X RESISTENZAdi Osvaldo Neirotti
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Il Viandante Ed. 252 pp 15 euro |
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Il Viandante Ed. 252 pp 15 euro |
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259 pp |
"Io non voglio pena, non voglio parole di conforto. Io combatto contro me stessa e contro i miei stessi demoni. Io voglio punirmi, per ricordare ciò che provavo e provo, e voglio farmi male, per dimenticare le voci nella mia testa e sentirmi viva."
Quando nella sua vita si infila Alex, con i suoi occhi magnetici, quel sorriso sghembo appena accennato, il suo rifiutare le moine delle ragazzine che gli muoiono dietro e il preferire la compagnia dei due sfigati della scuola - Luna e Raffaele -, lo rende diverso dagli altri, agli occhi della ragazza, che non vede in lui soltanto un ragazzo semplice, senza grilli per la testa, pronto a difendere chi subisce le angherie dei bulli e dei prepotenti, ma nota anche la sofferenza che si cela dentro i suoi occhi.
Anche Alex è un'anima in pena, anche lui nasconde un abisso in cui potrebbe affondare, una carica di rabbia e di dolore che rischia di renderlo prigioniero di sensi di colpa, rimorsi e sentimenti negativi che potrebbero surclassarlo.
Qual è il segreto di Alex? Cosa lo tormenta, cosa lo rende spesso cupo e silenzioso?
Come lei, anche il ragazzo ha difficoltà ad aprirsi, a fidarsi al 100%, forse perchè ha paura che se si mostrasse per quello che è, con le sue imperfezioni, i limiti e gli errori, Luna potrebbe allontanarlo e non apprezzarlo più.
Ma Luna sente ogni giorno di più che questo ragazzo misterioso si sta aprendo un varco nel suo cuore.
"Provo l’insolita sensazione di potermi fidare di lui ed è qualcosa di bellissimo e di pauroso, tutto insieme. Il mio mondo è così ristretto (...) Credevo che il mio cuore fosse occupato dal dolore e dal rimpianto, che non ci fosse più posto per altre cose, invece lui si è infilato, in silenzio. Giorno dopo giorno. Ha scavato un nascondiglio e non saprei più come stanarlo da lì. La sofferenza toglie spazio, la tristezza lo risucchia, ma il cuore si dilata nel petto e ci possono stare un sacco di cose."
Luna, Alex e Raffaele: tre adolescenti come tanti, ciascuno con i suoi problemi, paure, speranze, "momenti no", silenzi.
Tre ragazzi che devono affrontare difficoltà che si presentano come troppo grandi per le loro giovani spalle, e che per questo desiderano essere affiancati da adulti comprensivi, che non li giudichino ma li sostengano nei loro dubbi, timori, insicurezze, errori, che non lo facciano sentire imperfetti, perché in realtà ognuno di noi è perfetto così com'è.
"Penso a quanto male ci facciamo da soli, a quali gabbie costruiamo con le nostre mani senza saperne saperne poi uscire. Alle parole non dette, alle paure non confessate, ai segreti di carta che diventano piombo. E poi penso a come siano più facili un abbraccio, una mano sulla spalla, un sorriso. Invece ci blocchiamo per l’imbarazzo o la vergogna...".
I tre amici trovano l'uno nell'altro un alleato, e il loro legame diventa uno scudo che un po' li protegge dai problemi e da ciò che procura loro sofferenza.
Basterà quest'amicizia a fortificarli, tanto più quando una serie di eventi e rivelazioni rischia di procurare loro altre ferite?
"La stessa rabbia negli occhi" è un romanzo di formazione/Young Adult davvero bello, per tematiche, stile, personaggi; la penna dell'Autrice (che avevo già avuto modo di apprezzare in "La bambina che annusava i libri") è un meraviglioso mix di delicatezza e intensità, riesce a restituirci tutta la complessità dei suoi personaggi, gli stati d'animo, le fragilità e le speranze che i tre amici non hanno il coraggio di dire ad alta voce, come ogni adolescente ha il diritto di fare.
Ci sono innumerevoli passaggi che mi hanno colpito moltissimo, mi hanno emozionata e commossa; si percepiscono la rabbia e il dolore della protagonista e dei suoi amici, accanto al quale vediamo anche i limiti degli adulti, i quali davanti a situazioni drammatiche rischiano di chiudersi a riccio tanto quanto i ragazzi, non riuscendo a dare loro amore, sicurezze, fiducia, vicinanza.
Fa eccezione il personaggio di Miriam, la zia single di Luna, giovanile ed empatica, che cerca di essere un punto di riferimento per la nipote.
