giovedì 13 agosto 2020

Recensione: LA STESSA RABBIA NEGLI OCCHI di Manuela Chiarottino



Quanto dolore può nascondersi in un cuore? Quanta rabbia siamo in grado di custodire dentro di noi? 
Luna ha solo diciotto anni ma vivere le costa fatica perché, seppur giovanissima, sente di portare sul cuore pesi troppo gravosi per lei, che - imprigionandola in un passato doloroso e ancora troppo recente - le impediscono di vivere il presente con la leggerezza alla quale ha diritto e di immaginare un futuro luminoso.
Ma la vita non smette di stupire e l'incontro di Luna con un'altra anima ferita, che reca cicatrici forse meno visibili delle sue ma ugualmente profonde, potrebbe salvare entrambi dalla stessa rabbia e dallo stesso dolore.


LA STESSA RABBIA NEGLI OCCHI
di Manuela Chiarottino


259 pp

"No, all’amore non ci penso. Non posso rischiare un altro abbandono, non lo reggerei in questo momento e, quando affidi il tuo cuore a qualcuno, il rischio c’è sempre."

Ci sono incontri che ti cambiano la vita, anche se apparentemente, quando si verificano, non paiono averne i presupposti; dopotutto, che c'è di speciale in un ragazzo fermo presso i binari di una stazione? Nulla.
E se questo ragazzo ti desse l'impressione di volersi buttare sotto un treno? Beh, forse in quel caso la situazione cambierebbe.
Ed è quello che succede a Luna, quando si imbatte per la prima volta in Alex, il cui volto è quasi del tutti nascosto sotto il cappuccio; ma nell'attimo in cui i loro sguardi si incrociano, la ragazza ha subito la sensazione che entrambi condividano la stessa rabbia e lo stesso livore per la vita. 

Tra i due scatta un'immediata sintonia; ma mentre Alex non la nasconde, anzi, sembra prendere subito piacere nella compagnia di Luna, quest'ultima fa ciò che è abituata a fare, in particolare da un anno a questa parte: chiudersi a riccio, alzare quella corazza di diffidenza che l'allontana dagli altri, dai quali si sente non accettata e giudicata male.

Luna vive a Torino e frequenta l'ultimo anno delle superiori; la sua vita sociale è praticamente pari a zero: lei è quella strana, che ha i capelli dal taglio bizzarro e per metà colorati, che veste come una sfigata e che sta sempre e solo in compagnia di quell'altro tipo più strano di lei. Raffaele.
Raffaele è il migliore ed unico amico di Luna, con cui condivide le sofferenze di una famiglia allo sbando e una vita scolastica infernale. 
Entrambi sanno bene cosa voglia dire camminare tra i cocci rotti di un nucleo famigliare disgregato e disfunzionale, che col tempo è diventato un posto da cui verrebbe voglia di fuggire più che quel focolare in cui trovare conforto e comprensione.

Raffaele vive con la madre, che da quando è stata lasciata dal marito crede di essere ritornata adolescente, cosa che la spinge a cambiare spesso fidanzato e a interessarsi poco di quel suo unico figlio particolare, che mette lo smalto sulle unghie ed ama indossare magliette vistose e attillate; quel figlio strambo, sempre allegro e chiacchierone che però a scuola è quotidianamente vittima di bulli vigliacchi che lo tiranneggiano per la sua omosessualità.
Anche se lui fa finta di non soffrirne e di farsi scivolare addosso tutto, Luna lo sa che il suo Raffaele è sensibile e soffre per queste continue prese in giro, che non sempre si limitano ad offese verbali.
I due amici sanno di potersi confidare tutto e che la loro amicizia li rende forti, forse non proprio invincibili ma... sempre meglio che soli, no?
Luna sa che con il suo amico può parlare di qualsiasi cosa, anche di quel che prova da quando nella vita sua e della sua famiglia il dolore ha messo radici così grosse e profonde che non c'è più spazio per risate, gioia, speranza... Non c'è più vita, perchè la morte ha fatto capolino nelle loro esistenze portando via la luce, la stella che illuminava tutti loro.

