L’OCHETTA GIULIANA
Alpes Ed. ill. Nada Salari 32 pp |
AVVENTURA IN LIBRERIA
Alpes Ed. ill. Nada Salari 24 pp |
FORTUNELLA E L'ULTIMO GIORNO DELL'ANNO
Alpes Ed. ill. Nada Salari 24 pp |
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Buongiorno, cari lettori.
Oggi torno qui sul blog per presentarvi un racconto che, pur nel suo essere breve, si lascia leggere ed apprezzare per la penna struggente ed intensa dello scrittore.
LORO TORNERANNO di Luca Tescione
Siamo in un anno non precisato ma presumibilmente futuro in cui sulla terra è accaduto qualcosa che ha stravolto la vita degli esseri viventi, umani e non.
Il protagonista è un cane, rimasto solo all'interno di uno scenario dai tratti apocalittici, dove la natura rigogliosa è ormai un lontano e sconfortante ricordo.
La prima informazione che ci viene data è che "gli umani erano partiti anni prima" e a testimonianza della loro assenza c'è una navicella, triste reperto di un'umanità fuggita e che s'è lasciata alle spalle un teatro di desolazione e solitudine.
E il cane è lì, tra macerie e silenzio, ad aspettare che loro ritornino.
Adesso che è solo può permettersi di pensare e valutare questi umani, capaci di creare, dar corpo a fantasia ed immaginazione, intelligenti e "tecnologici", sì, ma anche tanto strani...: poco comprensivi ed empatici, violenti, nevrotici, irrispettosi verso la vita.
Cosa resta a questo esserino con la coda se non sognare? Forse proprio la sua inclinazione a vagare con la mente tra mondi diversi e possibili ha segnato il suo destino, facendo sì che ci si dimenticasse di lui.
Ma c'è qualcuno, anzi qualcosa, che non l'ha abbandonato: la Speranza.
Quella stessa speranza che ha guidato gli uomini ad essere curiosi, desiderosi di conoscere, progredire, di non mollare.
"Se fosse venuta meno la speranza, l'esistenza di ciascuno avrebbe perso ogni senso, nessuno avrebbe più desiderato fare alcunché, chiunque avrebbe rinunciato a prodigarsi per qualsivoglia scopo".
E adesso che gli è rimasta solo la speranza - insieme ai ricordi di un mondo che sembra perduto per sempre -, al nostro intelligente protagonista non resta che cercare di assecondare la propria voglia di migliorare, di continuare a prepararsi così che, se loro dovessero tornare, lo troverebbero pronto.
Un incipit distopico, uno sfondo da "fine del mondo", in cui l'assenza del genere umano - alla ricerca di una nuova esistenza su un'altra terra (forse perché questa l'ha rovinata egli stesso con la violenza, la mancanza di rispetto per natura e per i propri simili?) - si contrappone alla solitudine dell'unico superstite su questa nostra terra: un animale che, col suo fiuto infallibile, la sua commovente sensibilità, la sua capacità di osservare con saggezza questi umani pieni di creatività ma anche tanto capricciosi, spera contro ogni speranza che la vita ricominci, con nuovi profumi, colori, rumori. E quando questa rinascita succederà, egli sarà lì e sarà pronto ad accoglierla.
Come dicevo all'inizio, è un racconto intenso, che colpisce per lo stile delicato, poetico, che fa emergere la bellezza toccante di questo protagonista con la coda, che ci sembra di vedere mentre vaga da solo per luoghi che, se pur deserti e abbandonati, non gli impediscono di alzare gli occhi verso le stelle e di continuare a sperare e sognare.
E se c'è un sentimento che dobbiamo continuare a coltivare sempre, in ogni luogo e momento, è proprio la Speranza.
Amanti del noir e del giallo, ecco alcune novità editoriali per voi, tutte appartenenti a Fratelli Frilli Editori!