In questo bellissimo ed emozionante romanzo, scritto splendidamente, che si lascia divorare pagina dopo pagina, vengono toccati temi delicati, quali la morte, il bullismo, il rapporto genitori-figli, l'omosessualità e la difficoltà di tanti ragazzi a viverla con serenità e senza discriminazione da parte di coetanei (e non solo), il potere che hanno i sensi di colpa nel condizionare scelte e comportamenti, l'amore e l'amicizia.
Adatto in special modo a lettori giovani, è un libro che fa bene anche ai più grandi e che ci ricorda quanto complicata e meravigliosa sia l'età adolescenziale, e di quanta sensibilità ci voglia per rapportarsi ad essa.
Ringrazio LCS – Ufficio Stampa e l'Autrice Manuela Chiarottino per avermi dato modo di leggere questo romanzo, che vi consiglio caldamente
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Fazi Edizioni 15 € Uscita 27 AGOSTO 2020 |
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RECENSIONE |
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CentoAutori 160 pp 14 euro Dal 28 luglio 2020 |
Alcuni sostengono che su Totò sia stato detto tutto. Questo libro dimostra il contrario […]. Si tratta di uno studio originale a carattere antologico diretto anche a un pubblico più giovane e a coloro che hanno visto solo qualche film di Totò[…]. Il saggio è centrato sugli aspetti per così dire macabri di alcuni film interpretati da Totò, che in questo libro vengono presentati e analizzati in dettaglio per cogliere un profondo e antico legame che unisce il grande Attore con i sostrati culturali della tradizione classica dell’humour nero e di alcuni aspetti del Futurismo[…].
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Milena Edizioni 190 pp 13 euro Marzo 2019 |
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Ed. Sellerio trad. M.Bellini 264 pp |
«Dalle prime risultanze dell'inchiesta, lo smembramento che il corpo di sua moglie ha subito presenta le tipiche ferite dei kamikaze integralisti.» Ho la sensazione che queste rivelazioni mi tormenteranno fino all'ultimo dei miei giorni. Si susseguono nel mio animo, prima al rallentatore poi, come nutrendosi della propria enormità, s'imbaldanziscono e mi assediano da ogni parte.
"...mi sono chiesto perché Sihem fosse arrivata a quel punto. Da quando aveva iniziato a sfuggirmi? Come mai non ho notato nulla? Di certo ha cercato di mandarmi un segnale, dirmi qualcosa che non ho saputo afferrare al volo. Dove avevo la testa?"
"La vita mi ha insegnato che si può vivere d'amore e acqua fresca, di briciole e di promesse, ma che non si sopravvive al disprezzo. (...) Non si sopravvive al disprezzo, quando solo questo si è visto per tutta la vita".
"Il regno dell'assurdo ha devastato persino la gioia dei bambini. Tutto è sprofondato in un grigiore malsano. Sembra di essere in un'ala dimenticata del limbo, frequentata da anime logorate, da esseri spezzati, metà spettri metà dannati, immersi nelle vicissitudini come moscerini in una colata di vernice, il viso disfatto, lo sguardo stralunato, rivolto verso la notte, così disperato che neanche il gran sole della Samaria riesce a illuminarlo.Jenin è ormai solo una città sinistrata, un'immensa rovina; non ha nulla da dire e ha l'aria insondabile come il sorriso dei martiri, i cui ritratti sono affissi a ogni angolo di strada. Sfigurata dalle innumerevoli incursioni dell'esercito israeliano, di volta in volta messa alla berlina e resuscitata per far durare il piacere, giace nelle sue maledizioni, senza fiato e a corto d'incantesimi…"
Note biograficheYasmina Khadra, pseudonimo di Mohamed Moulessehoul, è uno scrittore stimato e apprezzato nel mondo intero. Nato in Algeria nel 1956, reclutato alla scuola dei cadetti a nove anni, è stato ufficiale dell’esercito algerino. Dopo aver suscitato la disapprovazione dei superiori con i suoi primi libri, ha continuato usando come pseudonimo il nome della moglie. Nel 1999 ha lasciato l’esercito svelando così la sua vera identità e ha scelto di vivere in Francia. In Italia sono pubblicati molti dei suoi romanzi, tra cui i due noir Morituri (1998) e Doppio bianco (1999), e Quel che il giorno deve alla notte (2009), miglior libro del 2008 per la rivista letteraria «Lire» (adattato a film nel 2012). Con Sellerio: Gli angeli muoiono delle nostre ferite (2014), Cosa aspettano le scimmie a diventare uomini (2015), L'ultima notte del Rais (2015), L'attentato (2016), dal quale è stato tratto il film di Ziad Doueirie, e Khalil (2018) .