in maniera originale le varie scene, creando un surreale collage di schegge impazzite. Una parody comedy all’italiana con le sue nevrosi e le sue megalomanie grossolane e i suoi personaggi grotteschi non meno suggestivi.

L'autore.
L’autore, alla sua prima opera, ha scelto questo pseudonimo che rievoca uno spirito: i capi indiani d'America si facevano dipingere il simbolo di Nuwanda, un fulmine, sul petto per esprimere la propria forza.

venerdì 25 settembre 2015

"Ciascuno di noi è una..storia" (frammenti da "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello")



Uno stralcio molto interessante tratto da L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, e che riguarda ciascuno di noi, il nostro essere una "storia vivente", un racconto unico e speciale, diverso da qualsiasi altro.

Ognuno di noi ha una storia del proprio vissuto, un racconto interiore, la cui continuità, il cui senso è la nostra vita. Si potrebbe dire che ognuno di noi costruisce e vive un «racconto», e che questo racconto è noi stessi, la nostra identità. 
Se vogliamo sapere qualcosa di un uomo, chiediamo: «Qual è la sua storia, la sua storia vera, intima?», poiché ciascuno di noi è una biografia, una storia. Ognuno di noi è un racconto peculiare, costruito di continuo, inconsciamente da noi, in noi e attraverso di noi – attraverso le nostre percezioni, i nostri sentimenti, i nostri pensieri, le nostre azioni; e, non ultimo, il nostro discorso, i nostri racconti orali. Da un punto di vista biologico, fisiologico, noi non differiamo molto l’uno dall’altro; storicamente, come racconti, ognuno di noi è unicoPer essere noi stessi, dobbiamo avere noi stessi – possedere, se necessario ripossedere -, la storia del nostro vissuto. Dobbiamo «ripetere» noi stessi, nel senso etimologico del termine, rievocare il dramma interiore, il racconto di noi stessi. L’uomo ha bisogno di questo racconto, di un racconto interiore continuo, per conservare la sua identità, il suo sé. 



Novità Edizioni CentoAutori: LE SOLITUDINI DELL'ANIMA di Maurizio De Giovanni



Da oggi è disponibile una nuova antologia di racconti dell'Autore di Le mani insanguinateL'omicidio Carosino. Le prime indagini del commissario Ricciardi
Un piccolo scrigno di tesori, grazie al quale il lettore si commuoverà, si emozionerà e, perché no, si divertirà.

LE SOLITUDINI DELL'ANIMA
di Maurizio De Giovanni

Editore Edizioni Cento Autori
Collana L'Arcobaleno
Pagine 192
Prezzo 15,00 Euro
in libreria:
25 settembre 2015
Sinossi

Storie incisive, misteriose, nere ma anche piene di humour, dove la trama e la maestria nella creazione di personaggi unici si mescola a temi forti di strettissima attualità. 

Si va dalla riflessione sul potere di Un mestiere come un altro al tema dell'immigrazione in Fastidio; da storie di amore e dolore come Tu, e il nuovo anno e Ti voglio bene passando per racconti più squisitamente legati a Napoli come Respirando in discesa e La Saponata ai Quartieri Spagnoli, fino a vicende decisamente divertenti e umoristiche come Robin Food e Le beffe della cena
Non mancano storie noir e misteriose che sono il marchio di fabbrica dello scrittore napoletano quali Il purificatore e La piazza nascosta.

Due racconti sono però i gioielli preziosi di quest'antologia: Dieci centesimi, con protagonista un giovanissimo commissario Ricciardi, e Tutta quell'acqua, omaggio allo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano e alla magia del racconto.

L'autore.
Maurizio de Giovanni è nato a Napoli nel 1958 è autore di bestsellers tra cui la saga del commissario Ricciardi e quella de I Bastardi di Pizzofalcone entrambe edite da Einaudi Stile Libero. I suoi romanzi sono regolarmente in classifica. Per Edizioni Cento Autori ha pubblicato le antologie Le mani insanguinate e L'omicidio Carosino. Le prime indagini del commissario Ricciardi.

Frammenti di Emma



Uno stralcio tratto da Emma, che questa volta si dimostra decisamente più docile e dolce nei suoi giudizi...:



"Nessun incanto può eguagliare la tenerezza del cuore", disse poi tra sè Emma.
"Nulla si può paragonare a essa. 
Il calore e la tenerezza del cuore, uniti a maniere affettuose e aperte,
superano, per fascino, tutta la lucidità di mente del mondo. 
Ne sono certa. "

giovedì 24 settembre 2015

Recensione: L'UOMO CHE SCAMBIO' SUA MOGLIE PER UN CAPPELLO di Oliver Sacks



Una lettura interessante, forse più impegnativa del solito, ma di certo molto molto istruttiva ed affascinante.