Una donna e una bambina, presumibilmente mamma e figlia, sono riuscite a fuggire da una capanna nel bosco, triste teatro di un'esistenza in gabbia, nelle mani di un uomo che le ha letteralmente segregate in casa. Una vicenda incredibile ed inquietante, in cui tutto ruota attorno a un castello di bugie e segreti.
Giunti Ed. trad. A. Daniele 384 pp |
Tea Ed. 462 pp |
"C'è un luogo in cui il mondo della luce incontra quello delle tenebre. E' lì che avviene ogni cosa: nella terra delle ombre, dove tutto è rarefatto, confuso, incerto. Noi siamo i guardiani posti a difesa di quel confine. Ma ogni tanto qualcosa riesce a passare."
Roma. Sotto una pioggia battente, un'ambulanza giunge in un'abitazione di periferia per soccorrere un uomo colto da infarto; la dottoressa di turno, Monica, si accorge però che in quella cupa casa c'è un particolare inquietante che le ricorda con dolore un evento tragico che ha stravolto la sua vita: un pattino a rotelle appartenuto alla sua gemella, sgozzata da un serial killer ancora in circolazione.
E adesso, davanti a lei, c'è quest'uomo, Jeremiah Smith, che sul petto nudo si è scritto una sola parola: UCCIDIMI. È lui l'assassino di sua sorella? Cosa farà Monica: si comporterà in modo professionale e salverà comunque il mostro che le ha portato via la sua Teresa o si vendicherà?
Intanto, un'altra ragazza è stata presa di mira da un criminale: Lara, una studentessa dalla vita regolare e tranquilla, è scomparsa nel nulla. A indagare in modo sommerso e nell'ombra c'è Clemente, il quale si sta facendo affiancare nelle indagini da Marcus, un cacciatore del buio, addestrato a riconoscere le anomalie, a scovare il male e a svelarne il volto nascosto.
"Anomalie, in fondo era questo che cercavano. Minuscoli strappi nella trama della normalità. Piccoli inciampi nella sequenza logica di una comune indagine di polizia. In quelle insignificanti imperfezioni si nascondeva spesso qualcos'altro. Un passaggio verso una verità differenze, inimmaginabile. Il loro compito iniziava da lì".
Marcus ha perso la memoria dopo aver quasi perso la vita in un agguato di cui conserva pochissimi e confusi frammenti, che lo vedono a Praga insieme ad un uomo, in quale evidentemente era un suo amico (Devok).
Anche se l'uomo non ne è ancora pienamente cosciente, lui è uno dei cacciatori migliori in circolazione, ha un talento formidabile nel guardare negli abissi della malvagità, nell'ipotizzare mosse, pensieri, motivazioni, personalità e passi falsi dei criminali: chi meglio di lui potrebbe aver successo nel trovare la povera Lara prima che sia troppo tardi?
Se è vero che ogni caso è a sé ed ha i suoi particolari unici e differenti dagli altri, anche in questo ci dev'essere un dettaglio che rende la sparizione della ragazza diverso da ogni altro: è su quei dettagli che deve giocarsi la partita e solo lui può averla vita contro l'astuto serial killer.
Sandra Vega vive a Milano, è una fotorilevatrice della Scientifica e il suo lavoro è fotografare i luoghi in cui è avvenuto un fatto di sangue; è addestrata a riconoscere gli indizi e i dettagli fuori posto, perché sa che in essi si annida la morte ed è da lì che bisogna cercare il colpevole.
Pur essendo una donna di soli ventinove anni, Sandra è già vedova; suo marito David era un fotoreporter ed è morto sei mesi prima accidentalmente, cadendo da un palazzo in costruzione a Roma.
Eppure, basta una telefonata da parte di uno sconosciuto - un certo Shalber, che dice di lavorare nll'Interpol - a insinuarle seri dubbi su come siano andate effettivamente le cose: in che pericoloso intrigo era coinvolto suo marito? Sulle tracce di chi era, chi stava cercando? Cosa ci faceva in quel palazzo abbandonato in cui non c'era nulla da fotografare?