Luna aveva una sorella, Stella, la cui personalità corrispondeva in modo perfetto al suo nome.
Stella era la sorella maggiore, quella bellissima, allegra, spensierata, brava a scuola e in qualsiasi progetto intraprendesse, amata ed ammirata da tutti (genitori, amici, parenti, compagni di scuola, ragazzi e ragazze, e da Luna ovviamente), che non si arrabbiava mai, non sbagliava mai, insomma la figlia, l'amica, la sorella... perfetta.

Ma un giorno è bastato un terribile e fatale incidente perché l'esistenza luminosa e piena di bellezza di Stella venisse spenta, strappandola all'amore dei suoi cari, a un futuro carico di promesse e speranza.

Dopo la morte di Stella, la famiglia di Luna si è sbriciolata, è collassata su se stessa come un castello di sabbia; la luce si è dileguata e tra le mura di casa non è rimasto che un labile riflesso di quel che è prima era la gioia di vivere.

I suoi genitori non hanno retto al lutto e si sono separati; mentre suo padre sta cercando di rifarsi una vita, la madre è caduta in uno stato di apatia, di depressione, che la spinge a chiudersi dentro casa, a non avere contatti e interessi con l'esterno, e soprattutto l'ha resa indifferente anche verso la figlia che le è rimasta.

Se quando era viva Stella, pur vivendo all'ombra della sorella perfetta e adorata da tutti, Luna comunque era serena e sembrava non soffrire di questo suo essere sempre e solo "la sorellina di...", quella più scialba, anonima..., adesso che il suo punto di riferimento non c'è più, si è resa conto di essere sola, non considerata, non apprezzata per quella che è.
Non amata.

C'è qualcosa di peggio del rendersi conto di non essere amati?
E soprattutto, come può sentirsi un'adolescente, che già soffre per aver perso la sorella, nel prendere coscienza che i suoi genitori non trovano in lei una valida ragione per continuare ad essere una famiglia unita, per credere che possono ancora essere felici, nonostante il lutto che li ha colpiti?

Luna non è lagnosa, non è un tipo che chiede, pretende, rimprovera; lei incamera e soffre in silenzio, accumulando dolore, rabbia, frustrazione, solitudine. E un modo deve pur trovarlo per sentirsi viva, per provare a se stessa di non essere morta insieme a Stella, ma di esserci ancora.

"Io non voglio pena, non voglio parole di conforto. Io combatto contro me stessa e contro i miei stessi demoni. Io voglio punirmi, per ricordare ciò che provavo e provo, e voglio farmi male, per dimenticare le voci nella mia testa e sentirmi viva."


Quando nella sua vita si infila Alex, con i suoi occhi magnetici, quel sorriso sghembo appena accennato, il suo rifiutare le moine delle ragazzine che gli muoiono dietro e il preferire la compagnia dei due sfigati della scuola - Luna e Raffaele -, lo rende diverso dagli altri, agli occhi della ragazza, che non vede in lui soltanto un ragazzo semplice, senza grilli per la testa, pronto a difendere chi subisce le angherie dei bulli e dei prepotenti, ma nota anche la sofferenza che si cela dentro i suoi occhi.

Anche Alex è un'anima in pena, anche lui nasconde un abisso in cui potrebbe affondare, una carica di rabbia e di dolore che rischia di renderlo prigioniero di sensi di colpa, rimorsi e sentimenti negativi che potrebbero surclassarlo.

Qual è il segreto di Alex? Cosa lo tormenta, cosa lo rende spesso cupo e silenzioso?
Come lei, anche il ragazzo ha difficoltà ad aprirsi, a fidarsi al 100%, forse perchè ha paura che se si mostrasse per quello che è, con le sue imperfezioni, i limiti e gli errori, Luna potrebbe allontanarlo e non apprezzarlo più.