L'UOMO CHE SCAMBIO' SUA MOGLIE PER UN CAPPELLO
di Oliver Sacks


Ed. Adelphi
2001
Il dottor Sacks è stato un neurologo molto famoso, morto di recente, e in questo libro - pubblicato per la prima volta nel 1985 - egli ci illustra molto casi particolari con cui ha avuto a che fare.

Il primo caso presentato, che dà il nome al libro è quello del dottor P., affetto da agnosia visiva...:

 "un uomo che ha completamente perduto (anche se solo nella sfera visiva) l’emozionale, il concreto, il personale, il «reale»... ed è stato ridotto, per così dire, all’astratto e al categoriale, con conseguenze particolarmente assurde."

La storia di P. è la prova evidente che

"i processi mentali, che costituiscono il nostro essere e la nostra vita, non sono soltanto astratti e meccanici, sono anche personali; e in quanto tali implicano non solo la classificazione e l’ordinamento in categorie, ma anche una continua attività di giudizio e di sentimento. Se ciò va perduto, finiamo, come il dottor P., per assomigliare a degli elaboratori. Allo stesso modo, se cancelliamo il giudizio e il sentimento, l’elemento personale, dalle scienze cognitiviste, le riduciamo a qualcosa di carente, come il dottor P., e insieme riduciamo il nostro apprendimento del concreto e del reale." 

E poi c'è il paziente Jimmy, con un problema di memoria, o meglio una perdita della memoria recente, per cui dimenticava qualunque cosa gli venisse detta, mostrata o fatta.
Praticamente è un uomo senza passato (e senza futuro), bloccato in un attimo sempre diverso e privo di senso.

O ancora Christina, che aveva perso ogni propriocezione (capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio); non aveva controllo e consapevolezza dei propri muscoli, dei tendini, delle articolazioni, della temperatura; aveva perso il senso della posizione ed è come se il suo corpo fosse cieco; riusciva a muoversi solo guardando le parti del proprio corpo, come per riappropriarsene.

E poi ci vengono illustrati altri casi di pazienti che, ad es., non sentono come proprie certe parti del corpo, altri che percepiscono l'arto pur non avendolo più (arti fantasmi), o che non percepiscono più ciò che c'è a destra o a sinistra del proprio corpo.

Nella seconda parte del libro Sack ci espone casi di allucinazioni o sogni epilettici  non frutto di fantasie, bensì riconducibili a ricordi precisi e vividi, accompagnati dalle stesse emozioni che avevano accompagnato l’esperienza originaria.
Ancora, viene narrata l'esperienza di Sack con pazienti "ritardati", o i semplici, come li chiama lui, e che - a dispetto degli scarsi risultati nei test d'intelligenza e neurologici - nascondo anch'essi delle potenzialità, in particolare di tipo narrativo, simbolico, emozionale, e relazionarsi con loro ha arricchito il dottore soprattutto dal punto di vista umano, oltre che a livello di conoscenza..

La descrizione dei casi, per quanto precisa e non priva di termini tecnici, risulta comunque facilmente leggibile e molto accessibile, così che il lettore non ha l'impressione di trovarsi dinanzi ad un semplice manuale di neurologia.

Tra le considerazioni che ho potuto trarne, ce ne sono alcune che voglio condividere con voi:

  • La memoria del proprio passato, di ciò che si è stati e si è vissuto, è fondamentale per dare significato al presente e una direzione al futuro. Cos'è l'uomo senza la memoria?
  • Ogni uomo, anche quello affetto da deficit-handicap gravi (fisici, neurologici...), è in grado - se supportato adeguatamente - di compensare determinate mancanze, mettendo in moto risorse psicofisiche incredibili; è il caso, ad es., di molti soggetti autistici, che nonostante evidenti e gravi ritardi, mostrano incredibili "isole di abilità" in cui eccellono (ad es. nella musica, nel disegno).
  • Sacks ha dedicato tempo e sforzi alla ricerca ma soprattutto alle persone affette da queste malattie particolari, di cui la letteratura scientifica non diceva nulla a quel tempo, mostrando loro compassione, empatia, solidarietà, desiderando andare oltre la fisicità della malattia, della semplice e nuda "categorizzazione" da manuale, per darle una connotazione umana, meno scientifica e più "romantica".

E' un libro che consiglio e può piacere in particolare a quanti sono appassionati da tutto ciò che ha a che fare col cervello, con le le patologia che legano in modo inscindibile il corpo e la psiche.

Il momento delle cover



Ecco qualche cover che ha attirato il mio senso estetico in questa settimana ^_^

Cliccando sui titoli potrete leggere le trame, ma come sempre vi chiedo:

QUALE COVER PREFERITE?

Io sono indecisa tra la prima - che mi attira per i colori tenui, evanescenti e delicati - e la seconda, che trovo molto particolare.


(Sito T. Winter)





AMA CIO' CHE SEI
(S. Tesio)




L'AMANTE GIAPPONESE
(I. Allende)



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