Su suggerimento del misterioso interlocutore telefonico, Sandra decide di esaminare i contenuti del bagaglio da viaggio di David, rinvenendo, tra le altre cose, delle foto: in una di queste è ritratto un uomo con una cicatrice su una tempia, che altri non è che Marcus.
Ovviamente Sandra si reca a Roma per cercare di capire la verità sulla morte del coniuge, apprendendo da subito che essa non è stata un incidente, bensì un omicidio. Perché? Chi poteva volere la sua morte?
Nel frattempo, a Roma, indagando sempre sul caso della studentessa, Marcus si imbatte in un duplice omicidio avvenuto diciassette anni prima, quello di una coppia di amanti barbaramente assassinati; il figlio della donna, ormai adulto, ne è ossessionato ed è alla ricerca della vendetta e della verità, e sarà proprio Marcus a condurlo ad essa. Quest'ultimo comprende di essere stato manipolato da una mente scaltra e diabolica che ha voluto intenzionalmente coinvolgerlo in questo cold case per fargli capire che l'identità di Marcus non è un segreto.
Sì, perché Marcus è un penitenziere, un prete che ha ricevuto il potere dalla Chiesa di Roma di giudicare peccati gravissimi, mortali (da qui "tribunale delle anime"); l'attività svolta dalla cosiddetta Penitenzieria Apostolica, il più vasto archivio criminale del mondo, consiste nello studiare gli eventi criminosi e le personalità dei criminali e catalogarli, ma allo stesso tempo questi religiosi agiscono nell'ombra, di nascosto e parallelamente alle indagini di polizia ufficiali, dando il loro contributo (spesso prezioso) per scovare i killer e ricacciare indietro le tenebre, l'oscurità.
Le strade di Marcus e di Sandra presto si incrociano, portando allo scoperto un mondo segreto e spaventoso, un disegno terribile nascosto nelle pieghe oscure di Roma, in una sorta di sinistro tour tra basiliche e musei dove i due dovranno stare molto attenti ai particolari sfuggenti e apparentemente insignificanti, ma che in realtà sono la strada per far luce e giungere a sbrogliare la matassa.
Sia Marcus che Sandra vengono messi di volta in volta davanti ad enigmi da risolvere per accedere a piccole ma essenziali verità; ogni enigma è fatto di tanti piccoli misteri che, se svelati, permettono loro di procedere verso il traguardo; è un po' come il "gioco delle scatole cinesi": per arrivare alla fine - alla verità - intervengono sempre nuovi elementi.
Tante sono le bugie e innumerevoli i depistaggi che cercheranno di occultare le orme da seguire per risolvere il caso; sarà difficile per i due protagonisti avere piena coscienza di chi fidarsi e di chi no; lo stesso Marcus è un personaggio molto sfaccettato, sulla cui amnesia e sul cui ruolo di penitenziere vengono gettati piccoli ma inquietanti dubbi e interrogativi.
Al centro di questo complicato thriller, ricco di intricate dinamiche ed avvenimenti intrecciatissimi tra loro che accadono in un arco temporale limitato (cinque giorni), vi è il male, con il suo potere di infettare la vita di colui che ne viene intaccato, annidandosi come un parassita silenzioso che cresce nelle "metastasi dell'odio e del rancore".
A catturare l'attenzione del lettore è la consapevolezza - che è anche quella acquisita progressivamente da Sandra - che il male non si nasconde nel buio, ma è nell'ombra, dove il confine tra luce e oscurità si fa vago, indefinibile, in quello spazio in cui si annidano non dei mostri dalle fattezze orribili ma palesi e identificabili, bensì delle persone apparentemente normali, che a un certo punto diventano capaci di compiere azioni mostruose.