Ma Luna sente ogni giorno di più che questo ragazzo misterioso si sta aprendo un varco nel suo cuore.

"Provo l’insolita sensazione di potermi fidare di lui ed è qualcosa di bellissimo e di pauroso, tutto insieme. Il mio mondo è così ristretto (...) Credevo che il mio cuore fosse occupato dal dolore e dal rimpianto, che non ci fosse più posto per altre cose, invece lui si è infilato, in silenzio. Giorno dopo giorno. Ha scavato un nascondiglio e non saprei più come stanarlo da lì. La sofferenza toglie spazio, la tristezza lo risucchia, ma il cuore si dilata nel petto e ci possono stare un sacco di cose."

Luna, Alex e Raffaele: tre adolescenti come tanti, ciascuno con i suoi problemi, paure, speranze, "momenti no", silenzi.

Tre ragazzi che devono affrontare difficoltà che si presentano come troppo grandi per le loro giovani spalle, e che per questo desiderano essere affiancati da adulti comprensivi, che non li giudichino ma li sostengano nei loro dubbi, timori, insicurezze, errori, che non lo facciano sentire imperfetti, perché in realtà ognuno di noi è perfetto così com'è.

"Penso a quanto male ci facciamo da soli, a quali gabbie costruiamo con le nostre mani senza saperne saperne poi uscire. Alle parole non dette, alle paure non confessate, ai segreti di carta che diventano piombo. E poi penso a come siano più facili un abbraccio, una mano sulla spalla, un sorriso. Invece ci blocchiamo per l’imbarazzo o la vergogna...".


 I tre amici trovano l'uno nell'altro un alleato, e il loro legame diventa uno scudo che un po' li protegge dai problemi e da ciò che procura loro sofferenza.

Basterà quest'amicizia a fortificarli, tanto più quando una serie di eventi e rivelazioni rischia di procurare loro altre ferite?

"La stessa rabbia negli occhi" è un romanzo di formazione/Young Adult davvero bello, per tematiche, stile, personaggi; la penna dell'Autrice (che avevo già avuto modo di apprezzare in "La bambina che annusava i libri") è un meraviglioso mix di delicatezza e intensità, riesce a restituirci tutta la complessità dei suoi personaggi, gli stati d'animo, le fragilità e le speranze che i tre amici non hanno il coraggio di dire ad alta voce, come ogni adolescente ha il diritto di fare.

Ci sono innumerevoli passaggi che mi hanno colpito moltissimo, mi hanno emozionata e commossa; si percepiscono la rabbia e il dolore della protagonista e dei suoi amici, accanto al quale vediamo anche i limiti degli adulti, i quali davanti a situazioni drammatiche rischiano di chiudersi a riccio tanto quanto i ragazzi, non riuscendo a dare loro amore, sicurezze, fiducia, vicinanza. 

Fa eccezione il personaggio di Miriam, la zia single di Luna, giovanile ed empatica, che cerca di essere un punto di riferimento per la nipote.

In questo bellissimo ed emozionante romanzo, scritto splendidamente, che si lascia divorare pagina dopo pagina, vengono toccati temi delicati, quali la morte, il bullismo, il rapporto genitori-figli, l'omosessualità e la difficoltà di tanti ragazzi a viverla con serenità e senza discriminazione da parte di coetanei (e non solo), il potere che hanno i sensi di colpa nel condizionare scelte e comportamenti, l'amore e l'amicizia.

Adatto in special modo a lettori giovani, è un libro che fa bene anche ai più grandi e che ci ricorda quanto complicata e meravigliosa sia l'età adolescenziale, e di quanta sensibilità ci voglia per rapportarsi ad essa.

Ringrazio LCS – Ufficio Stampa e l'Autrice Manuela Chiarottino per avermi dato modo di leggere questo romanzo, che vi consiglio caldamente

2 commenti:

  1. Un libro particolare per un tema delicato ed importante da trattare.

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    Risposte
    1. infatti, sì, affronta temi importanti ed è scritto davvero bene :)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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