"Il bene e il male sono innati in ognuno di noi, oppure dipendono dal percorso che ognuno compie nella propria vita? "
La narrazione del presente, molto dinamica, piena di colpi di scena, disseminata di indizi che man mano conducono allo svelamento di un pezzetto di verità, è interrotta da flashback (ambientati ora in Argentina, ora a Parigi o in Ucraina) risalenti ad un anno prima, in cui incontriamo un uomo alla ricerca di un pericoloso e scaltro serial killer trasformista.
Ho trovato molto interessante l'accenno alla "sindrome del camaleonte", una patologia che vede chi ne è affetto nel ruolo di trasformista, che imita i gesti del suo interlocutore, fungendo quasi da specchio per le altre persone; egli è portato, dunque, a imitare l'altro praticamente in tutto: nelle emozioni come nelle posture, nelle espressioni facciali, nel linguaggio ecc...
Come sa chi mi legge, amo Carrisi e quando mi accosto ad un suo romanzo sono sempre galvanizzata perché so già che mi andrò a infilare in un mega labirinto tortuoso, in cui i protagonisti devono affrontare prove e misteri che li metteranno non solo a confronto con la malvagità presente in generale nel mondo e, in particolare, in singole persone - alcune insospettabili -, ma con i lati oscuri di se stessi e con le proprie paure e debolezze.
Una trama ingarbugliata, ricca di imprevisti, verità svelate un po' alla volta, e capace ogni volta di farmi dubitare di aver capito bene tutto; confesso la mia culpa gravis: annoto un sacco di cose quando leggo i romanzi di quest'autore, perchè rischio davvero di perdere il filo, ma alla fine i dubbi restano lo stesso :-D
Se vi piace l'idea di confrontarvi con gli abissi oscuri della mente umana e di incamminarvi lungo percorsi aggrovigliati, prego, accomodatevi ^_-
Il protagonista di questo romanzo spensierato e simpatico è il diciottenne Angelo, la cui vita si snoda tra scuola e famiglia, ed è resa unica e bella dalla presenza dei propri cari, del pappagallo Cico e dei compagni di classe, con cui si appresta ad affrontare la maturità. Ma anche in un'esistenza apparentemente perfetta può nascondersi un dolore sottile e costante che getta un po' di malinconia nei suoi pensieri di adolescente.
Giunti Ed. 288 pp |
Vi presento due libri che ho iniziato a leggere da pochissimo ^_^
Giunti Ed. 288 pp |
goWare Ed. 390 pp |
Dando un'occhiata in web, ho visto che ci sono diversi libri che son pronti a diventare film in questo 2021.
Ne condivido alcuni, quelli che a me personalmente interessano maggiormente; di essi, un paio li avevo già menzionati nel post dei "Film tratti dai libri 2020", ma ovviamente tante pellicole che sarebbero dovute uscire nell'anno scorso, sono state rimandate a... tempi migliori.
trad. Isabella Nanni 258 pp |
C'è una forte attrazione che li unisce, ma è fatta solo di sguardi rubati, di sospiri segreti, di emozioni e pensieri tenuti per sé e mai espressi per paura di un rifiuto.
Anche Simon, infatti, vuol bene alla "piccola" Meg, e quanto sono grandi il suo stupore e la sua amarezza quando James gli rivela di aver scelto come marito per la sua sorellina il loro comune e fraterno amico Graham, duca di Northfield!
Tutti e tre i giovanotti appartengono al Club del 1797 e tra i membri di questo club tutto al maschile c'è assoluta lealtà, amicizia, sostegno.
Ma scoprire che la ragazza di cui è innamorato sta per fidanzarsi (e sposerà) l'amico, fa star male il povero Simon che, non avendo il coraggio di farsi avanti né con James né con Meg, preferisce ingoiare il rospo e rassegnarsi all'idea che lei non sarà mai sua.
Dal canto suo, la povera Meg spera in cuor suo che Simon si dichiari, ma questo non avviene e lei, a sedici anni, finisce per essere la fidanzata di Graham, un uomo che non ama...
Questi è certamente un bel ragazzo, è gentile, premuroso, cortese... ma glaciale. Mai un bacio affettuoso, mai un gesto che faccia capire che è innamorato della fidanzata. Niente, Graham tratta Meg come fa da quando si conoscono, con la distante affabilità che ha sempre avuto con la sorella del migliore amico.
Simon cerca disperatamente di non distruggere l'amicizia con i due duchi e con la stessa Meg, cercando quindi di celare i suoi desideri, ma il destino ci mette lo zampino e la situazione, sei danni dopo dal fidanzamento, precipiterà.
Un giorno Meg e Simon rimangono intrappolati da soli nel cottage della famiglia di James, a causa di un improvviso e violento temporale; sono costretti a trascorrere la notte insieme, svestiti - per permettere agli abiti di asciugarsi -, e nonostante i due riescano a resistere alla tentazione e si limitino a un bacio senza andare oltre, il mattino dopo Graham e James li trovano al cottage e il primo è furibondo perché immagina cosa possa essere successo tra la fidanzata e l'amico.
Lo scandalo che ne risulta non solo porta alla rottura del fidanzamento di Meg, ma costringe Simon a chiederne la mano al posto del suo amico.
I due sono mortificati e sanno di meritare la delusione di James, la rabbia di Graham e il disprezzo di amici e parenti - è indubbio che si siano infilati in una situazione compromettente e "sconcia" -, ma almeno una cosa positiva, in tutta questa triste storia, c'è: Meg può fidanzarsi con l'amore della sua vita!
La ragazza, pur essendo sinceramente dispiaciuta di aver ferito la sua famiglia e il suo (ormai ex) fidanzato, non riesce a non essere felice all'idea di poter realizzare il suo sogno d'amore con Simon, l'unico che abbia mai amato e desiderato.
E di giorno in giorno ella è sempre più determinata ad avere una vita felice insieme a lui, tanto più che si rende conto di come siano in sintonia quando si abbandonano alla passione.
Ma Meg deve fare i conti con qualcosa di più complicato dell'amarezza di Graham, del dolore per aver deluso il fratello e la sua dolce moglie (Emma), dei sordidi pettegolezzi che girano su lei e Simon: ad impedire alla neocoppia una piena felicità è lo stesso Simon, il quale non riesce a non sentirsi in colpa per aver tradito l'amicizia di Graham e James e per aver esposto Meg a uno scandalo, che potrebbe costarle gli inviti e le amicizie in società.
L'atteggiamento di Simon è fonte di sofferenza per Meg, agli occhi della quale la loro condotta disdicevole ha sì peso, ma è pur vero che, non potendo più tornare indietro per cambiare il passato, non ha senso costringersi all'infelicità e rovinarsi il futuro: stanno insieme, era quello che volevano, no? Perché autoaffliggersi pensando a ciò che non può essere mutato? Ormai il danno c'è stato, attraverso il fidanzamento (e il prossimo matrimonio) il loro onore verrà in qualche modo recuperato, chi ha sofferto e soffre se ne farà una ragione..., quindi a un certo punto bisogna andare avanti per afferrare con convinzione la felicità e fare la propria vita! I maldicenti e le malelingue facessero pure la loro parte, pazienza!
Ma Simon ha un modo di ragionare decisamente più contorto...
A destabilizzare emotivamente la ragazza, poi, è in particolare il fatto che lui le dimostri tutto il suo desiderio, il suo ardore, attraverso il corpo, abbandonandosi insieme a lei a ore di amore e passione
sotto le lenzuola.
A termine dell'amore, però, lui ritorna cupo, ombroso, comincia a prendere le distanze dalla fidanzata, schiacciato dal senso di colpa per aver tradito il suo amico e, in generale, i valori del Club, che per lui è come una famiglia.
Perché purtroppo Simon non ha mai vissuto la propria famiglia come quel nido d'amore che dovrebbe essere per tutti.
Se Simon non impara in fretta a far pace con se stesso, con i propri sensi di colpa, di inferiorità, con le insicurezze maturate in famiglia, potrebbe rischiare seriamente di perdere la sua Meg e di negare ad entrambi la possibilità di essere felici.
Questo romance storico, ambientato nel 1810 in Inghilterra, racconta una storia d'amore bella, dolce e sensuale, ma anche molto tormentata ma, a differenza di come accade di solito - dove gli ostacoli sono esterni -, qui l'impedimento è "interno" ed interiore: è un membro della coppia ad ostacolare l'amore con l'altro, e lo fa per ragioni intime, che provengono da dentro, dal suo cuore e dalla sua mente, da problemi e insicurezze irrisolti.
Simon è un giovanotto sensibile, nonostante abbia sempre fatto di tutto per apparire solo un tipo allegro, burlone, solare, simpatico e senza problemi; in realtà, se c'è una cosa che lo fa soffrire è il pensiero di deludere le persone che ama e di dover convivere con la vergogna dei propri errori e la solitudine e il disprezzo che ne deriverebbero.
E questo aspetto della personalità - rendersi conto dei propri sbagli e starci male - è sicuramente qualcosa che fa onore a Simon, ma il problema è che... c'è un limite anche ai sensi di colpa!
Quest'uomo è schiacciato ed ossessionato dalla convinzione di dover soffrire per espiare i propri peccati, e questo atteggiamento è davvero eccessivo, anche perché rischia di fargli perdere di vista il bello che ha accanto e che lo aspetta nel futuro, oltre che risultare "pesante".
La sua fidanzata deve combattere per tenere accanto a sé il suo uomo, che tra l'altro non è molto galante - parere mio - a sbarazzarsi dei sensi di colpa e della vergogna solo quando si abbandona alla passione con la fidanzata, per poi scappare da lei e trattarla con distanza dopo la fine dell'amplesso!
Questo per dire che in certi momenti il personaggio di Simon mi ha suscitato un po' di irritazione, in quanto ho trovato esagerata questa sua propensione a castigarsi; per contro, mi sono piaciuti gli altri personaggi, dal pacato, premuroso e leale James, alla saggia e comprensiva Emma, e soprattutto la protagonista femminile, Meg, che è giovane ma molto determinata, pronta a lottare per il suo amore e paziente nei confronti delle mille paranoie di lui.
I momenti di intimità hanno un alto tasso di sensualità, senza essere volgari; anche su questo fronte viene fuori la personalità di Meg che, per quanto inesperta e ingenua, non esita a seguire i desideri del proprio corpo (oltre a quelli del cuore) e a donarsi a colui che ama interamente.
Se siete alla ricerca di una storia d'amore ricca di sentimento ed eros, dove vengono esaltati anche valori come l'amicizia, non posso che consigliarvi questo romanzo.
"...amori sacri e un po’ storti che ci siamo trovate da giovani. Cosí diversi, e nessuno dei due destinato a durare. Siamo state noi a tenerli in vita oltremisura."
"Genitori e fratelli, il paese sulle colline, erano lontani, nella durezza del dialetto. Occupavano ricordi non proprio felici, e solo un poco il presente. Lei, al contrario, era sempre così viva e pericolosa. Provavo forte il disagio di essere sua sorella."
"Con mia sorella ho spartito un’eredità di parole non dette, gesti omessi, cure negate. E rare, improvvise attenzioni. Siamo state figlie di nessuna madre. Siamo ancora, come sempre, due scappate di casa."
"...era mia madre. Era lei mia madre. Mi aveva data da crescere a un’altra donna, eppure ero rimasta sua figlia. Lo sarò per sempre. (...) Mia madre mi occupava dentro, vera e feroce. Restava in gran parte sconosciuta, non sono mai penetrata nel mistero del suo affetto nascosto. Chiuderò i conti con lei nella mia ultima ora."